22 November, 2024
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Domenica 7 aprile, alle 17.30, al Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – si chiude la rassegna di Famiglie a teatro; in scena per il turno A (il 14 aprile spettacolo dedicato al turno B), “Peter Pan”. Lo spettacolo, con la regia di Elisabetta Podda, conferma le scelte e la filosofia della Compagnia Akròama. Ovvero, qualità, arte teatrale, divertimento e cultura. Sempre nel solco di un  percorso di lavoro teatrale che sposa generi, commistioni, percorsi di elevato valore aggiunto in ambito locale, nazionale ed estero. Un mix di passione e suoni, interpretazioni e opere classiche rivisitate, adattabili a un pubblico eterogeneo ma non per questo distratto. La rassegna è supportata da ministero Beni culturali, Regione, comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna

Lo spettacolo. Peter Pan, il bimbo che non voleva crescere, e le peripezie della giovane Wendy e dei Bimbi sperduti nell’Isola che non c’è: riusciranno a liberare Giglio tigrato? Sconfiggeranno i pirati? Il terribile Capitan Uncino e il suo fedele braccio destro Spugna riusciranno a prendere Peter Pan? Una riscrittura vivace e divertente che ci fa entrare nel mondo avventuroso creato da Matthew Barrie. Ma anche una storia ricca di sentimenti, humor, divertimento. Da sempre, apprezzata dal mondo dei bambini, con spunti curiosi anche per gli adulti, la rilettura di Elisabetta Podda premia ed esalta semplicità e arguzia al tempo stesso. In breve, un pomeriggio teatrale indimenticabile.

Il cast. “Peter Pan” è scritto e diretto da Elisabetta Podda. La regista della compagnia Akròama ha curato anche la colonna sonora dello spettacolo. In scena Stefano Cancellu (Peter Pan), Erika Carta (Wendy), Francesco Civile (Capitan uncino), Giovanni Trudu (Spugna), Amin Daemi (bimbo sperduto), Tiziana Martucci (Giglio tigrato) e Julia Pirchl (Trilli), Carla Bocchetta (aiutoregista), Salvatore Aresu (costumi), Noemi Tronza (assistente costumi), Lele Dentoni (direzione tecnica e luci) e Valentina Enna (scene) completano il team.

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Giovedì 21, venerdì 22 e sabato 23 febbraio, alle 21.00, al Teatro delle Saline di Cagliari, per la Stagione del Teatro Contemporaneo curata dalla compagnia Akròama, va in scena “Avanti marsch!”. Lo spettacolo, con regia e adattamento di Simeone Latini, è liberamente tratto dal romanzo “Avanti Marsch, la grande guerra 100 anni dopo” di Giovanni Follesa e Rossana Copez (Arkadia Editore). Il cuore della rassegna coglie ancora una volta nel segno. Con un mix di straordinaria attualità, ma la tempo stesso costruito sugli oltre quarant’anni di apprezzata attività scenica e artistica della Compagnia. L’Akròama rappresenta un percorso di lavoro teatrale che sposa generi, commistioni, percorsi di elevato valore aggiunto in ambito locale, nazionale ed estero. Un mix di passione e suoni, interpretazioni e opere classiche rivisitate, adattabili a un pubblico eterogeneo ma non per questo distratto. La rassegna è supportata da ministero Beni culturali, Regione, comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna.

Simeone Latini, Angelica Oddo e Michele Vadilonga sono gli interpreti di Avanti, Marsch!. Regia e adattamento, montaggio video-audio di Simeone Latini. Direzione tecnica Lele Dentoni, video filmati di Luca Sgualdini. Tecnico Nicola Pisano, costumi di Salvatore Aresu e Noemi Tronza, trucco di Giovanni Trudu.

