23 November, 2024
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«Ricordare la tragedia di Marcinelle significa onorare i nostri lavoratori caduti nella travagliata storia dell’emigrazione italiana, approfondire la nostra coscienza sociale e rafforzare l’impegno per chi ancora oggi si sacrifica per portare a casa il pane, talvolta a rischio della vita. E’ una storia che ci appartiene, è la vicenda di tante famiglie italiane come quella di mio nonno emigrato in Germania, anche lui minatore.»
Lo dichiara la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), nella Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, istituita in memoria della tragedia di Marcinelle (1956) e in ricordo di tutti i connazionali caduti sul lavoro in Patria e all’estero.

«Sono i sacrifici fatti da tanti italiani checonclude Romina Mura hanno permesso di risollevarsi a un Paese sconfitto e umiliato dalla guerra: per loro dobbiamo finalmente porre un argine allo stillicidio di morti sul lavoro, alzare i livelli delle tutele sociali, far sì che il lavoro sia un’opportunità di realizzazione delle persone non – conclude – uno stato di inferiorità o sfruttamento.»

«Abbiamo voluto assicurare la continuità territoriale e dare un ruolo alla Regione Sardegna. Queste proposte di legge contengono degli elementi che sono fondamentali per costruire un’intesa fra lo Stato e la Regione, uno dei quali è il ruolo che la Regione dovrà avere nello scrivere il bando e nel definire gli oneri di servizio, le tratte le tariffe, la qualità del viaggio e la sostenibilità dei mezzi.»

Lo ha detto oggi a Roma la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd) intervenendo in commissione Trasporti durante l’audizione dell’assessore dei Trasporti della Regione Sardegna, Giorgio Todde, nell’ambito dell’esame congiunto delle proposte di legge in materia di continuità territoriale con la Sardegna.

«Dobbiamo finalmente stabilire ha ribadito la parlamentare che come quella aerea anche la continuità territoriale marittima deve essere a carico dello Stato, mentre purtroppo ad oggi è una questione esclusivamente amministrativa, senza una disposizione di legge. Poi nel confronto tra lo Stato e la Regione Sardegna le proposte di legge possono trasformarsi ma l’importante è avere una visione del modello di continuità territoriale marittima che vogliamo per la nostra regione. Questo vale ha spiegato Romina Murasoprattutto in relazione al trasporto merci: un ragionamento che coinvolgerà lo sviluppo del porto canale di Cagliari e di tutto il futuro della portualità della Sardegna.»

«Questo intervento era necessario, ma non era scontato. La situazione dei lavoratori ex Alcoa era insostenibile, al di sotto dei livelli considerati necessari per poter vivere dignitosamente, visto che a partire dalla seconda ma soprattutto dalla terza e quarta proroga la decurtazione diventa pesante: quella indennità era umiliante. Per il futuro bisognerà intervenire strutturalmente sulla legge, uniformando tutti gli strumenti di sostegno al reddito, individuando un minimo sotto al quale non si può scendere.»

Lo ha detto la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), intervistata dall’emittente sarda Radio Star, a proposito delle maggiori crisi industriali dell’isola.
«Nel dl Sostegni bis solo in Sardegna oltre che sull’ex Alcoaha precisato la parlamentareinterveniamo sui lavoratori di Air Italy prorogando la cig fino alla fine dell’anno e sui lavoratori portuali per l’indennità di mancato avviamento.»
Riferendosi alle risorse del Just transition fund e del Pnrr, Romina Mura ha spiegato che «i soldi sono un buon viatico ma da soli non bastano: se non vengono programmati in maniera efficace e spesi con tempestività si rischia il buco dell’acqua. Il Sulcis è oggetto di una serie di risorse anche aggiuntive, però la transizione verso sistemi che inquinano meno va fatta con una programmazione certa cheha affermato Romina Muranon vedo nel Sulcis: è necessario che la Regione sia più celere e abbia una visione della Sardegna.»

«Passa nel Sostegni bis un emendamento importante per i lavoratori ex Alcoa di Portovesme, con cui si potrà incrementare l’indennità di mobilità per i lavoratori in terza e quarta proroga. Tenevo molto a correggere questa ingiustizia nei confronti di lavoratori vittime di meccanismi che non tengono conto della realtà delle vite delle famiglie.»

