22 December, 2024
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Riparte il Sardegna Jumping Tour 2017, evento-clou dell’equitazione in programma nell’impianto di Tanca Regia, ad Abbasanta, dal 15 al 17 settembre e dal 22 al 24 settembre. La manifestazione, che attende un pubblico di appassionati e di produttori di cavalli, riservata al cavallo nato e allevato nell’Isola viene organizzata dal comitato regionale Fise, la Federazione italiana sport equestri, e dall’agenzia regionale per l’innovazione in agricoltura Agris.
«La Giunta Pigliaru ha dedicato una nuova attenzione per risollevare il mercato ippico sardo, piuttosto sofferente sia sotto l’aspetto dell’allevamento che della commercializzazione. Sosteniamo finanziariamente questa manifestazione di eccellenza nel nostro disegno di rilancio del comparto, che più di altri, ha bisogno di programmazione» ha affermato l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria. Su sua proposta l’Esecutivo aveva approvato il programma annuale di interventi a favore del comparto ippico con una dotazione finanziaria di un milione di euro, trasferita all’Agenzia Agris.

«Nell’azione di rilancio – ha aggiunto l’assessore dell’Agricoltura – contempliamo anche il parametro dell’attrattività turistica e dell’artigianato per il contesto territoriale di pregio dell’Isola e quello della rivitalizzazione delle strutture di Agris che ben si prestano a queste iniziative. Ci auguriamo che sia un’edizione di successo e una valida vetrina per i nostri produttori. Due settimane di permanenza in Sardegna degli animali in gara, infatti, permetteranno ai compratori di entrare in contatto con il mondo dell’allevamento sardo per valutare l’acquisto di esemplari nati e allevati in Sardegna». 
Agris, impegnata in tutte le azioni di impulso all’allevamento e di valorizzazione del comparto, gioca un ruolo di primo piano anche in qualità di co-organizzatore e ospita la manifestazione nei suoi impianti di Tanca Regia, ad Abbasanta.
«L’Agenzia, tra i compiti di innovazione che le competono e ai fini di un programma coordinato di interventi per il rilancio del comparto, porta avanti un programma di selezione finalizzato alle peculiarità e agli obiettivi del sistema allevatoriale della Sardegna. Agris ha tra l’altro sviluppato una buona sinergia con la Fise Sardegna per l’organizzazione e la promozione delle discipline sportive di riferimento, finalizzate anche a verificare gli esiti dei processi selettivi nelle varie discipline», hanno spiegato il direttore generale dell’Agenzia, Roberto Zurru, e il direttore Dipartimento di ricerca per l’incremento ippico, Raffaele Cherchi.
Come nell’edizione passata, infatti, la manifestazione richiama nell’isola cavalieri di prestigio nazionale, patiti del salto ostacoli e il mondo degli allevatori che verificheranno le performance degli esemplari in gara. Il montepremi è di 98.200 euro divisi per due concorsi nazionali ‘6 stelle’ a weekend, con un totale di 60 gare. Inoltre, si disputerà la finale del ‘Trofeo Nuraghe’, riservato ai cavalli nati e allevati in Sardegna con un montepremi di 56mila euro ripartito nelle quattro categorie (4, 5, 6 e 7 o oltre 7 anni), come ha spiegato il presidente del Comitato regionale Fise, Stefano Meloni, presente alla conferenza stampa insieme al responsabile tecnico Gianleonardo Murruzzu.
«Siamo riusciti a fare un trofeo per il cavallo sardo, il Trofeo Nuraghe e se riusciamo a dargli continuità i cavalieri riprenderanno ad acquistare cavalli sardi – ha sottolineato Stefano Meloni -. Negli ultimi anni si sono preferiti cavalli esteri. Un tempo il cavallo italiano era il cavallo sardo. Dobbiamo ritornare a quella situazione: Agris deve riprendere in mano l’allevamento sul solco della selezione sarda tendendo conto degli orientamenti genetici attuali, la Fise deve alzare la competizione per far diventare competitivo il cavallo sardo. Siamo al top nazionale, questo è un concorso a 6 stelle. Se riusciamo a programmarlo per almeno cinque anni possiamo raggiungere gli obiettivi.»

