22 November, 2024
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Tre appuntamenti per riscoprire la vita e l’opera di Giuseppe Agus, violinista cagliaritano che a metà del Settecento decise di abbandonare il posto nella Cappella civica della sua città per trasferirsi a Londra.

A organizzarli è l’associazione culturale Echi lontani che, insieme con il Conservatorio di Cagliari, sabato 16 e domenica 17 dicembre propone i concerti “Giuseppe Agus. Dall’isola all’isola: la Cagliari del Settecento in viaggio incontra la Londra musicale”. Il 18 dicembre è in programma, invece, “Giuseppe Agus: violinista cagliaritano a Londra e Parigi nel ‘700”, l’occasione per presentare la ristampa di una partitura originale di Agus, recentemente acquistata da un antiquario statunitense.

I tre incontri sono gli ulteriori passaggi del progetto triennale, partito l’anno scorso, volto a far emergere una volta per tutte la figura di Giuseppe Agus. Il musicista cagliaritano ha lasciato, infatti, un’eredità importante, riuscendo a ritagliarsi un posto di primo piano nel vivacissimo panorama culturale della Londra di quegli anni, e dopo anche in quello di Parigi.

L’appuntamento di domani è nella suggestiva chiesa di Santa Maria del Monte, nel quartiere  Castello, dove alle 21.00 si terrà il primo dei due concerti che vedrà protagonisti L’Apothéose & Bizzarria Ensemble (composti da Attilio Motzo e Sara Meloni al violino barocco, Enrico Di Felice al flauto traverso barocco, Alessandro Palmeri al violoncello barocco e Alessandra Artifoni al Clavicembalo). Il programma, oltre a musiche di Giuseppe Agus, proporrà anche brani di Georg Friedrich Händel e Francesco Xaverio Geminiani.

Domenica alla stessa ora, sempre nella Chiesa di Santa Maria del Monte, arriva la seconda parte dell’omaggio musicale ad Agus: il programma spazierà da Joseph Marie Clément Dall’Abaco a Karl Friedrich Abel, da Georg Friedrich Händel a John Stanley e Johann Adolph Hasse, senza dimenticare il musicista nostrano. Protagonisti saranno ancora una volta L’Apothéose & Bizzarria Ensemble.

L’ultimo appuntamento di questo piccolo trittico dedicato a Giuseppe Agus è lunedì, alle 11.00, nell’aula magna del Conservatorio di Cagliari con l’incontro “Giuseppe Agus: violinista cagliaritano a Londra e Parigi nel ‘700”. Dopo i saluti del direttore e del presidente dell’istituzione musicale, Giorgio Sanna e Gianluca Floris, dell’assessore comunale della Cultura, Paolo Frau, del  responsabile relazioni esterne della Fondazione di Sardegna, Graziano Milia, e del direttore artistico del Festival Echi lontani, Dario Luisi, sarà presentata in anteprima la ristampa, risalente al 1760 circa, delle “Sonate a Violino solo e Basso di Giuseppe Agus”, recentemente acquistata dall’associazione Echi lontani.

Seguirà un intervento della musicologa Myriam Quaquero che illustrerà gli ultimi aggiornamenti sulle ricerche in corso attorno alla figura di Agus. Una figura ancora in gran parte avvolta da molti punti oscuri: le ultime ricerche condotte dalla musicologa Myriam Quaquero hanno permesso di acclarare che il violinista sardo nel 1775 si trasferì da Londra a Parigi per sfuggire ai suoi creditori, riuscendo ad acquisire notevole importanza anche nel tessuto musicale della capitale francese. Un fatto che fa cadere l’ipotesi secondo cui in quegli anni Agus si trovasse a Londra accusato di un tentato stupro. Ancora: da alcuni spartiti trovati nel Conservatorio di San Pietro a Maiella di Napoli è emerso che Agus potrebbe aver compiuto qui i suoi studi. E’ da acclarare tuttavia se quelle trascrizioni siano veramente attribuibili a lui o piuttosto al figlio Joseph Francis.

