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Abbiamo il massimo rispetto di ogni lotta che abbia fra i suoi fini il lavoro, per questo vogliamo ovviare alle indiscriminate e strumentali interpretazioni sull’assenza della CGIL dalla mobilitazione cosiddetta popolare, in atto nel Sulcis Iglesiente.
A parte le condivise analisi Confederali sui temi della crisi e della necessità di una accelerazione rispetto agli impegni assunti dalla Regione e dal Governo nazionale, sindacalmente non abbiamo potuto condividere le modalità della mobilitazione perché priva: 1) della compiuta azione che consentisse la partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici da cui riceviamo delega e che forma la misura della nostra rappresentanza; 2) della larga condivisione da parte dei Sindaci, loro si, rappresentanti del popolo.
Per noi una mobilitazione generale non può prescindere dallo SCIOPERO o da una specifica manifestazione per la partecipazione dei lavoratori di tutti settori (che ci danno titolo di rappresentanza), e del quale, a suo tempo, non si è neanche voluto discutere. E sempre per noi, che peraltro non saremo mai disponibili a rinunciare alla responsabilità e alla bandiera che ci contraddistingue, per una mobilitazione generale, vi deve essere una vasta e compiuta alleanza. Cosa che comporta lavoro, disponibilità, fatica democratica per il massimo coinvolgimento, che non si può ridurre ad un paio di “assemblee popolari”; che non può paradossalmente comprendere parti opposte, che sono e rimangono responsabili di disastri di cui pagano le conseguenze i lavoratori e il territorio. Serve cioè che si condividano analisi, obiettivi inequivocabili, modalità organizzative, rivendicazioni e proposte e interlocutori ai quali rivolgerle.
Percorso al tempo rifiutato ed ognuno dei soggetti avvisati: CGIL, UIL, parti della stessa CISL, molte altre Rappresentanze del Lavoro e di Settore, e la stragrande maggioranza dei Sindaci del territorio, hanno chiaramente assunto la propria decisione di non aderire all’iniziativa, cosi come decisa e proposta, e cosi come si va sviluppando.
La storia della CGIL, nel Sulcis Iglesiente e nel Paese, è piena di mobilitazioni settoriali e generali fatte anche da soli. E mai i suoi dirigenti, hanno contestato, giudicato e offeso, fin nel lato personale, chi ha fatto altre scelte, come gli interlocutori ai quali si chiede il confronto e infine, senza mai avanzare assurde pretese sul sostegno e la condivisione incondizionata delle proprie posizioni.
Quanto accaduto ieri nell’iniziativa che ha rasentato l’aggressione, con gli slogan offensivi e di chiara matrice di natura politica, scanditi da studenti per lo più minorenni e da altri soggetti di marcata appartenenza politica contro il Sindaco di Carbonia, è la piena conferma dell’inquinamento e della strumentalizzazione della parte più debole del territorio, che sconfina in rivalse elettorali oggi più evidenti.
Il Sindaci sanno certamente valutare la situazione, peraltro oramai ben delineata, e allo stesso tempo mettere ancora maggiore impegno nell’essere soggetti attivi e di supporto: per la positiva conclusione delle Vertenze aperte sulla ripresa delle attività produttive; per lo sviluppo delle attività cantierabili in capo ai Comuni anche in funzione della conquista delle risorse relative alla riduzione del Patto di Stabilità e di quelle assegnate dal Piano Sulcis.
Per quanto ci riguarda la storia racconta del nostro impegno per il rilancio del territorio e delle numerose attività unitarie sulle Vertenze aperte, sulle quali abbiamo la più vasta condivisione con le Amministrazioni locali e per buona parte del loro merito, anche con la Giunta regionale.
Dal Presidente della Giunta attendiamo una più compiuta interlocuzione per velocizzare le scelte che consentano la definizione positiva e lo sviluppo di tutte quelle iniziative economiche per le quali, per noi, occorre una task force o una Unità di Missione per ridurre i tempi e rendere cantierabili tutte le opportunità di lavoro nei settori produttivi, infrastrutture, servizi, sviluppo e diversificazione dei settori economici.
Infine, non ci rassegneremo di certo alla divisione, per scelte fatte da altri, perché abbiamo chiaro il valore dell’unitarietà sindacale come di quella con le Rappresentanze Istituzionali, politiche e Sociali del territorio e non solo. Per questo continueremo nella ricerca del suo recupero, per l’interesse e la tutela dei lavoratori, delle lavoratrici, del territorio e dei valori che rappresentiamo.
Per la CGIL del Sulcis Iglesiente
Roberto Puddu