22 November, 2024
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La Quinta commissione del Consiglio regionale, presieduta da Piero Maieli ha dato il via al confronto, in vista dell’istituendo tavolo tecnico, sulle problematiche del comparto agropastorale in ordine alla Pac 2023-2027. Il
Aprendo i lavori, Piero Maieli ha invitato le associazioni di categorie e la rappresentanza del movimento spontanei dei pastori (presenti in audizione) a fornire elementi e dati utili per argomentare le rivendicazioni del mondo dell’allevamento in Sardegna. Sul punto, i consiglieri dei gruppi delle opposizioni (Gianfranco Satta, Progressisti; Salvatore Corrias, Pd ed Alessandro Solinas, M5S) hanno espresso perplessità, insistendo sull’opportunità di formulare quesiti e, dunque, ottenere risposte, dai tecnici presenti alla seduta, ad incominciare dal direttore generale dell’assessorato regionale dell’Agricoltura.
Fabio Pisu ​e Gianuario Falchi hanno riaffermato le ragioni della protesta del movimento dei pastori, contestando l’operato della Regione nelle fasi di confronto della programmazione della Pac e ribadendo una perdita netta di risorse di circa 23 milioni di euro l’anno. «La Pac penalizza l’intera Sardegnaqueste le loro parolee non solo il comparto agropastorale, ad incominciare dall’ovicaprino, e attendiamo di capire se la Regione sarà al nostro fianco». Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Roberto Congia (Liberi agricoltori) che ha sottolineato l’importanza e la strategicità del comparto dell’allevamento nell’Isola.
«Un ruolo più politico della commissione consiliare», è stato l’auspicio del presidente di Legacoop, Claudio Atzori che non ha mancato di rimarcare l’assenza delle organizzazioni professionali. «La nuova Pac può essere ancora modificata ha spiegato Claudio Atzori – e la programmazione regionale non può sopperire agli errori comunitari sulla programmazione agricola». «La poco soddisfacente qualità della spesa in agricoltura», è stata invece al centro dell’intervento del presidente di Agci Sardegna, Sergio Cardia, che ha detto «di voler conoscere quale sia la prospettiva dell’agricoltura sarda, alla luce anche della mancanza di un quadro chiaro per la destinazione degli interventi.»
Sollecitato dai consiglieri regionali delle opposizioni il direttore generale dell’assessorato, Agostino Curreli, ha chiarito i principali rilievi mossi nel corso delle audizioni, riconoscendo una riduzione, al livello europeo, delle risorse destinate alla nuova Pac nella misura del 15% (circa 34 milioni) e ricordando l’anomalia, conseguente alla crisi pandemica da Covid.
Piero Maieli ha quindi richiesto a tecnici e dirigenti dell’assessorato, delle agenzie Laore, Agris e Argea, la predisposizione di una relazione puntuale e circostanziata sull’argomento, così da poter essere sottoposta alla discussione nella prossima riunione della commissione convocata sul tema.

Antonio Caria

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Le Commissioni “Lavoro”  ed “Attività produttive”, riunite in seduta congiunta, hanno concluso nel pomeriggio il ciclo di audizioni sul disegno di legge “Salva Sardegna” predisposto dalla Giunta regionale. I due parlamentini, presieduti da Alfonso Marras e Piero Maieli hanno sentito i rappresentanti delle associazioni agricole e delle cooperative.

Da tutti è arrivato l’invito ad una verifica puntuale degli obiettivi a cui destinare le risorse (circa 160 milioni di euro) e a una semplificazione delle pratiche burocratiche per consentire alle imprese di beneficiare immediatamente degli stanziamenti.

«Mi auguro che i tempi per l’erogazione dei fondi siano celeriha detto il presidente di Coldiretti Battista Cualbu – altrimenti si rischia di vanificarne gli effetti. Chiediamo alla Giunta e al Consiglio di predisporre un cronoprogramma con l’indicazione delle risorse e dei settori a cui saranno destinate». Il rappresentante di Coldiretti è poi entrato nel dettaglio del provvedimento segnalando alcune criticità e avanzando proposte operative: «Su alcune partite, come il ristoro dei danni da calamità naturali,  gli agricoltori attendono lo sblocco di fondi già impegnati. Questo provvedimento, che prevede tra l’altro di anticipare le somme dovute, mette una pezza ma non risolve il problema. Servono tempi certi».

Positivo il giudizio sulle misure per facilitare l’accesso al credito (6 milioni di euro) e sul Fondo “Resisto” (sovvenzioni dirette alle imprese e ai lavoratori autonomi  per 65 milioni di euro). Su quest’ultimo punto, Cualbu ha auspicato che le risorse arrivino ai settori più colpiti dall’emergenza Covid: agrituristico, vitivinicolo, suinicolo e florovivaistico. Bene, infine, le disposizioni sull’acquisto di formaggi per gli indigenti (5 milioni di euro): «La misura ha un duplice scopo: favorire il consumo di prodotti nostrani e aiutare i nuclei familiari in difficoltà».

Molto critici gli interventi degli altri rappresentanti delle associazioni di categoria Luca Sanna (Confagricoltura), Pietro Tandeddu (Copagri) e Francesco Erbì (Cia).

Il primo ha definito “vergognoso” l’operato delle agenzie agricole regionali nella istruttoria delle pratiche per gli aiuti in agricoltura. «Il provvedimento della Giunta contiene misure positive ma la vera partita si gioca su un altro fronteha sottolineato Luca Sannaci sono fondi già stanziati per 100 milioni di euro. Se si sbloccassero queste pratiche si rimetterebbe in moto un intero settore». Saba ha quindi chiesto al Consiglio un atto di coraggio: «La Regione spende 300 milioni di euro per tenere in piedi la macchina burocratica delle agenzie e  dei vari enti per l’agricoltura, ai lavoratori dei campi ne vengono trasferiti solo 30 ha affermato Luca Sabaper 50mila addetti del settore, la spesa media annuale è di 500 euro. Ogni dipendente pubblico assegnato al disbrigo delle pratiche costa alla Regione 100mila euro all’anno. C’è qualcosa che non quadra. La nostra delusione sul funzionamento della macchina amministrativa è fortissima».

