4 November, 2024
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Un patrimonio dell’Umanità, certificato dall’Unesco. Un patrimonio immateriale, ma non per questo meno importante o sentito dalle comunità. Si parlerà di questo l’11 gennaio a Seneghe a Sa domo de sa Poesia: ovvero del rapporto che intercorre tra la poesia scritta e orale in lingua sarda e la tradizionale polifonia della Sardegna, riconosciuta appunto nella lista dei patrimoni immateriali dell’umanità dell’Unesco.

Il seminario, organizzato dall’associazione culturale Perda Sonadora, nasce come attività congiunta tra le Domos de sa Cultura di Seneghe e di Bitti, entrambe nate grazie al sostegno della Regione Autonoma della Sardegna (bando Domos de sa cultura, sostegno finanziario alle imprese operanti nel settore culturale e creativo per progetti mirati alla valorizzazione degli elementi ed espressioni del patrimonio culturale immateriale della Sardegna POR FESR 2014-2020 Azione: 3.3.2.).

A Seneghe ha sede la Domo de sa poesia, nata per la la tutela e promozione della poesia sarda in tutte le sue espressioni. La domo di Bitti ospita invece il rinnovato Museo Multimediale sul canto a tenore (che sarà presentata durante una conferenza stampa – da convocare – a Cagliari il 10 gennaio 2020).

Programma del seminario

Relatori:

Mario Cubeddu: Il ruolo del poeta nella società seneghese

Sebastiano Pilosu: Sa boghe de sa poesia

Marco Lutzu: I codici incrociati: testo e musica nel canto a tenore

Antonio Maria Cubadda: L’evoluzione della poesia nel canto seneghese

Interventi Musicali:

Su cuntrattu de Antoni Maria Cubadda di Seneghe

Durante l’evento verrà presentato anche il nuovo allestimento del Museo Multimediale del Canto a Tenore di Bitti, rinnovato nei contenuti e arricchito da nuove tecnologie di ultima generazione.

Saranno presenti il direttore artistico Francesco Casu e i partner del progetto Nicola Contini (Mommotty Srl), Francesco Coloru (Istelai soc.coop.), Nicole Nieddu (Produzioni Sardegna).

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Il 5 settembre 2019, a Seneghe, prende il via la XV edizione del Cabudanne de sos poetas.

Oltre sessanta gli ospiti in arrivo: Ida Travi, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar, Rachel Falchi, Franc Ducros, Serge Pey, Valerio Magrelli, Claudio Pozzani, Nanni Falconi, Anna Cristina Serra, Azzurra d’Agostino, Pinar Selek, Lea Nocera, Antonia Arslan, Siobhan Nash-Marshall, Chiara Mulas, Michael Raji, Antonella Puddu Gaviano, Giangavino Costeri, Gisele Pierra, Nicola Melis, Giovanni Salis, Manuela Ennas, il Teatro delle Albe, Alessandro Renda, Marcello Anselmo e Pietro Marcello di Rai Radio3 Zazà, Nicola Muscas, Marco Menon, Raimondo Cubeddu, Marco Santagata, Sebastiano Pilosu, Davide Melis, Machina Amniotica, Andrea Melis, Raul Moretti, il musicista italo-algerino (tuareg) Faris Amine, Antonio Cubadda e Marcello Marras, Fabio Pillonca, Pier Sandro Pillonca, Tonino Oppes, Bachisio Bandinu, Andrea Tramonte, Carlo Gianbarrese, Giulio Piscitelli, Paola Atzeni, Antonio Bove, i rapper Joz, Ale Zin ed Alessio Mura (Balentia) e tanti altri.

