21 November, 2024
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Si chiama “Pula Letteraria, oltre i confini” ed è la seconda edizione di un Festival culturale che, nello spazio di tre giorni, dal 29 al 31 agosto, vuole ripetersi e superarsi nell’obiettivo, già centrato bene lo scorso anno, di tracciare e regalare un nuovo indirizzo, un sentiero di conoscenza e scoperta che possa abbattere le barriere di qualsiasi natura ed essere percorso da chiunque, a prescindere dalle abilità personali, portando così lo spettatore oltre ogni confine.

Oltre ogni confine è un concetto davvero ampio, che vuole includere tutto e tutti/e: confini e barriere fisiche, psicologiche, confini reali e immaginari, sociali e convenzionali. La cultura ha infatti il grande potere – diciamo anche terapeutico – di essere inclusiva e andare oltre tutto ciò che l’uomo tendenzialmente prova a catalogare, inscatolare, definire, circoscrivere, confinare.

Il Festival è stato fortemente voluto dalla Fondazione Pula Cultura diffusa in collaborazione con il Comune. Durante le tre giornate dell’evento saranno presenti autori di libri, artisti, istituzioni e associazioni.

Il Festival ha il potere di trasformare il centro di Pula in un vivace crocevia di idee, riflessioni, ispirazioni artistiche, dove le persone non solo si incontrano per celebrare la magia delle parole scritte, del linguaggio dei segni e della musica, ma diventano esse stesse parte di questa espressione artistica.

La manifestazione si presenta quest’anno con un ricco programma, che sarà itinerante sia per i vari punti di incontro di Pula che nel sito di Nora – che spazia dalla narrativa alla saggistica, dalla poesia alla grafica, garantendo momenti di riflessione, scoperta e intrattenimento per tutti i gusti. L’obiettivo è quello di creare un ambiente accogliente e stimolante dove la cultura possa fiorire e diffondersi, promuovendo il dialogo e lo scambio tra diverse generazioni e culture.

Tra gli ospiti presenti, nomi di spicco isolani e nazionali. Torna per il secondo anno a condurre magistralmente il Festival Dario Vergassola, che si era già affermato vero mattatore delle serate dello scorso anno. Ad aprire la manifestazione a Nora due nomi di tutto rispetto come Giuseppe Cruciani, che porterà il suo controverso “Via Crux” libro nel quale  esplora con audacia il tema dell’egoismo come motore del progresso e della società; e Cecilia Sala con“L’incendio”un reportage tra Iran, Ucraina e Afghanistan.

All’ex Pretura Regia di Pula saranno ospiti Elisa Pila, Collettivo Elias Madreu, Mario Fadda e Umberto Oppus, e l’amatissima Elvira Serra che porta“L’Altra. Storia di un’amante” romanzo che affronta il tema dell’infedeltà e delle relazioni clandestine e di tutto ciò che porta questo nella vita delle persone, nelle loro riflessioni e nel loro stare appesi ai sentimenti, ma oltre i confini definiti dai contratti stabiliti dentro le relazioni umane.

Il 30 agosto a Nora spazio ai racconti di illustri personaggi come Oscar Farinetti, con il suo libro“Dieci mosse per affrontare il futuro”, e Pif. Quest’ultimo incanterà il pubblico con la sua ultima fatica, il romanzo “La disperata ricerca d’amore per un povero idiota”. Già il titolo promette grandi dibattiti.

A casa Amat a Pula invece potete trovare: Paolo Roversi, Piergiorgio Pulixi, Roberto Pili.

Il 31 agosto Dario Vergassola presenta a Nora “Liguria, terra di mugugni e di bellezza”, una guida per la sopravvivenza divertente e ricca di dritte imperdibili per tutti i forestieri che vogliano visitare l’affascinante Liguria. A seguire Andrea Vitali e Sara Bilotti.

Mentre Vanessa Roggeri, Lorenza Gentile e Lorenzo Scano accoglieranno il loro pubblico all’ex Pretura Regia di Pula.