Questi sono solo gli ulteriori frammenti di un percorso alla riscoperta dell’artista sardo, che andranno a costituire, insieme alla copia di spartito recentemente acquisita, un apposito “Fondo Agus” dell’Associazione Echi lontani che sarà custodito nel “Pierluigi da Palestrina”.

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Tre appuntamenti per riscoprire la vita e l’opera di Giuseppe Agus, violinista cagliaritano che a metà del Settecento decise di abbandonare il posto nella Cappella civica della sua città per trasferirsi a Londra.

A organizzarli è l’associazione culturale Echi lontani che, insieme con il Conservatorio di Cagliari, sabato 16 e domenica 17 dicembre propone i concerti “Giuseppe Agus. Dall’isola all’isola: la Cagliari del Settecento in viaggio incontra la Londra musicale”. Il 18 dicembre è in programma, invece, “Giuseppe Agus: violinista cagliaritano a Londra e Parigi nel ‘700”, l’occasione per presentare la ristampa di una partitura originale di Agus, recentemente acquistata da un antiquario statunitense.

I tre incontri sono gli ulteriori passaggi del progetto triennale,  partito l’anno scorso, volto a far emergere una volta per tutte la figura di Giuseppe Agus. Il musicista cagliaritano ha lasciato, infatti, un’eredità importante, riuscendo a ritagliarsi un posto di primo piano nel vivacissimo panorama culturale della Londra di quegli anni, e dopo anche in quello di Parigi.

L’appuntamento di sabato è nella suggestiva chiesa di Santa Maria del Monte, nel quartiere  Castello, dove alle 21 si terrà il primo dei due concerti che vedrà protagonisti L’Apothéose & Bizzarria Ensemble (composti da Attilio Motzo e Sara Meloni al violino barocco, Enrico Di Felice al Flauto Traverso barocco, Alessandro Palmeri al violoncello barocco ed Alessandra Artifoni al clavicembalo). Il programma, oltre a musiche di Giuseppe Agus, proporrà anche brani di Georg Friedrich Händel e Francesco Xaverio Geminiani.

Domenica alla stessa ora, sempre nella Chiesa di Santa Maria del Monte, arriva la seconda parte dell’omaggio musicale ad Agus: il programma spazierà da Joseph Marie Clément Dall’Abaco a Karl Friedrich Abel, da Georg Friedrich Händel a John Stanley e Johann Adolph Hasse, senza dimenticare il musicista nostrano. Protagonisti saranno ancora una volta L’Apothéose & Bizzarria Ensemble.

L’ultimo appuntamento di questo piccolo trittico dedicato a Giuseppe Agus è lunedì alle 11 nell’aula magna del Conservatorio di Cagliari con l’incontro “Giuseppe Agus: violinista cagliaritano a Londra e Parigi nel ‘700”. Dopo i saluti del direttore e del presidente dell’istituzione musicale, Giorgio Sanna e Gianluca Floris, dell’assessore comunale alla Cultura, Paolo Frau, del  responsabile relazioni esterne della Fondazione di Sardegna, Graziano Milia, e del direttore artistico del Festival Echi lontani, Dario Luisi, sarà presentata in anteprima la ristampa, risalente al 1760 circa, delle “Sonate a Violino solo e Basso di Giuseppe Agus”, recentemente acquistata dall’associazione Echi lontani.

Seguirà un intervento della musicologa Myriam Quaquero che illustrerà gli ultimi aggiornamenti sulle ricerche in corso attorno alla figura di Agus. Una figura ancora in gran parte avvolta da molti punti oscuri: le ultime ricerche condotte dalla musicologa Myriam Quaquero hanno permesso di acclarare che il violinista sardo nel 1775 si trasferì da Londra a Parigi per sfuggire ai suoi creditori, riuscendo ad acquisire notevole importanza anche nel tessuto musicale della capitale francese. Un fatto che fa cadere l’ipotesi secondo cui in quegli anni Agus si trovasse a Londra accusato di un tentato stupro. Ancora: da alcuni spartiti trovati nel Conservatorio di San Pietro a Maiella di Napoli è emerso che Agus potrebbe aver compiuto qui i suoi studi. E’ da acclarare tuttavia se quelle trascrizioni siano veramente attribuibili a lui o piuttosto al figlio Joseph Francis.

