24 November, 2024
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I rapporti intensi fra Sardegna e Belarus in particolare nel settore dell’istruzione e della formazione, hanno visto dall’8 al 12 ottobre un focus specialistico dedicato all’istruzione inclusiva in occasione del soggiorno a Cagliari di una qualificata delegazione bielorussa e grazie all’ottimo lavoro svolto dal S.I.A. (Servizi Per l’Inclusione e l’Apprendimento) dell’Università di Cagliari che coordina il “Sardinian-Belarus Working Group on Inclusion” al quale aderiscono enti ed istituzioni pubbliche e private dei due territori.

Ai lavori e alle visite conoscitive hanno preso parte specialisti e partner progettuali dell’Associazione Cittadini del Mondo Onlus, tra i quali Nina Viktarouskaya, Direttore del Centro regionale di Minsk per la correzione e lo sviluppo della formazione e della riabilitazione, Volha Salauyova e Elena Falevitch del dipartimento di supporto scientifico e metodologico dell’istruzione secondaria generale nelle istituzioni dell’istruzione professionale, Alena Lemekh, del Dipartimento di pedagogia speciale dell’Istituto di educazione inclusiva dell'”Università bielorussa statale pedagogica Maxim Tank”, i rappresentanti dell’Università  Statale Bielorussa di Arte e Cultura Alinа Korbut rettore, Yulia Halkowskaya, preside della Facoltà Politiche informazione e Safiya Paulava, docente. Presente anche Veronica Yaroshevich, referente del Centro Italo-Bielorusso di Cooperazione e Istruzione “Sardegna” con sede a Minsk che fornisce sostegno logistico alle attività di cooperazione in territorio bielorusso. Alle iniziative hanno preso parte anche gli operatori dell’Associazione Cittadini del Mondo Onlus ed il console onorario della Repubblica Belarus Giuseppe Carboni.

La rete di specialisti sardi e bielorussi ha partecipato al II “University Meeting on Inclusion” ospitato nel Polo San Giorgio della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari coordinato da Donatella Petretto delegato rettorale per il supporto agli studenti con disabilità, disturbi specifici dell’apprendimento ed altri Bisogni Educativi speciali dell’Università degli Studi di Cagliari e al quale hanno portato i loro contributo anche Giuseppe Argiolas, docente Scuola Secondaria e del Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno, Laura Raimonda Mura, coordinatrice del SIA, Università degli Studi di Cagliari, Silvia Vinci, Funzionario Tecnico Psicologo del SIA, Università degli Studi di Cagliari, Gian Pietro Carrogu, Pedagogista SIA, Università degli Studi di Cagliari, Luca Gaviano, psicologo SIA, Università degli Studi di Cagliari, Gabriele Sorba, laureato in Psicologia, Università degli Studi di Cagliari

Una seconda giornata di lavori è stata organizzata  in collaborazione con l.I.S. “Bacaredda-Atzeni” guidato dal dirigente Pier Paolo Porcu, che ha accolto per una intera giornata di lavoro e confronto la delegazione proveniente dalla Bielorussia, mettendo a confronto due diversi modelli scolastici il cui denominatore comune è l’inclusione e il diritto allo studio degli alunni con Disabilità, D.S.A. e B.E.S. e dove ancora è stato prezioso il contributo di Giuseppe Argiolas del Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno per dare importanti strumenti di analisi al gruppo di lavoro sardo-bielorusso.

Una delle realtà più importanti non solo a livello sardo, ma nazionale rappresentata dallo IERFOP presieduta dal dott. Roberto Pili (Istituto Europeo Ricerca Formazione Orientamento Professionale di eccellenza per disabili) ha aperto le sue porte per una visita approfondita alle sue strutture che hanno trovato un grande interesse e apprezzamento da parte degli specialisti bielorussi, e per l’occasione è nata anche una proposta operativa finalizzata a portare metodiche e capacità professionali IERFOP dentro la realtà formativa bielorussa dedicate alle persone svantaggiate.

Altro momento di particolare interesse sono stati gli incontri con la diaspora così da mettere a confronto le esperienze di istruzione inclusiva vissute in via diretta o indiretta in patria e nella nuova realtà di residenza in Sardegna, così da confrontare non solo gli aspetti puramente tecnici ma anche quelli di approccio socio-culturale che possono influenzare le politiche inclusive in atto nei due territori.