 

Il Team di produzione guidato dal regista Roberto Pili ha realizzato un docufilm e un video musicale dal titolo “LUCY – Un destino da pioniera”, per riconoscere il valore della vita sportiva e delle vicissitudini personali della campionessa Maria Lucia Alves Feitosa “LUCY”, la pioniera del calcio femminile in Brasile, la prima donna verde-oro ad aver giocato in Italia e in Europa oltre al primo Campionato del Mondo femminile FIFA edizione sperimentale del 1988.
Lucy Alves ha giocato diversi anni nella serie A femminile di calcio negli anni ’80 e ’90 per poi trasferirsi in Sardegna dove ha militato in serie B anche nella squadra del Carbonia 2000.

“LUCY – Un destino da pioniera” ripercorre la vita sportiva e le vicissitudini personali della campionessa Maria Lucia Alves Feitosa “LUCY”, la pioniera del calcio femminile in Brasile, la prima donna verde-oro ad aver giocato in Italia e in Europa e al primo Campionato del Mondo femminile FIFA edizione sperimentale del 1988.

Il docufilm è un racconto che si snoda tra le tappe della vita di Lucy Alves, spaziando dall’infanzia alla piena maturità calcistica e di Donna. Si tratta di un viaggio avvincente che attraversa tre diversi continenti, narrando in modo avvincente ed emozionante le conquiste e le rivincite, andando oltre pregiudizi e stereotipi, affrontando temi attuali come l’inclusione, le discriminazioni e il riscatto sociale; tutto questo attraverso il calcio, uno sport, in Brasile, proibito per le donne fino alla fine degli anni ‘70.

Le riprese sono state girate all’interno e nelle aree limitrofe della Unipol Domus di Cagliari; il lavoro è impreziosito da filmati d’epoca che ritraggono la Feitosa in azione durante i momenti salienti della sua carriera.

“Longevità nel benessere sfide presenti e future” è il nuovo saggio  dei ricercatori Roberto Pili e Donatella Petretto, rispettivamente presidente della Comunità Mondiale della Longevità e docente dell’Università di Cagliari, che verrà presentato mercoledì 10 agosto, alle 19.30, presso l’Area archeologica di Nora. 

Si può vivere a lungo e in benessere? Affrontare i temi della longevità, della promozione e mantenimento della salute, ricopre particolare importanza proprio in tempi in cui emergenze sanitarie come la pandemia da Covid 19, tenderebbero a spostare l’attenzione su aspetti contingenti, relegando la questione dell’invecchiamento della popolazione all’impegno e ai costi da sostenere per proteggere le fasce degli anziani vulnerabili e fragili. Questo interrogativo ed ancora analisi e riflessioni sono il tema portante del volume, dalla forte vocazione transdisciplinare e biopsicosociale, pubblicato dalla casa Editrice Aracne. 

Alla presentazione, coordinata dal giornalista dell’Unione Sarda Vito Fiori, saranno presenti i due autori.

Offrire un supporto permanente ai disabili e alle loro famiglie, per tutto il ciclo di vita, ancora creare reti di collaborazione tra enti, associazioni e istituzioni. Sono soltanto alcune delle numerose risposte che si vogliono dare con lo Sportello d’Ascolto “Inclusion For All” aperto dall’Istituto Europeo per la Ricerca Formazione Orientamento Professionale Onlus (I.E.R.F.O.P.) con il contributo della Fondazione di Sardegna, nell’ambito del già operativo Progetto Osservatorio Disabilità.

Lo Sportello d’Ascolto “Inclusion for All” si candida quindi a diventare un luogo di collaborazione per i diversi soggetti che soffrono la disabilità e a vario titolo se ne occupano. Un ruolo centrale in questo servizio sarà la realizzazione di un supporto pratico con percorsi di empowerment rivolti ai diretti interessati e alle loro famiglie nonché la diffusione di informazioni sui diritti.

«La promozione dell’inclusione, del benessere e della buona qualità della vita per le persone con disabilitàsottolinea il presidente Roberto Pilisono da sempre mission e cifra di IERFOP Onlus. L’empowerment delle persone con inabilità sono le modalità attraverso le quali il nostro Istituto ha sviluppato un ruolo sempre più centrale a livello locale, nazionale e internazionale.»

Il servizio sarà operativo dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00 previo appuntamento e prevede un’attività di consulenza attenta ai bisogni, attraverso una relazione d’aiuto fondamentalmente dialogica. Si avvale della presenza di operatori specializzati nel campo della normativa, della medicina, della psicologia della disabilità, della pedagogia, della tiflologia, delle tecnologie assistive e di altre figure professionali. Lo sportello sarà inoltre sede di formazione e tirocinio per operatori del campo della sanità e delle relazioni d’aiuto.

