18 July, 2024
HomePosts Tagged "Sergio Mattarella" (Page 5)

[bing_translator]

Il Consiglio regionale ha rinviato ancora l’elezione del nuovo vicepresidente e del garante dell’adolescenza e dell’infanzia ed ha approvato i primi quattro capitoli della proposta di riforma della rete ospedaliera.

In apertura di seduta il presidente Ganau ha subito convocato la Conferenza dei capigruppo. Alla ripresa dei lavori, dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato all’Aula la decisione della Conferenza di rinviare a una seduta successiva l’elezione del vicepresidente del Consiglio e la nomina del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, primi due punti inseriti all’ordine del giorno. L’Aula è quindi passata all’esame dei 12 capitoli della proposta di ridefinizione della rete ospedaliera regionale.

Sull’ordine dei lavori, ha chiesto di intervenire la consigliera di Forza Italia Alessandra Zedda che ha lamentato una mancanza di rispetto nei confronti dell’Assemblea sarda in occasione della visita di ieri a Cagliari del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

«Il Consiglio merita un trattamento diverso almeno pari a quello riservato all’Università – ha detto Alessandra Zedda – ieri, inoltre, alcuni consiglieri sono stati considerati di serie A , altri di serie B. Credo che la nostra istituzione debba avere più rispetto».

Rivolta al presidente Ganau, la consigliera di Fi ha invocato un impegno più stringente nella difesa del ruolo dell’Assemblea sarda: «Quando si organizzano certe manifestazioni questa istituzione non può non esistere – ha concluso Alessandra Zedda – così come non sono tollerabili disparità per i consiglieri, abbiamo tutti la stessa dignità».

Immediata la replica del presidente Gianfranco Ganau: «Non sono a conoscenza di queste disparità, approfondirò in merito».

Marco Tedde (Forza Italia) si è invece soffermato sui fatti di Barcellona. «Alcuni giorni fa – ha detto Marco Tedde – il Consiglio ha approvato un ordine del giorno di solidarietà al popolo catalano che si apprestava a votare per il referendum sull’indipendenza. Ero a Barcellona domenica scorsa per assistere, in qualità di osservatore alle operazioni di voto. I catalani si sono espressi in modo pacifico e democratico mentre c’è stata una reazione di violenza inaudita da parte del governo spagnolo. Credo che oggi il Consiglio debba approvare un nuovo ordine del giorno in cui si ribadisce la solidarietà al popolo catalano e si esprime condanna per le violenze consumate dal Governo Rajoy».

E’ quindi intervenuto il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini (Pd) per chiedere un pronunciamento forte dell’Aula su la mancata soluzione della vertenza sugli accantonamenti fiscali. «Quando abbiamo discusso l’ultimo assestamento di bilancio molti consiglieri si sono concentrati sul disavanzo della Sanità – ha detto Franco Sabatini – si rischia però di dimenticare il vero problema che mette a rischio la tenuta del bilancio regionale. Sto parlando degli accantonamenti: dal 2012 al 2016 lo Stato ha trattenuto 2,644 miliardi di euro che nel 2017 arriveranno a 3,327. E’ una situazione non più sostenibile».

Secondo Sabatini senza queste risorse non si potrà parlare di sviluppo e di potenziamento della Sanità. Per questo è necessario aprire con forza una nuova vertenza con lo Stato: «La Giunta e il presidente Pigliaru conoscono il problema e si stanno attrezzando serve però un’azione unitaria del Consiglio – ha proseguito Franco Sabatini – propongo una Conferenza dei capigruppo per decidere una convocazione straordinaria dell’Assemblea Sarda sotto Palazzo Chigi».

Daniele Cocco (Art. 1 – Mdp) ha invece chiesto chiarimenti sulla decisione di trasferire le competenza per l’accertamento delle invalidità civili dalle Asl all’Inps. «Mi giunge notizia che oggi sarebbe stata firmata un’intesa tra Ats e Inps – ha affermato Daniele Cocco – ricordo che le sedi dell’Istituto di previdenza sono presenti solo nelle città capoluogo di provincia. Se così fosse, i pazienti chiamati ad accertamenti dovrebbero sobbarcarsi ulteriori disagi. E’ vero che la legge 295/90 ammette la possibilità di convenzioni delle Regioni e Inps. In questo modo però non si firmano semplici convenzioni ma si trasferiscono competenze».

Gianfranco Congiu (Pds) si è detto d’accordo con Sabatini “se non fosse che a luglio 2017 c’è stata una sentenza della Corte Costituzionale che pone la parola fine su ogni rivendicazione sarda in materia di accantonamenti”.

Citando la sentenza della Consulta, Gianfranco Congiu ha ricordato che con quel provvedimento la Suprema Corte ha sancito la possibilità da parte lo Stato di trattenere le risorse fiscali destinate alle Regioni in nome di un superiore interesse nazionale. «Fino al 2019 questa normativa non potrà essere modificata – ha sottolineato Gianfranco Congiu – la visita di Sergio Mattarella è stata un’occasione persa. Oggi il confronto con il Governo va impostato con un glossario diverso. Auspicare o invocare aiuto significa sperare in un miracolo. Occorre invece modificare l’approccio al problema. Serve un cambio di strategia. Con Sergio Mattarella serviva una rivendicazione più severa».

Il presidente Gianfranco Ganau ha richiamato i consiglieri ad attenersi agli argomenti in discussione: «Quando si interviene sull’ordine dei lavori non si può parlare d’altro – ha ricordato Ganau – oggi chiudiamo gli interventi ma dalla prossima seduta procederemo secondo Regolamento».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha dato ragione al presidente ma, allo stesso tempo, ha rimarcato la necessità di esprimersi su un tema importante come quello sollevato dal presidente della Commissione Bilancio: «Sabatini pone un problema sul quale non possiamo dividerci. Sulle iniziative del Consiglio si tratta di sopperire a una inerzia che si è palesata in questi anni di governo della Giunta Pigliaru con un atteggiamento remissivo e di retroguardia – ha detto Pietro Pittalis – stiamo arrivando in ritardo, ma meglio che mai. Assumiamo un’iniziativa forte, speriamo che la Giunta sia a fianco del Consiglio. La battaglia si può fare anche con forme estreme. Pigliaru però aveva la possibilità di chiedere di essere convocato in sede di Consiglio dei ministri per le questioni che riguardano la Sardegna».

