22 November, 2024
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Sono stati ricevuti oggi, nella sede della presidenza della Regione, a Villa Devoto, a Cagliari, i vincitori del secondo bando del progetto Terra ai giovani dove la Regione ha concesso in affitto agevolato per 15 anni, eventualmente rinnovabili una sola volta, 15 lotti di terre incolte o inutilizzate da affidare agli imprenditori agricoli under 40 anni della Sardegna. I primi 11 assegnatari, gli altri 4 saranno convocati appena si chiuderanno alcuni ricorsi, hanno firmato i contratti di affitto alla presenza del presidente Francesco Pigliaru, degli assessori dell’Agricoltura e degli Enti locali, Pier Luigi Caria e Cristiano Erriu, e dei direttori generali dell’Assessorato dell’Agricoltura e dell’Agenzia Laore Sardegna, Sebastiano Piredda e Maria Ibba.

«Oggi fissiamo un nuovo importante tassello di un progetto di cui andiamo particolarmente orgogliosi – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Sono altri 1300 ettari di terre che da troppo tempo la Regione teneva come proprietà ferma, improduttiva. Oggi questi lotti vengono assegnati a persone che lavoreranno per metterli a reddito e parliamo soprattutto di giovani, per i quali principalmente è nata l’idea. Hanno risposto in tanti e il livello di istruzione è mediamente alto – ha sottolineato il presidente della Regione -. Questo significa che se noi ci mettiamo la terra e l’opportunità di occupazione, loro ci mettono competenze ed entusiasmo, ingredienti necessari per far crescere la nostra agricoltura con tecniche moderne, di precisione, cosa di cui abbiamo estremamente bisogno. In una prospettiva di sviluppo tecnologico i giovani sono i migliori protagonisti e alleati – ha concluso Francesco Pigliaru – e sono certo che con la loro capacità e il loro impegno sapranno creare in fretta buone pratiche da seguire.»

«Mentre in altre realtà d’Italia si promuovono, attraverso vendite all’asta, le assegnazioni delle terre pubbliche provenienti da sequestri e confische fatte su imprenditori agricoli che hanno avuto problemi finanziari, la Regione Sardegna taglia il secondo traguardo nella concessione in affitto di proprietà abbandonate che attraverso i giovani riprenderanno a produrre e a creare ricchezza – ha detto l’assessore Pier Luigi Caria -. Visti gli ottimi risultati ed il crescente interesse da parte dei giovani sardi, Il progetto promosso da questa Giunta andrà avanti, poiché sono ancora numerose le proprietà regionali che meritato un recupero e una giusta valorizzazione.»

«L’iniziativa di oggi – ha sottolineato l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – si inserisce in un quadro strategico più generale avviato all’inizio della legislatura, che riguarda la gestione ottimale del patrimonio della Regione. Il caso più noto è certamente quello dell’azienda di Surigheddu e Mamuntanas, oltre a quello dei beni ceduti all’SBS. Ritengo che la formula di ‘Terra ai giovani’ sia azzeccata, in quanto si coinvolgono tanti giovani qualificati e professionalizzati che portano avanti progetti interessanti e talvolta innovativi nei settori più disparati. È una scommessa che si sta rivelando vincente e che consente di valorizzare l’enorme patrimonio immobiliare regionale il quale, sino a pochi anni fa, era in stato di abbandono. Un percorso virtuoso che riguarda anche i fari e i numerosi edifici della nostra Amministrazione concessi ai Comuni a prezzo simbolico.»

I territori interessati dal progetto, che in questa seconda edizione ha messo a disposizione poco più di 647 ettari, si trovano ad Alghero, Arborea, Arbus, Gonnosfanadiga, Luras, Marrubiu, Palmas Arborea, San Basilio, San Vito, Serramanna, Siliqua e Villasor. Fra le proprietà anche due ex siti militari a Siliqua e Villasor ripresi in carico dalla Regione dopo la dismissione. Per questo secondo bando erano pervenute negli uffici dell’Agenzia Laore Sardegna (incaricata di indire il procedimento di evidenza pubblica per l’assegnazione delle terre e di gestire i relativi contratti) 240 richieste, il doppio rispetto alla prima edizione del 2016 quando le domande furono 128, mentre il totale delle superfici messe a disposizione dei giovani sardi raggiunge un totale di circa 1.300 ettari. Dopo una prima istruttoria sono state ammesse in graduatoria 220 domande con i relativi piani di valorizzazione aziendale dedicati ai singoli lotti.

Il 17% dei partecipanti è composto da imprese di primo insediamento in agricoltura, mentre l’83% riguarda aziende già avviate. Gli indirizzi produttivi proposti dai candidati hanno puntato maggiormente sul settore foraggero-zootecnico con 117 domande. Altri 27 progetti di valorizzazione hanno mirato su orticoltura, frutticoltura e misto ortofrutticolo, 17 su cereali e leguminose da granella, 15 sull’olivicoltura, 14 su coltivazioni erbacee e arboree e 49 domande su altri segmenti della produzione agricola. I titoli di studio dei partecipanti si possono racchiudere all’interno di tre macro-categorie così rappresentate: 88 giovani con attestati di formazione professionale, 83 con la laurea e 69 con il diploma di scuola media superiore.

Le tipologie delle terre, dai seminativi in irriguo a quelli in asciutto passando per i classici pascoli fino a quelli più poveri dei cespugliati, permettono usi più prettamente agricoli da un lato oppure rivolti alla zootecnia dall’altro. Sul piano delle estensioni i lotti variano dai circa 6 ettari di San Basilio agli oltre 208 di Gonnosfanadiga.

I progetti beneficiari.

