18 July, 2024
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Si è svolto questa mattina, a Palazzo Chigi, l’ennesimo incontro sulla vertenza Alcoa, alla presenza del sottosegretario Claudio De Vincenti, il ministro Carlo Calenda, il vice ministro Teresa Bellanova, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi.

«Il Governo – si legge in una nota stampa – ha informato FIM FIOM E UILM della messa a punto della proposta in materia di costo dell’energia che, sulla base dell’interlocuzione con la Commissione Europea circa le norme generali di sistema, è stata comunicata ieri a GLENCORE (la multinazionale  interessata allo smelter di Portovesme) e di Contratto di sviluppo a sostegno del piano di investimenti che il potenziale acquirente mette in campo.

Durante la riunione l’Esecutivo ha assicurato ai Sindacati che sulla base di tale proposta (giudicata da tutti i presenti molto positiva) verrà accelerato il confronto con il Gruppo svizzero per il necessario chiarimento sull’acquisizione o meno dell’impianto del Sulcis.

In ogni caso – è stato chiarito – il Governo intende mantenere aperta ogni possibile prospettiva di ripresa per lo stabilimento sardo.

Governo e Regione – conclude la nota stampa del Governo – procederanno, infine, ad una verifica sull’utilizzabilità di strumenti di politiche attive per il lavoro connessi alla formazione in funzione delle opere che il Piano Sulcis ha avviato.»

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Venerdì 27 maggio, dalle 17.00, nella sala Mensa Impiegati di Montevecchio, si svolgerà il primo appuntamento di Ambiente e miniere 2.0, iniziativa organizzata da Filctem Cgil e comune di Guspini, con l’obiettivo di creare un momento di riflessione con cadenza annuale intorno ad un tema di importanza rilevante per il futuro del territorio. Le bonifiche rappresentano, infatti, una precondizione essenziale per qualsiasi modello di sviluppo si voglia perseguire, e l’impegno delle istituzioni, ciascuna per le proprie competenze, è restituire il territorio risanato alle popolazioni locali e dare nuova vita al patrimonio minerario, attraverso la condivisione dei progetti da portare avanti.

Al dibattito, moderato da Emanuele Madeddu della Filctem Medio Campidano, partecipano: Giuseppe De Fanti sindaco di Guspini, Michele Carrus, segretario generale Cgil; Maria Grazia Piras, assessore regionale dell’Industria; un rappresentante dell’assessorato regionale all’Ambiente; Michele Caria, amministratore unico Igea; Salvatore Cherchi, coordinatore Piano Sulcis (le cui competenze coinvolgono anche le bonifiche nel Medio Campidano); Emilio Gariazzo sindaco di Iglesias e presidente della Comunità del Parco Geominerario; Rossella Pinna consigliere regionale Pd; Antonello Ecca, sindaco di Arbus; Vincenzo Tiana, Legambiente.

La finalità dell’iniziativa è verificare, anno dopo anno, lo stato di attuazione dei progetti e il rispetto degli impegni assunti dai vari soggetti coinvolti, e insieme a questo, ragionare sulle difficoltà tecniche e procedurali per arrivare a superare gli ostacoli che spesso si frappongono alla concretizzazione dei progetti di bonifica.

Miniera di Montevecchio

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Dieci anni fa un’uscita domenicale in bicicletta tra amici, si concluse con un’assurda tragedia, un tragico incidente stradale sulla strada provinciale che collega Villamassargia a Siliqua, nel quale persero la vita il sindacalista della CGIL Sergio Usai e l’amico Carlo Cancedda, panificatore di Carbonia.

Carbonia ha ricordato Sergio Usai e Carlo Cancedda, con una cerimonia svoltasi nella Grande Miniera di Serbariu, dove si sono ritrovati tanti amici e colleghi di Sergio Usai.

L’ex segretario della Camera del Lavoro, in particolare, è stato ricordato sul piazzale della Grande Miniera di Serbariu a lui intitolato, dove si è svolta, disturbata da un’intensa pioggia, la donazione di un ulivo e di una targa alla memoria.

Poco dopo, intorno alle 10.00, nella sala conferenze sono stati proiettati un video e live “Se non Lotti Sei Perso” dedicati a Sergio Usai dal Gruppo Intreccio, con alcune testimonianze e la proiezione di video montato da Umanitaria Carbonia su foto ed immagini da “Ciao Sergio” di Salvatore Sardu, Gerardo Piras e archivio CGIL.

