22 November, 2024
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Il prof. Manlio Brigaglia ci ha lasciato. Chi scrive avrà  modo più avanti di scrivere quale onore è stato per lui averlo avuto come professore di italiano al Liceo “Azuni” e come amico per tutte le occasioni in cui ha richiesto il suo giudizio illuminato per tutti i suoi libri relativi a Ploaghe e alla Sardegna e per tutte le volte che il Professore ha risposto – con la propria presenza, con il proprio sostegno, con la propria adesione – alle iniziative del mondo dell’emigrazione organizzata e in particolare della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (F.A.S.I.). 

Oggi mi preme dire che il mondo dell’Emigrazione esprime sincero rimpianto per la perdita di un Amico che è stato sempre al suo fianco! Tutte le volte che mi capitava di passare a Sassari non si negava alla conoscenza dei miei compagni di viaggio dei Circoli degli emigrati. E tutti Lo ringraziavano con deferenza per la cortesia che il Professore usava nei loro confronti, interessandosi alle vicende del circolo di Cesano Boscone, di Fiorano Modenese, di  Rivoli, di Bareggio, di Lecco. Con i presidenti di questi due ultimi Circoli lo abbiamo salutato all’ora di pranzo giovedì 26 aprile, prima di riprendere la strada per Cagliari, per partecipare alla celebrazione de “Sa Die de sa Sardigna” insieme al Consiglio regionale. Il Professore appariva certo stanco ma non mancò di regalarci qualcuno dei suoi gustosi aneddoti, in particolare – data la presenza di Salvatore Tola e di Sandro Ruju, autori di una lunga intervista con Lui sull’argomento – relativi alla sua incommensurabile attività di “facitore di libri”. Io e Bruno Paba e gli amici di Bareggio e Lecco e le nostre mogli salutammo il Professore con negli occhi la felicità di averlo avuto ospite alla nostra tavola.

Non potevamo sapere che dovevamo conservare – come un prezioso “soldino dell’anima” – le immagini di quell’incontro, compresa l’ultima che ci è rimasta nella mente/memoria: Lo rivediamo a fianco di Sandro che Lo accompagna nella sua mitica abitazione/studio di Viale Umberto 124. Caro Professore, il mondo dell’Emigrazione saprà ricordare come merita la sua opera di valorizzazione delle esperienze degli emigrati. Siamo a Parigi – come La informai a Sassari – per ricordare la ricezione delle opere e del pensiero di Antonio Gramsci in Francia. A Parigi sabato mattina ricorderemo Gramsci e anche il professor Manlio  Brigaglia.

Paolo Pulina

Vicepresidente della F.A.S.I.

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Entra nel vivo, a Macomer, la quindicesima edizione della Mostra regionale del Libro in Sardegna, voluta dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, organizzata dal Comune di Macomer con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi) e la direzione artistica di Saverio Gaeta. “Le radici come storie” è il tema della seconda giornata di venerdì 20 che propone ben tredici appuntamenti, tra presentazioni di libri, incontri con autori, dibattiti e concerti, divisi tra i padiglioni delle Ex Caserme Mura e le scuole che aderiscono al progetto “Adotta un libro sardo”.

La giornata ruoterà attorno a due temi, al centro di altrettanti dibattiti. Il primo, in programma alle ore 12.00 al Padiglione Tamuli, vedrà Ugo Collu e il critico Natalino Piras confrontarsi su “Migrazioni e contaminazioni. Il senso delle radici in Francesco Masala e altri visionari sardi”. Tema importante, al centro del dibattito che ha caratterizzato la presenza sarda al XXIX Salone internazionale del libro di Torino conclusosi nei giorni scorsi al Lingotto. La riflessione sarà incentrata sulle figure chiave del panorama culturale e letterario sardo, innovatori lungimiranti e anticipatori della modernità. Sardi illustri, accomunati da esperienze di contaminazione con altre realtà, protagonisti di fughe dall’Isola e altrettanti ritorni verso l’autentico e le radici. L’incontro, moderato da Salvatore Tola e inserito nella sezione “Tra Isola e Mondo”, riprende il tema individuato e sviluppato dall’Aes nella recente edizione del Salone del Libro di Torino e avrà come ideale conclusione lo spettacolo che, a partire dalle ore 21.30 al Padiglione Filigosa, vedrà protagonisti il musicista Gavino Murgia e l’attore Gianni Cossu. “Tributo ai visionari sardi” (Grazia Deledda, Antonio Gramsci e Francesco Masala) è il titolo del reading, già rappresentato con successo a Torino.

