2 November, 2024
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Oggi e domenica a Solarussa, nello splendido scenario del parco di San Gregorio, è in programma la terza edizione di “Sa Corte de is artis”, la più importante manifestazione dedicata alla promozione e diffusione delle arti musicali e poetiche di tradizione orale della Sardegna. L’evento è promosso da C.A.M.P.O.S. una associazione culturale nata nel 2015 che riunisce gli artisti che operano in Sardegna nelle arti musicali e poetiche di tradizione orale, con il patrocinio del comune di Solarussa ed il supporto della Regione Sardegna, assessorato del Turismo.

Stamattina, a partire dalle 10.00, si incontrano presso la Casa Naitana del Parco di San Gregorio ragazzi provenienti da tutta la Sardegna. Tema dell’appuntamento le arti e l’apprendimento, con interventi delle scuole, laboratori ed esibizioni di giovani artisti; tra questi saranno sorteggiati bellissimi premi. 

Il pomeriggio è incentrato sulla costruzione di una rete per la tutela dei beni culturali e ambientali della Sardegna denominata “Sardigna, aberi-mi sa janna”; all’incontro parteciperanno numerosi amministratori locali, associazioni culturali, istituzioni museali e anche una rappresentanza della neonata Nazionale Sarda di calcio. 

Dal tardo pomeriggio fino a sera canti, musica e danze con gli artisti di CAMPOS.

La mattina della domenica è dedicata invece alla religiosità del popolo sardo, allo stretto legame che unisce le arti di tradizione orale ai riti della liturgia e della paraliturgia in Sardegna.

Alle 10.00 sarà celebrata la Messa in lingua sarda (come accaduto per Sa Die de sa Sardigna), a celebrarla sarà monsignor Sebastiano Sanguinetti, vescovo della diocesi di Tempio-Ampurias. La messa sarà accompagnata dai canti confraternali “a cuncordu” e dal suono delle launeddas. Seguirà una processione alla quale oltre ai fedeli parteciperanno numerose confraternite provenienti da diverse aree dell’isola; la processione sarà preceduta dal suono delle launeddas e sarà accompagnata dal canto del rosario in sardo di gruppi provenienti anch’essi da diverse comunità sarde.

Nel pomeriggio di domenica ci saranno presentazioni di opere e lavori dedicati alle arti di tradizione orale, con film, libri e studi; sarà presentato il portale di CAMPOS e la APP ad esso collegata.

Dalle 17.30 fino a sera ancora musica, canti e danze della nostra tradizione, questa volta tutti dedicati alle specificità locali: a sa moda de bidda.

 

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Nel corso della riunione ordinaria della Conferenza Episcopale Sarda, tenutasi lunedì 1 e martedì 2 ottobre 2018 a Cagliari presso il Seminario Regionale Sardo, la Conferenza Episcopale Sarda, sotto la presidenza di S.E. monsignor Arrigo Miglio, fra gli altri punti all’ordine del giorno, ha affrontato i seguenti temi ed assunto alcune determinazioni.

Ampio spazio è stato dedicato al Seminario Regionale e al progetto formativo annuale. Il rettore, don Antonio Mura ha comunicato ai vescovi anche alcuni dati numerici. Hanno fatto il loro ingresso nella comunità 13 nuovi alunni provenienti dalle diverse diocesi della Sardegna. La comunità quest’anno è composta complessivamente da 57 seminaristi. Inoltre sono state presentate anche le linee portanti del Sesto Anno, che avrà una nuova impostazione e nuovi percorsi formativi ed esperienziali, in vista dell’ammissione al presbiterato.

Si è inoltre convenuto di rivolgere alla comunità isolana un messaggio sull’attuale congiuntura socio-economica della Sardegna. Occasione e obiettivo del messaggio è quello di riprendere, alcuni contenuti e istanze della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani tenutasi a Cagliari il 26-29 ottobre 2017, che aveva come tema “Il lavoro, che vogliamo libero, creativo, partecipativo e solidale”. Appare opportuno sottolineare alcune priorità fortemente sentite dalla popolazione e vicine alla sensibilità della Chiesa. Il messaggio sarà pubblicato entro la fine di ottobre, in coincidenza con il primo anniversario del grande evento, che ha visto fortemente coinvolte tante energie presenti nella realtà delle diocesi isolane.

I vescovi, ancora, ritengono utile ed urgente offrire ai sacerdoti delle linee orientative su una corretta attuazione dell’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”, soprattutto relativamente al capitolo 8°, dedicato all’accompagnamento, al discernimento e all’integrazione delle fragilità familiari. Sono stati individuati i passaggi per arrivare alla stesura del sussidio, che prevedono una larga consultazione nelle dieci diocesi isolane, l’apporto di qualche esperto ed il confronto con altre simili iniziative avviate in altri parti d’Italia e del mondo.