Dopo il saluto del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, è iniziata tavola rotonda su temi che hanno caratterizzato la vita sindacale e sociale di Sergio Usai, ancora attuali ed al centro dell’azione e della rivendicazione della CGIL e del territorio, moderata dal giornalista Ottavio Olita, alla quale hanno partecipato Michele Carrus, segretario generale della CGIL Sarda; Salvatore Cherchi, ex sindaco di Carbonia ed ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias, oggi coordinatore del Piano Sulcis; Giampaolo Diana, ex consigliere regionale, già segretario generale della CGIL Sardegna; e, infine, Roberto Puddu, segretario generale della CGIL del Sulcis Iglesiente.

Hanno partecipato alla cerimonia, che ha avuto momenti di grande commozione, la moglie e le due figlie di Sergio Usai e i fratelli.

In memoria di Sergio Usai

Targa a Sergio Usai copia

Sergio Usai 11Carlo Cancedda 1

IMG_8906 IMG_8908 IMG_8909 IMG_8911 IMG_8913 IMG_8914 IMG_8915 IMG_8916 IMG_8917 IMG_8918 IMG_8922 IMG_8928 IMG_8929 IMG_8930 IMG_8931 IMG_8933 IMG_8935 IMG_8936 IMG_8939 IMG_8941 IMG_8942 IMG_8943 IMG_8944 IMG_8947 IMG_8948 IMG_8953 IMG_8954 IMG_8955 IMG_8958 IMG_8964 IMG_8965 IMG_8969 IMG_8976 IMG_8980 IMG_8984 IMG_8985 IMG_8986 IMG_8987 IMG_8988 IMG_8989 IMG_8991 IMG_8993 IMG_8997 IMG_8999 IMG_9001 IMG_9002 IMG_9003 IMG_9007 IMG_9008 IMG_9009 IMG_9010 IMG_9011 IMG_9012 IMG_9013 IMG_9017 IMG_9019 IMG_9021 IMG_9022 IMG_9023 In memoria di Sergio Usai

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Carbonia ricorda Sergio Usai e Carlo Cancedda, scomparsi tragicamente dieci anni fa, in un incidente stradale verificatosi sulla strada provinciale che da Villamassargia conduce a Siliqua.

L’ex segretario della Camera del Lavoro verrà ricordato nel corso di una cerimonia organizzata sul piazzale della Grande Miniera di Serbariu a lui intitolato, dove è prevista la donazione di un ulivo e di una targa alla memoria.

Alle 10.00, nella sala Auditorium, verranno proiettati un video e live “Se non Lotti Sei Perso” dedicati a Sergio Usai dal Gruppo Intreccio, con alcune testimonianze e la proiezione di video montato da Umanitaria Carbonia su foto ed immagini da “Ciao Sergio” di Salvatore Sardu, Gerardo Piras e archivio CGIL.

Sono previsti anche il saluto del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, e una tavola rotonda su temi che hanno caratterizzato la vita sindacale e sociale di Sergio Usai, ancora attuali ed al centro dell’azione e della rivendicazione della CGIL e del territorio, moderata dal giornalista Ottavio Olita. Parteciperanno Michele Carrus, segr. Gen.le CGIL Sarda; On.le Salvatore Cherchi; Giampaolo Diana, già Segr. Gen.le CGIL Sardegna; Roberto Puddu segr. Gen CGIL Sulcis Iglesiente.

La giornata si concluderà con ringraziamenti e ricordo ai familiari.

Sergio Usai 11Carlo Cancedda 1

 

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Il 14 febbraio, per chi ha conoscenza della propria storia, delle proprie radici, di quando accadde in questa data del 1938, 78 anni fa, è un giorno legato al ricordo e alla commemorazione, con grande rispetto di coloro che persero la vita in quella data a Carbonia.

La data ufficiale dell’inaugurazione di Carbonia conosciuta da tutti è quella del 18 dicembre 1938, ma in quella giornata si svolse la cerimonia voluta dal regime di allora, mentre la nascente città si poteva fregiare del titolo di “Comune”, già dal giugno 1937 (nell’occasione giunsero in quello che era un enorme cantiere, i ministri Tahon de Revel e Lantini), quando subentrò al precedente soggetto istituzionale, che era il comune di Serbariu, la stessa miniera prese il nome da quello che sino ad allora era il centro residenziale più prossimo al nucleo principale per l’estrazione del carbone, che nel “bacino Sirai – Serbariu”, era già stata avviata.