Gli itinerari poetici come dei viaggi nella letteratura e nelle storie altre, raccontate in versi, rappresentano un cardine dell’esperienza letteraria stessa, che ha costruito una ricca tradizione nella poesia come nella narrativa. Viaggiare serve a conoscere, a conoscersi, a liberarsi da vecchi pregiudizi, a mettersi in discussione. Attraverso il viaggio ritroviamo il più profondo senso di appartenenza all’umanità. In che modo e in quali mondi ci può far viaggiare la poesia? In quali ambiti di racconto viaggio e poesia si incontrano? “Viaggi. Itinerari di versi” è il tema centrale della quindicesima edizione del Cabudanne de sos poetas, il festival di poesia, letteratura e arte curata dall’Associazione Perda Sonadora che vedrà dal 5 all’8 settembre quattro giorni di incontri con la poesia sarda, italiana e internazionale, laboratori, mostre, teatro, concerti, attività culturali e laboratoriali, e un programma molto nutrito con oltre sessanta ospiti tra gli scorci più antichi e affascinanti di Seneghe, gioiello in basalto del Montiferru. Prentza de Murone, Campo della Quercia, Putzu Arru, Piazza dei balli, Bar Su Recreu, Casa Addis e Domo de sa poesia, i luoghi centrali del paese deputati all’incontro, allo scambio e all’ascolto, ospiteranno anche quest’anno i momenti più intensi con i versi letti da alcuni dei poeti contemporanei tra i più amati, ma anche artisti, attori, musicisti, registi, studiosi e intellettuali provenienti dalla Sardegna, dall’Italia, dalla Francia, dalla Turchia, Armenia, USA, Algeria, che porteranno le proprie opere e testimonianze al pubblico del festival e alla comunità seneghese nell’incantevole borgo, tra poesia, musica, arte, mostra fotografica, cinema, installazioni, colori, sapori, tradizioni e occasioni di degustazione con i migliori prodotti tipici locali.

Tra le novità il ritorno del Teatro delle Albe di Ravenna, sodalizio con il festival dei poeti inaugurato dodici anni fa attraverso la collaborazione con Roberto Magnani, stavolta con l’attore e regista Alessandro Renda che oltre alla conduzione insieme a Giuseppina Pintus e Mariano Mastinu dell’esito de “La non-scuola del Teatro delle Albe” in apertura del festival (giovedì 5, alle 18.00, al Campo della Quercia), il laboratorio con i giovanissimi interpreti seneghesi, porterà in scena venerdì 6 settembre, alle 21.30, il monologo scritto da Marco Martinelli “Rumore di acque” con le musiche di Guy Klucevsek.

In attesa della quindicesima edizione del Cabudanne de sos poetas come di consueto partono gli appuntamenti con le anteprime: il 25 agosto a Seneghe, nella località Perda Sonadora alle 18.00 “Imaginary Soundscape”, concerto per computer, tromba e voci di e con Francesco Medda Arrogalla e Francesco Bachis. Con la partecipazione de su Contrattu Seneghesu. Il 30 agosto al Campeggio Nurapolis di Narbolia, si terrà alle 19.00 la presentazione del libro “Harraga. In viaggio bruciando le frontiere”, di Giulio Piscitelli (le cui foto saranno esposte a Casa Addis). Dialoga con l’autore Luca Manunza. Il 31 agosto a Seneghe, alle 21.30, protagonista sarà l’arte dell’improvvisazione poetica in una gara a tema. I poeti estemporanei Salvatore Ladu e Celestino Mureddu si sfideranno a suon di versi in una gara poetica, accompagnati da Su Cuntrattu de Vincenzo Uda.  Il 1° settembre ancora a Seneghe, Casa Addis, presentazione della rivista di poesia S’Ischiglia, con Mario Cubeddu, Gavino Mameli, Duilio Caocci, Antonio Canalis, Luciana Onnis. Letture di Stefano Raccis, in collaborazione con la Fondazione Faustino Onnis. Il 4 settembre, alle 18.30, l’appuntamento con l’anteprima ufficiale che darà il via il giorno a dopo al festival dei poeti è ancora a Prentza de Murone (Seneghe), con “Poesie dagli Alberi: installazione audio sul “Festival dei poeti di Castel Porziano del 1979”, a cura di Nino Iorfino, sperimentatore multimediale, e Lidia Riviello di Rai Radio 3. Col progetto “Alberi Poeti”, Nino Iorfino innesta voci poetiche fra gli alberi di giardini e festival. Le registrazioni scelte per l’installazione di Alberi-Poeti nel giardino di Sa Prentza, furono realizzate da Radio Alice il 30 giugno 1979 sulla spiaggia di Roma, dove, nell’ultima giornata del festival internazionale dei poeti di Castel Porziano si alternarono senza sosta i più noti poeti della Beat Generation.