Il secondo dibattito è in programma alle ore 19.30 al Padiglione Filigosa e rinnova la tradizione della Mostra del Libro di Macomer quale importante momento di confronto sullo stato di salute della cultura e della promozione del libro. Quest’anno a trattare il tema “Cultura: quali prospettive reali di crescita?” saranno Flavia Cristiano (direttrice del Centro per il libro e la lettura del Ministero dei Beni e le Attività Culturali), i librai Aldo Addis e Davide Ruffinengo e l’editore-libraio Paolo Sorba (membro del Direttivo AES). Conduce l’incontro Paolo Lusci. Il Centro per il Libro e la Lettura (Cepell) è un istituto autonomo del ministero per i Beni e le attività culturali ed ha il compito di divulgare il libro e la lettura in Italia e di promuovere all’estero il libro, la cultura e gli autori nazionali. Il centro ha recentemente elaborato un Piano nazionale di promozione della lettura, resosi necessario alla luce degli ultimi preoccupanti dati Istat secondo cui nel 2015, rispetto all’anno precedente, la quota di lettori di libri è scesa nel 2014 dal 43% al 41,4%. Tra le cause della crisi, la tendenza alla chiusura delle librerie indipendenti e il progressivo calo delle vendite librarie. Il Piano nazionale privilegia due ambienti essenziali per la diffusione della lettura: le scuole e biblioteche, oltre a fissare sei azioni strategiche per rilanciare la lettura, soprattutto nelle regioni meridionali, nelle città medio-piccole e nelle periferie urbane.

Il resto del programma prevede di mattina gli incontri degli autori nelle scuole, all’interno del progetto “Adotta un libro sardo”. Nell’Aula Magna dell’ITC Satta e nell’Auditorium del liceo Galilei, a partire dalle 10.15 i giovani incontreranno Antoni Flore Motzo, autore del romanzo “Le pietre di Leàri” (Arkadia) e discuteranno con Giommaria Craboledda e Dario Maiore del libro “Monsieur Poivron” di Francesco Giorgioni (Taphros Edizioni). In primo piano anche i volumi “Longevità” di Gisella Rubiu (Taphros Edizioni) che verrà presentato dall’autrice insieme a Gianni Pes e Dario Maiore, e “Sollevatori di pietre” (Cuec editrice) con Nicola Manca.

Nell’Aula Magna dell’Istituto Binna-Dalmasso (ore 10.00) e presso l’Istituto Giannino Caria (ore 11.30), Diego Corraine presenterà invece agli studenti delle scuole primarie “Sa sorighita presumida” e “Il piccolo principe/Su printzipeddu” edito da Papiros in diverse varianti linguistiche (sardo, tabarchino, algherese e maltese). Il programma della mattina si completa negli spazi delle Ex Caserme Mura. Qui alle ore 11.30 nel Padiglione Tamuli, per la sezione, “Tra Isola e Mondo”, Tonino Oppes presenta “Il Ballo con le Janas” (Edizioni Domus De Janas).

Ricchissimo anche il programma pomeridiano.

Si inizia alle 16.30 al Padiglione Tamuli con la presentazione del libro edito da Ilisso “Issu e Issa” di Antonello Cuccu. L’autore interverrà insieme a Ivo Serafino Fenu e Anna Pau, in un incontro che anticipa la mostra dedicata al centenario della nascita di Salvatore Fancello in programma a Dorgali.

Alle ore 17.00, il programma dedicato al libro sardo sarà intervallato da un breve appuntamento organizzato presso il piazzale Santa Croce (Casa Attene) per “Gli incompresi… storie e vite di ragazzi e genitori”, un reading per adulti e bambini di e con Lorenzo Braina e le musiche di Donato Cancedda.

