21 November, 2024
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A Nuxis, il più piccolo, con i suoi 1.596 abitanti, dei quattro Comuni del Sulcis Iglesiente chiamati al voto l’11 giugno per l’elezione del nuovo sindaco e del nuovo Consiglio comunale, sono state presentate tre liste. Tre candidati alla carica di sindaco e quindi a succedere al sindaco uscente Roberto Lallai che, nonostante la normativa nei Comuni con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti lo consenta, ha deciso di non candidarsi per il terzo mandato, e complessivamente 35 candidati alla carica di consigliere comunale.

L’ex consigliere regionale Andrea Pubusa, avvocato e docente universitario, è il candidato della lista “Per Nuxis”; l’ex vicesindaco Mariano Nonnis, ispettore di polizia in pensione, si candida con la lista “Prima Nuxis”; Pier Andrea Deias, geometra, si candida con la lista “Tempus de cambiamentu”.

Di seguito, tutti i candidati delle tre liste.

Lista “Per Nuxis”. Candidato a sindaco: Andrea Pubusa. Candidati alla carica di consigliere comunale: Giangiacomo Aru, Manuela Colaci, Francesco Crobeddu, Roberto Curreli, Martina Lampis, Elisabetta Mele, Alessio Pilisi, Michele Pilisi, Susanna Pilisi, Luciano Pintus, Luca Pisanu, Marta Pisanu.

Lista “Prima Nuxis”. Candidato a sindaco: Mariano Nonnis. Candidati alla carica di consigliere comunale: Vincenzo Atzori, Matteo Casula, Ilenia Diana, Anna Maria Rita Fois, Dario Melis, Alessandra Melis, Maria Antonietta Pinna, Gabriele Pintus, Giacomo Pintus, Cristina Puddu, Emanuele Ricciardi, Simone Secci.

Lista “Tempus de cambiamentu”. Candidato a sindaco: Pier Andrea Deias. Candidati alla carica di consigliere comunale: Francesco Fanutza, Michele Fanutza, Federico Floris, Romeo Ghilleri, Alessandra Lai, Francesco Manca, Roberta Nonnis, Pamela Pubusa, Stefania Satta, Salvatore Secci, Maurizio Vacca.

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A Nuxis, il geometra Pier Andrea Deias, 57 anni, è il candidato alla carica di sindaco della lista “Tempus de cambiamentu” per le elezioni amministrative del prossimo 11 giugno 2017. E’ composta quasi interamente da giovani tra i 30 e i 40 anni che hanno deciso di mettersi in gioco per cercare di dare un’alternativa all’amministrazione del paese. Tra loro c’è il consigliere di opposizione uscente Michele Fanutza, il più votato della lista “Nuxis Imparis” nel 2012 con 103 preferenze.

Questi gli 11 candidati, tra i quali ci sono 4 donne: Francesco Fanutza, Michele Fanutza, Federico Floris, Romeo Ghilleri, Alessandra Lai, Francesco Manca, Roberta Nonnis, Pamela Pubusa, Stefania Satta, Salvatore Secci e Maurizio Vacca.

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Non c’è solo la multinazionale svizzera Glencore, già proprietaria dello stabilimento Portovesme srl, interessata all’acquisizione dello stabilimento ex Alcoa. Nel corso della riunione svoltasi questo pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico, infatti, è trapelato da fonti sindacali che un’altra società svizzera, la SiderAlloys di Lugano, impegnata nel ciclo di trasformazione dell’alluminio, avrebbe manifestato il proprio interesse.

Alla riunione, al ministero dello Sviluppo economico, hanno partecipato il ministro Federica Guidi; il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti; il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Federica Guidi ha annunciato che oggi è arrivata la lettera del commissario Ue alla concorrenza, Margrethe Vestager, che autorizza la super interrompibilità per le isole per un periodo di due anni rinnovabile per un terzo anno, a condizioni economiche molto vantaggiose, 170.000mw corrispondenti con ulteriori misure di efficientamento a 26,5Mw/h per la centrale di Portovesme.

