24 November, 2024
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Settimana ricca di appuntamenti alla Fabbrica del Cinema della Grande Miniera di Serbariu, promossi dal CSC Carbonia della Società Umanitaria, tutti a ingresso gratuito.

Giovedì 18 novembre, alle ore 21.00, proiezione del film “Cercando Grazia” della regista Maria Grazia Perria che sarà presente in sala e dialogherà con le spettatrici e gli spettatori.

Martedì 23 novembre, sempre alle ore 21.00, nella Sala Fabio Masala della Fabbrica del Cinema, serata dedicata ai cortometraggi con “Corti in Sala”. 

Lunedì 22 novembre, alle ore 17.30, alla Fabbrica del Cinema, infine, il critico Sergio Naitza incontrerà Luca Martera, documentarista, specialista di archivi, esperto in ricerche storico-investigative, giornalistiche e audiovisive tra Italia e Stati Uniti e autore del libro “Harlem, il film più censurato di sempre” che verrà presentato al pubblico. A seguire proiezione del film del 1943 “Harlem” di Carmine Gallone con attori protagonisti Massimo Girotti ed Amedeo Nazzari.

Dopo la prima tappa di fine agosto a Carloforte, si appresta a sbarcare a Cagliari Creuza de Mà, il festival di musica per cinema diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, per completare – sabato 18 e domenica 19 – il cammino della sua quindicesima edizione, con la sezione dedicata al cinema muto musicato dal vivo. E sarà tutto nel segno di “Sonos ‘e memoria” l’appuntamento in programma nel capoluogo sardo, dove il celebre cine-concerto ritorna in scena il 18.00 sera – all’Arena Parco della Musica, con inizio alle 21.00 – dopo ben diciotto anni.
 
Ideato e diretto da Gianfranco Cabiddu, lo spettacolo – che ha debuttato nel 1995 al cinquantaduesimo Festival del Cinema di Venezia per girare poi in Italia e all’estero, nel corso degli anni, sempre con grande successo – si basa su un film di montaggio realizzato dallo stesso regista con immagini d’archivio dell’Istituto Luce; immagini in bianco e nero girate in Sardegna tra gli anni Venti e Cinquanta del Novecento, e musicate dal vivo da un ensemble di musicisti di estrazioni e ambiti stilistici differenti diretto da Paolo Fresu; con Furio Di Castri al contrabbasso e Federico Sanesi alle percussioni, ne fanno parte il grande maestro di launeddas Luigi Lai (ottantanove anni compiuti lo scorso luglio) e gli altri artisti sardi che compongono il cast fin dal debutto: Mauro Palmas alla mandola, la cantante Elena LeddaAntonello Salis alla fisarmonica, Carlo Cabiddu al violoncello, il coro Su Cuncordu ‘e su Rosariu di Santu Lussurgiu, oltre allo stesso Paolo Fresu alla tromba e al flicorno.
 
“Sonos ‘e memoria” sarà anche al centro dei due appuntamenti in agenda l’indomani, domenica 19: il primo, alle 10.30 nella sala “Nanni Loy” dell’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario, in via Trentino, è una tavola rotonda che indagherà sul lascito culturale e musicale di “Sonos ‘e memoria” con la partecipazione dei musicisti e attraverso gli interventi degli etnomusicologi Ignazio Macchiarella e Marco Lutzu, dell’antropologo Francesco Bachis, di Gigliola Sulis, docente di letteratura italiana all’Università di Leeds, e dello studioso e critico cinematografico Sergio Naitza. Proposto in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari, “25 anni di Sonos ‘e memoria: la Tradizione è la vita che continua”, questo il titolo dell’incontro, è dedicato alla memoria di quattro personalità scomparse in anni recenti, che hanno legato i loro nomi al progetto “Sonos ‘e memoria”: Giovanni Ardu, voce bassu del coro Su Cuncordu ‘e su Rosariu di Santu Lussurgiu, lo scrittore Salvatore Mannuzzu, l’antropologo e scrittore Giulio Angioni, ed il medico e scrittore Giorgio Todde.
 
Poi, in serata, alle 21.00, Creuza de Mà tornerà al Parco della Musica per l’ultimo atto della sua quindicesima edizione: la proiezione di Passaggi di tempo, il viaggio di Sonos ‘e memoria”, il pluripremiato documentario diretto nel 2005 da Gianfranco Cabiddu che, dieci anni dopo il debutto, ripercorre l’avventura artistica e umana dello spettacolo: un “film sul film”, un mix di fiction, musica e documentario, un viaggio nella genesi di “Sonos ‘e memoria”, nel suo “dietro le quinte” e nell’intreccio di legami fra i suoi protagonisti e fra questi e la Sardegna.