«La nuova visione di disabilitàdichiara il vicepresidente IERFOP Teodoro Rodinè condivisa a livello internazionale e definisce la disabilità come l’incontro tra una persona, con le sue condizioni di salute, ed un ambiente fisico e sociale.»

Tra le varie attività offerte dal servizio d’ascolto si annoverano: valutazione e consulenza psicologica, orientamento scolastico, lavorativo e professionale, orientamento e supporto specifico relativo ai corsi offerti dall’ente a livello nazionale, aiuti pratici per le richieste di ausili, pensioni e indennità e, infine, consulenza legale, sociosanitaria e accessibilità.

«In questo contestoaggiunge il vicepresidente Cataldo Ibba gli interventi si caratterizzano per un’attenzione su due elementi: il supporto della persona nello sviluppo di competenze, abilità, potenzialità e nella definizione e realizzazione del progetto di vita.»

Lo Sportello d’Ascolto “Inclusion For All” istituito per sopperire alla carenza di informazioni su servizi, diritti, procedure sul fenomeno della disabilità è inserito nel contesto dell’Osservatorio regionale sulla disabilità di IERFOP realizzato con il contributo decisivo della Fondazione di Sardegna e nell’ambito di protocolli di accordo con l’Università di Cagliari.

«Lo scopo del servizio precisa Bachisio Zolo, direttore della Formazione di IERFOPsarà uno strumento attivo e dinamico volto alla raccolta di informazioni relative alla normativa, alla presentazione di iniziative, ausili ed esperienze di buone prassi supportato da dati statistici sulla popolazione delle persone con disabilità, servizi offerti e procedure di erogazione adottate.»

Lo sportello si potrà contattare chiamando al numero verde 800800184 dalle ore 9.00 alle 13.00; oppure scrivendo a: sportello_orientamento@ierfop.org

«La costituzione dell’Osservatorio disabilità di IERFOP rappresenta una importante novità nel panorama delle disabilitàconclude Alessandro Spano, responsabile Tecnico Scientifico del Progetto Osservatorio Disabilitàinfatti, grazie a questo sarà possibile fruire di due importanti strumenti: da un lato, i soggetti disabili potranno trovare in questo ambito consulenza e supporto per i loro bisogni, anche di natura pratica. Dall’altro, fornirà al pubblico elaborazioni di dati per consentire una più approfondita conoscenza del mondo della disabilità.»

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Studiare le interdipendenze tra Cecità, Ipovisione e disturbi dello spettro autistico. E ancora mettere a disposizione i risultati scientifici di questa ricerca per predisporre programmi di valenza sociale e pedagogici utili alle esigenze dei soggetti colpiti, delle rispettive famiglie, di educatori e formatori, il tutto nel segno del recupero e dell’integrazione.
Sono questi gli obbiettivi fondamentali del progetto di ricerca denominato “Vis a Vis” che ha preso il via il 30 giugno 2020, nella sala congressi di Ierfop con la stipula degli accordi di programma al termine del primo meeting su Cecità ed Autismo.
L’evento è stato promosso da Roberto Pili, presidente di IERFOP Onlus (Istituto Europeo Ricerca Formazione ed Orientamento Professionale) e Pericle Farris, presidente APRI-Servizi Onlus di Torino (Associazione Pro Retinopatici ed Ipovedenti) e la collaborazione scientifica di Donatella Petretto, docente di Psicologia Clinica all’Università di Cagliari.
«In Italia, circa 4.000 bambini in età scolaresottolinea il presidente Ierfop Roberto Pili – presentano disturbi nell’ambito dell’ipovisione o della cecità, di questi circa un terzo ha associato almeno un altro disturbo del neurosviluppo e tra questi il più frequente è l’autismo. Difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale, tendenza all’isolamento sociale, movimenti stereotipati e ripetuti spesso si associano alla cecità e in alcuni casi non sono riconosciuti semplicemente derubricati come conseguenze della cecità piuttosto che come indicatori di uno stile cognitivo autistico. La conseguenza di questo mancato riconoscimento comporta gravi anomalie e ritardi dello sviluppo delle potenzialità dei bambini colpiti.»
Il progetto “Vis a Vis” in assoluta coerenza con i trascorsi e le mission degli Enti coinvolti nell’iniziativa, arriva a colmare un vuoto sanitario e sociale perché si muove nell’ambito di tre direttrici:
– offrire un contributo sullo sviluppo degli aspetti diagnostici ed epidemiologici;
– sviluppare strumenti di intervento nel contesto scolastico e formativo e valutazione di efficacia per recuperare alla vita attiva e all’integrazione i tanti soggetti che altrimenti ne sarebbero esclusi;
– ampliare protocolli formativi per familiari ed operatori del settore.
«Da anni come APRI Servizi ci interessiamo di questi aspetti, sia nell’ambito dei servizi di educativa professionale scolastica sia nel contesto familiareprecisa Pericle Farris, presidente APRI-Servizi -. Nel progetto Vis a Vis porteremo in dote le nostre esperienze nel campo dei protocolli di intervento per le autonomie, la mobilità delle persone con disturbi visivi e per sviluppare nuove strategie e strumenti per le situazioni in cui i tratti autistici si sommano ai disturbi visivi. L’alleanza con IERFOP la consideriamo fondamentale per poter estendere a livello nazionale e internazionale ricerca e formazione nel campo delle disabilità.»
Una nuova sfida questa sottoscritta dagli attori in campo che porterà avanti l’attività di ricerca sul campo e la realizzazione di moduli formativi specifici da diffondere capillarmente nel contesto scolastico ed educativo.
«Conoscere il legame tra cecità ed autismo e sviluppare protocolli precoci di intervento per la promozione delle potenzialità delle persone interessate è di primaria importanzaafferma Bachisio Zolo, responsabile della formazione di IERFOP il gruppo di lavoro del progetto vedràla collaborazione di professionisti esperti nel campo dell’autismo, della cecità e dell’ipovisione, docenti ed altre associazioni di settore.»

