15 November, 2024
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Ritorna il Cabudanne de sos poetas, l’appuntamento a Seneghe con la poesia del mondo ma soprattutto con la festa dei poeti, degli scrittori, degli artisti, e di tutta la comunità. Dal 30 agosto al 2 settembre, ritornano i versi dei poeti del mondo, tra musica, teatro, arte, negli angoli antichi del suggestivo borgo del Montiferru: Prentza de Murone, Putzu Arru, Partza de sos ballos e piazzetta Su Lare e quest’anno anche Casa Addis. Tra le novità di questa quattordicesima edizione, dedicata stavolta al dialogo tra poesia e scienza, la programmazione anche a Casa Addis e il nuovo presidente di Perda Sonadora, Luca Manunza, socio nel direttivo sin dalla prima edizione.

In attesa della quattordicesima edizione del Cabudanne de sos poetas come di consueto partono gli appuntamenti con le anteprime: il 19 agosto a Casa Addis (Seneghe), alle 19.30, la presentazione del libro di Deborah Danowski, Eduardo Viveiros de Castro: “Esiste un mondo a venire?” (Nottetempo 2017), saggio sulle paure della fine, insieme ai due curatori del volume Alessandro Lucera e Alessandro Palmieri. Il 26 agosto alle ore 19.30 al Campeggio Nurapolis la presentazione del libro “Il Selfie del mondo. Indagine sull’età del Turismo”, (Feltrinelli, 2017), insieme all’autore Marco d’Eramo anche Maria Grazia Giannichedda e l’Assessore al turismo della Regione Sardegna Barbara Argiolas. Il 28 agosto, infine, alle ore 21.30, a S’Archittu (Hotel Bellavista), la presentazione del portale “Kaleydoscop” insieme a Lea Nocera e Giulia Ansaldo e del libro di Selahattin Demirtaş “Alba” (Feltrinelli 2018), in compagnia del curatore Nicola Verderame.

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Aura Lolita Chavez Ixcaquic, l’opposizione democratica in Venezuela ed il giornalista svedese-eritreo Dawit Isaak sono i finalisti dell’edizione di quest’anno del premio Sacharov, a seguito della votazione delle commissioni Affari Esteri e Sviluppo il 10 ottobre.

I finalisti del premio Sacharov per la libertà di pensiero 2017 sono:

  • Aura Lolita Chavez Ixcaquic, un’attivista per i diritti umani in Guatemala. Fa parte del Consiglio delle popolazioni Ki’che (CPK), un’organizzazione che si batte per la salvaguardia delle risorse naturali e dei diritti umani contro l’espansione delle industrie minerarie, del legno, idroelettriche e agricole nel territorio. Lei e la sua associazione sono state oggetto di minacce.
  • L’opposizione democratica in Venezuela: l’Assemblea nazionale (Julio Borges) e tutti i prigionieri politici nella lista del Foro Penal Venezolano, rappresentati da Leopoldo López, Antonio Ledezma, Daniel Ceballos, Yon Goicoechea, Lorent Saleh, Alfredo Ramos e Andrea González. La situazione in Venezuela è andata seriamente peggiorando sia per la democrazia che per i diritti umani e l’economia, in un clima di crescente instabilità politica e sociale. I prigionieri politici e l’opposizione democratica venezuelani erano già stati inseriti nella rosa dei finalisti nel 2015.
  • Dawit Isaak, giornalista, drammaturgo e scrittore svedese-eritreo: nel 2001 è stato arrestato dalle autorità eritree durante una repressione politica e si trova in carcere da allora. Non è mai più stato visto dal 2005. Dawit Isaak era già stato finalista del premio Sacharov nel 2009.

Anche Asia Bibi, Selahattin Demirtas e Figen Yuksekdag e Pierre Claver Mbonimpa erano tra i candidati al premio di quest’anno.

Il 26 ottobre la Conferenza dei Presidenti, formata dal Presidente del Parlamento europeo e dai leader dei gruppi politici, selezionerà il vincitore tra i tre finalisti. Il premio, che consiste in un attestato e in un premio in denaro di 50 000 euro, sarà consegnato durante una cerimonia di premiazione al Parlamento europeo a Strasburgo il prossimo 13 dicembre.

