22 November, 2024
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Migliora la situazione sanitaria legata al Covid-19 nel comune di Carloforte. La maggioranza delle persone risultate positive si sono negativizzate – ha detto poco fa in diretta Facebook il sindaco Salvatore Puggioni – ed attualmente le persone ancora positive sono otto, due delle quali sono ospedalizzate ed una è domiciliata in altra città. I positivi attualmente nell’isola sono quindi cinque.

Salvatore Puggioni ha sottolineato che l’emergenza sta mettendo a dura prova il sistema sanitario regionale e le strutture ospedaliere del territorio sono in grossa difficoltà, le ambulanze quando arrivano al Sirai di Carbonia e al CTO di Iglesias devono mettersi in coda ed aspettare il proprio turno, provocando un notevole allungamento degli interventi. Il comune di Carloforte ha scritto una lettera all’assessore regionale della Sanità, sollecitandolo a dotare di maggiori mezzi le strutture sanitarie della ASSL di Carbonia, per migliorare il servizio in una fase così delicata. Il personale sanitario è insufficiente a fronteggiare l’emergenza e due giorni fa è stato rinviato un intervento per la mappatura dei contagi, determinato dalla mancanza dei reagenti.

Sul fronte della scuola, Salvatore Puggioni ha rimarcato che la situazione sta migliorando, le scuole medie, le elementari e la scuola dell’infanzia svolgono le lezioni in presenza mentre le superiori continuano a svolgere le lezioni con la didattica a distanza.

Salvatore Puggioni si è soffermato anche sulle polemiche in atto a livello regionale sulla riapertura delle discoteche, sottolineando che appena si è verificata l’emergenza, ha disposto immediatamente la chiusura delle discoteche, un intervento che è valso a fermare la diffusione del Coronavirus.

Il sindaco di Carloforte ha concluso facendo riferimento alle polemiche che si sono sviluppate a seguito dell’agevolazione tariffaria sulle corse dei traghetti in occasione della festività della Madonna dello Schiavo, nel prossimo fine settimana. Si tratta di un’agevolazione che esula da quelle attuate con il contributo regionale e rientra tra quelle inserite nel contratto di servizio in essere con la compagnia di navigazione Delcomar, tesa soprattutto ad agevolare – in due-tre week-end – il rientro nell’Isola di molti carlofortini che risiedono in altri centri della Sardegna.

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Il sindaco di Carloforte, Salvatore Puggioni, ha reso note le nuove prescrizioni sulla pesca del riccio di mare nell’Isola di San Pietro, dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto della Regione approvato il 4 novembre scorso.
Il periodo di pesca è consentito dal 15 dicembre 2020 al 15 marzo 2021. E’ consentito un numero massimo si 100 ricci al giorno per ciascun pescatore marittimo professionale e/o pescatore professionale subacqueo. E’ vietata la pesca del riccio di mare la domenica. Il prelievo degli esemplari e le operazioni di sbarco, sono consentiti esclusivamente dalle 6.00 alle 14.00. E’ vietata la pesca del riccio per il pescatore sportivo o ricreativo.
Qualsiasi inadempienza alle prescrizioni generali del decreto, al Piano di gestione che regolamenta le attività di pesca all’interno dell’Area SIC Isola di San Pietro attualmente in vigore e/o inosservanze circa la pesca del riccio di mare, saranno sanzionate a termini di legge.