Il progetto di ricerca “Vis a Vis” rappresenta a tutti gli effetti un ulteriore tassello a un sempre più necessario e fondamentale impegno alla collaborazione di gruppo tra mondo accademico ed addetti ai lavori.
«Il valore aggiunto di questo progetto puntualizza Donatella Petretto, docente di Psicologia Clinica all’Università di Cagliariè la vocazione transdisciplinare del gruppo di lavoro che ci consente sia di affrontare le componenti biopsicosociali dell’intreccio da disturbi visivi e tratti autistici, puntando all’empowerment delle persone, sia di proporre e validare protocolli diagnostici e di intervento.»
Un ulteriore punto a favore del progetto sottoscritto da IERFOP e APRI Servizi è la valorizzazione del ruolo della scuola nella promozione di tutte le potenzialità delle persone con disabilità e nel sostegno del loro progetto di vita.
«La formazione dei docenti di ogni ordine e grado conclude Pietro Paolo Murru, membro del CdA di IERFOPsarà uno degli obiettivi di questa attività di ricerca proprio perché puntiamo a colmare delle lacune in campo formativo e migliorare una diffusione capillare delle conoscenze di queste problematiche.»

 

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L’Italia sta pagando un tributo altissimo alla pandemia Covid 19. Uno dei motivi è che il paese ha una popolazione avanti con gli anni, che in gran percentuale convive con patologie varie. Il 42.2% dei decessi si è avuta nella fascia di età tra 80 e 89 anni, mentre 32.4% erano tra 70 e 79, 8.4% tra 60 e 69, 2.8% tra 50 e 59 e il 14.1% sopra i 90 anni. Come indicato dall’Istituto Superiore di Sanità il 52% dei deceduti in questa pandemia aveva 3 patologie associate, il 25% 2 patologie associate, il 21% 1 patologia.

Il miracolo della longevità italiana, un mix tra costituzione genetica/ambiente e stili di vita/sanità/welfare, ora è in modo particolare sotto pressione. Ma c’ un’altra faccia della medaglia: pensionati e anziani protagonisti attivi sul campo con un alto senso civico mostrato durante l’emergenza pandemia.

