18 July, 2024
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Tra i dieci fari del progetto “Cammini e Percorsi” dell’accordo Regione-Agenzia Demanio, c’è “Su Semafuru” dell’Isola di Sant’Antioco. Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e il direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, nei giorni scorsi hanno presentato l’Accordo di collaborazione operativa che prevede la valorizzazione del patrimonio marittimo-costiero della Sardegna, nell’ambito del progetto nazionale Valore Paese-Fari, Torri ed Edifici costieri e del programma regionale “Orizzonte Fari”, e l’adesione al progetto “Cammini e Percorsi” per il recupero degli immobili pubblici prossimi ai percorsi ciclopedonali ed ai cammini religiosi. La Regione individua, in tal modo, modalità operative e tempistiche per dare concreta attuazione al programma “Orizzonte Fari”, deliberato dalla Giunta lo scorso mese di giugno, volto al recupero ed alla valorizzazione di una serie di edifici costieri di particolare pregio storico, artistico e paesaggistico, come i primi dieci fari inseriti nel programma vi è – come già sottolineato – anche “Su Semafuru” di Sant’Antioco. Si tratta della  vecchia stazione per le segnalazioni semaforiche di Capo Sperone, a Sant’Antioco, conosciuta appunto come “Su Semafuru”. L’immobile  riveste una grande importanza storico-culturale che, come altre strutture presenti lungo le coste della Sardegna, rappresenta un’importante testimonianza della storia moderna dell’isola.

“Su Semafuru” nel 2011 era tornato alla ribalta quando l’intera comunità antiochense si mobilitò a difesa dell’immobile, per impedire che il compendio ospitasse un inquietante radar di profondità di produzione israeliana che, se installato, avrebbe potuto creare seri problemi alla salute delle persone e all’ecosistema, a causa dell’emissione di potenti onde elettromagnetiche. La riqualificazione ed il riutilizzo di questi beni, che si vuole mettere nelle condizioni di creare reddito ed occupazione, consentiranno di sviluppare attività turistico, ricettive e museali in luoghi di straordinaria bellezza.

Con l’adesione al progetto “Cammini e Percorsi”, di cui la Regione curerà la cabina di regia, la Giunta regionale mira invece a riqualificare gli immobili di proprietà pubblica prossimi ai cammini religiosi ed alle ciclovie, per creare attività a servizio del cosiddetto turismo lento e per la riscoperta del territorio, in particolare nelle zone interne. Il Progetto esalterà, completandola, l’altra iniziativa strategica della Regione connessa alla realizzazione delle ciclovie turistiche (1.230 km dislocati in tutta l’Isola), creando i servizi per il cicloturista. «Entro l’anno – ha precisato l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – saranno pronti i bandi di gara per la concessione di valorizzazione dei dieci fari, per una durata massima di 50 anni sino al raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario degli investitori pubblici o privati. I fari di tutto il mondo evocano grandi suggestioni e questa tipologia di beni vanta uno straordinario appeal anche nei confronti degli investitori. La priorità sarà data ai progetti più ambiziosi che contribuiscano al rilancio economico e turistico dei territori, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio».

