I sindacati chiedono garanzie per dipendenti e precari della Province nell’ambito del riordino degli Enti locali.
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I sindacati chiedono norme di salvaguardia più stringenti per i dipendenti e i precari delle Province, proroga dei contratti a tutto il 2016 per i lavoratori delle società in house, alla commissione “Autonomia” del Consiglio regionale, alla vigilia del dibattito sul Dl 176 sul riordino degli Enti locali che da domani sarà all’attenzione dell’Aula.
La commissione, presieduta da Francesco Agus, ha sentito i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, preoccupati per il futuro del personale degli enti intermedi.
«Il testo di legge in nostro possesso prevede un generico richiamo alla Delrio sulle tutele per il personale – ha detto il segretario della Cisl Funzione Pubblica Davide Paderi – ci sembra una posizione debole, è urgente prevedere clausole di salvaguardia più forti. Ancora non conosciamo il testo definitivo della riforma, ci aspettiamo un pronunciamento chiaro da parte della Giunta regionale. Sui posti di lavoro intanto sale la tensione, i lavoratori sono preoccupati per il loro futuro anche alla luce delle notizie che arrivano da altre regioni d’Italia dove l’attuazione della riforma nazionale non sta dando i risultati sperati.»
Fulvia Murru della Uil Funzione Pubblica ha invece chiesto garanzie sul mantenimento dell’articolo 71 del disegno di legge (Conservazione del trattamento giuridico ed economico per i dipendenti delle province trasferiti ad altri enti) e chiarezza sulle risorse finanziarie che la Regione destinerà al passaggio delle funzioni dalle province alle Unioni dei Comuni. «Deve essere rispettato il principio che il personale segue le funzioni – ha rimarcato Murru – questo deve valere anche per i lavoratori delle società in house che finora hanno assicurato lo svolgimento dei servizi essenziali per i cittadini».
Su questo fronte è intervenuto anche il segretario della Cgil Funzione Pubblica Antonio Cois che ha chiesto di prevedere una proroga dei contratti almeno fino al 31 dicembre 2016 per le società in house: «Questo provvedimento darebbe serenità ai lavoratori e garantirebbe la continuità dei servizi in attesa che la riforma degli enti locali entri a regime».
Sulla situazione drammatica delle società in house si sono soffermati anche Giuseppe Atzori (Fisascat Cisl) Vincenzo De Monte (Uil) e Sergio Codonesu (Cgil). Per molti lavoratori– hanno ricordato i rappresentanti sindacali – i contratti scadranno nei prossimi giorni. Nessuno dei commissari delle Province ha dato finora indicazioni per le proroghe, alcune società hanno già avviato le procedure di licenziamento collettivo. «C’è bisogno di tempo perché la riforma diventi operativa – ha sottolineato Codonesu – occorre trovare le risorse per assicurare la continuità dei servizi altrimenti tutte le società in house saranno costrette a chiudere con conseguenze gravi per tutti i cittadini».
Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Mario Floris, Walter Piscedda, Piero Comandini e Salvatore Demontis. Il presidente Francesco Agus ha garantito l’impegno della Commissione per assicurare la continuità dei servizi svolti finora dalla Province: «La Regione – ha ricordato Agus – ha dovuto subire le conseguenze di una riforma decisa a livello nazionale che ha comportato tagli pesantissimi per le province. L’obiettivo ora è lavorare in sintonia con la Giunta e i parlamentari per arrivare ad una soluzione condivisa».
Francesco Agus ha auspicato l’accoglimento della proposta emendativa presentata in Parlamento alla Legge di Stabilità che prevede il superamento del precariato e l’estensione del contributo da 400 milioni di euro, stanziato a favore delle province delle Regioni a Statuto ordinario, anche per gli enti intermedi delle Regioni a Statuto Speciale (consentirebbe alla Sardegna di ottenere una dotazione di 15 milioni di euro). Il presidente, infine, ha concordato sul fatto che anche i lavoratori delle società in house debbano seguire le funzioni: «Il principio deve valere anche per loro. La totalità delle funzioni e delle competenze su scuole, ambiente e strade rimane alle province e i servizi legati a questi settori sono in capo alle società in house. Il testo che domani andrà in Aula si occupa del riordino degli Enti Locali e non tratta la materia finanziaria. L’ultima Conferenza Stato-Regioni ha chiarito che le norme sulla riduzione di spesa per il personale non si applicano alle Regioni a Statuto Speciale. La speranza – ha concluso Agus – è che la legge di stabilità metta a disposizione le risorse finanziarie necessarie a garantire il funzionamento del sistema degli Enti locali».