Questi sono solo gli ulteriori frammenti di un percorso alla riscoperta dell’artista sardo, che andranno a costituire, insieme alla copia di spartito recentemente acquisita, un apposito “Fondo Agus” dell’Associazione Echi lontani che sarà custodito nel “Pierluigi da Palestrina”.

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Doppio appuntamento questa settimana per il VII Festival degli strumenti antichi, organizzato dalla sezione interdipartimentale di Musica antica del Conservatorio di Cagliari.

Domani, mercoledì 8 novembre, alle 18,30, nell’aula magna dell’istituzione musicale di piazza Porrino, Carlo Ipata esperto internazionale di traversiere, terrà una conferenza su “Il traversiere: lo strumento e il suo repertorio”.

Giovedì, 9 novembre, alle 21.00, invece, l’appuntamento è nella suggestiva chiesa di San Michele, in via Ospedale, per un concerto intitolato “Vocalità italiana e virtuosismo tedesco”: le musiche di N. A. Porpora e J.S. Bach saranno al centro della serata che vedrà protagonisti Roberta Invernizzi, soprano, Carlo Ipata al traversiere, Attilio Motzo e Luca Persico ai violini, Sara Meloni alla viola, Fabrizio Meloni al violoncello, Alessio Povolo, al contrabbasso e Fabrizio Marchionni al clavicembalo.

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Concerti, conferenze, masterclass e seminari per riscoprire tutta la bellezza del repertorio barocco e non solo. Da giovedì 19 ottobre entra nel vivo il VI Festival degli strumenti antichi, attesissimo appuntamento organizzato dalla sezione interdipartimentale di Musica antica del Conservatorio di Cagliari.

Numerose sono le novità dell’edizione 2017. Tra tutte, c’è la nutrita presenza di esperti di fama internazionale: da Roberta Invernizzi e Rebeca Ferri, protagoniste delle masterclass di Canto barocco e di Violoncello barocco, a Paolo Grazzi e Carlo Ipata che terranno (alcuni sono stati svolti nelle passate settimane) dei seminari sull’oboe barocco e classico e sul traversiere.

Giovedì 19 (tranne gli ultimi due, tutti i concerti si terranno alle 21.00, nella Chiesa di San Michele, in via Ospedale) si comincia con un concerto dal titolo “Nuova Musica- Musica ritrovata”: gli allievi dell’“Officina delle voci”, il laboratorio corale guidato dal docente del Conservatorio Michele Napolitano, proporranno al pubblico un programma che spazierà da W.A. Mozart a T. Tuveri.

Si prosegue sabato 21 ottobre con “Il caro Sassone e le sue opere”, un omaggio a Georg Friedrich Händel, che vedrà in scena il soprano Elisabetta Scano, il controtenore Ettore Agati e il Bizzarria Ensemble. Venerdì 27 ottobre sarà la volta di richiami d’amore nella canzone italiana del XVII secolo con l’ensemble Musici di Castello che proporrà il concerto “Ninfe, zefiri e cicale”. Il cavicembalo sarà protagonista, il 4 novembre, della serata intitolata “Händel, Scarlatti e le loro sfide tra spade e cembali”: si esibirà al clavicembalo Fernando De Luca. Giovedì 9 novembre le musiche di N.A. Porpora e J.S. Bach saranno al centro della serata intitolata “Vocalità italiana e virtuosismo tedesco”, con il soprano Roberta Invernizzi, Carlo Ipata al traversiere, Attilio Motzo e Luca Persico ai violini, Sara Meloni alla viola, Fabrizio Meloni al violoncello, Alessio Povolo al contrabbasso e Fabrizio Marchionni al clavicembalo.

Il ciclo di concerti si chiude con i due appuntamenti “Mozart – Hummel, il maestro e l’allievo” e “Dal classicismo al romanticismo: Parigi e Vienna”, in programma l’11 e il 18 novembre nel Palazzo Siotto, organizzati in collaborazione con l’associazione Mozart Italia.