Sonos e memoria

Sonos e memoria

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Prende il via domani, giovedì 5 dicembre, al Greenwich di Cagliari (ore 18.00, ingresso libero, introduzione del critico cinematografico Sergio Naitza), la rassegna “Cinema e censura”, promossa dall’associazione culturale Settima Arte, con il contributo della Regione Sardegna, Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport. Si tratta di 15 proiezioni divise in quattro blocchi più un seminario con lo storico del cinema Tatti Sanguineti, che alla censura ha dedicato studi e saggi, autore del documentario “Giulio Andreotti – Il cinema visto da vicino” (il racconto di come l’Italia democristiana del dopoguerra manovrò il cinema) previsto nel cartellone. Censura però non è solo l’intervento dell’occhialuto moralizzatore che si erge a difensore del comune senso del pudore: lo è anche quella che subiscono gli autori, penalizzati dai diktat dei produttori. È il caso del primo film in programma: “Greed” (Rapacità) del genio Erich von Stroheim, un affresco del muto, girato nel 1924, uno dei capolavori maledetti e mutilati della storia del cinema. Durava 4 ore, il produttore lo fece ridurre a 100 minuti: ma quel che resta è un film di una forza visiva unica, dove realismo e simbolismo concorrono a mettere in luce i guasti di una società americana votata al denaro e all’avarizia. In questo primo blocco sono previsti “Freaks” (1932) di Tom Browning, altro film con l’etichetta di maledetto, che restituisce umanità ai fenomeni da baraccone, riflessione sulla diversità fisica e sull’accettazione. A seguire “Diavolo in corpo” (1946) di Claude Autant-Lara, la storia di un amore adolescenziale e proibito fra un giovane e una donna sposata e “Jules e Jim” (1962) di François Truffaut, il libero triangolo fra una donna e due uomini: film che furono osteggiati dalla censura per la capacità di indagare sugli anfratti dell’amore fuori dalle rigide e bacchettone morali dell’epoca.

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Domani, venerdì 22 novembre, a Cagliari, la dodicesima edizione del PuntodiVistaFilmFestival, Concorso itinerante internazionale di cinematografia, rende omaggio al maestro del cinema Sergio Leone. Ospiti della terza serata, in programma al Teatro Adriano di via Sassari 16, lo scrittore, sceneggiatore, regista e docente Italo Moscati, il giornalista Sergio Naitza ed il musicista Daniele di Bonaventura.

L’appuntamento, a partire dalle 20.30, sarà l’occasione per ricordare il leggendario regista attraverso l’analisi tecnica delle sue opere e i racconti di Italo Moscati, con aneddoti meno noti tratti dal suo libro “Sergio Leone. Quando i fuorilegge diventano eroi”. Autore e sceneggiatore per la Rai, dove ha ricoperto anche l’incarico di vicedirettore di Rai educational, Moscati ripercorre la brillante carriera di uno dei registi più acclamati al mondo, tracciandone un profilo umano oltre che professionale.

La colonna sonora dell’incontro è affidata a Daniele Di Bonaventura, musicista tra i più apprezzati del panorama jazz internazionale. In programma una scaletta musicale con alcuni dei più celebri motivi legati al cinema eseguiti al pianoforte. Nato a Fermo, Daniele di Bonaventura è compositore-arrangiatore, pianista-bandoneonista, che ha coltivato sin dall’inizio della sua attività un forte interesse per la musica improvvisata pur avendo una formazione musicale di estrazione classica. Le sue collaborazioni spaziano dalla musica classica a quella contemporanea, dal jazz al tango, dalla musica etnica alla world music, con incursioni nel mondo del teatro del cinema e della danza. In occasione del PuntodiVistaFilmFestival l’artista presenterà al pubblico una selezione di brani tratti dal suo nuovo disco “Romanze senza parole”.

Nel corso della serata sarà presentato il secondo gruppo di opere finaliste e in gara per la dodicesima edizione del PuntodiVistaFilmFestival:
“La ricetta della mamma”, di Dario Piana (Italia)
“Identical”, di Marco Huertas” (Spagna)
“Tight spot”, di Kevin Haefelin (Svizzera)
“Mr Angle”, di Mattia Biolli (Italia)
“Il nostro concerto”, di Francesco Piras (Germania/Italia)

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Al via martedì 29 ottobre a Cagliari la dodicesima edizione de PuntodiVistaFilmFestival, Concorso itinerante internazionale di cinematografia, che fino al 12 dicembre ospiterà al Teatro Adriano di Cagliari proiezioni, incontri, spettacoli e degustazioni coinvolgendo protagonisti ed esperti del mondo, del cinema, del giornalismo, del teatro, della musica e del fumetto.

Oltre 1200 cortometraggi in gara arrivati da tutto il mondo: Norvegia, Argentina, Colombia, Algeria, Cile, Messico, Cuba, Iran, Iraq, Corea, Kenya, Indonesia, Israele e Venezuela. Opere che saranno selezionate dalla commissione artistica presieduta dal direttore della fotografia Pippo Ciliberto.

