5 November, 2024
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Nel giorno della Festa della Mamma, Poste Italiane celebra questa importante ricorrenza attraverso una serie di iniziative a sostegno della parità di genere dei propri dipendenti e della genitorialità. L’Azienda, ad esempio, ha pensato per le neomamme un percorso dedicato Lifeed genitori e il programma Mums at work”, che hanno rispettivamente l’obiettivo di valorizzare le competenze maturate dalle dipendenti durante l’esperienza genitoriale e di facilitare il rientro delle donne al lavoro dopo il periodo di maternità.

Sul tema della genitorialità, la testimonianza diretta di Sara Oggiano, 34 anni, di Cagliari, una laurea magistrale in Economia Manageriale, in Azienda dal 2015, applicata con il ruolo di operatore di RCZ (Responsabile Commerciale di Zona) presso la filiale provinciale di via Brenta a Cagliari, madre di Leonardo, di appena sei mesi.

Gli inizi e il percorso in Azienda. «La mia avventura in Poste Italiane inizia a gennaio del 2015 racconta Sarain cui ricevo la chiamata dall’Azienda per le selezioni, dopo aver inserito il mio curriculum vitae sul sito. Al tempo avevo appena passato le selezioni per lavorare in una multinazionale con sede a Torino con relativo trasferimento nelle settimane successive. Mi sono comunque mobilitata per fare tutte le selezioni previste da Poste e, nel viaggio di rientro dall’ultimo colloquio individuale a Roma, mi comunicavano che, avendo superato l’ultimo step, ero ufficialmente assunta. Dopo sei anni a Sanluri, sono entrata nella squadra commerciale e da gennaio 2022 sono sul ruolo attuale.»

La grande novità e la vicinanza dell’Azienda. «Da instancabile lavoratrice che non guarda mai l’orologio puntualizza la dipendente di Poste la notizia della gravidanza mi ha aperto gli occhi su come sarebbe di lì a poco cambiata radicalmente la mia vita lavorativa e personale. Ho lavorato sino al sesto mese inoltrato di gravidanza, finché le condizioni fisiche me lo hanno permesso, non venendo mai meno agli impegni che il mio ruolo richiedeva. Quando ho comunicato la gravidanza ai miei responsabili hanno gioito con me, mostrandomi da subito attenzione ed empatia e raccontandomi piccoli aneddoti personali sulla loro genitorialità, allo scopo di alleggerire le mie ansie e preoccupazioni su come conciliare la mia vita privata e lavorativa. Un aspetto importante, che ho potuto apprezzare recentemente, è che la mia assenza prolungata dal lavoro non ha fatto cambiare il punto di vista e la considerazione dell’Azienda sul mio essere prima di tutto lavoratrice e poi madre, non mettendo in discussione le mie qualità che non vengono ovviamente meno solo perché ho un figlio.»

Lavoro e famiglia, i valori, guardando al futuro. «Il ruolo di coordinamento e di responsabilità che rivesto in Azienda non ha interferito con la mia scelta di allargare la mia famiglia. Questo non fa di me un’eroina, dato che tantissime donne si trovano nella stessa situazione. Tuttavia, occorre riconoscerlo, esistono situazioni e contesti in cui le scelte genitoriali di noi donne possono influire sui percorsi lavorativi. Pertanto, mi ritengo piuttosto fortunata perché so di avere alle spalle un’Azienda che mi ha supportato e che continua a supportarmi, dall’inizio della mia gravidanza ad oggi. Tra esigenze personali e impossibilità di un inserimento al nido di mio figlio Leonardo nei mesi pre-estivi non sono ancora rientrata al lavoro e gestisco giorni di ferie e giornate di congedo parentale con attenzione, potendo contare sulla massima collaborazione dei miei colleghi e dei miei responsabili. Continuerò a essere una risorsa per la mia Azienda che mi ha dato tanto: più di tutto crescere personalmente e professionalmente aiutandomi a conseguire i miei sogni.»