Il “Sardinian-Belarus Working Group on Inclusion” rientra fra le attività progettuali promosse dall’Associazione Cittadini del Mondo nell’ambito dei programmi di cooperazione internazionale sostenuti dalla LR 19/96. Nell’ambito delle attività del gruppo di lavoro previste nel prossimo futuro sia in territorio bielorusso sia in Sardegna, si lavorerà per dare un respiro ancora più ampio alla collaborazione nelle politiche di “Inclusione” e allargare ulteriormente la rete di organizzazioni aderenti.

 

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Si consolidano i rapporti per la collaborazione internazionale tra la Belarusian State Pedagogical University “Maxim Tank” di Minsk (BSPU), l’Istituto Europeo per la Ricerca, la Formazione e l’Orientamento Professionale di Eccellenza per disabili e emarginati (I.E.R.F.O.P. Onlus) e La Comunità Mondiale Della Longevità.

Per cementare sempre più il confronto tra questi importanti istituti attraverso la ricerca e la realizzazione di progetti ed percorsi formativi condivisi con obiettivi di inclusione e formazione delle persone con disabilità e degli emarginati di tutte le età del territorio italiano e bielorusso, sabato 21 settembre, presso la sede in Via Platone a Cagliari dello I.E.R.F.O.P., è stata ospitata una delegazione della prestigiosa Università Bielorussa rappresentata dal rettore Aliaksandr Zhuk, da Sviatlana Kabacheuskaya (dottore in filosofia – scienze pedagogiche, professore associato e capo del dipartimento di cooperazione internazionale), da Aliaksandra Pozniak (dottore in filosofia – scienze pedagogiche, professore associato, capo del centro di educazione pedagogica continua e professore associato dell’Istituto di formazione avanzata e riqualificazione della BSPU), da Vera Khitruk (dottore in scienze pedagogiche, professore e direttore dell’Istituto di educazione inclusiva).

All’appuntamento organizzato dal presidente I.E.R.F.O.P. Roberto Pili, hanno partecipato Bachisio Zolo, direttore e responsabile dell’attività didattico-formativa e altri rappresentanti degli organi associativi dell’Istituto, i ricercatori della Comunità Mondiale della Longevità, dell’Università degli Studi di Cagliari, delle Organizzazioni Sindacali e delle Associazioni rappresentative delle persone con disabilità.

Nel corso dell’incontro la delegazione Bielorussa ha visitato la prestigiosa sede di Coordinamento nazionale di I.E.R.F.O.P. che rappresenta un Centro internazionale per l’inclusione di tutte le persone con disabilità e degli emarginati di qualsiasi età. Sono state illustrate le attività didattiche e le metodologie utilizzate nei percorsi formativi, l’importante Piattaforma E-learning dell’Ente che consente a chiunque, di fruire dei percorsi formativi.

Inoltre, sono stati presentati l’Osservatorio Internazionale sulle disabilità e lo Sportello d’ascolto che rappresentano per l’Ente due importanti cardini dell’attività e contribuiscono a dare al territorio le risposte necessarie in termini di supporto, orientamento ed inclusione sociale delle persone con disabilità.

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Che rapporto c’è tra una sempre più efficace ricerca tecnologica ed il mondo della disabilità? E ancora che importanza rivestono come elementi di inclusione e di promozione alla partecipazione sociale dei disabili le più moderne psico-tecnologie di assistenza e gli ausili?

Questi importanti interrogativi sono stati al centro dell’incontro di studio dal titolo “Psico-Tecnologie Assistive e supportive per le persone con disabilità sensoriali” che si è svolto lunedì 15 luglio a Cagliari presso la sede centrale dell’Istituto Europeo di Ricerca, Formazione ed Orientamento Professionale (IERFOP).

L’incontro che segna di fatto l’avvio del polo di ricerca denominato “Psycho-Tecno” è stato organizzato in collaborazione con Alessandro Spano, professore Associato di Economia Aziendale dell’Università degli Studi di Cagliari, con il gruppo di ricerca della Comunità Mondiale della Longevità, con Mauro Piria segretario della SIMFER Sardegna, Donatella Petretto esperta ricercatrice nel campo della psicologia della disabilita e numerosi docenti e ricercatori dell’ateneo cagliaritano.