Quello che in quel momento era il Comune più giovane del Regno d’Italia, nasceva per soddisfare le necessita energetiche della nazione, per il fabbisogno autarchico, dell’energia e di materie prime e per questo occorrevano un enorme numero “di braccia” (circa 15.000 addetti), che andavano collocate a livello residenziale a “bocca di miniera”.

Da tutta Italia, arrivarono a migliaia, per affrancarsi dalla condizione di miseria che sopportavano nei loro paesi. Perché a parte la ristretta cerchia dei tecnici, dirigenti, funzionari del regime, la stragrande maggioranza di chi giunse, in molti casi senza sapere cosa fosse una miniera, a rischiare la vita, nelle viscere della terra, lo fece PER FAME, per sfamare le proprie famiglie.

Una delle regioni che era maggiormente rappresentata era l’Abruzzo nel 1938, le fonti storiche parlano di 291 persone provenienti dalle varie province abruzzesi.

Cinque di loro erano arrivati da pochi giorni, qualcuno solo il 4 febbraio, sicuramente furono sistemati, nei primi alloggi provvisori, subito abili arruolati per il lavoro nel sottosuolo.

Era la mattina del 14 febbraio 1938, destinazione Pozzo 1, la galleria a “meno 150 metri” si allagò improvvisamente i cinque non riuscirono a raggiungere “la gabbia per la risalita”, si rifugiarono sulla sommità di una “rimonta( galleria in salita )”, ma quel fiume in piena rapidamente allagò ogni spazio, provarono con tutte le loro forze a costruire una diga, per deviare l’acqua, ma quell’elemento fu più forte di loro.

Morirono tutti e 5, una fine terribile.

Erano arrivati tutti dalla provincia di Chieti, nello specifico da Taranta Peligna, i due fratelli Amadio e Nicola Merlino, di 47 e 34 anni, Nicola Santarelli di 46, Domenico Marinelli di 21, il più giovane di anni ne aveva appena 17, era di Lama dei Peligni, Ludovico Silvestri.

I loro corpi furono recuperati solo il 23 giugno (4 mesi dopo), oggi si può solo immaginare in quale stato, quando le pompe idrovore, riuscirono a far defluire tutta l’acqua, di loro, dei loro sogni, delle loro speranze, una vita diversa, rimasero delle piccole casse, con i loro pochi averi, indumenti ed effetti personali, che furono inviati ai familiari, che non poterono essere presenti ai funerali.

Furono i primi caduti in quella che oggi è chiamata GRANDE MINIERA DI SERBARIU, ne seguirono altri 123, alla media di 5 per ogni anno, età media 37 anni, nessuna miniera sarda ha avuto tante vittime nello stesso arco di tempo nel periodo 1 gennaio 1938 – 31 dicembre 1963, tra loro il 15 ottobre 1941, presso il Pozzo Vecchio di Nuraxeddu, il più giovane in assoluto, Salvatore Viola, classe 1927, nativo di Siliqua, appena 14 anni, precipitò nel pozzo osservando la gabbia in risalita. Nel 1999, l’Amministrazione comunale, in occasione delle celebrazioni per l’inaugurazione della città, dedicò uno spazio significativo al ricordo di quel tragico evento.

Ma lo si deve a CGIL, CISL, UIL (!!!) unitariamente, che il 14 febbraio 2002, riportarono finalmente alla memoria collettiva, le figure di quei pionieri, a cui tutti, dovrebbero porgere il doveroso omaggio. Fecero in modo, che i sindaci dei due Comuni abruzzesi di provenienza, Graziano Merlino (omonimo di due caduti) e Rocco Vielli, con le fasce tricolori, insieme al collega di Carbonia Salvatore Cherchi, i segretari delle tre sigle sindacali, Bruno Saba, Mario Crò, e il compianto Sergio Usai, accompagnati da tantissimi cittadini, si raccogliessero, tutti insieme, presso il monumento in trachite, posto in corrispondenza del punto dove perirono (grazie alla ricerca topografica di Luciano Ottelli), Altri monumenti simili sempre realizzati dall’artista Luigi Angius, sono visibili in altri punti di analoghe disgrazie (vedi centro intermodale, ingresso strada CFadda Cortoghiana).

