22 November, 2024
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Parte oggi il nuovo campionato di A1 con la Dinamo Banco di Sardegna tra le protagoniste più attese. Alle 18.15, la squadra di Federico Pasquini, quasi interamente rinnovata (del roster della passata stagione sono stati confermati soltanto capitan Jack Devecchi ed il play Rok Stipcevic) fa il suo esordio davanti al suo pubblico, contro la Red October Cantù. L

«Prima di parlare della partita mi fa piacere fare una premessa relativamente a quello che siamo, prima del debutto in campionato, per chiarire il nostro livello, le nostre aspettative e ciò che penso su questo gruppo – ha detto ieri nella conferenza stampa della vigilia coach Federico Pasquini -. Sono convinto che questo sia un gruppo che ci darà tante soddisfazioni perché ha tutto per far bene e mi sembra giusto dirlo prima dell’esordio. È uno dei gruppi anagraficamente più giovani da quando sono qui, dal 2011, a livello di roster e credo sia importante crescere tutti insieme, con un po’ di pazienza nei confronti di giocatori che sono alla prima o seconda esperienza nei campionati europei e possono avvertire un livello più alto di pressione.»

«La partita contro Cantù di domenica è estremamente pericolosa, al di là delle loro problematiche: credo che il loro entusiasmo sia alto e che l’arrivo di un manager come Tony Cappellari, che ha inventato il ruolo di General Manager in Italia, farà sì che Cantù sarà una squadra di alto livello – ha aggiunto Federico Pasquini -. Una squadra che ha nel suo roster Smith, Culpepper, Crosariol, Chappell e Burns è una squadra già di livello che vorrà giocarsi le proprie carte al meglio a Sassari. Noi dovremo essere bravi ad affrontare questa avversaria e allo stesso tempo bravi ad aspettare questi ragazzi dandogli grande fiducia, affetto e supporto perché sono convinto che ci daranno tante soddisfazioni, ma in questo momento avremo bisogno più che mai che il nostro pubblico ci stia vicino e capisca la pressione di un gruppo nuovo, che ha entusiasmo e che ha la consapevolezza di giocare a Sassari.»

«Conosciamo tutti il valore di Milano – ha sottolineato Federico Pasquini facendo una panoramica sul lotto delle concorrenti per il vertice – credo che Venezia sul telaio che ha vinto il campionato si sia mossa bene con gli innesti di Johnson, Orelik e Watt, Avellino forse è la migliore di questi anni perché è una squadra atletica e multidimensionale, e non bisogna dimenticare Trento perché è una squadra che ha perso una finale scudetto e riparte cambiando solo Craft e Hogue, ho poi grande rispetto per la Virtus per quello che è il mercato, per Torino dal punto di vista del budget e Reggio Emilia che, con Della Valle-Markoishvili-Wright più Cervi, parte da una base di livello: queste sono le squadre che secondo me lotteranno per i primi 4-5 posti. Ci saranno sicuramente delle sorprese – ha concluso Federico Pasquini -, mi piace molto Pistoia, che secondo me ha tanto talento e qualità e sono convinto che farà bene.»

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La Dinamo Banco di Sardegna s’è aggiudicata il 7° International Basketball Tournament “City of Cagliari” superando in finale l’Auxilium Torino per 90 a 81. Per la Dinamo è la prima vittoria del quadrangolare, ottenuta contro un’avversaria competitiva.

Con la vittoria del “Città di Cagliari” si chiude il precampionato degli uomini di coach Federico Pasquini che da domani torneranno in palestra per lavorare al primo impegno ufficiale: la semifinale di Supercoppa in programma sabato 23 settembre alle 20.45, contro la Reyer Venezia.

Nella finalina terzo e quarto posto, il Buducnost si è imposto su Asvel Villeurbanne per 81-63.

Federico Pasquini inizialmente ha mandato in campo Randolph, Pierre, Jones, Hatcher e Polonara; il collega Luca Banchi ha risposto con Poeta, Patterson, Mazzola, Jones e Mbawke.

Il primo vantaggio è stato della Dinamo, con un +7, ma la Dinamo ha subito il break dell’Auxilium che ha chiuso il primo quarto avanti di 3 punti: 26 a 23. Nella seconda frazione è stato Washington a siglare il vantaggio piemontese, Jones e Hatcher hanno tenuto a contatto la Dinamo e Pierre, dalla lunetta, ha messo la firma sul sorpasso biancoblu, Stipcevic dai 6.75 ha segnato il +4 e la Dinamo ha poi allungato, chiudendo il secondo quarto con un parziale di +12, 27 a 15, ed il primo tempo avanti di ben 9 punti: 41 a 50.