«IERFOP si pone come fulcro e stimolo di un importante polo di ricerca finalizzato alla realizzazione di strumenti che impattino le disabilità sensoriali in tutte le età – dichiara il presidente Roberto Pili – inoltre ci proponiamo di affinare ed umanizzare la tecnologia che continuamente viene sviluppata dalla ricerca e proposta dall’industria. E’ di primaria importanza promuovere lo sviluppo di conoscenze nel campo delle tecnologie assistive, secondo un approccio che metta al centro la persona con disabilità, i suoi obiettivi e che ne garantisca la reale fruibilità e l’efficacia nel promuovere l’autonomia, la partecipazione e l’inclusione. Riteniamo che coniugare le istanze psicologiche, mediche con la moderna tecnologia possa contribuire a definire personalità adattative in grado di avvalersi dei presidi riabilitanti sempre più perfezionati.»

Un primo step, la nascita di questo nuovo polo di ricerca multidisciplinare, che possa consentire di porre sempre più i ritrovati della tecnica al servizio delle persone.

«Le moderne tecnologie oggi disponibili rappresentano una grande opportunità – dichiara Alessandro Spano – Grazie ad esse sarà possibile aumentare il livello di autonomia dei disabili sia nella loro vita quotidiana, sia per un loro più proficuo inserimento nel mondo del lavoro. Queste infatti, consentono di far emergere le abilità di ogni individuo. In senso lato, possiamo ipotizzare che le tecnologie modificheranno profondamente il concetto stesso di disabilità. Le nuove tecnologie, inoltre, sono caratterizzate da cambiamenti repentini e profondi che rendono, oggi, quasi inimmaginabili le loro potenzialità.»

La tavola rotonda coordinata dal presidente di IERFOP Onlus, Roberto Pili, ha segnato il primo passo di una nuova linea di ricerca di  psicologia applicata e sancisce a tutti gli effetti l’entrata nel vivo dell’agenda di ricerca dell’ente.

«Attraverso questa iniziativa – specifica Bachisio Zolo, Direttore dell’attività didattica e formativa – si completa la mission di IERFOP che fa della ricerca delle tecnologie assistive ed inclusive a favore dei disabili in tutte le fasi della vita uno dei suoi scopi più importanti.»

Alla tavola rotonda a cui hanno partecipato tra gli altri Ignazio Argiolas, Giancarlo Pusceddu, Alessandro Melillo, Federica Caria, Anna Di Martino è stata annunciata l’istituzione da parte di  IERFOP e CmdL di una serie di borse di studio per ricercatori ipovedenti e/o con ipoacusia.

«La società scientifica SIMFER Sardegna dei medici specialisti in fisiatria – annuncia il Mauro Piria – collaborerà in pieno al progetto portando tutta la competenza e l’esperienza di coloro che quotidianamente si confrontano con la disabilita e certificano l’appropriatezza degli ausili tecnologici.»

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Dopo una prima fase svolta nei mesi scorsi con il coinvolgimento di classi di studenti del Liceo Classico Dettori, le iniziative della Comunità Mondiale della Longevità inserite nel progetto Nutri-Action, proseguono a pieno ritmo con la partecipazione anche degli alunni del Liceo Scientifico Statale “Michelangelo” di Cagliari.

Approfondire i temi della promozione della salute e della prevenzione attraverso corretti stili di vita dell’alfabetizzazione alimentare, riscoperta del valore e dei sapori della Dieta Sardo – Mediterranea ed ancora promuovere il rapporto tra generazioni, il ruolo dei giovani, l’importanza di imparare a vivere bene in tutte le fasce d’età, sono le opportunità ora offerte agli studenti del Liceo Scientifico cagliaritano.

Questa partecipazione, inquadrata in un progetto di Alternanza Scuola-Lavoro è frutto di un protocollo di ricerca siglato tra Roberto Pili, presidente della Comunità Mondiale della Longevità e dell’Istituto Europeo di Ricerca e Formazione ed Orientamento Professionale (IERFOP) e Raffaele Rossi Dirigente Scolastico del Liceo Scientifico “Michelangelo”. L’iniziativa si avvale inoltre del tutoraggio di Elisabetta Ulargiu e Paolo Pireddu, docenti del Liceo cittadino e sostenitori dell’ispirazione scientifica e sperimentale della proposta che ha coinvolto i ragazzi dell’indirizzo sportivo.

