24 November, 2024
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A vincere la terza edizione del Premio Isio Saba 2023 è Lorenzo Simoni Quartet per la forte coesione e maturità artistica dimostrata, unita a un suono decisamente originale e contemporaneo. Queste in sintesi le motivazioni che hanno spinto la giuria del Premio, organizzato da Jazz in Sardegna assieme all’associazione Il Jazzino di Cagliari, a premiare come vincitore assoluto il quartetto guidato dal sassofonista e compositore Lorenzo Simoni al sax alto, Guglielmo Santimone al pianoforte, Giulio Scianatico al contrabbasso e Simone Brilli alla batteria. 
Dopo un lungo iter partito lo scorso aprile che ha visto i giovani musicisti esibirsi dal vivo davanti a una platea di tecnici e addetti ai lavori, giovedì 16 novembre, nella sala M2 del Teatro Massimo di Cagliari, il pubblico ha partecipato con intensità alle esibizioni di tutti e tre i finalisti applaudendo le singole apparizioni e attendendo fino a tardi la nomina dei vincitori. Ecco le motivazioni della giuria presieduta da Paolo Carrus, con la direzione di Gianrico Manca, e degli altri membri tra cui Michele Palmas, Giacomo Serreli, Marti Jane Robertson, Francesca Corrias e Sara Deidda. 
Le motivazioni della giuria
La decisione unanime della giuria è il risultato di una valutazione di alto livello che si è manifestata già dall’esame dei brani inviati in fase preselettiva. Il gruppo, caratterizzato dalla forte coesione, ha dimostrato un’evidente maturità artistica contestualmente a capacità tecniche individuali non comuni considerata la giovane età dei componenti. Lo stile è caratterizzato da una sintesi di linguaggi fra i quali prevalgono il jazz contemporaneo di stampo newyorkese, e la musica classica europea. La cura dei temi mette in luce l’intento innovativo e un suono originale. Gli sviluppi sono consequenziali, con andamenti dinamici che, attraverso la costruzione degli eventi sonori, realizzano un crescendo non schematico ma intenso. Il gruppo segue gli intenti solistici con un elevato livello di interplay e sostiene con particolare cura le improvvisazioni proposte in modalità istantanea. Si nota spesso una capacità inusuale di alternare situazioni ritmiche e di variabile densità sonora. La conoscenza reciproca consente l’andamento coeso delle idee.
La menzione speciale ex aequo va alle altre due proposte finaliste: il gruppo Four Winds, composto da Xuzhi Chen al sax, Giuseppe Sacchi al pianoforte, Emanuele Macculi al basso elettrico, Daniel Besthorn alla batteria, per l’energia e l’originalità delle composizioni e a Camilla Battaglia, cantante e pianista che ha presentato una proposta innovativa fondata sulla sperimentazione di nuove forme musicali che con ampio ricorso al live electronics, ha esplorato armonie atonali evocando mondi sonori evoluti.
I vincitori
Soddisfatto Lorenzo Simoni: «Il nostro obiettivo principale è quello di suonare nella contemporaneità, quindi di sfruttare tutti i contesti dove si può fare della buona musica – ha detto il musicista lucchese subito dopo aver ricevuto il premio dalle mani di Giacomo Serreli, instancabile conduttore e anima del Premio -. Il livello individuale dei musicisti oggi è decisamente alto e, dunque, quello che cerchiamo è la coesione del gruppo. Lavoriamo molto sulla coralità, suonando tanto dal vivo e non lasciando mai nulla al caso. A mio parere quello che fa la differenza non è più il singolo individuo ma il gruppo in quanto tale».
Premio Massimo Urbani lo scorso luglio, Lorenzo Simoni si è detto entusiasta del livello qualitativo della musica jazz incontrata in Sardegna: «Non conoscevo l’Isola e sono rimasto stupito dalla quantità e qualità di appuntamenti, scuole, festival presenti sul territorio. Anche il premio in denaro per noi è un incentivo importante, ma l’elemento di forte attrazione rimane senza dubbio la chance di poter suonare in una vetrina prestigiosa come il Festival Jazz in Sardegna-European Jazz Expo con un cartellone di artisti di fama internazionali».