Il capogruppo di Forza Italia ha poi chiesto uno scatto d’orgoglio alla politica: «Ciò che è successo in Catalogna viene sottovalutato da Roma – ha concluso Pietro Pittalis – la politica ha il dovere di prevenire episodi come quelli che si sono verificati a Barcellona».

Il capogruppo dei Cristiano Popolari Socialisti Pierfranco Zanchetta (Upc) si è detto d’accordo con la proposta di Sabatini. Rivolgendosi al consigliere Gianfranco Congiu, Zanchetta ha invece espresso un giudizio positivo sull’atteggiamento assunto dal presidente Pigliaru nei confronti dello Stato: «Ieri non è stata un’occasione persa. Francesco Pigliaru in modo puntuale ha portato le nostre richieste a Sergio Mattarella – ha detto l’esponente di Cps – sulla necessità di utilizzare al meglio le nostre risorse finanziarie ritengo che accanto alle grandi battaglie debbano essere combattute anche quelle più piccole. Una di queste riguarda l’utilizzo delle risorse per la sanità destinate ai comuni delle isole minori. Su  30 milioni di euro di fondi statali, le isole minori della Sardegna non ricevono nemmeno un euro».

Attilio Dedoni, capogruppo dell’Udc, ha insistito sulla necessità di rivedere i rapporti istituzionali tra la Regione e lo Stato. «Franco Sabatini ha ragione – ha detto Attilio Dedoni – è vero che c’è una sentenza della Corte Costituzionale ma ciò non impedisce trattative tra governi. La strada è quella del riconoscimento del principio di insularità. Muoviamoci in una direzione univoca. Abbiamo uno strumento referendario in mano per far riconoscere questo principio».

Ha quindi preso la parola il presidente della Regione Francesco Pigliaru che ha invocato la necessità di affrontare il tema dei rapporti con il Governo nazionale in modo unitario.

Sugli accantonamenti, Francesco Pigliaru ha ricordato che la vertenza si trascina ormai da anni: «Oggi il problema è cresciuto in modo insostenibile. Nessuno ha paura di alzare la voce, si tratta di approcci diversi – ha affermato il presidente della Regione – quando si parla di accantonamenti non si può raccontare solo una parte della storia. Certo ci saremmo aspettati una risposta diversa e siamo pronti ad alzare la voce. Ci sono però altre pagine positive come la firma del Patto della Sardegna ch ha dentro moltissime risorse in più rispetto ai 1509 milioni assegnati solitamente alla Sardegna. Se oggi parliamo di metano in modo concreto è per questo, la partita energia vale una cifra importantissima di molte centinaia di milioni. Altri milioni li abbiamo ottenuti collaborando con il Governo: il Patto per la Sardegna riconosce il problema insularità sulla base di un dossier presentato da noi. Non abbiamo risolto tutto, di fronte al presidente della Repubblica non abbiamo perso l’occasione e abbiamo ricordato che il problema insularità non si risolve solo con soldi in più ma anche con regole, con la possibilità di spendere soldi nostri per cose utili. Oggi abbiamo regole e normative di Bruxelles che ci rendono difficile spendere le risorse e garantire un vero diritto di cittadinanza. In molti casi non è un problema di soldi ma di regole sulla spendita».

Sugli accantonamenti, Francesco Pigliaru si è detto pronto ad appoggiare la battaglia del Consiglio: «La Giunta è pronta a schierarsi con il Consiglio, ricordo però che il rapporto con il Governo non finisce con gli accantonamenti. Ci sono pagine positive e negative».

Ha preso poi la parola l’on. Paolo Zedda, che ha detto: “In questi giorni si è discusso delle prospettive di indipendenza ed è stata persino presentata un’ipotesi di Costituzione della Repubblica sarda, si ipotizza un referendum sull’indipendenza della Sardegna. Ma nel frattempo come quelle persone che guardano il cielo e aspettano che si avverino i desideri, abbiamo uno Statuto della Sardegna sul quale potremmo intervenire per scrivere che la Sardegna è un’isola e ha problemi di territorio, di inquinamento del territorio, di collegamenti con il Continente. Dobbiamo iniziare a pensare a quel che si può fare davvero: siamo l’unica Regione a Statuto speciale che non ha messo mano alla sua Costituzione, scritta ai tempi in cui si andava col carro a buoi.  Perché non facciamo questo, perché non modifichiamo lo Statuto entro la fine di questa legislatura?”.

Il presidente Gianfranco Ganau ha chiesto alla commissione Sanità e alla Giunta il parere sugli emendamenti al capitolo primo del testo denominato “Proposta di ridefinizione della rete ospedaliera”.

L’on. Edoardo Tocco (Forza Italia) ha detto: “Siccome siamo ancora in alto mare col documento che stiamo discutendo, sarebbe opportuno fermarci un attimo visto che nel frattempo gli atti aziendali, i trasferimenti e i tagli vanno avanti. C’è un grande malumore negli ospedali: oggi si è perfino dimesso il primario di Oculistica del Brotzu e mi dicono che non sarà l’unico caso. Assessore, glielo dico seriamente: è il caso di fermarvi a riflettere”.

Per l’on. Emilio Usula (Rossomori) “la discussione per me deve iniziare con un plauso agli estensori di questo testo. Alla pagina 8 si parla di insularità e della difficoltà delle reti di comunicazione fra territori; si parla di territori e spopolamento. Peccato che la premessa sia condivisibile ma non tutto il resto: nelle pagine successive innescate una retromarcia e prendete ben altra direzione. Le distanze non contano più, le difficoltà di collegamento nemmeno.  Siete incoerenti con le vostre stesse premesse e con i differenti fabbisogni, tanto che questa riforma nasconde un pasticcio e un imbroglio: è un’occasione persa, come avrò occasione di spiegare più avanti”.

Per il leader sardista Christian Solinas “non è corretta la declaratoria di inammissibilità operata sugli emendamenti del Psd’Az, regolamento alla mano. Ma siccome si tratta di oltre mille emendamenti stiamo parlando di un vulnus che rimarrà in questo dibattito”.

Il presidente Gianfranco Ganau ha replicato che “si tratta di una consuetudine di questo Consiglio e non c’è possibilità di ammettere un emendamento su un emendamento soppressivo”.