Le cronache di quella giornata, tratte dagli articoli dell’Unione Sarda e La Nuova Sardegna (Enrico Cambedda, Gianfranco Nurra, Sandro Mantega), riportano testimonianze toccanti, come quella del figlio di Nicola Santarelli: «Non ho mai conosciuto mio padre ed ero sempre alla ricerca delle cause, quelle vere della sua morte. Quel giorno mia madre aspettava una sua lettera, arrivò invece l’annuncio della sua morte. Vengo oggi a Carbonia, e sono felice perché rientro al mio paese di origine affidando le spoglie di mio padre alla comunità di questa città».

Con la voce rotta dall’emozione, Cettina, figlia di Amadio Merlino, aveva 9 anni quando perse il padre, ha raccontato che suo padre era un piccolo e povero contadino, scelse Carbonia per un motivo che oggi farebbe sorridere, ma che allora, in quegli anni rappresentava un dramma. Morì la mucca, che per la famiglia era la sola ricchezza e una grande gelata distrusse il magro raccolto. Partì il 4 febbraio, dopo dieci giorni la tragedia.

Durante la benedizione della loro “tomba comune”, rimessa in condizioni più decorose nel “vecchio cimitero di Serbariu”, venne rimarcato, che quel sacrificio, almeno non fu invano, perché da quella disgrazia, scattarono i primi provvedimenti per la sicurezza in miniera, sino ad allora pressoché inesistenti. Non impedirono che se ne verificassero molti altri, ma senza il progressivo miglioramento, sarebbero state molte di più.

Il tutto si concluse con un solenne impegno: «Il San Valentino , in città “sarà” d’ora in poi una giornata dedicata ai ricordi».

Purtroppo non è così, il cippo in trachite che «dovrebbe preservarne la memoria», è posto in un luogo ormai divenuto inaccessibile, sia dalla strada adiacente il centro intermodale, perché sotto il livello stradale, sia dall’interno della Grande Miniera, percorrendo il binario ferroviario, la vegetazione ha fatto il suo corso, impadronendosi del passaggio. Nessun cartello indica cosa sia e perché, in quel luogo si trovi, quella che è comunque un’opera artistica, malgrado in quelle aree si siano succeduti diversi cantieri comunali, per pulizie e manutenzioni.

Il “Cimitero Monumentaleviene aperto esclusivamente in occasione della commemorazione dei defunti e almeno in quell’occasione, pur sporadica, la tomba dei cinque minatori viene pulita, omaggiata di fiori, e si svolge una cerimonia in loro suffragio e degli altri defunti, tumulati prima della costruzione del nuovo cimitero.

Antonello Pirotto

14 febbraio 2016

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, accogliendo le richieste dei sindaci, ha convocato i primi cittadini del Sulcis Iglesiente e i sindacati per discutere delle problematiche relative alle vertenze ancora aperte. Lo stato di avanzamento del Piano Sulcis, illustrato nei giorni scorsi dal coordinatore Salvatore Cherchi e con una dote di 620 milioni di euro, è un fatto positivo e molto importante per il territorio e i suoi abitanti. A oggi restano ancora aperte vertenze importanti come quella dell’Alcoa, dell’Eurallumina e dell’ex Ila alle cui risoluzioni è legato il futuro di migliaia di lavoratori. Come rimarcato da tempo dagli stessi sindaci, è necessario predisporre un cronoprogramma per affrontare i diversi argomenti.

Per questo motivo, e mettendo al bando qualsiasi tipo di eventuale e ipotetico spirito campanilistico, come rappresentanti delle due città capoluogo rimarchiamo la necessità di istituire immediatamente un tavolo permanente di lavoro.

Giuseppe Casti sindaco di Carbonia e presidente Consiglio autonomie locali

Emilio Gariazzo sindaco di Iglesias

Giuseppe Casti, Maria Marongiu ed Emilio Gariazzo

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Il coordinatore Salvatore Cherchi ha reso noto questa mattina lo stato di avanzamento del Piano Sulcis al dicembre 2015, riassunto in una serie di tabelle.