Alle 17.30 si torna al Padiglione Tamuli per “Notturni sardi”, un appuntamento che propone la presentazione dei libri “Pietre su pietre” di Andrea Gambula (Carlo Delfino Editore) e “Celesti notturni. Antichità in luce” di Tore Serra e a cura di Simonetta Castia (Mediando Edizioni). Quest’ultimo volume verrà presentato da Michele Forteleoni e Gian Nicola Cabizza. Si tratta di due opere che in maniera diversa raccontano gli scenari notturni del cielo sardo proponendo soggetti archeologici e naturalistici messi in relazione con le scene notturne che contribuiscono a restituire un paesaggio diverso. Il lavoro rappresenta l’esito della proficua collaborazione tra il circolo culturale Aristeo di Sassari e la Società Astronomica Turritana.

Quattro libri sono invece protagonisti dell’incontro dal tema “Sardegna per immagini” (ore 18.30, Padiglione Tamuli): “Blue Sardinia, Cuore Mediterraneo” di Enrico Spanu, “La costa delle miniere” di Lino Cianciotto (entrambi Edizioni Enrico Spanu) e “Mogoro. I luoghi raccontano” e “Mogoro. Il fiume racconta” di Ivo Piras (SguardiSardi).

La lunga serata all’insegna di libri e autori si concluderà alle ore 20.30 (Padiglione Tamuli) con la presentazione del volume “Gonario II di Torres e Sigismondo Arquer” di Gabriele Colombini e Sergio Arangino, in un incontro che sarà moderato dal giornalista Antonio Meloni). Arquer è considerato dagli storici la più notevole figura sarda del Cinquecento la cui vicenda e la tragica fine sul rogo, per mano dell’Inquisizione spagnola, varcano gli stretti confini dell’Isola e della sua storia interna per proiettarsi sulla più ampia scena europea caratterizzata dai contrasti religiosi che sconvolsero l’Europa all’inizio del Rinascimento. Non meno importante, Gonario II di Torres, figura poco conosciuta del Medioevo europeo, protagonista di vicende avventurose. A partire dal momento della morte del padre, poco più che adolescente, viene usurpato il suo trono sul giudicato

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Torna a Macomer la Mostra regionale del Libro in Sardegna e per la sua quindicesima edizione allarga gli orizzonti nel segno del tema “Le radici come storie”. Appuntamento da giovedì 19 a domenica 22 maggio negli spazi delle Ex Caserme Mura con il tradizionale appuntamento voluto dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, organizzato dal comune di Macomer con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi) e la direzione artistica di Saverio Gaeta, che ha curato la programmazione insieme a Simonetta Castia, presidente degli editori sardi.

In quattro giorni saranno oltre trenta gli appuntamenti in programma: a catalizzare l’attenzione non saranno soltanto le presentazioni delle più interessanti novità editoriali isolane e gli incontri con gli autori (per il format “Tra Isola e Mondo”), ma anche spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche, senza dimenticare i laboratori per i ragazzi e le scuole, questi ultimi nell’ambito della sezione “Adotta un libro sardo” e “Cineforum sardo”. Un cartellone che sarà arricchito dalla presenza di due nomi importanti del panorama editoriale italiano e internazionale come quelli di Piergiorgio Odifreddi e della giornalista e scrittrice turca Esmahan Aykol. A loro il compito di aprire e chiudere con una riflessione sul rapporto tra radici e storie la Mostra del Libro. Il matematico, popolare presso il grande pubblico per i suoi saggi e gli interventi sui quotidiani, parlerà giovedì de “Le nostre radici reali e immaginarie”, mentre la scrittrice turca (conosciuta nel nostro paese per i romanzi “Hotel Bosforo” e “Tango a Istanbul”, editi da Sellerio), dialogherà domenica con Michele De Mieri sul tema cardine della Mostra, “Radici come storie”.

Ma la Mostra sarà anche occasione per fare il punto sulle prospettive di crescita della cultura in Italia con Flavia Cristiano (direttrice del Centro per il libro e la lettura del ministero dei Beni e le Attività Culturali), per discutere delle lingue minoritarie con la friulana Carla Marcato, per fare il punto sull’edizione nazionale delle opere di Grazia Deledda con i critici Aldo Maria Morace e Duilio Caocci e per ricordare Sergio Atzeni e il suo rapporto con la città di Cagliari insieme agli scrittori Milena Agus e Giulio Angioni.

La quindicesima edizione della Mostra del Libro in Sardegna verrà inaugurata giovedì 19 alle ore 17.30 presso il Padiglione Tamuli. Una cerimonia che proseguirà alle 18.00, al Padiglione Filgosa, con i saluti del sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu e gli interventi dell’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Claudia Firino, dell’assessore alla Cultura di Macomer Tiziana Atzori, del consigliere regionale Gianfranco Congiu e del presidente dell’Aes Simonetta Castia.