Tra gli ospiti della XII edizione Ferdinando Vicentini Orgnani, autore del film ”Ilaria Alpi: il giorno più lungo”, l’attore siciliano Enrico Lo Verso, il popolare attore Remo Girone, interprete del celebre Tano Cariddi nello sceneggiato televisivo La piovra, l’attore, comico e cantante Francesco Salvi. Madrina della serata finale l’attrice Eliana Miglio.

Tra le novità del Festival, che da dodici anni offre uno spazio di scambio e incontro tra pubblico e professionisti del settore, il Concorso/Festival in viaggio, che trova ospitalità in diversi Comuni dell’Isola dove saranno organizzati eventi di spettacolo tra cinema e musica, teatro, letteratura in relazione alle peculiarità culturali, ambientali, economiche e turistiche del singolo territorio. Altra novità è il concorso “Il cinema in tasca”, dedicato ai giovani dei comuni aderenti al progetto e riservato a corti inediti prodotti con videotelefonino.

La prima serata in programma martedì 29 ottobre sarà dedicata al cinema e al giornalismo d’inchiesta. Ospite della serata il regista Ferdinando Vicentini Organi, autore del film, Nastro d’argento nel 2003, “Ilaria Alpi – Il più crudele dei giorni”, pellicola che ripercorre l’ultimo mese di vita della giornalista Rai e del suo operatore di riprese Miran Hirovatin, uccisi il 20 marzo 1994 a Mogadiscio in Somalia.

Ad aprire la serata l’attrice Manuela Loddo, che presenterà in anteprima un estratto dello spettacolo “Donne, passione… rivoluzioni”, dedicato alla prima giornalista investigativa che tra la fine dell’’800 e i primi del ‘900 rivoluzionò il modo di fare giornalismo attraverso metodi esemplari e percorsi di indagine diventati punto di riferimento e stimolo del successivo e odierno giornalismo.

PROGRAMMA

Martedì 29 ottobre

Il cinema denuncia. Tra petrolio, guerre e sporchi affari “Verità celate: il caso Ilaria Alpi” ore 10.30 – Matinée per le scuole al Cinema Greenwich Proiezione del film “Ilaria Alpi: il giorno più lungo”. A seguire incontro con il regista ore 20.30 – Teatro Adriano, monologo introduttivo a cura di Manuela Loddo. A seguire incontro con il regista Ferdinando Vicentini Orignani e l’ex ambasciatore Antonio Marongiu Divagazioni musicali a cura di Simone Pittau. Conduce la giornalista Simonetta Selloni, vice presidente dell’Assostampa sarda

Mercoledì 30 ottobre Il cinema denuncia. Tra petrolio, guerre e sporchi affari “Verità celate: il caso Ilaria Alpi” ore 11.00 – Matinée per le scuole nella Sala Teatro di Sorgono Proiezione del film “Ilaria Alpi: il giorno più lungo”. A seguire incontro con il regista Ferdinando Vicentini Orignani ore 18.30 – Premiazione Concorso giovani “Il cinema in tasca”.

Martedì 5 novembre ore 20.30 – Teatro Adriano, proiezioni I gruppo cortometraggi finalisti A seguire Racconti di cinema: l’esperienza del mestiere Incontro con l’attore Remo Girone. Divagazioni musicali, con Gianni Coscia.

Mercoledì 13 novembre ore 20.30 – Teatro Adriano, proiezioni II gruppo cortometraggi finalisti. A seguire Racconti di cinema: la recitazione “L’attore si racconta” Incontro con l’attore Enrico Lo Verso Divagazioni musicali con Marcella Carboni.

Venerdì 22 novembre ore 20.30 – Teatro Adriano, proiezioni III gruppo cortometraggi finalisti. A seguire I Maestri del Cinema. Il cinema di Sergio Leone “Quando i fuorilegge diventano eroi” Incontro con Italo Moscati e Sergio Naitza Divagazioni musicali con Daniele Di Bonaventura.

Mercoledì 27 novembre 

Ore 20.30 – Teatro Adriano, proiezioni IV gruppo cortometraggi finalisti. A seguire Cinema e sport. L’attore e il campione “Passioni, tensioni” Incontro con Francesco Salvi e Bepi Vigna Divagazioni musicali a cura di GianMario Solinas

Giovedì 12 dicembre 

Ore 20.30 – Teatro Adriano Premiazioni con la presenza dei vincitori. A seguire incontro con l’attrice Eliana Miglio, in dialogo con il giornalista e scrittore Diego Pisati Divagazioni musicali a cura di Fabio Piazzalunga e Manuela Loddo