Per ogni intervento sono indicati il soggetto attuatore, la finalità, l’importo, lo stato e le scadenze prossime. Il Piano comprende 67 interventi di dimensione e impegno molto differenziati, risorse pubbliche per oltre 620 milioni di euro e risorse private che appaiono già significative per investimenti in impresa e in bonifica.

«Rispetto al precedente monitoraggio – sottolinea Salvatore Cherchi -, tutti i programmi hanno registrato un importante progresso. Il progresso conseguito è indubbio e documentato. Nessun programma e nessun intervento sono in stallo. Questo vale per il sostegno alle imprese, un programma di 275 milioni di euro, per la scuola e la ricerca tecnologica, oltre 66 milioni di euro, per le infrastrutture con 126,5 milioni di euro e per le bonifiche con 155 milioni di euro di risorse pubbliche cui si sommano 27 milioni di privati.»

«I ritardi accumulati nel passato anche recente, talvolta molto rilevanti, non possono essere tutti recuperati perché le regole impongono tempi che non possono essere compressi. L’impegno maggiore del coordinamento – conclude Salvatore Cherchi – è ora rivolto al rispetto delle scadenze previste al 30 giugno 2016 e al 31 dicembre 2016.»

Per la Zona Franca Urbana sono stati stanziati 124,950 milioni di euro, le imprese beneficiarie sono 4.375 e al 2 settembre le agevolazioni fruite ammontano a 31,2 milioni di euro. Dopo un anno di applicazione il numero di imprese che stanno usufruendo del beneficio è pari al 75% del totale.

Per le filiere agroalimentare e turismo sono disponibili 10 milioni di euro. Sono stati pubblicati due bandi, 15 le domande di accesso alle agevolazioni per € 2,4 milioni, la richiesta di agevolazioni è stata inferiore alla disponibilità.

Per il bando Idee Call for Sulcis sono stati stanziati 32,5 milioni di euro, il bando è di prossima pubblicazione ed è stato attivato lo sportello Invitalia per l’assistenza agli imprenditori interessati al bando. Le risorse CIPE sono state sbloccate solo il 17.06.2015 con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Sono 105 i milioni di euro disponibili per l’incentivazione degli investimenti per importi superiori ai 20 milioni di euro. Sono stati concessi € 67 milioni da rimborsare in 8 anni più € 8 milioni a fondo perduto per ikl contratto di sviluppo Eurallumina, con procedura di VIA in corso. E’ in istruttoria presso Invitalia il contratto di sviluppo per la bioedilizia, con un investimento complessivo circa € 40 milioni. Sono in corso iniziative per accelerare istruttoria.

Per l’aggiornamento professionale di lavoratori in CIG o mobilità sono disponibili due milioni e mezzo di euro, hanno aderito circa 150 lavoratori.

Sono stati stanziati 5 milioni di euro per migliorare la formazione nelle scuole orientate alla professione: € 1.083.000 Beccaria (Carbonia-Santadi-Villamassargia), € 750.000 Nautico (Carloforte), € 350.000 Asproni/Branca (Iglesias), € 79.000 E. Lussu (Sant’Antioco), € 749.000 Minerario (Iglesias), € 749.000 G.M. Angioj (Carbonia), € 748.000 G. Ferraris (Iglesias), € 493.000 E. Loi (Carbonia-Sant’Antioco). Le risorse CIPE sono state sbloccate solo il 17.06.2015 con pubblicazione in GU. L’ex Provincia deve contrattualizzare entro il 30.06.2016.

61,356 milioni sono destinati alla ricerca tecnologica: 38,356 milioni per il polo energetico dell’energia della Sotacarbo; 3 milioni per il Centro ricerca bonifiche del Consorzio Ausi di Iglesias; 2 milioni per il bando sulla ricerca tecnologica dell’assessorato regionale della Programmazione; e, infine, 18 milioni per il Progetto Aria della Carbosulcis.