Infine, la Conferenza ha provveduto alle seguenti nomine:

  • Il padre Pier Giacomo Zanetti, gesuita e padre Gabriele Biccai, carmelitano, sono stati nominati padri spirituali presso il Pontificio Seminario Regionale Sardo.
  • dott. Franco Manca, incaricato regionale per i Problemi sociali e del lavoro, che subentra a don Giulio Madeddu.
  • Il dott. Michele Spanu di Sassari, nuovo incaricato regionale delle Comunicazioni sociali, e il dott. Michele Corona di Oristano, vice incaricato che subentrano, rispettivamente al dott. Marco Piras e al dott. Giuseppe Manunta.
  • la sig.ra Maria Scanu di Alghero, incaricata regionale del “Progetto Policoro”, che subentra al sig. Simone Cabitza.

+ Sebastiano Sanguinetti, segretario

Mons. Arrigo Miglio.

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10217034664566726/

«Oggi siamo qui per dare ufficialità alla partenza di un servizio essenziale che la Sardegna prima non aveva e che ora, già da qualche giorno, è a disposizione di quanti ne abbiano bisogno. L’elisoccorso è un enorme miglioramento nel diritto alla salute che diamo ai nostri cittadini e a quanti decidono di venire a visitare la nostra Regione. E gli oltre 60 interventi già fatti in questi primissimi giorni di attività dimostrano quanto fosse importante averlo e quanto funzioni bene.»

Cosi il presidente Francesco Pigliaru ha aperto il suo intervento, stamattina nell’hangar dell’aeroporto Costa Smeralda di Olbia, alla cerimonia di inaugurazione del servizio di elisoccorso, nel corso della quale ha annunciato la partenza del servizio anche dall’aeroporto militare di Alghero dal prossimo 15 agosto. «Ci sono voluti anni per averlo – ha proseguito il presidente -, ma ora possiamo dire a buon diritto non solo di aver realizzato concretamente un punto centrale del nostro programma di legislatura, ma anche di poter toccare con mano gli effetti positivi di una riforma in cui abbiamo creduto, che abbiamo portato avanti con determinazione e che ora inizia a mostrare il valore dei singoli risultati nel disegno complessivo. Trasportare in pochi minuti le persone non in un luogo di assistenza generico ma esattamente dove si eroga la prestazione migliore, così come reso possibile dalla costruzione della rete sanitaria, significa dare risposte specifiche alla specifica urgenza. Questo è un pezzo importante della Sardegna che avevamo in mente quando abbiamo fatto la riforma», ha concluso Francesco Pigliaru, ringraziando quanti hanno collaborato al raggiungimento di questo importante obiettivo e sottolineando la collaborazione preziosa offerta dalla Regione Lombardia come esempio di regionalismo virtuoso.
Alla cerimonia sono intervenuti anche l’assessore della Sanità, Luigi Arru, il presidente del Consiglio Regionale, Gianfranco Ganau, i direttori generali dell’Areus e dell’Ats, Giorgio Lenzotti e Fulvio Moirano, il responsabile dell’Areu Lombardia, Alberto Zoli, il presidente del Soccorso Speleologico alpino nazionale Maurizio Dellantonio, il presidente della Dinamo Sassari, Stefano Sardara e il vescovo della Diocesi di Olbia Tempio, monsignor Sebastiano Sanguinetti.
Il Servizio di Elisoccorso regionale, operativo dallo scorso primo luglio, è gestito dalla Airgreen, ditta che, il 22 febbraio 2018, si è aggiudicata la gara d’appalto bandita da ATS per un importo di quasi 58, milioni e mezzo di euro (8 milioni 315mila euro all’anno) e un ribasso d’asta del 12,4%. Ad oggi le basi attivate sono quelle di Cagliari Elmas (dove opera un Airbus h12) e Olbia; qui a partire dal 1° agosto il servizio sarà effettuato 24 ore su 24 grazie all’operatività di un elicottero Leonardo (attualmente il servizio è h12). Dal prossimo 15 agosto sarà attivata anche la base di Alghero Fertilia (Airbus, con operatività h12) a garanzia di una maggiore copertura su tutto il territorio regionale.Come funziona – Airgreen fornisce tre elicotteri HEMS (Helicopter Emergency Medical Service) insieme al personale tecnico e di volo dotato di adeguata esperienza. Il personale medico e infermieristico è stato selezionato dall’Areus (Azienda regionale emergenza urgenza della Sardegna) in collaborazione con l’Areu della Regione Lombardia. Come per tutto il sistema dell’emergenza l’attivazione dell’elisoccorso avviene attraverso le Centrali operative del 118 di Cagliari e Sassari, i tempi per la messa in moto dei mezzi sono quelli previsti dal capitolato di gara e cioè non oltre i cinque minuti dall’arrivo dell’allerta.