Pietro Tandeddu (Copagri) ha invece puntato l’indice sull’azione della Giunta: «Questo provvedimento è stato annunciato due mesi fa e noi lo abbiamo avuto a disposizione solo da pochi giorni. Lamentiamo l’assoluta mancanza di concertazione con le parti socialiha detto il direttore di Copagri – è un atteggiamento poco trasparente». Pietro Tandeddu ha poi espresso un giudizio totalmente negativo sull’operato dell’assessore all’Agricoltura Gabriella Murgia: «E’ inadeguata al ruolo che ricopre, assume impegni che non mantieneha detto senza mezzi termini Pietro Tandeddusi continua a ragionare sull’emergenza. Manca una visione strategica su come programmare il futuro dell’agricoltura». Dopo essere entrato nel merito del “Salva Sardegna”, Pietro Tandeddu ha invitato le Commissioni a prestare più attenzione a ciò che succede in Europa: «Arriveranno nuove risorse dall’Ueha conclusola Sardegna cosa propone? Qual è la discussione in atto sul Fondo agricolo europeo?».

L’assoluta mancanza di concertazione è stata stigmatizzata anche dal presidente regionale della Cia Francesco Erbì: «Non siamo stati coinvolti, il presidente Solinas aveva promesso l’istituzione di una cabina di regia per l’agricoltura ma l’impegno è stato disatteso». Il presidente della Cia ha poi evidenziato alcune criticità del “Salva Sardegna”: «C’è molta confusione, si pensa di utilizzare risorse senza una logica, in alcuni casi con decisioni giuridicamente discutibiliha detto Francesco Erbì – il rischio è che alcuni capitoli vengano cassati dall’Unione Europea. Nel Disegno di legge manca una visione strategica per lo sviluppo del settore».

Critiche sul metodo scelto dalla Giunta nell’elaborazione del Disegno di legge sono state avanzate anche dai rappresentanti di Legacoop, Unicoop, Agci e Confocooperative.

«Sembra una legge fatta all’ultimo momento per accontentare tutti – ha detto il presidente di Agci Sergio Cardiamanca qualsiasi riferimento alle priorità di intervento e ai criteri per l’erogazione». Cardia ha poi segnalato il rischio che alcune misure vadano a sovrapporsi a quelle emanate dal Governo nazionale: «Apprezziamo lo sforzo della Regione ma occorre prestare più attenzione ai dettagli».

Stessa richiesta da parte del presidente di Confcooperative Fabio Onnis: «L’emergenza Covid non è finita. Ci aspettiamo un duro contraccolpo in autunno – ha affermato Fabio Onnisper questo occorre varare misure efficaci. Un esempio per tutti: i 65 milioni di euro per il fondo “Resisto” rappresentano una cifra importante. Va però definito un perimetro di fatturato e numero di dipendenti per l’erogazione delle risorse alle imprese». Fabio Onnis ha poi rivolto un appello alle Commissioni: «C’è bisogno di certezze sui tempi, occorre evitare gli errori del bando “Lavoras” con istruttorie del 2018 ancora ferme».

Secondo Claudio Atzori, presidente di Legacoop, l’emergenza Covid può rappresentare un’occasione per migliorare la competitività delle imprese e la qualità del lavoro: «Siamo in guerra, per superare le difficoltà serve il contributo di tutti, per questo ci saremmo aspettati un maggior coinvolgimento da parte dell’esecutivo regionaleha detto Claudio Atzorici sono risorse importanti come i 65 milioni per le sovvenzioni dirette. Attenti però: per soddisfare tutti servirebbe un miliardo e 700 milioni di euro. Meglio destinare quei soldi al Fondo Bei e irrobustire la dotazione per i mutui a lungo termine e a tasso zero per le imprese».

Atzori ha poi invitato i consiglieri a una riflessione più approfondita sui settori da sostenere: «E’ vero che il turismo rappresenta il 7% del Pil isolano ma non tutti gli alberghi sono uguali. C’è chi apre solo d’estate e chi tiene le strutture aperte tutto l’anno nelle zone interne. meritano tutti lo stesso trattamento?».

Dal presidente di Legacoop, infine, la richiesta di un incontro con tutte le forze politiche per approfondire, settore per settore, le questioni più importanti, affrontare la ripresa ed allinearsi alla programmazione nazionale ed europea.

 

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Proseguono le audizioni della Commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale sulla vertenza latte. Dopo i pastori, sentiti nella serata di ieri, l’organismo consiliare presieduto da Pietro Maieli (Psd’Az) ha sentito in mattinata i vertici delle associazioni di categoria e i rappresentanti del mondo della cooperazione e dell’Oilos.

Coldiretti, Confagricoltura e Copagri hanno espresso soddisfazione per l’approvazione del decreto ministeriale che obbligherà i trasformatori a comunicare mensilmente le quantità di latte lavorato. Con dati certi, hanno sottolineato i rappresentanti delle associazioni, si potrà finalmente fare una programmazione seria che consenta di stabilire un prezzo minimo di vendita del prodotto.

Tutte le associazioni hanno inoltre auspicato una rapida chiusura del tavolo aperto dal Governo e dato un giudizio positivo sulla decisione di procedere alla modifica dello Statuto del Consorzio di tutela del pecorino romano e alla revisione del disciplinare di produzione dello stesso formaggio.

«La crisi è determinata dalla sovraproduzione di pecorino romano – ha detto il presidente di Coldiretti Battista Cualbu – il mercato è senza regole, nessuno rispetta i piani di produzione. Non è vero che c’è un eccesso di latte, il problema è che quasi tutto il latte viene trasformato in pecorino romano e commercializzato, nella quasi totalità, dagli industriali. Per garantire i pastori occorre stabilire un prezzo minimo di vendita.»

Altro tasto dolente è quello delle giacenze: «Su questo fronte non abbiamo dati certi. Non ci fidiamo dei Consorzi di tutela, per questo abbiamo chiesto un garante».

Richiesta condivisa dal presidente di Confagricoltura Luca Sanna: «Il Consorzio di tutela del pecorino romano si trincera dietro la privacy e non fornisce dati – ha affermato – è una situazione antipatica che non ci permette di fare valutazioni compiute e di procedere a una seria programmazione. Noi siamo disposti a fare la nostra parte. Il prezzo del latte non deve basarsi solo sulla produzione di pecorino romano ma tener conto anche delle altre produzioni di formaggio».