Per Forza Italia è intervenuto l’on. Mariano Contu, secondo cui “non si può dimenticare che già nell’approccio al documento si colgono carenze molto evidenti. In particolare il fatto che non si conoscono i bisogni di tutti i territori e dunque si scrive un progetto sanitario senza sapere esattamente che funzione dovrà svolgere. Mancano le fondamenta e non vi siete presi la briga di verificare come si traduce, nel concreto, la vostra riforma della rete ospedaliera”.

L’on. Marco Tedde (FI) ha esordito ricordando “gli aspetti negativi di un piano che non è certo in linea con i propositi con le dichiarazioni elettorali di Pigliaru. Non possiamo condividere questa vostra riorganizzazione, disegnata a tavolino come se la Sardegna fosse la Toscana o il Piemonte. E come se non bastasse in nove mesi non siete riusciti nemmeno a nominare il direttore generale dell’Areus. Chi pagherà i danni che state facendo ai sardi? Chi pagherà per i vostri errori marchiani, che costellano questo benedetto piano? Non sono barzellette ma ci stiamo avvicinando”.

Sempre dai banchi dell’opposizione  è intervenuta l’on. Alessandra Zedda (FI) e ha parlato degli emendamenti: “Quando si citano le leggi bisognerebbe capire se sono affini alla norma e poi applicarle. Come rendiamo applicabile il DM70 con la riorganizzazione che state mettendo in piedi? E come pensate di applicarlo per alcuni ospedali e non per altri? Bisognava armonizzare la norma ministeriale con la nostra specialità e invece non è stato fatto”.

Per FLI ha preso la parola l’on. Paolo Truzzu, che ha sollevato “un problema generale per l’Aula. Ricordo Francesco Pigliaru che citò Luigi Einaudi nella prima seduta: vi pare che quest’Aula sia davvero in grado di deliberare? Non conosciamo nemmeno i conti della Sanità nel 2016”.

Per l’on. Giorgio Oppi (Udc) “non è accettabile che si dica che una struttura come Ematologia debba essere trasferita prima a ottobre, poi a novembre e ora a gennaio. Dovete evitare la confusione e darci un quadro di quel che accadrà. Ormai nessuno sa più nulla, manco se la Dialisi rimarrà a Iglesias o se andrà a Carbonia. Manca tutto, compresa la sensibilità verso i pazienti. Noi ritireremo questo primo blocco di circa 80 emendamenti soppressivi, fermo restando che agiamo alla luce del solo. Non come altri, che fanno ricomparire ciò che era già stato sparire”.

Il PDS ha preso la parola con l’on. Augusto Cherchi e ha detto: “La dotazione dei posti letto secondo il DM70 è un valore dal quale ci discostiamo al ribasso e lo facciamo tenendo conto anche dell’ospedalità privata.  Anche i tassi di occupazione per posto letto sono al di sotto della media nazionale ma dal 2011 stiamo andando a ridurre i tassi di occupazione mettendoli in linea con quelli nazionali”.

Forza Italia ha annunciato con il suo capogruppo Pietro Pittalis che “manterrà tutti i suoi emendamenti e parlerà su tutti gli emendamenti. Lo hanno detto prima di noi le organizzazioni sindacali e le organizzazioni di categoria, lo hanno detto i cittadini con i loro comitati: la riforma che state proponendo è sbagliata e fa soffrire soprattutto le aree interne della Sardegna.  Le conseguenze che rischia di produrre questo piano sono fortemente gravi e pregiudicano una sanità di qualità per tutti i cittadini sardi. Compreso quel cittadino arrivato col codice verde al Santissima Annunziata di Sassari  che è morto poco fa a Sassari in codice verde in attesa di essere visitato. Spero che su questo l’assessore Arru indaghi e individui la responsabilità, se c’è una responsabilità. Avete i numeri per approvare questo atto: fate pure. Noi non chiederemo il voto segreto, vogliamo che emerga tutta la vostra responsabilità”.

L’on. Busia (Cps) ha chiesto all’assessore Arru alcuni chiarimenti sui posti letto in Gallura. L’assessore Arru ha espresso il cordoglio per i fatti riferiti dall’on. Pietro Pittalis: “Ho chiesto informazioni e avrò maggiori dettagli su quanto è successo. Riferirò all’Aula e intanto all’Aula chiedo maggiore serenità. Non è vero che c’è un primario che si è dimesso: c’è un primario che va in pensione e si assenterà in anticipo perché ha centinaia di giorni di ferie arretrati. Diciamo anche che è di oggi la notizia secondo cui la stroke unit del Brotzu è stata inserita tra le prime dieci strutture italiane. Ecco, noi cerchiamo di fare ragionamenti articolati e di dire le cose come stanno, seguendo un fondamento scientifico nella programmazione sanitaria”.

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione l’emendamento soppressivo 4 (Pittalis – Truzzu), che è stato respinto.

Bocciati anche il 601 e il 602.

Sui posti letto del “Mater” di Olbia sono intervenuti gli onorevoli Luigi Ruggeri (Pd), Annamaria Busia e Francesco Agus (Cps) per chiedere questi ultimi una diversa formulazione dell’inciso contenuto nel testo. E’ intervenuto per chiarimenti anche il presidente Ganau e a seguire anche l’on. Oppi, secondo cui “è opportuno precisare meglio che i posti letto per la Sardegna sono 3,55 ogni mille abitanti”.

Approvato il testo del capitolo 1. 

Successivamente il Consiglio ha iniziato la discussione del secondo capitolo (Contesto regionale).

Il vice presidente della commissione Sanità Edoardo Tocco (Forza Italia) ha affermato che «la distribuzione territoriale del sistema sanitario regionale mette in primo piano la necessità di un servizio efficiente di emergenza urgenza, che però ancora non esiste, ragione di più per fermarsi e sospendere l’esame del provvedimento, considerato che il sevizio di elisoccorso partirà concretamente non prima di un anno». In questa fase, dunque, a giudizio di Tocco «saranno particolarmente esposti proprio i presidi ospedalieri più piccoli e marginali, sia dell’interno che nelle zone costiere; la riflessione che sollecitiamo ha perciò lo scopo di dare spazio alle richieste dei sardi che vivono nei piccoli centri ed hanno una situazione di grande difficoltà».

