2 November, 2024
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Il sindaco Pietro Morittu e l’intera Amministrazione comunale di Carbonia si stringono attorno alla famiglia Bandiera per la scomparsa di Sergio, venuto a mancare all’età di 84 anni.
Il geometra Sergio Bandiera, nato a Carbonia il 13 settembre 1939, è stato per tanti anni imprenditore, attività che ha portato avanti unitamente alla passione per l’archeologia e per la storia della Sardegna. In questo ampio campo di studi si annovera il libro da lui scritto sull’insediamento dei Fenici a Monte Sirai.
Lodevole anche il suo impegno nella vita politica cittadina con la militanza partitica nella Democrazia Cristiana. È stato consigliere comunale nei primi anni Ottanta e ha rivestito il ruolo di  componente della Commissione Edilizia.
Giungano ai familiari di Sergio Bandiera le sentite condoglianze di tutta l’Amministrazione comunale di Carbonia.

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Due dirigenti della Asl 7 di Carbonia (l’ex direttore generale Maurizio Calamida, e Carlo Contini, all’epoca dei fatti responsabile del servizio acquisti) e 4 amministratori di una società privata (Pier Antonio Maria Raga, Sergio Bandiera, Antonia Fadda e Milena Deidda) sono accusati di peculato nell’ambito di un’indagine della Guardia di Finanza. I militari delle Fiamme gialle del Nucleo di Polizia tributaria di Cagliari hanno eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore di due milioni di euro, dopo aver accertato che, abusando della qualifica di dirigenti della Asl 7 di Carbonia e gestendo ingenti somme di denaro, Maurizio Calamida, e Carlo Contini avrebbero favorito alcuni imprenditori nelle procedure di assegnazione di un immobile da destinare ad uffici dell’Azienda sanitaria, con una stima del prezzo del 30% superiore rispetto al valore di mercato.

L’accusa della quale devono rispondere tutti gli indagati è quella di peculato, gli amministratori anche della presentazione di false dichiarazioni per operazioni inesistenti. Ammonta ad un milione di euro il danno all’erario provocato dai due dirigenti della Asl 7 di Carbonia.

La Guardia di Finanza ha sequestrato beni per un valore di due milioni di euro, tra i quali 1 fabbricato, 6 terreni e 12 fra conti correnti e titoli. Le indagini della Guardia di Finanza sono state condotte con la collaborazione della Sezione di polizia giudiziaria.

La vendita dell’immobile aveva fatto maturare alla società un’ingente plusvalenza non denunciata, con la sottrazione alle imposte di oltre tre milioni di euro. Gli amministratori della società avrebbero presentato anche dichiarazioni fiscali non regolari, con l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, collegate ad una fittizia sponsorizzazione di una società sportiva dilettantistica di Carbonia.

Centro direzionale Asl 7 A