Il direttore generale di Copagri, Piero Tandeddu, è andato oltre invocando un diverso equilibrio tra quantità e qualità del latte prodotto: «Non tutto il latte è uguale, la qualità incide sulla trasformazione. Cominciamo a dire che il pecorino romano può essere prodotto solo con latte di pecore di razza sarda». Pietro Tandeddu ha poi auspicato un rafforzamento del mondo della cooperazione attraverso progetti di aggregazione: «Solo così potranno svolgere compiutamente il proprio ruolo sociale».

Patti di filiera, un osservatorio delle produzioni agricole, politiche di sostegno alle imprese per renderle più efficienti e competitive. Queste le principali richieste avanzate dal mondo della cooperazione.

Sergio Cardia (presidente Agci) ha espresso soddisfazione per la richiesta di riportare il tavolo di confronto all’assessorato all’agricoltura presentata dall’assessore Gabriella Murgia anche oggi presente ai lavori della Commissione. «E’ quella la sede naturale di confronto, la decisione di coinvolgere il prefetto era dovuta a un problema di ordine pubblico – ha detto Sergio Cardia – su altre questioni sarebbe invece opportuno procedere con tavoli nazionali. Sul prezzo dl latte c’è un lavoro già avviato, si riparta dal confronto interrotto il 19 gennaio nel tavolo verde regionale quando si arrivò a parlare di patto di filiera. Lo scoglio allora fu la fissazione di un prezzo minimo di vendita, con la collaborazione di tutti si può arrivare ad una soluzione condivisa».

La costituzione di un Osservatorio delle produzioni agricole ha invece suggerito Andrea Pilia di Confcoop Sardegna: «Si discute di questo problema del prezzo del latte da oltre 15 anni. La Commissione deve tener conto di quanto fatto fino ad oggi per non ricadere negli errori del passato. Un osservatorio consentirebbe di avere dati certificati ed oggettivi dello scenario produttivo. Solo così possiamo pensare di affrontare la sfida dei mercati».

Il presidente di Legacoop Claudio Atzori ha smontato le polemiche sulla mancanza di dati relativi alle produzioni di formaggio: «Per le tre dop (pecorino romano, pecorino sardo e fiore sardo) ci sono i dati ufficiali di Ismea e dei consorzi di tutela, i dubbi riguardano le altre produzioni – ha detto – il problema del prezzo è che in Sardegna ci sono realtà produttive differenti. Le grandi cooperative e i grandi industriali riescono a stare sul mercato. Le realtà più piccole incontrano invece grosse difficoltà e non riescono a stare sul mercato. Noi abbiamo stretto da poco un patto con Coop Italia per la commercializzazione del pecorino romano nella sua catena nazionale di supermercati strappando un prezzo nettamente migliore rispetto ai 4,5 euro al chilo. La soluzione per il comparto passa attraverso la programmazione del nuovo Psr: servono progetti di filiera che mettano insieme i soggetti seri e che rafforzino le imprese del settore ».

Un rafforzamento delle imprese è stato invocato anche dal presidente di Oilos Tore Pala: «Un altro grande problema per i trasformatori è rappresentato dalle difficoltà di accesso al credito – ha detto – oggi occorre capire se l’Europa è disponibile ad aiutare industriali e cooperative a strutturarsi finanziariamente. Le cooperative sarde sono sottocapitalizzate, per rafforzare il comparto servono 250 milioni di euro. Soldi che potrebbero arrivare in prestito dalla Banca europea».

Le audizioni proseguiranno nel pomeriggio con i rappresentanti degli industriali ed i vertici dei Consorzi di tutela del pecorino romano, pecorino sardo e fiore sardo.

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La Terza commissione, presieduta da Franco Sabatini (Pd), ha concluso il ciclo di audizioni sulla Manovra 2019-2021, introdotto dalla relazione dell’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, che ha illustrato i “punti di forza” e le principali scelte di politica economica che caratterizzano l’ultima manovra della Legislatura  e che, con un saldo di 8 miliardi e 200 milioni prevede un aumento degli stanziamenti in tutti i settori, rispetto agli anni passati (istruzione e diritto allo studio 196 milioni; cultura e sport 99 milioni; turismo 80 milioni; ambiente 664 milioni; trasporti e mobilità 671 milioni; politiche sociali e famiglia 382 milioni; salute, 3.736 milioni; sviluppo economico 189 milioni; politiche per il lavoro e la formazione, 182 milioni; agricoltura e pesca, 379 milioni).

«Proponiamo al Consiglio – ha affermato l’assessore Raffaele Paci – una manovra fortemente espansiva, senza incrementi nelle tasse e che segna l’azzeramento del disavanzo in Sanità». L’assessore del Bilancio ha quindi confermato il braccio di ferro con il Governo sull’annosa questione degli accantonamenti: «Non abbiamo inserito 285 milioni su 535 milioni di accantonamenti, perché non sono dovuti e senza un’intesa proseguiremo su questa linea, auspicando una battaglia unitaria dell’intera Sardegna per difendere l’Isola da quella che definisco “un’autentica truffa di Stato”».

Sostegno all’iniziativa dell’assessore Raffaele Paci è arrivato dalla segreteria Cisl che con Francesco Piras ha mostrato apprezzamento per la prevista approvazione della manovra entro dicembre ed ha però invitato l’esecutivo e il Consiglio ad una maggiore attenzione per tutte quelle iniziative che puntano ad accelerare la spesa. Sulla stessa linea l’intervento del segretario della Ugl, Sandro Pileri, che ha posto l’accento sull’elevato tasso di disoccupazione che caratterizza il mercato del lavoro in Sardegna e si è detto a favore della metanizzazione dell’Isola. Il suo omologo della Cgil, Samuele Piddiu, ha salutato positivamente l’incremento degli stanziamenti per le politiche sociali (più 40 milioni) e il diritto allo studio (più 26%) ed ha chiesto “un approfondimento” sul progetto “Lavoras” criticando le tempistiche con le quali si dà attuazione alle misure a sostegno del lavoro.