«La proposta è stata illustrata a Glencore – ha commentato Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl – che ha apprezzato la riduzione del costo dell’energia ma ha ritenuto i 2 anni rinnovabili, insufficienti e si prenderà fino al 20 gennaio per una risposta definitiva. Alcoa in questo periodo si impegna a non procedere con ulteriori atti unilaterali. Nel frattempo si è presentato un altro investitore industriale, Sider Alloys che ha giudicato interessanti le condizioni di costo energetico proposte e che sarebbe disponibile ad un investimento per aggiuntivo accanto allo smelter per la trasformazione dell’alluminio. Questo Gruppo si è impegnato ad inviare un’eventuale formale manifestazione di interesse entro venerdì. Per noi è il momento di chiudere positivamente questa vertenza. È il momento di giocare a carte scoperte e valutare le volontà reali di acquisizione e ripartenza dello smelter. I lavoratori passeranno l’ennesimo Natale con la fabbrica chiusa. Entro gennaio serve questa chiarezza perché ogni settimana diminuisce la copertura degli ammortizzatori sociali per i lavoratori dell’indotto e alla fine del 2016 riguarderà anche i diretti, quadro che sta da troppo tempo mettendo in ginocchio il Sulcis. Il sottosegretario De Vincenti – ha concluso Marco Bentivogli – ha dato disponibilità ad un incontro nel mese di gennaio per verificare con il Ministero del lavoro le problematiche relative alla copertura degli ammortizzatori sociali.»

Allegate le fotografie di Romeo Ghilleri.

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Questa mattina è riesplosa la protesta dei lavoratori ex Alcoa e dei loro rappresentanti sindacali, davanti al ministero dello Sviluppo economico, a Roma, per sollecitare una svolta nella lunga trattativa per la cessione dello stabilimento di Portovesme alla multinazionale svizzera Glencore, dichiaratasi disponibile a rilevare gli impianti a condizione di poter disporre di tariffe elettriche agevolate. E’ proprio quello dei costi dell’energia il nodo non ancora sciolto che ha allungato notevolmente i tempi, ed è per questo che alcune decine di lavoratori diretti e delle imprese d’appalto ed i loro rappresentanti sindacali, Rsu di fabbrica, segreterie territoriali confederali di Cgil-Cisl-Uil e Css-Cub, stanno manifestando nella Capitale. E’ l’Unione europea a dover dare delle risposte alle richieste avanzate dal Governo italiano per risolvere la vertenza e i tempi lunghi, anzi lunghissimi, in un momento storico così particolare per la vita della Comunità europea, non inducono certamente all’ottimismo i lavoratori.

A fine mattinata, una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal rappresentante del ministero dello Sviluppo economico, il sottosegretario Giampietro Castano. «Ci è stato comunicato formalmente che la data del 18 luglio rappresenta la scadenza alla quale ci sarà l’espressione dell’Unione europea per quanto riguarda la questione energetica – si legge in una nota sindacale di Fsm, Fiom, Uilm e Cub -. Siamo stati informati delle interlocuzioni avvenute con Glencore ed Alcoa, le quali hanno appreso e concesso lo slittamento temporale delle discussioni al termine dell’iter con la Comunità europea, presumibilmente per il mese di settembre. Come organizzazioni sindacali – conclude la nota – abbiamo rivendicato la necessità di fissare un incontro subito dopo la data del 18 ed abbiamo avuto l’impegno che entro la fine del mese di luglio riceveremo la convocazione».

Le due foto allegate sono state scattate stamane a Roma, durante la manifestazione davanti al Mise, da Romeo Ghilleri.

Manifestazione Alcoa a Roma 8 luglio 2015 1 Caschetto lavoratore Alcoa a Roma 2

 

Questa mattina è riesplosa la protesta dei lavoratori ex Alcoa e dei loro rappresentanti sindacali, davanti al ministero dello Sviluppo economico, a Roma, per sollecitare una svolta nella lunga trattativa per la cessione dello stabilimento di Portovesme alla multinazionale svizzera Glencore, dichiaratasi disponibile a rilevare gli impianti a condizione di poter disporre di tariffe elettriche agevolate. E’ proprio quello dei costi dell’energia il nodo non ancora sciolto che ha allungato notevolmente i tempi, ed è per questo che alcune decine di lavoratori diretti e delle imprese d’appalto ed i loro rappresentanti sindacali, Rsu di fabbrica, segreterie territoriali confederali di Cgil-Cisl-Uil e Css-Cub, stanno manifestando nella Capitale. E’ l’Unione europea a dover dare delle risposte alle richieste avanzate dal Governo italiano per risolvere la vertenza e i tempi lunghi, anzi lunghissimi, in un momento storico così particolare per la vita della Comunità europea, non inducono certamente all’ottimismo i lavoratori.

