22 November, 2024
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Il collegio sindacale dell’Aou di Sassari ha certificato i fondi per la contrattazione integrativa del comparto dal 2007 al 2015. Il collegio ha dato il via libera alla recente delibera della direzione aziendale del primo di febbraio che ha rimodulato i fondi contrattuali così suddivisi: fondo per il finanziamento delle fasce retributive, delle posizioni organizzative, della parte comune ex indennità di qualificazione professionale e dell’indennità professionale specifica (3.594.817). Quindi ancora il fondo per il compenso del lavoro straordinario (1.780.418,98) e il fondo della produttività collettiva per il miglioramento dei servizi e per il premio della qualità delle prestazioni individuali (870.551,28). I fondi saranno erogati in tre tranche, tra aprile e giugno: saranno interessati oltre mille dipendenti del comparto.

La notizia della certificazione dei fondi, tanto attesa dal personale del comparto, è stata data ieri sera dal direttore generale Antonio D’Urso alle rappresentanze sindacali, riunite al settimo piano dell’ospedale Santissima Annunziata per discutere, tra i vari punti all’ordine del giorno, proprio quello sui fondi del comparto. Alla riunione erano presenti anche il direttore sanitario Nicolò Orrù e il direttore amministrativo Lorenzo Pescini.

«È un risultato straordinario – ha commentato il manager – che si porta dietro la storia di questa azienda e al quale si è arrivati grazie all’impegno dei direttori degli uffici Risorse umane e Bilancio. Ma è anche merito vostro – ha proseguito Antonio D’Urso rivolgendosi alle rappresentanze sindacali – anche perché i lavoratori dell’Aou di Sassari erano in una situazione di sperequazione rispetto agli altri lavoratori della sanità sarda.»

Il direttore generale ha ricordato, inoltre, anche l’attenzione della stessa direzione aziendale e quella della Regione che, a luglio scorso, aveva indicato le «linee di indirizzo per la determinazione dei fondi contrattuali dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari». La Regione aveva chiarito il concetto di dotazione organica di riferimento, definito i criteri di incremento dei fondi a seguito di aumento della dotazione organica, quindi ancora la riduzione proporzionale dei fondi in base alla riduzione della dotazione organica e i limiti di spesa per le aziende interessate da operazioni di incorporazione.

Dalla sua costituzione, e sino a ottobre del 2017, l’Azienda non aveva mai avuto un atto aziendale approvato dalla Regione e, pertanto, neppure la conseguente dotazione organica. Questa situazione era stata di ostacolo alla quantificazione dei fondi contrattuali, a causa dell’incertezza sulla base di calcolo. L’incorporazione dell’ospedale civile nel 2016 aveva comportato un’ulteriore problematica che, nel 2017, ha spinto la direzione aziendale e l’assessorato regionale della Sanità a mettere la parola fine all’annosa problematica avviando un percorso condiviso di definizione dei fondi.

L’azienda di viale San Pietro ha quindi affidato a un soggetto terzo l’incarico per la revisione dei fondi contrattuali del personale delle aree della dirigenza e del comparto. Lo studio relativo al comparto per gli anni dal 2007 al 2015 è stato consegnato alla direzione a fine 2017.

A breve, inoltre, dovranno essere deliberati i fondi contrattuali del comparto per gli anni dal 2016 al 2018.

Ieri, infine, è arrivato anche l’accordo sulle modalità di liquidazione dei fondi certificati al personale. Si procederà con tre tranche, la prima ad aprile con l’erogazione dei fondi relativi agli anni 2013-2014, quindi a maggio per gli anni 2011-2012 e, infine, a giugno per gli anni dal 2007 al 2010.

Per il 2015, invece, l’erogazione dei fondi è rimandata a una successiva riunione, già fissata per fine febbraio, durante la quale si parlerà delle progressioni economiche orizzontali.

Alla riunione hanno partecipato il direttore delle Risorse Umane Chiara Seazzu, il direttore delle Professioni sanitarie Pina Brocchi, il direttore del Bilancio Rosa Bellu, degli Affari generali Antonio Solinas quindi i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Fsi, Nursing up, Nursind e Fials, nonché delle rappresentanze della Rsu aziendale.