La squadra degli elisoccorritori – A bordo dei tre elicotteri operano un pilota (coadiunvato da un secondo pilota nelle ore notturne), un medico, un infermiere, un tecnico verricellista e un elisoccorritore del Soccorso Alpino e speleologico della Sardegna che collabora con il Servizio e che, nei mesi scorsi, ha contribuito alla formazione del personale con particolare attenzione alle modalità di intervento nei luoghi impervi. L’equipe di bordo è in grado di fornire l’assistenza medica e infermieristica necessaria durante il volo. Tutti gli elicotteri sono in grado di raggiungere l’intero territorio regionale sulla base delle necessità, così come è accaduto per gli interventi delle scorse settimane. I mezzi hanno infatti la stessa capacità operativa e possono sostituirsi a vicenda. Si tratta quindi di un valore aggiunto per il Servizio.

I numeri dei primi 15 giorni di attività – Sono 67 le attivazioni del servizio di Elisoccorso nel periodo tra il 1° e il 15 luglio 2018 dalle Centrali operative del 118 di Cagliari e Sassari. Di queste, 6 sono state annullate. 45 sono stati gli interventi primari, che prevedono cioè assistenza e l’eventuale trasferimento del paziente dal luogo in cui si è verificato l’evento acuto all’ospedale più idoneo. Gli interventi secondari (dall’ospedale di ricovero a quello in grado di offrire le cure idonee) sono stati invece 11.5 gli interventi complessivi in luoghi impervi. Le tempistiche, in condizioni standard, sono evidentemente più rapide rispetto all’attivazione del soccorso su gomma anche per quanto riguarda le zone con maggiori criticità orografiche. A titolo di esempio, nei primi giorni di attivazione del servizio si riportano i 16 minuti di volo per raggiungere, da Cagliari, Escalaplano; 20 minuti per Quirra e 29 per Sorgono e Carloforte.

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Monsignor Arrigo Miglio.

Nel corso della riunione ordinaria della Conferenza Episcopale Sarda, tenutasi martedì 17 aprile nell’Episcopio di Oristano, sotto la presidenza di S.E. Monsignor Arrigo Miglio, ampio spazio è stato dedicato alla proposta di poter usare la lingua sarda nel testo integrale della Santa Messa, che si celebrerà nella cattedrale di Cagliari il prossimo 28 aprile, in occasione di “Sa Die de Sa Sardigna”. Tale proposta è pervenuta alla CES, tramite il suo Presidente, da parte del Comitato organizzatore della ricorrenza e del gruppo di lavoro “Prego in sardu”, con il quale la CES da tempo ha avviato una collaborazione sul tema. L’ampia discussione si è conclusa con una unanime e articolata risposta della CES alla richiesta.

In primo luogo i Vescovi hanno espresso convinta adesione allo spirito e alla portata storico-culturale della Giornata, per una sempre più corale e partecipata autocoscienza del popolo sardo circa la propria identità e i percorsi più idonei a rafforzarne la coesione sociale e il comune impegno nella costruzione del proprio futuro.

I Vescovi, si sono detti altresì onorati e felici della presenza di S.E. Monsignor Angelo Becciu, Sostituto alla Segreteria di Stato di Sua Santità, illustre figlio della nostra Terra, che contribuirà a dare lustro alla “festa dei Sardi” e a sottolinearne gli alti significati sociali e culturali, circa i quali la Chiesa non può essere estranea.

I Vescovi sono anche fortemente convinti che cultura, identità e lingua sono fortemente collegati e interdipendenti fra di loro. Anche la trasmissione della fede, la preghiera e la liturgia, perciò, possono trovare nuova linfa e vigore dall’essere espressi e tramandati nella propria lingua madre. Per tale ragione la CES ha ultimamente accelerato l’iter necessario per arrivare alla stesura e alla richiesta di approvazione “ad experimentum” da parte della Santa Sede di una decina di formulari, come previsto dalle leggi canoniche. Questo materiale, al quale sta lavorando il gruppo di lavoro “Prego in Sardu”, non è ancora pronto. Appena lo sarà e, dopo un’attenta lettura dell’apposita Commissione della CES, dell’assemblea della Conferenza Episcopale Sarda, e da questa sarà inoltrato alla Santa Sede per la dovuta approvazione.

