24 November, 2024
HomePosts Tagged "Sergio Mattarella" (Page 4)

[bing_translator]

“Grazie al Presidente Mattarella che, lasciando La Maddalena, ha voluto ancora una volta ribadire come i diritti di cittadinanza e le opportunità devono essere uguali per tutti gli italiani, anche quando risiedono nelle Isole!»

Lo ha dichiarato Roberto Frongia che, a nome del Comitato per l’insularità in Costituzione, ha scritto direttamente al Presidente della Repubblica, Sergio Matteralla.

«Le Sue parole, pubblicate dai giornali – scrive Roberto Frongia – ci confortano nella nostra convinzione che la richiesta del riconoscimento dei principio di insularità non possa certo rappresentare una rivendicazione contro qualcuno, ma sia invece la conferma della piena appartenenza dei sardi alla comunità nazionale, con pari diritti e pari dignità. E’ per questo che abbiamo scelto di far sottoscrivere la nostra proposta di legge in tutte le principali città del Paese, proprio per sottolineare che l’intera comunità italiana vuole farsi carico dei diritti di cittadinanza degli isolani. Presidente, il traguardo delle 50.000 firme è vicinissimo – conclude Roberto Frongia – saremmo davvero lieti di poterla al più presto incontrare, per illustrarle il dettaglio della nostra proposta, che coincide con i nobili sentimenti di coesione nazionale da Lei espressi.» 

[bing_translator]

Otto mesi fa il conferimento del titolo di Cavaliere della Repubblica, oggi l’incontro con gli alunni della 1ª elementare, sezione D, dell’Istituto Vittorio Angius di Portoscuso, anno scolastico 1977/78. Le emozioni per Renzo Sanna, il “Maestro” che nel corso di una lunga carriera di insegnante ha formato circa 1.500 ragazzi, non finiscono mai.

A distanza di 40 anni, gli alunni del “Maestro” Sanna si sono dati appuntamento presso “Il Ristorantino” di Portoscuso, per rivivere l’atmosfera di amicizia che li ha visti protagonisti del percorso della scuola elementare, accompagnati dal loro “Maestro”, il tanto amato Renzo Sanna.

Docente di grande spessore, Renzo Sanna otto mesi fa ha ricevuto il titolo di Cavaliere del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal prefetto di Cagliari, Giovanna Tiziana Costantino. E’ da diversi anni in pensione, dopo aver svolto la professione di insegnante per oltre 40 anni. E’ stato assessore della Pubblica istruzione per cinque lustri e vicesindaco del comune di Portoscuso. Appassionato studioso e ricercatore della storia di Portoscuso e del territorio del Sulcis, ha scritto alcuni libri.

L’incontro con i suoi ex alunni, rigorosamente in fiocco rosa in ricordo del 1° ottobre 1977, è stato carico di grandi emozioni per tutti i partecipanti, quasi come se il tempo non fosse mai passato, e si è concluso con un grande GRAZIE degli alunni al loro amato “Maestro”.

Renzo Sanna ha ringraziato i “suoi” ex alunni con un sonetto:

«Con un abile raro talento

Il tam-tam sonoro intelligente

Ha sortito il magico momento

Del simposio della classe col docente

 

Lieti tutti e con molto fervore

Si trovarono amici a festeggiare

Spensierati ricchi di buon umore

Per trarre bei ricordi d’annotare

 

Un programma gran pezzo di bravura

Ha reso una domenica di luglio

Nella sequenza speciale arcisicura

 

Caloroso giunga il mio ringraziamento

Per la meravigliosa gran serata

Suggestiva nel perfetto svolgimento.»

 

Un sonetto per dire grazie a modo mio per la magnifica serata con gli alunni di mezzo secolo fa, dove abbiamo rivisitato insieme i ricorsi del passato e l’amicizia che si è conservata nella sua totale integrità Grazie Claudia e…

Cordialità e stima

Renzo Sanna

.