Sempre per Forza Italia, il vice capogruppo Marco Tedde ha definito il secondo capitolo del documento «quello che evidenzia di più, in negativo, le tante peculiarità della Sardegna, per cui è stato un grave errore utilizzare i modelli di altre Regioni profondamente diverse dalla nostra ed inoltre, con il sistema ipotizzato, non sarà possibile rispendere alla domanda di salute dei sardi, nemmeno negli hub di Cagliari e Sassari perché soprattutto quello sassarese è sottodimensionato». Insomma, ha sintetizzato Tedde, «emerge uno scenario di fondo preoccupante aggravato dal fatto che ancora oggi, dopo nove mesi, non esiste il settore dell’emergenza-urgenza solo a causa di problemi politici interni alla maggioranza o al Pd, situazione che però non deve interessare l’assessore, chiamato comunque a dare risposte».

Alessandra Zedda, anch’essa vice capogruppo di Forza Italia ha segnalato che, «mentre a parole si tiene in considerazione il problema dell’insularità, poi se ne prescinde in modo evidente perché, ad esempio, i due poli principali non hanno dotazioni adeguate e non si intravede una approfondita analisi socio economica dei diversi territori; da ciò emerge la mancanza di un ragionamento omogeneo e coerente che dia sostanza al problema dell’insularità e dei territori più marginali dell’Isola».

Il consigliere dei Rossomori Emilio Usula ha ribadito quanto dichiarato in precedenza, nel senso che «che da premesse di segno positivo condivisibili discendono conseguente totalmente opposte ed anzi, di fatto, si stanno creando le basi per un forte accentramento di servizi sui due poli con l’impoverimento della Sardegna centrale, già povera e meno coperta dai servizi essenziali, continuando ad alimentare malessere e spopolamento». La Sardegna invece, ha sostenuto, «deve essere considerata un unicum territoriale con una marcata interdipendenza funzionale fra tutti i territori, per realizzare equità di servizi e garanzie di sussidiarietà verso i più deboli». In conclusione, Usula ha citato l’esempio della Puglia dove si è privilegia la buona organizzazione rispetto alla mappa della distribuzione della popolazione, «nonostante la Puglia abbia caratteristiche morfologiche molto diverse dalla Sardegna e ben quattro Regioni confinanti ai quali i cittadini possono rivolgersi»

Al termine di quest’ultimo intervento il Consiglio, dopo aver respinto tutti gli emendamenti presentati, ha approvato il secondo capitolo e, successivamente, anche il terzo (Rete ospedaliera attuale) ed il quarto (Ricorso all’ospedale).

Concluse le votazioni, il presidente ha tolto la seduta comunicando che la commissione Sanità riprenderà i suoi lavori domattina alle 10.00 per proseguire l’esame degli emendamenti.

Il Consiglio regionale, invece, è stato convocato per martedì prossimo, 10 ottobre, alle ore 16.00.

[bing_translator]

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, è intervenuto ieri in occasione della visita del capo dello Stato Sergio Mattarella, a Ghilarza.

Il presidente Pigliaru accoglie il presidente della Repubblica Mattarella

Quando abbiamo preso il timone della Sardegna, tre anni e mezzo anni fa abbiamo trovato un’Isola nel pieno della crisi, che attendeva interventi incisivi e riforme profonde. Ce ne siamo presi la responsabilità fuggendo ogni demagogia e lavorando in silenzio sulle cose concrete, passo dopo passo. 
E ogni giorno, in questo senso, esercitiamo la nostra Autonomia: orientando la nostra azione di governo verso un’essenziale assunzione di responsabilità. 
Ma non sempre possiamo risolvere i problemi con le nostre sole forze. 
Pensiamo all’insularità. Per la prima volta abbiamo misurato il vero e proprio “costo di cittadinanza” dato dalla condizione geografica di isola periferica. Abbiamo mostrato in quale misura tale condizione viola il principio di eguaglianza. Non chiediamo anacronistici protezionismi, come non li chiedeva Gramsci per risolvere la questione meridionale. Chiediamo pari opportunità. 
Il Patto per la Sardegna, dando risposte specifiche a richieste specifiche ci ha fatto fare passi importanti, ma non ancora sufficienti. Per avere realmente pari opportunità, è necessario anche incidere sulla normativa europea, a partire da quella dei trasporti: troppo spesso ci rende difficile spendere in modo adeguato risorse nostre per garantire un reale diritto alla mobilità per i nostri cittadini.»
«Signor Presidente, è importante e urgente che lo Stato italiano ci affianchi con determinazione di fronte alle istituzioni europee in questa rivendicazione per noi fondamentale – ha proseguito Francesco Pigliaru -. Il nostro benessere, sia chiaro, dipende anche dalla nostra capacità di attuare riforme profonde che non possono che essere il risultato della nostra libera scelta. 
In questo momento la Sardegna è virtualmente un cantiere, con gli inevitabili disagi per i cittadini che da un cantiere conseguono. Soffriamo di mali che non sono stati curati da anni di interventi a pioggia, di risorse date senza disegno né obiettivo. Noi abbiamo scelto la via più stretta: quella del coraggio delle riforme strutturali, di progetti importanti ma mirati e realizzabili. 
E la conoscenza, la cultura, l’istruzione sono l’imprescindibile pietra d’angolo della Sardegna che stiamo costruendo. 
Il progetto di cui forse andiamo più fieri si chiama Iscol@: risorse, energie, entusiasmo che si traducono in edilizia scolastica, in tecnologia a sostegno di una didattica rinnovata e rinforzata. Quando siamo arrivati al governo i giornali denunciavano con allarmante frequenza di calcinacci caduti, di tetti crollati sui banchi. Inaccettabile. Tanto più per una regione che ha nella dispersione scolastica una delle sue piaghe più infide. E allora abbiamo dato il via ad Iscol@, che conta mille cantieri aperti e ben tremila posti di lavoro. 
Perché ora più che mai abbiamo bisogno che le nostre bambine e i nostri bambini siano istruiti, ora più che mai abbiamo bisogno di tutta la loro intelligenza. 
Voglio anche citare i dieci progetti per nuove, magnifiche scuole: per farle, tanti piccoli Comuni hanno deciso di unire le proprie forze, di pensarsi come un unico territorio. 
Ma ciò dimostra anche quanto può funzionare l’unione dei Comuni: è questo il cambiamento culturale su cui lavoriamo attraverso la programmazione territoriale, che parte dall’ascolto delle esigenze locali. 
Unirsi mantenendo ognuno le proprie specificità, ma lasciando indietro ogni localismo nocivo, è l’arma più efficace contro il grande nemico delle nostre zone interne: lo spopolamento. 
Un problema grave reso ancora più grave dalla situazione del nostro mercato del lavoro: seppure i dati più recenti ci rivelano un contesto leggermente migliorato grazie anche all’applicazione delle politiche attive, la disoccupazione è ancora drammaticamente alta, soprattutto tra i più giovani.»

