22 November, 2024
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Al via la progettazione del nuovo depuratore di Nebida. Il direttore generale di Abbanoa, Sandro Murtas, ha firmato il contratto con il raggruppamento di professionisti, guidato dallo studio “T&A”, che ha vinto la gara per realizzare la progettazione esecutiva e definitiva, il coordinamento della sicurezza e direzione lavori relativi alla costruzione del nuovo impianto di trattamento dei reflui al servizio dell’importante frazione in territorio di Iglesias.

Si tratta di un passaggio fondamentale che consentirà di arrivare in tempi rapidi all’avvio dei lavori per i quali Abbanoa ha definito un investimento di circa un milione di euro. Attualmente le utenze di Nebida  sono collegate a un vecchio impianto in riva al mare con grosse criticità strutturali. D’intesa con il comune di Iglesias, è stata individuata una nuova area per realizzare il futuro depuratore all’ingresso della frazione nei pressi della strada statale. Il nuovo impianto sarà dotato di tutte le tecnologie necessarie per rendere efficiente il processo di depurazione prevedendo anche il riuso delle acque trattate a fini irrigui.

Un risparmio di quasi 3 milioni e mezzo di chilowattora all’anno, l’equivalente di 627 tonnellate di emissioni di anidride carbonica eliminate, grazie all’installazione di 23 impianti fotovoltaici e due pale eoliche nei principali potabilizzatori e depuratori della Sardegna. Grazie a un finanziamento europeo Por Fesr 2014-2020, Abbanoa sta puntando sulle energie rinnovabili per far fronte ai notevoli consumi di energia elettrica degli impianti di trattamento delle acque e dei reflui. Lo fa con un ambizioso piano di installazione di sistemi che sfruttano il sole e il vento: fonti di energia pulite ed inesauribili che nella nostra Isola di certo non mancano. Nei giorni scorsi sono stati attivati sia l’impianto fotovoltaico del potabilizzatore di Bau Pressiu, che produce l’acqua potabile distribuita nei centri serviti dall’acquedotto Sulcis, sia l’impianto eolico installato nel depuratore consortile di San Giovanni Suergiu che tratta i reflui fognari anche della città di Carbonia. Il primo impianto, sfruttando il sole, è in grado di generare una produzione di energia elettrica pari a quasi 180mila chilowatt all’anno. La pala eolica di San Giovanni Suergiu, invece, arriva a oltre 81 mila chilowatt all’anno. “Stiamo portando avanti una fase di sviluppo decisa”, spiega il direttore generale di Abbanoa, Sandro Murtas, “verso la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il sistema produttivo di potabilizzazione e depurazione che ha altissimi costi industriali legati proprio ai consumi energetici. All’interno di Abbanoa è in atto un processo continuo di trasformazione e innovazione che si sta concretizzando anche con una fase di sviluppo logistico e tecnologico, garantendo una forte localizzazione periferica e investimenti in tutti i centri dell’Isola”. I numeri. Complessivamente, l’attivazione degli impianti fotovoltaici ed eolici previsti nei 25 siti della Sardegna consentirà un abbattimento dell’emissione di anidride carbonica pari a 627 tonnellate all’anno. Dal punto di vista economico il risparmio sarà di circa mezzo milione di euro.

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«Lavoriamo a una soluzione tecnica, insieme all’assessorato regionale ai Lavori pubblici, per l’emergenza idrica della Baronia. Dobbiamo coniugare le esigenze delle popolazioni, che si battono da anni per la qualità dell’acqua e per ottenere l’approvvigionamento da Su Gologone. Dall’altra parte, però, bisogna considerare i tempi necessari ad Abbanoa perché realizzi le nuove opere o sistemi quelle esistenti, soprattutto le reti colabrodo.»

Lo ha detto Giuseppe Talanas, presidente della quarta commissione, al termine dell’audizione degli amministratori locali, dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Frongia e del direttore generale di Abbanoa, Sandro Murtas.

Dopo gli interventi del sindaco di Oliena, Sebastiano Congiu, e del portavoce del Comitato Abbavona Baronia, Gino Nanni, è stato il vertice di Abbanoa a spiegare che «è all’esame dei tecnici in queste settimane una rete realizzata in quel tratto e non funzionante. Ancora: da tre anni a questa parte stiamo intervenendo con 3 milioni di euro di lavori su Oliena e 2,6 su Orosei».