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Si rinnova anche quest’anno, a Cagliari, l’appuntamento natalizio con il teatro di Lucidosottile, per un momento atteso dai tanti estimatori delle attrici e registe Tiziana Troja e Michela Sale Musio. Inserito nel cartellone di Origamundi, venerdì 28, sabato 29 e domenica 30 dicembre all’Auditorium comunale di piazzetta Dettori, le Lucide porteranno in scena un loro cavallo di battaglia, lo spettacolo “Speradiserabeltemposi… Rosso!”, una divertente parodia della danza contemporanea. Special guest delle tre serate saranno il gruppo vocale Cinquetto e l’attore Roberto Zorcolo, e non mancherà una incursione dei personaggi di Tanya & Mara. Sipario aperto alle 21.00, Prevendita presso la sede di Lucidosottile all’Exart di piazzetta Dettori 9 mercoledì 26 e giovedì 27 dalle 17.00 alle 20.00 (12 euro più tre di prevendita). I giorni dello spettacolo la biglietteria in teatro sarà aperta dalle 19.30.

Scritto, coreografato e diretto da Tiziana Troja e Michela Sale Musio, con la scenografia di Federica Buscemi, i costumi di Salvatore Aresu e Filippo Grandulli, l’elaborazione musicale di Alessandro Olla e Davide Sardo, ed il light design di Lele Dentoni, “Speradiserabeltemposi Rosso!” racconta la storia di due improbabili ed annoiate danzatrici che mettono in scena uno spettacolo di danza contemporanea. Le due, colte in flagrante nel loro turbine di pensieri, si smentiscono e rivelano desideri, aspirazioni e volontà tutt’altro che attinenti allo spettacolo. “Rosso” è così una divertente parodia della danza, un lavoro a quattro mani esplosivo e dissacrante, nato più di dieci anni fa come manifesto di un periodo storico in cui la danza diventava, non solo “cenerentola delle arti”, ma sempre più ermetica, concettuale, elitaria ed incomprensibile, mentre allo stesso tempo in tv la danza esplodeva in tutta la sua stupida futilità, preda di una sessualità commerciale e facilmente smerciabile. Le due danzatrici, vittime del mercato, in ascesa nel video ed a picco nei teatri, mettono così in scena una beffa di se stesse, ormai stanche di un ruolo che le etichetta e le inserisce in una visione fin troppo schematica, che le costringe spesso ad una scelta obbligata, tra i due estremi opposti, senza vie di mezzo.

Dalla fantasia della catanese Federica Buscemi, nasce per questo spettacolo una improbabile scenografia “contemporanea”, che si fa beffa di quelle assurde, troppo spesso incomprensibili agli stessi artisti, che caratterizzano molti spettacoli di danza contemporanea. Il tema è il rosso e sul palco non restano che tre eccessivi dettagli: due poltrone ed un grande albero di Natale. I costumi di Salvatore Aresu e Filippo Grandulli sono semplici e lineari, pochi dettagli per lasciare spazio ai corpi, ai gesti e al lavoro sull’espressività di chi è in scena.

Divertentissima anche l’elaborazione musicale di Alessandro Olla, che combina il testo alle musiche con la sua usuale maestria, accompagnato dalle composizioni di Davide Sardo, musicista poliedrico e di grande esperienza. Una musica che arricchisce lo spettacolo con sapienza e attenzione, che spesso descrive ironicamente le scene e che sul finale esplode rivelando i desideri più profondi delle due danzatrici.

 

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Giovedì 29, venerdì 30 novembre e sabato 1 dicembre, alle 21.00, al Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – per la Stagione del Teatro Contemporaneo 2018/19 va in scena lo spettacolo diretto da Elisabetta Podda “Gulliver a Lilliput”. La rassegna coglie ancora una volta nel segno. Con un mix attuale e avvincente, maturato sugli oltre quarant’anni di apprezzata attività scenica e artistica della Compagnia. L’Akròama coglie e rappresenta un percorso di lavoro teatrale che sposa generi, commistioni, percorsi di elevato valore aggiunto in ambito locale, nazionale ed estero. Un mix di passione e suoni, interpretazioni e opere classiche rivisitate, adattabili a un pubblico eterogeneo ma non per questo distratto. La rassegna è supportata da ministero dei Beni Culturali, Regione, comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna.

