22 November, 2024
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Lunedì 10 agosto, l’Arena Mirastelle di Carbonia ha ospitato un nuovo spettacolo della stagione teatrale organizzata dalla CeDAC, con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia.

Protagonista molto atteso, al punto da registrare il pieno, nei limiti di capienza consentiti dalle norme anti-Covid 19, sia alle 21.00 sia alle 23.00, il giornalista e scrittore Andrea Scanzi, firma de “Il Fatto Quotidiano” e volto noto di diversi talk-show televisivi, che ha presentato lo spettacolo “E pensare che c’era Giorgio Gaber”, regia di Simone Rota, nell’ultima tappa della tournée di sei giorni in Sardegna. Il suo è un vero e proprio omaggio all’artista milanese (scomparso il 1° gennaio 2003 a Montemagno di Camaiore, all’età di 63 anni), uomo di grande cultura, artista poliedrico, cantautore sfrontato nei testi ed inventore del teatro-canzone insieme all’amico pittore e scrittore Sandro Luporini.

Lo spettacolo ha origine da un’idea di Andrea Scanzi che sul palco racconta il personaggio Gaber che decide di lasciare il piccolo schermo per dedicarsi al teatro, ora con le parole, ora con immagini di monologhi e canzoni proiettate su un grande schermo, portando indietro nel tempo tutti gli attenti spettatori.

Andrea Scanzi racconta di aver visto per la prima volta il grande “Signor G” quando appena diciassettenne, andò a vedere un suo spettacolo in compagnia di suo padre. Impacciato, con in mano una macchina fotografica, scattò diverse foto dell’artista e da quel momento, così come le foto catturano l’essenza del protagonista della scena, il ragazzo venne letteralmente catturato dal grande Giorgio, sino a diventarne un fedele ammiratore.

Da una decina d’anni, con i suoi spettacoli, Andrea Scanzi porta sul palcoscenico tratti non sempre conosciuti di un artista che ha raccontato lo spaccato socio-politico in modo pungente, provocatorio, a volte anticipatorio delle vicende a seguire. Un artista che il giornalista-scrittore aretino presentò nella tesi di laurea nel 2000, quasi un’anticipazione di quello che poi avrebbe costruito e portato in giro per l’Italia, al fine di non far dimenticare un così grande interprete eclettico ed innovativo che ha disegnato e colorato importanti pagine del teatro e della canzone italiana.

Durante tutta la serata, sono state seguite rigidamente le direttive anti-Covid 19, nel rispetto delle norme dettate in questo momento di emergenza sanitaria.

Nadia Pische

          

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Nuovo appuntamento per la stagione di prosa, danza e musica organizzata dal Cedac con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia. Dopo lo spettacolo di sabato scorso, “Miti in scena”, lunedì 10 agosto, alle ore 21.00, con ingresso riservato agli abbonati Cedac e, in replica alle ore 22.30, aperto ai non abbonati, all’Arena Mirastelle si esibirà il giornalista ed attore teatrale Andrea Scanzi, protagonista di una pièce in ricordo di Giorgio Gaber.

Andrea Scanzi è attualmente uno dei giornalisti più popolari in Italia, molto attivo sulle colonne de “Il Fatto Quotidiano” e sui social network, nonché volto noto della televisione e del teatro.

Con lo spettacolo “E pensare che c’era Giorgio Gaber”, Andrea Scanzi racconta il Giorgio Gaber teatrale, quello che ha il coraggio di lasciare la popolarità televisiva e che, con Sandro Luporini, entra nella storia. Verrà raccontata la straordinaria abilità teatrale di Giorgio Gaber, la sua presenza scenica, la mimica, la lucidità profetica, il gusto per la provocazione. Caratteristiche che hanno fatto dell’artista milanese un punto di riferimento per personaggi della politica, dello spettacolo e della cultura.

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Si chiuderà il 31 luglio con una diretta streaming nei canali facebook “Spazi di frontiera” il festival iniziato il 17 giugno e organizzato in 9 tappe, l’ultima delle quali si realizzerà il 28 luglio a Portoscuso.
Il progetto, diretto da Monica Porcedda, regista della Cernita Teatro, nasce alcuni mesi fa con l’intento di unire visioni, linguaggi e pratiche di due realtà del Sulcis Iglesiente: il Gruppo Teatro Albeschida, nato nel 2000 in seno al Centro Diurno di Salute mentale dell’ASSL 7 Carbonia; la Cernita Teatro, compagnia nata nel 2009 con la mission di promuovere e diffondere azioni di teatro sociale.
In questi anni le due compagnie, oltre ad aver collaborato insieme in differenti progetti, hanno condiviso, e tutt’ora condividono, lo spazio del Teatro di Bacu Abis, un piccolo borgo minerario a metà strada tra i due maggiori centri del sud-ovest della Sardegna, Carbonia ed Iglesias, nel cuore di un territorio caratterizzato da un forte disagio socio- economico, con un alto tasso di dispersione scolastica e di disoccupazione giovanile.