Ricco è anche il cartellone delle conferenze: le prime, partite già a settembre, proseguono il 25 ottobre alle 18.30 nell’aula magna del Conservatorio con un incontro curato dal musicologo Roberto Milleddu dal titolo “La registrazione sonora e la riscoperta della musica antica”, mentre l’8 novembre Carlo Ipata, esperto internazionale di traversiere, parlerà di “Il traversiere: lo strumento e il suo repertorio”.

I seminari si avvarranno della collaborazione di Paolo Grazzi, uno dei maggiori esperti internazionali di Oboe barocco e classico. Di Franca Floris, direttrice del complesso vocale di Nuoro. Di Rebeca Ferri, che terrà anche in questa edizione il seminario di Flauto dolce e la Masterclass di violoncello barocco. Di Carlo Ipata, altro esperto internazionale di traversiere che terrà un seminario di musica da camera e traversiere. Di Roberta Invernizzi, tra le maggiori interpreti di musica barocca a livello internazionale, protagonista di una Masterclass di canto barocco. Chiude l’elenco dei corsi il seminario tenuto da Fernando De Luca, titolare della cattedra di clavicembalo e Tastiere storiche al Conservatorio di Cagliari, dal titolo “Il clavicembalo” mentre Francesco Giammarco, docente di pianoforte nell’istituzione musicale cagliaritana, proporrà un incontro sul “Il pianoforte viennese”.

L’ingresso ai concerti nella Chiesa di San Michele e alle conferenze è libero e gratuito.  Per i concerti in programma al Palazzo Siotto il costo dei biglietti è di 8 euro.

 

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Il Festival Echi lontani partecipa alla manifestazione “CagliariPaesaggio” e per l’occasione aggiunge una data al suo cartellone.

Questa sera, alle 21.00, nella Chiesa del Santo Sepolcro (in piazza San Sepolcro) è in programma “Wondrous machine!”, una serata interamente dedicata all’organo, organizzata in collaborazione con il dipartimento di Musica antica del Conservatorio di Cagliari ed il Bizzarria Ensemble.

In scena ci saranno Fabrizio Marchionni all’organo e il Bizzarria Ensemble (composto da Sara Meloni e Luca Persico ai violini barocchi, Attilio Motzo alla viola, Fabrizio Meloni al violoncello barocco, Federica Are al contrabbasso, Geronimo Fais all’organo), Attilio Motzo maestro concertatore, che proporranno un programma costruito sulle note di Girolamo Frescobaldi, Baldassare Galuppi, Giovanni Morandi, Fabrizio Marchionni, Georg Friedrich Händel e Georg Philipp Telemann.

“Wondrous machine”, letteralmente “macchina meravigliosa”, da un’ode di Henry Purcell, è l’appellativo che indica l’organo a canne, nei secoli strumento fondamentale della Chiesa e della sua comunità. Quello che si trova nella Chiesa del Santo Sepolcro fu commissionato nel 1874 dall’importante arciconfraternita dell’Orazione, ed è attualmente l’organo meccanico restaurato più grande della città di Cagliari.

“CagliariPaesaggio” è la manifestazione che per l’intero mese di luglio vedrà il capoluogo sardo abbracciare i più svariati campi della cultura con iniziative nel campo della musica, del teatro, della fotografia sino, ovviamente al paesaggio.

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  sara-melonifabrizio-meloniAttilio Motzo

Dopo la giornata di studi della scorsa settimana, domani (sabato 10 dicembre) nuovo appuntamento con le iniziative che l’associazione Echi lontani, in partenariato con il Conservatorio di Cagliari, ha organizzato per ricordare la figura di Giuseppe Agus, violinista cagliaritano che ebbe un ruolo di spicco nel panorama culturale londinese del Settecento, ma che la storia ha invece dimenticato.

Alle 20.00, nel Palazzo Regio si terrà il concerto “Agus e J.C. Bach-Confronti”. Protagonista della serata, che come recita il titolo sarà incentrata sulle musiche dello stesso Agus e di Johan Christian Bach, sarà il Bizzarria Ensemble, composto da Attilio Motzo (violino barocco), Sara Meloni (violino barocco, viola), Fabrizio Meloni (violoncello barocco), Fabrizio Marchionni (clavicembalo). 