Subito dopo si entrerà nel vivo della prima giornata, con quattro appuntamenti tutti in programma nel Padiglione Filigosa.

Si inizia alle 18.15 con “L’albero della poesia”, un incontro sull’editoria poetica in Sardegna, coordinato da Tore Cubeddu e fortemente voluto dall’AES d’intesa con il Festival Cabudanne de sos Poetas di Seneghe, durante il quale interverranno il grande poeta Giovanni Dettori e Mario Cubeddu, presidente del Festival.

Si proseguirà alle 18.55 con la presentazione la quinta edizione del Premio internazionale Ennio Zedda, a cura del Centro Internazionale del fumetto di Cagliari, Aes e comune di Macomer.

Alle 19.30 il matematico Piergiorgio Odifreddi sarà protagonista dell’incontro dal tema “Le nostre radici reali e immaginarie”. Capace di sorprendere con la ricchezza delle sue argomentazioni e per il coraggio delle sue posizioni, Odifreddi proporrà al pubblico di Macomer una riflessione sulle radici che, pur rappresentando il passato e nutrendosi del presente, Rappresentano l’innovazione e l’originalità, rappresentando il nostro il futuro e andando verso di esso.

La prima giornata della Mostra del Libro in Sardegna si chiuderà alle 21.00 all’insegna dello spettacolo teatrale “Glass duo”, proposto dal Cedac nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello spettacolo Sardegna.

La seconda giornata della Mostra, venerdì 20, si apre in mattinata con due appuntamenti in programma nel padiglione Tamuli, che inaugurerano la sezione Tra Isola e Mondo. Alle 11.30 Tonino Oppes presenta “Il Ballo con le Janas” (Edizioni Domus De Janas) mentre alle 12.00 il tema della Mostra torna nel dibattito, già proposto al Salone del libro di Torino, dal titolo “Migrazioni e contaminazioni. Il senso delle radici in Francesco Masala e altri visionari sardi”, con gli interventi, moderati da Salvatore Tola, di Ugo Collu, Giovanni Manca e Natalino Piras.

Ricchissimo il programma pomeridiano di venerdì 20 con ben sette appuntamenti.

Si inizia alle 16.30 al Padiglione Tamuli con la presentazione del libro edito da Ilisso “Issu e Issa” di Antonello Cuccu. L’autore interverrà insieme a Ivo Serafino Fenu e Anna Pau, in un incontro che anticipa la mostra dedicata al centenario della nascita di Salvatore Fancello in programma a Dorgali.

Alle ore 17.00, il programma dedicato al libro sardo sarà intervallato da un breve appuntamento organizzato presso il piazzale Santa Croce (Casa Attene) per Gli incompresi… storie e vite di ragazzi e genitori”, un reading per adulti e bambini di e con Lorenzo Braina e le musiche di Donato Cancedda.

Alle 17.30 si torna al Padiglione Tamuli per , un appuntamento che propone la presentazione dei libri “Pietre su pietre” di Andrea Gambula (Carlo Delfino Editore) e “Celesti notturni. Antichità in luce” di Tore Serra e a cura di Simonetta Castia (Mediando Edizioni). Quest’ultimo volume verrà presentato da Michele Forteleoni e Gian Nicola Cabizza.

Quattro libri sono invece protagonisti dell’incontro dal tema “Sardegna per immagini” (ore 18.30, Padiglione Tamuli):Blue Sardinia, Cuore Mediterraneo” di Enrico Spanu, “La costa delle miniere” di Lino Cianciotto (entrambi Edizioni Enrico Spanu), “Mogoro. I luoghi raccontano” e “Mogoro. Il fiume racconta” di Ivo Piras presenta (SguardiSardi).

Da sempre la Mostra del Libro è un importante momento di dibattito e di confronto sullo stato di salute della cultura e della promozione del libro. Quest’anno a trattare il tema “Cultura: quali prospettive reali di crescita?” saranno Flavia Cristiano (direttrice del Centro per il libro e la lettura del ministero dei Beni e le Attività Culturali), i librai Aldo Addis e Davide Ruffinengo e l’editore-libraio Paolo Sorba (membro del Direttivo AES). Si inizia alle 19.30 al Padiglione Filigosa, conduce l’incontro Paolo Lusci.