Al rientro dall’intervallo lungo Torino si è riportata ad un solo possesso trascinata da Patterson e Jones e la schiacciata di Mbwake ha fissato il punteggio sul 53 a 54. Reazione biancoblu con Stipcevic e Planinic, la stoppata di Polonara ad Andre Jones ha infiammato il PalaPirastu ma Torino ha reagito ancora una volta, impattando alla fine del terzo quarto sul 65 pari. Break di 8-0 del Banco di Sardegna con Hatcher e Planinic in avvio di ultimo quarto ed una tripla di Rok Stipcevic ha portato la Dinamo sul +10. Partita finita? Macché, l’Auxilium si è rialzata ancora con Iannuzzi, Patterson e Poeta, riportandosi a un possesso e con Patterson a -1, Hatcher dalla media distanza e Polonara con una tripla hanno di fatto chiuso il match per la Dinamo Banco di Sardegna.

Auxilium Torino 81 – Dinamo Sassari 90

26-23; 15-27; 24-15; 16-25

Auxilium Torino. Garrett 2, Vujacic, Poeta 13, Stephens, Patterson 21, Washington 7, Okeke, Jones 11, Mazzola 3, Crusca, Mbakwe 8, Iannuzzi 16. All. Luca Banchi.

Dinamo Sassari. Spissu 2, Bamforth, Planinic 16, Devecchi, Randolph 9, Pierre 9, Jones 13, Stipcevic 15, Hatcher 18, Polonara 8, Picarelli, Tavernari. All. Federico Pasquini

Al temine della finalina Tore Serra, storica bandiera della Brill, ha premiato l’Asvel Villeurbanne quarta classificata. Al Buducnost Podgorica arrivata terza la coppa è stata consegnata dal presidente del CNA Sandro Muscas. Al termine della finale sul parquet del PalaPirastu la cerimonia di premiazione: la squadra seconda classificata Auxilium Torino è stata premiata dal presidente Fip Sardegna Bruno Perra mentre il capitano Jack Devecchi ha ricevuto la Coppa da Andrea Dettori, consigliere comunale e componente della commissione sport.

 

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La Dinamo Banco di Sardegna e l’Auxilium Torino sono le finaliste dell’International Basketball Tournament “City of Cagliari” 2017. La squadra di Federico Pasquini ha superato i francesi dell’Asvel Villeurbane dell’ex David Lighty con il punteggio di 88 a 80 (primo tempo 48 a 43), mentre quella di Luca Banchi ha avuto la meglio sul Buducnost di Podgorica per 94 a 91 dopo un tempo supplementare (primo tempo 32 a 39, secondo tempo 81 a 81).

Federico Pasquini inizialmente ha schierato un quintetto con due italiani, il sassarese Marco Spissu e Achille Polonara, Levi Randolph, Shawn Jones e William Hatcher. Il coach francese JD Jackson ha risposto con Roberson, Kahudi, Lang, Noua e Watkins. In avvio la Dinamo ha preso un largo vantaggio, trascinata da Levi Randolph, che ha realizzato 12 punti in 7’, prima di uscire per un leggero infortunio ad un braccio. 24 a 12 per la Dinamo al termine del primo quarto, ma in avvio di seconda frazione è arrivata la reazione francese con un parziale di 6 a 0. Immediata la replica sassarese, con due “bombe” da 3 punti di Rok Stipcevic e una di capitan Jack Devecchi, appena entrato. Nuova reazione francese con 9 punti di Kahoudi, respinta indietro dal ritrovato Levi Randolph e da Rok Stipcevic. Le due squadre sono andate al riposo per l’intervallo lungo con la Dinamo avanti di cinque lunghezze: 48 a 43.

In avvio di terzo quarto, l’Asvel si è portata ad un solo punto, 48 a 47, ma la Dinamo ha ripreso a bombardare dalla lunga distanza con Levi Randolph, William Hatcher e Jack Devecchi, ai quali si è aggiunto Shawn Jones, con la Dinamo nuovamente avanti di dieci lunghezze. Finale di parziale ancora molto combattuto e Dinamo avanti di 6 al 30’: 71 a 65.