Il primo lotto (terreni Laore di Casa Sea in agro di Alghero), di 12,96 ettari, è stato aggiudicato alla Società agricola Domo Bianca. Costituita nel 2017 è leader nella produzione di ortive sia estive che invernali. L’azienda propone un PVA (Prodotto vendibile agricolo) basato sull’ampliamento delle produzioni tipiche e l’introduzione di colture esotiche.

Il lotto 2 (terreni di Laore di Pala Pirastu in agro di Alghero), della superficie di 10,82 ettari è stato aggiudicato alla Società Agricola Nure di Daniele Monti. L’impresa, costituita nel 2010, ha un indirizzo produttivo basato sulla coltivazione di piante arboree da frutto: vite per uva da vino, olivo e fruttiferi misti. La Società intende reimpiantare circa 5 ettari di vigneto, impiantare un nuovo oliveto, leguminose, erbe aromatiche e grano duro.

Il lotto 3 (terreni Laore di Sa Segada in agro di Alghero), di 14,8 ettari, è stato aggiudicato alla Società Agricola Chea De Oro. L’ordinamento produttivo dell’impresa, costituita nel 2017, è di tipo ortofrutticolo, viticolo, cerealicolo e foraggero. Il PVA presentato prevede l’impianto di oliveti, agrumeti e la coltivazione di orticole.

Il lotto 4 (terreni Laore di Centro 2 Sassu in agro di Arborea), dell’estensione di 10,54 ettari, è stato aggiudicato all’azienda P.A. Gianfrancesco Fulghesu. La società, costituita nel 2017, propone la gestione selvicolturale dell’impianto arboreo a eucalipti, l’allevamento di api e l’attivazione di un agricampeggio.

Il lotto 5 (terreni Laore di Masongiu Alta – Masongiu – Sant’Anna lato S.S. 131 e lato cimitero, ubicati in agro di Marrubiu), di 67,33 ettari, è stato aggiudicato alla Società Semplice Agricola Terrai. L’ordinamento produttivo dell’azienda, costituita nel 2018, è di tipo zootecnico-forestale. Il PVA presentato prevede la gestione del ceduo e della fustaia per la produzione e vendita della biomassa legnosa e l’apicoltura.

Sul lotto 6 (terreni Laore di Serralonga in agro di Palmas Arborea), della superficie di 134,76 ettari, la stipula del contratto è sospesa in attesa della definizione di un ricorso attualmente in atto.

Il lotto 7 (terreni Laore di Monte Narba in agro di San Vito), di 36,77 ettari, è stato aggiudicato al coltivatore diretto Fabio Gioi. L’indirizzo produttivo dell’azienda, operante dal 1998, è foraggero-zootecnico su terreni in affitto e in comodato, in parte ad uso civico. Il PVA prevede il potenziamento dell’allevamento caprino con produzione di latte certificato biologico, da vendere direttamente al consumatore tramite distributori automatici.

Sul lotto 8 (terreni Laore di Pimpisu a Serramanna), di circa 17 ettari, la stipula del contratto è sospesa in attesa della definizione di un ricorso attualmente in corso.

Il lotto 9 (terreni di Riu Sitzedda in agro di Arbus e di proprietà del demanio regionale Monte dei Pascoli), di 23,75 ettari, è stato aggiudicato a Paola Ruda, agronoma e imprenditrice agricola professionale (IAP) dal 2014. L’azienda pratica l’allevamento di asini allo stato brado, la produzione di latte d’asina per uso alimentare e per la produzione di prodotti cosmetici. Il PVA prevede la messa in produzione della sughereta.

Il lotto 10 (terreni di Lu Canniscioni in agro di Luras e di proprietà del demanio regionale Monte dei Pascoli), di 30,06 ettari, è stato aggiudicato all’Azienda agricola Tamada S.S., costituita nel 2017. L’indirizzo produttivo aziendale è rappresentato dall’allevamento dei bovini da carne, dall’olivicoltura e dalla viticoltura. Il PVA prevede l’ammodernamento della stalla da ingrasso, la coltivazione di leguminose e la destinazione di una parte del lotto a pascolo turnato e/o controllato.

Il lotto 11 (terreni di S’Olioni – Sibiri in agro di Gonnosfanadiga e di proprietà della Regione Sardegna), dell’estensione di 208,14 ettari, è stato aggiudicato alla Società Semplice Agricola Sogus. L’azienda, costituita nel 2018, ha la propria attività principale dedicata all’allevamento ovicaprino. Il PVA prevede di incrementare il numero dei caprini e di diversificare con l’allevamento di suini e produzioni forestali.

Il lotto 12 (terreni di Planu Sanguni in agro di San Basilio e di proprietà della Regione Sardegna), di 6,16 ettari, è stato aggiudicato a Daniela Carta, coltivatrice diretta dal 2017. L’attività dell’azienda si basa sull’allevamento ovicaprino, la coltivazione di foraggere e la gestione di un oliveto. Il PVA prevede l’avvio di una fattoria didattica e l’allestimento di un laboratorio per la trasformazione del latte a scopo didattico.

Il lotto 13 (terreni di San Giovanni a Siliqua, ex area militare e oggi di proprietà delle Regione Sardegna), di 21,70 ettari, è stato aggiudicato al coltivatore diretto Mauro Nonne che dal 2002 si occupa dell’allevamento di ovini di razza sarda. Il PVA prevede di destinare il lotto a pascolo naturale e al reinnesto degli olivastri.

Sui lotti 14 e 15 (terreni Sant’Omini, in agro di Villasor, in passato utilizzati come aree militari ed oggi di proprietà della Regione Sardegna), di 26,76 ettari e di 25,85 ettari, la stipula del contratto è sospesa in attesa della definizione di un ricorso attualmente in atto.

