19 November, 2024
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Il forte vento che nei giorni scorsi ha tempestato il nord ovest della Sardegna ha causato ingenti danni alle aziende vitivinicole del territorio compreso fra Alghero, Olmedo, Ittiri, Uri, Usini e Sassari. In particolare, oltre ai danni fisici provocati nei vigneti dalle raffiche di vento, le folate hanno trasportato grandi quantità di sale marino che, depositandosi sulle piante, ha causato la necrosi totale o parziale dei germogli.

«Il fenomeno ha interessato il 100% delle imprese vitivinicole del territorio, fra le quali anche la Cantina di Santa Maria La Palma, che ha registrato danni notevoli, tanto da vedere ormai compromessa la stagione agricola», spiega il presidente della Cia Nord Sardegna, Michele Orecchioni, che rivolge un invito alla neo assessora regionale all’Agricoltura, Gabriella Murgia: «L’assessora venga qui nel nord Sardegna e visiti di persona queste aziende, in moda da rendersi conto coi propri occhi dei disastri causati dal vento e della necessità che la Regione intervenga al più presto per supportare queste imprese. Il settore vitivinicolo è una porzione di importanza assoluta nel tessuto produttivo di quest’area dell’Isola, e merita la massima attenzione e sostegno da parte delle istituzioni, specialmente in frangenti di assoluta emergenza, come quello che le imprese stanno attraversando in questi giorni», conclude Michele Orecchioni.

Per determinare i danni causati dal vento eccezionale dei giorni scorsi, la direttrice di Cia Nord Sardegna, Rossana Piredda, invita le aziende interessate a presentare prima possibile agli uffici comunali preposti le segnalazioni dei danni subiti, per poter accedere a misure di tipo compensativo.

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La Confederazione italiana Agricoltori del Nord Sardegna raccoglie l’invito della Cia nazionale e dell’Anp e prepara la mobilitazione per rivendicare il diritto a una pensione equa ed adeguata anche per gli imprenditori agricoli.

«Il decreto pensioni e reddito di cittadinanza varato nei giorni scorsi dal Governo nazionale rischia di discriminare pesantemente gli agricoltori perché usa criteri di accesso complicati e sbagliati – attaccano il presidente di Cia Nord Sardegna, Michele Orecchioni, e la direttrice, Rossana Piredda -. Una delle maggiori perplessità sui criteri stabiliti dal decreto riguarda i 30 mila euro di proprietà immobiliare oltre la prima casa e i 6mila euro di risparmi. Dei limiti che tagliano fuori una larga fetta degli agricoltori, che proprio per la natura del loro lavoro superano facilmente questi sbarramenti, pur non godendo di redditi alti – aggiunge il presidente, facendo sue le rivendicazioni elaborate dalla Cia e dall’Associazione nazionale dei pensionati promossa da Cia Agricoltori italiani –. La stragrande maggioranza dei pensionati al minimo resterà senza alcun aumento, con l’incognita anche della quattordicesima mensilità della quale fino ad oggi, non si è fatto menzione. Inoltre per gli agricoltori non c’è riconoscimento di lavoro gravoso e usurante, quindi, restano ancora fuori dall’Ape Social.»

Altro problema che investe gli agricoltori è il blocco delle indicizzazioni: «È necessaria l’abolizione del blocco delle indicizzazioni che tengono al palo le pensioni sopra i 1.520 euro lordi, e un aumento adeguato delle pensioni minime», chiede la Cia.

Per andare incontro alle esigenze degli agricoltori e dell’utenza, gli uffici zonali della Cia Nord Sardegna sono a disposizione per la compilazione degli Isee e per la compilazione delle domande di pensione e reddito di cittadinanza. 

 

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Dopo 25 anni alla guida della CIA provinciale, il direttore Fabio Chessa ha rassegnato le dimissioni e lascia Sassari per Roma, dove è stato chiamato a ricoprire l’incarico di direttore nazionale del Centro di Assistenza agricola CAA-CIA. Al suo posto, come direttrice della CIA Nord Sardegna si è insediata Rossana Piredda, che sarà coadiuvata nella sua azione dal vice direttore Francesco Uras.

Il cambio al vertice è stato ufficializzato nel corso dell’Assemblea provinciale della CIA Nord Sardegna, che qualche giorno fa, presieduta dal presidente, Michele Orecchioni. «Il ruolo nazionale cui sono stato chiamato a svolgere è per me motivo di orgoglio e soddisfazione, ed è testimonianza del buon lavoro svolto in tutti questi anni», ha dichiarato Fabio Chessa. «Per questo ringrazio i nostri associati e, naturalmente, i dipendenti della struttura con cui in questo lungo tempo ho collaborato e che hanno contribuito ad accrescere e rafforzare il ruolo della CIA nel territorio. Ringrazio inoltre il presidente provinciale, Michele Orecchioni, e i dirigenti provinciali e regionali della CIA, che mi hanno incoraggiato ad accettare il nuovo incarico nazionale, quale riconoscimento importante per tutta la Confederazione della Sardegna», ha concluso Fabio Chessa, primo funzionario CIA della Sardegna a essere chiamato per ricoprire un incarico di dirigente nazionale.