«L’alfabetizzazione alimentare basata sulla dieta mediterranea è il fulcro del progetto Nutri-Action – spiega Roberto Pili – che intende formare i giovani alla conoscenza del giusto rapporto tra nutrizione, salute e benessere. Chi meglio dei giovani studenti di un percorso scolastico ad indirizzo sportivo può essere latore di un messaggio che vede nella gestione della quotidianità, degli stili di vita, i passi fondamentali per promuovere benessere e salute. Quindi gli studenti dell’indirizzo sportivo del Michelangelo saranno protagonisti di un percorso di riflessione e ricerca su scelte alimentari e sul loro legame con benessere e longevità. Tutto questo inoltre, avverrà in un vero e proprio confronto dinamico tra i giovani di oggi e un gruppo di Longevi di due Comuni della Sardegna, ovvero i giovani di ieri.»

Nel corso della ricerca saranno raccolte importanti informazioni sulle diete prevalenti e le loro ricadute sulle condizioni di salute, sulla reale conoscenza della dieta sardo mediterranea sugli stili di vita adottati con particolari attenzioni sulla attività fisica e le capacità relazionali familiari e di comunità. Le ricerche saranno anticipate da una fase formativa con lezioni in aula ospitate da IERFOP e attività di laboratorio con professionisti del settore sportivo, nutrizionale e psicopedagogico.

Il progetto prosegue con la visita presso i Comuni della Sardegna e l’incontro con un gruppo di over settantenni. Dopo lo step di Laconi, è la volta dell’Amministrazione di Fluminimaggiore che accoglierà i ragazzi per una visita, coordinata dall’assessore delle Politiche Sociali e della Pubblica Istruzione Elisabetta Zanda e che vedrà il coinvolgimento di altri enti ed istituzioni del territorio.

L’iniziativa “Nutri-Action” si inserisce nell’ambito del più complesso progetto “Cronos Valetudo” siglato dalla Comunità Mondiale della Longevità e la Uil Pensionati della Sardegna. I dati e i risultati ottenuti saranno in seguito analizzati dal Centro Studi Nutraceutici sulla alimentazione dei Centenari, diretto sempre da Roberto Pili e nel quale collaborano Donatella Petretto (Università degli Studi di Cagliari) e i ricercatori Luca Gaviano, Gian Pietro Carrogu, Ignazio Argiolas e Clara Mulas.

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Roberto Pili è il nuovo presidente eletto dall’assemblea generale dei soci IERFOP.

L’Istituto Europeo per la Ricerca Formazione Orientamento Professionale Onlus (I.E.R.F.O.P.) riprende così a pieno regime una più che trentennale attività nella formazione professionale.

Insediato il nuovo consiglio di amministrazione, il presidente Roberto Pili ed i componenti del Consiglio di Amministrazione, Pietro Paolo Murru, Aldo Secci, Claudio Murtas, Mario Marinelli hanno provveduto alle nomine del vicepresidente vicario Teodoro Rodin, del vicepresidente Cataldo Idda e alla conferma di Bachisio Zolo quale Direttore dell’attività didattica e formativa, incarico ricoperto fin dalla fondazione dell’ente.

Si chiude quindi la fase conseguente alla scomparsa, avvenuta a giugno 2018, del padre fondatore dell’ente, il compianto onorevole Raffaele Farigu che dal 1988 anno di fondazione, ha sempre ricoperto la massima carica.

«Oltre alla mia più sincera gratitudine verso i soci per questa nomina – dichiara Roberto Pili – un sentito ringraziamento lo rivolgo al vicepresidente vicario Pietro Paolo Murru che dalla scomparsa di Raffaele Farigu ha retto l’ente, mantenendolo nel solco tracciato dal suo fondatore. Raccolgo questo testimone con il preciso impegno di mantenere forte la continuità rispetto alle linee e programmi storici quali lo sviluppo della formazione della didattica e la ricerca al servizio del perseguimento della più completa autonomia possibile, qualsiasi siano le abilità delle persone. Intendo semmai rafforzarne la vocazione nazionale e internazionale. Ampio spazio sarà dato a programmi di prevenzione delle disabilità sensoriali in ogni fascia d’età e alla ricerca nel settore degli ausili tecnologici, laddove ne prevediamo l’aumentato bisogno con la crescita delle fasce più anziane della popolazione. In Italia il 50% degli ultra 75enni soffre di compromissione della vista e dell’udito e diventa strategico limitarne le ricadute sulle condizioni di salute, cognitive e  psicoaffettive. Accentueremo l’impegno sociale  dell’ente nei settori dove maggiori appaiono gli squilibri nel campo dell’inclusione sociolavorativa dei giovani con disabilità con particolare attenzione ai ciechi ed ipovedenti.»