Elenco aggiudicatari 2° Bando Terra ai giovani

N. Lotto

Aggiudicatario

Sede

Giovane imprenditore

Nome cognome

Età

Ruolo

1

Società Agricola Domo Bianca di Meloni Mario e Figlio

Alghero

Meloni Giovanni Battista

30

Legale rappresentante

2

Nure di Daniele Monti & C. s.a.s

Alghero

Monti Daniele

33

Legale rappresentante

3

Società Agricola Che de Oro s.s.

Alghero

Meloni Daniela

33

Legale rappresentante

4

Fulghesu Gianfrancesco

Cagliari

Fulghesu Gianfrancesco

39

Titolare

5

Società Semplice Agricola Terrai

Gadoni

Vacca Antonio

33

Legale rappresentante

6

Aggiudicazione sospesa per Ricorso al TAR

7

Gioi Fabio

Desulo

Gioi Fabio

38

Titolare

8

Aggiudicazione sospesa per Ricorso Gerarchico 

9

Su Mobendettu di Ruda Paola

Fluminimaggiore

Ruda Paola

37

Titolare

10

Azienda Agricola Tamada s.s.

Orgosolo

Tandeddu Serafina

32

Legale rappresentante

11

Società Semplice Agricola Sogus

Gonnosfanadiga

Sogus Diego

23

Legale rappresentante

12

Lotto escluso dalla procedura

13

Carta Daniela

Escalaplano

Carta Daniela

39

Titolare

14

Nonne Mauro

SILIQUA

Nonne Mauro

38

Titolare

15

Aggiudicazione sospesa per Ricorso Gerarchico

16

Aggiudicazione sospesa per Ricorso Gerarchico

 

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Si chiude con un finale positivo la complessa vertenza dei lavoratori dell’Associazione regionale allevatori della Sardegna (ARAS) che da quasi 10 anni non trovava soluzione. Mesi di duro lavoro degli assessorati regionali del Personale e dell’Agricoltura e dell’Agenzia Laore Sardegna hanno portato a individuare le soluzioni, presentate e poi accolte dai ministeri della Funzione Pubblica, di Economia e Finanze, Affari regionali e Politiche agricole, che da un lato hanno consentito di salvare le numerose competenze professionali e dall’altro le prestazioni svolte nell’assistenza sulla Misura 14 del Benessere degli animali a favore delle aziende zootecniche sarde. Gli ultimi importanti sviluppi della vicenda ARAS sono stati illustrati oggi, in una conferenza stampa convocata a Villa Devoto a Cagliari. Insieme agli assessori del Personale e dell’Agricoltura, Filippo Spanu e Pier Luigi Caria, erano presenti i direttori generali dell’Assessorato dell’Agricoltura e dell’Agenzia regionale Laore Sardegna, Sebastiano Piredda e Maria Ibba.

Per i 227 lavoratori, in buona parte veterinari e agronomi, è prevista una procedura di selezione riservata per l’ingresso in Laore. Gli altri 25 lavoratori non contemplati dalla legge 3 del 2009, cioè il personale entrato in ARAS dopo il 2006, dovranno sostenere un concorso con evidenza pubblica in cui saranno riconosciute le esperienze maturare in questi anni nell’Associazione allevatori.

Incassato il via libera da parte dei ministeri, domani sarà presentato in Consiglio regionale un Disegno di legge, già approvato oggi in Giunta, che prevede la chiusura dell’iter. A questo punto, se il Governo non dovesse muovere obiezioni alla nuova norma entro 60 giorni, l’Agenzia Laore darà subito avvio alla modifica della pianta organica e alle procedure di reclutamento dei lavoratori in transito da ARAS.

Dai quasi 14milioni di euro destinati ogni anno a Laore, per sostenere la convenzione con ARAS, si passerà a una spesa di circa 11milioni e 600mila euro con cui sarà coperto il fabbisogno finanziario per lo svolgimento delle attività nelle aziende zootecniche.

«Il Governo – ha spiegato l’assessore regionale del Personale, Filippo Spanu – ha ritenuto percorribile la nostra proposta di inserire tutta la forza lavoro di ARAS in Laore poiché, dati alla mano, abbiamo dimostrato che spenderemo significativamente di meno rispetto a quanto avvenuto sinora, con la convezione firmata tra Regione e Associazione privata. Per il futuro inoltre, grazie alla legge che sarà discussa domani in Consiglio regionale, tutte le attività di assistenza alle aziende agricole saranno svolte da Laore con servizi internalizzati. Il risultato di oggi – ha concluso Filippo Spanu – è frutto di un proficuo lavoro di squadra portato avanti con il prezioso contributo degli uffici regionali e sui cui c’è stato il pieno avvallo da parte dei tecnici dei Ministeri. A loro e a tutti quelli, come il senatore Emiliano Fenu, che hanno contribuito per il conseguimento di questo straordinario traguardo va il mio più sincero ringraziamento.»

«Abbiamo raggiunto un risultato che non era scontato, dopo anni di mancate soluzioni. Abbiamo mantenuto l’impegno assunto con lavoratori, imprese, associazioni di categoria e Consiglio regionale.»

Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, che ha aggiunto: «Mettiamo finalmente in sicurezza il sistema dell’Agricoltura, in particolare la Misura del Benessere animale che per le aziende zootecniche sarde vale ogni anno circa 40milioni di euro. Abbiamo inoltre salvato tutti i dipendenti, in un contesto in cui l’ARAS stava aprendo le procedure di liquidazione e su cui, nel rigoroso rispetto dei ruoli, abbiamo presentato una istanza al Tribunale di Cagliari affinché nominasse dei nuovi Commissari liquidatori. La decisione celere assunta dal Tribunale ha contribuito in maniera determinante a rimettere in carreggiata una macchina che aveva sbandato in modo forte e su cui ancora si deve fare tanto in termini di risanamento finanziario e riequilibrio dei bilanci. Con la chiusura della vertenza ARAS, dopo decine di incontri ed interlocuzioni con i rappresentanti dei governi Gentiloni e Conte, portiamo a casa un altro obiettivo di legislatura».

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Il tavolo tecnico tra la Giunta, con gli assessori degli Affari Generali e dell’Agricoltura Filippo Spanu e Pier Luigi Caria, e Governo, con i ministeri della Funzione Pubblica e dell’Economia e la Ragioneria dello Stato, riunitosi stamattina a Roma per esaminare le proposte della Regione al fine di risolvere le problematiche dei lavoratori dell’Associazione regionale allevatori della Sardegna (Aras), ha terminato i suoi lavori. Sono state condivise alcune modifiche al testo del disegno di legge proposto dagli assessori Filippo Spanu e Pier Luigi Caria, presenti all’incontro insieme ai direttori generali dell’Agenzia Laore e dell’assessorato dell’Agricoltura Maria Ibba e Sebastiano Piredda. Sul testo definitivo, che verrà di nuovo condiviso dalle parti per iscritto nelle prossime ore, il ministero dell’Economia e delle Finanze si è riservato un parere finale che esprimerà nell’arco di pochi giorni. Filippo Spanu e Pier Luigi Caria hanno sollecitato la chiusura definitiva per poter adottare la norma entro la pausa natalizia.

Com’è noto, il testo proposto dalla Giunta, in coerenza con il mandato consiliare, è finalizzato a rafforzare e trasferire all’interno di Laore il servizio essenziale di assistenza in zootecnia, fino ad oggi esercitato in convenzione con l’Aras. Tutto questo tramite l’applicazione della legge regionale 3/2009 (art 2 comma 40 ) e l’utilizzo di procedure ad evidenza pubblica per i lavoratori dell’Associazione regionale allevatori non interessati dalla stessa legge 3.

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«Dobbiamo percorrere l’ultimo miglio di una vicenda lunga e complessa, su cui da parte dei ministeri coinvolti stanno giungendo segnali che ci confortano. C’è la volontà di trovare in tempi rapidi una soluzione.»

Lo hanno detto gli assessori del Personale e dell’Agricoltura, Filippo Spanu e Pier Luigi Caria, che hanno incontrato a Cagliari, nella sala riunioni dell’assessorato degli Affari Generali, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per fare il punto sulla vicenda dei lavoratori dell’Aras. Erano presenti i direttori generali dell’Agenzia Laore e dell’assessorato dell’Agricoltura, Maria Ibba e Sebastiano Piredda.

«La Regione – hanno ribadito gli assessori – è impegnata con grande determinazione a dare attuazione alla legge n. 3 del 2009 che prevede l’inserimento dei lavoratori nell’ambito dell’agenzia Laore. Attendiamo con ottimismo il prossimo incontro con i ministeri della Pubblica Amministrazione, delle Politiche agricole, dell’Economia e degli Affari regionali in programma a Roma il 13 dicembre.»

 

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Si è riunito a Roma, a Palazzo Vidoni, sede del Dipartimento della Funzione Pubblica, il tavolo tecnico interministeriale con gli assessori degli Affari generali Filippo Spanu e dell’Agricoltura Pier Luigi Caria e i rappresentanti della stessa Funzione pubblica e del ministero dell’Economia e Finanze. Erano presenti i direttori generali dell’assessorato dell’agricoltura Sebastiano Piredda e dell’Agenzia Laore Sardegna Maria Ibba. Al centro del confronto le proposte della Regione per l’attuazione della legge 3 del 2009 riguardante i dipendenti dell’Associazione regionale allevatori della Sardegna (Aras). Durante l’incontro sono stati esaminati i documenti e le tabelle inviate nei mesi scorsi dalla Regione.

«È stato un confronto positivo. Abbiamo avuto conferma – spiegano gli assessori – della disponibilità dei Ministeri a trovare le soluzioni più adeguate per dare attuazione alle legge 3. Alla Giunta è stato richiesto un ulteriore approfondimento legato alla norma integrativa che aggiornerà il testo approvato dal Consiglio regionale nel 2009 e che sarà necessario portare di nuovo all’attenzione dell’Assemblea. Entro la prossima settimana consegneremo al Governo un nuovo documento elaborato sulla base delle risultanze scaturite dalla riunione di oggi.»

«Nel tavolo – aggiungono Filippo Spanu e Pier Luigi Caria – si è preso atto positivamente del provvedimento di commissariamento del Tribunale di Cagliari che, con la nomina dei due nuovi liquidatori, ha consentito all’Aras di riprendere il corso normale delle sue attività.»

Gli assessori, infine, ricordano che «per la procedura di attuazione della legge 3 occorre rispettare i tempi necessari ai fini del completamento delle consultazioni e della definizione dei provvedimenti normativi e amministrativi. La Regione – hanno voluto rimarcare gli assessori – ritiene che questa nuova fase iniziata con l’arrivo dei liquidatori consentirà di attenuare il clima di preoccupazione tra i dipendenti, grazie al pagamento di stipendi e rimborsi spese arretrati, e di riavviare al più presto la regolare gestione delle attività dell’Aras verso il mondo della campagne».