 

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Cantare a tenore ad Orgosolo è una pratica musicale complessa e vivace nei contenuti, nei comportamenti esecutivi e nei significati anche simbolici, di cui gli attori locali possiedono una piena consapevolezza: una pratica conosciuta ed ammirata da tutti i cantori della Sardegna, rinomata fra gli ‘appassionati ascoltatori’ anche al di fuori dell’isola e variamente documentata a partire dal secondo dopoguerra con registrazioni in gran parte ancora inedite. Lungamente attese da appassionati e studiosi, sono finalmente disponibili le registrazioni realizzate per il Centro Nazionale Studi Musica Popolare, dal 1955 al 1961, da studiosi e ricercatori come Diego Carpitella, Franco Cagnetta, Giorgio Nataletti ed Antonio Santoni Rugiu. Pubblicate nei due CD allegati al volume Il canto a tenore di Orgosolo, a cura di Sebastiano Pilosu e dell’Associazione Tenore Supramonte di Orgosolo, Squilibri editore, queste registrazioni sono di straordinaria importanza perché documentano le voci dei grandi protagonisti della tradizione ed offrono un’ampia rappresentazione della varietà di stili e modalità esecutive.

Assai singolare la genesi del lavoro, che vede la luce grazie all’impulso determinante del Tenore Supramonte di Orgosolo che in questo modo ha inteso onorare la memoria dei propri padri e ravvivarne l’eredità presso le generazioni più giovani. L’edizione è stata così curata da uno studioso esterno al paese, che ha già dato ampie riprove della sua competenza in materia, e da un gruppo di cantori locali che, insieme, hanno svolto un meticoloso lavoro di contestualizzazione storica, ricorrendo caso per caso anche alla memoria degli anziani cantori del paese, alcuni dei quali testimoni o diretti protagonisti delle registrazioni. Una documentazione di straordinario interesse storico, indispensabile per comprendere il canto a tenore di Orgosolo e apprezzarne la raffinatezza del pensiero musicale che ad esso si accompagna. Un tentativo riuscito di valorizzazione della musica, di preservazione della lingua e di divulgazione delle tradizioni sarde affinché siano motivo e argomento di studio e di analisi: l’ascolto delle 34 tracce dei due CD, del resto, rileva quella estrema varietà e ricercatezza espressiva che sa offrire solo una grande tradizione.

Con prefazione di Ignazio Macchiarella, il volume è il secondo della sezione sarda della collana aEM-Archivi di Etnomusicologia dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ed è stato pubblicato grazie al contributo del comune di Orgosolo, della Cineteca Sarda e di Labimus, il laboratorio interdisciplinare sulla musica dell’Università di Cagliari. 

Il volume sarà presentato in anteprima il 18 gennaio, a Nuoro, presso l’Auditorium Biblioteca S. Satta, p.zza G. Asproni 8, con gli interventi di Marco Lutzu e Ignazio Macchiarella (Università di Cagliari) e di Manuelle Mureddu (associazione Tenores Sardegna), e il 19 gennaio, a Cagliari, Facoltà Studi Umanistici sa Duchessa, Aula Magna “B. Motzo”, con Antonello Zanda (Direttore della Cineteca Sarda di Cagliari), Duilio Caocci e Ignazio Macchiarella (Università di Cagliari). Entrambe le presentazioni inizieranno alle 18.00 con la partecipazione dei curatori del volume e, dunque, immancabilmente anche con interventi musicali al fine di offrire un qualche immediato riscontro alla straordinaria bellezza del canto a tenore alla maniera di Orgosolo. 