L’assessore Roberto Frongia ha dato la disponibilità dell’assessorato, d’intesa con la commissione Lavori pubblici del Consiglio regionale, ad intervenire con un tavolo tecnico permanente. Si è parlato anche della possibilità di pompare dalle fonti di su Gologone altra acqua per alimentare le reti della Bassa Baronia. L’on. Franco Mula (Psd’az) ha detto su questo tema: «E’ vero che l’acqua di quella fonte non è di Oliena ma di tutti. E’ anche vero, però, che su Gologone è patrimonio Unesco e nessuno può fare quello che vuole nel territorio di un altro Comune».

L’on. Roberto Li Gioi (Cinque Stelle) ha sollecitato Abbanoa «per valutare la sistemazione della rete costruita e non utilizzata, visto che sono stati spesi cinque milioni di euro per realizzarla».

Al termine, il presidente Giuseppe Talanas ha ribadito «l’impegno della commissione a individuare e percorrere una soluzione pratica. Sentiremo per questo anche i consorzi di bonifica e tutte le altre istituzioni pubbliche coinvolte».

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La commissione Governo del territorio presieduta da Giuseppe Talanas (Forza Italia) ha ascoltato una delegazioni di Sindaci dell’autorità di bacino regionale sul Piano alluvioni della Sardegna.

Dagli amministratori locali è arrivato un appello alla ripresa del confronto di merito con la Regione perché, in base ad una delibera di Giunta del dicembre dell’anno scorso adottata senza concertazione con le parti interessate, in molte realtà le aree sottoposte a vincolo hanno una estensione eccessiva e le cartografie non corrispondono allo stato dei luoghi. Il caso di Terralba, ha sostenuto in particolare il sindaco Sandro Pili, è emblematico: l’imposizione di vincoli sull’intero agro e buona parte del centro abitato ha obbligato il Comune a sospendere le concessioni edilizie già rilasciate e bloccare i progetti in corso, determinando una grave crisi economica senza peraltro “disinnescare” un possibile contenzioso di notevoli dimensioni.

Noi riteniamo, ha affermato poi il sindaco di Uta Giacomo Porcu, che senza il contributo degli Enti locali lo stesso procedimento di pianificazione non sia completo e, nel merito, a parte alcuni errori materiali riguardanti le altezze al livello del mare, non ci sembra adatta la metodologia “unidimensionale” adottata, che la letteratura scientifica di settore applica alle zone alpine. Come amministratori, ha concluso, siamo i primi a volere il massimo della sicurezza ma in un quadro di regole certe, reali e condivise che finora non c’è.

Il direttore generale del Distretto idrografico della Sardegna, Alberto Piras, ha ripercorso brevemente le diverse fasi della pianificazione, ricordando la collaborazione con gli specialisti dell’Università di Cagliari anche nelle simulazioni riguardanti la qualità e la velocità delle alluvioni, secondo un principio di precauzione che cerca di intercettare anche pericoli diversi da quelli conosciuti.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Angelo Cocciu (Forza Italia), Maria Laura Orrù e Antonio Piu (Progressisti), Francesco Mura (Fdi), Franco Mula (Psd’Az), Valter Piscedda e Roberto Deriu (Pd), Roberto Li Gioi del M5S.

Il presidente della commissione Giuseppe Talanas, nelle conclusioni, ha assicurato che saranno svolti tutti gli approfondimenti necessari nell’ambito di un percorso concertativo che consentirà ai Comuni di acquisire ogni elemento utile per le decisioni da adottare nell’interesse delle diverse comunità.

Nella seconda parte della riunione, presenti l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, l’amministratore unico di Abbanoa Spa Abramo Garau, il direttore generale Sandro Murtas e tecnici del Genio civile, sono stati affrontati i problemi del servizio idrico in alcuni centri della Bassa Baronia e nel comune di Posada.