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«Aspettiamo notizie dall’ATS circa le mappature dei contatti dei nuovi sette positivi individuati nell’attività di screening di martedì scorso e delle verifiche dei tamponi antigenici, eseguiti da alcuni nostri concittadini nei laboratori convenzionati, risultati positivi, che hanno necessità di essere confermati dal tampone molecolare. Non escludiamo quindi, che possano essere individuate altre persone risultate positive al Covid-19. Domani ne sapremo sicuramente di più. Aspettiamo fiduciosi.»
Lo ha annunciato qualche minuto fa, con un post pubblicato sulla pagina facebook istituzionale, il sindaco di Carloforte, Salvatore Puggioni.
«Approfitto per fare delle considerazioni, in risposta ai malumori che mi sono stati manifestati, da alcuni famigliari dei nostri anziani ospiti della nostra Casa dell’Amiciziaha aggiunto Salvatore Puggioni -. Oltre a ricordare a tutti quanto questa struttura sia importante per la nostra Comunità, ritengo doveroso che la tutela della salute di chi oggi ne è ospite, sia una nostra priorità. Lo sentiamo tutti i giorni in TV che le persone anziane sono le più vulnerabili al virus, anche perché spesso affette da altre gravi patologie. Le case di riposo per anziani dove il virus è riuscito ad entrare, hanno subito gravi perdite in termini di vite umane. Proprio per questo i DPCM consentono ai gestori di queste strutture, la possibilità di organizzarsi autonomamente a tutela dei loro ospiti.»
«Capisco quanto sia importante per un anziano la visita di un familiare, di un figlio o di una figlia, ma penso che a tutela della loro salute, oggi è preferibile evitare di andare a visitarli nella struttura. Non sappiamo se noi stessi possiamo essere portatori del virus. Oggi è meglio fargli sentire la nostra vicinanza con una telefonataha concluso il sindaco di Carloforte -. Essere prudenti in questo caso è un vero atto di amore. Spero domani di avere dati più confortanti da comunicarvi.»

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Sono 7 i casi di positività al Coronavirus riscontrati nei 120 tamponi eseguiti tre giorni fa a Carloforte. Lo ha comunicato alla popolazione pochi minuti fa il sindaco, Salvatore Puggioni, nel corso della consueta diretta Facebook. I cittadini di Carloforte attualmente positivi sono 19, 18 dei quali sono asintomatici, 1 è ospedalizzato.

Salvatore Puggioni ha aggiunto che nessuno dei nuovi positivi è legato al mondo della scuola, e che tutti i tamponi eseguiti sui contatti del positivo che lavora all’Istituto Nautico sono risultati negativi, una notizia bella ed inattesa e nei prossimi giorni si deciderà se riaprire i plessi scolastici. Le lezioni potranno riprendere, con la didattica a distanza.

Il mondo legato all’istituzione comunale è colpito ad oggi da 4 positività. Tre di questi sono stati rilevati tra i tamponi effettuati il 27 ottobre, due sono dipendenti comunali e uno è un assessore comunale. Sono tutti asimtomatici. Salvatore Puggioni ha detto di essersi sottoposto a tampone insieme a due colleghi di Giunta, con esito negativo, e domani verranno ripetuti i tamponi in un laboratorio privato, a Carbonia. Si sottoporranno a tampone anche altri due componenti della Giunta.

L’edificio comunale rimarrà chiuso unitamente al Centro sociale, in attesa di ulteriori sviluppi che dovessero derivare da nuovo tracciamento.

A seguito della positività di due dipendenti della società Delcomar, sono in corso tutte le procedure molto scrupolose per evitare la diffusione del virus tra i propri dipendenti e tra i passeggeri.

 

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Gli esiti dei tamponi tardano ad arrivare, Salvatore Puggioni rinvia la diretta Facebook. E’ stato il sindaco di Carloforte ad annunciarlo con un post pubblicato sul frequentantissimo social network.

«Buonasera a tutti. Nella giornata di oggi, l’ATS avrebbe dovuto trasmetterci l’aggiornamento sui flussi Covid, a seguito dei tamponi eseguiti nella giornata di martedì scorso. Nel frattempo, informalmente, ho appreso che stanno comunicando con dei messaggi ai diretti interessati, l’esito negativo del loro tampone.
La difficoltà nell’avere i dati definitivi in tempi più rapidi, è imputabile alla carenza di personale e al processo dei tamponi che avviene nel laboratorio di Cagliari.
Questa sera non farò la diretta streaming, in quanto non ho dati definitivi da comunicarvi, senza i quali come Amministrazione, non possiamo prendere nessuna decisione.
Comprendo le vostre preoccupazioni ma al momento, non possiamo che aspettare fiduciosi.
Spero entro la giornata di domani di avere l’elenco flussi aggiornato, in modo da potervi comunicare più chiaramente la situazione e le decisioni che, eventualmente, prenderemo a seconda dello scenario che ci sarà presentato.
A domani.»