[bing_translator]

La Festa della Repubblica verrà festeggiata a Carbonia in un modo del tutto inedito grazie all’iniziativa promossa dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Carbonia Iglesias in collaborazione con il comune di Carbonia. Domani, sabato 2 giugno, alle ore 10.00, nella sala polifunzionale di piazza Roma, verrà presentata ed esposta ai cittadini una copia unica della Carta Costituzionale stampata in Braille in occasione dei 70 anni della Repubblica Italiana e donata al Capo dello Stato Sergio Mattarella lo scorso 14 maggio. La pubblicazione è stata curata dall’OPI, in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi della sezione di Sassari.
Il Braille è un sistema di scrittura e lettura a rilievo messo a punto dal francese Louis Braille nella prima metà del XIX secolo a favore dei non vedenti ed ipovedenti.
«Si tratta di un’iniziativa meritoria che abbiamo accolto con enorme piacere, a dimostrazione dell’attenzione e vicinanza dell’Amministrazione comunale di Carbonia verso i disabili sensoriali», ha detto il sindaco Paola Massidda.
Alle parole del Sindaco fanno eco quelle dell’assessore dei Servizi sociali Loredana La Barbera: «Il testo in braille si inserisce nell’ambito delle numerose iniziative per disabili sensoriali messe in atto dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche, facendo seguito al progetto in parziale recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4, che prevede specifiche disposizioni atte a favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici».
A tal proposito il sito internet dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Carbonia Iglesias contempla una sezione denominata Area Disabili Sensoriali con:
a) una sezione video nel linguaggio dei segni, contenente documenti utili ed accessibili agli ipoacusici che avessero necessità e/o interesse ad approfondire temi legati alla professione infermieristica;
b) una sezione audio contenente documenti utili e accessibili agli ipovedenti – non vedenti che avessero necessità e/o interesse ad approfondire temi legati alla professione infermieristica.

All’iniziativa del 2 giugno parteciperanno anche i membri della Consulta handicap del comune di Carbonia e diverse associazioni operanti nel sociale.

 

[bing_translator]

La mostra allestita al piano terra del Palazzo del Consiglio regionale a Cagliari “Cronaca dell’Autonomia Sardegna 1943 – 1953” resterà aperta sino al 10 agosto. La decisione di prorogare l’esposizione, la cui chiusura era prevista in un primo momento il 28 maggio, è stata presa per permettere al pubblico e ai turisti ancora per qualche mese di ammirare i documenti che raccontano la Sardegna nei 10 anni compresi fra la fase finale della seconda guerra mondiale, l’approvazione dello Statuto e la prima legislatura del Consiglio. Oltre alle foto d’epoca, i visitatori possono ripercorrere i fatti principali di questo periodo storico attraverso i filmati dell’Istituto Luce e della Rai e le riproduzioni dei primi grandi reportage sulla Sardegna realizzati da principali testate nazionali ed internazionali. Il visitatore potrà anche accedere alla seconda esposizione, articolata attorno al modulo a spirale della scala che collega i sei piani del palazzo, che ha per titolo “70 anni di autonomia – Sardegna 1948-2018”. Suddivisa per aree tematiche riferite a diversi momenti della vita istituzionale dell’Assemblea, è costruita con fotografie provenienti dall’archivio del Consiglio regionale, riordinate e catalogate per l’occasione. Le immagini fotografiche sono affiancate, anche in questo caso, da supporti multimediali che consentono di approfondire alcuni aspetti relativi alle sezioni tematiche. Gli spazi espositivi sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì (10.00-13.00/17.00-19.30).

Le mostre, a cura di Davide Mariani con l’allestimento firmato da Stefano Ercolani, sono state inaugurate il 26 febbraio dal presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau. Il primo visitatore è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

[bing_translator]

Oggi i rappresentanti degli Ordini delle professioni infermieristiche di Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari ed Oristano, verranno ricevuti dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per presentare il progetto disabili sensoriali, che hanno appena ultimato. Doneranno al Capo dello Stato una copia esclusiva della Carta Costituzionale editata in Braille presso la stamperia dell’Unione Italiana Ciechi di Sassari.

Di seguito la presentazione del Progetto Istituzionale Infermieristico per Disabili Sensoriali

Alla Presidenza della Repubblica – Roma 14 Maggio 2018

Egregio Signor Presidente, per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici».

Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo infatti ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:

una sezione video nella LIS e contenente documenti accessibili agli ipoacusici e ai sordi

una sezione audio-video contenente documenti accessibili agli ipovedenti – non vedenti

Abbiamo inoltre già stampato un libro in Braille contenente la seguente documentazione infermieristica e sanitaria: Profilo Professionale DM 739/94, Profilo Professionale Infermiera Pediatrica DM 70/97, Codice Deontologico, Patto Cittadino Infermiere, Carta Europea dei Diritti dell’Ammalato, Codice di Comportamento dei Pubblici Dipendenti, Giuramento dell’Infermiere, Legge 42/99, Legge 24/2017, Legge 219/2017, Legge 3/2018. Altre se ne aggiungeranno nel medio termine.

Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI e degli Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.

Poter esporre al Capo dello Stato questo progetto è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro in braille fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con la massima autorità istituzionale e quindi con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.

Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.

Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni e indicazioni da parte della nostra Federazione Nazionale a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente ai Consigli Direttivi.

In particolare:

il testo in Braille nasce, si sviluppa, si concretizza e si stampa in Sardegna (Sassari) con particolare riguardo e attenzione alla relazione d’aiuto;

I video in LIS sono realizzati da una infermiera sorda di Pavia, Lisanna Grosso, e da un infermiere di Napoli, Zena Vanacore, nato da genitori sordi ed esperto della comunicazione in LIS;

Gli audio sono realizzati dagli studenti delle III classi del CDL Infermieristica di Frosinone e Udine e Napoli e Sassari e Cagliari e da professionisti infermieri.

Per la pregnanza del gesto di attenzione istituzionale dedicato ai disabili sensoriali, tanto abbiamo ritenuto di destare interesse alla Presidenza della Repubblica, in funzione dei diritti dei cittadini. Grazie dell’attenzione.

[bing_translator]

Circa 2.000 persone hanno visitato, in occasione della manifestazione “Monumenti aperti”, il Palazzo del Consiglio regionale, l’area archeologica di via Cavour, il piazzale di via Roma con le statue di Costantino Nivola. I visitatori, accompagnati dai piccoli “Ciceroni” della scuola primaria di Cagliari  Sacro Cuore di via Piceno, hanno attraversato le stanze della Presidenza, la sala Capigruppo e la galleria dove sono esposti tutti i ritratti dei presidenti del Consiglio che si sono succeduti dalla prima legislatura ad oggi. Una sosta è stata fatta nel corridoio che ospita “I Portolani” le antiche carte nautiche, realizzate su pelli di pecora, risalenti ai secoli XVI e XVII. Ma gli alunni della IV e V classe hanno accompagnato il pubblico anche nell’Aula consiliare e nei corridoi che collegano i due corpi principali dell’edificio spiegando ogni particolare delle due mostre allestite nel Palazzo ed inaugurate lo scorso 26 febbraio alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella “Cronache dell’Autonomia 1943-1953” e “70 anni di Autonomia – Sardegna 1948-2018”. Grande interesse hanno suscitato anche i due siti inseriti nell’itinerario “Trentapiedi dei Monumenti” proposto dagli studenti dal Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università di Cagliari. L’iniziativa, curata da Vestigia (Laboratorio di didattica e comunicazione dei Beni culturali), ha previsto  un percorso archeologico di tredici tappe nel quartiere Marina con due fermate in Consiglio: la prima, all’esterno del Palazzo, ha riguardato le grandi sculture realizzate negli anni ’80 da Costantino Nivola per l’Assemblea sarda; la seconda invece è stata interamente dedicata alle cisterne romane situate all’interno del parcheggio di via Cavour.

[bing_translator]

Anche quest’anno il Consiglio regionale aderisce alla manifestazione “Monumenti Aperti”. Domani, sabato 5 maggio, e domenica 6 maggio), dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, saranno aperte al pubblico le due mostre inaugurate lo scorso 26 febbraio alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella in occasione delle celebrazioni per i 70 anni dello Statuto speciale della Sardegna.