Obiettivo primario del Festival è convogliare energie, risorse ed esperienze maturate in questi anni, verso una pratica teatrale con una forte valenza sociale e comunitaria; rafforzare nel territorio un grado di conoscenza e di consapevolezza maggiore rispetto ad una modalità di “fare teatro”, che ha come finalità il cambiamento sociale ed una visione dell’arte come impegno civile e politico. Il focus è il tema della Salute Mentale, e della salute nel suo complesso considerando tutta una serie di aspetti legati ai bisogni della nostra comunità di appartenenza ed alle problematiche e riflessioni emerse ultimamente con le misure di contenimento del Covid-19, che inevitabilmente ha cambiato le nostre vite, la percezione di noi stessi, la relazione con il mondo.
Spazi di frontiera, rimodulato quindi a causa del Covid, è articolato in una serie di performance, incontri dal vivo e una diretta streaming che venerdì 31 luglio andrà a chiudere la prima parte del Festival (la seconda si svolgerà in autunno).
Gli incontri e le performance, documentati con fotografie e filmati, sono incentrate sul teatro della relazione, il concetto di cura e di diversità, il tema della libertà, ispirato a “La Libertà” canzone scritta a quattro mani da Giorgio Gaber e Sandro Luporini, un testo che prova a rappresentare il significato più sociale del termine: libertà è partecipazione, condivisione, democrazia.

A completamento di questa prima parte, la cui narrazione passerà anche attraverso la produzione di un filmato, si terrà una diretta streaming per un confronto aperto con differenti realtà e professionalità del territorio sardo e nazionale come Maria Elena Leone, regista del teatro del mare di Taranto che fa capo al dipartimento di salute mentale ASL Taranto, Augusto Contu, medico psichiatra consulente Salute Mentale ATS Sardegna, Ivonne Donegani, medico psichiatra responsabile del coordinamento Teatro e Salute mentale della regione Emilia Romagna, Alfredo Camera, psichiatra e psicoterapeuta di Cagliari, autore dell’opera “Madame la T.”, Francesca Varsori regista dell’Accademia della follia di Trieste. Tutte realtà impegnate in azioni e progetti di Teatro per la promozione della Salute Mentale, con un particolare sguardo rispetto a ciò che si sta vivendo in questi mesi.
Il Festival è sostenuto da diversi enti pubblici e privati quali Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali e Spettacolo, ATS Sardegna – Azienda per la Tutela della Salute in Sardegna, Fondazione di Sardegna, Comune di Carbonia (sede di entrambe le compagnie), Comune di Portoscuso, Comune di Gonnesa, e altre realtà locali impegnate nel territorio del Sulcis Iglesiente: A.N.P.I Carbonia – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), Rete RUAS – Rete Unitaria Antifascista del Sulcis Iglesiente, Primavera Resistente – Sulcis Iglesiente, ASCE Associazione sarda contro l’emarginazione.

 

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In occasione di quello che sarebbe stato il 79° compleanno di signor G, il Circolo Soci Euralcoop ha organizzato per giovedì 25 gennaio, alle 19.00, nei locali del Circolo, in piazza Marmilla, a Carbonia, lo spettacolo “Sto bene, proprio ora, proprio qui”, un viaggio nel teatro-canzone di Giorgio Gaber attraverso il tentativo di ri-lettura dei temi che hanno animato ed “agitato” l’animo del signor G. Un tentativo di attualizzazione del pensiero e dell’analisi antroposociale che ha contraddistinto la straordinaria collaborazione artistica ed il “sentire” di Giorgio Gaber e Sandro Luporini. La fatica dell’animo umano, la sua leggerezza, il disagio esistenziale, la bellezza delle “periferie umane, la complessità del pensiero e la semplicità e la forza dell’Amore”. L’invettiva e la poesia tesa non solo ad idealizzare, ma “anelare” finalmente ad “un uomo nuovo”…..

L’arpa di Raoul Moretti traccia musicalmente il solco gaberiano con una vena “reinterpretativa” originale che mette a proprio agio la voce narrante di Gerardo Ferrara.

Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con l’Ente Concerti Città di Iglesias.

L’ingresso sarà libero e gratuito.