«La nostra risposta forte, determinata, decisa, signor Presidente, è nelle riforme strutturali, in quei cantieri aperti cui accennavo poc’anzi. Il benessere arriva dalla crescita diffusa. Ma non c’è diffusione senza crescita e non c’è crescita senza riforme. 
In sanità ci siamo confrontati per la prima volta con il piano nazionale degli esiti, con i criteri previsti dal patto nazionale per la salute, con gli studi che individuano i livelli ottimali di cura e di collocazione delle discipline ospedaliere. Non tagliamo le risorse né chiudiamo nessun ospedale: tagliamo gli sprechi, per dare ai cittadini la certezza di essere curati nel modo migliore possibile nel più breve tempo possibile. 
Poi l’urbanistica. C’è una discussione aperta che può farci solo piacere, e a cui intendiamo offrire tutto il tempo che servirà, perché vogliamo che la nostra ricerca di un equilibrio virtuoso tra sviluppo e sostenibilità, il nostro voler favorire crescita economica e creazione di posti di lavoro intorno a un capitale naturale preservato con rigore, trovino sintesi in una legge che abbia la massima condivisione. 
Potrei proseguire soffermandomi su altri temi portanti su cui lavoriamo, dall’agricoltura – che vogliamo sia sempre più di precisione e meno ostaggio delle emergenze -, alla valorizzazione del nostro patrimonio archeologico di cui, ammirando proprio oggi le statue di Mont’e Prama e le testimonianze della civiltà nuragica, ha potuto vedere la più straordinaria espressione. 
Ma come ho detto, non possiamo e non dobbiamo far tutto da soli. Ci sono partite che vanno affrontate con lo Stato, nell’ottica di quel principio di leale collaborazione che perseguiamo con fiducia in ogni nostro agire. 
Parliamo per esempio della questione migranti. Siamo un’isola al centro del Mediterraneo, un popolo che la storia ha abituato sia alle migrazioni dall’esterno che all’emigrazione, al passaggio del mare per cercare di dare un futuro ai nostri figli. Questo ci ha insegnato il valore dell’accoglienza, e nell’affrontare la grande crisi dei nostri tempi la Sardegna ha fatto e continuerà a fare, con convinzione e generosità, la propria parte. Ciò che chiediamo è però di poter agire in un quadro di regole chiare e ben implementate, dal rispetto delle quote assegnate alla necessaria azione di contrasto verso flussi irregolari come quello che oggi muove dall’Algeria. 
Altro punto nodale è la sicurezza: gli attentati, le minacce, le intimidazioni nei confronti degli amministratori locali si susseguono con impressionante frequenza. Anche in questo caso abbiamo fatto la nostra parte, realizzando un sistema di videosorveglianza che sarà sempre più capillare. Ma non basta. Troppo spesso i nostri territori interni subiscono un costante arretramento dello Stato laddove avrebbero bisogno, al contrario, di una maggiore presenza. 
Esistono poi questioni aperte, signor Presidente, che ci vedono in un confronto intenso e a tratti acceso con lo Stato, e sulle quali mi preme particolarmente richiamare la sua attenzione. In primo luogo gli accantonamenti, che ci vengono imposti dal 2012 in modo perpetuo, senza scadenza. Da allora circa 700 milioni l’anno vengono sottratti alle politiche di sviluppo e crescita che ci sono fortemente necessarie. Entrate dunque che vengono progressivamente ridotte violando in modo sistematico e unilaterale l’articolo 8 dello Statuto speciale. Rivolgo anche a lei, signor Presidente, un forte appello a garantire una leale collaborazione tra i diversi livelli di governo al fine di superare una situazione che riteniamo non più accettabile. 
E confidiamo nella sua attenzione anche per un tema tra i più sentiti dalla nostra popolazione: le servitù militari, per le quali la Sardegna dà un contributo che riteniamo sproporzionato alla dimensione della nostra terra. Chiediamo da anni riequilibrio, cessione di beni non utilizzati, istituzione di monitoraggi ambientali indipendenti e riconversione in senso duale delle attività svolte nei poligoni. Se alcuni risultati concreti li abbiamo ottenuti recentemente, su altre questioni le nostre trattative non sono mai cessate. Ora con il ministro Pinotti ci avviamo alla firma di un accordo che va in questa direzione, fornendo alcune risposte e aprendo la via ad altre. Ciò fa ben sperare per il futuro. 
Signor Presidente, mai come in questo momento abbiamo bisogno di far crescere la fiducia dei cittadini verso le nostre istituzioni. Per farlo, dobbiamo produrre risultati concreti su questioni cruciali per la nostra gente: alcuni dobbiamo raggiungerli lavorando al nostro livello di governo, altri in stretta e leale collaborazione con il livello centrale. 
La sua visita, il suo ascolto, la sua attenzione – ha concluso Francesco Pigliaru – sono per noi fonte e segnale d’ottimismo. Per questo la Sardegna la ringrazia.»

[bing_translator]

Gianluigi Rubiu (Udc) scrive al presidente della Repubblica per chiedere un intervento sull’emergenza sbarchi migranti nel Sulcis.

«Non vorremmo che la visita del presidente della Repubblica Mattarella si trasformasse nell’ennesima inutile passerella. L’inaugurazione dell’anno accademico è sicuramente un’occasione solenne, ma non si dimentichino gli altri problemi dell’Isola, dalla disoccupazione allo sbarco continuo di migranti nelle coste della Sardegna – dice il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale -. L’arrivo di altri 80 algerini sulle spiagge del Sulcis, sul litorale di Porto Pino e al largo di Capo Teulada, ripropone l’allarme sulla pressione migratoria. Sembra una beffa, perché appena la scorsa settimana il governatore Pigliaru ha inviato una lettera  al ministro dell’Interno Marco Minniti, chiedendo di moltiplicare gli sforzi perché il passaggio di migranti dal Nord Africa cessi al più presto.»