La prima, intitolata “Cronache dell’Autonomia 1943-1953”, è una mostra storica che racconta l’Isola nei 10 anni compresi fra la fase finale della seconda guerra mondiale, l’approvazione dello Statuto e la prima legislatura del Consiglio. Oltre alle foto d’epoca, i visitatori potranno ripercorrere i fatti principali di questo periodo storico attraverso i filmati dell’Istituto Luce e della Rai e le riproduzioni dei primi grandi reportage sulla Sardegna realizzati da principali testate nazionali ed internazionali.

La seconda esposizione, articolata attorno al modulo a spirale della scala che collega i 6 piani del palazzo, ha per titolo “70 anni di Autonomia – Sardegna 1948-2018”. Suddivisa per aree tematiche riferite a diversi momenti della vita istituzionale dell’Assemblea, è costruita con fotografie provenienti dall’archivio del Consiglio regionale, riordinate e catalogate per l’occasione. Supporti multimediali affiancano le immagini fotografiche per che consentire ai visitatori di approfondire alcuni aspetti relativi alle sezioni tematiche.

Le due mostre, curate da Davide Mariani con l’allestimento firmato da Stefano Ercolani, stanno ottenendo un grande successo di pubblico: sono già centinaia i visitatori che hanno potuto apprezzare le due esposizioni, con un picco di presenze per la Festa di Sant’Efisio del 1° maggio (circa 400 ingressi).     

Il percorso di Monumenti Aperti prevede anche la visita alle stanze della Presidenza, alla sala Capigruppo e alla galleria dove sono esposti tutti i ritratti dei presidenti del Consiglio che si sono succeduti dalla prima legislatura ad oggi. Una sosta sarà fatta anche nel corridoio che ospita “I Portolani” le antiche carte nautiche, realizzate su pelli di pecora, risalenti ai secoli XVI e XVII. La visita proseguirà  con l’accesso all’Aula consiliare  e ai corridoi che collegano i due corpi principali dell’edificio.

In occasione dell’edizione di quest’anno di Monumenti Aperti saranno inoltre visitabili altri due siti inseriti nell’itinerario “Trentapiedi dei Monumenti” proposto dagli studenti dal Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università di Cagliari. L’iniziativa curata da Vestigia (Laboratorio di didattica e comunicazione dei Beni culturali) prevede un percorso archeologico di tredici tappe nel quartiere Marina con due fermate in Consiglio: la prima, all’esterno del Palazzo, riguarda le grandi sculture realizzate negli anni ’80 da Costantino Nivola per l’Assemblea sarda; la seconda invece sarà interamente dedicata alle cisterne romane situate all’interno del parcheggio di via Cavour.

 

[bing_translator]