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Ultima giornata di programmazione domani, domenica 20 ottobre, per la sesta edizione del Cagliari film festival, in corso nel Teatro Massimo di Cagliari.
Si comincia la mattina alle 12.00, con le lezioni di cinema, storia e didattica: il critico Gianni Olla, in dialogo con lo storico Luciano Marrocu, terrà una lezione su “I rapporti tra storia, politica e cinema nel ventennio Sessanta/Settanta”.
Alle 18,30 si ricomincia : saranno riproposti i due cortometraggi presentati a settembre , “Ausonia” (2019) di Giulia Camba ed Elisa Meloni e “Paese Museo 1968-2018” (2019) di Andrea Mura.
Poi spazio alle proiezioni di tre documentari che ripercorrono la storia del cinema: alle 19.00 sarà proposto “Omaggio a Bernardo Bertolucci” (ITA, 2019) di Jacopo Quadri, che del grande regista scomparso è stato il montatore. Alle 20.00, alla presenza del regista Sergio Naitza, sarà proiettato invece “L’ultimo pizzaiolo” (ITA 2019), un viaggio nelle sale cinematografiche chiuse della Sardegna, abbandonate e decadenti per raccontare un pezzo di memoria collettiva.
La chiusura di sipario di questa edizione del festival è affidata, alle 21,30, a “Segretarie. Una vita per il cinema” (Italia, 2019), documentario di Raffaele Rago e Daniela Masciale, in cui sei segretarie personali raccontano com’era lavorare nel mondo del cinema quando i film italiani vincevano un premio dopo l’altro, a Venezia come a Los Angeles. Per l’occasione i registi saranno presenti in sala.
All’interno della rassegna, nello spazio espositivo antistante la Sala M2, c’è la proposta artistica del network hOMe: si tratta del video di Daniela Frongia “Sul profilo degli alberi”, e di quello di Daniela Masia “Spectacular spectacular”. I lavori sono accompagnati da un’esposizione fotografica.
Il biglietto d’ingresso costa 5 euro, e comprende l’iscrizione Fic (Federazione italiana cineforum) per l’intera giornata di seminari e proiezioni. Ridotto studenti: 3 euro.

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Salvaguardia dell’ambiente, cambiamenti climatici, tutela del lavoro, migrazioni, diritti di chi si mette in viaggio, memorie collettive. Sono questi i temi al centro della sesta edizione del Cagliari Film Festival, rassegna di impegno civile organizzata dall’Associazione culturale Tina Modotti.

Dopo gli appuntamenti di maggio con Uliano Lucas e Gianni Olla, durante i quali si è riflettuto sul Sessantotto, e l’anteprima dedicata agli autori sardi del 27 settembre, da venerdì si entra nel vivo, con un ricco programma che andrà avanti sino a domenica.

Saranno proposti dodici film che si intrecceranno con quattro lezioni di cinema, presentazioni con autori e autrici e alcuni esperti ed esperte di critica cinematografica e didattica dell’audiovisivo. Sono in arrivo per l’occasione, in collaborazione con la Fondazione Sardegna Film Commission, il regista Mario Brenta (uno dei fondatori e tra i principali animatori di Ipotesi Cinema – laboratorio cinematografico, scuola-non-scuola, ideato da Ermanno Olmi), la documentarista Karine de Villers, Vanessa Roghi, storica della cultura e della scuola italiana che da dieci anni scrive per Rai Tre documentari per la Grande storia, Claudio Cadei, autore della colonna sonora del docu-fiction Il raccolto. In sala anche Raffaele Rago e Daniela Masciale con il documentario Segretarie Una vita per il cinema. Partecipano il critico Gianni Olla, il regista e critico cinematografico Sergio Naitza e lo storico Luciano Marrocu.

Venerdì 18 ottobre, nel Teatro Massimo si comincia alle alle 10,30 quando sarà proiettato, in un matinée per le scuole, il documentario “Domani” (Francia, 2017, 118’) di Cyril Dion e Mélanie Laurent. I due registi si spostano on the road attraverso dieci paesi per incontrare i fautori di un nuovo modello ecosostenibile e di una più virtuosa visione del mondo. L’appuntamento è organizzato in collaborazione con l’associazione culturale L’Uomo che pianta gli alberi di Cagliari.

Si prosegue nel pomeriggio: alle 17,30, in continuità con il tema proposto dal festival la scorsa primavera, si parla di Sessantotto con “Il grande sogno” (Italia, 2009, 101’) film di Michele Placido che rievoca le storie di studenti borghesi in lotta con la società per un mondo senza ingiustizie. Alle 19,30 spazio al tema delle migrazioni con la proiezione di “L’ordine delle cose” (Italia, 2017,112’), film di Andrea Segre, candidato al Nastro d’argento per il miglior soggetto. Un racconto sulla strategia dell’Italia di bloccare in Libia chi è intenzionato a provare il viaggio su un gommone, e che fa capire che cosa comporta questa decisione in termini di diritti umani violati.