Le due foto allegate sono state scattate alcune decine di minuti fa a Roma da Romeo Ghilleri.

Manifestazione Alcoa a Roma 8 luglio 2015 1Caschetto lavoratore Alcoa a Roma 2

Clima di grande tensione, questa mattina, a Nuxis, durante i lavori del Consiglio comunale, convocato dal sindaco, Roberto Lallai, per affrontare un ordine del giorno che prevedeva la nomina di un revisore dei conti e, soprattutto, il tema del trasferimento dell’esercizio delle competenze in materia di gestione delle risorse idriche ad Abbanoa, con concessione d’uso gratuita al gestore del Servizio idrico integrato delle infrastrutture idriche di proprietà dell’ente locale. Nuxis è uno dei comuni che si oppongono da anni al trasferimento delle competenze in materia di gestione dell’acqua ad Abbanoa, previsto dall’art. 7, comma 1 del DL 12 settembre 2014 n. 133 (cosiddetto Sblocca Italia).

Il comitato cittadino è sempre più deciso nella sua opposizione ad Abbanoa e poco fa i lavori del Consiglio sono stati bloccati dai manifestanti, come si vede nelle fotografie di Romeo Ghilleri. Nuxis vuole continuare a gestire autonomamente la propria risorsa idrica e respinge il trasferimento delle competenze ad Abbanoa che il comitato ritiene negativo sia in termini di qualità del servizio sia in termini di costi a carico dei cittadini-utenti.

«Certi di rappresentare il diffusissimo malessere regnante tra i cittadini di Nuxis per la esternata intenzione da parte del Sindaco di cedere la nostra acqua ad Abbanoa – si legge in un documento diffuso dal comitato di cittadini di Nuxis – ci induce a ritenere concreto il fatto che tale operazione sia di non facile interpretazione. Questo lo si deduce anche dal fatto che i sindaci cosiddetti “Ribelli” che non volevano sapere di cedere il servizio idrico integrato continuano in tal senso la loro battaglia.»

«Gli organi di stampa a più riprese hanno dato ampio risalto a tale fatto, gli ultimi episodi risalgono al 14 maggio scorso ed interessano i comuni di Bonarcado e Oristano – si legge ancora nel documento -. Il primo gestisce autonomamente il servizio idrico e, pur avendo aumentato le tariffe, queste risultano nettamente inferiori a quelle praticate da Abbanoa; il secondo, che è gestito da Abbanoa, manifesta il proprio interesse, a tutela dei cittadini, affinché tale servizio venga gestito autonomamente. (C’è chi non vuole salire sul “carrozzone” e chi vuole scendere).»

«Questo crea inevitabilmente confusione e inquietudine in seno alla popolazione – conclude il documento -, tanto che è stato costituito in fretta e furia il comitato in modo tale da interagire con gli organi preposti, sia per capire e sia per far sì che il servizio idrico integrato, per quanto possibile, venga gestito autonomamente dal comune di di Nuxis, in modo efficiente e con tariffe sostenibili.»

Il comitato dei cittadini, infine, sottolinea che presso la Regione Sardegna, assessorato dei Lavori pubblici, il tavolo delle trattative è ancora aperto con alcuni Comuni e nessuno ha spiegato le ragioni per cui Nuxis, oggi, debba frettolosamente sottoporre al vaglio del Consiglio comunale, la cessione del servizio idrico integrato, mentre continua la raccolta di firme anche perché «la cessione dell’acqua ad Abbanoa non è espressione della volontà della nostra gente».

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Stamattina si è tenuto un incontro, al ministero dello Sviluppo economico, tra le organizzazioni sindacali, la Regione Sardegna e il vice ministro Claudio De Vincenti per fare il punto sulla cessione dello smelter di produzione alluminio ex Alcoa: «Abbiamo appreso che la trattativa tra le 2 aziende prosegue positivamente, pur restando ancora irrisolte alcune criticità fondamentali (ambientali e burocratiche) per la riuscita dell’operazione. Le parti si rincontreranno presto a Ginevra, presumibilmente nella seconda settimana di Gennaio 2015», hanno detto Massimo Cara, Romeo Ghilleri e Nicola Baire, delegati RSU della FSM-CISL.