Ripercorrendo una tradizione di tre decadi l’IERFOLP conferma una particolare attenzione agli Istituti Scolastici che annoverano alunni con disabilità, dove saranno proposti interventi per migliorare i percorsi educativi e formativi e per facilitare il processo di integrazione scolastica.

E’ proprio in virtù della qualità e dei risultati nella formazione professionale di ciechi, ipovedenti, sordi e invalidi civili che l’ente fondato nell’isola nel 1988 ha nel giro di pochi anni superato i confini regionali e istituito sedi in Abruzzo, Piemonte, Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Molise, Puglia e Sicilia ed è inserito nell’elenco delle agenzie formative abilitate a proporre e realizzare progetti di formazione professionale della Regione Autonoma della Sardegna, della Regione Siciliana e della Regione Emilia Romagna inoltre è accreditato presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

«Durante il mio mandato – conclude il Presidente Pili – farò il possibile per costruire sinergie e collaborazioni con quanti enti, istituzioni, università, scuole, sindacati si propongano una sempre più efficace integrazione e inclusione sociale a favore dei settori più fragili della società. La grande eredità lasciata dal suo fondatore Raffaele Farigu è testimoniata dalle cifre raggiunte dal 1988 al 2018: 133.656 ore formative, 499 corsi professionali fatti, 4.529 allievi tra corsi per disabili e per operatori sociali, 1.794 allievi che al termine delle lezioni hanno trovato occupazione. IERFOP opererà nella piena convinzione che l’istruzione, la formazione professionale e l’integrazione sociale siano il volano che consente ai disabili il conseguimento e della piena cittadinanza sociale.»

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Dopo la presentazione e la firma degli accordi lo scorso febbraio 2019 tra Roberto Pili, presidente della Comunità Mondiale della Longevità e Rinaldo Mereu, segretario della Uil Pensionati Sardegna, parte formalmente il progetto “Cronos Valetudo”. L’iniziativa nata da una collaborazione di studio e ricerca tra la Comunità Mondiale della longevità (CmdL) e la Uil pensionati della Sardegna, si apre con un incontro operativo in programma sabato sabato 27 aprile, alle ore 10.00, presso il Salone del Pellegrino a Laconi. All’appuntamento, preceduto da una serie di incontri preparatori e di condivisione, si entrerà nel vivo delle attività di studio e sarà attivato una sorta di “Laboratorio naturale” con il coinvolgimento degli anziani iscritti al sindacato delle popolazioni del Sarcidano, della Barbagia di Seulo e parte dell’Alta Marmilla.

«“Cronos Valetudo” è un originale progetto di ricerca Biopsicosocioeconomico – precisa Roberto Pili – che studierà in scala un campione di pensionati Uil, distribuiti nei territori della Sardegna, con l’obiettivo di analizzare  la diversificata e complessa situazione sociale dell’isola segnata, nelle are interne da spopolamento e un progressivo invecchiamento molto più rapido delle altre regioni italiane.»

Una longevità estrema e una centenarietà, quella sarda, tra le più alte al mondo, tale da meritare l’approfondimento dei contesti sociali, stili di vita e alimentari e una loro promozione e valorizzazione. L’asse portante del progetto è portare avanti insieme all’attività di ricerca, un ambizioso programma di promozione della salute e del benessere delle fasce di popolazione anziana.

«L’approccio biopsicosociale – aggiunge il presidente della Comunità Mondiale della Longevità – permetterà, infatti, di sondare i fini meccanismi e le relazioni tra benessere, qualità della vita, variabili socio-economiche e socio-demografiche in confronto con studi similari che si stanno portando avanti in zone caratterizzate da un’elevata centenarietà in altri paesi nel mondo.»