«Nel corso di questa drammatica situazione per il Covid-19 dichiara Roberto Pili, presidente della Comunità Mondiale della Longevità -, un considerevole numero anziani ha risposto alla chiamata alle armi contro il coronavirus. “Medici in pensione”, “Infermieri in pensione”, “Scienziati in pensione”, “Ricercatori in pensione” si sono resi disponibili alle richieste di collaborazione, altri hanno offerto la loro disponibilità di impegno sociale nel volontariato e persino riorganizzando la produzione di dispositivi di protezione individuale, maschere e camici, e anche a fronte di un rischio di contagio per sé e per le loro famiglie, come testimoniano i medici anziani morti sul campo. Una nutrita schiera di almeno 4 milioni di anziani, in quiescenza lavorativa per motivi anagrafici, hanno energie e competenze per rientrare in gioco dal punto di vista produttivo e dare una mano al paese. A questi si aggiungono il milione di anziani dediti al volontariato, rinforzandone la straordinaria rete sociale che il mondo ci invidia.»

La pandemia sta quindi brutalmente mettendo in evidenza come il pianeta anziani, nel nostro paese ce ne sono 15 milioni, sia in realtà un giano bifronte. Da una parte un gran numero di persone in età avanzata e in buone condizioni di salute che soffre l’allontanamento dal lavoro e ambirebbe a poter mettere a disposizione l’enorme patrimonio di energie e competenze, cosa che è stata dimostrata in questi giorni. Dall’altro anziani fragili, malati e disabili ma, verso cui il paese ha un debito di riconoscenza sia economico ma soprattutto morale.

«I nostri vecchi riprende Roberto Pilisono coloro che hanno vissuto il drammatico periodo della fine della Seconda Guerra Mondiale, è stato grazie ai loro sacrifici che si è potuto realizzare il “Boom Economico Italiano” in grado di proiettare l’Italia tra le più ricche democrazie. Gli ultraottantenni e ultranovantenni, rappresentano un riferimento importante e le loro convinzioni ideali, la capacità di sacrificio, ancor più il loro ruolo sociale, economico e culturale sono formidabili antidoti all’impoverimento sociale e antropologico che questa epidemia sta infliggendo al paese.»

Alla luce di tutto ciò, Roberto Pili raccogliendo le analisi del centro studi coordinato tra la Comunità Mondiale della Longevità-IERFOP-Medicina Sociale in collaborazione con Donatella Rita Petretto Docente del Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia all’Università di Cagliari, suggeriscono in accordo con quanto espresso da altri ricercatori con articoli pubblicati su Lancet, alcuni spunti di riflessione su semplici e poco onerose buone prassi che traggono origine dall’attuale esperienza italiana e che potrebbero contribuire alla imminente apertura della Fase 2 in grado di permettere l’uscita dall’emergenza.

Molti anziani si occupano dei nipoti quando i genitori si recano a lavoro, sono pertanto necessari interventi specifici per proteggere questi nonni dalla pandemia. Vi è un elevato rischio di contagio per gli ospiti che vivono nelle residenze per anziani, nelle RSA e in strutture simili. Queste devono essere protette dal contagio e sostenute in tutte le fasi. Durante la pandemia è necessario condividere informazioni ed indicazioni in maniera veloce ed efficace, gli anziani potrebbero incontrare difficoltà nell’accesso all’informazione, se questo è incentrato sui nuovi media e ancora nell’accesso ai servizi sanitari anche per patologie pregresse e diverse da quelle legate al Covid-19 (es. disturbi psichici, cardiaci e cardiovascolari, neurodegenerativi ed altre patologie età-correlate) e in misura ancora maggiore nella fase più acuta della pandemia.

L’isolamento sociale e il confinamento a casa per evitare il contagio, inoltre può accentuare i problemi psichici degli anziani e avere un effetto negativo sul loro stato mentale. È quindi necessario un supporto psicologico durante le diverse fasi della pandemia, utile per trovare forme di adattamento e strategie di coping. I vecchi che vivono da soli possono incontrare difficoltà a fare la spesa, ritirare i farmaci ed altri prodotti essenziali per la sussistenza durante la quarantena. Una rete sociale formale ed informale è necessaria, sia nelle piccole città sia nei grandi centri. Il ruolo dei comuni e degli operatori sociali è centrale in questo ambito.

Ancora, particolare attenzione dovrebbe essere rivolta agli anziani con disabilità. Per alcuni di loro l’utilizzo di maschere di protezione, guanti ed il distanziamento sociale possono essere motivo di disagio in quanto riduce le possibilità comunicative e di mobilità. Per questi motivi, l’inclusione delle persone con disabilità è un tema centrale da considerare in tutte le fasi della pandemia, con un focus particolare sull’accessibilità all’informazione ed al diritto alla comunicazione e alla partecipazione. Rispetto alle successive fasi di riduzione del “lockdown” è necessario un approccio centrato sulle persone ed Age-friendly.