In entrambi i casi, è emerso dagli interventi, non ci sono nel breve termine progettualità in grado di dare una risposta strutturale e definitiva al deficit di approvvigionamento idrico. L’assessore Roberto Frongia, per quanto riguarda in particolare la Bassa Baronia, si è impegnato a costituire una “unità di crisi” con il compito di individuare le migliori soluzioni tecniche assicurando il costante coordinamento con le amministrazioni locali interessate. Per Posada, invece, Abbanoa metterà in servizio quanto prima un impianto di supporto alla rete principale.

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Roberto Deriu del Pd, Franco Mula del Psd’Az, Michele Ennas della Lega ed Elena Fancello del M5S.

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Si chiude con l’archiviazione definitiva, richiesta dal Pubblico ministero Giangiacomo Pilia, il procedimento giudiziario nei confronti del direttore generale di Abbanoa, Sandro Murtas, degli ex amministratori unici, Carlo Marconi ed Alessandro Ramazzotti, e dell’ex credit manager Massimo Cossu, durato sei anni.

A darne notizia è la stessa Abbanoa con un comunicato diffuso questo pomeriggio.

Il PM aveva già richiesto l’archiviazione l’anno scorso: il Giudice per le indagini preliminari aveva disposto un supplemento d’indagine accogliendo la richiesta di opposizione da parte di due dipendenti che sostenevano di essere state soggetti a mobbing da parte dell’Azienda e, in particolare, dal direttore generale.

Nel provvedimento di archiviazione “Murtas”, si legge nell’atto firmato ieri dal Gip Lucia Perra, «agì spinto dall’interesse pubblico di risollevare la società Abbanoa spa dallo stato di crisi in cui si trova». Da qui la conclusione del procedimento con l’archiviazione: «Il modo di operare – prosegue il Giudice – non integra estremi di alcun reato».

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E’ stato perfezionato oggi a Roma, nella sede di Utilitalia, il finanziamento di 200 milioni per investimenti sulle infrastrutture (reti, potabilizzatori, depuratori) del servizio idrico della Sardegna, concesso ad Abbanoa spa (gestore unico del Servizio idrico integrato, SII nella regione), dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI).

Per accedere al finanziamento, Abbanoa ha affrontato e superato con successo una due diligence tecnica e finanziaria condotta dalla Banca europea per gli investimenti, chiusa con esito positivo nello scorso mese di settembre. I tecnici della Bei, sulla base dei risultati economici, finanziari e patrimoniali e del progetto industriale di sviluppo logistico e tecnologico della società, hanno esaminato e valutato l’importante piano investimenti pluriennale. Il finanziamento BEI sostiene l’impegno finanziario di una parte significativa del masterplan investimenti del Gestore, pari complessivamente a 800 milioni di euro, che è caratterizzato da alcuni obiettivi strategici tra i quali particolare rilievo assume quello della piena compliance ambientale e della gestione attiva delle reti di distribuzione funzionale alla prevenzione della dispersione di risorsa.

Tra gli investimenti strategici si annoverano anche quelli finalizzati all’adozione di sistemi tecnologici aderenti alla filosofia  della Industry 4.0 e alla realizzazione dell’efficienza idraulica ed energetica del sistema isolano, molto complesso, articolato nei 24.000 kmq dell’intera regione. Costituisce linea prioritaria di intervento anche la realizzazione di alcuni interventi sperimentali in materia di trattamento di rifiuti urbani (umido domestico) nel processo di depurazione per la produzione di biogas e la gestione dei fanghi con riuso in agricoltura.

«Siamo impegnati per garantire  un servizio di qualità in una Regione dalle caratteristiche uniche – ha spiegato Sandro Murtas, direttore generale di Abbanoa -. I 68 abitanti/kmq presenti in Sardegna richiedono una organizzazione del lavoro e una dotazione infrastrutturale idonea a garantire il servizio anche nel luogo più isolato e meno abitato con la gestione dei picchi di domanda estiva che portano numerosissime località a decuplicare le presenze. L’assenza di acque di falda costringe a far ricorso a bacini artificiali di accumulo della risorsa da cui proviene l’85% dell’acqua distribuita che viene potabilizzata prima di poter essere immessa in rete. Una complessità gestionale – ha concluso Sandro Murtas – che necessita di investimenti mirati, competenze tecniche e standard progettuali elevati, oltre ad un forte orientamento al cambiamento ed alla massima adesione alla filosofia della Industry 4.0, capace di sostenere l’enorme sforzo infrastrutturale soprattutto dei territori a bassa concentrazione