Il meeting di sabato 27 consentirà ai ricercatori della CMdL e agli operatori e volontari della UIL pensionati di condividere il protocollo di valutazione e calendarizzare gli incontri con gli anziani.

«La Uil pensionati Sardegna, in relazione ad un Paese che invecchia intensamente e velocemente – interviene Rinaldo Mereu della UIL Pensionati dell’isola – ritiene necessario un cambio di passo che determini e sviluppi e nuovi modelli economici. Per questo, con l’avvio del progetto Cronos Valetudo si intende evidenziare la condizione degli anziani il loro rapporto con le altre dimensioni della vita sociale ed economica per uno spostamento socialmente sostenibile verso nuovi modelli di sviluppo che contrastino in maniera più efficace le disuguaglianze.»

Il territorio coinvolto in questa fase riguarda inizialmente Aritzo, Assolo, Asuni, Atzara, Barumini, Belvi, Escalaplano, Escolca, Esterzili, Gadoni, Genoni, Gergei, Gesturi, Isili, Laconi, Meana Sardo, Nuragus, Nurallao, Nureci, Nurri, Orroli, Ortueri, Sadali, Senis, Seulo, Villanovatulo, nel quale verrà reclutato il campione di longevi coinvolto nello studio. «La vecchiaia può assumere un significato positivo e la ricerca Cronos andrà a studiare là dove viene vissuta in termini significanti per la comunità», afferma Donatella Petretto, psicologa della Comunità Mondiale della Longevità. L’appuntamento di sabato è organizzato anche grazie all’accoglienza e all’ospitalità dell’Amministrazione comunale di Laconi.

«L’importante e arricchente collaborazione con la Comunità Mondiale della Longevità e gli altri soggetti coinvolti – conclude Paola Zaccheddu, sindaco di Laconi – è un grosso passo in avanti perché da anni si cercava di esplorare i preziosi segreti, i valori, lo straordinario patrimonio custodito dai nostri anziani.»

Roberto Pili.

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Ancora un prestigioso riconoscimento alla pittrice Liliana Cano una delle grandi decane dell’arte in Sardegna. All’artista, nata in Friuli nel 1924, da genitori sardi e ritornata nell’isola nel 1996, in occasione dell’inaugurazione alle ore 18.00 (apertura al pubblico ore 17.00) della mostra “Vénus Tissèes” in programma da sabato 23 marzo al 03 maggio presso i locali di Banca Generali in Viale dei Giornalisti 6 a Cagliari, verrà consegnato da Roberto Pili, presidente della Comunità Mondiale della longevità (CmdL) il premio Prometeo.

«Così come il titano Prometeo amico dell’umanità e del progresso rubò il fuoco agli dei per donarlo agli uomini, così Liliana Cano ci offre il fascino dell’efficacia espressiva, una creatività capace di sfidare il tempo – afferma Roberto Pili – questo suo continuum di crescita individuale fa si che questa 94enne ci confermi che non vi è alcun limite di età per esprimere le potenzialità creative. Il premio Prometeo 2019 non poteva che andare Liliana Cano, un’artista che con la sua creatività in continua ascesa abbraccia due secoli, ben oltre i confini dei suoi anni. Liliana Canu con la sua pittura ci dimostra quanto siano anacronistici i pregiudizi e le barriere che limitano, emarginano in base alle classi d’età. E così la sua finisce per essere un’arte socialmente significativa che prende forza col trascorrere del tempo senza alcuna fretta di atterrare in attesa della più piena realizzazione di se.»

Alla mostra curata da Marte sotto la direzione artistica di Flaminia Fanari e presentata dal Direttore della Fondazione Meta Alghero Paolo Sirena, verranno presentate le opere di Liliana Cano relative al suo periodo francese che va dal 1977 al 1996 e accanto a queste grandi tele rappresentative di una lunga fase di elaborazione creativa, figurano anche una ventina di lavori inediti eseguiti con colori acrilici su tavola, in cui le dimensioni contenute valorizzano l’intima e raccolta preziosità dei contenuti.