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«Crediamo talmente tanto nel futuro di questo settore e nelle migliaia di persone che ci lavorano che abbiamo organizzato 11 tavoli tematici, 6 tavole rotonde in cui sono stati coinvolti oltre 500 addetti ai lavori che hanno permesso agli Stati generali dell’Agricoltura 2018 di far incontrare portatori di interesse che neanche si conoscevano.»

Lo ha detto ieri l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, in occasione della chiusura della tre giorni di attività nel polo fieristico di Cagliari, dove numerosi attori del comparto si sono ritrovati per fare un bilancio dello stato di salute del mondo delle campagne e per ragionare su come costruire la futura programmazione agricola 2021-2027.

All’iniziativa hanno partecipato agricoltori e allevatori, rappresentanti della trasformazione cooperativa e privata, grande distribuzione e commercializzazione di più piccole dimensioni, centri di ricerca e università. E poi le strutture dell’Assessorato e delle Agenzie agricole Agris, Argea e Laore, di Forestas, ma anche i Consorzi di Bonifica ed i Gal, tecnici dell’ARA e della Sanità animale, i Consorzi di tutela e l’Enas, l’Autorità di bacino e le rappresentanze istituzionali di Unione europea, Stato e Regioni. Tutti hanno portato le loro esperienze e le hanno condivise, apprezzando la metodologia organizzativa messa in campo per i momenti di confronto e di elaborazione dei punti di forza e debolezza dei diversi comparti analizzati e delle possibili azioni da mettere in atto nel medio e lungo periodo. La prima giornata, dopo i saluti istituzionali e le relazioni introduttive, si era aperta infatti con 11 gruppi di lavoro tematici che hanno prodotto dei report finali su cui si è discusso, in plenaria, in 6 tavole rotonde.

«Ci è stato chiesto – ha osservato Pier Luigi Caria – che un appuntamento come gli Stati generali non sia una iniziativa isolata nel tempo, ma che abbia una continuità e una cadenza periodica da portare anche nei territori della Sardegna. Un modo per fare bilanci costanti sugli obiettivi raggiunti o ancora da perseguire.»

Entrando nel merito delle questioni affrontate tra giovedì scorso e oggi, l’assessore ha spiegato che «una delle criticità maggiori, che riguarda sostanzialmente quasi tutti i comparti, è la frammentazione delle produzioni e la difficoltà di mettere assieme le aziende per convogliarle verso mercati di largo consumo. Poi c’è il limite dell’insularità, il gap tecnologico e infrastrutturale che interessa tutta la filiera: dalla produzione alle vendite passando per la trasformazione. È necessario quindi programmare nuovi investimenti in termini economici, di conoscenza e formazione. Valorizzare ancora di più l’agricoltura istruita dove i nostri giovani siano al passo dei loro coetanei europei e mondiali. La chiave di volta dell’agricoltura dei prossimi decenni – ha detto Pier Luigi Caria – è nell’agricoltura di precisione: su quei processi che riducono i costi e su cui noi sardi dobbiamo investire garantendo però sempre la qualità delle nostre produzioni. Permettere ad agricoltori e allevatori di lavorare meglio e di massimizzare i profitti non deve portare affatto a rinunciare alle eccellenze agroalimentari: il vero punto di forza del brand Sardegna».

Nei tavoli è stato ribadito che il comparto agricolo sardo è sempre più inserito nelle dinamiche globali del mercato agroalimentare, dove la sfida sul cibo, da garantire a miliardi di abitanti del pianeta, sarà uno dei maggiori impegni che caratterizzeranno, per i prossimi decenni, le azioni politiche dei grandi Paesi e dell’Unione europea stessa.

Sul piano della gestione delle risorse in vista della PAC 2021-2027, l’esponente della Giunta ha ricordato che «è necessario iniziare da subito a pensare come costruire la prossima PAC. Dobbiamo innanzitutto aprire un confronto con Governo e Unione Europea su una accelerazione del riequilibrio del valore dei titoli PAC. Una battaglia da portare avanti su tutti i tavoli con il sostegno dei portatori di interesse. È infatti inaccettabile che il mondo delle campagne sarde percepisca risorse vergognosamente inferiori di due o tre volte rispetto ai colleghi di altre regioni italiane. Da questi Stati generali è inoltre emerso che agricoltura di precisione, filiere, innovazione tecnologica e delle pratiche colturali, ricambio generazionale nelle imprese sono le parole d’ordine che devono seriamente animare i processi di sviluppo futuri. Avessi avuto altre risorse del PSR da rimodulare e spendere – ha precisato il titolare dell’Agricoltura – le avrei destinate esclusivamente a queste voci».

Ieri mattina si è tenuta l’ultima tavola rotonda dedicata alla gestione delle risorse idriche, mentre nei cinque appuntamenti di ieri si era parlato di tutti i maggiori comparti agricoli, forestali e zootecnici, ma anche di Semplificazione legislativa e amministrativa, pagamenti in agricoltura, Organismo Pagatore Regionale – Sviluppo locale, GAL, SNAI, multifunzionalità delle aziende e diversificazione dell’attività agricola.

Il tema dell’acqua ha fatto da cornice alle attività di analisi e riflessione promosse dagli Stati generali. Si è ragionato su tutte le soluzioni possibili per garantire la risorsa primaria: da infrastrutture efficienti e interconnessioni più diffuse. Ma anche riduzione degli sprechi e delle perdite, agricoltura di precisione, riutilizzo dei reflui e desalinizzatori.

Il direttore generale dell’Assessorato, Sebastiano Piredda, ha poi illustrato una relazione tecnica sulle attività del Programma di sviluppo 2014-2020 tra misure in corso di pagamento, in ritardo e in via di conclusione.