Risultato ancora in bilico nelle battute iniziali dell’ultimo quarto (71 a 69) ma poi prima i tiri pesanti, poi due schiacciate di Jones innescato da Stipcevic hanno determinato un nuovo perentorio allungo della Dinamo sul +11, 86 a 75, che in pratica ha spezzato la resistenza francese, prima dell’88 a 80 finale.

In finale, come sottolineato all’inizio, la Dinamo si troverà di fronte l’Auxilium Torino, sabato 16 settembre, alle 20.30. Alle 18.00 Buducnost Podgorica ed Asvel Villeurbanne scenderanno in campo nella finale per il terzo e quarto posto.

Dinamo Sassari 88 – Asvel Villeurbanne 80

Dinamo Sassari. Spissu, Gallizzi, Bamforth, Planinic 5, Devecchi 9, Randolph 18, Pierre 4, Jones 14, Stipcevic 24, Hatcher 18, Polonara 6, Picarelli, Tavernari. All. Federico Pasquini.

Asvel Villeurbanne. Roberson 23, Kahudi 14, Kaba 4, Lang, Noua 4, Lighty 9, Harper 12, Briki 2, Cazalon, Alexis, Nelson 10, Watkins 2. All. JD Jackson.

L’Auxilium Torino ha impiegato 45’ per la meglio sul Voli Buducnost Podgorica, al termine di un match molto combattuto e sempre in equilibrio. Buducnost Podgorica avanti a metà partita sul 39 a 32, reazione torinese nella seconda metà e finale punto a punto, fino all’81 a 81 che ha portato le due squadre all’extra time. L’equilibrio è ancora qualche minuto ma alla fine è stata l’Auxilium a spuntarla per 94 a 91.

Buducnost Podgorica 91 – Auxilium Torino 94

Buducnost. Ivanovic 20, Bojic, Barovic 11, Sehovic 4, Starovlah11, Gordic 7, Bacovic, Ilic 4, Nikolic 3, Gibson 15, Popovic 2, Nikolic 14. All. Aleksandar Dzikic.

Torino. Garrett, Vujacic 24, Poeta 9, Stephens 4, Patterson 21, Washington 12, Okeke, Jones 5, Mazzola 5, Crusca, Mbakwe 7, Iannuzzi 7. All. Luca Banchi.

 

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E’ stato presentato questa mattina, nella splendida cornice del GeoVillage Sport&Convention Resort di Olbia, sede per il sesto anno consecutivo del ritiro biancoblu, il roster 2017/2018 della Dinamo Banco di Sardegna.

Nello spazio allestito a bordo piscina i giornalisti di televisione, carta stampata e testate on line hanno conosciuto i 13 giganti che da quasi una settimana sono al lavoro perché la Dinamo formato 2017/2018 trovi la sua chimica.

I giocatori si sono presentati uno ad uno, accompagnati da una breve scheda che ha ricordato carriera, peculiarità tecnico tattiche e qualche curiosità. I 13 giganti hanno condiviso con la platea sogni, aspettative e sensazioni sulla nuova stagione: al tavolo anche il coach-general manager Federico Pasquini. Grande entusiasmo per la prima uscita ufficiale in maglia Dinamo dei nuovi arrivati: Levi Randolph, William Hatcher, Achille Polonara, Jonathan Tavernari, Marco Spissu, Andrea Picarelli, Shawn Jones, Scott Bamforth ed Erazem Lorbek.

Debutto davanti alla stampa per il giovanissimo Ezio Gallizzi, talento prodotto delle giovanili biancoblu aggregato alla prima squadra insieme a Simone Casula, al secondo anno di ritiro. A fare da padroni di casa i due veterani del gruppo: il capitano Jack Devecchi, alla stagione numero 12 in maglia Dinamo, e Rok Stipcevic, al suo terzo anno in Sardegna.

A chiudere la presentazione il coach Federico Pasquini: «Quando ho parlato con questi ragazzi durante la creazione della squadra ho percepito grande entusiasmo da parte di tutti, al di là delle età diverse e delle precedenti esperienze. Credo che questo sia un ottimo punto di partenza: abbiamo cambiato dieci giocatori su dodici quindi l’obiettivo prioritario è accelerare il processo di creazione del gruppo. Dobbiamo entrare ogni giorno in palestra con la voglia di lavorare al massimo e uscire con la convinzione di essere migliorati ma poter fare ancora di più. La voglia di lavorare e di crescere è ciò che realmente ti permette di diventare competitivo anche quando giochi tre partite a settimana: partiamo da qui».

