18 November, 2024
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È ormai un appuntamento fisso che ad ogni estate riempie il piccolo borgo dei pescatori di musica ed emozioni. Torna sabato 6 luglio Stintino Jazz&Classica, il ciclo di seminari organizzato dall’Associazione culturale, musicale e teatrale La Bohème insieme al comune di Stintino e arrivato alla sesta edizione. Per due settimane, al Centro culturale del paese, decine di giovani cantanti e musicisti – ospitati allo Stintino Country Paradise – potranno affinare la loro tecnica e confrontarsi con docenti di caratura internazionale, regalando alla città una serie di concerti, eventi e incontri in una manifestazione unica in Sardegna in una location straordinaria, davanti al fantastico mare del Golfo dell’Asinara.

Chiesto a gran voce, dal 6 all’11 luglio torna il corso di Canto lirico “StintinOpera” che aveva debuttato lo scorso anno. La masterclass sarà affidata al celebre basso Roberto Scandiuzzi, protagonista di produzioni di prestigio nei più importanti teatri del mondo e che oggi affianca l’insegnamento alla sua attività professionale. Il seminario aveva riscosso un enorme successo già l’anno scorso, e alcuni dei partecipanti erano stati poi coinvolti nella Stagione lirica di Sassari.

Dal 13 al 20 luglio le parole cedono spazio alla musica, con il corso di Musica d’insieme per archi guidato da Pietro Scalvini. Musicista di fama internazionale, per Pietro Scalvini – prima viola della FOI-Bruno Bartoletti, la ORT di Firenze, l’Orchestra del Teatro Regio di Parma, i Virtuosi Italiani, l’Orchestra Internazionale d’Italia -, si tratta di un ritorno a Stintino, dove ha già formato musicisti diventati poi parte integrante di orchestre di alto livello.

Il jazz, primo amore di Stintino, quest’anno è protagonista di due corsi. Il docente, grande chitarrista e direttore Roberto Spadoni come nel 2018 si occuperà della Big band: grandi classici ed interessanti inediti verranno studiati e interpretati con nuovi arrangiamenti.

Non poteva mancare, infine, Bruno Tommaso, colonna del jazz in Italia, guida ed insegnante di generazioni di musicisti: a lui è stato affidato il nuovo corso di Teoria Jazz, da lunedì 15 luglio.

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Torna a Stintino Jazz&Classica, il ciclo di seminari curati dall’Associazione LABohème, in collaborazione con il comune di Stintino. Per il sesto anno consecutivo il borgo dei pescatori si trasformerà in un teatro a cielo aperto, con concerti lungo le vie del paese e lezioni tenute da grandi musicisti.
Saranno ancora una volta quattro i percorsi didattici: confermatissimo il corso di Big Band con Roberto Spadoni, affiancato dalle lezioni teoriche di Bruno Tommaso, pietra miliare della musica jazz italiana; la masterclass di Classica sarà nuovamente affidata a Pietro Scalvini – prima viola, tra gli altri, dell’Orchestra filarmonica italiana, la ORT di Firenze, l’Orchestra del Teatro Regio di Parma, i Virtuosi Italiani, l’Orchestra Internazionale d’Italia -, che si occuperà di Musica d’insieme per strumenti ad arco.
L’enorme entusiasmo del corso di canto lirico introdotto l’anno scorso ha convinto l’organizzazione a rinnovare il seminario: StintinOpera avrà come docente d’eccezione il basso Roberto Scandiuzzi, artista che si è esibito nei maggiori teatri del mondo, dal Metropolitan di New York all’Opera Bastille di Parigi, dalla Royal Opera House di Londra all’Opera di San Francisco e che all’attività di cantante oggi affianca con successo quella di docente.
Le iscrizioni per i corsi sono aperte fino al 14 giugno.
Come l’anno passato, i corsi di SJ&C si articoleranno in due settimane. La prima, dal 6 all’11 luglio, sarà dedicata al canto lirico con Roberto Scandiuzzi. Dal 13 al 20 luglio si terranno invece le masterclass di Musica d’insieme per strumenti ad arco curata da Pietro Scalvini e di jazz “La fabbrica dei suoni”, con Roberto Spadoni e le lezioni teoriche di Bruno Tommaso da lunedì a giovedì.

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Nuovi appuntamenti al 27° Seminario Jazz, in pieno svolgimento a Nuoro da giovedì scorso sino a domenica prossima (30 agosto). Alla Scuola civica di musica “Antonietta Chironi” (in via Mughina), dove le lezioni di teoria e pratica del jazz vanno avanti ogni giorno dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, prendono il via le due masterclass che affiancano e arricchiscono l’offerta didattica di ogni edizione dei corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro. Quella internazionale, in programma fino a mercoledì (26 agosto), quest’anno vede in cattedra il compositore, arrangiatore, pianista e fisarmonicista americano Gil Goldstein; quella di musica tradizionale sarda, che andrà invece avanti per tutta la settimana, stavolta ha per protagonisti l’organetto diatonico e uno dei suoi più apprezzati interpreti, Totore Chessa. Nella sala prove di Mousikè (in via Gramsci, 48) continua poi (fino a martedì) la masterclass per fonici di Marti Jane Robertson: una novità assoluta per il Seminario nuorese.

Ma accanto alle varie attività didattiche, due diversi appuntamenti musicali caratterizzano la giornata di domani (lunedì 24). In mattinata alle 11, ritorna il concerto all’interno del carcere di “Badu ‘e Carros”, un evento ormai immancabile nel programma di Nuoro Jazz, proposto per la dodicesima volta consecutiva con la collaborazione della direzione e dei lavoratori della casa circondariale. Protagonisti, quest’anno, il sassofonista nuorese Gavino Murgia (già applaudito giovedì sera a Nuoro in trio con Michel Godard e Patrice Héral) e il contrabbassista algherese Salvatore Maltana (dall’anno scorso tra i docenti del Seminario).

In serata, invece, la rassegna di concerti che fa da corollario alle undici giornate didattiche dei corsi approda a Posada per la prima tappa fuori Nuoro di questa edizione. Alle 21.00, alla Casa delle Dame, sono di scena i solisti dell’Orchestra Jazz della Sardegna con Roberto Spadoni, con “Sphere”, un omaggio al grande Thelonious Monk tramite la rivisitazione di alcune pagine del suo straordinario repertorio.

Chitarrista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra, Roberto Spadoni ha curato gli arrangiamenti per questo progetto in cui è anche chitarrista ospite della formazione che schiera tre sassofonisti, Gian Piero Carta, Massimo Carboni e Marco Maiore (rispettivamente alto, tenore e baritono), due trombettisti, Luca Uras e Giovanni Sanna Passino, Salvatore Moraccini al trombone, Claudio Lotti alla tuba e la ritmica di Alessandro Zolo al contrabbasso e Luca Piana alla batteria.

In questo “Sphere” gli arrangiamenti e la direzione di Roberto Spadoni si sviluppano partendo dalle esecuzioni pianistiche di Monk, amplificando con l’organico orchestrale il caleidoscopio del grande jazzista afroamericano scomparso nel 1982. Accanto a suoi brani storici, come “‘Round Midnight”, “Epistrophy”, “Straight, No Chaser”, “Introspection”, “I Mean You”, “Brilliant Corner” e “Monk’s Mood”, il concerto propone alcune composizioni dello stesso Spadoni, scaturite da idee, frammenti e spunti colti dall’universo umano ed espressivo di Monk.

Gil Goldstein Salvatore Maltana Gavino Murgia