Dopo il successo di Robinson Crusoe di Daniel Defoe, Jonathan Swift pubblica “I viaggi di Gulliver” parodiando i racconti di viaggi. Il libro, distribuito soprattutto come narrativa per bambini, è invece una critica ai suoi contemporanei. Ne “I viaggi di Gulliver” l’autore svolge una satira feroce all’Inghilterra, alla Francia settecentesca e all’animo umano inserendo il tutto in una cornice fantastica. Nel divertente spettacolo “Gulliver a Lilliput” si esplora in modo più approfondito il mondo dei lilliputziani, un mondo coi propri codici e usanze in cui ci si sofferma a indagare rapporti e trame all’interno della Corte. Nessuno si salva all’interno della Corte: né i nobili né il popolo rappresentato dai due soldati Micchè e Rasha, coppia di imbroglioni disposti a tutto. Anche i cerusici, i dottori di corte, preferiscono la morte certa di Gulliver per poter ricorrere alla vivisezione e poterlo studiare. I ministri, poi non sono da meno tramando per trarre il maggior profitto dalla presenza di Gulliver; e quando il profitto non ci sarà più allora tutti auspicheranno la sua morte: l’unica soluzione per poter continuare a lucrare. In questa cornice Gulliver, l’Uomomontagna, lo straniero, non avrà mai voce in capitolo.

“Gulliver a Lilliput”, regia di Elisabetta Podda, con Giovanni Trudu (re), Erika Carta (regina e narratrice), Francesco Civile (ministro Flimnap), Eleonora Giua (filosofo Demic), Julia Pirchl (ministro Reldresal), Amun Daemi (sacerdote Puzlal), Tiziana Martucci (cerusico Schif), Ana Cruz (cerusico Mache), Stefano Cancellu (Micché), Claudia Giua (Rascia). Costumi di Salvatore Aresu. Assistente costumi Noemi Tronza. Direzione tecnica e luci Lele Dentoni.

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La decima edizione del NurArcheo festival parte venerdì 3 agosto, alle 20.00, a Carbonia, nelle Domus de Janas di Cannas di Sotto, con “Sa Notti de Is Janas”, in prima nazionale, testo di Sabrina Barlini, voce recitante Isella Orchis, con Marta Gessa, Laura Zedda, Sara Manca, i costumi sono di Salvatore Aresu e Noemi Tronza, consulenza e supervisione per la lingua sarda di Anna Simbula Marras, supporto all’allestimento scenico di Alessandra Usai, una produzione de Il Crogiuolo.

“Sa Notti de Is Janas”, «una notte straordinaria in cui tutto può succedere. E può anche capitare di incontrare gli esseri che hanno abitato i nostri luoghi antichi in un tempo in cui tutto nella nostra isola era molto diverso», scrive nelle note di presentazione Sabrina Barlini. «Una storia si srotola tra betili e rocce, dalle Domus de Janas, ci raggiunge riportandoci indietro. E, come per incanto, delle vesti bianche, delle presenze balzano da un passato lontano, testimoni di un tempo in cui gli uomini sapevano ancora vivere con le fate. Quel tempo in cui il suono dei loro telai riempiva boschi e campagne e produceva armonie capaci di vibrare con le stelle. In un tempo in cui tutto era divino, tutto così pieno di universo, capita talvolta che accada un prodigio, a volte basta solo desiderarlo…».

Alle 18.30 si svolgerà la visita guidata all’area archeologica a cura della coop. Sistema Museo.

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Madame Marguerite monologo tragi-comico per una donna impetuosa, è il titolo della nuova produzione de “La Fabbrica Illuminata” (coprodotta con l’associazione Puntila), tratta dal testo del 1973 di Roberto Athayde, drammaturgo, scrittore, poeta e cineasta brasiliano, tradotto da Mariella Fenoglio, con Elena Pau, chiamata a una prova d’attrice davvero impegnativa, nel ruolo della protagonista e Jackson Adzovic in quello dell’allievo. La regia è di Marco Parodi, l’impianto scenico ed i costumi di Salvatore Aresu. Lo spettacolo va in scena a Cagliari, al T.off  (in via Nazario Sauro, 6), sabato 9, alle 21.00, e domenica 10 giugno, alle 20.00. Un testo, “La signora Margherita”, che ha rappresentato il cavallo di battaglia di mostri sacri del teatro in Italia e all’estero, come Anna Proclemer (nel 1975 lo portò al festival di Spoleto, e poi a Roma e Milano), ed Annie Girardot (nel ‘74 a Parigi, al Theatre de la Gaité di Montparnasse), che lo riprese anche a distanza di 26 anni dal suo debutto.