Alle 21,30, alla presenza dei registi Mario Brenta e Karine de Villers, sarà proiettato in anteprima regionale “Il sorriso del gatto” (Italia, 2018, 62’), vincitore del Premio Migliore Documentario Italiano al Cinemambiente 2019: uno sguardo sulla crisi e il declino della società occidentale nell’era della globalizzazione.

Sabato 19 ottobre, alle 10,30, ancora un matinée dedicato alla scuola con la replica del documentario “Domani”. Il pomeriggio dalle 17,30 è dedicato a Lezioni di cinema, storia e didattica. Si parte con Gianni Olla che, a partire dal suo saggio “A morte i padri. Cinema e film negli anni della contestazione 1964-1976″ (2018 Cuec), propone un approfondimento su “Film, politica e estetica: la lunga fine del cinema popolare e le vagues europee”. Prosegue un intervento di Luciano Marrocu su “I Rapporti tra storia, politica e cinema nel Ventennio Sessanta/Settanta”.

In collaborazione con la rassegna letteraria Storie in trasformazione, alle 18,30 arriva Vanessa Roghi che parlerà di “Analizzare e utilizzare i programmi televisivi nella didattica della storia”. Dalle 19,30, spazio alle proiezioni: si comincia con La Grande Storia. Don Milani il dovere di non obbedire (2017) della stessa Vanessa Roghi,documentario girato per il programma Rai La Grande Storia che ripercorre la straordinaria vita di un uomo, un prete, che saprà andare contro tutti e tutto, sempre schierandosi dalla parte degli ultimi.

Alle 21,30 si chiude con la proiezione di un inedito docu- musical: “Il raccolto” (ITA, 2017, 73′) di Andrea Paco Mariani, in cui il regista racconta la storia di Gurwinder, rappresentativa di un vasto universo di sfruttamento, quello della comunità Sikh, stanziata stabilmente nella zona dell’agro Pontino e il suo rapporto con il mondo del lavoro, uomini piegati nei campi a lavorare, senza pause, che attraversa oggi l’Italia intera. Sarà presente in sala l’autore della colonna sonora Claudio Cadei.

Domenica 20 ottobre ancora Lezioni di cinema, storia e didattica con Gianni Olla che, alle 12.00, terrà una lezione su “I rapporti tra storia, politica e cinema nel ventennio Sessanta/Settanta” in dialogo con Luciano Marrocu.

Alle 18,30 saranno riproposti i due cortometraggi presentati a settembre, “Ausonia” (2019) di Giulia Camba ed Elisa Meloni e “Paese Museo 1968-2018” (2019) di Andrea Mura.

In serata spazio alle proiezioni con tre documentari che ripercorrono la storia del cinema: si parte alle 19.00, con “Omaggio a Bernardo Bertolucci” (ITA, 2019) di Jacopo Quadri, che del grande regista scomparso è stato il montatore. Alle 20.00, alla presenza del regista Sergio Naitza, sarà proposto invece “L’ultimo pizzaiolo” (ITA 2019), un viaggio nelle sale cinematografiche chiuse della Sardegna, abbandonate e decadenti per raccontare un pezzo di memoria collettiva.

La chiusura di sipario di questa edizione del festival è affidata, alle 21,30, a “Segretarie. Una vita per il cinema” (Italia, 2019), documentario di Raffaele Rago e Daniela Masciale, in cui sei segretarie personali raccontano com’era lavorare nel mondo del cinema quando i film italiani vincevano un premio dopo l’altro, a Venezia come a Los Angeles. Per l’occasione i registi saranno presenti in sala.

All’interno della rassegna, nello spazio espositivo antistante la Sala M2, arriva una proposta artistica del networkhOMe: si tratta del video di Daniela Frongia “Sul profilo degli alberi”, e di quello di Daniela Masia “Spectacular spectacular”. I lavori saranno accompagnati da un’esposizione fotografica.

 