«I finanziamenti al settore idrico integrato e di contrasto ai cambiamenti climatici rappresentano uno dei pilastri dell’attività della BEI, in particolare in Italia – ha detto Miguel Morgado, direttore per l’Italia e i Balcani -. Il finanziamento a lungo termine perfezionato con Abbanoa è un’operazione di successo che permette, unitamente ai Fondi Strutturali gestiti dall’Unione Europea, di supportare un articolato piano degli investimenti sull’intero ciclo delle acque, con significative ricadute positive sui cittadini di tutta la Sardegna, un’importante regione di convergenza

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La Regione, con tutte le sue amministrazioni, negli avvisi di mobilità per le figure professionali previste nei piani del fabbisogno per l’acquisizione del personale non dirigente, darà priorità al personale ex Esaf attualmente negli organici di Abbanoa. La società che gestisce il servizio idrico, dal canto suo, si impegna a rilasciare i relativi nulla osta alla cessione del contratto. Lo prevede l’intesa quadro sottoscritta dall’assessore del Personale Filippo Spanu e dal direttore generale Maria Giuseppina Medde con l’amministratore unico ed il direttore generale di Abbanoa, Abramo Garau e Sandro Murtas.

«Entro la fine del 2018 – ha detto l’assessore Filippo Spanu che ha fatto il punto della situazione con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali – sarà pubblicato il bando per le procedure della mobilità alle quali parteciperanno i lavoratori ex Esaf. L’intesa è il frutto di un’azione orientata al raggiungimento di un obiettivo condiviso e per questo ringrazio l’amministratore unico di Abbanoa Abramo Garau.»

La Giunta, nel Piano del Fabbisogno dell’Amministrazione regionale approvato lo scorso mese di luglio, ha previsto il reclutamento con procedure di mobilità di 57 lavoratori ex Esaf.(9 per la categoria D, 43 per la C e 5 per la categoria B).

«I contingenti da destinare alla mobilità – ha spiegato l’assessore del Personale – saranno sicuramente ampliati nel prossimo Piano del Fabbisogno.»

Queste procedure rappresentano ulteriori fasi attuative dei processi di inquadramento del personale ex Esaf nelle amministrazioni del Sistema Regione in base alla legge 10 del 2005.

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«Tariffe legittime, consumi certificati e procedure rispettate: un altro condominio moroso di Iglesias è stato condannato a saldare il servizio mai pagato. Gli importi elevati erano dovuti al malfunzionamento dell’impianto privato interno. La sentenza depositata nei giorni scorsi è del Giudice di Pace di Cagliari e chiude una vicenda che si trascina da anni. Il condominio, intestato a un’impresa, dopo aver accumulato un debito di quattromila euro aveva fatto cadere nel vuoto i solleciti, una proposta di conciliazione e quant’altro per arrivare a una soluzione bonaria che mirasse al rientro della morosità. Alla fine Abbanoa ha dovuto procedere con l’ingiunzione fiscale, estremo atto contro le utenze plurimorose.»

Ne dà notizia, con una nota del suo ufficio stampa, il gestore unico del servizio idrico integrato della Sardegna.

L’impresa si è opposta, ma non hanno trovato riscontro le sue contestazioni sulle procedure adottate, la quantificazione dei consumi, le tariffe applicate per cercare di non pagare il servizio: «Ancora una volta – commenta il direttore generale di Abbanoa, Sandro Murtas – viene sancita la regolarità dell’operato di Abbanoa, che fa cadere i teoremi di chi pur di non pagare l’acqua, fidandosi dei soliti professionisti del contenzioso, ha seguito la strada sbagliata. Oggi oltre il 90 per cento delle fatture di Abbanoa vengono eseguite sempre su consumo reale, con lettura certificata e bolletta trimestrale. Dopo una lunga azione di riordino e verifica dei dati, conseguente al censimento delle utenze che ha riguardato tutto il territorio regionale, Abbanoa dispone di un data base esclusivo, certificato, per oltre 720mila clienti e alimentato da informazioni fondamentali quali la posizione georeferenziata del contatore, la certificazione dei consumi con la tecnologia blockchain, la rilevazione fotografica dei consumi».   