Un monologo intenso che ha per protagonista un’insegnante, scritto da Athayde quando in Brasile governava la dittatura militare. Non a caso, nel delineare questa figura, che diventa metafora, l’autore non pensa soltanto all’istituzione scolastica ma alle svariate forme che può assumere l’autorità, alle coercizioni più sottili, alle strutture educative che non possono non essere impositive e verticali.  

La scena si svolge per intero in un’aula scolastica – che rispecchia il potere della famiglia, dello stato sui cittadini e quello dell’attore sul pubblico – di cui la bizzarra insegnante, sospinta dal tornado wagneriano della “Cavalcata delle Walchirie”, prende violentemente possesso dopo essersi telegraficamente presentata,  scrivendo a tutte lettere sulla lavagna la parola “culo”; e disegnando, poi, con nonchalance e altrettanto chiaramente, quello che la metà maschile del genere umano si porta nella parte davanti, definendolo, con un’immagine geografica quasi poetica, “il Capo di Buona Speranza”. Tutto questo crea il clima di una apparente commedia. Ma, in realtà, si tratta di un soliloquio massacrante, che passa come un tritasassi sulla platea, che rimane allibita e intimorita. In cattedra la Signora Margherita, la Maestra, straripante, e feroce. A subirla gli alunni di una quinta classe elementare, maltrattati, basiti, che non osano fiatare, a cui la delirante insegnante impartisce, a suon di ingiurie, sevizie e violenze, le basi del vivere sedicente civile: dalla biologia all’evoluzione, dall’aritmetica alla semantica, e così via. Sotto un inflessibile e minaccioso moralismo Marguerite nasconde un subconscio disturbato, ossessionato anche da un erotismo malrepresso, in un monologo che esprime la sua paranoia schizofrenica e che trae ispirazione da un maestro del teatro dell’assurdo come Eugène Ionesco.

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Venerdì 4 e sabato 5 maggio, alle 21.00, al Teatro delle Saline di Cagliari – va in scena la prima nazionale di “Figure morte”. Scritto e diretto da Lelio Lecis, è il secondo spettacolo di“1 €uro festival” 2018, curato da Akròama.

Figure femminili della classicità. Un insieme di personaggi “figure” della classicità rivivono solo sul palcoscenico le vicissitudini della propria vita, prima che la morte fissi le loro caratteristiche per l’eternità e Caronte “si prenda cura di loro”. La classicità e alcuni suoi personaggi femminili in uno spettacolo in cui il pubblico prenderà confidenza con alcune delle figure principali della cultura e dalla tradizione classica che hanno segnato il nostro modo di vivere e di pensare, donne che hanno reso grande la letteratura e il teatro divenendo esse stesse icone immortali della nostra cultura. Il pubblico avrà modo di prendere confidenza con personaggi quali Nausicaa, Calipso, Ecuba, Andromaca, Cassandra ed Elena. «Un insieme di donne, che sono al centro di molti archetipi ormai propri della nostra civiltà, prenderanno vita sul palcoscenico con le vicissitudini che hanno caratterizzato la loro esistenza, prima che la morte fissi le loro caratteristiche per l’eternità e che Caronte si prenda cura di loro. Una rappresentazione – spiega Lelio Lecis – carica di fascino moderno ma con uno sguardo lucido e attento ai canoni della classicità».

Personaggi ed interpreti: Caronte – Andrea Gandini, Taltibio – Juan Ignacio Jesus Alarcon Militello, Nausicaa – Francesca Ena, Calipso – Tiziana Martucci, Ecuba – Valentina Picciau, Andromaca – Eleonora Giua, Cassandra – Erika Carta, Elena – Julia Pirchl, voce Ulisse – Simeone Latini. Spazio scenico Lelio Lecis, costumi Salvatore Aresu, assistente costumista Noemi Tronza, assistente regia Erika Carta, direzione tecnica Lele Dentoni, assistente direzione tecnica Nicola Pisano. con la collaborazione di Elisabetta Podda, foto Marina Patteri.