La lunga serata di venerdì proseguirà alle ore 20.30 (Padiglione Tamuli) con la presentazione del libro “Gonario II di Torres e Sigismondo Arquer” di Gabriele Colombini e Sergio Arangino (che saranno presentati da Antonio Meloni) e si concluderà alle 21.30 al Padiglione Filigosa con “Tributo ai visionari sardi” (Grazia Deledda, Sergio Atzeni e Francesco Masala), il reading, reduce dal grande successo torinese, che vedrà protagonisti il musicista Gavino Murgia e l’attore Gianni Cossu.

Programma ricchissimo anche quello della giornata di sabato 21 che si aprirà alle ore 11.00 al Padiglione Tamuli con un dibattito dedicato all’opera dell’’architetto Vico Mossa e a cui parteciperanno Guido Carcangiu, Alessandra Mocci e Enrico Pinna del comune di Serramanna.

Sono sei invece gli appuntamenti pomeridiani. Si parte alle ore 16.00 al Padiglione Filigosa con la presentazione del libro “Zente de Macumere” di Salvatore Murgia, con gli interventi (moderati da Sandro Biccai) di Salvatora Miscali, Salvatore Sechi e Salvatore Tola.

Alle 16.30 sarà invece Paolo Lusci a coordinare nel Padiglione Tamuli la presentazione di tre novità editoriali: Marinella Caocci proporrà “Lunaesole” (Aipsa), Tiziana Ballicu “Colpo di coda” di Luisella Sassu (Condaghes) e Ilario Carta “I giardini di Leverkusen” (Arkadia).

La Sardegna è ancora protagonista nei due incontri centrali della giornata di sabato, dedicati a Grazia Deledda e alla lingua sarda. Alle ore 17.30 al Padiglione Tamuli i critici Duilio Caocci e Aldo Maria Morace, insieme al sindaco di Nuoro Andrea Soddu, saranno protagonisti del dibattito “Omaggio al Nobel. Verso l’Edizione Nazionale delle opere di Grazia Deledda”, mentre alle 18.30 al Padiglione Filigosa, il giornalista Paolo Pillonca modererà il dibattito su “Lingue locali e varietà di italiano. Ricerche, usi, bisogni”, a cui parteciperanno i docenti universitari Cristina Lavinio e Maurizio Virdis e la studiosa friulana Carla Marcato.

Si continua a parlare di lingua sarda dalle 19.30 al Padiglione Tamuli. Gianni Muroni è il traduttore del capolavoro di Cervantes “Don Chisciotte de sa Màntzia”, edito da Condaghes. Conduce l’incontro Giuseppe Corongiu.

Alle 20.00 (Tamuli) spazio invece al teatro in Sardegna con il volume “Un delitto fatto bene”. L’autore, il regista e attore Mario Faticoni, sarà presentato da Natalino Piras.

La terza giornata della Mostra del Libro si chiuderà con lo spettacolo “La Festa del Cristo” di Grazia Deledda, con Ludovica Cadeddu e Andrea Congia, una produzione dell’associazione “Tra Parola e Musica”. Si inizia alle 21.30 al Padiglione Filigosa.

L’ultima giornata della quindicesima edizione della Mostra del Libro in Sardegna, domenica 22, proporrà ben dieci appuntamenti. I primi quattro avranno luogo in mattinata al Padiglione Tamuli delle Ex Caserme Mura.

Si inizia alle 10.30 con Diego Corraine che presenta “Su printzipeddu” di Antoine de Saint Exupery, tradotto dalla casa editrice Papiros in sardo, tabarchino, algherese e maltese. Modera l’incontro Tore Cubeddu.

“Francesco Dore. Un medico dalla Barbagia al Parlamento” è invece edito da Ilisso che sarà presentato alle ore 11 da suo autore Francesco Dore e da Bachisio Porru.

Il programma prosegue alle ore 11.30 nel segno della lingua sarda e di due dei suoi più importanti studiosi: Mario Puddu (che presenterà la seconda edizione rivista e ampliata del suo “Ditzionàriu de sa Limba e de sa cultura sarda”, edito da Condaghes) e Massimo Pittau (autore del “Nuovo dizionario della Lingua Sarda”, edito da Domus De Janas). Modera l’incontro Antonio Ignazio Garau.