Sebastiano Pilosu: Etnomusicologo e cantore a tenore, già docente presso il Conservatorio “Da Palestrina” di Cagliari, è stato presidente, ed è tuttora dirigente, dell’associazione regionale “Sòtziu Tenores Sardigna” (Associazione Tenores Sardegna). Ha all’attivo saggi e volumi sul canto a tenore e sulla poesia improvvisata.

Tenore Supramonte di Orgosolo: Associazione nata con l’intento di promuovere il canto a tenore e di ravvivare la memoria dei grandi cantori della tradizione, si richiama all’omonimo gruppo di canto nato nei primi anni Sessanta del secolo scorso, con legami di discendenza parentale con alcuni dei suoi fondatori.

 

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Grazie alla sensibilità dell’Associazione Turistica Pro Loco Mamoiada, presieduta da Giuliana Gungui, in due giorni – 23 e 24 settembre – della festa in onore dei santissimi Cosimo e Damiano (dal 16 al 27 settembre), la F.A.S.I. (Federazione delle 68 associazioni sarde nell’Italia continentale) ha potuto realizzare, nel paese universalmente noto per Mamuthones e Issohadores (e per uno splendido Museo delle Maschere mediterranee, che richiama migliaia di visitatori), non solo un incontro del proprio Comitato Esecutivo (presso la sede della Pro Loco) ma anche un’assemblea aperta ed all’aperto – nella piazza antistante il Santuario campestre di San Cosimo e Damiano – dei rappresentanti di un numero significativo dei propri Circoli.   

Il Comitato esecutivo, prima di affrontare le tematiche interne, ha ascoltato i rappresentanti del gruppo dei Riformatori sardi (Franco Sergio Pisano, Attilio Dedoni, Luigi Crisponi), che hanno illustrato la loro campagna per vedere riconosciuta l’insularità della Sardegna nella Costituzione italiana.

Nell’incontro all’aperto, coordinato da Giacomo Serreli, svoltosi sotto un sole cocente nella mattina di domenica 24, la presidente della F.A.S.I., Serafina Mascia, e diversi responsabili dei Circoli hanno interloquito con personalità importanti della cultura attive nell’isola (Raffaele Sestu, presidente dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia-sezione Sardegna; Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta e del Progetto Freemmos; Ciriaco Offeddu, presidente dell’Associazione Beyond Thirty-Nine; Bachisio Bandinu, antropologo; Sebastiano Pilosu, dell’Associazione Tenores Sardigna; Mario Paffi, presidente della Cooperativa Viseras) e con numerosi uditori della comunità locale. Si è trattato quasi, a distanza di poco meno di un anno, di una sessione ulteriore del sesto Congresso Nazionale della F.A.S.I. che si è tenuto a Quartu Sant’Elena dal 28 al 30 ottobre 2016 e che aveva per slogan «La rete degli emigrati patrimonio dell’Isola. Solidarietà, cultura, progettualità: risorse per un nuovo sviluppo».

Anche in questa occasione le parole della presidente e dei rappresentanti dei Circoli, e anche l’esposizione di una parte significativa delle pubblicazioni realizzate negli anni dalla Federazione, hanno fatto comprendere all’uditorio locale la specificità degli interventi della F.A.S.I.  volti a far conoscere, nei luoghi di nuova residenza degli emigrati, la cultura e l’economia della Sardegna, con vantaggi anche economici oltre che di immagine per l’Isola (basta pensare alla propaganda a favore del turismo in Sardegna e dello smercio dei prodotti agro-alimentari sardi).