Il presidente di Confagricoltura, Luca Sanna, si è invece concentrato sull’incremento di risorse per il comparto agricolo ma ha invitato Giunta e Consiglio a procedere con una profonda riforma del sistema agricolo per ciò che attiene gli enti e l’amministrazione per far sì che i fondi «arrivino davvero alle imprese e non servano invece a sostenere i costi dell’apparato pubblico che si occupa di agricoltura».

Al fianco dell’assessore Raffaele Paci nella partita degli accantonamenti si è schierata anche Copagri, che con il direttore regionale Pietro Tandeddu, ha posto in luce l’urgenza di interventi per il ristoro dei danni alle aziende colpite dalle calamità naturali anche alla luce degli esigui impegni dello Stato che a fronte di 330 milioni di danni ha risarcito solo 1.5 milioni. Efisio Perna, a nome della Coldiretti, ha proposto un incremento di risorse a valere sui fondi del Psr ed in particolare per le azioni “giovani in agricoltura”, per i progetti di filiera e la viabilità rurale, nonché interventi strategici nel comparto ovicaprino, vitivinicolo e cerealicolo. Confcooperative con il presidente Fabio Onnis ha insistito sui fondi per i danni da calamità naturale e per il settore pesca e acquacoltura ha proposto stanziamenti per la manutenzione e la valorizzazione degli stagni.  Il presidente di Agci-Sardegna, Sergio Cardia, ha sollevato il problema del mancato finanziamento (nel 2018) di “azione bosco” che ha messo in serie difficoltà molte delle cooperative costrette a restituire i terreni a Laore “perché non più in grado di garantirne la corretta gestione”.

Il vice presidente regionale di Confapi, Giorgio Delpiano, ha chiesto una finanziaria più coraggiosa con “misure eccezionali a sostegno delle imprese e del mercato” mentre la Cna, col presidente Francesco Porcu, ha espresso “un giudizio sostanzialmente positivo” sui documenti di bilancio ed ha ribadito la necessità di misure destinate alla messa in sicurezza del territorio e all’efficentamento energetico degli edifici pubblici, insieme con le risorse per la formazione professionale, la riqualificazione delle imprese e il rifinanziamento della legge 949. Stefano Mameli (segretario regionale di Confartigianato) ha proposto che alcune parti della proposta di legge redatta dalla commissione speciale per l’Artigianato e il Commercio siano stralciate e inserite all’interno della manovra economica. Il presidente di Confesercenti, Roberto Bolognese, ha denunciato la cessazione di sette piccole imprese ogni giorno ed ha definito “drammatica” la situazione del commercio nell’Isola («nonostante la crisi siamo esclusi dai bandi di agevolazione») evidenziando l’urgenza di una revisione della legge 5 e di quella sui saldi. Il presidente di Confocommercio, Alberto Bortolotti, ha auspicato “misure più coraggiose” ed ha chiesto che il bando “più turismo, più lavoro” sia riservato alle sole strutture ricettive che continuano  a restare aperte ed a offrire con continuità i propri servizi. L’ulteriore richiesta avanzata: «È obbligatorio prevedere risorse per le opere di consolidamento e per il rinascimento costiero su cui insistono importanti attività economiche». Il presidente di Confindustria, Alberto Scanu, non ha nascosto la delusione “per l’assenza di un sussulto di novità” nella finanziaria di fine legislatura ed ha lamentato la mancanza di “elementi di crescita e spending review”. Critico anche il giudizio su Lavoras («si traduce in una misura di mero assistenzialismo») è pressante la richiesta “perché in Sardegna si faccia industria”. La proposta è la costituzione di un osservatorio industriale e economico per “contribuire all’effettivo rilancio dello sviluppo regionale”, la nota dolente sono invece i trasporti («non si può neppure prenotare un biglietto da e per la Sardegna aereo a fare data dal 1 aprile») e le infrastrutture («continuiamo ad avere le ferrovie dei tempi di Cavour»).

«Innovazione e ricerca associati alle produzioni tradizionali», è questa la ricetta del direttore generale del Banco di Sardegna, Giuseppe Cuccurese, che non nasconde un certo ottimismo su alcuni segnali di ripresa che, a suo giudizio, caratterizzano la contingenza economica in Sardegna. «Serve però che le aziende facciano rete – ha aggiunto il direttore – ma iniziamo a registrare una crescita nel fatturato delle imprese». Il dottor Giuseppe Cuccurese ha quindi indicato come segnali di ripresa l’aumento dei mutui per l’acquisto della prima casa, l’incremento del credito al consumo e dei depositi delle famiglie, insieme con i prestiti alle imprese. Il presidente della Sfirs, Paolo Sestu, ha confermato “i segnali di ripresa economica” e nel ricordare l’attività della società che concorre all’attuazione dei piani, dei programmi e degli indirizzi della Regione ha preannunciato «l’ormai imminente apertura del nuovo bando per il microcredito».

Il magnifico rettore dell’Università di Cagliari, Maria del Zompo, ha evidenziato i positivi risultati conseguiti, anche grazie al sostegno della Regione (basti pensare alle risorse stanziate per la copertura delle borse di studio di tutti gli aventi diritto), dell’Ateneo, sia in termini di didattica che di servizi offerti agli studenti. La nota lieta sono l’aumento delle immatricolazioni e delle lauree. Il progetto nuovo per il quale si chiede “un aiuto in finanziaria” è invece la certificazione della lingua inglese per tutti gli studenti, insieme con il patentino da conseguire con tre moduli per l’informatica. La richiesta è quindi di risorse per la ristrutturazione di tre edifici storici: istituti di biologia (8.5 milioni), Palazzo delle scienze (5 milioni) e istituto di anatomia (2.5 milioni).

Il prorettore dell’Università di Sassari, Luca Deidda, ha evidenziato l’incremento di studenti in regola con il corso di studi e l’aumento di immatricolazioni nell’ateneo turritano. Ha definito la legge 26 “di importanza cruciale per la sopravvivenza delle università sarde” ed ha posto l’accento sul progetto Erasmus («fiore all’occhiello dell’ateneo sassarese»). Un’attenzione particolare è stata richiesta per la veterinaria e per la cosiddetta internazionalizzazione «nell’ottica di un aumento dell’attrattività e per sviluppare un modello di apprendimento più efficiente e più aperto».