Lo ha annunciato la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (del Partito democratico), riferendosi al suo emendamento al disegno di legge Sostegni bis che stanzia mezzo milione di euro per disapplicare le riduzioni degli importi dell’assegno di mobilità in deroga, nei casi di terza e quarta proroga, che interessano molti lavoratori impiegati nel circuito dell’alluminio nella località di Portovesme in Sardegna.

«Queste risorse potranno dare un po’ di fiato ai lavoratori per il 2021 maaggiunge Romina Mura, che era stata in visita al territorio del polo industriale di Portovesme  lo scorso maggioil nostro obiettivo è superare i sussidi per far ripartire l’industria e l’occupazione. Dunque, sul Sulcis c’è un impegno che continua.»

«La parte degli 11,5 mld di risorse europee per la transizione green destinate al Sulcis Iglesiente sono l’opportunità perché uno dei territori più poveri d’Italia possa riemergere e tornare a competere con altri poli industriali del Paese ed europei. La transizione climatica cui le risorse Ue sono finalizzate deve avvenire programmando la reindustrializzazione sostenibile del territorio, un forte investimento nella formazione dei disoccupati per la loro ricollocazione nei processi produttivi, una formazione professionalizzante mirata di giovani e donne, consistenti investimenti in infrastrutturazione sociale e semplificazione amministrativa.»
Lo afferma la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), dopo l’ok del Parlamento europeo a 11,5 miliardi di euro in sovvenzioni Ue per le Regioni più colpite dalla transizione verso la neutralità climatica, che in Italia sono Sulcis Iglesiente in Sardegna e Taranto in Puglia.
«Il nuovo settennio di politiche strutturali vede la Sardegna retrocederesegnala Romina Mura riferendo l’ultima classificazione Uefra quelle meno sviluppate d’Europa. Avremo più risorse a disposizione, ma i passi indietro, che significano più povertà, disuguaglianze e ulteriori ritardi di sviluppo, devono spingere chi governa la Sardegna a domandarsi dove ha sbagliato. Quelle risorse devono essere investite dopo una riflessione aperta a tutta la società sarda. Le risorse del Recovery, quelle per il Sulcis, le politiche strutturali UE 2021-2027 sono strumenti finanziari la cui portata può cambiare il volto della Sardegna intera. Ma sottolinea la parlamentare, presidente della commissione Lavoro della Camera dei deputatiserve una visione che oggi non c’è. Con una regione, che a essere buoni, appare pigra, confusa e incapace di definire e dettare una possibile agenda delle priorità, mettendo intorno a un tavolo tutti i soggetti politici, istituzionali, sindacali e associativi che – conclude Romina Mura – da tempo lo chiedono.»

«Dai lavoratori in piazza arriva una richiesta di ascolto e dialogo che il Governo non può ignorare. Cominciamo a dare certezze sul blocco dei licenziamenti, che deve essere prorogato nei settori in crisi e a rischio, in attesa che si completi la riforma su ammortizzatori e politiche attive. Il Governo accolga la proposta che il gruppo Pd ha portato in Parlamento. Concordo con la proposta dei sindacati di coinvolgere le parti sociali sui contenuti del Pnrr e nella cabina di regia.»
Lo afferma la presidente della commissione Lavoro Romina Mura (Pd), in merito a quanto emerso dalle manifestazioni unitarie indette dai sindacati in varie città d’Italia.

«Agire sul fronte della prevenzione dei conflitti e riflettere anche in sede legislativa sulla attuazione di un moderno e rinnovato sistema di regole di gestione del conflitto, basato sul principio della democrazia rappresentativa.»
Sono concetti espressi oggi a Roma dalla presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), nel suo intervento introduttivo alla Relazione del presidente della Commissione di garanzia sull’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali Giuseppe Santoro-Passarelli.