Il prossimo 28 aprile, testo guida sarà quello già usato lo scorso anno da S.E. Monsignor Arrigo Miglio con l’aggiunta di alcune parti (canti, riti iniziali, letture e salmo, preghiera dei fedeli, orazioni, Santus, Agnus Dei, Padre nostro…). Non può essere ancora inclusa la Preghiera eucaristica, cuore sostanziale della Santa Messa, circa la quale, unica Autorità competente a valutarne la conformità e a darne l’autorizzazione è la Santa Sede, dopo l’iter suddetto. Né al singolo vescovo, né alla Conferenza Episcopale è riconosciuto alcun potere di delega.

I Vescovi sono convinti che, per il momento, già la prassi introdotta e le possibili aggiunte appena dette, siano un passo molto importante e significativo, nella direzione da tutti auspicata. E, comunque, un tangibile gesto di convinta partecipazione della Chiesa sarda alla “Festa dei Sardi”.

+ Sebastiano Sanguinetti, segretario

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La Conferenza Episcopale Sarda, riunita in assemblea plenaria a Cagliari il 2 e 3 ottobre scorsi, ha eletto i nuovi presidente, vice presidente e segretario, a conclusione del loro mandato quinquennale. Monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo metropolita di Cagliari è stato confermato presidente; monsignor Ignazio Sanna, arcivescovo di Oristano, è stato eletto vice presidente, succedendo a monsignor Paolo Atzei, che ha appena lasciato la guida della diocesi di Sassari; monsignor Sebastiano Sanguinetti, vescovo di Tempio-Ampurias, infine, è stato confermato segretario.

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La Festa Manna di Luogosanto, il culto religioso più antico della Gallura, dopo una settimana dedicata alla Novena, con le Sante messe presiedute dai parroci di  San Pantaleo, Tempio, Arzachena, Olbia, Luras, Luogosanto e da Monsignor Antonello Mura, vescovo di Lanuesi, si avvicina alla data più attesa. Venerdì 8 settembre, il comitato dei Fidali 73, organizzatore della 789esima edizione della festa, insieme all’amministrazione comunale e alla Pro Loco, vedranno il giusto riconoscimento del grande impegno profuso per onorare al meglio la “Regina di Gallura, Nostra Signora di Luogosanto”. Da quasi 800 anni, la Festa Manna rappresenta una delle più importanti feste religiose della Sardegna  ed è caratterizzata dalla partecipazione delle confraternite che nei secoli hanno coltivato il culto per la Madonna di Luogosanto, partecipando alle celebrazioni, alle processioni e ai canti liturgici e laici e al rito del fuoco. L’8 settembre rappresenta, inoltre, l’evento clou del calendario delle manifestazioni estive organizzate nella Civitas Mariana per accogliere i tanti turisti che ogni anno visitano le chiese cittadine e quelle campestri. L’importante giornata vedrà una conclusione in musica con il concerto del cantautore e chitarrista romano, Alex Britti. Il Comune ed il comitato dei Fidali 73 sono gli artefici di tre mesi di programmazione che vedono, tra gli obiettivi ultimi, anche quello di raccogliere i fondi per organizzare al meglio la Festa Manna. «Fin dal Medioevo – spiega il sindaco di Luogosanto, Agostino Pirredda – la Festa Manna è un momento di riconoscimento e appartenenza della comunità gallurese. Oggi, così come accadeva 800 anni fa, il nostro paese rappresenta un luogo estremamente importante per l’identità religiosa del nord est della Sardegna».

Il 7 settembre, a partire dalle 17.00, con partenza dalla statua di Padre Pio, si svolgeranno le processioni con le bandiere delle 22 chiese campestri e di Gallura, dei cavalieri in costume, delle confraternite della Gallura, accompagnati dalle autorità religiose e civili, dal gruppo folk Civitas Mariana e dalla banda musicale di Aggius. Alle 18.00, è prevista la prima Santa messa solenne cantata, presieduta dal vescovo di Lanusei, Antonello Mura, con la benedizione dei ceri votivi che daranno vita al “rito del fuoco”. A seguire la processione pomeridiana, con la partecipazione delle confraternite, lungo il percorso che dalla Basilica a San Quirico dove si svolgerà il “rito del fuoco” con l’accensione dei ceri. Alle 22,30, in piazza, si esibirà il trio comico “I Tressardi” preceduti da un concerto di musica folk.