Il sindaco di Carlofortre, Salvatore Puggioni, ha annunciato sabato sera che sono stati accertati 8 nuovi casi positivi tra i residenti nel comune di Carloforte. Inizialmente erano stati annunciati 9 casi, ma uno di questi è risultato poi residente in un altro Comune del Sulcis Iglesiente.
Salvatore Puggioni ha sottolineato che uno solo dei nuovi positivi è stato ospedalizzato al CTO di Iglesias, mentre gli altri sono asintomatici, in isolamento domiciliare nelle loro abitazioni. Ed ha rinnovato l’appello ai cittadini al rispetto della quarantena anche dopo essere stati negativizzati, fino a quando l’ATS ufficializzerà i tempi della stessa, e a rispettare le principali norme e prevenzione del Covid-19, utilizzo delle mascherine protettive, distanziamento fisico e lavaggio frequente delle mani.

Il sindaco di Carloforte, infine, ha ordinato la sospensione totale delle attività didattiche presso la scuola secondaria di primo e secondo grado.

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E’ stato riscontrato 1 nuovo caso di positività al Covid-19 a Carloforte, si tratta di un marittimo rientrato a casa dopo un imbarco all’estero che ha manifestato sintomi riconducibili al Covid-19 e che, una volta eseguito il tampone, è risultato positivo. Le sue condizioni di salute attualmente sono buone e si trova in quarantena insieme alla sua famiglia. Lo ha comunicato il sindaco Salvatore Puggioni.

«L’ATS ha avviato la mappatura dei contatti per l’effettuazione dei relativi tamponi – ha aggiunto il sindaco di Carloforte la situazione è sotto controllo ma vi esorto a non abbassare la guardia. In particolare, mi rivolgo a quelle persone che per ragioni di lavoro sono costrette a viaggiare. Stesso appello rivolgo a tutti i nostri marittimi o concittadini che risiedono all’estero, in paesi dove il rischio epidemiologico è più elevato, a sottoporsi a tampone, anche se rientrano da paesi nei quali questa procedura non è obbligatoria.»

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Dal primo agosto, a Carloforte, è attivo il servizio INDIA, per l’assistenza sanitaria in emergenza ed urgenza. Si tratta di un progetto di potenziamento del Sistema di Emergenza Territoriale nelle isole minori della Regione Sardegna, con la conseguente attivazione di n° 2 postazioni infermieristiche INDIA presso le località di Carloforte e La Maddalena, a garanzia di un maggiore livello di assistenza sanitaria in termini di emergenza ed urgenza, adeguata alle esigenze delle comunità locali.
Un servizio che si affianca all’Associazione di Volontariato Croce Azzurra che già opera su tutto il territorio dell’Isola di San Pietro nel servizio di 118, che oggi si avvale di un infermiere bordo, offrendo durante gli interventi, una assistenza di primo soccorso al paziente professionale e qualificata.
«Questo servizio che nel mese di agosto sta garantendo una assistenza giornaliera di 24 ore, si svilupperà progressivamente sino alla copertura H 24 per tutto l’anno spiega il sindaco, Salvatore Puggioni -. Non dimentichiamo naturalmente il grande lavoro che quotidianamente svolgono i nostri medici della Guardia medica, sempre disponibili ed efficienti. Un altro valore aggiunto nell’assistenza sanitaria a Carloforte. Per la nostra Comunità è un risultato di grande rilevanza e come amministratori non possiamo che ringraziare l’assessore regionale della Sanità che dimostra un’attenzione particolare verso le esigenze sanitarie delle Isole minori e che, nel contempo, ci gratifica del lavoro svolto in questi anni, durante i quali ci siamo sempre battuti affinché ci fossero riconosciuti gli stessi diritti delle comunità dell’isola madre.»
«Se consideriamo anche tutto il lavoro svolto di concerto tra l’Amministrazione comunale e l’AREUS per la realizzazione di una piazzola HEMS, presso l’ex campo sportivo Pino solitario, per l’atterraggio dell’elicottero del 118 anche di notte, opera che auspichiamo possa essere conclusa in tempi brevi, possiamo dire che nei prossimi anni, l’assistenza sanitaria in termini di emergenza ed urgenza a Carloforte raggiungerà livelli mai visti conclude Salvatore Puggioni -. Siamo orgogliosi del lavoro fin qui svolto e dei risultati ad oggi ottenuti, che renderanno nei prossimi anni Carloforte e l’Isola di San Pietro ancora più sicuri anche dal punto di vista sanitario.»