Alle 12.30 l’ultimo appuntamento della mattinata vedrà protagonisti, presentati da Antonio Rojch, Massimo Pittau e Italo Bussa, autori dei volumi “Credenze religiose degli antichi sardi” e “L’accabadora immaginaria” (entrambi editi da Della Torre).

Il pomeriggio di domenica si aprirà alle 16.00 al Padiglione Filigosa con uno degli appuntamenti più attesi della Mostra: gli scrittori Milena Agus e Giulio Angioni renderanno omaggio ad uno dei più importanti autori sardi del novecento e alla sua città. “Sergio Atzeni: uno sguardo su Cagliari” è il tema dell’incontro che sarà condotto da Paolo Lusci.

Sempre Paolo Lusci condurrà anche i due appuntamenti seguenti, in programma al Padiglione Tamuli alle 17.00 e alle 17.30: nel primo Franciscu Sedda, insieme ad Antonio Onorato Succu, presenterà il suo “Manuale di indipendenza nazionale” (Edizioni Della Torre); nel secondo Daniela Murgianu e Marco Siddi illustreranno “Senza futuro. Storie vere di chi ha perso il lavoro e la speranza” (Cuec Editrice).

Gli ultimi appuntamenti alle ore 18.00 e 19.00 al Padiglione Tamuli vedranno protagonisti Antonietta Dettori che presenterà “La sacralità del pane in Sardegna” di Marisa Iamundo De Cumis (Carlo Delfino Editore) e il regista Daniele Atzeni, di cui verrà proiettato il film “Sos mortos de Alos”, ispirato all’opera di Francesco Masala “Il Dio petrolio”. Moderano Tore Cubeddu e Giancarlo Zoccheddu.

La quindicesima edizione della Mostra del Libro in Sardegna di Macomer si chiuderà alle 20.30 al Padiglione Filigosa. Qui Michele De Mieri incontrerà la giornalista e scrittrice turca Esmahan Aykol. Al centro il tema della Mostra “Radici come storie”. Nata a Edirne, Aykol oggi vive tra Istanbul e Belino. In Italia è conosciuta per i romanzi (editi da Sellerio) “Hotel Bosforo” (2010), “Appartamento a Istanbul” (2011), “Divorzio alla turca” (2012) e “Tango a Istanbul” (2014) che vedono protagonista la libraia Kati Hirsche alle prese con misteriosi delitti. Con Esmahan Aykol la Mostra del Libro in Sardegna si apre anche al dibattito internazionale, focalizzando l’attenzione su un paese, la Turchia, che si trova oggi al centro di dinamiche come quelle relative alle migrazioni, alla libertà di stampa e alla lotta al fondamentalismo islamico, che riguardano tutti noi.

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E’ stato presentato, in Consiglio regionale, il libro “La grande Diaspora”, di Gianni De Candia, 40 anni di emigrazione sarda nel mondo nelle pagine del Messaggero Sardo.

«Per 40 anni il Messaggero Sardo ha rappresentato un ponte fra la nostra terra e le decine di migliaia di sardi nel mondo tenendo in qualche modo unita la comunità regionale – ha detto il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau -. Con il volume apriamo una serie di appuntamenti con la cultura e la storia della Sardegna, perché crediamo che il Consiglio debba essere un luogo sempre più aperto ai cittadini, in grado di raccogliere contributi originali ed interessanti sulla nostra identità, su quello che siamo stati e sul futuro che vogliamo costruire per la Sardegna; da questo punto di vista il lavoro di Gianni De Candia è un ottimo inizio.»

Subito dopo gli interventi dei protagonisti della lunga stagione del Messaggero Sardo. Salvatore Tola, redattore storico del periodico e curatore della “sezione” dedicata alla poesia, ha ricordato il sentimento comune della ricerca del riscatto espresso da tante generazioni di sardi; «un riscatto che in molte occasioni – ha affermato – superava la sfera personale per abbracciarne una più identitaria molto più ampia». Significative, in questo senso, le battaglie condotte da Tullio Locci (residente a Savona) per far ottenere ai sardi una “corsia preferenziale” nei trasporti da e per la Sardegna e di Anna Maria Sechi, che ha fatto conoscere al Belgio la complessa realtà della talassemia.