L’8 settembre alle 9,30 partirà la Processione solenne per le vie della ‘Città Mariana’. Il corteo si snoderà lungo le vie della città con i cavalieri in costume dell’associazione “Lu Juali”,  il carro trainato dai buoi, il gruppo folk “Civitas Mariana” di Luogosanto e altri 15 gruppi galluresi. Alle 11 il vescovo di Tempio Ampurias monsignor Sebastiano Sangunetti presiederà la Santa messa solenne e cantata “Missa manna” concelebrata dai parroci delle diocesi. Canterà il Coro polifonico “Regina di Gallura” di Luogosanto. Alle 18 in piazzetta Martino Cossu si esibirà il gruppo folk “Civitas Mariana” e alle 22.00, in Piazza Incoronazione, l’evento clou con il concerto di  Alex Britti.

Il 9 settembre in onore di San Giuseppe, alle 18.00, si svolgerà la processione lungo le vie del paese con la banda musicale di Calangianus “Michele Columbano”; alle 19.00, la Santa Messa officiata dal parroco di Luogosanto don Sandro Serreri; alle 19,30 in piazza della Basilica concerto della banda musicale di Calangianus e infine, alle 22.00, in piazza Incoronazione, il concerto del gruppo etnorock Istentales.

Intanto ha ottenuto grande successo la prima edizione di BRINCA 2017”, il festival per la promozione degli sport ad alto indice di spettacolarità, svoltosi il 2 settembre scorso sui percorsi sui percorsi di gara di Down Hill, Parkour e di Mountain Bike. L’evento è stato organizzato dalla Scuola Nazionale Adventure Sport Italia – Adventure Inside.

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Dal 7 al 9 settembre, a Luogosanto, si svolgerà la “Festa manna di Gaddura”: la ‘Civitas’ Mariana si prepara a rinnovare le celebrazioni religiose e la festa laica per la 789esima edizione. Sono passati, infatti, quasi 800 anni dall’istituzione di questo evento che fin dal Medioevo rappresenta un momento di riconoscimento e appartenenza della comunità gallurese. L’edizione 2017 organizzata dall’amministrazione comunale, dalla Pro Loco e dal Comitato Fidali 73 presieduto da Maddalena Masoni, prevede un cartellone estremamente ricco di appuntamenti, sia religiosi sia laici: l’8 settembre, il giorno più importante della festa, sarà celebrato con il massimo della solennità nel pomeriggio, con la “Missa manna” che sarà officiata dal vescovo di Tempio Ampurias, monsignor Sebastiano Sanguinetti; mentre la sera, a partire dalle 22.00, ci sarà il concerto di Alx Britti. Il cantautore e chitarrista romano salirà sul palco di Piazza Incoronazione per suonare un repertorio ormai ventennale che comprende alcune famose hit, entrate a far parte dei grandi classici della musica leggera italiana, come: “La vasca”, “Solo una volta (o tutta la vita)”, “Oggi sono io” e “7.000 caffè”.

«La “Festa manna di Gaddura” rappresenta il culmine del calendario estivo di eventi di Luogosanto, che comprende anche tantissime feste campestri legate alle numerose chiese situate nel nostro territorio – dice il sindaco, Agostino Pirredda -. È il giusto riconoscimento per celebrare il centro religioso più antico della Gallura: la nostra Basilica risale al 1200, è arricchita dal privilegio della Porta Santa e Luogosanto nel 1954 è stata incoronata “Regina di Gallura”. Tuttora il nostro paese rappresenta un luogo estremamente importante per l’identità del nord est della Sardegna». Nei secoli la festa veniva organizzata con la collaborazione delle confraternite dei centri urbani limitrofi: Bortigiadas, Aggius, Tempio, Olbia, Monti e Calangianus continuano a onorare la “Festa manna” organizzando il calendario degli eventi insieme agli abitanti di Luogosanto: «Questa è una bellissima tradizione che siamo riusciti a mantenere viva a distanza di ben 800 anni – spiega Pirredda – anche grazie al contributo fondamentale delle confraternite dei paesi galluresi che, oggi come in passato, usano trasferirsi a Luogosanto durante i giorni dedicati alle celebrazioni in onore della Madonna, Regina Incoronata di Gallura».