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A Carloforte, in pochi giorni, è stato circoscritto e spento sul nascere, un potenziale focolaio di Coronavirus. L’attore principale del colpo di mano è stato il sindaco Salvatore Puggioni. Ha applicato quella che gli scienziati Americani chiamano: regola delle “3T” (Tracciare-Testare-Trattare). E ha vinto. Non solo. Ha trascinato tutto il Sulcis nell’applicazione del metodo. Oltre ai 21 casi dell’isola (17 di residenti di Carloforte, 3 di Sant’Antioco e 1 di San Giovanni Suergiu), sono stati identificati ed isolati 1 caso a Narcao e 1 a Sant’Antioco (con altri 200 tamponi). Bonificata la zona.
Il primo ad applicare questo metodo fu, tra febbraio ed aprile, il professor Andrea Crisanti nella cittadina di Vò Euganeo, in Veneto. Quella cittadina, assieme alla cittadina lombarda di Codogno, furono i centri in cui si svilupparono i primi focolai di Coronavirus. Tuttavia, nei due centri, l’evoluzione dell’epidemia fu diversa: a Vò Euganeo il focolaio si spense; a Codogno avvenne la diffusione verso Bergamo, Brescia, Milano. Nel primo caso, fu salvata l’intera regione Veneto; nel secondo caso, fu compromessa l’intera regione Lombardia.
Il professor Andrea Crisanti è uno studioso di Microbiologia e Virologia specializzatosi ad Oxford. Quando, a gennaio, iniziarono ad arrivare in Italia le notizie dell’epidemia a Vuhan, egli capì immediatamente quale sarebbero state l’evoluzione e diffusione globale.
Già allora, esistevano gli strumenti per decodificare lo RNA virale col PCR (Polimerase chain reaction). Questa tecnica, ideata negli anni ’90 per la decodifica del DNA, consente di vedere ciò che non si può vedere con i comuni microscopi di laboratorio. I “geni” vengono amplificati dall’enzima Polimerasi e, con una reazione a catena, vengono ingranditi, poi con un metodo di migrazione elettrica delle molecole (“foresi”), vengono visualizzati nel computer, sotto forma di bande colorate. Queste “bande”, di varia lunghezza e spessore, dello RNA virale, sono come il codice a barre dei prodotti esposti nei supermercati. Ogni virus ha un suo “codice a barre” e se ne possono identificare le mutazioni. Con tale metodo, è stato possibile identificare la breve sequenza di RNA che sintetizza la “proteina Spike” che riveste il virus e che, come il vischio per gli uccelli, si attacca alle cellule della preda umana.
L’avere identificato la sequenza per la proteina “Spike”, ha consentito agli scienziati di aprire le porte alla preparazione di un vaccino specifico, senza dover usare tutto il virus. Per questo, i ricercatori, compresi quelli dell’azienda IRBM di Pomezia, pensano di poter ottenere un vaccino non pericoloso. Il vaccino, infatti, non sarà costituito dall’intero virus attenuato, ma da una minima frazione: cioè solo la sequenza di RNA virale che sintetizza la proteina “Spike”.
Tuttavia, il vaccino non è pronto. L’Organizzazione Mondiale della Sanità pretende che si portino a termine tutt’e tre le fasi di sperimentazione sull’Uomo. La precipitazione potrebbe costare cara. Fino al momento della disponibilità mondiale del vaccino.