126,484 i milioni per gli interventi di infrastrutturazione: 15,8 per il dragaggio dei fondali per consentire l’attracco di navi di grande stazza nel porto industriale di Portovesme, che sarà realizzato dal Consorzio industriale provinciale; 9 milioni di euro per la riconversione del porto industriale di Sant’Antioco, nel Golfo di Palmas, che sarà realizzato dall’assessorato regionale dei Lavori pubblici e dal comune di Sant’Antioco; 7 milioni per l’ampliamento del porto passeggeri di Calasetta, soggetto attuatore assessorato regionale dei Lavori pubblici e comune di Calasetta; 4 milioni per l’ampliamento del porto passeggeri di Carloforte, soggetto attuatore l’assessorato regionale dei Lavori pubblici; 400.000 euro, per il miglioramento della fruibilità del porto turistico di Portoscuso; 7 milioni e mezzo per il dragaggio e la prevenzione dei fenomeni di insabbiamento nel porto di Buggerru, intervento che verrà realizzato dal comune di Buggerru.

2,95 milioni di euro sono destinati al recupero di antichi approdi minerari dell’Iglesiente per finalità turistiche, a Cala Domestica, Nebida, Masua, Porto Ferro, Buggerru e Portixeddu; 2.05 milioni di euro per approdi minori del Sulcis e altri interventi, a Porto Botte, Is Solinas, Porto Pino, Punta Trettu, Pontile idroscalo di Monte Pranu e canale navigabile di Sant’Antioco.

Ammontano a 126,484 milioni di euro le risorse destinate all’infrastrutturazione: strade provinciali 77 (3 milioni) e 73 (1), le strade statali 195 e 293 (16 milioni) e 126 (40 milioni); per la valorizzazione dei luoghi con le piste ciclabili di Tratalias, Porto Pino e Sant’Antioco; l’ostello della gioventù di Iglesias; il collegamento delle dighe di Monte Pranu e Punta Gennarta con il Cixerri; interventi di supporto negli insediamenti produttivi: Area Zir di Iglesias, Pip Tratalias, Zona industriale Portovesme, Area Zir di Iglesias, Pip Sant’Anna Arresi, Incubatore d’impresa Carbonia; impianto di depurazione di Sant’Antioco (6,584 milioni) e collettore fognario di Iglesias (1,2 milioni).

Sono stati conclusi gli accordi preliminari tra Enel e società nazionale del gas per la realizzazione di un terminale per approvvigionamento e deposito di GNL a Portovesme.

1 milione di euro è stato stanziato per la creazione di una zona economica speciale, la zona franca di Portovesme, in attuazione del decreto legislativo 75/98, soggetto attuatore il Consorzio industriale provinciale.

Nel settore delle bonifiche, infine, sono previsti i seguenti interventi, con un impegno di spesa di 154, 611 milioni + 26,9 milioni di risorse private:

  • caratterizzazione della macro area della Valle del Rio San Giorgio, con 5 milioni a disposizione di Igea e 43 milioni del comune di Iglesias, a cui Igea ha assegnato l’intervento.
  • risanamento e realizzazione del sito di raccolta nella macroarea di Montevecchio Levante, con 23,5 milioni a disposizione del comune di Guspini, a cui Igea ha assegnato l’intervento.
  • progettazione della macroarea di Montevecchio Ponente, 1,5 milioni, risorse, ora assegnate a intervento Furtei, che devono essere reintegrate.
  • bonifica dell’area miniere aurifere di Furtei, 28 milioni, con Igea che è ritornata operativa dopo il risanamento.
  • bonifica dell’area ex Seamag, a Sant’Antioco, 6,8 milioni, con Igea che è ritornata operativa dopo il risanamento.
  • recupero con riqualificazione della bonifica nelle aree adiacenti l’ex Seamag, a Sant’Antioco, 7,7 milioni, per la quale è in corso la caratterizzazione.
  • caratterizzazione dell’area di Montevecchio Levante, 3,55 milioni, lavori conclusi.
  • progettazione assegnata per l’area mineraria di Orbai, comune di Villamassargia, 1,6 milioni di euro.
  • caratterizzazione nel comune di San Gavino Monreale, 700.000 euro, lavori già realizzati.
  • bonifica della miniera dismessa di Su Zurfuru, a Fluminimaggiore, 2,35 milioni, caratterizzazione vicina alla conclusione.
  • caratterizzazione a Nebida, 2 milioni.
  • altri interventi di bonifica per complessivi 21,1 milioni di euro.
  • lavori in corso per 800.000 euro nell’area del perimetro urbano di Portoscuso.
  • lavori conclusi, per 2 milioni di euro, nelle aree costiere del SIN Sulcis Iglesiente Guspinese.
  • bonifica dei terreni, con possibilità di continuità di esercizio, nel sito dell’Alcoa di Portovesme, progetto del valore di 26,9 milioni di euro di risorse private, autorizzazione rilasciata il 15 ottobre 2015, con appalto previsto entro febbraio 2016.
  • bonifica della falda acquifera sotterranea nella zona industriale di Portovesme, lavoro di competenza del Consorzio industriale provinciale di Portoscuso, istruttoria in fase avanzata, sono in definizione gli impegni finanziari delle aziende.
  • altri interventi nell’area industriale di Portovesme, da precisare con accordi di programma, finanziati da rimborsi Eurallumina, di competenza del comune di Portoscuso, la programmazione può essere effettuata successivamente all’autorizzazione dell’investimento Eurallumina.