Le audizioni si sono concluse con l’intervento del presidente dell’Anci, Emiliano Deiana, che ha espresso «un giudizio parzialmente positivo» ed ha ribadito le critiche per la decisione a suo tempo assunta dalla Giunta «per il ritiro dei ricorsi in materia di entrate e pendenti davanti alla Corte Costituzionale» ma ha dichiarato anche «convinto sostegno nella battaglia per gli accantonamenti». Le richieste avanzate dall’Anci possono così sintetizzarsi: incremento del fondo unico per gli Enti Locali; la zona franca rurale; un patto di comunità tra Regione e Comuni a favore delle famiglie; stanziamenti adeguati «nella lotta al bello e per il non finito sardo così da offrire case dignitose alle giovani coppie nei paesi della Sardegna».

Conclusa la giornata delle audizioni, la commissione Bilancio darà inizio alla discussione generale nella seduta di giovedì 15 novembre mentre il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti è fissato per sabato 17 novembre alle 10. Martedì 20, mercoledì 21 e giovedì 22 novembre è previsto l’esame del documenti del Bilancio la cui approvazione è prevista per venerdì 23 novembre.

Il primo giorno utile per l’esame della Manovra in Aula è, dunque, martedì 4 dicembre.     

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Claudio Atzori (Legacoop) è il nuovo presidente dell’Alleanza delle cooperative italiane Sardegna. L’elezione è avvenuta al termine della prima assemblea regionale. Copresidenti Fabio Onnis (Confocooperative) e Sergio Cardia (Agci). L’Alleanza delle cooperative, nata dall’unione tra le centrali coop Legacoop, Confcooperative e Agci, conta complessivamente 2.000 cooperative che spaziano in tutti i settori commerciali e dei servizi, 100mila soci, altrettanti lavoratori e un fatturato complessivo che viaggia intorno ai 2 miliardi di euro.

«La nuova sfida della cooperazione è quella di un cammino comune in cui il peso dei cooperatori si rafforza – ha detto Claudio Atzori – e che va a garantire sia i lavoratori sia chi deve usufruire dei servizi che vengono garantiti.»

Dall’agricoltura all’edilizia, continuando con i servizi e tutto ciò che ruota attorno al mondo della cooperazione. Claudio Atzori, che succede a Fabio Onnis (presidente dell’Alleanza delle cooperative dalla fondazione avvenuta lo scorso anno sino a oggi), ha rimarcato la necessità di sostenere la cooperazione proseguendo nella battaglia contro il fenomeno delle false cooperative.

«Il mondo della cooperazione – ha rimarcato Claudio Atzori – può diventare strategico e fondamentale anche per la ripresa economica della nostra regione.»

Claudio Atzori ha ricordato la crescita e i risultati ottenuti nel settore dell’agroalimentare. E o risultati ottenuti con il «Pecorino bond, pegno rotativo, strumenti che ora ci sono e funzionano». Fabio Onnis, nel corso del suo intervento ha rimarcato il lavoro svolto dall’Alleanza nel corso del suo primo anno di lavoro, focalizzando l’attenzione sulle questioni legate al mondo dell’agroindustria. Nel corso dell’iniziativa l’intervento dell’assessore regionale all programmazione e Bilancio Raffaele Paci. Nel corso dell’assemblea anche gli interventi dei diversi cooperatori che operano in settori differenti.

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Venerdì 15 giugno, a partire dalle ore 9.30, nella sala riunioni del T-Hotel, a Cagliari, si svolgerà l’assemblea regionale, elettiva, dell’Alleanza delle cooperative, l’organismo nato dall’unione tra la Legacoop, Agci e Confcooperative.

Coordinerà i lavori Sergio Cardia (copresidente dell’Alleanza delle Cooperative della Sardegna). Dalle 9.30, le relazioni introduttive verranno svolte da Fabio Onnis (Presidente dell’Alleanza Cooperative Sardegna): comunicazioni e relazione sull’attività svolta dall’Alleanza delle Cooperative della Sardegna nel primo anno di attività; e Claudio Atzori (copresidente dell’Alleanza delle Cooperative della Sardegna); alle ore 10.30, gli interventi programmati di Virginia Mura, assessore regionale del  Lavoro; Raffaele Paci, vicepresidente della Giunta regionale ed assessore della Programmazione; alle ore 11.30, il dibattito; alle ore 13.00, l’elezione del Presidente e degli organi dell’Alleanza delle Cooperative della Sardegna. 

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La Manovra 2018 potrebbe approdare in Aula già il prossimo 5 dicembre: è questa l’ipotesi formulata dalla commissione Bilancio al termine della giornata di audizioni che ha avuto come protagonisti i vertici delle organizzazioni delle imprese e delle associazioni degli Enti locali. Il calendario proposto dal presidente, Franco Sabatini (Pd), ipotizza inoltre la scadenza dei termini per la presentazione degli emendamenti entro lunedì 20 novembre e la conclusione delle audizioni, martedì 14 novembre con l’intervento dell’assessore della Sanità, Luigi Arru.

Il parlamentino del Bilancio questa mattina ha ricevuto invece nella prima sessione delle audizioni, il presidente di Confindustria, Alberto Scanu, il segretario della Cna, Francesco Porcu, il segretario di Confartigianato, Stefano Mameli ed il presidente di Confapi, Mirko Murgia. I rappresentanti delle organizzazioni dei produttori, nel corso dei rispettivi interventi, hanno espresso apprezzamento per i tempi con i quali si procede nell’approvazione della Manovra da 7.7 miliardi («auspichiamo il via libera del Consiglio entro l’anno») e per il mantenimento del livello minimo delle aliquote Irap e Irpef, mentre hanno puntato il dito sui ritardi nella spesa delle risorse regionali e contro il cosiddetto appesantimento burocratico («rischia di vanificare le poche iniziative indirizzate allo sviluppo e all’occupazione»).