La “Festa manna di Gaddura” inizia il 30 agosto con la celebrazione dei primi riti religiosi: la Novena. Fino a giovedì 7 settembre nella Basilica di Luogosanto si svolgeranno delle messe solenni officiate dai parroci delle chiese galluresi. Il 7 settembre si svolgeranno le processioni con le bandiere dei Comuni che partecipano alla festa e, alle 18.00, è prevista la prima Santa messa solenne cantata, presieduta dal vescovo di Lanusei Antonello Mura. A seguire la processione pomeridiana e alle 22,30 in piazza si esibirà il trio comico “I Tressardi” preceduti da un concerto di musica folk. L’8 settembre alle 9,30 partirà la processione solenne per le vie della ‘Città Mariana’; alle 11.00, il vescovo di Tempio Ampurias monsignor Sebastiano Sanguinetti presiederà la Santa messa solenne e cantata “Missa manna” concelebrata dai parroci delle diocesi. Canterà il Coro polifonico “Regina di Gallura” di Luogosanto. Alle 18.00, in piazzetta Martino Cossu, si esibirà il gruppo folk “Civitas Mariana” e alle 22.00, in Piazza Incoronazione, l’evento clou con il concerto di  Alex Britti. Il 9 settembre, in onore di San Giuseppe, alle 18.00, si svolgerà la processione lungo le vie del paese con la banda musicale di Calangianus “Michele Columbano”; alle 19.00 la Santa Messa officiata dal parroco di Luogosanto don Sandro Serreri; alle 19,30 in piazza della Basilica concerto della banda musicale di Calangianus e infine, alle 22, in piazza Incoronazione il concerto del gruppo etnorock Istentales.

Un evento collaterale molto importante è la mostra del pittore Ernesto Severina, triestino di nascita ma luogosantese d’adozione. L’artista ha illustrato sei delle cinquanta fiabe de “Lo cunto de li cunti, ovvero lo trattenemiento de peccerille”, il “pentamerone” di Gianbattista Basile scritto in lingua napoletana e pubblicato nel 1635. L’inaugurazione della personale avverrà mercoledì 6 settembre alle 19, in collaborazione con la Biblioteca di Locusantu e la libreria Bardamù di Tempio. La mostra rimarrà in esposizione fino al 30 settembre.

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Anche la Sardegna scenderà in piazza, martedì prossimo 21 marzo, per celebrare la ventiduesima Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, voluta dall’associazione Libera per rilanciare la lotta e la mobilitazione contro tutte le forme di criminalità organizzata. Nella giornata che segna l’inizio della primavera e che dal 1995 vuole richiamare simbolicamente il risveglio delle coscienze contro le cosche, in concomitanza con la manifestazione nazionale in programma a Locri (in Calabria), si incontreranno ad Olbia migliaia di studenti, cittadini e volontari, che arriveranno da tutta l’isola per non dimenticare le oltre novecento vittime innocenti di mafia, i cui nomi verranno letti dal palco allestito in piazza Mercato. 

Alla manifestazione, che avrà inizio alle ore 10.00 e avrà come tema “Luoghi di speranza, testimoni di bellezza”, prenderanno parte anche il sindaco di Olbia Settimo Nizzi, insieme ai vescovi di Tempio e Ozieri mons. Sebastiano Sanguinetti e mons. Corrado Melis, e con loro numerosi amministratori del territorio, rappresentanti delle forze dell’ordine, delle istituzioni, della magistratura e della società civile. Sul palco ci saranno anche tre familiari delle vittime delle mafie: Claudia Loi (sorella di Emanuela, l’agente uccisa nella strage di via D’Amelio), Pino Tilocca (figlio di Bonifacio, il sindaco di Burgos ucciso da un attentato dinamitardo nel 2004) e Cesare Castelbuono, da anni residente in Sardegna, figlio del vigile urbano Salvatore Castelbuono ucciso il 26 settembre del 1978 a Villafrati nel Palermitano. Alle ore 12.00 dai maxischermi allestiti in piazza Mercato si potrà seguire l’intervento che il fondatore di Libera don Luigi Ciotti terrà dal palco di Locri. La manifestazione olbiese si concluderà poi con la musica del gruppo degli Almamediterranea. La manifestazione è organizzata da Libera Sardegna in collaborazione con il Centro di servizio per il volontariato “Sardegna Solidale” e l’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna.

«I motivi che ci hanno condotto a scegliere Olbia come sede di questa edizione della Giornata sono tre», spiega il referente regionale di Libera Giampiero Farru. »Innanzitutto vogliamo riportare l’attenzione su una città ancora ferita dall’alluvione del 2013. In quell’occasione tutto il mondo del volontariato isolano si mobilitò, promuovendo una raccolta fondi che poi sono stati interamente consegnati, e in tempi rapidi, alle autorità locali. Il secondo motivo riguarda la crescita di Olbia, che oggi è forse il centro più dinamico della Sardegna e che ha fatto della multietnicità una delle sue caratteristiche e dei suoi punti di forza. Infine – spiega Giampiero Farru – la decisione è stata dettata anche dal fatto che Olbia e la Gallura sono luoghi di grandi investimenti, purtroppo anche illeciti. Ormai con sempre maggiore frequenza arrivano notizie inquietanti che ci fanno comprendere come il fenomeno del riciclaggio di capitali sporchi debba essere preso in serissima considerazione. Non a caso, ad Olbia oggi ci sono ben 62 beni confiscati alla criminalità, molti dei quali in disuso o abbandono e che dunque attendono di essere riutilizzati a fini sociali. Su questi ed altri aspetti è giusto dunque mantenere alta l’attenzione.»