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La sala conferenze del Palazzo Bellavista, nella miniera di Monteponi, ospita da domani 1 a sabato 5 dicembre, la seconda edizione di “Paesaggi minerari”, progetti per il Parco Geominerario del Sulcis Iglesiente, laboratorio internazionale di architettura e paesaggio.

Alle 11.00, il laboratorio verrà presentato con introduzioni del sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo; di Antonello Sanna, direttore del dipartimento Dicaar e Giorgio Peghin, coordinatore del laboratorio. Interverranno Antonio Angelillo, Paolo Ceccon, Pierpaolo Manca, Giorgio Massacci, Ippolita Nicotera, Fausto Pani e Laura Zampieri. Verranno poi formati i gruppi di lavoro e nel pomeriggio avrà inizio l’attività di laboratorio. Alle 18.00 conferenza di Palo Ceccon e Laura Zampieri.

Mercoledì, al mattino è prevista una visita ai luoghi del progetto, al pomeriggio attività di laboratorio e, alle 18.00, conferenza di Ippolita Nicotera.

Giovedì attività di laboratorio sia al mattino sia al pomeriggio e, alle 18.00, tavola rotonda sul tema “Il Cesa e la prospettiva ambientale e sociale del paesaggio bonificato”, con interventi di Salvatore Cherchi, Pierpaolo Manca, Giorgio Massacci, Markus Otto, Giorgio Peghin, Gianluigi Pillola e Antonello Sanna.

Venerdì, ancora attività di laboratorio al mattino e al pomeriggio e, alle 18.00, conferenza di Vincenzo Melluso e Nicola Di Battista.

Sabato, infine, alle 11.00 presentazione dei lavori e alle 12.00, critiche finali con interventi di Antonio Angelillo, Nicola Di Battista, Salvatore Cherchi, Giorgio Massacci, Vincenzo Melluso e Gianluigi Pillola, commissario straordinario del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.

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185 milioni di investimenti, 205 lavoratori impiegati nei cantieri durante la fase di costruzione della centrale a vapore, 500 posti di lavoro consolidati e tra 500 e 750 creati nell’indotto: sono questi i numeri del progetto Eurallumina, presentato questo pomeriggio, nella sala conferenze del Consorzio industriale provinciale di Carbonia Iglesias, a Portoscuso.

Alla presentazione hanno partecipato l’amministratore delegato dello stabilimento di Portovesme, l’ingegner Vincenzo Rosino; i rappresentanti della Foster Wheeler italiana, la società che ha realizzato il progetto e i rappresentanti del Savi, il Servizio della sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali della Regione Sardegna; i rappresentanti del comune di Portoscuso e della provincia di Carbonia Iglesias; parlamentari, consiglieri regionali, amministratori locali, rappresentanti di associazioni e comitati e tantissimi lavoratori.

La presentazione, come annunciato alla vigilia, è stata preceduta da una manifestazione dei lavoratori Eurallumina, partita dall’ingresso dello stabilimento, sotto una pioggia battente, e conclusa davanti alla sala conferenze del Consorzio industriale, pochi minuti prima dell’inizio dei lavori.

I lavori sono stati aperti dall’ingegner Vincenzo Rosino che con i tecnici ha presentato le caratteristiche del nuovo impianto, progettato per garantire la completa copertura della domanda di energia termica ed elettrica della raffineria di bauxite e per contribuire al raggiungimento delle condizioni necessarie per la ripresa delle attività produttive di Eurallumina, nel rispetto delle prescrizioni ambientali, molto più severe rispetto al passato.