All’origine dei consumi elevati c’era una perdita nell’impianto interno al condominio causata, a quanto pare, dal malfunzionamento del galleggiante nella cisterna privata. Come sottolineato anche dal Giudice di Pace, spetta al cliente mantenere in buono stato il proprio impianto. Il regolamento del Servizio idrico integrato dispone che l’utente sia tenuto ad effettuare con la dovuta diligenza la manutenzione del proprio impianto idraulico a partire dal contatore, al fine di prevenire guasti e perdite. «Nel caso di specie – si legge nella sentenza – deve ritenersi che se l’utente avesse tenuto una condotta più diligente e avesse provveduto a una periodica verifica dell’integrità dell’impianto e dei consumi registrati dal contatore, si sarebbe avveduto prontamente dei consumi eccessivi, senza attendere la fattura da parte del Gestore e sincerarsi solo allora dell’anomalia presente».

«Per questi motivi l’impresa titolare del condominio è stata condannata a pagare i quasi quattromila euro oggetto dell’ingiunzione fiscale. Solanto per una fattura di circa 400 euro è stata riconosciuta la prescrizione: somma ampiamente compensata dalla condanna al pagamento anche delle spese processuali. Sempre a Iglesias una vicenda simile ha riguardato di recente un altro condominio. A stabilire la legittimità delle ingiunzioni fiscali – conclude la nota di Abbanoa – era stato in quel caso l’Ufficio delle Esecuzioni mobiliari del Tribunale di Cagliari che aveva confermato la pignorabilità del conto corrente intestato allo stesso condominio.»

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«Gli investimenti realizzati da Abbanoa sul fronte della depurazione premiano la Sardegna, che esce dalla procedura di infrazione europea del 2004. La Corte di giustizia Ue oggi ha imposto all’Italia una multa da 25 milioni di euro, più 30 milioni per ogni semestre di ritardo nella messa a norma di oltre 100 agglomerati sprovvisti di reti fognarie o sistemi di trattamento delle acque reflue. Facevano parte di questa procedura di infrazione i centri di Nuoro e Dorgali ma gli interventi eseguiti da Abbanoa hanno consentito alla Sardegna di uscire dalla procedura.»

Lo scrive, in una nota, l’ufficio stampa di Abbanoa.

«Un risultato di notevole importanza che evidenzia ancora una volta il ruolo decisivo svolto da Abbanoa, riconosciuto ogni anno anche dalle bandiere blu assegnate alla nostra Isola: la tutela delle coste sarde passa anche per la depurazione, garantita dai 350 impianti gestiti da Abbanoa. Grazie all’azione incisiva svolta da Abbanoa sull’impegno dei fondi per la depurazione, la Sardegna è uscita dalla procedura d’infrazione avviata nel 2004, con un’altra buona notizia: abbiamo messo in cantiere tutti, dico tutti, gli interventi che ci consentiranno di risolvere le criticità ancora in essere, mettendoci al riparo da altre procedure d’infrazione», spiega l’Amministratore Unico di Abbanoa Alessandro Ramazzotti.

«L’attività di Abbanoa sul fronte della depurazione si contraddistingue per capacità di trattamento delle acque depurate, con 150 milioni di metri cubi di reflui trattati ogni anno, analisi quotidiane e controlli su tutta la filiera della depurazionespiega il Direttore generale Sandro Murtas –Abbanoa è stata tra i primi Gestori in Italia a investire, con procedure straordinarie, tutti i fondi della delibera Cipe 60/2012 destinati ad opere strategiche nel settore fognario depurativo e nei prossimi tre anni investirà nel settore oltre 200 milioni di euro. L’inserimento di nuove tecnologie a supporto dei  processi di trattamento, con lo scopo del contenimento energetico e dei costi gestionali, rientra nella strategia di modernizzazione su tutti gli impianti sardi

«A Nuoro Abbanoa aveva ereditato un vecchio appalto da parte del consorzio del Govossai, non andato in porto per le difficoltà dell’impresa che aveva vinto la gara e successivamente era fallita: una vicenda che rischiava di compromettere l’intervento. La Società ha ripreso in mano il progetto e appaltato le opere di completamento eliminando così una delle principali fonti  d’inquinamento del fiume Cedrino, dove finivano appunto i reflui non trattati. Oggi il depuratore di Su Tuvu, oltre a non essere più sotto infrazione da anni è ai primi posti nella classifica redatta annualmente da “Ecosistema urbano”, realizzato da Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. 