Ai “figli di Sardegna” che vivono fuori dell’isola, dall’altra parte, è stato possibile ascoltare le interessanti proposte di autorevoli personalità che hanno sempre avuto a cuore il confronto con le realtà associate degli emigrati anche nella ricerca costante dei contatti in grado di favorire a sinergia delle due componenti dell’unico Popolo Sardo allo scopo di trovare soluzioni per i problemi della comune terra madre.

Nel pomeriggio la sfilata delle maschere tradizionali e l’esibizione di gruppi di ballo, di tenores, di cori dell’Isola e di un gruppo con launeddas e organetto, provenienti da diverse zone della Sardegna, hanno suscitato forti e non dissimili emozioni nel cuore sia degli emigrati sia  dei partecipanti locali alla festa, gli uni e gli altri “figli di Sardegna” e fieri delle proprie tradizioni.

Paolo Pulina

 

Claudia Firino copia

La Seconda commissione, a conclusione dell’audizione dell’assessore della Cultura, Claudia Firino, ha espresso, a maggioranza, parere favorevole alla delibera n. 29/3 del 12 giugno 2015, sulla nomina dei componenti per la consulta regionale per il cinema, e alla delibera n. 31/5 del 17 giugno 2015 contenente la ripartizione dei fondi disponibili per lo sviluppo delle attività musicali popolari.

Relativamente alla deliberazione di nomina della consulta per il cinema (è l’organo di consulenza tecnica della Regione per le questioni attinenti la materia ed è normata dall’articolo 22 della legge n. 15 del 20 settembre 2006) l’assessore Firino ha dichiarato che si è trattato di una proposta condivisa con gli operatori del settore.

Il presidente della commissione, Gavino Manca (Pd), ha quindi portato all’attenzione dell’assessore della Cultura le criticità emerse nel corso dell’audizione del 24 giugno con l’associazione “Moviementu – Rete cinema Sardegna” in ordine alla ripartizione delle risorse  (su cui pende anche un ricorso al Tar che sarà discusso il prossimo 8 luglio) ed alla scarsa pubblicità e trasparenza che caratterizzerebbe la gestione della “Sardegna Film commission”.

L’assessore Claudia Firino, nell’ammettere il perdurare di tensioni tra gli operatori del settore, ha garantito ai componenti la commissione che le risorse destinate al cinema saranno ripartite nel rispetto della normativa vigente ed ha evidenziato che tale determinazione non è ancora stata assunta dall’assessorato della Cultura. «Il ricorso al Tar – ha spiegato Firino – non è infatti indirizzato all’assessorato da me diretto ma all’assessorato della Programmazione perché riguarda stanziamenti contenuti nella legge finanziaria a favore della “Film commission” che superano la percentuale stabilita nella legge n. 15». L’assessore ha inoltre confermato la volontà di aprire un tavolo di confronto tra operatori, Film commission e assessorato dello Spettacolo e della Cultura.

Nell’illustrazione della delibera n. 31/5 per la ripartizione delle risorse alle attività musicali popolari, l’assessore Firino ha sottolineato l’equa ripartizione dei fondi disponibili (1.200.000 euro) per le annualità 2014 (600.000 euro) e 2015 (600.000) ed all’interno di esse tra le attività musicali istituzionali (300.000 euro) e le attività di formazione musicale (300.000 euro), così come da indirizzo politico fornito dal Consiglio regionale.

Sul punto è intervenuta la consigliera del Pd, Rossella Pinna, che ha ricordato l’impegno assunto dall’assessore della Programmazione per fare fronte agli impegni del 2014 con i cosiddetti residui di bilancio. Impegni che invece risultano “coperti” dallo stanziamento del 2015 ed alla luce di tale considerazione l’esponente del Pd, seguita dal suo collega di gruppo e di partito, Piero Comandini, e poi confortata dall’intervento dell’assessore, ha auspicato un incremento degli stanziamenti a favore dello sviluppo delle attività musicali popolari, in sede di assestamento di bilancio.