La prima volta che si utilizzò la tecnica di diagnosi ed isolamento dei pazienti colpiti dal morbo, fu nel 1378, con Bernabò Visconti. Egli istituì gli “Ispettori di Sanità”. Questi avevano il compito di individuare gli infetti. Poi arrivava l’esercito che procedeva ad inchiodare porte e finestre, rinchiudendo dentro le loro abitazioni gli appestati; il cibo veniva lanciato da debita distanza. Nel caso tutti morissero, si procedeva ad incendiare l’abitazione, per distruggerne il suo contenuto. Il metodo fu rude ma efficace. La mortalità per peste in Lombardia fu bassissima. Quel metodo di individuazione e trattamento, raggiunse lo scopo.
A Firenze, invece, fu una strage. Nel 1423, il doge di Venezia mise a punto la tecnica dell’“isolamento”. Individuò l’”isola di Santa Maria di Nazareth” per riunirvi tutti gli appestati. L’isola venne data in gestione all’Ordine di San Lazzaro. Dalla fusione dei nomi “Lazzaro” e “Nazareth”, derivò il termine “Lazzaretto”.
La “quarantena”, invece, era stata ideata molti secoli prima, da Ippocrate di Kos. Egli sosteneva che una malattia acuta si manifesta entro 40 giorni dal contatto con uno colpito dall’epidemia. I Francesi nel Medio Evo chiamarono quel lasso di tempo “une quarantaine de jours”. Da cui “quarantena”.
Come si vede, la regola delle “3T” ha radici molto antiche ed i metodi per applicarla furono senza dubbio rudi nel passato ma sono “gentili” oggi. L’ingentilimento del metodo attuale, deriva tutto dalla tecnologia. Abbiamo oggi a disposizione il “sequenziator” di DNA. Lo strumento decodifica l’RNA virale e riproduce il corrispondente DNA. Questo viene amplificato e sottoposto a “foresi”, per conoscere il “codice a barre” del virus infettante.
Il prelievo è molto semplice: si esegue con un microtamponcino che entra in contatto con la mucosa delle cavità nasali e con quella del faringe. Queste sono sedi particolarmente ricche di virus nei casi positivi. Il paziente che viene identificato è molto fortunato: viene seguito e curato precocemente, inoltre viene isolato in modo da non contagiare la propria famiglia ed i compagni di lavoro. Il risultato è duplice: la cura del paziente e la tutela della società.
La sequenza di atti clinici che ho descritto, è semplice dal punto di vista metodologico e strumentale, tuttavia è difficilissima dal punto di vista umano. Infatti, non tutti riescono a riprodurre i risultati ottenuti a Vò Euganeo dal professor Andrea Crisanti. Nel caso dell’area sanitaria del Sulcis Iglesiente, esiste una difficoltà in più. E’ l’unica area in Sardegna che, fino al primo caso di Covid-19 a Carloforte, non era dotata dell’apparecchio estrattore di DNA. L’Amministrazione regionale non aveva ricompreso il Sulcis Iglesiente fra i destinatari di questo strumento.
Due mesi fa, dopo pressioni di gruppi di opinione come lo SPI CGIL di Carbonia e la Consulta Anziani di Iglesias, è intervenuto un Ente benefico privato, la Fondazione di Sardegna, che ha donato alla Regione la somma necessaria per l’acquisto dello strumento da destinarsi specificamente alla popolazione del Sulcis Iglesiente.
Dopo un lungo lasso di tempo, lo strumento è stato ordinato ed acquisito, tuttavia, quando esplose il focolaio di Carloforte non avevamo ancora un nostro strumento diagnostico in funzione.

