Il 29 maggio da Roma arriva a Sassari il nuovo spettacolo della E. Sperimenti Dance Company.
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Ci sono tanti modi per dire “Due”. Tanti quante sono le lingue del pianeta. Ma c’è anche un linguaggio che può esprimere emozioni senza bisogno di parole: quello della danza. Lo stesso che la E. Sperimenti Dance Company proporrà il 29 maggio, alle 20.30, a Palazzo di Città, per il secondo appuntamento con Primavera a Teatro 2019, la kermesse diretta da Livia Lepri e organizzata dall’Associazione Danza Estemporada.
“ΔΥΟ, DEUX, 두, DOS, TWO,二, ВТОРАЯ, ZWEI, 二つ, DU, दो, DUE”, questo è il titolo della nuova produzione GDO, che raccoglie le personalità dei singoli danzatori in un’onda di emozioni e contaminazioni, di gestualità e suggestioni musicali. Il lavoro declina un linguaggio coreografico innovativo nell’interazione gestuale a ‘DUE’, ispirandosi anche al vasto e coinvolgente repertorio che la versatile compagnia romana E. Sperimenti ha saputo creare nell’arco di un lustro.
Il team diretto dal coreografo Daniele Toti, al Civico di Sassari presenterà un viaggio dalle intense vibrazioni, capaci di arrivare direttamente al cuore e all’anima passando attraverso lo stile emozionale, frizzante e ricco di energia positiva di uno dei più interessanti ed internazionali ensemble ‘made in Italy’, definito “individual performers turn out in to the company”.
Prosegue così, a Sassari, la rassegna primaverile dedicata alla danza che, con lo spettacolo “Fiore di loto” della compagnia Asmed Balletto di Sardegna, nei giorni scorsi ha rivolto la serata d’apertura a un tema drammatico come il femminicidio. Le interpreti hanno di volta in volta toccato aspetti significativi di un rapporto di coppia soffocante e malato, seguendo la partitura emotiva di Senio Dattena e le coreografie di Sara Manca ispirate al libro “Ferite a morte” di Serena Dandini. Il fiore di loto in molte culture è spesso associato alla purezza, alla capacità di mantenere la propria bellezza in mezzo al fango, dove nasce e vive.
Momento preliminare della serata è stato l’incontro “Chiacchierand* di linguaggio di genere”, che ha coinvolto la dirigente scolastica Maria Paola Curreli, l’attivista Maria Francesca Fantato e lo psicologo Ernesto Lodi, intervistati dallo showman Roberto Manca dell’associazione Music&Movie.
Un incontro coinvolgente, interrotto dall’appassionante monologo interpretato da Vera Pischedda, per comprendere come le parole rappresentino un paradigma indispensabile per scardinare una cultura di prevaricazione, restituendo alla donna pari dignità. Declinare al femminile termini che finora erano esclusivamente maschili, come avvocata, ministra, sindaca o notaia, non è solo una questione di forma: «Perché – è stato spiegato più volte – tutto ciò che non si può dire, non esiste».