22 November, 2024
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Il cibo è stato il motivo del loro primo incontro: bambini e anziani soli dello stesso quartiere che pranzano insieme alla mensa della scuola. Oggi il cibo, con la visita a Expo Milano 2015 per conoscere come e cosa si mangia nei diversi Paesi del mondo, è stato l’occasione per stare di nuovo insieme, questa volta però, per una gita fuori porta. È così che l’iniziativa “Adotta un nonno a pranzo”, partita lo scorso ottobre in alcune scuole di Milano coinvolgendo circa 300 anziani, è giunta all’Esposizione universale grazie agli inviti di Expo 2015 e di Save the Children e l’organizzazione dell’Assessorato alle Politiche sociali.

Questa mattina un centinaio di alunni delle scuole primarie di Primo grado milanesi (Filzi, Brunacci, Cantù) e 9 anziani sono stati ospiti del sito espositivo per una giornata davvero speciale. Ad accompagnarli oltre ai loro insegnanti e ai volontari di Expo Milano 2015, l’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino, il Commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala, Laura Anzideo, dei Programmi Italia-Europa di Save the Children e Sabina Cantarelli, curatrice del Children Park. Insieme a loro anche una ventina di alunni della scuola Trilussa del progetto “Fuoriclasse” di Save the Children, contro la dispersione scolastica.

Alle ore 10.30 i bambini e i nonni sono arrivati al sito espositivo e hanno visitato il Padiglione Zero (le classi quinte) e il Villaggio di Save the Children (le classi terze). Alle ore 12 si sono ritrovati al Children Park (ideato da Reggio Children) per ricevere il benvenuto degli organizzatori. Alle 13 tutti insieme sono stati accolti per il pranzo alla Cascina Triulza prima di proseguire la visita guidati dai propri insegnanti e dai volontari.

«Abbiamo portato a Expo 2015 una delle nostre iniziative più belle, che coinvolge ogni settimana alunni delle scuole primarie e anziani soli del loro quartiere – ha detto l’assessore Majorino -. Oggi però la giornata è stata davvero unica. Anziché pranzare insieme alla mensa scolastica bambini e nonni hanno vissuto insieme l’emozione di visitare l’Esposizione universale condividendo lo stupore di fronte al mondo che si racconta in queste settimana a Milano. Ringraziamo la società Expo 2015 che ci ha ospitato e ha preparato insieme a Save the Children un percorso sul tema di come nutrire il pianeta, dalle diverse usanze di coltivazione e preparazione dei cibi, al tema della corretta alimentazione per tutti e della malnutrizione infantile. La condivisione della tavola e del pane è da sempre l’occasione per contrastare la solitudine e promuovere il riscatto delle persone. Per questo siamo qui.»

«Expo Milano 2015 è un luogo ideale per i bambini – ha dichiarato il Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala -. Il Children Park ne è la dimostrazione. Qui, come nei padiglioni dei Paesi partecipanti, i ragazzi possono sperimentare il tema ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’ nei modi più diversi e coinvolgenti, per imparare e divertirsi al tempo stesso. Per questo motivo, siamo felici di ospitare oggi i giovani studenti e i nonni che hanno aderito al progetto del Comune di Milano. L’Esposizione Universale è un’esperienza da condividere e un’occasione importante per trattare, in modo semplice ed efficace, la grande lotta alla malnutrizione che purtroppo molti bambini in diverse parti del mondo si trovano ad affrontare, come ci ricorda Save The Children.»

Expo Milano 2015 è un luogo capace di parlare anche ai bambini di contenuti impegnativi – come la malnutrizione – ma in modo semplice e positivo.

E infatti i bambini hanno visitato il Villaggio di Save the Children, sin dall’inaugurazione dell’Esposizione Universale meta di visite di tanti giovanissimi, scolaresche e famiglie che qui, con l’aiuto di educatori sempre presenti, possono apprendere e comprendere l’importanza della nutrizione nella vita di tante mamme e bambini ma anche l’impatto della malnutrizione, con le soluzioni che Save the Children mette in campo per contrastarla in molti paesi del mondo.

Il percorso è tutto nel segno dell’identificazione che ogni bambino stabilisce con un coetaneo di una nazione povera o in emergenza, assumendone l’”identità” all’inizio della visita: installazioni  interattive e sensoriali come la pompa dell’acqua, l’orto comunitario, la “ruota delle emergenze”, l’“odore della guerra”, la realtà aumentata rendono accessibili a piccoli e grandi i contenuti del percorso.

I bambini hanno quindi potuto firmare il “braccialetto delle nascite”, che riproduce quello messo al polso del bimbo e della madre alla nascita,  per chiedere ai leader mondiali di porre fine a tutte le morti infantili prevenibili entro il 2030 (per aderire all’iniziativa  www.savethechildren.it).

«Il Villaggio è pensato per rendere accessibili anche ai bambini informazioni e contenuti a volte duri e impegnativi, come la malnutrizione o le emergenze, che vengono però proposti sempre in un modo costruttivo, mostrando ai bambini le possibili soluzioni e invitandoli  a determinare loro stessi un cambiamento nella vita di tanti coetanei in difficoltà – ha spiegato Laura Anzideo, dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti –. Per esempio la “storia a bivi” è una sorta di gioco interattivo in cui, a seconda della scelta che si fa, cambia la vita del bambino con cui ci si è gemellati all’inizio del percorso nel Villaggio. Non a caso lo slogan del Villaggio è “Be the Change” (sii il cambiamento).»

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