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A pochi giorni dalla conclusione della stagione con l’eliminazione nei quarti di finale dei play-off scudetto ad opera della Dolomiti Energia Trentino, la Dinamo Banco di Sardegna guarda già al futuro e programma all’insegna della continuità del gruppo italiani più che quello degli stranieri.

Gli unici accordi validi per la prossima stagione sono quelli con Rok Stipcevic (il regista croato resterà per il terzo anno in Sardegna e a ora sembra l’unica certezza tra gli 8 stranieri in organico) e Dusko Savanovic, ma sembra improbabile che la Dinamo confermi la 34enne forte ala serba, vista la volontà del Club di aumentare il tasso atletico del roster. Possibile che resti Tau Lydeka come cambio di un centro titolare con doti da intimidatore.

Tutti e cinque gli italiani del roster sono sotto contratto per il 2017-18, con le bandiere Jack Devecchi e Brian Sacchetti che dovrebbero restare insieme a Lollo D’Ercole, mentre per Diego Monaldi che ha escape al 30 giugno e Michele Ebeling c’è la possibilità di rientrare nel progetto Cagliari qualora andasse in porto la trattativa per il titolo di A2 di Ferentino. Improbabile la permanenza di Trevor Lacey, che pure la Dinamo proverà a confermare: la guardia statunitense ha sirene economicamente allettanti dalla Russia e interessi di club di Eurolega.

I primi tentativi in atto riguardano Paul Biligha, che dovrebbe sciogliere entro fine mese la riserva tra la proposta di Sassari e quella di Venezia, e Pietro Aradori, che sembra però orientato a vagliare le sue chances di trovare posto all’estero in Eurolega riaffacciandosi alla competizione assaggiata nel 2014-15 con il Galatasaray Istanbul.

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Il sogno della Dinamo di arrivare fino in fondo nei play-off scudetto si è infranto in Gara3 nei quarti di finale con la Dolomiti Energia Trentino, davanti ai 5.000 del PalaSerradimigni. La squadra di Maurizio Buscaglia si è confermata avversario particolarmente ostico, in grado di mettere in difficoltà la Dinamo, limitandone il potenziale offensivo, imponendo sempre punteggi bassi. E’ sufficiente tornare indietro alle due sfide della regular season che, se pure la Dinamo era riuscito a vincere, era rimasta sempre sotto i 70 punti: 69 a 66 al PalaSerradimigni il 10 dicembre 2016; 66 a 57 a Trento l’8 aprile 2017.

Nei play-off le cose sono andate decisamente peggio, anche perché La Dolomiti Energia si è presentata reduce da una straordinaria striscia positiva e in splendide condizioni di forma. Ha vinto le due sfide casalinghe con punteggio bassi, lasciando la Dinamo a 55 nella prima (65 a 55 il punteggio finale) e a 68 nella seconda (74 a 68). Ieri sera le cose non sono andate molto diversamente, nonostante tutti i tentativi messi in atto dalla squadra di Federico Pasquini per allungare la serie, e Trento ha chiuso i conti con un altro punteggio basso: 69 a 75 (primo quarto 21 a 21; secondo quarto 36 a 34; terzo quarto 55 a 56).

Alla Dinamo non sono bastati i 15 punti di un ritrovato Trevor Lacey, gli 11 a testa di Rok Stipcevic e Gani Lawal: negli ultimi minuti, dopo un match molto equilibrato, gli ospiti hanno trovato la carica per mettere a segno un break che è valso loro il vantaggio e la vittoria.

Si è conclusa comunque tra gli applausi dei 5.000 del PalaSerradimigni la stagione della Dinamo Banco di Sardegna, il popolo biancoblu ha reso omaggio ai suoi campioni, protagonisti di un’altra stagione straordinaria (con le perle della finale di Coppa Italia e dei risultati ottenuti in Champions League, manifestazione che li ha visti fermarsi ad un passo dalle Final Four).