Alberto Scanu (Confindustria) ha rimarcato il condizionamento dell’economia sarda dalla spesa pubblica nazionale («alla luce della simpatie per la Catalogna ricordo ai sardi che la nostra Regione ha un residuo fiscale negativo di 5.3 miliardi di euro e i trasferimenti esterni pesano in Sardegna tremila euro per ciascun residente») e l’urgenza di misure strategiche per favorire la crescita. «Proponiamo – ha dichiarato Scanu – l’indizione di una conferenza regionale dell’industria, al fine di promuovere azioni e iniziative per attrarre investimenti e migliorare la competitività del sistema»).

Francesco Porcu della Cna ha definito il sistema regionale “poco competitivo” ed ha parlato di “spesa pubblica bloccata” evidenziando la carenza di interventi mirati al rilancio della piccola e media impresa nell’Isola. «La Sardegna – ha dichiarato Porcu – è la Regione che registra la più alta percentuale di riduzione delle impresse artigiane (-15% tra il 2009 e il 2016 che significano 6.515 aziende in meno) e la scarsa efficacia delle politiche dello sviluppo fa il paio con una scarsa qualità istituzionale, perché è evidente che dopo l’approvazione della riforma degli Enti locali, in Sardegna, vi è un disordine amministrativo conclamato».

Critica anche Confartigianato che con Stefano Mameli ha auspicato«un passo più coraggioso verso le imprese e gli artigiani». «Rivendichiamo un ruolo strategico per l’artigianato – ha dichiarato Mameli – e vogliamo che nella legge di stabilità ci siano riconosciuti incentivi per l’assunzione dei giovani e un piano straordinario per la rilevazione dei fabbisogni occupazionali».

Mirko Murgia (Confapi) ha criticato lo scarso confronto (nonostante precisi impegni assunti in tal senso)  con le organizzazioni dei produttori ed ha definito la proposta di finanziaria “buona ma poco coraggiosa”. Il presidente della Confapi ha inoltre denunciato “ingiustificabili” ritardi nelle graduatorie del “Piano Sulcis” ed ha auspicato un serio progetto di rilancio delle aree industriali e la riorganizzazione del sistema dei porti sardi.

Nella sessione riservata alle organizzazioni dell’agricoltura, Sergio Cardia, è intervenuto in rappresentanza di Agrinsieme, l’organismo che comprende Cia, Confagricoltura, Copagri e Agci Agrital, ed ha lamentato il mancato rispetto di quanto stabilito nel protocollo sottoscritto lo scorso 5 settembre con la Regione, dove si era previsto uno stanziamento di 20 milioni di euro a favore dei comparti del cosiddetto extraovino. «Chiediamo che siano stanziate le risorse promesse – ha affermato Cardia – e la conferma dell’impegno per la conferenza regionale del sistema agricolo».

Alfonso Orefice, in rappresentanza della Coldiretti, ha concentrato il suo intervento su alcuni aspetti tecnici ed in termini più generali ha criticato una serie di appesantimenti nelle procedure, ad incominciare da quelle relative al riconoscimento dei danni da calamità, ed ha concluso chiedendo lo stanziamento di ulteriori risorse rispetto ai 20 milioni ipotizzati nel protocollo del 5 settembre.

Pietro Tandeddu (Copagri) ha auspicato non solo la positiva definizione della vertenza accantonamenti ma la riapertura delle vertenza entrate («i costi di sanità e trasporti sono insostenibili come il peso degli accantonamenti»).

Luca Sanna (Confagricoltura) ha chiesto l’istituzione di un fondo per le assicurazioni contro i danni delle calamità naturali mentre il presidente dell’Oilos, Tore Pala, ha definito “indispensabile” un’accelerazione del Psr ed in particolare delle misure del cosiddetto pacchetto giovani.

Fabio Onnis, presidente di alleanza delle cooperative, l’organismo che raggruppa Agci, Confocoperative e Legacoop, ha chiesto l’incremento degli stanziamenti della legge 5/57 (legge quadro della cooperazione) ed ha affermato: «Il sistema cooperativistico è il primo sistema produttivo della Sardegna».

Nel pomeriggio Giuseppe Scura (Confcommercio) e Roberto Bolognesi (Confesercenti) hanno espresso le posizioni dei commercianti definendosi “tiepidamente ottimisti”. «Nella manovra c’è poco per le imprese – ha dichiarato Scura – e lo stanziamento di 180 milioni per energia, turismo, competitività e sviluppo economico è del tutto insufficiente».

«Il comparto è in grave difficoltà – ha dichiarato Bolognesi – e chiediamo al Consiglio interventi per abbattere i costi delle pratiche dei Confidi, una riduzione dei costi contributivi e interventi per l’ambulantato».

Le audizioni si sono concluse con l’intervento del presidente dell’Anci, Emiliano Deiana, che ha parlato anche a nome di Aisel e Aicre. «Serve riaprire la vertenza entrate – ha dichiarato Emiliano Deiana – insieme a quella degli accantonamenti e rivedere il sistema istituzionale sardo». Emiliano Deiana ha auspicato una modifica della riforma degli Enti locali, alla luce della mancata soppressione delle Province, ed ha denunciato il taglio di 300 milioni ai Comuni nel periodo 2009-2014. «Il sistema dei Comuni – ha aggiunto Emiliano Deiana – si regge solo sul fondo unico e bene fa l’assessore ad insistere per la regionalizzazione della finanza locale». Sui temi specifici della manovra, il presidente Anci, ha chiesto un incremento degli stanziamenti per il Reis e scelte strategiche per affrontare due questioni fondamentali: le zone interne e lo spopolamento.  

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Nasce anche in Sardegna l’Alleanza delle cooperative dall’unione di Legacoop, Confcooperative e Agci, al T Hotel, alla presenza del presidente nazionale Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative, e Alleanza delle cooperative, del presidente nazionale di Legacoop Maurizio Lusetti e del presidente nazionale dell’Agci.

