22 November, 2024
HomePosts Tagged "Rosi Giua"

Dopo gli appuntamenti di marzo e aprile si avvia alla conclusione la X edizione del Cagliari film festival, la rassegna di cinema di impegno civile organizzata dall’associazione culturale Tina Modotti, con la direzione artistica di Alessandra Piras.

Domenica 14 luglio, dalle 20.00, nel Bibi- Spazio Eventil di via dei Genovesi 111 A, la serata sarà dedicata alle ultime proiezioni, prima del brindisi finale organizzato per festeggiare i dieci anni della rassegna.

Si parte con la proiezione del documentario Ti dico di lei, firmato da Marco Alberto Desogus e dedicato alla figura di Grazia Deledda. A raccontare della scrittrice nuorese sarà un’altra scrittrice, Milena Agus. L’autrice, che ha appena pubblicato con Mondadori il nuovo romanzo Notte di vento che passa, dà corpo e voce a un racconto intimo sulla Deledda, che è occasione per riflettere sulla scrittura e sul mestiere di scrivere. In questa occasione, dopo la proiezine Milena Agus e Marco Desogus incontreranno il pubblico.

Dalle 21,15 la serata prosegue con la proiezione di S’Ozzastru, regia di Carolina Melis. Il film racconta, attraverso evocative immagini d’animazione, la storia di un albero millenario, l’olivastro del titolo, che osserva le vicende del mondo dalla sua silenziosa prospettiva. Un lavoro che vuole far riflettere sul dialogo possibile tra uomo e natura, grazie alla voce di un albero che si interroga sulle azioni umane, purtroppo spesso dannose per la natura stessa. L’opera è stata presentata al Festival del Cinema di Roma, nella sezione Alice nella Città, e ora è finalista ai Collision Awards. Saranno presenti all’evento la regista e i produttori Alessandra Usai e Nicola Mennuni.

Subito dopo sarà la volta del progetto di web- doc intitolato Anda, torra e ghorba. Tra Tunisia, Sardegna e altrovecurato dalla documentarista e fotografa Rosi Giua, dal geografo Raffaele Cattedra e dal regista Francesco Tomba. Verranno presentati dagli autori i tre estratti del lungo lavoro di ricerca dei tre autori, dedicato alla memoria degli italiani emigrati in Tunisia sin dalla metà dell’Ottocento e rientrati tra la metà degli anni degli anni ’50 e ’60 come profughi, in Italia e in Francia. Storie di emigrazione italiana che s’incrociano anche con le storie contemporanee di mobilità dall’Africa sub-sahariana verso la Tunisia.

Il progetto è prodotto dall’associazione culturale Tusitala di Cagliari, in collaborazione con l’Università di Cagliari, e cofinanziato dalla Fondazione di Sardegna, dall’Institut de Recherche sur le Maghreb Contemporain di Tunisi, ed è sostenuto da tanti altri partner mediterranei. Saranno presenti gli autori.

A metà serata aperitivo per festeggiare il decimo compleanno del festival, un’avventura culturale cominciata nel 2014 nel Teatro Civico di Castello, che ha visto organizzare incontri, rassegne, masterclass e dibattiti con il pubblico, sempre con al centro il cinema di impegno civile e fuori dal circuito mainstream.

 

Martedì 23 novembre alle 18,30 e alle 20,30, a Cagliari, nella sede della Fondazione di Sardegna, sarà presentato Dove nasce il vento, opera prima del regista cagliaritano Francesco Tomba.

Nato da un’idea di Rosi Giua e prodotto dall’associazione Tusitala, Dove nasce il vento è un docufilm che segue il ritorno di Rinaldo nell’isola dell’Asinara.

Rinaldo parte dalla sua casa insieme alla moglie Ottavia, e il ritorno dopo tanti anni nell’ex colonia agricola, oggi Parco Nazionale, è per lui un tuffo nella memoria tra il profumo dell’elicriso, gli asinelli, e il ricordo dei detenuti con cui ha condiviso un frammento della sua vita e il suo lavoro di pastore “sconsegnato”.

Ne emerge il quadro di un’isola che nel tempo ha cambiato vocazione più volte, ma emergono anche il riscatto di un uomo – e della sua compagna di vita -, la necessità di tenere vivo il dibattito civile, culturale e sociale sulla questione carceraria in Italia, considerata alla luce delle condizioni d’incuria, di sovraffollamento e d’inattività che si registrano nei penitenziari.