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Buona metodologia applicata nelle attività degli 11 tavoli tematici di discussione e volontà che questi momenti di incontro e condivisione continuino anche nel futuro. Questi i punti maggiormente condivisi da chi ieri sera ha partecipato ai gruppi di lavoro e oggi ha seguito le tavole rotonde in cui sono stati illustrati e quindi analizzati i temi più interessanti emersi dallo scambio di idee fra i diversi portatori di interesse. La platea del Padiglione D della Fiera di Cagliari ha cambiato volto lungo tutta la giornata man mano che si alternavano i temi snocciolati nelle tavole rotonde.

La mattina si è aperta con i saluti dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, che ha detto: «Sono molto soddisfatto di quanto fatto finora. Lo sono, soprattutto,dopo aver raccolto le impressioni positive di chi ieri si è trattenuto fino a sera per discutere del futuro di tutto il comparto agricolo sardo, ma anche di chi oggi arricchirà il dibattito con nuovi contributi. Solo dal confronto puntuale e franco possono emergere le migliori idee per migliorare il settore produttivo più radicato in tutta la regione. Solo attraverso momenti di condivisione come questi, dove a prendere la parola sono gli operatori delle campagne, i trasformatori e i commercializzatori agroalimentari possiamo crescere di più un po’ tutti».

È quindi intervenuto Francesco Alfieri, capo della Segreteria del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che sul prossimo PSR ha detto di non volere una programmazione che cancelli il ruolo centrale delle regioni nella gestione delle risorse e delle politiche agricole. Si è soffermato quindi sulla lotta alle contraffazioni alimentari e sulla necessità di rafforzare gli strumenti di difesa del made in Italy.

Cinque tavole rotonde, l’ultima si terrà domani mattina, hanno animato le attività di oggi con uno sguardo a 360 gradi verso tutto il mondo delle campagne isolano. Si è partiti con cerealicoltura, leguminose, colture innovative, ortofrutta, vitivinicolo e olivicolo. Si è quindi passati ad apicoltura, avicunicoltura, piante officinali, selvicoltura e allevamento del cavallo. Nel pomeriggio si è partiti con la tavola rotonda dedicata alla Zootecnia con gli approfondimenti su latte, foraggicoltura da pascolo e carne, con 12 relatori che si sono confrontati per quasi 5 ore. Si sono tenuti poi altri due tavoli: Semplificazione legislativa e amministrativa, pagamenti in agricoltura, Organismo Pagatore Regionale – Sviluppo locale, GAL, SNAI, multifunzionalità delle aziende agricole e diversificazione dell’attività agricola.

«Di aggregazione ridotta che limita la crescita del comparto» ha parlato Giuseppe Ecca dell’Associazione agricoltori villacidresi, che si è soffermato sull’importanza degli Stati generali dell’Agricoltura dove «gli operatori primari che lavorano sul territorio hanno avuto la possibilità di spiegare le proprie necessità anche in vista della prossima programmazione agricola che deve nascere tenendo conto delle reali esigenze del comparto».

Il mondo equestre, sopravvissuto a decenni di crisi soprattutto grazie alla passione e a una lunga tradizione conservata in tutta l’Isola, sta dando timidi segnali di ripresa da quando, in questi ultimi anni, la politica ha deciso di investire nuove risorse. Come è stato ricordato oggi durante la tavola rotonda, a investimenti iniziali ridotti il ritorno in termini economici è molto elevato. Tale settore inoltre è quello più forte che può legare l’agricoltura al turismo. Angelo Mulas, allevatore di cavalli da generazioni, ha osservato che la convocazione degli Stati generali ha dato «la possibilità, sicuramente positiva, di fare il punto su criticità, problematiche, prospettive e opportunità del comparto. Durante il confronto abbiamo evidenziato che con poche risorse possiamo recuperare il terreno perso. In questi ultimi anni c’è un nuovo ascolto della politica e speriamo di trovare delle soluzioni per un mondo che si aspetta delle grandi cose».

Francesco Forma, imprenditore del settore carni, ha evidenziato la novità metodologica messa in campo nei gruppi di lavoro di questi giorni. «Abbiamo sperimentato un nuovo metodo di confronto, atipico in Sardegna. Speriamo sia solo il primo di tanti incontri del genere e che vengano ripetuti più spesso». Sullo stato di salute del comparto Forma ha osservato che, «per sconfiggere la forte concorrenza dei competitor si deve investire nel fare sistema e nell’abbattere i costi di produzione che possano garantire, oltre a un’alta qualità dei prodotti, anche la giusta remunerazione a tutti gli attori della filiera».

Sul lattiero-caseario, Annalisa Uccella direttore del Consorzio di tutela del Pecorino sardo, ha ricordato che senza azioni sinergiche promosse con le altre Dop (Pecorino romano e Fiore sardo) i margini di crescita sono assai ridotti. «Dobbiamo credere di più sulla enorme qualità, poiché si tratta di un potenziale inespresso grandissimo. Grazie a un’azione di promozione nazionale e internazionale possiamo far crescere la conoscenza e la cosiddetta curva di domanda dei nostri prodotti».

Non poteva mancare al dibattito il tema della Peste suina africana su cui Alessandro De Martini, responsabile dell’Unità di Progetto per l’eradicazione della malattia, ha aggiornato la platea. «Mentre in Sardegna siamo sempre più vicini a sconfiggere la PSA, nel resto dell’Europa e dell’Asia si sta diffondendo pericolosamente».