Formatosi sotto la guida del sassofonista e compositore Lorenzo Simoni, il quartetto è un ensemble composto da alcuni dei migliori giovani musicisti di jazz presenti in Italia. Accomunati da una profonda passione per la ricca tradizione afroamericana, ciascun membro si contraddistingue per le molteplici influenze rendendo il gruppo estremamente originale ed eterogeneo. Lorenzo Simoni, sassofonista eclettico e compositore, da sempre diviso fra recital cameristici e musica improvvisata, dopo aver suonato per diversi anni con i singoli componenti del gruppo, decide di unire le qualità ed esperienze di ognuno di loro per creare un quartetto formato da Guglielmo Santimone al pianoforte, Giulio Scianatico al contrabbasso e Simone Brilli alla batteria. Il repertorio, caratterizzato da composizioni originali del leader, sviluppa elementi come la melodia, la danza e l’improvvisazione al fine di condurre l’ascoltatore in un’esperienza musicale coinvolgente e sempre nuova. Il gruppo vanta la partecipazione in alcuni dei festival e club di maggior rilievo in Italia tra cui il Jazz Club di Ferrara, Piacenza Jazz, Pisa Jazz, JazzPrime 2022, il SaxArts Festival a Faenza, Veneto Jazz e Iseo Jazz testimoniando il riconoscimento della qualità del quartetto e la loro presenza nella scena italiana. In virtù dei loro meriti musicali, il Lorenzo Simoni Quartet ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali tra cui il rinomato Premio Marco Tamburini e il Premio Tomorrow’s Jazz 2022 tenutosi al Teatro La Fenice di Venezia. 

Si intitola “Chiaroscuro” il nuovo disco del pianista e compositore nuorese, ma trapiantato a Cagliari. Mauro Mulas, inciso per la GT Music Distribution
Il lavoro raccoglie undici tra i brani più rappresentativi nel repertorio dell’artista, affiancato in studio dal contrabbassista Alessandro Atzori e dal batterista Pierpaolo Frailis.
«Chiaroscuro nasce dal desiderio di sviluppare un disco nella classica formazione in trio, rigorosamente con il pianoforte acustico, e la scelta dei musicisti dettata dall’interplay. Ho scelto per questo lavoro due colleghi tra i tanti con cui ho lavorato negli anni, musicisti con cui sento una buona intesa artistica e umana, e questa scelta non poteva non ricadere su Pierpaolo Frailis alla batteria ed Alessandro “Cinzio” Atzori al contrabbassosottolinea Mauro Mulas -. L’idea di partenza è stata quella di attingere i brani da una cartella in cui ho sempre archiviato le musiche che saltuariamente mi è capitato, nell’arco di una ventina d’anni, di scrivere e mettere da parte, per scegliere le composizioni che poi avremo elaborato per il progetto. Alla lettura dei materiali ho provato lo stesso effetto che si prova quando si guarda un vecchio album di fotografie, che fa riaffiorare ricordi e sensazioni ormai assopite, ma che permette al tempo stesso di guardare al passato in un’ottica differente e più consapevole, per via di tutte le esperienze di vita che nel frattempo sono state vissute. E probabilmente il titolo si sarebbe rifatto proprio a questo concetto, ma l’incontro con l’arte della fotografa Sara Deidda mi ha fatto propendere per “Chiaroscuro”. La scelta di “La Lavanderia” studio di Michele Palmas per le registrazioni non è stata casuale. Ho sempre apprezzato il suono di quegli ambienti, oltre alla professionalità e perizia con cui i tecnici lavorano. Ho sfruttato le lunghe giornate del secondo lockdown per mixare e masterizzare il lavoro, cercando senza fretta il giusto suono grazie anche all’aiuto del mio amico Andrea Locci, con cui spesso collaboro.»
Antonio Caria