L’impianto di Dorgali è stato ereditato dal Comune e preso in carico con notevoli criticità. Con attività progressive di manutenzione e gestione Abbanoa ha reso l’impianto conforme superando la procedura di infrazione. Nonostante la criticità sia acqua passata, sono in corso attività per migliorare ulteriormente l’impianto anche attraverso un aggiornamento tecnologico.

I giudici – conclude la nota di Abbanoa – hanno stabilito che l’Italia dovrà versare nel bilancio dell’Ue una somma forfettaria di 25 milioni di euro, più 30 milioni per ogni semestre di ritardo nell’applicazione delle misure necessarie per conformarsi alla sentenza del 2012.»

 

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Indirizzare la società verso la cultura del basso impatto ambientale e della produzione ecosostenibile. Per questo motivo, contenendo impieghi e costi energetici, si può soddisfare parte del fabbisogno degli impianti. Abbanoa sta completando il piano di efficientamento di potabilizzatori e depuratori dal punto di vista energetico per ridurre l’approvvigionamento elettrico dalla rete nazionale (prima voce di costo di Abbanoa) con fotovoltaico ed eolico. Il risparmio stimato da questo primo intervento è di circa 500mila euro annui.

Con l’installazione di 2.430 kW di impianti fotovoltaici in 6 depuratori e in 17 potabilizzatori e di 2 torri minieoliche nel potabilizzatore di Simbirizzi e nel depuratore di San Giovanni Suergiu si inverte la dipendenza dalla rete nazionale e si avvia la fase della produzione per autoconsumo. Ad oggi sono stati installati circa 1,5 MW di fotovoltaico e sono in corso le installazioni delle turbine eoliche, una delle quali appena installata a Simbirizzi.

Un nuovo tassello che si aggiunge all’impegno costante sul fronte dell’efficienza energetica. «Abbanoa crede molto nella necessità di qualificare gli investimenti in una logica di medio periodo, anche sensibile ai temi della sostenibilità e dell’economia circolare – spiega il direttore generale di Abbanoa Sandro Murtas -. Per questo stiamo indirizzando gli investimenti verso soluzioni tecnologiche che assicurino il minor consumo di acqua, energia e reagenti attraverso progetti di automazione e telecontrollo degli impianti in grado di ottimizzare i loro cicli produttivi. L’autoproduzione energetica da fonti rinnovabili rientra in questo contesto».

Ad oggi, nell’80% dei siti sono in fase di completamento le installazioni (fotovoltaico ed eolico). Gli impianti di potabilizzazione di San Michele (Cagliari), Truncu Reale (Sassari), Agnata (Arzachena), Pedra Majore (Sedini) – i maggiori e più energivori – rappresentano da soli la metà dell’installato.

I lavori termineranno entro l’anno. Rientrano tra gli impianti oggetto di efficientamento energetico orientato al fotovoltaico i depuratori di Nuoro, Stintino, Arborea, Muravera, Curcuris, Sorso e i potabilizzatori di San Michele (Cagliari), Mamoiada, Nuxis, Isili, Sanluri, Silì, Monteleone Rocca Doria, Bessude, Alghero-Monte Agnese, Pattada, Sedini, Sassari, Agnata – Arzachena, Olbia – Colcò, Villagrande Strisaili, Sant’Antonio di Santadi, Villacidro. E’ invece orientata all’eolico parte della produzione di energia utile a soddisfare il fabbisogno del potabilizzatore Simbirizzi (Quartucciu) e del depuratore di San Giovanni Suergiu.

Sempre sul fronte del risparmio di energia, già lo scorso anno erano stati sostituti tutti i corpi illuminanti presenti nei potabilizzatori con corpi ad alta efficienza energetica (Led) per un investimento complessivo di circa un milione.