Ultimo aspetto, capitalizzare l’esperienza in corso ed il ruolo giocato dai cosiddetti “pensionati” nella gestione dell’emergenza. Un quesito emerge in considerazione all’importante ruolo che gli anziani stanno giocando: quale potrebbe essere il loro impegno nel prossimo futuro? Anche da questo punto di vista, c’è la grande opportunità di apprendere dalle difficoltà per consentire un invecchiamento attivo e ragionare su una società “agefriendly anche attraverso strumenti normativi specifici e dedicati che vadano a favore di una promozione del benessere per tutte le età.

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La CmdL, la UIL Pensionati Sardegna e IERFOP Onlus suggellano un patto per promuovere la Longevità Sana quale conquista del Benessere Sociale.

A un anno esatto dalla firma del protocollo di collaborazione per il progetto “Cronos Valetudo” tra la Comunità Mondiale della Longevità e la UIL Pensionati, si aggiunge un altro partner, l’Istituto Europeo per la Ricerca, la Formazione e l’Orientamento Professionale di Eccellenza per disabili e emarginati (I.E.R.F.O.P. Onlus). Obiettivo di questa nuova intesa, realizzare in modo esauriente e capillare l’attività di ricerca, studio, divulgazione e promozione del benessere delle fasce di popolazione anziana.

«Siamo molto interessati a conoscere studiare e divulgare i predittori di un invecchiamento in benessere e salute, veri volani dell’invecchiamento attivo – precisa Roberto Pili, presidente della CMdL e Ierfop -. L’ampliamento e il maggior coinvolgimento di gruppi di studio e lavoro rappresenta un successo in vista dell’obiettivo dell’allungamento della vita in benessere come conquista sociale. Sono infatti maturi i tempi per rivendicare la cosiddetta Longevità Sana che si traduce nella possibilità per milioni di cittadini di vivere l’invecchiamento in maniera attiva. Le istituzioni italiane hanno ancora tanto da fare, a riguardo.»

Il protocollo Cronos Valetudo, un originale progetto di ricerca Biopsicosocioeconomico, prendendo  come modello di riferimento alcuni territori dell’interno della Sardegna, noti per l’elevato numero di longevi e per la particolare qualità della vita, ha in corso d’opera una serie integrata di azioni che andranno a coinvolgere 20.000 over 65, 4500 over 80 e 21 centenari e perseguono l’obbiettivo di promuovere il benessere e l’invecchiamento attivo secondo le indicazioni portate avanti dalla CmdL.

«Solo attraverso un coinvolgimento diretto con quanti vivono in prima persona l’odierna transizione demografica è possibile cogliere il reale impatto di questa e poter individuare forme di contrattazione sociale che consentano di organizzare politiche attive nella promozione del benessere – afferma Rinaldo Mereu, segretario regionale UIL Pensionati -. E’ per questo motivo che la collaborazione con IERFOP e l’Osservatorio sulla Disabilità consentire di avere un quadro più chiaro dell’esistente al fine di organizzare interventi preventivi e di sensibilizzazione.»

Con l’entrata in campo dello IERFOP, il progetto si arricchirà della raccolta di preziose informazioni sul funzionamento neuro sensoriale delle persone, quali vista, udito, nonché controllo della postura, la salute orale, la malnutrizione, ambiti questi di consolidata attenzione e intervento dell’Istituto con sede centrale in via Platone a Cagliari.   

«E’ imprescindibile rafforzare il rapporto tra l’educazione e l’area medico sociale, in caso contrario si corre un grande rischio di esclusione sociale delle persone con non autosufficienza – conclude Bachisio Zolo, direttore della formazione IERFOP Onlus e Presidente Nazionale Unione Italiana Ciechi d’Europa -. Ponendo al centro l’autodeterminazione della persona, sarebbe opportuno che si iniziasse ad elaborare, un’educazione sociale incentrata sull’inclusione di malati e disabili, consentendo un cambio di paradigma che ritiene centrale l’approccio sanitario nella vita delle persone con disabilità, con una notevole lievitazione dei costi.»

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Mettere in luce l’importanza e quale ruolo abbiano il termalismo e la riabilitazione neurosensoriale nella promozione della longevità in salute e benessere.