«L’appello, di fatto, è rimasto inascoltato – aggiunge Gianluigi Rubiu – con l’emergenza che sta diventando ormai incontrollabile sulle coste del Sulcis, un territorio che non può essere il front office con l’Africa e soprattutto non è capace di sopportare un peso sociale così pesante.»

Gianluigi Rubiu, in occasione della visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha scritto al Capo dello Stato e al rappresentante del Governo per la Sardegna Emilio Dario Sensi «per manifestare il mio totale disappunto di un intero popolo sardo già stremato da una crisi senza precedenti – conclude Gianluigi Rubiu -. E’ necessario si mettano immediatamente in campo azioni forti con i pattugliamenti dell’esercito e della Marina Militare per contrastare questo sbarchi pericolosi per le nostre comunità».

 

[bing_translator]

L’approvazione a larga maggioranza arrivata in commissione Autonomia, non lascia tranquille le donne del Coordinamento3 – Donne di Sardegna (Carla Puligheddu, Simona Corongiu, Carla Medau, Rita Corda, Rita Mameli) che, in vista dell’approdo in Consiglio regionale del testo della norma sulla doppia preferenza di genere nella legge elettorale sarda, oggi hanno inviato una lettera appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere il voto palese.

Di seguito il testo integrale.

Gentile Signor Presidente, 

a nome del Coordinamento3 – Donne di Sardegna, soggetto regionale per le Politiche Paritarie, Le rivolgiamo il nostro saluto e il nostro ringraziamento per il suo arrivo in Terra Sarda: fidiamo in Lei e nella Sua autorevolezza per la questione cruciale della Democrazia Paritaria nella nostra isola. Il Coordinamento3 è costituito da sindache, amministratrici e donne rappresentanti delle istituzioni locali, riferite a tutto l’arco costituzionale, oltre ogni differenza e appartenenza; donne  rappresentanti degli Organismi di Parità, ai diversi livelli, delle Associazioni, della Politica,  del Sindacato, degli Ordini Professionali, delle Università e della società tutta:  ci preme significarLe che già nel 2013 vi era stata un’ampia e democratica mobilitazione, durata mesi,  per sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica regionale a sostegno della norma sulla Doppia Preferenza di Genere nella legge elettorale regionale. Malauguratamente, con l’escamotage del voto segreto, la norma fu bocciata in aula: un grave e inaccettabile vulnus nella democrazia paritaria che portò, nelle successive elezioni del 2014 all’elezione di sole 4 donne su 60 consiglieri, appena una in più rispetto alle prime elezioni regionali del 1949. della nostra isola. La legge nazionale n.20 del 2016, intervenuta per sanare lo squilibrio della rappresentanza di genere nelle regioni, in sintonia con tutta la recente normativa nazionale  in attuazione del dettato costituzionale, ancora oggi non è stata recepita dalla regione Sardegna.

Cogliamo l’occasione della Sua presenza, quale massima e autorevole espressione dell’unità della Repubblica, per sollecitare il Consiglio Regionale della Sardegna ad approvare quanto prima la norma sulla DPG, così come licenziata in Commissione Riforme il 28 settembre scorso, al termine di una forte e pressante mobilitazione, in atto da mesi e che ha coinvolto numerose associazioni e organizzazioni femminili. Chiediamo, come questione irrinunciabile, che la norma  sulla DPG venga votata a scrutinio palese, prima che finisca l’attuale Legislatura, a garanzia che i Principi Costituzionali, che hanno ispirato le proposte di adeguamento, vengano immediatamente recepiti, perché abbiamo il fondato timore che sia tuttora in essere il rischio del voto segreto. Non si può affermare che ci sia democrazia dove le donne non partecipano ai processi decisionali della politica, così come Lei, da tempo autorevolmente sostiene. Certe  che il nostro appello incontrerà La Sua Attenzione, Le siamo grate per la sensibilità e la fermezza che saprà comunicare ai nostri interlocutori regionali.

Cagliari, 1 ottobre 2017

Segreteria Organizzativa 

Carla Puligheddu, Simona Corongiu, Carla Medau, Rita Corda, Rita Mameli

 

[bing_translator]

La mattina di venerdì 26 maggio sarà presentato il volume Un cammino tra natura e cultura. Confronto tra Italia e Uruguay, scritto e curato dagli studenti della III A di Accoglienza Turistica e dalla III B di enogastronomia, con la partecipazione del dr. Ricardo Francisco Duarte Vargas, console generale dell’Uruguay a Milano.

Il volume è un’antologia di autori uruguaiani, italo-uruguaiani, tra cui alcuni di origine sarda, con una presentazione del paese Uruguay e uno studio sulla presenza di imprenditori anglo-tedeschi che hanno avviato  e sviluppato la fiorente industria della carne esportata in tutto il mondo, oggi divenuta uno dei siti di archeologia industriale più importanti al mondo, riconosciuto dall’Unesco.

Questa attività, inserita all’interno del progetto “Ambiente, natura e territorio attraverso le lingue e la letteratura” è stata certamente un’occasione per approfondire le competenze linguistiche degli alunni, per apprezzare le opere letterarie di autori uruguaiani e italo-uruguaiani, ma anche per favorire una didattica inclusiva. Inoltre, è stata una grande occasione per conoscere un paese molto distante dall’Italia e dalla Sardegna, ma che – come ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo recente viaggio a Montevideo – ha molti punti di contatto con la nostra terra e che, in passato, è stata meta di centinaia di migliaia di italiani che lì hanno trovato ospitalità e lavoro.

Il programma della giornata.

Ore 9,45 – Arrivo del Console Generale a Iglesias, presso l’IPIA “G. Ferraris”

Ore 10,00

Saluti

Massimo Mocci, dirigente scolastico

Emilio Agostino Gariazzo, sindaco di Iglesias

Mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo della diocesi di Iglesias

Francesco Feliziani, direttore generale dell’Ufficio Scolastico della Regione Sardegna

Ore 10,20

Visione di un breve filmato di presentazione dell’Uruguay

Ore 10,30 – Presentazione del libro Un cammino tra natura e cultura. Confronto tra Italia e Uruguay, a cura degli studenti e dei docenti

Coordina: Martino Contu, Console dell’Uruguay a Cagliari

Interventi:

Dr. Ricardo Francisco Duarte Vargas, Console Generale dell’Uruguay in Italia

Gli alunni e i docenti della III A AT e della III B ENO

Ore 11,20 – scambio di doni

Ore 11,30 – Buffet offerto dagli studenti e dai docenti dell’Istituto “G. Ferraris”, con specialità sarde ed uruguaiane.