Il premio Sacharov per la libertà di pensiero, intitolato allo scienziato sovietico e dissidente politico Andrej Sacharov, viene assegnato ogni anno dal Parlamento Europeo. Il premio è stato istituito nel 1988 per onorare persone e associazioni che si sono distinte nella difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali. L’anno scorso il premio è stato assegnato a Nadia Murad e Lamiya Aji Bashar.

Pizzuto-Pigliaru

Sinistra Ecologia Libertà Sardegna ha organizzato una due giorni per affrontare il tema della povertà e delle nuove schiavitù. In veste di conferenza programmatica del partito, l’evento si svolgerà venerdì e sabato presso la Cooperativa Pescatori Porticciolo Sant’Elia e il quartiere della Marina a Cagliari.

Gli appuntamenti saranno così distribuiti:
– venerdì 17 luglio, alle ore 16.00, alla Cooperativa Pescatori Porticciolo Sant’Elia (via dei Navigatori, 1) si svolgerà un incontro seminariale sulla povertà e le migliori forme di contrasto all’emarginazione sociale con i nostri ospiti, e si proseguirà con una cena sociale di raccolta fondi per l’invio di un’ambulanza a Rao in Senegal;
– sabato 18, alle ore 9.00 si riuniranno quattro gruppi di lavoro aperti a chiunque voglia partecipare, il ritrovo saranno quattro diversi spazi (tra i quali quello della Caritas) nel quartiere Marina; in contemporanea a Sant’Elia ci saranno intrattenimenti per bambine e bambini;
– sabato 18, alle ore 16.00, dopo aver pranzato tutte e tutti insieme, si riprende alla Cooperativa Pescatori Porticciolo Sant’Elia con una plenaria di relazione del lavoro svolto dai gruppi e si prosegue con una tavola rotonda moderata da Franco Siddi con il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru, i nostri ospiti e Luca Pizzuto, consigliere regionale e coordinatore regionale SEL Sardegna.

Saranno ospiti:
– Riccardo Petrella, economista politico, fondatore e segretario del Comitato Mondiale dell’Acqua, autore del Manifesto dell’Acqua, presidente del Gruppo di Lisbona. Militante, è un “operaio della parola” presente, ovunque è possibile, per proporre soluzioni alternative alla mondializzazione dell’economia capitalistica di mercato, è ideatore e promotore della campagna Rendiamo illegale la povertà, ed esperto di caratura europea del settore;
– Franco Uda, da sempre impegnato con militanza attiva nella tutela dei diritti umani, è segretario regionale ARCI Sardegna, Coordinatore della Commissione nazionale ARCI Pace, Solidarietà e Cooperazione internazionale e Portavoce Regionale della Tavola Sarda della Pace.
– Don Marco Lai, direttore Caritas della diocesi di Cagliari, e attento promotore di una collaborazione tra Caritas e società civile, che ci illustrerà il report sulle povertà in Sardegna.
– Michele Carrus, segretario generale della CGIL Sarda, che ci parlerà di lavoro precario e povertà, e delle proposte della CGIL per uscire dalle nuove forme di schiavitù e dalla povertà.
– Giampiero Farru, Presidente di Sardegna Solidale e referente della campagna nazionale di Libera “Miseria Ladra” che ci parlerà anche delle azioni di contrasto alla povertà fatte dal volontariato sardo.

Inoltre, parteciperanno:
– Malick Noel Seck, segretario generale del partito senegalese Front National de Salut Public / MOMSAREW (videomessaggio o videoconferenza)
– Ivana Dama, di IRA Mauritanie, partito abolizionista delle moderne forme di schiavitù nel paese africano il quale leader si trova attualmente in carcere;
– Argyrios Panagopoulos del partito greco SYRIZA;
– Mehmet Yuksel del HDP (Partito Democratico del Popolo), nato in Turchia nel 2013 con l’intento di rappresentare i kurdi dell’ovest del Paese e la sinistra turca delusa dai partiti tradizionali e sorpresa elettorale con la candidatura di Selahattin Demirtaş alle prime elezioni dirette per il Presidente della Repubblica Turca.

Ad oggi tre miliardi di persone vivono con meno di due dollari al giorno e 84 persone controllano metà della ricchezza mondiale. In Sardegna sono ormai 147mila le famiglie che vivono sulla soglia di povertà stabilita dall’ISTAT, e sono circa 24mila quelle a ISEE zero. Una condizione con dati in importante aumento sulla disoccupazione e sul continuo aggravarsi della crisi nella nostra isola.

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