Sono questi gli argomenti al centro della giornata di studi internazionali dal titolo “Born to Well – Being” in programma domani sabato 1 febbraio dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso l’Aula Magna Giovanna Salaris, in via Platone 1 a Cagliari.

L’evento organizzato dalla Comunità Mondiale della Longevità in collaborazione con l’Istituto Europeo per la Ricerca la Formazione e l’Orientamento Professionale di Eccellenza per disabili ed emarginati (IERFOP) e a cui parteciperà una delegazione di esperti del settore provenienti dalla Bielorussia, sarà introdotto e coordinato da Roberto Pili, presidente Comunità Mondiale della Longevità e IERFOP Onlus. A seguire, i saluti di Giuseppe Carboni, console onorario della Repubblica di Bielorussia in Sardegna; Teodoro Rodin, vice presidente vicario IERFOP ONLUS, Cataldo Ibba, Vice Presidente IERFOP ONLUS e Rinaldo Mereu Segretario UIL Pensionati Sardegna.

AI Convegno si alterneranno gli interventi di Bachisio Zolo, Direttore della Formazione IERFOP ONLUS e presidente nazionale Unione Ciechi d’Europa, Paolo Masala, direttore Centro Benessere Thalassos di Margine Rosso a Quartu San’Elena, Giancarlo Manca, esperto di Medicina Tradizionale Cinese e direttore dell’Accademia di Culture Orientali “La perla d’oriente” a Cagliari, Cristina Sanna, Fisiatra del SIMFER Sardegna, Donatella Petretto, Docente dell’Università di Cagliari.

Al tavolo dei lavori, parteciperanno inoltre gli esperti in arrivo dalla Repubblica di Belarus Zveniharodskaya Natalia, Centro di Risanamento “Mashinostroitel”, Lakhneka Aliaksandr Centro di Risanamento della Filiale di Gomel, Svetilov Alexandr, Centro di Risanamento “Serebrianskie Kliuchi”, Skrinnikova Nina, Centro Sanitario Riabilitativo Pediatrico “Praleska”.

Roberto Pili

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Roberto Pili.

Rimuovere gli ostacoli, promuovere il benessere, eliminare le disparità, facilitare l’inclusione e affermare i diritti delle persone con disabilità. Questo il principale dettato della Giornata internazionale delle persone con disabilità istituita il 3 dicembre del 1981 dall’Assemblea generale dell’ONU.

Per l’occasione di questa importante ricorrenza l’Istituto Europeo per la Ricerca la Formazione e l’Orientamento Professionale di Eccellenza per disabili ed emarginati (IERFOP), in accordo con la Comunità Mondiale Della Longevità (CmdL), l’ANMIC, la società scientifica SIMFER e il contributo decisivo della Fondazione di Sardegna, ha presentato ieri nel corso di una conferenza presso l’Aula Magna Giovanna Salaris in via Platone 1 a Cagliari, l’istituzione dell’Osservatorio Regionale sulle Disabilità

«La grande esigenza di controllo dei dati, di elaborazioni statistiche sulle tipologie di disabilità, la necessità di condividere indicatori capaci di cogliere adeguatamente il fenomeno, di ovviare alla carente diffusione di dati di natura amministrativa, di informazioni su servizi e diritti – sottolinea il presidente IERFOP e CmdL Roberto Pili – ci ha fatto constatare quanto sia necessaria l’esistenza di un Osservatorio sulle disabilità. Il servizio sarà uno strumento attivo e dinamico capace di andare oltre l’aspetto sanitario e valutare il reale livello di partecipazione e di inclusione delle persone con deficit suggerendo grazie a un servizio di segretariato sociale, ausili ed esperienze di buone prassi, servizi offerti e procedure di erogazione disponibili».

In questo contesto l’Osservatorio avrà l’ambizioso obbiettivo di studiare la reale entità del fenomeno, mettere a confronto i dati disponibili elaborati da istituti che perseguono politiche e obbiettivi differenti come Inps, Inail, ASL e Università, ma soprattutto affrontare la sfida delle disabilità con una programmazione di interventi più efficaci in grado di superare la costosissima logica della continua emergenza.

