22 November, 2024
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«Ordine e sicurezza nell’istituto di Sassari a repentaglio a causa di un detenuto alta sicurezza.» A dichiararlo è il segretario generale aggiunto dell’O.S.A.P.P.,  Domenico Nicotra, che rende note le vicissitudini che si stanno registrando attualmente nel carcere di Sassari e che  sembra hanno avuto inizio nella giornata di ieri a causa di un’eclatante protesta posta in essere da un detenuto alta sicurezza 2.

«Pare – aggiunge Domenico Nicotra -, che tutto abbia avuto inizio con l’ingresso nel carcere di Bancali al quale non sarebbe stata concessa una telefonata. Da questo episodio una escalation di violenti quali distruzione di suppellettili, televisore, termosifone sino ad arrivare a barricare la porta di ingresso nella stanza detentiva. Ma la recente circolare del Capo del DAP Santi Consolo non consente la divulgazione di notizie dal carcere, quindi non siamo certi delle motivazioni e nemmeno della gravità degli eventi in atto dentro il super carcere di sassari bancali.  ora prosegue il sindacalista dell’O.S.A.P.P pare la situazione perduri con gravi ripercussioni sull’ordine e la sicurezza.»

«È auspicabile – conclude Domenico Nicotra -, che quanto prima venga ristabilito l’ordine e la sicurezza e che vengano adottati provvedimenti esemplari al fine di evitare che possa passare un messaggio errato alla restante popolazione detenuta. Purtroppo i vertici del DAP alle.nostre richieste di avvicendamento del direttore non hanno ancora risposto.»

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Sabato 6 maggio il docufilm “Spes contra Spem”, di Ambrogio Crespi, girato nel carcere di Opera, a Milano, e presentato alla 73ª edizione della biennale del cinema di Venezia e alla Festa del Cinema di Roma, verrà proiettato presso il Teatro San Giuseppe di via Trieste 48, a Nuoro.

L’evento è stato organizzato dalla Scuola Forense e dall’Ordine degli avvocati di Nuoro.

Saranno presenti Sebastian Cocco, assessore della Cultura e Istruzione del comune di Nuoro, Roberto Corrias, presidente dell’Ordine degli avvocati di Nuoro, Monica Murru, Direttore della Scuola Forense, Ambrogio Crespi, regista, Maria Brucale del direttivo di “Nessuno Tocchi Caino”, Adriana Carta, M.d.S. di Nuoro, Francesca De Carolis, giornalista e scrittrice, Pino Roveredo, scrittore e garante regionale per il Friuli Venezia Giulia dei diritti dei detenuti. Gianfranco Oppo garante dei diritti dei detenuti per il comune di Nuoro. Modera Gerardo Ferrara.

Partecipano inoltre gli studenti del Liceo Scientifico E. Fermi, Liceo Classico G. Asproni, ITC Satta.

Negli ultimi sei mesi “Spes Contra Spem” è stato proiettato all’interno delle carceri, nelle aule dei tribunali, in alcune delle piu importanti sedi istituzionali del Paese, nelle scuole, nei cinema e nei teatro. Diverse migliaia di persone sono state coinvolte e conquistate dall’umanità e dalla verità del film; esponenti della magistratura, rappresentanti istituzionali, avvocati e docenti hanno commentato e approfondito i contenuti di un lavoro che tocca l’anima, oltre a temi di grande attualità. Da autorevoli personaggi è stato definito «un film contro la criminalità organizzata, un messaggio contro la mafia, un lenzuolo bianco. Un film che parla del cambiamento e del mutamento dell’uomo».

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha scritto: «Questo documentario fa riflettere. Credo che il suo primo significato sia proprio questo: un invito alla riflessione sul significato della pena più gravosa. Il documentario non discute le questioni di diritto: ne mostra pero il senso, per nulla astratto, ma in grado di incidere sulle vite di coloro che, per dirla con il versetto paolino citato da Pannella e scelto come titolo del film, “sperano contro ogni speranza”».

Speranza contro ogni speranza. E’ la sfida di chi è condannato all’ergastolo ostativo, quello del “fine pena mai”, che nega al detenuto ogni beneficio penitenziario e non lascia prospettive di una vita fuori dal carcere.

Per la regia di Ambrogio Crespi, “Spes contra spem – liberi dentro”, è un viaggio guidato da Sergio D’Elia e Elisabetta Zamparuti, attraverso la voce di chi lo vive sulla propria pelle. Detenuti, ma anche agenti e operatori dell’amministrazione penitenziaria, che, grazie ai programmi di recupero dei condannati, provano a restituire a queste persone un’aspettativa per il futuro. Le parole chiave della narrazione sono “colpa” ed “espiazione”, ma anche, appunto, “speranza”“cambiamento”. Di particolare rilievo l’intervento del carcere di Opera, Giacinto Siciliano, e quello di Santi Consolo, Direttore del Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria.