La comunicazione istituzionale, avviata il 26 febbraio, giornata in cui il Consiglio regionale ha celebrato il momento fondante della storia autonomista della Sardegna alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnerà tutti gli eventi promossi nel 2018. Le nuove azioni della campagna sono state illustrate questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau ed il presidente della Regione, Francesco Pigliaru.
«La conquista dell’Autonomia settant’anni fa ha cambiato il rapporto tra lo Stato e la Regione Sardegna – ha sottolineato il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda – definendo un percorso diverso e dando modo ai sardi di governarsi in maniera autonoma in diversi ambiti. Settant’anni fa alla Sardegna veniva riconosciuta la dignità di Regione a statuto speciale, veniva data autonomia nel governo della propria vita comunitaria. Per decenni la Sardegna è cresciuta anche grazie a questo strumento. Abbiamo scelto la musica come strumento per coinvolgere tutti, in grado di raggiungere anche i più giovani – ha aggiunto – una canzone che è fortemente identitaria e che esprime sentimenti di appartenenza ad una terra unica e aspettative di apertura ed accoglienza per un futuro migliore. Specifico che non si tratta e non vuole essere un inno – ha chiarito – ma un dono che noi facciamo ai sardi, spero che nella seduta del 28 aprile, in occasione de Sa die de Sa Sardigna, il Consiglio regionale approvi in forma definitiva il riconoscimento di “Procurade ‘e moderare” come inno ufficiale della Sardegna, compiendo quel percorso che nella coscienza dei sardi è già in essere. L’auspicio della presidenza del Consiglio regionale è che i sardi si riconoscano con partecipazione e slancio ideale, fondamentali per le nuove sfide che spettano ancora alla Sardegna». 
«Di fronte ai millenni della nostra storia, l’autonomia sarda è appena nata», recita lo slogan della campagna istituzionale, realizzata dall’agenzia Quom3 che ha curato la strategia, l’ideazione e la direzione creativa e strategica delle attività di comunicazione dedicate al settantesimo anniversario dell’autonomia sarda.
«La nostra autonomia è stata ed è uno strumento essenziale, lo spazio concreto in cui possiamo dimostrare, come sardi, la nostra capacità di disegnare politiche per migliorare la vita dei cittadini, per dare le risposte che non possono arrivare da uno Stato centralista – ha sottolineato il presidente Pigliaru -. E queste celebrazioni ci offrono un’opportunità preziosa per valutare quanto, in questi 70 anni, siamo stati in grado di usarla bene e come possiamo migliorare la nostra capacità di attuazione per ottenere gli spazi più ampi di sovranità di cui abbiamo bisogno. Spesso pur ottenendo le risorse – ha aggiunto – facciamo fatica ad utilizzarle nel modo in cui noi riteniamo giusto, perché le regole dentro le quali dobbiamo muoverci non ci danno sufficiente potere nella risoluzione di problemi come, per fare un solo esempio, il nostro diritto alla mobilità. Questo deve cambiare: l’autonomia è il mezzo più importante che possediamo e rafforzarla significa rafforzare la Sardegna e le nostre richieste a Roma e a Bruxelles, a partire dall’insularità.»
C’è un legame speciale tra il popolo sardo e la musica. Umpare è la canzone che celebra i 70 anni dell’autonomia sarda. È una canzone popolare che racchiude dentro più linguaggi, esprime sentimenti di appartenenza a una terra unica, di apertura e accoglienza verso il mondo e il futuro.
È composta da diversi stili musicali interpretati in lingua sarda, italiano e inglese. I testi e la musica sono di Luigi Marielli, l’arrangiamento di Gabriele Oggiano.
«È una pop song che ho scritto di getto – ha sottolineato Marielli – che è cresciuta grazie all’intervento di tutti gli artisti che hanno collaborato gratuitamente perché convinti del progetto. È una canzone viva e scalciante – ha aggiunto – e Umpare va contro quello che ci dicono da sempre che siamo pochi e disuniti, è un suggerimento, una presa di coscienza». 
I Tazenda, Claudia Crabuzza, Maria Giovanna Cherchi e Aurora Lecis sono gli artisti che l’hanno interpretata. Nella canzone è presente la voce inconfondibile di Andrea Parodi che canta una breve strofa di Procurade ‘e moderare, reinterpretata per l’album “Fortza paris” del 1995.
Umpare è un pensiero rivolto ai sardi e sarà scaricabile gratuitamente dalla pagina dedicata www.sardegna70.it e dai siti del Consiglio regionale e della Regione Sardegna dal 28 aprile, Sa die de sa Sardigna, giornata simbolica dell’orgoglio sardo.
La canzone è sostenuta da un videoclip che racconta la presa di coscienza, da parte dei sardi, della loro identità. Il video, realizzato da tre giovani registi sardi, Michele Gagliani, Chiara Mela e Giovanni Saturno, ospiti in conferenza stampa racconta metaforicamente una presa di coscienza: la Sardegna è oggi una terra libera e accogliente, il suo popolo è speciale, vivo e ha voglia di gridarlo al mondo con una unica voce, quella dei sardi. L’immagine che costruisce il racconto è quella di una giovane donna che si risveglia dalle ceneri e danzando prende vita e rinasce. Il videoclip “Umpare” ha coinvolto una serie di professionalità e giovani talenti che lavorano attivamente nella produzione cinematografica sarda. Nel video, oltre ai cantanti, musicisti, coreografi e il coro di voci bianche della corale Luigi Canepa. La produzione del video ha coinvolto più di cento persone tra professionisti, tecnici e protagonisti.
«A giugno partirà la campagna multisoggetto – ha sottolineato Alberto Deiana dell’agenzia Quom3 – una comunicazione corale resa attraverso una serie di ritratti fotografici in bianco e nero di giovani, bambini e adulti per sottolineare che l’autonomia appartiene a ognuno di noi. Un concetto ribadito anche nel titolo dove, graficamente, è stata evidenziata la parola “Mia”.»
La campagna sarà pianificata in tutta la Sardegna attraverso medie e grandi affissioni e cartelli autobus. Gli scatti sono stati realizzati da Michele Secchi, giovane talento sardo della fotografia che da alcuni anni vive e lavora ad Amsterdam.
Il logo riprende in sintesi e in chiave moderna i due elementi che compongono lo stemma della Regione Sardegna: una parte della croce forma il numero sette, mentre il profilo del moro è il numero zero per comporre insieme il numero degli anni. Il testo che completa il logo è in lingua sarda per comunicare e affermare l’identità unica dell’isola.
L’immagine della comunicazione, un neonato avvolto dalla bandiera sarda, vuole far riflettere su un aspetto ben preciso: la giovane età del governo sardo rispetto alla lunga storia della Sardegna. Settant’anni sono solo l’inizio del cammino dell’autonomia, gli stessi principi che hanno ispirato la sua nascita sono ancora attuali e importanti. Ci permettono di migliorare, crescere e scegliere insieme. Perché l’autonomia è una conquista, è una ricchezza, è nostra.
«La campagna istituzionale del bambino, lanciata sui principali quotidiani il 26 febbraio – ha aggiunto Paola Governatori dell’agenzia Quom3 – verrà veicolata attraverso la distribuzione presso tutti i comuni della Sardegna e i dipartimenti delle due università sarde di poster 100×70 e di cartoline.»