«Credo che la partita di stasera sia facilmente spiegabile dal punto di vista difensivo, su quello che è stato il lavoro extra che abbiamo fatto su alcuni giocatori, come ad esempio Craft e Sutton, che abbiamo limitato molto bene mentre abbiamo pagato su altri giocatori, in primis Gomes e Forray – ha commentato a fine match Federico Pasquini -. A livello offensivo ci siamo intestarditi un po’ troppo nel cercare di far fallo a Gomes, questa cosa ci ha tolto il ritmo e da lì è iniziato  quell’avvio di quarto quarto dove abbiamo fatto 2 punti in 5 minuti perché abbiamo perso fluidità e perché abbiamo cercato di andare ad affrontarli in uno contro uno in situazioni in cui loro sono stati molto bravi a nascondere il loro ruolo difensivo che è quello che avevano fatto due giorni fa. C’è grande rammarico, eravamo convinti di potercela fare, ma non è stato così. Complimenti a loro che hanno fatto una grande partita. La squadra ha sempre dato il cento per cento, sono molto orgoglioso di questo gruppo, che era totalmente nuovo e che credo che ci permetterà di ripartire non da una situazione non di totale rivoluzione ma di mantenere uno zoccolo duro che permetta di lavorare in continuità con questa qualità nel lavoro e nella voglia di lavorare. Abbiamo trovato dei giocatori legati alla maglia, a Sassari e dei lavoratori veri. Questa è una squadra che nei momenti di difficoltà non ha mai mollato, ha fatto due grandi rimonte clamorose in Champions League e in campionato, una Final Eight bellissima di coppa Italia,  una squadra che ogni giorno ha avuto il gusto di rappresentare al meglio Sassari. Secondo me questo – ha concluso Federico Pasquini -, in un’annata di ripartenza ci può permettere di creare quello zoccolo duro che fa la differenza.»

«Complimenti a Trento per il passaggio del turno – ha detto il capitano Jack Devecchi -. E’ stata una serie strana, di certo è difficile metabolizzare la sconfitta. Trento ha sfruttato bene la propria inerzia, la fiducia per la grande seconda parte di campionato che ha fatto. Noi non siamo riusciti. Ringrazio comunque il club e lo staff per questa bella cavalcata che abbiamo fatto in questa stagione fino ai playoff – ha concluso Jack Devecchi -, peccato per questa uscita di scena così anticipata.»

Dinamo Sassari 69 – Dolomiti Energia 75

Parziali: 21-21; 15-13; 19-22; 14-19.

Progressivi: 21-21; 36-34; 55-56; 69-75.

Dinamo Sassari: Bell 5, Lacey 15, Devecchi 1, D’Ercole, Sacchetti 5, Lydeka 5, Savanovic 8, Carter 8, Stipcevic 11, Lawal 11, Ebeling, Monaldi. Coach. Federico Pasquini.

Dolomiti Energia: Sutton 7, Craft 12, Forray 13, Conti, Flaccadori 11, Lovisotto, Gomes 16, Hogue 9, Lechtaler 1, Shields 6. Coach: Maurizio Buscaglia.

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La Dinamo Banco di Sardegna ha chiuso la regular season con una sconfitta a Caserta (77 a 70, primo tempo 37 a 42) ed accede ai play-off scudetto da 5ª, scavalcata dalla Dolomiti Energia Trentino. Venerdì, a Trento, è in programma la prima trasferta dei quarti di finale che prevedono per la squadra di Maurizio Buscaglia, impostasi ieri al fototofinish in rimonta sulla Sidigas Avellino per 77 a 75, il vantaggio del fattore campo nell’eventuale bella.

La Pasta Reggia Caserta, nonostante sia scesa in capo senza interessi di classifica, avendo acquisito la salvezza in anticipo e, non avendo più possibilità di inserirsi nel discorso play-off, ha onorato l’impegno come meglio non avrebbe potuto. L’avvio di partita è stato favorevole ai padroni di casa con un parziale di 9 a 0, mala Dinamo ha reagito bene ed è rientrata in partita, trascinata da Gani Lawal e Josh Carter, riuscendo a chiudere il primo quarto avanti di un punto, 18 a 19, ed è andata al riposo dell’intervallo lungo avanti di cinque punti: 37 a 42.

Nel terzo quarto la Pasta Reggia ha piazzato un parziale di 21 a 11, arrivando ad un vantaggio di 12 punti e tutti gli sforzi fatti nel finale non sono stati sufficienti alla Dinamo per rimettersi in carreggiata ed aggiudicarsi i due punti ai quali tanto ambiva per chiudere la regular season al quarto posto.