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L’assessore regionale dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, è intervenuto questa mattina, nel centro congressi di Santa Cristina a Paulilatino, al seminario dedicato a illustrare i risultati del progetto NOVES (Nuovi orientamenti per la VitiEnologia sarda), ideato e realizzato dall’Agenzia Agris Sardegna, in collaborazione con l’Agenzia Laore, e finanziato dall’assessorato dell’Agricoltura.
«Il vitivinicolo sardo è un settore molto avanti rispetto ad altri comparti dell’agricoltura isolana – ha detto Pierluigi Caria -. Stiamo facendo particolarmente bene, con passi da gigante sulla qualità delle produzioni, mentre sulle quantità dobbiamo ancora lavorare di più e meglio. Pur nella competizione fra aziende, nell’ultima edizione del Vinitaly si è capito che l’unione delle imprese è la vera forza nella promozione dei nostri vini nei mercati nazionali ed esteri.»
Obiettivo dei cinque anni di lavori, portati avanti in numerose aziende dell’Isola, è stato quello di offrire nuove opportunità economiche per le imprese vitivinicole della Sardegna attraverso la divulgazione di modelli colturali innovativi su genetica agronomica e tecnologie utilizzate.
«Il report presentato oggi – ha aggiunto l’assessore dell’Agricoltura – ci guida verso un cammino che deve puntare contemporaneamente su un’agricoltura di precisione, istruita e quindi produttiva. Tale traguardo si può raggiungere solo mettendo in rete il mondo della ricerca delle Agenzie regionali e delle Università con quello delle imprese. Ecco quindi che la nostra agricoltura si può dotare di strumenti innovativi e capaci di tenere le aziende al passo con il progresso produttivo, anche attraverso i bandi del Programma di sviluppo rurale che finanziano le aggregazioni e le collaborazioni fra i diversi portatori di interesse.»
La vitivinicoltura rappresenta uno dei comparti più importanti dell’economia agricola della Sardegna, espressione di produzioni enologiche di alta qualità e tipicità, riconosciute e apprezzate dai mercati anche a livello internazionale. Nell’evoluzione di un’antica tradizione, il comparto alimenta un indotto economico, culturale e sociale di grande interesse e con i suoi vigneti, tradizionali o orientati a modelli colturali più innovativi, contribuisce alla definizione del paesaggio agrario di gran parte dell’Isola, caratterizzando soprattutto vaste zone collinari e pedecollinari, ma anche alcuni interessanti areali di pianura.
La ricerca isolana ha sempre dedicato una particolare attenzione per l’innovazione del comparto, mirata a favorire il suo adeguato sviluppo economico, salvaguardando e valorizzando in primo luogo il ricco e variegato patrimonio di vitigni locali e operando in armonia con il prezioso patrimonio ambientale.
All’incontro odierno, oltre ai numerosi relatori delle due Agenzie agricole, hanno partecipato il presidente della V commissione Attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto, il direttore generale di Agris, Roberto Zurru, e la direttrice generale di Laore, Maria Ibba.

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Verrà presentato lunedì prossimo, alle 14.30, a Carbonia, nella sala Argea di via Lucania, il progetto per la coltivazione della canapa nei terreni inquinati delle aree industriali del Sulcis Iglesiente, a due anni di distanza dall’approvazione in Finanziaria di uno specifico emendamento proposto da Sel, Partito dei Sardi, Rossomori, Centro democratico e Irs.

L’Agenzia Agris, alla quale l’assessorato all’Agricoltura ha affidato la predisposizione del progetto e lo studio di fattibilità, è pronta a partire con la sperimentazione. A dare l’annuncio, questa mattina in conferenza stampa, il consigliere regionale di Sel Luca Pizzuto, primo firmatario dell’emendamento.

«E’ un opportunità straordinaria per il territorio – ha detto Luca Pizzuto – l’iniziativa ha un duplice obiettivo: bonificare i terreni inquinati, grazie alle proprietà decontaminante della canapa, e riavviare una filiera produttiva in aree industriali molto inquinate.»

La sperimentazione, che si avvale della collaborazione dell’Università di Sassari e di Sardegna Ricerche, avrà una durata triennale e riguarderà una decina di siti di studio. Il budget annuale a disposizione di Agris è di 150mila euro. Gli agricoltori che aderiranno all’iniziativa avranno un indennizzo di 1.500 euro a ettaro. Verranno messi a dimora semi di “cannabis sativa”, una varietà di canapa con il principio attivo (Thc) depotenziato (0,6%), diversa da quelle con effetti psicoattivi, come la marijuana, che variano dal 7 al 27%. «E’ una pianta che ha 25mila diversi tipi di utilizzo (fibre naturali, materiali per la bioedilizia, prodotti alimentari, biocarburanti, lubrificanti industriali, carta, etc.) e, allo stesso tempo, rappresenta un’opportunità unica per aree ormai compromesse come quelle del Sulcis – ha spiegato il responsabile del progetto Gian Luca Carboni – la sperimentazione servirà a testare la sua capacità di assorbire dal terreno sostanze altamente inquinanti come i metalli pesanti e il grado di accumulo delle stesse da parte della pianta. In questo momento l’interesse maggiore è rappresentato dalla produzioni di seme destinato ad altre coltivazioni o alla produzione di olio».

Un tipo di coltura che sta assumendo sempre più valore a livello mondiale. In Europa sono 30mila gli ettari coltivati, il 50% dei quali in Francia. «Altre regioni d’Italia, come la Puglia, hanno deciso di seguire questa strada – ha sottolineato il direttore di Agris, Roberto Zurru – che il progetto sia valido lo dimostrano anche diverse manifestazioni di interesse arrivate da aziende che operano nel Sulcis pronte a sposare l’iniziativa».