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10216401375214888/10216401107688200/?type=3&theater

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10216401375214888/10216401122128561/?type=3&theater

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10216401375214888/10216401133848854/?type=3&theater

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10216401375214888/10216401250411768/?type=3&theater

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10216401375214888/10216401350374267/?type=3&theater

 

[bing_translator]

«Siamo orgogliosi di aver intitolato la Sala Giunta di Villa Devoto a Emilio Lussu, uomo di pensiero e azione che vedeva lontanissimo. Nei suoi scritti ci sono i problemi che oggi stiamo affrontando. In lui c’è una evidente, chiara avversione al centralismo accompagnata dalla consapevolezza della necessità di un reale decentramento delle funzioni e delle competenze. Uno Stato che voglia restare unito deve decentrare molto e dare responsabilità ai territori che conoscono i problemi e le soluzioni per affrontarli e risolverli.» 

Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, alla cerimonia di intitolazione della Sala Giunta di Villa Devoto allo scrittore, intellettuale e leader politico.

Francesco Pigliaru, dopo aver scoperto davanti al presidente Sergio Mattarella la targa che intitola la Sala a Emilio Lussu, ha richiamato le idee e i valori del “Cavaliere dei Rossomori”: «Lo Stato, ci dice Emilio Lussu, non deve dominare ma governare e coordinare. È una lezione di straordinaria modernità. Occorre necessariamente fare riferimento al suo pensiero e ai suoi scritti, per capire quale strada seguire per rinnovare e dare nuovo vigore alla nostra autonomia». 

Alla cerimonia hanno preso parte gli assessori della Giunta, la sindaca di Armungia Donatella Dessì, l’assessore alla Cultura Antonio Quartu, ed il nipote di Lussu, Tommaso, nato a Roma, che ha deciso di vivere, insieme alla compagna Barbara e alla figlia Eva, presenti alla cerimonia, proprio ad Armungia, nella casa del nonno.

La cerimonia a Villa Devoto è avvenuta dopo la seduta del Consiglio regionale per la celebrazione dei 70 anni dello Statuto sardo.

Nel corso del breve incontro che ha anticipato la seduta solenne in Consiglio, Francesco Pigliaru ha donato al presidente della Repubblica Mattarella un’antica Carta della Sardegna, pubblicata a Venezia nel 1762, e i dolci gioiello “Amores” di Anna Gardu di Oliena, raffiguranti teste femminili con il copricapo tradizionale di Desulo, realizzati secondo una ricetta che si tramanda da 4 generazioni.