Gianni De Candia, autore del libro, ha sottolineato in apertura che l’esperienza del Messaggero, con l’opportunità di contatti umani particolari ed irripetibili, ha rappresentato un grande arricchimento personale e professionale. «Il numero dei sardi nel mondo – ha detto fra l’altro – è stato sempre sottostimato, basti pensare che erano ben 288.000 già nel 1971 di cui 220.000 in Europa ma il dato proviene dal censimento del Ministero degli Esteri e, già da allora, forniva una dimensione molto parziale, peraltro solo quantitativa, del fenomeno; oggi possiamo dire che la popolazione sarda all’estero non è inferiore a quella che risiede nell’Isola».

«Il Messaggero – ha concluso De Candia – in definitiva ha raggiunto due scopi: ha aiutato noi a costruire per intero la nostra storia e aiutato gli emigrati a non perdere la memoria.»

Da Franco Siddi, responsabile nazionale di Confindustria-televisioni e componente del Cda Rai, è arrivata una testimonianza con un duplice profilo: da redattore del Messaggero Sardo e componente della Consulta regionale per l’emigrazione. «Come giornalista del Messaggero – ha detto Siddi – ho avuto la fortuna di continuare nella professionale dopo essere rimasto disoccupato in una sorta di società editoriale solidale dove esisteva la missione di aiutare i giovani in difficoltà ad affermarsi nel lavoro; una missione sociale all’interno di una missione più grande che aveva l’obiettivo di tenere uniti i due mondi dei sardi e, di conseguenza, la nostra terra con il mondo».

«Se oggi i sardi sono rispettati nel mondo – ha detto Siddi – il merito è dei nostri emigrati e di quanto hanno saputo costruire e trasmettere, anche in termini valoriali e di reputazione, in tante generazioni.»

PRESENTAZIONE LIBRO DE CANDIA 1 PRESENTAZIONE LIBRO DE CANDIA 2-1

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Battute finali, a Neoneli, per la sesta edizione de “Sa festa de sa fregula istuvada e de sa cassola – Licanìas de Barigadu”. La manifestazione promossa dal Comune sfoglia le sue ultime pagine con una lunga giornata di eventi, dalla mattina a tarda sera, tra presentazioni editoriali, spettacoli, musica, cinema e le degustazioni dei due piatti tipici della cucina neonolese: sa fregula istuvada, cucinata con strutto e pecorino, e sa cassola, a base di carne di pecora.

La mattina, dalle 10.00, nelle case e strade del centro storico tornano le esposizioni dei prodotti gastronomici e di artigianato, mentre a Sa ‘omo ‘e Bona ci si può cimentare in un laboratorio (gratuito) per la preparazione manuale della fregula.

Alle 11.00, a Casa Cherchi, viene presentato per la prima volta al pubblico il libro fotografico “Neoneli – Uno sguardo contemporaneo”, a cura di Salvatore Ligios, fresco di stampa per la Soter Editrice. In 516 pagine e 440 immagini, raccoglie testi di Salvatore Cau, Salvatore Ligios, Sonia Borsato, Salvatore Tola e gli scatti di trentuno fotografi: una corposa selezione di immagini prodotte nei seminari organizzati dal comune di Neoneli dal 2010 allo scorso anno sotto la guida di Salvatore Ligios, per esplorare nel tempo differenti aspetti della comunità: il centro storico, il territorio, i ritratti, le tradizioni popolari e i mestieri.

Altre pagine al centro del successivo incontro in programma a mezzogiorno: Eliano Cau dialoga con Vanessa Roggeri, autrice del romanzo “Fiore di fulmine“, seconda uscita per Garzanti della scrittrice cagliaritana.

Nel pomeriggio, si ritorna nel centro storico per un concerto del Coro Polifonico e Cuncordu Stella Maris di Magomadas (alle 16.00), una degustazione di vini locali con Dario Cappelloni (alla stessa ora nel largo Margherita; assaggi al bicchiere al costo di un euro, oppure in un calice con la sacchetta a 5 euro), e per lo spettacolo “Prof. Pietrosky e il coniglio nel cappello”, dell’attore e giocoliere Pietro Olla (alle 18.00).