«Prosegue il negoziato tra Alcoa e Glencore dopo l’incontro positivo, ma da considerarsi ancora preliminare avvenuto il 10 dicembre negli Stati Uniti tra i due gruppi industriali – ha commentato Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl -. Il prossimo incontro avverrà nella prima metà di gennaio 2015 presso la sede di Glencore in Svizzera. Sullo sfondo del negoziato sono state poste le questioni relative alle bonifiche ambientali da entrambi i gruppi affinché vi siano distinzioni di oneri e responsabilità tra impresa subentrante e quella uscente, così come previsto dal 252bis del Codice ambientale. Abbiamo infine richiesto che i lavoratori dello smelter ex-Alcoa licenziati nella seconda metà di dicembre siano considerati come bacino prioritario per ricollocamento relativo all’eventuale riavvio dello stabilimento e di nuove iniziative industriali nell’area.»

«Abbiamo registrato dei primi passi avanti, ma non abbiamo ancora nessuna certezza sul riavvio del sito di Alcoa, nonostante l’impegno del Governo – hanno dichiarato Maria Antonietta Vicario e Stefano Lai, rispettivamente segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici e segretario provinciale dell’Ugl Metalmeccanici Carbonia Iglesias -, al termine della riunione è stato sottoscritto un verbale di incontro nel quale il ministero ha confermato l’impegno del Governo e della Regione Sardegna per la  salvaguardia dei lavoratori di Alcoa in mobilità, in una prospettiva di reindustrializzazione del sito o di altre attività e progetti contemplate nel Piano Sulcis. E’ inoltre previsto l’impegno, sempre da parte della Regione, a programmare specifici corsi di formazione per il reimpiego dei lavoratori dell’indotto.»

«Ad oggi, però, la discussione tra Alcoa e Glencore – concludono Vicario e Lai – è ancora in una fase interlocutoria, senza notizie certe sull’eventuale acquisizione e reindustrializzazione dell’impianto oppure sulla ricollocazione dei lavoratori. Bisognerà aspettare il prossimo incontro tra le due società, previsto per i primi di gennaio. Inoltre, resta ancora da risolvere la problematica, evidenziata da entrambe le società, sulla responsabilità delle bonifiche necessarie, aldilà della conferma da parte di Alcoa degli impegni già presi con il ministero dell’Ambiente e su cui si attendono ulteriori dettagli relativi alla discussione con il Consorzio Industriale per la bonifica delle falde acquifere.»

Nella giornata odierna il ministero ha aggiornato le organizzazioni sindacali anche sullo stato della vertenza Eurallumina e dell’investimento industriale sul Biofuel: «Per quanto riguarda il Biofuel, il ministero ci ha informato che si stanno ultimando tutti gli aspetti burocratici, tecnici e fiscali e a breve dovrebbero iniziare i lavori di costruzione dello stabilimento per la produzione di bioetanolo che rappresenterà un’opportunità lavorativa per centinaia di lavoratori», dichiara Rino Barca, segretario regionale Fsm-Cisl.

«Il vice ministro De Vincenti su precisa richiesta delle organizzazioni sindacali, ha riferito che nel programma interno al memorandum, non si parla assolutamente di esuberi o altre questioni organizzative, così come paventato da altre organizzazioni sindacali nei giorni scorsi. E in tal senso abbiamo chiesto alla Regione e al Governo un accordo di salvaguardia e reintegro, in caso di cessione dello stabilimento, per i 436 dipendenti licenziati alla data del 22 dicembre 2014», conclude Rino Barca.

Per quanto riguarda i lavoratori degli appalti e in corso un confronto serrato col Governo e la Regione Sardegna per la tutela e l’inserimento degli stessi nei corsi di formazione e riqualificazione professionale tesi alla ricollocazione nei nuovi investimenti industriali e nella preservazione e tutela degli organici in un’ottica di riavvio dello stabilimento di alluminio di Portovesme.