[bing_translator]

Si è svolta stamane la seduta solenne del Consiglio regionale per celebrare il 70esimo anniversario dello Statuto sardo, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La seduta solenne è stata aperta dal presidente del Consiglio Gianfranco Ganau che, dopo aver salutato il Capo dello Stato, ha ricordato fra l’altro nel suo intervento che lo Statuto Sardo, terza legge costituzionale approvata dalla Repubblica, «ha affermato l’autonomia della Sardegna per una pluralità di condizioni, a cominciare dal suo grave isolamento, anche per farla valere nei confronti dello Stato».

«Autonomia è anche responsabilità – ha aggiunto Gianfranco Ganau – ed ecco perché lo Statuto seppe suscitare accese aspettative e grandi speranze, dopo lunghe dominazioni che trasformarono in un certo senso la storia dei sardi in una storia degli altri.»

«Specialità ed autonomia – ha detto ancora il presidente del Consiglio regionale – contribuirono alla costruzione di una nuova piccola patria per i sardi, con passaggi fondamentali come il rilancio economico del primo dopoguerra ed il piano di rinascita, con i loro problemi ed errori, consentendo alla Sardegna (quasi d’improvviso) di affacciarsi alla modernità ed iniziare un lungo periodo di pace, progresso, avanzamento economico, superamento della povertà, lotta all’analfabetismo ed alle malattie.»

Il presidente del Consiglio ha concluso sottolineando che «l’art. 13 del nostro Statuto parla delle responsabilità dello Stato e della Regione e consideriamo questa norma una declinazione al futuro del significato più alto della nostra specialità, una specialità della quale siamo orgogliosi e che ci richiama al grande impegno di affrancare la Sardegna da ogni povertà, ed alla responsabilità (comune a tutte le istituzioni) nei confronti della comunità sarda di dimostrarci in grado di essere artefici del nostro destino».

Successivamente ha preso la parola il presidente della Regione Francesco Pigliaru che ha iniziato il suo discorso sottolineando la coincidenza fra i 70 anni dello Statuto speciale della Sardegna ed i 70 anni della Costituzione repubblicana.

«Dalla Costituzione in particolare – ha messo in evidenza il presidente – emerge quel principio di uguaglianza che, per essere applicato pienamente alla Sardegna, richiede ordinamenti speciali e differenziati.»

«Lo stesso riferimento costituzionale all’autonomia – ad avviso di Francesco Pigliaru – dimostra non solo che l’autonomia ben governata è un potente collante dell’unità nazionale ma soprattutto che è un errore credere che esistano politiche centraliste universalmente efficaci.»

«Con il Patto per la Sardegna – ha detto nella seconda parte del suo intervento il presidente Pigliaru . si sono fatti passi avanti importanti che però non incidono positivamente sia sulla normativa europea che sulla sua interpretazione ed è questa la ragione per cui chiediamo al Governo centrale di affiancare presso le istituzioni europee la nostra richiesta di riconoscere la condizione insulare quale requisito per aiuti specifici sul modello di quanto avviene per le Regioni ultraperiferiche. Se si considerano correttamente gli svantaggi associati all’insularità – ha detto ancora Pigliaru – è importante che siano rese chiare le regole in base alla quali ci viene imposto un livello così alto di accantonamenti che ci pare ingiustificato, ingiusto, indifferente alle tante tipologie di costi aggiuntivi che dobbiamo sopportare.»

Il presidente della Regione ha messo l’accento sulle tante riforme strutturali varate dal governo regionale, precisando che si è trattato «di scelte difficili in un periodo caratterizzato dalla peggior crisi dal dopoguerra; ma non ci sono alternative per chi persegue l’interesse generale e vuole riavvicinare i cittadini alle istituzioni. In definitiva – ha detto infine il presidente rivolgendosi al Capo dello Stato – la Sardegna, per superare il divario economico col resto della Penisola, chiede pari opportunità e maggiori spazi di autonomia, oltre ad un dialogo con lo Stato che è parte integrante della autonomie regionali come è previsto dalla Costituzione».