«Da sempre Banca Generali è attenta alle eccellenze del territorio ed alla loro valorizzazione per cui è sembrata logica la scelta di poter ospitare nei nostri spazi le opere di Liliana, uno degli artisti più rappresentativi della nostra terra», dichiara Alessandro Cardia District Manager per la Sardegna e la provincia laziale della banca.

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Stimolare attive analisi sulla formazione degli stili alimentari, valorizzare l’importanza della tradizionale Dieta Sardo-Mediterranea e ancora promuovere una cultura positiva dell’alimentazione, in particolare nell’adolescenza al fine di prevenire patologie quali obesità e disturbi del comportamento alimentare che in questa fascia d’età si manifestano con maggiore frequenza segnalando una preoccupante riduzione dell’aspettativa in salute delle giovani generazioni.

Sono questi i principali obbiettivi che intende perseguire il progetto “Nutri-Action”, iniziativa scaturita dalle opportunità offerte dall’Alternanza Scuola-lavoro e frutto di un protocollo di ricerca siglato tra Roberto Pili, presidente della Comunità Mondiale della Longevità, e Roberto Pianta, dirigente scolastico del Liceo Statale G.M. Dettori. L’iniziativa inoltre, si avvale del tutoraggio di Maricilla Cappai, docente del prestigioso Liceo cagliaritano e sostenitrice dell’ispirazione scientifica e sperimentale della proposta.

«Il progetto – spiega Roberto Pili – intende formare i giovani alla conoscenza del giusto rapporto tra alimentazione e salute. Gli studenti coinvolti vestiranno i panni di giovani ricercatori, infatti, saranno loro i protagonisti in prima persona delle attività  di ricerca sui loro coetanei in relazione agli stili di vita e scelte alimentari. Tutto questo inoltre avverrà in un vero e proprio confronto dinamico tra i giovani di oggi e un gruppo di longevi di due Comuni della Sardegna,ovvero quelli che sono stati i giovani di ieri.»

Nel corso della ricerca, verranno raccolte importanti informazioni sulle diete prevalenti e le loro ricadute sulle condizioni di salute, sulla reale conoscenza della dieta sardo mediterranea sugli stili di vita adottati con particolari attenzioni sulla attività fisica e le capacità relazionali familiari e di comunità.

Le attività delle ricerche saranno anticipate da una fase formativa con lezioni in aula e laboratori pratici di gastronomia e cucina sperimentale presso IFAL diretto da Patrizio Saba (Istituto di Formazione Al Lavoro). Questa attività sarà supervisionata da professionisti dell’alimentazione (nutrizionisti e chef), al fine di sviluppare una visione matura delle opportunità e delle ricadute di una sana alimentazione quotidiana sia dal punto di vista nutrizionale sia imparando a preparare il cibo con le proprie mani.

La ricerca “Nutri-Action” si inserisce nell’ambito del più complesso progetto “Cronos Valetudo” siglato  dalla Comunità Mondiale della Longevità e la Uil Pensionati della Sardegna. I dati e i risultati ottenuti saranno in seguito analizzati  dal Centro Studi Nutraceutici sulla alimentazione dei Centenari, diretto sempre da Roberto Pili e nel quale collaborano Donatella Petretto (Università degli Studi di Cagliari) ed i ricercatori Luca Gaviano, Gian Pietro Carrogu e Clara Mulas.

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E’ stato siglato questa mattina nel corso di una conferenza che si è svolta nella sala congressi del presso il Caesar’s Hotel a Cagliari un protocollo di intesa per la realizzazione del progetto “Cronos Valetudo” tra il Centro di ricerca diretto da Roberto Pili il Sindacato UIL Pensionati della Regione Sardegna.

“Cronos Valetudo” è un originale progetto di ricerca biopsicosocioeconomico. Studierà su larga scala basandosi su un campione di pensionati Uil, distribuiti nei territori della Sardegna, rappresentativi della diversificata e complessa situazione sociale dell’isola segnata da disagi e sofferenze la reale situazione delle fasce più anziane della popolazione.

L’obiettivo è portare avanti una capillare attività di ricerca, studio, divulgazione e promozione del benessere, e valutare il ruolo economico e di produzione materiale ed immateriale delle fasce di popolazione anziana. Su queste problematiche che diversi anni sono al centro degli studi dei ricercatori della Comunità Mondiale della Longevità si è siglata una alleanza con la UIL Sardegna.