Dopo la presentazione che ha ricalcato sostanzialmente quella fatta nella stessa sede lo scorso 28 maggio, secondo quanto prevedono le procedure, è stato dato spazio agli interventi che, contrariamente a quanto accadde sei mesi fa, sono stati tutti favorevoli, perché i rappresentanti delle associazioni ambientaliste contrarie alla realizzazione del progetto della nuova centrale, questa volta non hanno partecipato all’incontro.

Tredici, complessivamente, gli interventi. Il primo è stato quello di Francesco Garau, segretario Filtcem CGIL, seguito da quello del deputato PD Francesco Sanna che ha sottolineato l’importanza del progetto e le prescrizioni ambientali imposte, le più rigide a livello europeo.

Il professor Paolo Amat, docente universitario di chimica, ha spiegato di aver studiato a fondo le caratteristiche dei fanghi rossi che a suo parere non costituiscono un problema e, viceversa, possono essere impiegati in vari settori.

Anche Salvatore Cherchi, ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias, oggi coordinatore del Piano Sulcis, ha difeso il progetto, sottolineandone l’impatto a livello occupazionale, con 500 lavoratori diretti e un fattore moltiplicativo tra 2 e 2,5, per un totale di oltre 1.000 posti di lavoro. Non si può ignorare che resta comunque un progetto di industria pesante – ha detto Cherchi -, ma è stato progettato nel rispetto dell’ambiente e si dovrebbe convincere l’azienda a investire in studi per il riutilizzo dei fanghi rossi.

Sono poi intervenuti Nino D’Orso, segretario della Femca Cisl; Pietro Cocco, sindaco di Gonnesa e capogruppo PD in Consiglio regionale; Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia e presidente del Consiglio delle Autonomie locali; Giorgio Alimonda, sindaco di Portoscuso e presidente del Consorzio industriale provinciale di Carbonia Iglesias; Tonino Melis, componente della segreteria Uiltec Uil; Luca Pizzuto, consigliere regionale e coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà; Claudia Mariani, rappresentante delle partite iva di Portoscuso e del Sulcis Iglesiente; Mauro De Sanctis, presidente del Consorzio Fieristico Sulcitano; e, infine, Antonello Pirotto, componente della RSU Eurallumina.

Il procedimento prevede la possibilità di presentare osservazioni al progetto fino al 24 dicembre, vigilia di Natale.

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Il Parco Geominerario della Sardegna è ora anche un Geoparco Mondiale dell’UNESCO.

«Dopo anni d’impegno collettivo in senso alla rete globale dei geoparchi (GGN) e l’approvazione da parte della Commissione Scienze dell’Unesco, avvenuta il 10 novembre scorso – spiega Gian Luigi Pillola. commissario straordinario del Geoparco – finalmente ieri i 195 Stati Membri dell’UNESCO hanno ratificato la creazione di un nuovo marchio: UNESCO Global Geoparks. Contestualmente è stato approvato lo statuto del nuovo programma IGGP (International Geoscience and Geoparks Programme). La decisione è stata assunta durante la 38ª Conferenza Generale svoltasi a Parigi dal 3 al 18 novembre). La Ville Lumiére, benché colpita dagli eventi terroristici, conferma ed enfatizza il ruolo della cultura per lo sviluppo sostenibile dell’Umanità anche attraverso le geoscienze.»

«A oggi – aggiunge Gian Luigi Pillola – 120 Geoparchi Globali distribuiti in 33 nazioni diventano anche UNESCO Global Geoparks! Il Parco Geominerario della Sardegna è tra questi. Il lavoro continua e s’intensifica al fine di rendere concreto e più incisivo il compito assegnato al Parco Geominerario. I primi risultati ottenuti dalla presente gestione sono già manifesti e tutto questo anche grazie all’insostituibile supporto della Giunta della Regione Sardegna, alla collaborazione dei Ministeri vigilanti e al sempre più unanime consenso all’interno della Comunità del Parco.»

In serata, l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias ed ex sindaco di Carbonia, Salvatore Cherchi, oggi coordinatore del Piano Sulcis, ha così commentato il risultato raggiunto: «Il Parco Geominerario può ora fregiarsi del marchio UNESCO. Abbiamo fatto insieme un buon lavoro che ci carica di altre responsabilità. Grazie a tutti».