Giuseppe Agus, nato a Cagliari nel 1722 (fu battezzato nella chiesa di Sant’Eulalia, nel quartiere Marina), dopo aver studiato in uno dei conservatori di Napoli , nel 1742 divenne primo violino nella Cappella civica del capoluogo sardo. Successivamente si trasferì a Londra, dove con ogni probabilità fu uno dei componenti dell’Orchestra di Georg Friedrich Händel. Nella capitale britannica Agus strinse relazioni con i più importanti musicisti del  momento, diventando egli stesso una personalità conosciutissima. Fu stretto amico, tra gli altri, di Johan Christian Bach, figlio di Johan Sebastian, e insieme a lui divenne maestro di Elisabeth Billington, pianista precocissima poi ricordata come il più grande soprano che l’Inghilterra abbia mai avuto.

Nel 1991, a scoprire in modo casuale dell’esistenza di Giuseppe Agus, è stato il musicista Enrico Di Felice: mentre preparava un concerto per il 250° anniversario della nascita di Luigi Boccherini si è imbattuto in questo nome e nell’analizzare il corpus delle opere di Boccherini, notò che i Duetti op. 37 per due violini, erano stati restituiti (grazie agli ultimi studi di Yves Gérard e Aldo Pais, che hanno curato l’edizione moderna dello stesso Boccherini) alla legittima paternità di un compositore di nome Giuseppe Agus, che ebbe anche un ruolo chiave nel passaggio dal severo linguaggio del “Barocco musicale” verso il più moderno “Stile galante”.

Il progetto su Giuseppe Agus è realizzato con il contributo della Fondazione di Sardegna, degli assessorati della Cultura e Spettacolo della Regione Sardegna, del comune di Cagliari. Echi lontani fa parte del REMA, il network europeo dei Festival di Musica Antica.

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Una giornata di studi, ma anche concerti, per ripercorrere la vita e le opere di Giuseppe Agus, violinista cagliaritano che ebbe un ruolo di spicco nel panorama culturale londinese del Settecento, ma che la storia ha invece dimenticato.

L’iniziativa è dell’associazione Echi lontani che, insieme al Conservatorio di Cagliari, domani, sabato 3 dicembre alle 9.30 nell’aula magna dell’istituzione musicale organizza “Giuseppe Agus, un violinista cagliaritano nella Londra del ‘700”. La giornata è l’occasione per rimettere insieme, almeno per quanto permettano le ricerche sinora svolte, il ricco puzzle della vita di Agus, musicista che con le sue composizioni contribuì al passaggio dal severo linguaggio del “ Barocco musicale” verso il più moderno “Stile galante”.

La giornata è il punto di partenza di  un progetto triennale volto a far emergere una volta per tutte la figura di Giuseppe Agus che, sebbene non abbia la stessa grandezza di Bach o Mozart, ha lasciato un’eredità importante. Dal raffronto tra la sua produzione e quella di Luigi Boccherini, considerato l’alfiere della musica strumentale italiana della seconda metà del XVIII secolo, e arrivato storicamente più tardi, emerge infatti che per circa duecento anni sia stata attribuita a quest’ultimo una raccolta di brani composti invece dal musicista cagliaritano.

L’appuntamento di domani si apre con i saluti di Gianluca Floris ed Elisabetta Porrà, rispettivamente presidente e direttrice del Conservatorio di Cagliari, quelli dell’assessore comunale alla Cultura, Paolo Frau, del responsabile comunicazione della Fondazione di Sardegna, Graziano Milia, del direttore del dipartimento di Musica antica del conservatorio “J. J. Fux” di Graz (Austria), Dario Luisi.

Subito dopo si entra nel vivo con l’intervento di diversi studiosi: Myriam Quaquero, parlerà della “Musica nel Settecento in Sardegna, Giuseppe Agus”; Enrico Di Felice interverrà su “Un tesoro nascosto in una scoperta inaspettata”; Enrico Fanni parlerà di “Giuseppe Agus padre e figlio, una ricerca genealogica”; mentre Roberto Milleddu illustrerà “I due Agus quindici anni dopo. Un tentativo di rilettura della vita e delle opere di Giuseppe e Joseph Francis Agus”.