[bing_translator]

Prima visita ufficiale, del presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, in Italia.

Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani si recherà in visita istituzionale a Roma domani, venerdì 27 gennaio 2017, per rincontrare le più alte cariche istituzionali italiane, prima visita ufficiale dopo la sua elezione a Presidente dell’assemblea parlamentare. 

Il programma della visita prevede i seguenti incontri:

  • il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Quirinale, 12.40 – 13.20
  • il presidente del Senato Pietro Grasso, a Palazzo Giustiniani, 13.30 – 14.00
  • la presidente della camera dei Deputati Laura Boldrini, a Montecitorio, 14.15 – 14.45
  • il ministro degli Affari Esteri Angelino Alfano, alla Farnesina, 15.15 – 15.45.

Antonio Tajani è stato eletto presidente del Parlamento europeo il 17 gennaio 2017.  Il presidente Antonio Tajani rimarrà in carica sino alla fine della legislatura prevista per la primavera 2019. Antonio Tajani è il primo presidente del Parlamento europeo italiano da oltre 35 anni, dalla prima elezione a suffragio universale del Parlamento europeo dell’anno 1979. 

[bing_translator]

Sabato 30 luglio l’attrice Maria Grazia Cucinotta sarà a Sant’Antioco per manifestare solidarietà al maestro di bisso Chiara Vigo. Nello scorso mese di febbraio, prima firmataria, Maria Grazia Cucinotta lanciò la petizione online su change.org per chiedere che fossero tutelati l’arte del maestro Chiara Vigo e del suo Museo del Bisso, ospitato nei locali comunali del Monte Granatico, a Sant’Antioco. La petizione rivolta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru e al sindaco di Sant’Antioco Mario Corongiu, in questi sei mesi ha raccolto la bellezza di oltre 18.000 adesioni.

«La petizione si rese necessaria – spiega Fabrizio Steri, rappresentante del Comitato per la tutela del Museo del Bisso – in quanto il Comune richiedeva al Maestro Chiara Vigo il rilascio dell’immobile per presunti problemi all’impianto elettrico dei locali del Monte Granatico, concessi al Maestro, per il suo Museo del Bisso, in comodato d’uso gratuito fin dall’autunno 2004. Malgrado la petizione di Maria Grazia Cucinotta e l’impegno di personalità dell’arte e della cultura nazionali ed internazionali per scongiurare la chiusura di un Museo e di un’arte unici al mondo, a quella prima determina datata 23/12/2015, ha fatto seguito, nel corrente mese di luglio un’ulteriore diffida del Comune per l’immediato rilascio dell’immobile, tra l’altro in piena stagione turistica e mentre il Museo continua ad ospitare centinaia di visitatori ogni giorno.»

«Alla luce della nuova diffida del Comune, e del non scongiurato rischio di chiusura del Museo, l’attrice Maria Grazia Cucinotta ha ritenuto di dover scendere in campo nuovamente, stavolta portando direttamente e personalmente la sua solidarietà al Maestro Chiara Vigo con la sua presenza al Museo domani, sabato 30 luglio 2016, alle ore 12.00 – conclude Fabrizio Steri -. L’attrice, dopo l’esposizione dei motivi che l’hanno indotta ad occuparsi in prima persona della vicenda, si rende disponibile ad un confronto con tutta la stampa presente.»

cucinotta-chiara vigo

[bing_translator]

Domani, a Cagliari, in via Cocco Ortu dalle ore 9.30 alle 12.30, si terrà una manifestazione contro il femminicidio promossa dal patronato ENAS UGL. Anche alla luce di quanto dichiarato recentemente dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’Ugl intende rafforzare la lotta al triste fenomeno del femminicidio: «Sul piano della sicurezza e del rispetto della dignità e della vita delle persone – ha detto Sergio Mattarella – va considerata, con determinazione, la violenza, spesso omicida, contro le donne. Un fenomeno inquietante, che ha assunto, in questi ultimi mesi, l’aspetto di una vera escalation. Questi gravissimi delitti sono frutto, in molti casi, di una patologica e distorta concezione della donna e del suo ruolo nella società».

«La recente denuncia di rischio di chiusura di alcuni centri antiviolenza in Sardegna – spiega il vice segretario regionale dell’Ugl Piergiorgio Piu – deve imporci una seria riflessione e di tenere alta l’attenzione.»

Nel 2015 si sono registrati più di 3000 casi di violenza e circa 6.000 episodi di percosse.  Durante la manifestazione verrà distribuito materiale sulla normativa e la tutela delle donne a cominciare dal  “congedo per le donne vittime di violenza di genere” introdotto con D.L. 80/2015 ed erogato dall’INPS affinché le donne vengano a conoscenza dei loro diritti e li facciano valere.

[bing_translator]

SlotMob A3 azzurro 2 (2)

Dopo lo Slot Mob Fest di sabato 7 maggio 2016, svoltosi in oltre 60 piazze d’Italia, nato per lanciare il Manifesto di democrazia economica e mandare una lettera al presidente Mattarella come garante della Costituzione, continuano gli slot mob anche in Sardegna!

Il prossimo sarà il 21 maggio, dalle 19,00 in poi a Sant’Anna Arresi, col patrocinio dell’Amministrazione comunale, nell’ambito della Mariapoli del Sulcis Iglesiente, incontro annuale del Movimento dei Focolari, promotore dell’iniziativa. Hanno aderito, inoltre: A.S.S.I.G.A.P. – Ass. “Giovani ieri” – Amici della Vita – Giovani per un Mondo Unito – Gruppo Folk “Nuraxi Arresi – Gruppo Folk “Sant’Anna” Movimento Umanità Nuova – Parrocchia di Sant’Anna –  ASD “Sant’Anna Arresi” – ASD San Giorgio – Pro Loco – Ass. “Punta Giara” –  Ass. “Sant’Isidoro” – Voci di Sant’Anna – Volontari del Soccorso – Volontari Protezione civile – Progetto Policoro Diocesi di Iglesias.