L’appuntamento per la giornata di chiusura degli Stati generali dell’Agricoltura 2018 è per le 9.30 di domani nel Padiglione D della Fiera di Cagliari. Dopo l’ultima tavola rotonda dedicata alla gestione delle risorse idriche, ci saranno i saluti dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, del presidente della Commissione attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto, e del direttore generale dell’Assessorato dell’Agricoltura, Sebastiano Piredda.

 

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I maggiori portatori di interesse, coinvolti a vario titolo nelle attività del mondo agricolo sardo, si ritroveranno faccia a faccia in una tre giorni di lavori serrati in cui si farà il punto sullo stato di salute del comparto isolano e sulle migliori prospettive di crescita e di sviluppo da mettere in campo negli anni a seguire. L’appuntamento per gli Stati generali dell’Agricoltura è al Polo fieristico di Cagliari dove, dal 20 al 22 settembre, tra gruppi di lavoro, tavole rotonde e un resoconto finale si proverà a mettere i paletti sulla strada da percorrere nel futuro per migliorare le condizioni di lavoro, produttive e di rendita delle migliaia di aziende regionali. La volontà di creare un momento di confronto che partendo dalle macro-attività raggiungesse le pieghe e le problematiche più nascoste dell’agricoltura e dell’allevamento sardo era stata più volte espressa, nel corso dei suoi 18 mesi di mandato, dall’assessore Pier Luigi Caria alle associazioni di categoria agricola, agli imprenditori delle campagne e ai diversi uffici, coinvolti oggi nell’organizzazione dell’iniziativa, dell’Assessorato e delle Agenzie Agris, Argea e Laore.

«Gli Stati generali dell’Agricoltura 2018. Dal PSR 2014-2020 alla Programmazione 2021-2027. Gestione, attuazione e prospettive per la crescita competitiva dell’agricoltura in Sardegna», è la traccia su cui si articoleranno i lavori di una tre giorni in cui la vera opportunità per il comparto sarà garantita dalle analisi oculate sull’evoluzione del settore in questi ultimi decenni e dalle idee propositive che dovranno essere portate a sintesi, con progetti realizzabili nel medio e lungo periodo, per affrontare le nuove sfide imposte dai mercati globali e dai cambiamenti climatici.

Dopo le relazioni introduttive e i saluti istituzionali si terrà un workshop che vedrà lo svolgimento in parallelo di 11 tavoli di lavoro, ognuno dedicato a un specifica filiera o a un tema trasversale. Alle attività parteciperanno rappresentanti del mondo produttivo e associativo, della trasformazione, della distribuzione, della ricerca, dell’assistenza tecnica, della formazione, delle amministrazioni pubbliche.

Questi gli argomenti che saranno affrontati fino al tardo pomeriggio: Cerealicoltura, leguminose e colture innovative; Ortofrutta; Vitivinicoltura e Olivicoltura; Zootecnia – Latte e foraggicoltura da pascolo; Zootecnia – Carne; Altri comparti: apicoltura, avicunicoltura, piante officinali; Selvicoltura; Allevamento del cavallo; Sviluppo locale, GAL, SNAI, multifunzionalità delle aziende agricole e diversificazione dell’attività agricola; Semplificazione legislativa e amministrativa, pagamenti in agricoltura, Organismo Pagatore Regionale; Gestione delle risorse idriche.

Giovedì mattina alle 9.30 l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, porterà i saluti istituzionali di tutto l’Esecutivo. Seguiranno poi gli interventi dell’eurodeputato e vice presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro, che per sopraggiunti impegni non potrà partecipare di persona, ma invierà un videomessaggio. Sarà poi la volta del Capo dipartimento delle Politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale del Ministero delle Politiche agricole, Giuseppe De Blasi, della responsabile cooperazione di Nomisma, Ersilia Di Tullio, del direttore commerciale della Coop Conad del Tirreno, Alessandro Baciotti, e di Luigi Ledda del dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari.

La partecipazione per la seconda e terza giornata è aperta al pubblico previa registrazione da fare al seguente link: goo.gl/AS3v8u .

Da venerdì fino alla prima mattina di sabato i risultati degli 11 tavoli di lavoro saranno illustrati in sede plenaria pubblica, quindi analizzati e discussi in una serie di tavole rotonde da parte di rappresentanti delle istituzioni, dell’associazionismo, del mondo produttivo e della ricerca. Gli Stati generali dell’Agricoltura 2018 si chiuderanno con gli interventi del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, dell’assessore Pier Luigi Caria, dei rappresentanti delle associazioni agricole e del mondo della cooperazione, del presidente della Commissione attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto, del direttore generale dell’Assessorato dell’Agricoltura e rappresentante dell’Autorità di gestione sul PSR, Sebastiano Piredda.

«Si tratta di un appuntamento importante e di particolare responsabilità per tutto il mondo agricolo regionale. Un’occasione in cui giocare a carte scoperte per il bene del comparto e dei tanti lavoratori che ogni giorno faticano per far quadrare i conti – ha detto l’assessore Pier Luigi Caria -. La nostra agricoltura ha margini di crescita straordinari, ma necessita di una riorganizzazione condivisa che parta dal basso e che permetta a questo mondo di produrre profitti e occupazione in un momento così difficile per la Sardegna e l’Italia intera. Noi come politica vogliamo fare la nostra parte creando le migliori condizioni per il confronto. Solo dal dialogo possono venire fuori soluzioni innovative che permettano ai numerosi portatori di interesse di rivoluzionare, finalmente nel bene, questo pilastro così importante della nostra storia e della nostra economia.»