La giornata proseguirà alle 20.00 nel Palazzo Regio con un concerto dal titolo “Agus e Händel”: protagonista sarà il Bizzarria Ensemble, composto da Attilio Motzo (violino barocco), Sara Meloni (violino barocco, viola), Fabrizio Meloni (violoncello barocco), Fabrizio Marchionni (clavicembalo). Un altro concerto, dal titolo “Agus e J. C. Bach-Confronti” sarà proposto sabato 10 dicembre alla stessa ora, sempre nel Palazzo Regio:  protagonista sarà, ancora una volta, il Bizzarria Ensemble.

Nato a Cagliari nel 1722 (fu battezzato nella chiesa di Sant’Eulalia, nel quartiere Marina), dopo aver studiato in uno dei conservatori di Napoli, nel 1742 Giuseppe Agus divenne primo violino nella Cappella civica del capoluogo sardo. Successivamente si trasferì a Londra, dove con ogni probabilità fu uno dei componenti dell’Orchestra di Georg Friedrich Händel. Nella capitale britannica Agus strinse relazioni con i più importanti musicisti del  momento, diventando egli stesso una personalità conosciutissima. Fu stretto amico, tra gli altri, di Johan Christian Bach, figlio di Johan Sebastian, e insieme a lui divenne maestro di Elisabeth Billington, pianista precocissima poi ricordata come il più grande soprano che l’Inghilterra abbia mai avuto.

Nel 1991, a scoprire in modo casuale dell’esistenza di Giuseppe Agus, è stato il musicista Enrico Di Felice: mentre preparava un concerto per il 250° anniversario della nascita di Luigi Boccherini si è imbattuto in questo nome e nell’analizzare il corpus delle opere di Boccherini, notò che i Duetti op. 37 per due violini, erano stati restituiti (grazie agli ultimi studi di Yves Gérard e Aldo Pais, che hanno curato l’edizione moderna dello stesso Boccherini) alla legittima paternità di un compositore di nome Giuseppe Agus.

attilio-motzo  fabrizio-marchionni fabrizio-meloni

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Sabato, a Cagliari, si terrà una giornata di studi, ma anche concerti, per ripercorrere la vita e le opere di Giuseppe Agus, violinista cagliaritano che ebbe un ruolo di spicco nel panorama culturale londinese del Settecento, ma che la storia ha invece dimenticato.

L’iniziativa è dell’associazione Echi lontani che, insieme al Conservatorio di Cagliari, sabato 3 dicembre, alle 9.30, nell’aula magna dell’istituzione musicale  organizza “Giuseppe Agus, un violinista cagliaritano nella Londra del ‘700”. La giornata è l’occasione per rimettere insieme, almeno per quanto permettano le ricerche sinora svolte, il ricco puzzle della vita di Agus, musicista che con le sue composizioni contribuì al passaggio dal severo linguaggio del “Barocco musicale” verso il più moderno “Stile galante”.

La giornata è il punto di partenza di  un progetto triennale volto a far emergere una volta per tutte la figura di Giuseppe Agus che, sebbene non abbia la stessa grandezza di Bach o Mozart, ha lasciato un’eredità importante. Dal raffronto tra la sua produzione e quella di Luigi Boccherini, considerato l’alfiere della musica strumentale italiana della seconda metà del XVIII secolo, e arrivato storicamente più tardi emerge, infatti, che per circa duecento anni sia stata attribuita a quest’ultimo una raccolta di brani composti invece dal musicista cagliaritano.

L’appuntamento di sabato si apre con i saluti di Gianluca Floris ed Elisabetta Porrà, rispettivamente presidente e direttrice del Conservatorio di Cagliari, quelli dell’assessore comunale alla Cultura, Paolo Frau, del responsabile comunicazione della Fondazione di Sardegna, Graziano Milia, del direttore del dipartimento di Musica antica del conservatorio “J. J. Fux” di Graz (Austria), Dario Luisi.