Tito Siddi

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e il direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, questa mattina hanno presentato l’Accordo di collaborazione operativa sottoscritto oggi a Villa Devoto. Due gli obiettivi dell’Accordo: la valorizzazione del patrimonio marittimo-costiero della Sardegna, nell’ambito del progetto nazionale Valore Paese-Fari, Torri ed Edifici costieri e del programma regionale Orizzonte_Fari, e l’adesione al progetto Cammini e Percorsi per il recupero degli immobili pubblici prossimi ai percorsi ciclopedonali ed ai cammini religiosi.
La Regione individua in tal modo modalità operative e tempistiche per dare concreta attuazione al programma Orizzonte_Fari, deliberato dalla Giunta lo scorso mese di giugno, volto al recupero ed alla valorizzazione di una serie di edifici costieri di particolare pregio storico, artistico e paesaggistico, come i primi dieci fari inseriti nel programma. La riqualificazione e il riutilizzo di questi beni, che si vuole mettere nelle condizioni di creare reddito e occupazione, consentiranno di sviluppare attività turistico, ricettive e museali in luoghi di straordinaria bellezza. Con l’adesione al Progetto Cammini e Percorsi, di cui la Regione curerà la cabina di regia, la Giunta mira invece a riqualificare gli immobili di proprietà pubblica prossimi ai cammini religiosi e alle ciclovie, per creare attività a servizio del cosiddetto turismo lento e per la riscoperta del territorio, in particolare nelle zone interne. Il Progetto esalterà, completandola, l’altra iniziativa strategica della Regione connessa alla realizzazione delle ciclovie turistiche (1.230 km dislocati in tutta l’Isola), creando i servizi per il cicloturista.
«Non possiamo permettere che luoghi di tale suggestione rischino il degrado. Al contrario, vogliamo che contribuiscano alla ricchezza della nostra regione trovando nuova vita in un contesto volto a preservare la bellezza ambientale, che è poi ciò che dà il valore – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru -, l’attrazione che esercitano verso un turismo molto interessato alla qualità. Chi arriva in Sardegna richiamato dal fascino dei fari e dallo straordinario paesaggio in cui sono calati è certamente un turista particolarmente attento e deve poter trovare dei percorsi mirati a far scoprire anche la bellezza altrettanto importante e densa delle zone più interne. Per questo abbiamo voluto unire in uno stesso discorso l’adesione al progetto Cammini e Percorsi, che si andrà ad interfacciare con altre iniziative volute da questa Giunta: i cammini storico-religiosi e le ciclovie turistiche. È la connessione di tutti questi elementi che consente la crescita ed è la declinazione, nel caso specifico, di una visione generale: diffondere un benessere basato su ciò che abbiamo di diverso, sulle nostre bellezze, sulle nostre qualità paesaggistiche, culturali, enogastronomiche.»
“Si tratta – ha commentato il direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi – di una solida collaborazione, quella che l’Agenzia del Demanio sta portando avanti con la Regione Sardegna. La condivisione del programma Orizzonte_Fari ne è un esempio, conferma la volontà comune di voler rafforzare una gestione integrata del patrimonio immobiliare pubblico che sia capace di rigenerare le numerose strutture costiere presenti nell’Isola, creando occasioni di sviluppo per l’economia e per il turismo. L’Agenzia ha già infatti ottenuto ottimi risultati con il progetto nazionale Valore Paese Fari, che in soli due anni ha assegnato ben 24 edifici costieri. Proprio la prossima settimana presenteremo il nuovo bando con nuovi beni distribuiti in tutta Italia. Siamo orgogliosi di ampliare questa rete mettendo a disposizione il nostro know-how per creare un dialogo aperto e diretto con il territorio. La Sardegna rappresenta già uno dei circuiti turistici più esclusivi del nostro Paese e grazie alla riqualificazione di queste strutture costiere e di altri beni situati lungo percorsi ciclopedonali e itinerari storico-religiosi, inseriti nel progetto Cammini e Percorsi, sarà possibile attrarre ulteriori investitori nazionali ed internazionali.»
«Entro l’anno – ha precisato l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – saranno pronti i bandi di gara per la concessione di valorizzazione dei dieci fari, per una durata massima di 50 anni sino al raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario degli investitori pubblici o privati. I fari di tutto il mondo evocano grandi suggestioni e questa tipologia di beni vanta uno straordinario appeal anche nei confronti degli investitori. La priorità sarà data ai progetti più ambiziosi che contribuiscano al rilancio economico e turistico dei territori, nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Con il Progetto Cammini e Percorsi, invece, puntiamo a riqualificare quei beni in prossimità di ciclovie e cammini storico-religiosi per fornire servizi di sosta, permanenza, svago e relax al camminatore, al pellegrino ed al ciclista, in un’ottica che tenda alla destagionalizzazione dell’offerta turistica. In questo caso i beni, costituiti per lo più da costruzioni tipiche della tradizione locale o dei sistemi a rete (case cantoniere, caselli idraulici e piccole stazioni, che saranno individuati entro la fine dell’anno) potranno essere assegnati a titolo gratuito con procedure ad evidenza pubblica in favore di imprese, cooperative ed associazioni costituite in prevalenza da giovani sotto i quarant’anni. Sarà prezioso l’apporto dei Comuni che vorranno aderire al progetto e che metteranno a disposizione gli immobili di loro proprietà. Questo format sarà utilizzato anche in analoghe procedure di concessione di valorizzazione di altri beni immobili di proprietà della Regione,»