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Tre giorni di lavori con i maggiori portatori di interesse istituzionali regionali e nazionali, del mondo delle imprese e delle associazioni di categoria, di Università e Centri di ricerca caratterizzeranno gli Stati generali dell’Agricoltura convocati nel polo fieristico di Cagliari dal 20 al 22 settembre. Un appuntamento che mira ad analizzare lo stato di salute del comparto così da permettere alla prossima programmazione agricola 2021-2027 di dare le migliori risposte, nel medio e lungo periodo, per assicurare una crescita competitiva e innovativa alla variegata galassia agricola sarda.

Alla luce dell’evoluzione delle politiche europee e nazionali, delle ipotesi di riforma della Politica Agricola Comune (PAC), dell’evoluzione del mercato agroalimentare, degli accordi sul commercio internazionale e dei cambiamenti climatici, si cercherà di individuare quali azioni e quali innovazioni (tecniche e tecnologiche, infrastrutturali, promozionali e commerciali, di ricerca e assistenza tecnica, di formazione, e di organizzazione orizzontale e verticale delle filiere) possono contribuire allo sviluppo del settore e alla crescita della redditività e produttività delle diverse filiere. Si individueranno quindi criticità, punti di debolezza e possibili soluzioni per l’attuale programmazione e per quella del prossimo settennio.

Ad aprire la tre giorni sarà giovedì alle 9.30 l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, a cui seguiranno gli interventi dell’eurodeputato e vice presidente della commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro. Sarà poi la volta del Capo dipartimento delle Politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale del Ministero delle Politiche agricole, Giuseppe De Blasi, della responsabile cooperazione di Nomisma, Ersilia Di Tullio, del direttore commerciale della Coop Conad del Tirreno, Alessandro Baciotti, e di Luigi Ledda del dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari. Si apriranno quindi 11 tavoli tematici così suddivisi: Cerealicoltura, leguminose e colture innovative; Ortofrutta; Vitivinicoltura e Olivicoltura; Zootecnia – Latte e foraggicoltura da pascolo; Zootecnia – Carne; Apicoltura, avicunicoltura, piante officinali; Selvicoltura; Allevamento del cavallo; Sviluppo locale, GAL, SNAI, multifunzionalità delle aziende agricole e diversificazione dell’attività agricola; Semplificazione legislativa e amministrativa, pagamenti in agricoltura, Organismo Pagatore Regionale; Gestione delle risorse idriche.

Nella seconda e nella terza giornata i risultati dei tavoli di lavoro verranno illustrati in sede plenaria pubblica, quindi analizzati e discussi in una serie di tavole rotonde da parte di rappresentanti delle istituzioni, dell’associazionismo, del mondo produttivo e della ricerca. A metà mattinata del 22 settembre partirà la fase conclusiva con gli interventi del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, dell’assessore Pier Luigi Caria, dei rappresentanti delle associazioni agricole e del mondo della cooperazione, del presidente della commissione Attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto, del direttore generale dell’assessorato dell’Agricoltura e rappresentante dell’Autorità di gestione sul PSR, Sebastiano Piredda.

«Si tratta di un appuntamento importante e di particolare responsabilità per tutto il mondo agricolo regionale. Un’occasione in cui giocare a carte scoperte per il bene del comparto e dei tanti lavoratori che ogni giorno faticano per far quadrare i conti – ha detto l’assessore Pier Luigi Caria -. La nostra agricoltura ha margini di crescita straordinari, ma necessita di una riorganizzazione che parta dal basso e che permetta a questo mondo di produrre profitti e occupazione in un momento così difficile per la Sardegna e l’Italia intera. Noi come politica vogliamo fare la nostra parte creando le migliori condizioni per il confronto. Solo dal dialogo possono venire fuori soluzioni innovative che permettano ai numerosi portatori di interesse di rivoluzionare, finalmente nel bene, questo pilastro così importante della nostra storia e della nostra economia.»

Per poter partecipare alle attività aperte al pubblico è necessario registrarsi al seguente link: goo.gl/AS3v8u

 

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«La situazione del comparto suinicolo in Sardegna, a seguito della approvazione da parte del Consiglio regionale della LR 28 ha avuto una particolare attenzione da parte non solo degli attori diretti della filiera, ma da tutti i residenti dell’isola. In questi giorni non c’era luogo, bar, pizzeria, riunione fra amici, uffici, che l’argomento “porcetto” non fosse discusso.»

Lo scrive, in una nota, Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli.

«La discussione ha portato quasi tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale a proporre modifiche o aggiustamenti, anche significativi – aggiunge Tore Piana -. Ieri ,venerdì 24 agosto, si è riunito il gruppo tecnico del Centro Studi Agricoli per un’analisi della situazione e dal direttivo è venuto fuori un dato ancora più allarmante di quello dichiarato agli inizi. Sono circa 11.500, infatti, le famiglie o allevatori sardi che, con l’applicazione della LR. 28. non potranno produrre il classico “porcetto”. Il gruppo tecnico del Centro Studi Agricoli ha analizzato molto attentamente l’articolato della legge, si è soffermato in particolare sull’art. 9, ritenuto molto penalizzante al comparto, anche a seguito delle “pesanti” dichiarazioni pubbliche rilasciate dal direttore generale dell’assessorato dell’Agricoltura dott. Sebastiano Piredda, sull’argomento della razza suino Sarda e della necessità di favorire gli incroci con interventi pubblici regionali. Affermazioni ritenute politicamente, molto gravi, da parte di un dirigente regionale della Regione Sarda. L’articolo 9 è da sostituire anch’esso immediatamente. Il resto della legge regionale come precedentemente affermato – conclude Tore Piana -, è da ritenersi utile ed innovativo, anche in virtù del debellamento definitivo della PSA, Peste Suina Africana».