Nella Dinamo il migliore, ancora una volta, è stato Rok Stipcevic, in campo per ben 36 minuti, il migliore tra i suoi con 20 punti, 7 rimbalzi e 6 assist per un totale 30 di valutazione. Doppia doppia a referto anche per Gani Lawal con 12 punti e 11 rimbalzi, ottimo apporto dalla panchina anche di un ispirato Josh Carter, con 14 punti, 4 su 7 da tre, 3 rimbalzi e 3 assist, bene anche Brian Sacchetti (9 punti e 5 rimbalzi). Importante approccio alla sfida di Lollo D’Ercole, autore di due triple in un momento topico del match.

«Complimenti a Caserta perché hanno onorato il campionato e fatto un’ottima partita – ha commentato a fine partita il coach sassarese Federico Pasquini -. Noi abbiamo fatto la peggior partita dell’anno, e quando è così l’unico responsabile è l’allenatore. Siamo arrivati vuoti e sono responsabile di questa debacle, siamo stati poco squadra e molti individui e quando sei molto scollegato da un giocatore e l’altro la responsabilità è di chi li mette in campo. Detto questo giriamo pagina, abbiamo quattro giorni e mezzo per preparare gara1 di playoff a Trento. Sarà importante tirare una riga su quanto successo stasera, sicuramente domani guarderemo il video per capire quello che non è andato. Ho le idee abbastanza chiare – ha concluso Federico Pasquini – e sono estremamente ottimista che saremo pronti e protagonisti nel nuovo campionato che inizia venerdì.»

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L’Umana Reyer Venezia ha espugnato il PalaSerradimigni (85 a 89, primo tempo 40 a 49) nell’ultima partita casalinga della “regular season”, interrompendo la serie positiva della Dinamo Banco di Sardegna, fermatasi a cinque vittorie consecutive. La squadra di Federico Pasquini ha iniziato alla grande, chiudendo il primo quarto avanti di 10 punti, 30 a 20, ma nel secondo hanno subito il ritorno della squadra veneta che ha ribaltato il risultato con un parziale perentorio 29 a 10.

Equilibrio nel terzo quarto (28 a 28), dopo un avvio favorevole all’Umana Reyer e nell’ultimo quarto la Dinamo ha tentato la clamorosa rimonta (ad un certo punto s’era ritrovata sotto di 17 punti) ma dopo essere riuscita a riportarsi ad un solo punto, 83 a 84, lo sprint decisivo è stato quello della vicecapolista.

La Dinamo, pur battuta, è uscita dal campo a testa alta, tra gli applausi dei cinquemila del PalaSerradimigni.

Nella squadra sassarese hanno brillato Gani Lawal e Rok Stipcevic. Il centro nigeriano si è aggiudicato il duello con Ortner e ha messo a segno una prestazione monstre da 22 punti con 10/13 da due, 8 rimbalzi e 29 di valutazione totale nei 26’ in cui è rimasto in campo. Rok Stipcevic per lunghi tratti ha trascinato i compagni con la sua leadership nel secondo tempo: per lui 23 punti, 5 rimbalzi e 4 assist per un totale 21 di valutazione. Determinanti David Lighty, protagonista nel primo tempo, a segno con 15 punti e 6 rimbalzi, e David Bell, 15 punti e 4 assist. Tra gli ospiti ha brillato Hrvoje Peric, autore di 27 punti, stellare nel terzo quarto, con 10 punti in 3’.

«Partita segnata all’inizio del secondo quarto con il parziale di 20 a 2 che ha vanificato tutto quello che avevamo fatto nella primo quarto – ha commentato Federico Pasquini -. A quel punto ci siamo un po’ disuniti anche se poi c’è stata la reazione e la risalita dal -17. Alla fine un po’ di mancanza di lucidità forse dovuta alla stanchezza ha fatto la differenza. Complimenti a Venezia, che ha fatto una grande partita, abbiamo giocato con una squadra che non a caso è seconda e che arrivava affamata dalla sconfitta nelle Final Four. A mio parere la squadra ha lottato senza mai mollare per 35 minuti con i 5 minuti di inizio secondo quarto pagati cari. Lavoreremo per capire cosa ha portato a quel break, cercheremo di recuperare gli infortunati e di andare a Caserta al meglio.»

Nonostante la sconfitta, la Dinamo conserva il quarto posto ma con gli stessi punti (34) di Grissin Bon Reggio Emilia e Dolomiti Energia Trentino e se vorrà conservare la posizione, importantissima per lo schieramento nei playoff scudetto (dà la possibilità di giocare in casa l’eventuale bella con la quinta classificata nel primo turno), dovrà vincere domenica prossima a Caserta, per non dover attendere i risultati della Grissin Bon Reggio Emilia che giocherà a Cremona e della Dolomiti Energia Trentino, impegnata in casa con la Sidigas Avellino.