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Stintino 15 copia

Questo pomeriggio il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha incontrato il Direttore generale dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi. All’incontro ha partecipato l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu. L’incontro è avvenuto alla chiusura di due giornate trascorse da Reggi e il suo staff in Sardegna. Il Presidente ha espresso il proprio apprezzamento per gli importanti risultati raggiunti nelle due giornate, gli Accordi per la valorizzazione dell’ex carcere di San Sebastiano a Sassari e per la Torre di Stintino. Particolare apprezzamento è stato espresso per il lavoro svolto dall’Assessorato degli Enti locali, l’Agenzia del Demanio e il Comune di Terralba che ha portato al trasferimento alla Regione dei 250 immobili della Borgata di Marceddì. Con la giornata di oggi si è concluso un percorso che durava da oltre 10 anni.
L’incontro di oggi è stato anche l’occasione per affermare la comune volontà di procedere al consolidamento della collaborazione tra l’Agenzia e la Regione per la valorizzazione, riqualificazione, sviluppo e razionale utilizzo dei rispettivi patrimoni immobiliari. Tale processo sarà avviato a partire dall’Intesa siglata tra le amministrazioni nel 2008.
Oggi è stato assunto l’impegno di aggiornarne i contenuti, di analizzare le reciproche necessità di spazi, condividendo il comune obiettivo della riduzione dei fitti passivi, attività da concludersi entro i prossimi sei mesi.
E’ stata inoltre condivisa l’opportunità di individuare forme di collaborazione tra la Regione e l’Agenzia del Demanio nelle importanti operazioni di valorizzazione immobiliare che la Regione ha avviato in questi mesi e per le quali l’esperienza maturata dall’Agenzia nelle altre regioni d’Italia potrebbe rappresentare un importante valore aggiunto.

Anna Maria Busia 81 copia

La consigliera regionale del Centro Democratico Sardegna, Anna Maria Busia, ha preso posizione sui beni demaniali, all’indomani delle dichiarazioni rilasciate dal direttore generale del Demanio nazionale, Roberto Reggi, durante la sua visita a Cagliari. «Abbiamo assistito all’ennesima calata di un colono romano nella nostra Isola – ha detto Anna Maria Busia -, un burocrate di Stato sbarcato in Sardegna con false prebende per dire a noi sardi cosa dovremmo fare dei nostri beni demaniali.»

«Per Cagliari il dottor Reggi propone la trasformazione dell’ex carcere di Buoncammino in un centro servizi dove accorpare tutti gli uffici della pubblica amministrazione – aggiunge la Busia -. Un’ipotesi che lascia perlomeno perplessi, visto che nelle giornate del FAI l’ex istituto penitenziario è stato preso d’assalto dai visitatori, dimostrando che la struttura può essere utilizzata per ben altre finalità che poco hanno a che fare con le indicazioni del direttore generale del Demanio nazionale. Prima di pensare come far risparmiare allo Stato dei quattrini, caricando costi e spese sulla Regione, il Governo nazionale dovrebbe pensare a saldare quanto prima il debito che ha nei confronti della Sardegna in seguito all’orami infinita “vertenza entrate”, e alle tante promesse mai mantenute nei confronti dei sardi sui temi dello sviluppo, dei trasporti, delle infrastrutture.»

«Proprio davanti a una situazione così delicata – concluda la consigliere regionale del Centro Democratico –, lancio un appello alle forze di opposizione che siedono nel Consiglio regionale, affinché, nell’affrontare queste vertenze Stato-Sardegna, ci si possa riunire senza divisioni politiche e sterili polemiche sotto l’unica bandiera dei Quattro Mori, perseguendo un solo scopo, l’interesse dei sardi.»