Tra i dieci fari del progetto “Cammini e Percorsi” dell’accordo Regione-Agenzia Demanio, c’è “Su Semafuru” dell’Isola di Sant’Antioco.
[bing_translator]
Tra i dieci fari del progetto “Cammini e Percorsi” dell’accordo Regione-Agenzia Demanio, c’è “Su Semafuru” dell’Isola di Sant’Antioco. Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e il direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, nei giorni scorsi hanno presentato l’Accordo di collaborazione operativa che prevede la valorizzazione del patrimonio marittimo-costiero della Sardegna, nell’ambito del progetto nazionale Valore Paese-Fari, Torri ed Edifici costieri e del programma regionale “Orizzonte Fari”, e l’adesione al progetto “Cammini e Percorsi” per il recupero degli immobili pubblici prossimi ai percorsi ciclopedonali ed ai cammini religiosi. La Regione individua, in tal modo, modalità operative e tempistiche per dare concreta attuazione al programma “Orizzonte Fari”, deliberato dalla Giunta lo scorso mese di giugno, volto al recupero ed alla valorizzazione di una serie di edifici costieri di particolare pregio storico, artistico e paesaggistico, come i primi dieci fari inseriti nel programma vi è – come già sottolineato – anche “Su Semafuru” di Sant’Antioco. Si tratta della vecchia stazione per le segnalazioni semaforiche di Capo Sperone, a Sant’Antioco, conosciuta appunto come “Su Semafuru”. L’immobile riveste una grande importanza storico-culturale che, come altre strutture presenti lungo le coste della Sardegna, rappresenta un’importante testimonianza della storia moderna dell’isola.
“Su Semafuru” nel 2011 era tornato alla ribalta quando l’intera comunità antiochense si mobilitò a difesa dell’immobile, per impedire che il compendio ospitasse un inquietante radar di profondità di produzione israeliana che, se installato, avrebbe potuto creare seri problemi alla salute delle persone e all’ecosistema, a causa dell’emissione di potenti onde elettromagnetiche. La riqualificazione ed il riutilizzo di questi beni, che si vuole mettere nelle condizioni di creare reddito ed occupazione, consentiranno di sviluppare attività turistico, ricettive e museali in luoghi di straordinaria bellezza.
Con l’adesione al progetto “Cammini e Percorsi”, di cui la Regione curerà la cabina di regia, la Giunta regionale mira invece a riqualificare gli immobili di proprietà pubblica prossimi ai cammini religiosi ed alle ciclovie, per creare attività a servizio del cosiddetto turismo lento e per la riscoperta del territorio, in particolare nelle zone interne. Il Progetto esalterà, completandola, l’altra iniziativa strategica della Regione connessa alla realizzazione delle ciclovie turistiche (1.230 km dislocati in tutta l’Isola), creando i servizi per il cicloturista. «Entro l’anno – ha precisato l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – saranno pronti i bandi di gara per la concessione di valorizzazione dei dieci fari, per una durata massima di 50 anni sino al raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario degli investitori pubblici o privati. I fari di tutto il mondo evocano grandi suggestioni e questa tipologia di beni vanta uno straordinario appeal anche nei confronti degli investitori. La priorità sarà data ai progetti più ambiziosi che contribuiscano al rilancio economico e turistico dei territori, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio».
Tito Siddi