Dinamo Sassari 85 – Umana Venezia 89

Parziali: 30-20; 10-29; 28-28; 17-12.

Progressivi: 30-20; 40-49; 68-77; 85-89.

Dinamo Sassari: Bell 15, Devecchi 2, D’Ercole, Sacchetti 4, Lydeka, Savanovic, Carter 4,  Stipcevic 23, Lawal 22, Lighty 15, Ebeling, Monaldi . Coach: Federico Pasquini.

Umana Venezia: Haynes, Hagins 4, Ejim 12, Peric 27, Stone 10, Bramos 5, Tonut 8, Taddeo, Filloy 14, Ress 5, Ortner 4, Viggiano. Coach: Walter De Raffaele.

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A Torino la Dinamo va sotto di 21 al 22° minuto, teme la disfatta ma reagisce, rimonta e travolge l’Auxilium con un finale straordinario: 87 a 79 (55 a 30 nel secondo tempo!). Per la squadra di Federico Pasquini è la quinta vittoria consecutiva. La sconfitta taglia fuori forse definitivamente l’Auxilium dai play-off scudetto.

I padroni di casa sono partiti forte, trascinati da Wilson, White e Alibegovic, ed hanno chiuso il primo tempo avanti di 17 punti. Una Dinamo impacciata, imprecisa al tiro, ha avuto in un ispirato Josh Carter, determinante per lunghi tratti con tre triple pesantissime, il solo uomo in grado di tenere testa agli scatenati avversari.

Al rientro dall’intervallo lungo, la Dinamo è apparsa ancora in grande difficoltà, il suo ritardo è cresciuto fino al -21, ma è stato a quel punto che la partita è cambiata, con una Dinamo improvvisamente reattiva, ermetica in difesa, più presente ai rimbalzi ed implacabile al tiro, soprattutto con uno scatenato Gani Lawal (17 punti, 7 su 8 da due punti, 3 su 3 ai tiri liberi, 6 rimbalzi, 1 stoppata, 1 assist, 21 di valutazione), autore di tre schiacciate consecutive su assist ispiratissimi di Rok Stipcevic, per tutto il primo tempo in ombra e con i ritrovati David Bell e Dusko Savanovic.

Nel terzo quarto la Dinamo ha inflitto l’Auxilium Torino un parziale di 27 a 14, riportandosi a – 4 (63 a 59), ma è stato l’ultimo quarto quello che ha segnato la differenza, con una Dinamo praticamente inarrestabile, altro parziale schiacciante di 28 a 16, per il risultato finale di 87 a 79.

L’importanza della vittoria va al di là dei 2 punti acquisiti in classifica, con la conferma del quarto posto, alle spalle di Milano, Venezia e Avellino, perché è il chiaro segnale di una squadra viva, mai doma anche nelle situazioni più difficili, come aveva dimostrato già in Coppa Italia, arrivando a contendere in finale il trofeo a Milano fino a pochi minuti dalla fine.

«Abbiamo fatto i primi due quarti mosci, non eravamo pronti e subivamo tutti gli uno contro uno, in una condizione dove tutto diventava semplice per Torino mentre noi eravamo non intensi e non presenti – ha detto Federico Pasquini -. Non so se fosse colpa di una scarsa concentrazione o merito della bravura di Torino nell’aggredirci. All’intervallo è cambiato tutto, siamo tornati duri, precisi, abbiamo fatto 20’ di grande energia e grande presenza, abbiamo mischiato le carte a livello difensivo con la zona adattata e li abbiamo fatti pensare. Da lì essendo duri a livello difensivo abbiamo trovato la possibilità di correre di più, prendendo più tiri aperti e più gioco dentro-fuori. Alla fine l’abbiamo girata e l’abbiamo vinta, è la quinta in fila – ha concluso il coach sassarese -: sono molto soddisfatto dei ragazzi, abbiamo fatto uno step in avanti vincendo contro una squadra di grande livello.»

Fiat Torino 79 – Dinamo Sassari 87

Parziali: 19-14; 30-18; 14-27; 16-28.

Progressivi: 19-14; 49-32; 63-59; 79-87.