«E’ un’idea molto interessante – ha detto il presidente della Commissione Attività del Consiglio regionale Luigi Lotto – sarebbe un successo unire alla bonifica dei siti inquinati l’avvio di attività produttive». Un’iniziativa da estendere ad altre aree della Sardegna, secondo il capogruppo di Sel Daniele Cocco. «E’ un progetto che potrebbe andare di pari passo con l’altro promosso dal nostro gruppo consiliare: la concessione a titolo gratuito ai giovani delle terre pubbliche incolte – ha ricordato Cocco – aree che potrebbero essere dedicate alla coltivazione della cannabis».

«E’ il primo passo verso un cambio di mentalità – ha aggiunto il consigliere dei Rossomori Paolo Zedda – sono convinto che si debba arrivare alla legalizzazione della cannabis ludica, sostanza molto meno dannosa dell’alcol e del tabacco. Il progetto per la coltivazione e la produzione della cannabis sativa apre uno spiraglio importante.»

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Non si placano le polemiche sul progetto per la centrale solare termodinamica nelle campagne di Decimoputzu e Gonnosfanadiga. I direttori delle agenzie regionali Agris e Laore, Roberto Zurru e Maria Ibba, oggi hanno inviato una comunicazione all’architetto Luciano Virdis, amministratore della società Flumini Mannu ltd, nella quale spiegano che non c’è alcuna condivisione del progetto da parte delle due agenzie.
«Il riferimento alle Agenzie da noi rappresentate ha creato un allarme generalizzato dell’opinione pubblica e delle Amministrazioni locali – scrivono Zurru e Ibba -, i sindaci dei territori hanno ravvisato in ciò la condivisione incondizionata al progetto da parte di Agris Sardegna e Laore Sardegna». Pertanto, pur con la sottolineatura che non rientri tra i compiti delle due Agenzie una valutazione sul progetto generale, Zurru e Ibba ribadiscono che «non esiste al momento nessuna condivisione dello stesso da parte nostra. In qualsiasi caso, però, la nostra eventuale partecipazione per l’innovazione agronomica e il contenimento dell’impatto ambientale nel sito dell’impianto sarà assolutamente condizionata alla realizzazione degli stessi secondo le autorizzazioni e gli indirizzi delle Autorità regionali e sulla base delle priorità e degli indirizzi strategici che verranno specificamente assegnati alle Agenzie dall’Organo esecutivo». In questa direzione, manifestando perplessità sulla pubblica utilità del progetto e sulle ricadute positive per le imprese agricole della zona, si era espressa nei giorni scorsi anche l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi.
In chiusura, Roberto Zurru e Maria Ibba invitano il rappresentante della società Flumini Mannu ltd «a non utilizzare il nome delle Agenzie Agris e Laore per la promozione dell’iniziativa. In caso contrario, saremmo costretti a tutelare le Agenzie da noi rappresentate nelle sedi opportune».

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Palazzo della Regione 2 copia

La Giunta regionale ha definito su proposta del presidente Francesco Pigliaru, le aree di intervento in cui impiegare prioritariamente l’assistenza tecnica a sostegno delle imprese del Piano Sulcis, affidata all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa, Invitalia. Si tratta di attività avviate grazie alle risorse (3 milioni) della delibera CIPE n.31 del 20 febbraio 2015, finalizzate al supporto ed accompagnamento alle imprese, animazione e orientamento del territorio, istruttoria economica e finanziaria, verifica della rendicontazione delle imprese, studi di fattibilità, realizzazione di specifici report ricognitivi.
L’Esecutivo ha confermato l’Autorità di audit per lo svolgimento dell’attività di revisione contabile indipendente sui fondi di solidarietà che l’Unione Europea ha devoluto per le alluvioni. L’Autorità, con alcune integrazioni, verrà potenziata attraverso la collaborazione con l’agenzia Argea.
Approvata su proposta dell’assessore Luigi Arru l’attivazione dello screening neonatale della fibrosi cistica, che avrà come riferimento regionale l’ospedale Pediatrico Microcitemico “A. Cao” dell’Azienda Ospedaliera Brotzu, con il compito di eseguire i test a tutti i nuovi nati della Sardegna. Il laboratorio di Genetica e Genomica del Microcitemico si occuperà anche dell’analisi molecolare nella conferma diagnostica dello screening neonatale della Fibrosi Cistica (esami di II Livello). Per quanto riguarda la sanità animale, è stato assegnato all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Sassari il compito di acquistare, tramite procedura aperta a valenza regionale, vaccini veterinari per la prevenzione della febbre catarrale degli ovini (Blue Tongue) da fornire alle Asl.
Nominato, come proposto dall’assessore Virginia Mura, il Direttore del Servizio Lavoro dell’assessorato Rodolfo Contu, quale rappresentante della Regione nel Comitato Regionale Inps per la Sardegna.
Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, che ha preso atto del lavoro della commissione di valutazione sui candidati, la Giunta regionale ha nominato Roberto Zurru nuovo direttore generale dell’Agenzia Agris, di cui era già dirigente.
La Giunta, su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano e in attesa del riordino normativo del legislatore nazionale, ha aggiornato le direttive regionali in materia di inquinamento acustico ambientale sui requisiti acustici passivi.