“Spes contra spem – liberi dentro” è prodotto da Indexway in collaborazione con “Nessuno Tocchi Caino” e Radio Radicale. E’ andato in onda su Sky Atlantic in prima serata, su Sky cinema e Sky on demand. Il film vuole essere un manifesto contro la criminalità: attraverso le parole di chi ha commesso reati gravi, “Spes contra spem – liberi dentro” sgretola il mito del criminale stesso, senza nessuna clemenza, nessun buonismo e nessuna posizione ideologica preconcetta.

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L’assessore degli Affari Generali, Gianmario Demuro, è intervenuto, in rappresentanza del presidente Francesco Pigliaru, all’incontro sul tema “Dal carcere al territorio. Progetti integrati di reinserimento sociale”, che si è svolto all’interno del carcere di Pianosa alla presenza del ministro della Giustizia Andrea Orlando. Gianmario Demuro ha illustrato i contenuti dell’intervento che riguarda le tre colonie penali presenti in Sardegna.
«Nelle tre colonie penali agricole di Is Arenas, Mamone e Isili – ha detto Gianmario Demuro – per volontà della Giunta si sta concretamente sperimentando un progetto formativo per il reinserimento sociale dei detenuti, nel solco tracciato dall’articolo 27 della Costituzione, e per combattere in modo adeguato il fenomeno della recidiva.»
Nei tre penitenziari “aperti” è stata appena avviata un’iniziativa promossa dalla Rete rurale nazionale in collaborazione con la Regione (attraverso l’Agenzia Laore), il ministero della Giustizia e il CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria). L’intervento è finanziato con gli assi II e III del PON Inclusione e e con il Programma di sviluppo rurale 2014-2020.
«Le azioni previste – ha spiegato Demuro – mirano ad attivare nuovi percorsi di lavoro, alla modernizzazione del sistema produttivo e alla migliore commercializzazione delle produzioni agricole. Il progetto presuppone un concreto sostegno al detenuto nella fase di acquisizione delle competenze tecniche. E’ giusto che anche le regioni diano il loro contributo per offrire una nuova chance a chi vive l’esperienza detentiva. Il progetto – ha aggiunto l’assessore degli Affari Generali – nasce dalla considerazione che il sistema di detenzione attuato nell’ambito delle colonie penali agricole, se opportunamente organizzato e sostenuto, possa delineare nuovi orizzonti di vita per gli ex detenuti che, attraverso l’acquisizione di competenze specifiche nel campo dell’agricoltura, sono messi nelle condizioni di trovare, dopo aver espiato la pena, interessanti opportunità nel mercato del lavoro. Inoltre, la presenza di terreni irrigui, l’ambiente e il paesaggio e la possibilità di diversificare le produzioni orto-frutticole di qualità e di realizzare attività multifunzionali rappresentano punti di forza per un piano di sviluppo organico che preveda la valorizzazione dell’intero patrimonio materiale e immateriale delle strutture di Is Arenas, Mamone e Isili. In considerazione della tipologia e della vastità territoriale, le tre colonie penali agricole hanno grandi potenzialità per inserirsi nel settore del turismo rurale, didattico-sociale, scientifico e ambientale.»
All’incontro, organizzato dal ministero della Giustizia e dall’Ente Parco Nazionale Arcipelago toscano, sono intervenuti anche i sottosegretari dei ministeri dell’Ambiente e del Lavoro Silvia Velo e Luigi Bobba, il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo, il prefetto di Livorno, Anna Maria Manzione, e l’assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana, Stefania Saccardi.
Le colonie penali agricole di Is Arenas (nel territorio del comune di Arbus), Mamone (nel nuorese) e Isili (nel Sarcidano) si caratterizzano per il fatto che nei relativi territori sono nate aziende in cui si pratica l’agricoltura e l’allevamento del bestiame. L’estensione territoriale è ampia: in totale 6.200 ettari tra boschi, terreni coltivati e terre incolte, spiagge bellissime e natura incontaminata. Sono presenti caseifici attrezzati, macelli e altri impianti che contraddistinguono un’azienda agricola (2.700 ettari rispettivamente Is Arenas e Mamone, 800 ettari la colonia di Isili). I detenuti, nelle diverse fasi della vita lavorativa all’interno della colonia, sono accompagnati e sostenuti da figure con particolari competenze tecniche.
Gianmario Demuro 2