In piazza Barigadu, sempre alle 18, il gran finale gastronomico con la degustazione (al costo di 7 euro) dei due piatti della tradizione culinaria neonelese, la fregula istuvada e la cassola, l’esibizione dei gruppi folk Città Di Assemini e Pro Loco di Samugheo, e del trio musicale formato da Roberto Fadda (all’organetto), Emanuele Bazzoni (chitarra e voce) e Andrea Fadda (percussioni).

Alle 21.00 in piazza Italia, infine, racconti di Lalla Careddu a precedere la proiezione di “Neoneli e la settimana santa – rinascita di una tradizione“: un cortometraggio di Vincenzo Ligios e Giampiero Bazzu che documenta il recupero, avvenuto la scorsa Primavera, dopo una settantina d’anni di oblio nel paese del Barigadu, dell’antico rito pasquale de S’iscravamentu, la deposizione del Cristo dalla Croce e i riti della settimana santa ad essa collegati. La visione del film è introdotta da Alessandro Cossu e seguita da un dibattito con l’intervento dei due autori.

La sesta edizione de “Sa festa de sa fregula istuvada e de sa cassola – Licanìas de Barigadu” è organizzata dal comune di Neoneli con il contributo e la collaborazione di Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), Unione dei comuni del Barigadu, Centro Commerciale Naturale di Neoneli, Consulta Giovani di Neoneli, Federazione Italiana Cuochi, la Città del Vino, associazione Borghi Autentici, Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino (ONAV), associazione culturale Su Palatu, Sistema bibliotecario del Barigadu, C.E.A.S. Guilcier – Barigadu (Centro di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità), Smeralda Consulting, Il Menù di Elia Saba.

 Neoneli Fregula (s)Neoneli (2)

Mario Medas

È previsto per giovedì 5 giugno, al teatro fratelli Medas di Guasila, il secondo appuntamento con #Teatro Popolare 2014, la rassegna di teatro in lingua sarda organizzata dai Figli d’Arte Medas e dedicata quest’anno alla Lingua Madre. Al centro dell’incontro la figura dell’attore Mario Medas e il suo libro Medas Istorias – Tra Vita e Teatro. Due gli eventi in programma: alle ore 19.00 la presentazione del libro con gli interventi di Giulio Angioni, scrittore e antropologo che ha curato la prefazione del volume, e Salvatore Tola, scrittore ed esperto di poesia che ha collaborato alla stesura del testo; alle ore 21.00 l’attore Gianluca Medas leggerà alcuni passi significativi del libro con l’accompagnamento musicale del chitarrista Andrea Congia.

Mario Medas ha voluto rivelare la Storia della sua famiglia: la famiglia d’Arte Medas. Il racconto ha inizio con il matrimonio dei suoi genitori e soprattutto con il debutto teatrale della madre, Rachele Piras. Continua poi con le attività svolte insieme ai numerosi fratelli, a partire dal secondo dopoguerra, sino ad arrivare ai giorni nostri, quando la Tradizione artistica di famiglia si allarga a figli e nipoti. Il racconto è accompagnato dai testi degli articoli usciti sui giornali e si conclude con le testimonianze di alcuni membri della famiglia, di collaboratori ed estimatori.

Nato a Guasila, Mario Medas ha vissuto però tutta la sua vita a Cagliari, dove ha alternato il lavoro e la cura della crescita dei figli all’attività teatrale: il teatro è, infatti, il nucleo fondante del suo DNA. Uno dei fratelli Medas, appartiene alla centenaria famiglia d’Arte Medas che tanto ha dato al teatro in lingua sarda. Legato in modo particolare al personaggio di tziu Bachis in “Cinixu” e al protagonista della commedia “Tziu Paddori”. L’ultima sua interpretazione è stata in “Sa Badd’e su Silenziu”, di cui ha scritto anche il testo.

Nata nel 1990 per iniziativa di Gianluca Medas, l’Associazione Figli d’Arte Medas porta avanti un percorso poliedrico nel quale cultura popolare, teatro di narrazione e musica costituiscono le cifre estetiche più importanti. Diversi progetti hanno preso forma, nel corso del tempo, e hanno portato la compagnia ad essere riconosciuta dal Ministero della Cultura della Repubblica Italiana. Tra le attività più recenti tre rassegne di rilevante importanza culturale: il Festival della storia, la Rassegna famiglie d’arte e significante – Rassegna di spettacolo tra parola e musica.