Subito dopo si entra nel vivo con l’intervento di diversi studiosi: Myriam Quaquero, parlerà della “Musica nel Settecento in Sardegna, Giuseppe Agus”; Enrico Di Felice interverrà su “Un tesoro nascosto in una scoperta inaspettata”; Enrico Fanni parlerà di “Giuseppe Agus padre e figlio, una ricerca genealogica”; mentre Roberto Milleddu illustrerà “I due Agus quindici anni dopo. Un tentativo di rilettura della vita e delle opere di Giuseppe e Joseph Francis Agus”.

La giornata proseguirà alle 20.00, nel Palazzo Regio, con un concerto dal titolo “Agus e Händel”: protagonista sarà il Bizzarria Ensemble, composto da Attilio Motzo (violino barocco), Sara Meloni (violino barocco, viola), Fabrizio Meloni (violoncello barocco), Fabrizio Marchionni (clavicembalo). Un altro concerto, dal titolo “Agus e J. C. Bach-Confronti” sarà proposto sabato 10 dicembre alla stessa ora, sempre nel Palazzo Regio: protagonista sarà, ancora una volta, il Bizzarria Ensemble.

Nato a Cagliari nel 1722 (fu battezzato nella chiesa di Sant’Eulalia, nel quartiere Marina), dopo aver studiato in uno dei conservatori di Napoli , nel 1742 Giuseppe Agus divenne primo violino nella Cappella civica del capoluogo sardo. Successivamente si trasferì a Londra, dove con ogni probabilità fu uno dei componenti dell’Orchestra di Georg Friedrich Händel. Nella capitale britannica Agus strinse relazioni con i più importanti musicisti del  momento, diventando egli stesso una personalità conosciutissima. Fu stretto amico, tra gli altri, di Johan Christian Bach, figlio di Johan Sebastian, e insieme a lui divenne maestro di Elisabeth Billington, pianista precocissima poi ricordata come il più grande soprano che l’Inghilterra abbia mai avuto.

Nel 1991, a scoprire in modo casuale dell’esistenza di Giuseppe Agus, è stato il musicista Enrico Di Felice: mentre preparava un concerto per il 250° anniversario della nascita di Luigi Boccherini si è imbattuto in questo nome e nell’analizzare il corpus delle opere di Boccherini, notò che i duetti op. 37 per due violini, erano stati restituiti (grazie agli ultimi studi di Yves Gérard e Aldo Pais, che hanno curato l’edizione moderna dello stesso Boccherini) alla legittima paternità di un compositore di nome Giuseppe Agus.

“Giuseppe Agus, un violinista cagliaritano nella Londra del ‘700” è realizzato in partenariato con il Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, e con il contributo della Fondazione di Sardegna, degli Assessorati alla Cultura e Spettacolo della Regione Sardegna, del Comune di Cagliari. Echi lontani fa parte del REMA, il network europeo dei Festival di Musica Antica.

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L’Associazione Echi lontani riprende l’attività annuale con i concerti sugli Organi Storici restaurati; in questo mese di ottobre sarà la volta dei preziosi strumenti della Cattedrale di Ales e della Chiesa Parrocchiale di Barumini dove si terranno due concerti il 22 e 23 ottobre; ad eseguire i concerti sarà il Bizzarria Ensemble ed i concerti si tengono in collaborazione con il Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari.

Gli appuntamenti:

Ales, Sabato 22 ottobre, ore 18.30 – Cattedrale SS. Apostoli Pietro e Paolo

(Organo Storico costruito nel 1667 da anonimi di scuola romana, presumibilmente Giuseppe Testa e Giuseppe Catarinozzi)

Barumini, Domenica 23 ottobre, ore 19.00 – Parrocchia B.V. Immacolata

(organo storico costruito nel 1799 dai fratelli Giuseppe e Salvatore Priante di Sassari)

Bizzarria Ensemble

Sara Meloni, Attilio Motzo Violino Barocco

Fabrizio Meloni Violoncello Barocco

Fabrizio Marchionni Organo

In programma musiche di Antonio Veracini, Georg Friedrich Händel, Michelangelo Rossi, Arcangelo Corelli e Georg Philipp Telemann.