Il presidente della commissione, Gavino Manca, ha quindi sottoposto alla delegata alla Cultura della giunta Pigliaru, le problematiche denunciate dai rappresentanti delle fondazioni culturali a carattere scientifico, nel corso dell’audizione dello scorso 23 giugno. Dante Olianas (Iscandula) e Salvatore Cubeddu (Fondazione Sardinia), in rappresentanza delle fondazioni operanti nell’Isola, avevano, infatti, denunciato l’assenza di contributi per le attività svolte nel 2014 e l’esiguità dei fondi a disposizione per il 2015 (soltanto 70mila euro da ripartire tra tutte le associazioni) con alcune eccezioni, rappresentate da organizzazioni che beneficiano di norme ad hoc che garantiscono negli anni stanziamenti e contribuzione costante delle attività svolte.

L’assessore Firino non ha potuto che confermare quanto emerso nel corso dell’audizione con gli operatori culturali, spiegando che la dotazione di bilancio, ai sensi degli articoli 20 e 21 della legge 14 del 20 settembre 2006, pari per il 2015 a 390.000 euro, si riduce a 70.000 euro da ripartire tra tutte le fondazioni culturali a carattere scientifico, per effetto delle disposizioni contenute nella legge 3/2009 (articolo 9 comma 10 lettere “z” e “g”) che stanziano 190.000 euro all’anno alla Fondazione Giuseppe Dessì e 130.000 anno all’Isprom.

Il presidente della commissione, Gavino Manca, ha quindi dichiarato di assumere l’impegno politico di portare all’attenzione del presidente della Giunta e dell’assessore della Programmazione la situazione di difficoltà in cui versano le fondazioni culturali a carattere scientifico e di proporre uno stanziamento di ulteriori 350.000 euro, già in sede di assestamento di bilancio.

Conclusa l’audizione dell’assessore Firino e al termine della votazione dei pareri di competenza sulle due deliberazioni di Giunta, la commissione ha proceduto con l’audizione dell’associazione “Tenores di Sardegna”.

L’associazione costituitasi a seguito del riconoscimento dell’Unesco che nel 2006 ha inserito il canto a tenore dei pastori nella lista del “Patrimonio immateriale dell’umanità. Tra gli obbiettivi dichiarati dall’associazione, rappresentata dal suo presidente, Franco Davoli, il censimento dei gruppi a tenore (se ne contano circa 70 e sono in costante aumento), degli stili e delle aree di diffusione del canto, nonché la creazione di un albo dei tenores insieme con la salvaguardia e la trasmissione del patrimonio musicale attraverso l’istituzione di scuole di canto ed anche con borse di studio e ricerca.

Gli interventi del presidente Davoli e quelli dei componenti il cda dell’associazione (Sebastiano Pilosu, Peppino Cidda, Tore Ghisu e Ilario Fois) hanno offerto ai commissari il quadro dell’impegno dell’associazione dei cantori in limba per promuovere e divulgare il canto a tenore, la lingua e la cultura sarda ed in generale la tradizione orale dell’Isola. L’associazione, che non gode di contributi regionali è sostenuta con il volontariato e gli aiuti degli Enti locali e per alcuni progetti anche dal Banco di Sardegna, ha svolto iniziative nelle scuole e nei diversi centri della Sardegna ed ha richieste di partecipazione ad una serie di eventi organizzati dai circoli dalle federazioni degli emigrati sardi, sia in Italia che all’estero.

I tenores hanno ribadito la necessità di una legge regionale per la tutela e la valorizzazione della lingua sarda e dunque delle tradizioni orali ancora vive in Sardegna.

I consiglieri Paolo Zedda (Soberania e Indipendentzia) e Efisio Arbau (Sardegna Vera) hanno ricordato le due distinte proposte di legge per la limba presentate in Consiglio regionale ed il presidente della commissione, Gavino Manca, auspicandone l’ampia condivisione e la conseguente unificazione, ha ipotizzato per il prossimo settembre il termine per la discussione.