I testi sono originali riscritti da Lelio Lecis sulla base dell’Odissea (Nausicaa e Calipso) e delle troiane di Euripide (Ecuba, Andromaca, Cassandra ed Elena). Nella riscrittura c’è un occhio attento per ciò che questi personaggi rappresentano nella modernità. Conservano inalterato il fascino e gli argomenti dei testi classici ma sono immersi in un mondo contemporaneo che meglio può comunicare, soprattutto con le nuove generazioni. Un mondo senza tempo dove Elena può essere una donna di facili costumi dei nostri giorni, Andromaca una madre a cui vogliono sottrarre il figlio in un’ottica di sterminio etnico. Nausicaa un’adolescente che vuole fuggire da un mondo privo di stimoli sognando che un uomo venga dal mare e la porti via con sé in luoghi migliori. La storia è semplice, Caronte irrompe nello spazio (un cimitero?) con la sua barca per fare un carico di donne morte e portarle nell’Averno. Ad ognuna di loro darà la possibilità di dire le cose che maggiormente hanno segnato la loro vita e poi le porterà via con sé.

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Giovedì 15, venerdì 16 e sabato 17 febbraio, alle 21.00, al Teatro delle Saline di Cagliari, per la regia di Elio Turno Arthemalle va in scena “Egregio sig. Assessore”. Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia Akròama – Teatro impossibile ed è in cartellone per la “Stagione del teatro contemporaneo”.

«Uno spettacolo curioso e divertente, che mostra con sfacciataggine come si possa pensare, a tavolino, un prodotto commerciale: incrociando generi, inventando questioni stilistiche per far cassa, liberandosi insomma da qualsiasi scrupolo artistico.» 

Ironico e dissacrante, “Egregio sig. Assessore” coglie e annoda vari flash dei tempi attuali. Nel nostro caso, a cercar fortuna è il Proponente, uno dei tanti postulanti che si accalcano nei corridoi degli assessorati alla cultura, sport, turismo, spettacolo, pubblica istruzione etc., etc. Il Proponente invita l’assessore ad assistere, in forma riservata, all’anteprima di uno spettacolo teatrale che ha tutti i numeri per diventare un prodotto di successo.

«…Egregio sig. Assessore, nessuno le offrirà altrettanto sangue, altrettanti delitti, altrettante mutilazioni, insomma altrettanti morti di quanto farò io.» Tanto per cominciare, dunque, si tratta di una trama piena di effettacci. C’è il sesso, c’è il mistero, c’è l’uso pletorico di aggettivi e avverbi a tinte forti, ci sono i personaggi, caratterizzati con gusto televisivo e filodrammatico … e c’è la fiction. Non manca proprio nulla… Naturalmente non sarò solo, c’è la compagnia…» Ed è questo il punto di forza del Proponente: la cosiddetta magia del teatro, ossia una serie di guitterie di un gruppo di impiegati della scena, messi insieme e contestualizzati all’interno di un arredamento di oggetti e luci più o meno credibile. La storia è talmente inverosimile da non poter essere sintetizzata, ed è lo strumento di cui si avvale il Proponente per sfogare il suo insopportabile narcisismo di artista.

Il testo e la regia di “Egregio sig. Assessore” sono di Elio Turno Arthemalle. Con Eleonora Giua, Valentina Fadda, Emanuela Lai, Daniele Pettinau, Angelo Trofa, Elio Turno Arthemalle. Costumi Salvatore Aresu, scene Sabrina Cuccu, direzione tecnica Lele Dentoni, foto Sabina Murru.

 

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Domani, giovedì 19, venerdì 20 e sabato 21 dicembre, alle 21.00, al Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4 – per la Stagione del teatro contemporaneo l’Akròama presenta “Pirandello Ora Pro Nobis”, di Nunzio Caponio.