«Solo attraverso un contatto diretto con chi vive in prima persona l’odierna transizione demografica è possibile coglierne il reale impatto e poter individuare le migliori politiche attive per la promozione del benessere – afferma Roberto Pili – lo studio attingerà al bacino dei 20mila iscritti al sindacato Uil di questi 4.500 sono over 80 e 21 centenari. Per noi che lavoriamo sulle problematiche della longevità sono numeri importantissimi. Se gestito e accompagnato da politiche e intelligenti l’invecchiamento non è un onere ma grande ricchezza del paese.»

Il focus del progetto è l’invecchiamento in salute, il benessere e la promozione della buona qualità della vita. Questa nuova alleanza tra mondo della scienza e l’impegno sociale del sindacato, apre una finestra sulle innumerevoli prospettive offerte dall’invecchiamento attivo.

«La collaborazione con la Comunità Mondiale della Longevità rappresenta un valore aggiunto per l’importante ruolo che questa svolge dal punto di vista scientifico e divulgativo a livello internazionale – conclude Rinaldo Mereu, segretario regionale UIL Pensionati – rientra in pieno nella intensa attività che il sindacato UIL svolge nell’interesse della categoria dei pensionati.»

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Roberto Pili.

L’avvio delle attività dell’Osservatorio internazionale su invecchiamento e disabilità, in collaborazione con IERFOP Onlus, l’analisi sugli effetti prodotti dalle barriere fisiche e mentali che impediscono agli anziani di costruire una vita indipendente, la lotta contro l’ambiente obesogeno (termine che sottolinea il ruolo dei fattori ambientali in senso lato nello stimolare lo sviluppo della nuova pandemia del mondo occidentale, l’obesità). Sono questi i principali progetti che la Comunità Mondiale della Longevità (CML) si appresta ad affrontare per il 2019 proseguendo sulla cifra degli interventi dello scorso anno.

Una linea di continuità, contrassegnata dalla consapevolezza che sia possibile promuovere il benessere in tutto il ciclo di vita sia nei paesi maggiormente industrializzati sia in quelli in via di sviluppo. L’obiettivo di voler stimolare l’attenzione su questi aspetti deriva dall’importanza di costruire la salute nella quotidianità ed evitare che, erroneamente, si pensi che il benessere economico debba portare necessariamente al peggioramento degli stili di vita e degli stili alimentari.

«Il 2018 è stato ricco di soddisfazioni, anche superiori rispetto alle aspettative in base ai programmi e strategie posti in essere per promuovere a livello internazionale un invecchiamento fisiologico libero da malattie e disabilità – afferma Roberto Pili, presidente della Comunità Mondiale della longevità – è stato un anno importante per la CML, gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti e superati. Abbiamo fatto numerose le missioni all’estero e sono stati definiti protocolli di intesa con Enti, Università, Associazioni. Il filo conduttore è stato quello di elaborare e diffondere programmi e sui progetti di educazione alla salute, sia attraverso attività di ricerca, convegni internazionali, conferenze, seminari e interventi capillari nel territorio.»

Tra i principali progetti in questo 2019 di attività e ricerca, riveste un ruolo importante la valorizzazione di stili di vita sani. In troppi paesi l’auspicato benessere economico genera di fatto un ambiente sociale obesogeno che apre le porte alle patologie dismetaboliche e degenerative che rappresentano ormai una vera e propria pandemia a livello mondiale. Le sue implicazioni economiche, sociali e politiche oltre che biologico sanitarie sono enormi. Le attività in questo campo sono finalizzate alla creazione di collaborazioni intergenerazionali per non smarrire gli stili di vita tradizionali che tanta parte hanno nel costruire lunghe vite al riparo da malattie e disabilità.

Su questo fronte verrà incrementato l’impegno divulgativo soprattutto nei paesi a economia emergente affinché si valorizzi il ruolo di una sana alimentazione.

«Col progetto Casa Campidanese – conclude il presidente della CML – abbiamo dimostrato quanto senza grandi spese, mezzi tecnologici si possa modificare la quotidianità delle persone col risultato di minimizzare il processo di involuzione fisica e cerebrale e contenendo il carico di malattie cosiddette “non trasmissibili” che influiscono negativamente sulle autonomie, sulla salute, sulla qualità della vita.»