«Mentre tutti si dividono, la Cooperazione, grazie al suo Dna, lavora per unire imprese e persone, sotto un’unica sigla di rappresentanza – ha spiegato Claudio Atzori, presidente di Legacoop – oggi la Cooperazione sarda dà vita al primo coordinamento regionale, attraverso la nomina dei propri gruppi dirigenti». A rimarcare l’importanza dell’iniziativa il presidente dell’Agci della Sardegna Sergio Cardia. Maurizio Gardini, presidente dell’Alleanza delle cooperative nazionale e di Confcooperative nazionale ha ricordato l’impegno «del mondo della cooperazione contro le false coop, la raccolta di firme» e l’importanza dell’iniziativa messa in campo a livello nazionale e in Sardegna. «Uno degli elementi caratterizzanti è quello di aver costituito una voce unica che si è confrontata e si confronta con le istituzioni. L’Alleanza – ha detto – è il soggetto in cui le Istituzioni vedono l’unico interlocutore con cui confrontarsi». L’Alleanza delle cooperative, con 39.000 imprese associate rappresenta oltre il 90% del mondo cooperativo italiano per persone occupate (1.150.000), per fatturato realizzato (140 miliardi di euro) e per soci (oltre 12 milioni).

Numeri che portano la cooperazione a incidere sul PIL per circa l’8%. Va altresì considerata la raccolta delle banche di credito cooperativo (157 md).

I cooperatori e le cooperative dell’Alleanza rappresentano, tra l’altro il 14,8% degli sportelli bancari del Paese; il 34% della distribuzione e del consumo al dettaglio; 35 miliardi di produzione agroalimentare Made in Italy; oltre il 90% della cooperazione impegnata nel welfare dove 355.000 persone occupate nelle nostre cooperative erogano servizi sociosanitari a 7.000.000 di Italiani. Mauro Lusetti, presidente nazionale di Legacoop ha parlato della necessità di guardare al «futuro e ai giovani» e rimarcato l’importanza «della cultura della legalità che non è imparare a esse onesti ma avere consapevolezza e rispetto delle norme». Rosario Altieri, presidente nazionale di Agci ha rimarcato il fatto che «con la costituzione della Alleanza delle cooperative della Sardegna è un altro tassello del mosaico nazionale e la tessera della è Sardegna molto importante nel panorama nazionale. Ci auguriamo che l’intero quadro possa essere completato entro breve tempo». A chiudere i lavori, dopo una serie di interventi con esperienze del mondo della cooperazione (3A Arborea e Santadi), Fabio Onnis. Successivamente l’assemblea ha eletto poi la presidenza di cui fanno parte Claudio Atzori, Daniele Caddeo, Sergio Cardia, Michele Fiori, Gianni Locci, Giovanni Loi, Gilberto Marras, Fabio Onnis e Roberto Savarino. Presidente è stato eletto Fabio Onnis, copresidenti Claudio Atzori e Sergio Cardia.

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Sono riprese questa mattina in V commissione le audizioni della Quinta Commissione del Consiglio regionale sul Testo Unico in materia di turismo.

Il parlamentino presieduto da luigi Lotto ha sentito i rappresentanti di Cna, Confartigianato, Lega Coop, Agci, Geasar e Autorità Portuale di Cagliari.

Tutti hanno espresso apprezzamento per la decisione di arrivare a una legge organica di settore che potrebbe giocare un ruolo strategico per lo sviluppo dell’economia isolana.

I vertici delle imprese artigiane e del mondo cooperativo hanno sottolineato la necessità di consolidare il trend di crescita registrato negli ultimi anni dall’industria delle vacanze. «Intercettiamo finora il 4% dei flussi turistici del Mediterraneo – ha detto il segretario della Cna, Francesco Porcu – c’è un ampio margine di intervento ma occorre puntare sulle infrastrutture e sul miglioramento dei collegamenti aerei e del trasporto pubblico interni. Chi arriva in Sardegna ha grandi difficoltà a raggiungere la destinazione finale. Il trasporto privato supplisce alle carenze di quello pubblico. Questo fa sì che il costo del noleggio delle auto sia tra i più cari d’Italia». Tra le azioni indicate dalla Cna, anche il potenziamento dell’offerta digitale, la promozione delle zone interne e la destagionalizzazione dei flussi. «La legge contiene alcune indicazioni molto interessanti – ha concluso Porcu – occorrerebbe in alcuni casi renderla maggiormente operativa con la definizione di strumenti e risorse per gli interventi».

Stefano Mameli, segretario di Confartigianato, ha invece invitato la commissione ha sottolineare in modo più stringente il collegamento tra il settore da lui rappresentato e il turismo: «La legge parla genericamente di attività manifatturiere – ha detto Mameli – sarebbe meglio specificare il legame tra artigianato e turismo». Mameli ha poi espresso apprezzamento per la previsione di un portale («strumento strategico da definire in modo più puntuale») e suggerito di inserire nell’elenco delle attività che rientrano nel turismo tematico anche le produzioni artigianali e dell’agroalimentare.»

Luigi Piano (Legacoop) ha auspicato un’approvazione in tempi rapidi della legge sottolineando l’importanza della norma che introduce il Piano strategico per il turismo: «Sarebbe però utile prevedere una durata maggiore portandola da tre a cinque anni – ha detto Piano – questo consentirebbe alle imprese di programmare con una prospettiva a lungo termine». Qualche perplessità invece sull’istituzione dei distretti turistici geografici: «Nel momento in cui si pensa a un marchio regionale dell’offerta turistica, parlare di distretti geografici rischia di creare ostacoli. Meglio parlare di integrazione tra territori».

Sergio Cardia (Agci) ha invece invitato la Commissione a uno sforzo ulteriore per arrivare a un testo più snello. «Ci piacerebbe avere una legge più semplice – ha detto Cardia – così come sarebbe utile prevedere un unico soggetto per il coordinamento delle attività mentre il T.U. parla di cabine di regia, distretti turistici e tavolo del partenariato». Cardia, infine, ha indicato alcune proposte emendative alle norme sull’albergo diffuso, i B&B, e l’attività golfistica.

Il segretario generale dell’Autorità Portuale di Cagliari Roberto Farci ha segnalato alla Commissione l’assenza nel testo di una norma specifica per i Boat&Breakfast (alloggi nelle barche), attività ancora non disciplinate in Sardegna e lasciata alla libera interpretazione dei singoli.  

Farci ha poi auspicato un maggior coordinamento tra gli scali aeroportuali e marittimi per arrivare a creare nell’Isola uno slot di partenza per le crociere, settore che negli ultimi anni ha registrato una forte crescita.