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Creuza de Mà, il festival di musica per cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, quest’anno alla sua edizione numero tredici, vive domani (sabato 12 ottobre) la seconda giornata della sua tranche cagliaritana (dopo quella di metà settembre a Carloforte), in corso fino a domenica al Cineteatro “Nanni Loy” dell’ERSU, in via Trentino.
Il programma della mattinata propone alle 10.30 il consueto appuntamento con la masterclass sulla musica per il cinema dedicata agli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia – Musica per cinema e Suono di Roma, agli studenti del Conservatorio e del Corso di laurea magistrale in Scienze della produzione multimediale dell’Università di Cagliari: protagonisti dell’incontro, aperto anche al pubblico, Agostino Ferrente, Letizia Caudullo, Andrea Pesce e Cristiano De Fabritiis, rispettivamente regista, montatrice e autori delle musiche di “Selfie”, il film in visione il giorno prima.
Due lungometraggi “made in Sardegna” caratterizzano le proiezioni del pomeriggio. Si comincia alle 16 con il docufilm di Davide Melis (presente all’appuntamento) “A Bolu”: un racconto corale, un viaggio alla scoperta di una delle più importanti e originali espressioni culturali dell’isola dei nuraghi, il Canto a Tenore, inserito nel 2005 dall’UNESCO tra i Capolavori del Patrimonio Immateriale dell’umanità. Un film in cui il Tenore stesso è voce e protagonista del racconto e dei canti, nei diversi scenari dove questa tradizione è ancora viva e genuina, lontana dalle manifestazioni prettamente folkloristiche.
A seguire, un successo della recente stagione cinematografica: “L’uomo che comprò la luna”, secondo lungometraggio (dopo “L’arbitro”) di Paolo Zucca: un road movie sardo per una commedia stralunata, con Jacopo Cullin nei panni del protagonista e le musiche firmate da Andrea Guerra, entrambi presenti alla proiezione, con inizio alle 18.30, insieme al regista cagliaritano, così come, l’indomani mattina, alla terza ed ultima masterclass di musica per cinema, in programma alle 10.30, al Cineteatro Nanni Loy.
Il binomio Cinema e Sardegna caratterizza anche gli ultimi appuntamenti di domenica 13, nel pomeriggio e in serata. Il primo è la proiezione, alle 16.00, del documentario “L’ultimo Pizzaiolo“; presente alla proiezione, il regista Sergio Naitza – giornalista professionista, critico cinematografico, documentarista – sarà anche tra i partecipanti all’incontro in programma alle 17.30, sulla figura di Ennio Porrino, il grande compositore cagliaritano di cui ricorre il sessantesimo anniversario della scomparsa, e sulla sua musica legata alle immagini, al cinema e al teatro, in rapporto alla tradizione sarda. Moderati da Gianluca Floris, presidente del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, interverranno il direttore dello stesso istituto Giorgio Sanna, la figlia di Ennio Porrino, Stefania, regista, docente, autrice di testi teatrali, sceneggiatrice e musicista, e la musicologa Myriam Quaquero, autrice di una monografia sul compositore. Completa il parterre di relatori Franca Farina, curatrice della Cineteca Nazionale che ha provveduto al restauro della pellicola, recuperata nel 2015, di “Altura”, il primo film girato in Sardegna nel dopoguerra: un film di taglio neorealista, diretto nel 1949 da Mario Sequi, con un cast in cui spiccano i nomi di attori del calibro di Eleonora Rossi Drago, Massimo Girotti e Roldano Lupi, e che si avvalse per le musiche della firma autorevole, appunto, di Ennio Porrino.

