Il gemellaggio tra Carbonia e Behren lès Forbach, diventa ogni giorno più saldo.
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Storia, cultura, radici minerarie, amicizia, collaborazione e fratellanza. Sono soltanto alcuni degli elementi che uniscono la città di Carbonia con il Comune francese di Behren lès Forbach. Due centri gemellati dal 2005 e che mantengono tuttora, a distanza di 12 anni, un fitto rapporto di reciproca collaborazione, testimoniato anche dalla gradita visita compiuta stamattina nel Municipio di Carbonia da Roswitha Bison ed Eraldo Floris, rispettivamente tesoriere e rappresentante del Comitato di gemellaggio Carbonia – Behren lès Forbach.
I due delegati della città francese sono stati ricevuti in Municipio dal vicesindaco Gian Luca Lai, dall’assessore della Cultura, del Turismo e dello Spettacolo Sabrina Sabiu, dall’assessore degli Affari generali e del Personale Paola Argiolas e dal presidente del Consiglio comunale Daniela Marras.
Emblematica la storia di Eraldo Floris che, negli anni Sessanta, a causa della crisi del settore minerario e carbonifero sardo, dovette lasciare la sua città natale, Guspini, per emigrare, come tanti altri sardi, all’estero. Ad accoglierlo fu il Comune francese di Behren lès Forbach, nella regione della Lorena, al confine con la Germania, città dove egli formò una famiglia e trovò occupazione proprio nei bacini carboniferi che, all’epoca, rappresentavano l’asse portante dell’economia della zona.
Ora i tempi e lo scenario economico-sociale sono profondamente cambiati, ma a non essere mutato è lo stretto rapporto tra Carbonia e Behren lès Forbach, come ha affermato il vicesindaco Gian Luca Lai: «E’ un gemellaggio saldo e intenso, che basa le proprie radici sull’elemento principale che accomuna le due città: le origini minerarie. In un’ottica di ampio respiro, la nostra Amministrazione Comunale mira a intensificare i rapporti e a fare rete con le città gemellate; basti pensare al recente scambio culturale con i ragazzi tedeschi di Oberhausen e alla nostra partecipazione alla marcia del ricordo di Arsia, dove abbiamo donato una porzione di terra per ricordare le vittime del disastro minerario del 28 febbraio 1940. I gemellaggi creano un forte legame culturale e sociale con altre realtà d’Europa e rappresentano un’opportunità di crescita per le nostre comunità».