«Nella situazione emergenziale che abbiamo vissuto e in parte ancora viviamo ha aggiunto Romina Mura è tuttavia prevalso, ancora una volta, lo spirito collaborativo fra le parti sociali. Un contributo decisivo può venire dall‘attivazione e valorizzazione della leva della contrattazione collettiva come sede privilegiata per la regolamentazione del conflitto, al fine di raffreddare la dinamica e le dimensioni degli scioperi nei diversi settori interessati.»

Nelle foto, l’on. Romina Mura durante il suo intervento e a colloquio con il presidente dell’Autorità Garante per gli scioperi Giuseppe Santoro Passarelli.

«Se davvero il presidente Solinas si è avventurato ad immaginare scenari fantastici con il Pd che entra nella sua maggioranza e siede nella sua Giunta, meglio torni alla realtà e si metta il cuore in pace. Senza timore di smentita, posso assicurargli che il Pd sardo non condividerà con lui il governo della Sardegna, si tenga onori, oneri ed alleati. Noi siamo all’opposizione di questa Giunta in toto, siamo stati e restiamo alternativi a Solinas e a questa maggioranza a trazione leghista che sta ‘sgovernando’ la Sardegna e moltiplicando le poltrone.»
Lo ha detto la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), in merito a retroscena politici, in base ai quali, il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, starebbe pensando a un cambio di maggioranza, sostituendo la Lega con il Pd.

«Ritengo ci siano le condizioni perché nel dibattito parlamentare si possa giungere a una mediazione, che potrebbe essere il blocco selettivo dei licenziamenti, proposto dal gruppo del Pd. Ci sono territori e settori produttivi che presentano alti rischi, in particolare quelli ad alto contenuto di manodopera e poco propensi all’innovazione.»
Lo ha detto oggi la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura, nel corso del digital debate «il futuro del mercato del lavoro tra innovazione, tutela e welfare» organizzato dal fondo interprofessionale Fonarcom e da Consenso Europa.

Parlando degli ammortizzatori sociali, Mura ha spiegato che «l’accesso dev’essere universale per abbattere in maniera definitiva la barriera tra lavoratori garantiti e non garantiti, come autonomi e partite Iva».
«Sulle politiche attive ha aggiunto la parlamentare del Pdsi tratta di inserire nel nostro ordinamento il principio della formazione a vita. Dobbiamo mettere i lavoratori in condizione di acquisire competenze e reggere la transizione passando in altri settori produttivi.»
Romina Mura, infine, ha definito «ingiusti ed ipocriti gli attacchi di chi dice che i ragazzi preferiscono stare sul divano e percepire il reddito di cittadinanza piuttosto che fare gli stagionali: spesso è un lavoro sottopagato e non rispetta i minimi diritti».

«E’ incredibile che in Sardegna sia stato possibile arrivare a obbligare ad atti estremi persone che dedicano la vita ad aiutare minori in condizioni di particolare fragilità. Di fronte a uno scandalo che dovrebbe imbarazzare le autorità sanitarie della Regione e soprattutto chi ha responsabilità amministrative di vertice, unisco la mia voce alla loro per chiedere che si provveda al più presto a vaccinare i giovani abbandonati di Aritzo, di Elmas e di altre analoghe strutture della regione. In mancanza di un intervento immediato mi sentirò in dovere di portare il caso all’attenzione del ministro Speranza.»

Così la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), in merito alla situazione in cui si trovano i minori delle Comunità alloggio sarde, segnatamente quelle di Aritzo (Nuoro) e di Elmas (Cagliari), per i quali l’Azienda per la Tutela della Salute della Regione Sardegna non ha previsto corsie preferenziali per ospiti e operatori.

«In altre Regioni d’Italia ormai si vaccinano tutte le fasce d’età mentre qui in Sardegnaaggiunge Romina Mura – abbiamo ancora dei ghetti in cui devono stare rinchiusi senza vaccino minori già in difficoltà. Siamo la Regione che sconta le performance peggiori nella percentuali di somministrazione sulle dosi disponibili, ma sarebbe doveroso almeno evitare certe situazioni-limite. E’ sempre più evidente che dobbiamo puntare sulla sanità territoriale e sul welfare di prossimità, sulle case della salute – conclude Romina Mura – finanziate con il Pnrr da utilizzare nei territori più marginali.»