In Sardegna la lettura dei nomi delle vittime di mafia non avverrà solo ad Olbia ma anche in altre decine di luoghi, soprattutto scuole, circoli e associazioni. La Giornata di martedì prossimo è stata inoltre preceduta da una serie di iniziative che hanno preparato nel territorio l’appuntamento olbiese. Per parlare di lotta alla mafia e legalità sono stati in Sardegna il presidente onorario di Libera Nando dalla Chiesa, l’avvocato dell’associazione Enza Rando e Gianluca Manca, il fratello del medico Attilio Manca che si ritiene possa essere stato “suicidato” dalla mafia per avere riconosciuto in un ospedale francese il boss Bernardo Provenzano. 

Conclusione di questo percorso sarà la manifestazione di martedì quando, così come a Locri e in tutti gli altri centri scelti in ogni regione per celebrare la Giornata, anche ad Olbia verranno letti i nomi delle vittime innocenti di mafia: sarà il “coro” della legalità e dell’antimafia, per un evento che rilancerà Olbia e la Sardegna nel contrasto educativo, culturale, politico e sociale contro le mafie e contro tutte le culture di mafiosità e di corruzione.

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Arrigo Miglio copia

Sono stati numerosi gli argomenti all’ordine del giorno della Conferenza Episcopale Sarda riunita sotto la presidenza di S.E. Mons. Arrigo Miglio presso il Seminario Regionale a Cagliari, nei giorni 17-18 ottobre scorsi.

“Orientamenti generali sul ruolo dei Padrini e delle Madrine” e l’introduzione dei “testimoni” nei sacramenti del Battesimo e della Cresima. E’ stato uno degli argomenti trattati dalla Conferenza, sfociato poi in un documento a firma di tutti i Vescovi, rivolto ai sacerdoti e alle comunità parrocchiali della Sardegna. E’ un tema molto sentito, e spesso fonte di malumori e malintesi nelle parrocchie e nelle relazioni tra parroci e fedeli. Gli orientamenti contengono alcune considerazioni di carattere generale sul significato e l’importanza di queste figure, nel contesto di una “formazione permanente dei cristiani”, in una pastorale non più finalizzata soltanto «all’amministrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana» dentro una Chiesa fatta di “cristiani autentici, non solo di battezzati”. Tale funzione nel tempo si è appannata, perdendo significato e finalità originali, per ridursi a mera tradizione sociale e parentale. Il documento, lungi dall’assecondare tale tendenza, vuole riaffermarne la portata e l’importanza «quale segno efficace della partecipazione del popolo di Dio alla crescita spirituale dei fedeli».

«Per questo – aggiungono i Vescovi – la scelta del padrino e della madrina va fatta curando che sia persona matura nella fede, rappresentativa della comunità, approvata dal parroco, capace di accompagnare il candidato nel cammino verso i sacramenti e di seguirlo nel resto della vita con il sostegno e l’esempio.»

I Vescovi richiamano anche le norme del Codice di diritto Canonico dove è previsto che «i padrini e le madrine vengono assegnati al battezzando e al cresimando solo quando ciò sia possibile».

Tuttavia, fatte tali dovute precisazioni, i Vescovi aggiungono: «Quando la persona che si desidera designare come padrino o madrina manca di qualcuno dei requisiti necessari, tale persona può essere designata come testimone, secondo una prassi già in atto in molte Chiese locali, e prevista dal documento CEI sulla catechesi e l’annuncio» (CEI, (Incontriamo Gesù, n. 70). Anche i testimoni, tuttavia, «pur non avendo i requisiti prescritti esprimono pur sempre una positiva vicinanza parentale, affettiva ed educativa». Ogni Vescovo per la propria diocesi accompagnerà questo documento con un decreto in cui vengono le fissate modalità concrete con cui inserire, quando necessario, il testimone nel contesto della celebrazione.