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Dopo la riuscita sei giorni di metà settembre a Carloforte, Creuza de Mà, il festival di musica per cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, vive a Cagliari, questo fine settimana, la seconda parte della sua edizione numero tredici. In programma venerdì, sabato e domenica (11, 12 e 13 ottobre) una fitta agenda di impegni (tutti a ingresso gratuito) al Cineteatro “Nanni Loy” dell’ERSU, in via Trentino, con masterclass, incontri, proiezioni di film e documentari, compresa un’autentica chicca: la copia ritrovata di “Altura”, il primo film girato in Sardegna nel dopoguerra, con le musiche di Ennio Porrino.
Tra gli ospiti, i compositori Francesco Cerasi ed Andrea Guerra, la montatrice Letizia Caudullo, l’attore Jacopo Cullin, i musicisti Andrea Pesce e Cristiano De Fabritiis, i registi Simone Aleandri, Agostino Ferrente e Paolo Zucca.
Anche in questa tranche cagliaritana, il versante didattico del festival ha un rilievo di primissimo piano, come ormai da diverse edizioni a questa parte. Nel palinsesto delle tre giornate, la mattina è dunque interamente dedicata alle masterclass sulla musica per il cinema: un appuntamento formativo rivolto agli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia – Musica per cinema e Suono di Roma, agli studenti del Conservatorio e del Corso di laurea magistrale in Scienze della produzione multimediale dell’Università di Cagliari, ma aperto anche al pubblico. Inaugura la serie, venerdì 11, alle 10.30, Francesco Cerasi sul tema del lavoro del musicista con le immagini, la registrazione musicale, il rapporto tra registi e musicisti, montaggio e edizione del suono.
Classe 1980, compositore e produttore musicale, autore di oltre cinquanta titoli tra cinema, tv e documentari, Cerasi parteciperà anche alla proiezione di “Cusutu ‘n coddu (Cucito addosso)” di cui firma le musiche, che inaugura alle 16.30 il ciclo di film in visione ogni pomeriggio. Girato nel 2012, il cortometraggio di Giovanni La Pàrola è ambientato alla fine dell’Ottocento in un piccolo feudo siciliano, dove un gruppo di contadini si rivolta contro il proprietario terriero.
Simone Aleandri è invece il regista del documentario in programma a seguire, “As time goes by – L’uomo che disegnava i sogni”: un viaggio nella vita di Silvano Campeggi, in arte Nano, l’ultimo grande illustratore del cinema che con i suoi manifesti – da “Via col vento” a “West Side Story”, passando per “Casablanca” e “Ben Hur” – ha fatto sognare generazioni di spettatori prima ancora di entrare in sala.
Due sedicenni, amici inseparabili, che vivono nel Rione Traiano di Napoli sono i protagonisti reali di “Selfie”, il docufilm di Agostino Ferrente che chiude le proiezioni di venerdì 11. I due adolescenti hanno accettato la proposta del regista di riprendersi attraverso un iPhone, raccontando così la loro quotidianità di ragazzi, in una realtà complicata come quella delle periferie della città partenopea. Insieme al regista, presenti in sala anche Letizia Caudullo, che ha curato il montaggio del film, e Andrea Pesce e Cristiano Defabritiis, autori delle musiche.
In serata (venerdì e poi l’indomani) il festival si sposta all’Auditorium del Conservatorio per un altro impegno didattico proposto in occasione del dodicesimo Premio Andrea Parodi, il contest dedicato alla world music organizzato dalla Fondazione intitolata al grande cantante sardo scomparso tredici anni fa, in programma da giovedì 10 a sabato 12: Cine Campus, questo il titolo, è un percorso di formazione di musica per cinema organizzato dall’associazione Backstage per il festival Creuza de Mà in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia e la Fondazione Sardegna Film Commission.
Reduci dalla proiezione del giorno prima di “Selfie”, Agostino Ferrente, Andrea Pesce, Cristiano De Fabritiis e Letizia Caudullo saranno al centro della masterclass sul lavoro del regista e del montatore con la musica e i suoni che apre la giornata di sabato 12, alle 10.30, al Cineteatro Nanni Loy.
Due film “made in Sardegna” caratterizzano le proiezioni del pomeriggio. Si comincia alle 16.00, con il lungometraggio di Davide Melis (presente in sala) “A Bolu”: un racconto corale, un viaggio alla scoperta di una delle più importanti e originali espressioni culturali dell’isola dei nuraghi, il Canto a Tenore, inserito nel 2005 dall’UNESCO tra i Capolavori del Patrimonio Immateriale dell’umanità. Un film in cui il Tenore stesso è voce e protagonista del racconto e dei canti.
A seguire, alle 18.30, un successo della recente stagione cinematografica: “L’uomo che comprò la luna”, secondo lungometraggio (dopo “L’arbitro”) di Paolo Zucca: un road movie sardo per una commedia stralunata, con Jacopo Cullin nei panni del protagonista e le musiche firmate da Andrea Guerra, entrambi presenti alla proiezione insieme al regista cagliaritano, così come, l’indomani mattina, domenica 13, alla terza e ultima masterclass di musica per cinema, come sempre alle 10.30, al Cineteatro Nanni Loy.
Il binomio Cinema e Sardegna caratterizza anche gli ultimi appuntamenti in cartellone nel pomeriggio e in serata. Il primo è la proiezione, alle 16.00, del documentario di Sergio Naitza “L’ultimo Pizzaiolo”, un viaggio nelle sale cinematografiche della Sardegna chiuse, abbandonate e decadenti, per raccontare un pezzo di memoria collettiva attraverso i ricordi e gli aneddoti di tre anziani proiezionisti e del “pizzaiolo”, appunto, lo storico distributore di “pizze”, le bobine dei film in pellicola.
Presente alla proiezione, Sergio Naitza – giornalista professionista, critico cinematografico, documentarista – è anche tra i partecipanti all’incontro in programma alle 17.30, sulla figura di Ennio Porrino, il grande compositore cagliaritano di cui ricorre il sessantesimo anniversario della scomparsa, e sulla sua musica legata alle immagini, cinema e teatro, in rapporto alla tradizione sarda. Moderati da Gianluca Floris, presidente del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, interverranno il direttore dello stesso istituto Giorgio Sanna, la figlia di Ennio Porrino, Stefania, regista, docente, autrice di testi teatrali, sceneggiatrice e musicista, e la musicologa Myriam Quaquero, autrice di una monografia sul compositore. Completa il parterre di relatori Franca Farina, curatrice della Cineteca Nazionale che ha provveduto al restauro della pellicola, recuperata nel 2015, di “Altura”, il primo film girato in Sardegna nel dopoguerra: un film di taglio neorealista, diretto nel 1949 da Mario Sequi, con un cast in cui spiccano i nomi di attori del calibro di Eleonora Rossi Drago, Massimo Girotti e Roldano Lupi, e che si avvalse per le musiche della firma autorevole, appunto, di Ennio Porrino.
Un degno finale, dunque, per la tredicesima edizione di Creuza de Mà, organizzata dall’associazione culturale Backstage con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, ed Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), della Fondazione Sardegna Film Commission, del comune di Carloforte e del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Spettacolo), del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Fondazione di Sardegna, del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, dell’E.R.S.U. di Cagliari, del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” e del
CSC-Centro Sperimentale di Cinematografia.