«Si stima che al mondo si contino 1 miliardo di disabili, solo nel nostro Paese 4.360.000 – aggiunge il vicepresidente IERFOP Teodoro Rodin – ma i servizi a loro dedicati e le risorse messe a disposizione sono scarsi e distribuiti a macchia di leopardo. In questo scenario, le famiglie soffrono sentendosi spesso abbandonate e costrette a fare i conti con istanze inascoltate e costi sempre più elevati di riabilitazioni e cure.»

Una problematica di grandi proporzioni che fa aumentare la richiesta di aiuto e sussidio.

«E’ sempre più necessario che disabilità vecchie e nuovedice il direttore delle attività didattiche Bachisio Zolo – siano affrontate con metodologie di lavoro, strumenti e strategie adeguate. Tutte le Istituzioni hanno il dovere, a fronte di un’istanza sempre più crescente, di individuare quanto prima soluzioni concrete contro le disuguaglianze nella salute e dare maggiore sostegno alle famiglie delle persone più fragili.»

L’Osservatorio sarà strutturato in 3 aree di intervento: Area Territorio, Area Statistica e Area Percorsi. L’Area Territorio raccoglierà informazioni sui servizi attivati nel territorio per i disabili e le loro famiglie, verranno redatte delle “Guide ai Servizi” per informare e orientare le persone nei casi di necessità. L’Area Statistica strutturerà un sistema di raccolta dati nel territorio regionale, attualmente carente in materia. L’Area Percorsi offrirà uno sportello di ascolto psicologico e educativo pedagogico volto alla promozione della partecipazione, del funzionamento e dell’inclusione delle persone con disabilità, alle loro famiglie, alle reti amicali, con supporto personalizzato per le diverse fasi della vita. Il servizio fornirà consulenza, accoglienza e un contributo alla creazione di una rete dei servizi presenti nel territorio, con gli operatori dei servizi sociali, sanitari e del personale della scuola e ancora con le associazioni, gli enti e le istituzioni che operano nel campo della promozione dell’inclusione delle persone con disabilità.

Questo nuovo ente sarà composto da un team di giovani ricercatori e saranno affiancati da consulenti con esperienza nel campo della medicina, della riabilitazione, della psicologia e della pedagogia della disabilità. La sede principale sarà presso il centro direzionale IERFOP di Cagliari ma, saranno istituiti altri punti d’ascolto e di segretariato sociale nell’isola e in altre regioni come Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Molise, Piemonte e Puglia, grazie alle numerose sedi IERFOP presenti sul territorio nazionale. Tra le finalità dell’Osservatorio sulle disabilità c’è anche quella fornire un chiaro quadro su una fascia di popolazione sempre più estesa, ma al contempo marginalizzata progressivamente in base alla complessità delle sue situazioni di vita.

«La promozione dell’autonomia, la resilienza e l’empowerment delle persone con disabilità in tutte le fasi della vita è l’obbiettivo storico di IERFOP e l’istituto – conclude Roberto Pili – intende essere sempre più al servizio di un processo culturale inclusivo che investe tutta la società. Siamo convinti che lo sportello d’ascolto rappresenterà un punto di riferimento per le famiglie e le persone con disabilità ma anche per le associazioni, professionisti ed enti grazie anche, alla sempre maggiore apertura e respiro internazionale di tutte le attività intraprese dall’istituto.»

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Si svolgerà domani, sabato 16 novembre, dalle ore 8.30, a Cagliari, presso l’Auditorium Antigori del Palazzo CIS in viale Bonaria, il convegno dal titolo “Il ritmo del pensiero percettivo: “Musicoterapia” nell’approccio medico riabilitativo”.

La giornata di studio è organizzata dalla Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER), l’Istituto Europeo per la Ricerca la Formazione e l’Orientamento Professionale di Eccellenza per disabili ed emarginati (IERFOP), la Comunità Mondiale della Longevità (CmdL) con la collaborazione della Fondazione di Sardegna.

Il programma prevede la partecipazione di esperti e ricercatori a livello internazionale e sarà inaugurato dal presidente SIMFER, Mauro Piria e dal presidente IERFOP Onlus e CMdL Roberto Pili. Al convegno interverrà anche il presidente nazionale dell’Unione Ciechi d’Europa, Bachisio Zolo.

Alla conclusione dei lavori è prevista una performance musicale eseguita da strumentisti non vendenti e l’orchestra degli allievi della Scuola Secondaria 1° grado “Leonardo Alagon” di Oristano.