Con il nuovo Preside della Facoltà Teologica della Sardegna, Padre Francesco Maceri, ci si è soffermati sulle principali questioni riguardanti la vita e l’attività dell’Ateneo, tracciando le linee portanti del prossimo futuro, relativamente sia al corpo docente interessato da diversi avvicendamenti, sia al percorso accademico. In particolare si è voluto sottolineare il ruolo della stessa Facoltà nel tessuto ecclesiale e culturale dell’intera Regione, tenendo anche conto che alla stessa Facoltà sono legati gli Istituti Superiori di Scienze Religiose di Cagliari con l’“Euromediterraneo” di Tempio e Sassari.

Con il Rettore, don Antonio Mura, e l’equipe educativa del Seminario Regionale Sardo sono stati toccati i punti salienti del progetto formativo e il programma di massima del nuovo anno.

La 48ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani a Cagliari. Si è parlato anche di questo importante evento nazionale che si terrà a Cagliari nei giorni 26-29 ottobre 2017, dal titolo “quale lavoro vogliamo?”, con particolare attenzione ai giovani a precarietà sia occupazionale che culturale e sociale.

E’ la seconda volta che l’assise nazionale si terrà in Sardegna, dopo il 1957. A cura del Coordinamento Regionale per la pastorale sociale e del lavoro, con il coordinamento di don Giulio Madeddu, si terranno sei laboratori seminariali su altrettanti temi, nelle diverse zone della Sardegna: Cagliari, per la diocesi di Cagliari, Oristano, per la diocesi di Oristano e Ales-Terralba, Iglesias, Nuoro per Nuoro e Lanusei, Sassari per Sassari e Alghero, Olbia per Tempio-Ampurias e Ozieri.

Infine, la Conferenza, su proposta dell’arcivescovo di Cagliari, Monsignor Arrigo Miglio, che ha presentato anche un profilo biografico, ha dato il proprio nulla osta all’introduzione del processo canonico diocesano per la beatificazione del sacerdote don Antonio LOI, della Diocesi di Iglesias, ma nativo di Decimoputzu, dove morì giovanissimo, dopo dolorosa malattia, nel 1964.

+ Sebastiano Sanguinetti

Segretario C.E.S.

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La Basilica di Saccargia copia

Cattedrale Santa Chiara Iglesias

Si è insediata questa mattina la Cabina di regia istituita dal Protocollo d’intesa Regione-Conferenza Episcopale sarda. Ai lavori, presieduti dall’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, hanno preso parte l’assessore dei Beni culturali Claudia Firino, i direttori generali e i capi di gabinetto degli assessorati dei Lavori pubblici, del Turismo, della Sanità e Politiche sociali, del Centro di programmazione regionale e dell’Anci Sardegna. La delegazione della CES era guidata dal presidente, monsignor Arrigo Miglio, e dal segretario, monsignor Sebastiano Sanguinetti.
Nei prossimi giorni saranno convocati tre tavoli tecnici tematici: uno si occuperà di inclusione sociale e sanità, un altro di patrimonio (beni culturali e architettonici, nell’ottica del miglioramento degli standard di offerta e fruizione nelle aree di attrazione turistica) e il terzo di istruzione, formazione e lavoro. Su indicazione della Cabina di regia, lavoreranno alla stesura degli elenchi dei beni e delle priorità d’intervento (chiese, archivi storici, musei) e l’individuazione dei progetti con il pieno coinvolgimento dei territori attraverso le Unioni di Comuni. Regione e Conferenza Episcopale co-finanzieranno gli interventi, tenendo conto di alcuni progetti sostenuti dalla CES.
La complessità della programmazione richiede il prossimo coinvolgimento nei tavoli tecnici di Assessorati della Programmazione, del Lavoro e dell’Agricoltura, per la parte relativa al POR (che può garantire risorse dedicate ai beni culturali considerati sottoutilizzati) e ai fondi comunitari FSE e FEASR.
«Questo Protocollo d’intesa – sottolinea l’assessore Erriu – consente molteplici modalità d’intervento in ambito culturale, sociale e turistico. Sin dai primi colloqui preparatori, tutti i soggetti coinvolti hanno mostrato piena disponibilità alla collaborazione per il raggiungimento di obiettivi comuni. Per la Regione Sardegna, la partnership della Conferenza Episcopale è un’opportunità straordinaria che ci permette di affrontare tematiche di strettissima attualità come quelle dei migranti, dei minori a rischio e delle nuove povertà, ma anche di offrire ai territori nuove opportunità di sviluppo.»
Nel patrimonio della Regione figurano numerosi immobili, tra chiese e canoniche, disseminati in tutta l’Isola. La loro valorizzazione potrà passare anche per l’eventuale trasferimento ai Comuni di riferimento.