Mario Girau, responsabile “Sviluppo Business” della società di gestione dell’aeroporto di Olbia (Geasar) ha infine puntato l’attenzione sulla necessità di arrivare a un sistema che definisca in modo puntuale le dinamiche della domanda e dell’offerta turistica in Sardegna per orientare al meglio le attività di promozione. «L’aeroporto di Olbia ha recentemente realizzato un sondaggio per  capire quelli sono le mete più richieste della CT2 ottenendo risultati a sorpresa. Un’analisi approfondita delle nicchie di mercato e delle potenzialità dei territori sarebbe utile per avanzare proposte per il turismo fuori stagione. La diversificazione si può ottenere solo con una segmentazione dell’offerta». Girau, infine, ha auspicato un maggiore coordinamento tra i tre aeroporti sardi.

I lavori della Commissione proseguiranno nel pomeriggio con le audizioni dei rappresentanti di Unioncamere, Unpli e Rete dei Porti della Sardegna.

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Dal 3 al 5 novembre sono in programma, a Cagliari, tavole rotonde, dibattiti, proiezioni e mostre, per celebrare i 130 anni di Legacoop. La Sardegna diventa protagonista con un programma ricco di iniziative in programma il 3, 4 e 5 novembre nella sede della Fondazione Sardegna, via San Salvatore da Horta. «Si tratta di un appuntamento molto importante per la cooperazione, la Sardegna e la cooperazione nell’isola – spiega Claudio Atzori, presidente regionale di Legacoop – e la nostra regione con le sue testimonianze, i suoi partecipanti e questa iniziativa, diventa protagonista di questa grande celebrazione». Ospiti di rilievo per tre giorni di discussioni e approfondimenti. Saranno presenti il presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti, il presidente nazionale di Unipol Pierluigi Stefanini, il presidente della Fondazione Sardegna Antonello Cabras, il presidente dell’Abi Sardegna Giuseppe Cuccurese, il sottosegretario al lavoro Luigi Bobba, il magnifico rettore dell’Università di Cagliari Maria del Zompo, il presidente della Regione Francesco Pigliaru. 

Primo appuntamento giovedì 3, alle ore 11.00 inaugurazione mostre “130 anni di Legacoop” e “Le parole di Grazia”, omaggio di Legacoop a Grazia Deledda. Alle 15.00 apertura lavori con Roberto Negrini vice presidente Legacoop nazionale. Proiezione video celebrativi 130-Storia di un futuro possibile, Cooperare in Sardegna. Seguono i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda e incontro dibattito su “Agroalimentare cooperativo tra innovazione e sostenibilità” modera Daniele Caddeo direttore Legacoop Sardegna, dialogo con Elisabetta Falchi assessore regionale Agricoltura. Interventi di Salvatore Palitta (Consorzio pecorino romano), Nino Siclari (Coop Santa Margherita terra e sole), Gabriele Chessa (responsabile regionale pesca Legacoop), Francesco Casula (3A Arborea), Renato Ilotto Coop Cao, Salvatore Pala (Coop Pastori Nurri), Roberto Spoletti (Granarolo).

Ore 17.00, Cooperare tra Welfare e cultura, avvia i lavori Giovanni Condorelli presidente Legacoop Sassari. Dialogo con Luigi Arru assessore regionale alla Sanità, Claudia Firino assessore regionale alla Cultura. Interventi di Enzo Porcu (responsabile Coopsociali), Jose Moica (Coop culturali), Susanna Naitza (Coop La memoria storica), Silvio Obinu, (Coop sociale Lariso). Ore 18.30 La cooperazione è unica. Dialogo con Claudio Atzori (presidente Legacoop Sardegna), Fabio Onnis (presidente Confcooperative Sardegna), Sergio Cardia (presidente Agci Sardegna).

Venerdì 4 novembre

– ore 10.00

130 anni cooperativi in Sardegna, Gianni Locci vice presidente Legacoop Sardegna dialoga con Aldo Accardo (Docente Unica), Maria Rosa Cardia (Docente Unica), Giorgio Caredda (Docente La Sapienza). Interventi di Carlo Salis (Mediacoop), Giampiero Meloni (Coop Lacesa), Marta Brasi (Coop allevatrici sarde), Gianni Usai (Cooperazione)

– Ore 11.30

La cooperazione nella nuova economia tra capitale umano e innovazione. Avvia i lavori Riccardo Barbieri (direttore generale Fidicoop), Claudio Atzori (presidente Legacoop), Mauro Lusetti (presidente nazionale Legacoop), Francesco Pigliaru (Presidente regione Sardegna), Maria Del Zompo (Rettore Unica), Antonello Cabras (Fondazione Sardegna), Emilio Floris (Senatore)

– Ore 15.00

Cooperare è dare credito all’Europa

Avvia i lavori Chicco Gregu, ad Efficienza 4.0. Dialoghi con Claudio Atzori (Legacoop), Luigi Bobba (Sottosegretario ministero del Lavoro), Renato Soru (Eurodeputato), Salvatore Cicu (Eurodeputato), Raffaele Paci (vice presidente della Regione Sardegna), Pierluigi Stefanini (Presidente Unipol), Alberto Scanu (Presidente Confindustria Sardegna), Giuseppe Cuccurese (Presidente Abi Sardegna), Giovanni Luppi presidente nazionale agroalimentare Legacoop.

– Ore 17.00

La cooperazione è lavoro giusto.

Avvia i lavori Totoni Sanna (Legacoop Nuoro), dialoghi con Ignazio Angioni (Senatore), Virginia Mura (Assessore regionale al Lavoro), Luigi Piano (Responsabile area lavoro Legacoop), Silvana Frau (Responsabile turismo Legacoop), Ignazio Ganga (segretario regionale Cisl ), Michele Orlandi (Conad), Tonino Tanda (Isolex).

Sabato 5 novembre

– Ore 10.00

Apprendimento cooperativo, avvia i lavori Daniela Schirru (Legacoop Cagliari). Partecipano Roberta Trovarelli (responsabile progetto Bellacopia), Francesco Feliziani (Direttore generale ufficio scolastico regionale), Luisa Zedda (Isforcoop), Stefano Curati (Cooperativa Infora), presidi scuole superiori Sardegna.