Alla fine di ciascuna proiezione, Alessandra Piras, esperta di cinema e direttrice artistica dell’associazione culturale Tina Modotti, dialogherà con il regista Francesco Tomba, i protagonisti e il pubblico.

Il giorno dopo, mercoledì 24 novembre, Dove nasce il vento sarà proiettato nella Casa Circondariale Ettore Scalas di Uta.

 

[bing_translator]

Sessantacinque anni dal primo viaggio in Sardegna di Pablo Volta, grande fotoreporter italo-argentino che scelse l’isola come dimora in cui stabilirsi sino alla scomparsa.

Per ricordare la sua figura di artista e la sua straordinaria personalità sabato 28 dicembre, alle 18.00, nel Teatro Massimo di Cagliari (sala M 3) l’associazione culturale Tina Modotti organizza una serata dal titolo Pablo Volta e la Sardegna. Fotografare un mito”.

Attraverso una pluralità di voci e testimonianze di amici e amiche e di suoi collaboratori, l’iniziativa intende rendere omaggio al fotografo che dopo avere realizzato nell’isola, a partire dagli anni Cinquanta, alcuni importanti reportage, decise di trasferirsi a San Sperate (era legato da una forte amicizia con Pinuccio Sciola) dove ha risieduto sino alla morte, avvenuta nel 2011.

Il primo viaggio in Sardegna, compiuto nel dicembre 1954, sarà ripercorso anche alla luce di una nuova e originale ricerca dello studioso Carlo Di Bella, ospite della serata, che analizzerà da un punto di vista storico- culturale alcuni aspetti della fotografia in Sardegna fra gli anni Cinquanta e Sessanta, e i diversi contributi dei fotografi alla rappresentazione collettiva dell’isola negli anni del Piano di Rinascita.

Quel suo primo viaggio in Sardegna Pablo Volta lo decise subito dopo la lettura della Inchiesta su Orgosolo dell’antropologo pugliese Franco Cagnetta, apparsa nei mesi precedenti sulla rivista Nuovi Argomenti (diretta da Alberto Moravia e Alberto Carocci) e subito ritirata per “vilipendio delle forze armate”. Il fotografo aveva in progetto di accompagnare con un reportage fotografico di Orgosolo una successiva pubblicazione illustrata dell’inchiesta.

In occasione dell’evento sarà esposto un pannello fotografico riguardante il reportage realizzato da Volta a Desulo nel 1956, gentilmente prestato dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico (cui il fotografo cedette la sua produzione inerente la Sardegna) che nel 2007 ha realizzato la grande esposizione La Sardegna come l’Odissea”, comprendente oltre cento immagini realizzate nell’isola tra il 1954-1957. Saranno esposti, inoltre, alcuni ritratti di Pablo Volta realizzati dai fotografi Max Solinas, Rosi Giua, Anna Marceddu, e dagli amici e amiche Augusto Medda, Michela Mereu, Vittore Nieddu.

Oltre a Carlo di Bella, interverranno alla seratra Alessandra Piras, ideatrice dei progetti culturali dell’associazione Tina Modotti e amica di Pablo Volta, con cui a San Sperate ha collaborato alla realizzazione delle attività del circolo del cinema, ma anche a numerose altre attività culturali come il Campidano Film Festival con la mostra Flash Back, dedicata ai grandi autori e autrici del cinema.

Sono previsti anche interventi dello storico e scrittore Luciano Marrocu, del regista Giovanni Colombu, autore del documentario Ritratto di Pablo Volta che sarà proiettato durante la serata, degli amici di San Sperate Amalia Schirru, Giulio Landis e Nino Landis (quest’ultimo con Pablo Volta ha collaborato a numerose iniziative teatrali con la compagnia Fueddu e Gestu), della critica d’arte Alessandra Menesini e dell’artista Gianni Atzeni.

Saranno presenti inoltre, Massimo Sanna e Carlo Birocchi che nel 2006, in occasione degli ottant’anni di Pablo Volta, hanno organizzato e curato, in collaborazione con l’associazione Tina Modotti, il Marina Cafè noir, Sandro Sulis e Stefania Bellucci (della Galleria Arcivernice), una serie di eventi e una importante mostra fotografica per la Galleria Arcivernice e il Caffè Savoia, a Cagliari. Sono previsti anche interventi degli amici Immacolata Serri e Sandra Senis.