Fiat Torino: Wilson 20, Harvey 8, White 18, Parente 2, Alibegovic 11, Poeta 8, Cuccarolo, Hollins 3, Okeke 6, Mazzola 3, Vitale, Crespi. Coach. Frank Vitucci.

Dinamo Sassari: Bell 15, Devecchi , D’Ercole, Sacchetti 6, Lydeka 9, Savanovic 12, Carter 11,  Stipcevic 10, Lawal 17, Lighty 7, Ebeling, Monaldi. Coach: Federico Pasquini.

Josh Carter.

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La Dinamo supera anche l’Orlandina, 74 a 64 (primo tempo 33 a 38), conquista la quarta vittoria consecutiva e conserva il quarto posto in classifica. Dopo un avvio positivo (7-2 con Lighty, Sacchetti e Lydeka), la squadra di Federico Pasquini ha subito la crescita della squadra siciliana che con un parziale di 11 a 0 (in evidenza il grande ex Drake Diener, autore di 7 punti) ha capovolto il risultato ed è andata al riposo dell’intervallo lungo sotto di 5 punti (33 a 38). Nella seconda parte dell’incontro, la Dinamo è scesa in campo con energia e intensità, trascinata dalle triple di David Bell e Rok Stipcevic ad un parziale di 10 a 0 e, dopo una fase equilibrata, sono stati i canestri di Savanovic, Carter e Stipcevic a rompere l’equilibrio (decisiva la sua tripla che ha portato la squadra a + 6 nell’ultimo minuto e suo anche il tiro libero successivo che ha fissato il punteggio sul 71 a 64, spegnendo le ultime speranze dell’Orlandina). Il + 10 finale, raggiunto con una tripla di Dusko Savanovic, consente alla Dinamo di superare l’Orlandina anche nella differenza canestri dopo il -7 del girone d’andata (72 a 65 il 17 dicembre 2016 a Capo d’Orlando).

Protagonista assoluto della serata il solito Rok Stipcevic a referto con 20 punti (4/4 da due punti, 3/6 da tre punti, 3 falli subiti e 3 assist per 25 di valutazione). Doppia cifra e grande apporto dalla panchina di Josh Carter, a segno con 10 punti (3 su 3 da due punti, 3 rimbalzi ed una stoppata). Bene anche David Bell (8 punti e 2 assist), sue le bombe in avvio del secondo tempo che hanno suonato la carica ai biancoblu per risalire la china, e Tau Lydeka (7 punti e 8 rimbalzi), alla partita numero 500 da professionista. Tanta energia dal capitano Jack Devecchi: per lui 5 punti messi a segno nel momento più importante e la solita, instancabile, intensità in difesa.

«E’ stata la partita che immaginavo, dura e intensa, contro una squadra che non a caso occupa questa posizione in classifica, con una solidità difensiva davvero importante – ha commentato Federico Pasquini -. Noi nei primi due quarti siamo stati macchinosi a livello offensivo disunendoci un po’ dopo aver sbagliato tanti tiri aperti e in quella fase contro i loro cambi difensivi intestardendoci a voler dare la palla dentro senza essere aggressivi sul perimetro. All’intervallo, ho chiesto ai ragazzi di essere più aggressivi, specie nell’uno contro uno, lavorando sui piccoli per creare quegli extra possessi che poi ti permettono di creare dei tiri in ritmo. Tutto questo, ovviamente, è partito dalla difesa e dalla capacità di complicare qualunque loro tiro. Per cui dico, bravi i ragazzi a voltare pagina dopo l’intervallo, bravi a chiudere il terzo quarto 24 a 13 e bravi poi a controllare la partita nell’ultimo quarto e a concludere ribaltando il -7 dell’andata.»

Dinamo Banco di Sardegna Sassari 74 – Orlandina Betaland Capo d’Orlando 64

Parziali: 16-20; 17-18; 24-12; 17-14.

Progressivi: 16-20; 33-38; 57-50; 74-64.

Dinamo: Bitti, Bell 8, Devecchi 5, D’Ercole, Sacchetti 5, Lydeka 7, Savanovic 9, Carter 10,  Stipcevic 20, Lawal 6, Lighty 5, Ebeling, Monaldi. Coach: Federico Pasquini.

Orlandina: Galipo, Tepic 13, Iannuzzi 9, Laquintana, Nicevic, Delas 4, Diener 11, Donda, Ivanovic 15, Stojanovic 12, Berzins. Coach: Gennaro Di Carlo.

Rok Stipcevic.