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Il “Sardinia Film Festival – XIV edizione” riparte con una seconda anteprima sassarese ricca di proiezioni, prime visioni e tanti eventi collaterali. Dopo l’Accademia delle Belle arti, ad accogliere il Premio internazionale dedicato al cortometraggio, dal 24 al 26 giugno sarà il meraviglioso scrigno di Palazzo di Città.

Al Civico, il festival organizzato dal Cineclub Sassari ripartirà lunedì pomeriggio, alle 15.00, con le proiezioni delle opere in concorso: il primo lavoro è “Rwanda” del regista italiano Riccardo Salvetti (Fiction), il secondo “Grrl!” dello spagnolo Daniel Suberviola (Documentary) ed il terzo “In her shoes” dell’italiana Maria Iovine (Fiction).

Alle 18, un appuntamento dedicato all’universo femminile, sarà la tavola rotonda “Focus Donna”, realizzata in collaborazione con l’associazione “noiDonne2005”. Al fine di esplorare storie universali al femminile da più punti di vista, interverranno Carla Bassu, docente associata di Diritto Pubblico comparato nell’Università di Sassari, Romina Deriu, sociologa e docente dell’Accademia turritana ed Elisabetta Sedda, curatrice del libro “Post pink”, antologia del fumetto al femminile che raccoglie nove “versioni” di donna, ognuna illustrata da una diversa fumettista. A moderare sarà invece Giusi Marrosu, presidente dell’associazione noiDonne2005.

Alle 19.30 riprendono le proiezioni con il film “My name is Julita” del regista polacco Filip Dzierżawski (Fiction), quindi i due lavori italiani “[a-live] – da una storia vera” di Alice Rotiroti (Fiction) e “Sottovuoto” di Elena Fiorenzani (Fiction).

Martedì 25 giugno si parte dal mattino con la masterclass in Sceneggiatura a cura di Filippo Kalomenidis, sceneggiatore cinematografico e televisivo, autore di serie TV e head writer, nonché di spot pubblicitari e di romanzi.

Le proiezioni riprendono nel pomeriggio. A partire dalle 16 arrivano i lavori “The sun on the skin” di Massimo Bondelli (Documentary) e “Italia 70 – 10 anni di piombo” di Omar Pesenti (Documentary).

Molto atteso è “L’ultimo pizzaiolo” di Sergio Naitza, che sarà presentato alle 20 dallo stesso autore in prima visione assoluta. È un Viaggio nelle sale cinematografiche della Sardegna chiuse, abbandonate e decadenti, per raccontare un pezzo di memoria collettiva dei sogni di celluloide e immortalare questi luoghi prima che vengano cancellati dal profilo urbano di città e paesi. Con i ricordi e gli aneddoti di tre anziani proiezionisti (un mestiere soppresso dalla tecnologia) e dello storico distributore di “pizze”, le bobine dei film in pellicola. Appunto “l’ultimo pizzaiolo“.

Subito dopo un’altra proiezione in anteprima, anche questa attesissima, quella del film “Restiamo amici”, del regista sassarese Antonello Grimaldi, una fiction con Violante Placido e Michele Riondino, tratta dal romanzo “Si può essere amici per sempre” di Bruno Burbi. A presentare l’opera lo stesso Grimaldi, accompagnato dal noto attore Vincenzo Marescotti.

Il 26 giugno a partire dalle 18.00, la terza e ultima serata di proiezioni vedrà succedersi nell’ordine, per la Vetrina Sardegna, “Still here” di Chiara Porcheddu, “Peeping Nicholas” di Emanuel Cossu, “Are your thoughts your own?” di Matteo Zara (girato nel Regno Unito) e “Klepsydra” di Adriana Perra.

All’interno della carrellata sarà inserito  lo Speciale Cineclub Sassari “Ricordando Nando”, dedicato alla figura di Nando Scanu, figura fondamentale del Sardinia film festival scomparsa lo scorso anno.

Alle 20.30 un’altra prima visione molto attesa, quella della pellicola restaurata di “Altura”, primo film girato in Sardegna nel dopoguerra, precisamente nel lontano 1949, dal regista Mario Sequi. Sono protagonisti gli attori Eleonora Rossi Drago, Massimo Girotti e Roldano Lupi, con musiche di Ennio Porrino. Sarà presente il presidente de Il Gremio dei Sardi di Roma, Antonio Maria Masia.