22 December, 2024
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Conclude questa sera il suo primo fine settimana di eventi “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, lo storico festival organizzato dall’Associazione Culturale Punta Giara giunto alla sua trentasettesima edizione, che sta vivendo la sua prima tranche di anteprime nel mese di agosto (ulteriori date saranno annunciate a breve), racchiuse sotto l’insegna “Jazz Around”, con diversi concerti in siti di interesse paesaggistico, storico e culturale del Sulcis Iglesiente.

E sarà il prezioso sito geo speleo archeologico di “Sa Marchesa” a Nuxis, ad accogliere le sperimentazioni sonore di Paolo Angeli, a cui (alle 21.00) spetta il compito di chiudere la quattro giorni di musica di questa settimana.

Artista da sempre capace di abbattere le barriere tra i generi musicali, alla costante ricerca di nuove ispirazioni creative, Angeli vive la musica da artigiano e la plasma come si fa con materia viva. Il musicista gallurese, classe 1970, ha trovato la sua dimensione di ricerca e sperimentazione con la costruzione e ideazione della “chitarra sarda preparata”: nata dall’incontro-scontro tra avanguardia extra-colta e tradizione popolare, è uno strumento orchestra a 18 corde, ibrido tra chitarra baritono, violoncello e batteria, dotato di martelletti, pedaliere, eliche a passo variabile con cui rielabora, improvvisa e compone una musica sospesa tra free jazz, folk noise e pop minimale. “Rade” è il suo ultimo album, il quattordicesimo della sua carriera, uscito lo scorso maggio (ReR Megacorp), tra popolare e contemporaneo, tra pulsazioni balcaniche, influssi mediorientali e nordafricani, citazioni di rebetiko e memorie delle avanguardie storiche, reminiscenze flamenche, fraseggi dissonanti, crescendo epici art-rock e convergenze in squarci di liricità.

In apertura di serata, le note libere da schemi del duo Immuginazione, nato dall’incontro tra il chitarrista Sandro Perdighe (suona anche il contrabbotto), e il trombettista Marco Pittau, colleghi in musica dal 2006, uniti dallo stesso approccio genuino e informale alla musica, basato sull’improvvisazione e sulla ricerca timbrica, influenzata da suggestioni sonore di ogni sorta, dai guizzi dei pesci al ridere delle scimmie.

 

Ultimi due appuntamenti, oggi e domani, a Villaperuccio e Nuxis, per le anteprime del 37° festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, organizzate dall’Associazione Culturale Punta Giara.

Questa sera, alle ore 21.00, Laura Agnusdei in duo nel sito archeologico della Necropoli di Montessu, a Villaperuccio, con Giacomo Bertocchi al sax ed elettronica. 

Il prezioso sito geo speleo archeologico di “Sa Marchesa”, a Nuxis, si prepara ad accogliere, domani sabato 20 agosto, alle ore 21.00, le sperimentazioni sonore di Paolo Angeli, a cui spetta il compito di chiudere la quattro giorni di musica.

Artista da sempre capace di abbattere le barriere tra i generi musicali, alla costante ricerca di nuove ispirazioni creative, Angeli vive la musica da artigiano e la plasma come si fa con materia viva. Il musicista gallurese, classe 1970, ha trovato la sua dimensione di ricerca e sperimentazione con la costruzione e ideazione della “chitarra sarda preparata”: nata dall’incontro-scontro tra avanguardia extra-colta e tradizione popolare, è uno strumento orchestra a 18 corde, ibrido tra chitarra baritono, violoncello e batteria, dotato di martelletti, pedaliere, eliche a passo variabile con cui rielabora, improvvisa e compone una musica sospesa tra free jazz, folk noise e pop minimale. “Rade” è il suo ultimo album, il quattordicesimo della sua carriera, uscito lo scorso maggio (ReR Megacorp), tra popolare e contemporaneo, tra pulsazioni balcaniche, influssi mediorientali e nordafricani, citazioni di rebetiko e memorie delle avanguardie storiche, reminiscenze flamenche, fraseggi dissonanti, crescendo epici art-rock e convergenze in squarci di liricità.

In apertura di serata, le note libere da schemi del duo Immuginazione, nato dall’incontro tra il chitarrista Sandro Perdighe (suona anche il contrabbotto), ed il trombettista Marco Pittau, colleghi in musica dal 2006, uniti dallo stesso approccio genuino e informale alla musica, basato sull’improvvisazione e sulla ricerca timbrica, influenzata da suggestioni sonore di ogni sorta, dai guizzi dei pesci al ridere delle scimmie.