Lo spettacolo mette in risalto la contemporaneità del pensiero pirandelliano attraverso un’accattivante composizione delle opere del drammaturgo che mirano a svelare i principi salienti della dialettica dell’autore. Tra queste, l’esistenza umana sospesa tra vita e forma con al centro anche il rapporto dell’individuo con gli altri e con se stesso. Lo spettacolo vede in scena Nunzio Caponio con cinque Avatar creati digitalmente che impersonano lo spirito dei più famosi personaggi pirandelliani. La scelta mantiene le attitudini provocatorie e innovative delle drammaturgie firmate da Luigi Pirandello. Di fatto, un altro gioiello da non perdere della “Stagione del Teatro Contemporaneo” di Akròama.

Pirandello” con Nunzio Caponio, Monica Spanu e Angelo Trofa. In video Margherita Margarita, Danilo “il Drugo”, Rita Napolitano, Annalisa Zedde, Ismaelle Melville, Lorenzo Melini, Carla Teodora Puggioni e Laura Zedda. Regia di Nunzio Caponio. Voice over: Alessandro Fulvio Bordigoni, Giorgia Barracu, Consuelo Melis e Fabrizio Murgia. Video e animazioni Roberto Putzu. Costumi e scenografie Salvatore Aresu. Progetto luci Ivano Cugia. Foto di scena Federico Cabras. Direzione tecnica Lele Dentoni.

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Da domenica 25, giorno di Natale, a venerdì 30 dicembre, alle 18.00, al Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4 – l’Akròama presenta “Alice nel paese delle meraviglie”. La regia dello spettacolo di Natale è di Elisabetta Podda.

Vita quotidiana, sogno, assurdità. Il sogno di Alice nel paese delle meraviglie raccontato da una persona davvero speciale. Ritroviamo il laghetto di lacrime, la casa della Duchessa, del Coniglio Bianco, il Cappellaio Matto. Una riscrittura vivace e divertente per farci entrare nel mondo dei giochi di parole e dei nonsense così caro a Lewis Carroll. La storia di “Alice nel paese delle meraviglie” è diventata una delle più note e amata della letteratura inglese, esercitando una forte attrazione su lettori sia adulti che bambini, grazie al peculiare gusto del gioco logico e verbale e all’utilizzo del romanzo per insegnare principi di logica, di matematica e metafisica ponendo Carroll quasi come un filosofo della scienza. L’attrazione degli adulti per Carroll è facilmente spiegabile, la fantasia, la capacità di osservare con perfetto candore la realtà (magari aderendo poi a queste “nuove” visioni con una disposizione mai esausta), serve infatti allo scrittore per mettere a nudo le assurdità e le incoerenze della vita adulta, nonché a dar vita ad incantevoli giochi basati sulle regole della logica, capaci di deliziare gli spiriti più intelligenti. La storia di Alice non viene stravolta, vi ritroveremo quindi molti dei personaggi che hanno caratterizzato il romanzo rendendolo celebre e immortale, una riscrittura vivace e divertente che trascinerà lo spettatore nel mondo poetico di questo grande della letteratura. Lewis Carrol, pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson – nasce a Daresbury (Cheshire, Inghilterra), il 27 gennaio 1832. Studia a Rugby e a Oxford, nel Christ Church College, dove rimane sino al 1881 come lettore di matematica pura, disciplina alla quale dedicherà numerosi trattati. Considerato unanimemente uno dei grandi della letteratura mondiale diviene famoso appunto con il romanzo “Alice nel paese delle meraviglie”.

“Alice nel paese delle meraviglie” con Erika Carta (Alice), Elisabetta Podda (narratrice, bruco, anatra), Giovanni Trudu (Cappellaio matto, topo, Battista, valletto, Carta sette), Tiziana Martucci (Regina di cuori, pappagallo, cuoca), Alberto Marcello (re, coniglio bianco, Dodo, lepre, Carta cinque, guardia), Marion Constantin (duchessa, ghiro, aquilotto, Carta due, guardia). Costumi Marco Nateri, assistente costumista Salvatore Aresu, sartoria Roberta Serra, Anna Sedda e Bice Sedda. Suoni e musiche originali di Roberto Sciola. Direzione tecnica Lele Dentoni.