Qui entra in gioco la genialità del sindaco Salvatore Puggioni. Non so come abbia fatto a riuscirci. Quando prese coscienza che in pochi giorni si era passati da 3 a 9 casi di Covid-19, ha messo in moto
una macchina complessa che ha utilizzato lo schema della “3T” degli Americani, usato dal professor Andrea Crisanti a Vò Euganeo. Ha sottoposto a screening di massa, con tampone faringeo, oltre 800 persone ed ha rilevato l’esistenza di ben 21 casi positivi fino ad allora insospettabili. Quindi ha coinvolto tutte le cittadine del circondario inducendo uno screening tra tutti coloro che, teoricamente, potevano essere entrati in contatto con il primo “gran diffusore” di virus che provocò il focolaio. Ha vinto.
Una volta individuato l’avversario. l’ha isolato mettendo al sicuro tutti. Questo fantastico esempio è da indicare a tutti i Sindaci del Sulcis Iglesiente. Se tutti mettessero in campo i talenti per cui vennero eletti, sicuramente scopriremmo che sono tutti titolari anche di una genialità sanitaria che alla fine salverà la nostra Sanità dal degrado a cui la programmazione politica passata e presente l’ha condannata.
I complimenti di questo giornale a Salvatore Puggioni sono sicuramente piccola cosa rispetto a quelli che ha ricevuto da Barbara Serra, la giornalista dell’emittente televisiva Al Jazeera di Londra, quando l’ha dichiarato “migliore di Boris”, ma sono altrettanto meritati.

Mario Marroccu

“In questi giorni a Carloforte, grazie all’intervento dell’ATS – Ufficio di Igiene Pubblica, è stato eseguito un numero rilevante di tamponi al fine di individuare ed arginare la diffusione del Covid-19.

Alla luce dei risultati dei tamponi ad oggi eseguiti, possiamo dire che i numeri dei positivi sono al di sotto delle statistiche e del tutto fisiologici, tali da smentire chi si aspettava un numero di positivi ingestibile, chi parlava di chiusura dell’isola, chi si è prodigato a mettere Carloforte in prima pagina, sia a livello regionale che nazionale, chi ha cercato di denigrarla creando infondati allarmismi.”

Lo scrive, in una nota, Salvatore Puggioni, sindaco di Carloforte.

“Oggi Carloforte è un luogo sicuro e la sua comunità è responsabile e coraggiosa – aggiunge Salvatore Puggioni -.

Lo dimostra il fatto che si è scelto di fare 575 test sierologici rapidi alla fine del lockdown e ad oggi oltre 800 tamponi.

Questa pervasiva e scrupolosa indagine epidemiologica dimostra che il virus circola, e circola ovunque, e se, per ipotesi, in tutte le realtà simili alla nostra per presenze turistiche si producesse lo stesso sforzo i numeri non sarebbero molto diversi.”

“A Carloforte oggi abbiamo piena e totale contezza dell’estensione del virus e pieno e totale controllo, inoltre grazie alle scrupolose e puntuali attenzioni dei nostri operatori e al monitoraggio costante da parte delle Autorità competenti, è garantita la sicurezza anche nelle strutture e locali a servizio dei turisti.”

E questo certamente fa della nostra isola un luogo più sicuro di altri. Soprattutto, alla luce dei numeri, davvero esigui riscontrati in questi giorni e all’indagine che puntuale e costante sorveglia la situazione – conclude Salvatore Puggioni -.

Non si sa cosa accada in altre realtà, sappiamo che nel nostro Comune abbiamo raggiunto livelli di conoscenza del virus non paragonabili.”