Il Movimento Slot Mob, oltre 120 eventi di strada cresciuti spontaneamente in tutta Italia con migliaia di persone coinvolte negli ultimi due anni, promuove la ricerca di una democrazia economica e di giustizia sociale che si esercita “votando con il portafoglio” e cioè premiando pubblicamente i titolari dei bar che non accettano di vendere i prodotti dell’azzardo (Slot, Vlt, Gratta e vinci, lotterie istantanee, ecc.).

Andando al cuore del problema, Slot Mob ha presentato sabato 7 maggio, in oltre 60 piazze del Paese, il “Manifesto di democrazia economica” che chiede di ridiscutere la concessione nella gestione dell’azzardo alle società multinazionali o che comunque ne fanno profitto

L’iniziativa ha voluto avviare un serio dibattito culturale e politico in grado di affrontare l’incentivazione ossessiva dell’azzardo prodotta in Italia in soli 20 anni con la scelta arbitraria di concedere il settore alla gestione di gruppi transnazionali, e alla loro filiera, fisiologicamente interessati al giro di denaro cresciuto in modo abnorme (88 miliardi di euro nel 2015) durante la più grave crisi, non solo economica, del dopo guerra.

In ogni manifestazione, creativa e propositiva, che si è tenuta nei diversi quartieri e paesi, oltre a premiare i baristi quali testimoni di libertà e dignità, è stata spedita, da ogni partecipante, una lettera rivolta al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come garante e custode della Costituzione.

Non si richiede un intervento dall’alto, ma un messaggio autorevole di sostegno che riconosca l’urgenza di rispondere, con dignità democratica, alla prevalenza delle ragioni del potere economico finanziario su quello politico che deve essere, invece, a servizio di tutti, soprattutto dei più deboli e indifesi. 

In Sardegna in questi mesi sono già stati organizzati diversi SlotMob, a Cagliari, a Carloforte, ad Iglesias, Oristano, a Sassari, a Selargius e a Ulassai.

Vogliamo in questo modo sensibilizzare i cittadini al problema dell’azzardo e delle dipendenze ad esso associate, rendere visibile e premiare i locali che hanno rinunciato all’introito derivante dallo sfruttamento dei più vulnerabili.

Nello slot mob di Sant’Anna Arresi, presso il bar “Pepe Nero” si vuole offrire un momento di riflessione, di testimonianza, ma soprattutto di una festa del legame sociale e del gioco sano. Sono stati invitati a ricevere una targa-premio tutti i baristi del paese che non hanno accettato di avere l’azzardo come offerta ai clienti.

Un momento semplice, ma significativo, nel quale le persone possono prendere coscienza della responsabilità, che anche attraverso un piccolo gesto, come l’acquisto di un caffè o di un aperitivo, hanno la possibilità di esercitare

Il movimento Slot Mob nato come espressione dell’economia civile, responsabile e solidale, ha coinvolto, nei diversi eventi, il mondo della scuola e dell’università, gli operatori sanitari e i movimenti sociali di diversa estrazione e provenienza.

[bing_translator]

«Un genio come Leonardo da Vinci avrebbe ammirato tantissimo questa Esposizione universale». Con questa battuta ad effetto il segretario di Stato degli Stati Uniti d’America, John Kerry, ha aperto ufficialmente la sua visita a Expo Milano 2015. Accolto dal commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, e dal Ministro per gli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, Kerry nel suo discorso di apertura ha dimostrato vivo apprezzamento per l’Italia e l’Esposizione Universale, strappando applausi a scena aperta quando ha letto una breve parte dello speech in italiano.

Davanti ad una platea ricca di personalità ed autorità, dall’ex presidente del Consiglio, Mario Monti, al presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, da Letizia Moratti a Emma Marcegaglia, il Segretario americano ha incentrato il suo intervento sulla necessità di garantire cibo sano e sufficiente per tutti, con uno sguardo rivolto al futuro, preoccupato per le generazioni che verranno, e determinato nell’apportare cambiamenti concreti. Le parole di Kerry suonano quasi come imperativi: «Dobbiamo imparare a gestire meglio il cibo che abbiamo» ha detto, e poi, ricordando il grave problema del cambiamento climatico e l’influenza negativa che questo ha sulla sicurezza alimentare, ha assicurato l’impegno degli Stati Uniti a lavorare con l’Italia e proprio per trovare soluzioni condivise.

John Kerry non ha la bacchetta magica ma ha esortato «tutte le nazioni ad impegnarsi e unirsi per intervenire velocemente. E’ necessario essere più creativi ed essere più flessibili». Solo in questo modo, secondo John Kerry, «possiamo far fronte al problema della malnutrizione e della fame, provando, tutti insieme, a sconfiggerlo».

Giuseppe Sala, nel suo intervento, ha voluto rimarcare che «la presenza degli Stati Uniti a Expo Milano 2015 è un grande successo, visto che le visite al Padiglione americano hanno superato i cinque milioni». Il Commissario Unico ha ricordato l’importanza dell’Esposizione universale, occasione unica e irripetibile per discutere di tematiche cruciali per l’avvenire del pianeta: «Ieri, in occasione del World Food Day abbiamo ospitato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, nei mesi scorsi Michelle Obama e il segretario americano dell’Agricoltura, Tom Vilsack e oggi è un grande onore avere qui John Kerry”.

Il discorso di John Kerry è stato preceduto dalle parole del ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni: «La presenza americana qui conferma la centralità della sicurezza alimentare e dei cambiamenti climatici, che poi sono il cuore di Expo Milano 2015. Speriamo che la nuova agenda delle Nazioni Unite su queste tematiche possa sensibilizzare tutta la comunità internazionale affinché si arrivi a vincere la sfida contro la fame entro il 2030».

La visita di John Kerry è proseguita nel pomeriggio con la visita a Palazzo Italia, dove ha incontrato il Presidente di Expo 2015, Diana Bracco, e successivamente proprio al padiglione degli Stati Uniti.

DAN_8877 DAN_8830DAN_8782  DAN_8997 DAN_9063 DAN_9101 DAN_9152 DAN_9188 DAN_9259 DAN_9296 PADUSA-0118581 PADUSA-0118582 PADUSA-0118585 PADUSA-0118588 PADUSA-0118592  DAN_8519 DAN_8558 DAN_8580 DAN_8602 DAN_8646 DAN_8653 DAN_8702DAN_8505