22 November, 2024
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La Società Umanitaria di Carbonia Iglesias – Fabbrica del Cinema lancia una campagna di raccolta di materiali fotografici che abbiano come soggetto la Palazzina dell’Ex-Direzione Amministrativa della Grande Miniera di Serbariu, che oggi ospita lo spazio Ex-Di’ Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema.

In particolare, la ricerca riguarda fotografie scattate all’interno dello stabile che possano raccontare la vita della direzione, gli arredi e gli apparati tecnici in essa custoditi, ma anche le persone impegnate nel lavoro amministrativo.
Il fine è quello di raccogliere quanti più materiali possibili allo scopo di ricostruire e documentare spazi, momenti di vita e di lavoro della Direzione Amministrativa nel periodo della sua attività, ma anche degli anni a seguire, quando fu adibita ad abitazioni o officine artigiane.
La Società Mineraria Carbonifera Sarda viene acquisita nel 1963 dall’Enel e con essa tutti i dipendenti e dirigenti della Miniera. Fino alla sua definitiva liquidazione avvenuta nel 1971, la palazzina della Direzione era ancora abitata e ospitava alcuni uffici.
Attraverso il controllo dell’Enel essa ebbe anche rapporti con alcuni realtà del nascente polo industriale di Portovesme e, in particolare, con la società Alsar (in futuro Alcoa).
Per questa ragione la Società Umanitaria fa appello a tutte le cittadine e i cittadini che abbiano avuto interessi diretti o indiretti, per ragioni famigliari o di altro tipo, legati all’edificio, perché possano aiutarla in questo difficile, ma importante, compito che restituirebbe un altro pezzo di memoria alla comunità di Carbonia e del territorio.

Si garantisce, qualora fosse richiesto, l’anonimato del  donatore.
Chiunque volesse rendersi utile potrà recarsi presso La Fabbrica del Cinema in piazza Sergio Usai presso la Grande Miniera di Serbariu dal lunedì al venerdì dalla ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 17.30 (tranne il venerdì pomeriggio) oppure telefonare al numero 0781 671527 o mandare una mail all’indirizzo umanitaria.carbonia@gmail.com

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Il 14 febbraio, per chi ha conoscenza della propria storia, delle proprie radici, di quando accadde in questa data del 1938, 78 anni fa, è un giorno legato al ricordo e alla commemorazione, con grande rispetto di coloro che persero la vita in quella data a Carbonia.

La data ufficiale dell’inaugurazione di Carbonia conosciuta da tutti è quella del 18 dicembre 1938, ma in quella giornata si svolse la cerimonia voluta dal regime di allora, mentre la nascente città si poteva fregiare del titolo di “Comune”, già dal giugno 1937 (nell’occasione giunsero in quello che era un enorme cantiere, i ministri Tahon de Revel e Lantini), quando subentrò al precedente soggetto istituzionale, che era il comune di Serbariu, la stessa miniera prese il nome da quello che sino ad allora era il centro residenziale più prossimo al nucleo principale per l’estrazione del carbone, che nel “bacino Sirai – Serbariu”, era già stata avviata.

Quello che in quel momento era il Comune più giovane del Regno d’Italia, nasceva per soddisfare le necessita energetiche della nazione, per il fabbisogno autarchico, dell’energia e di materie prime e per questo occorrevano un enorme numero “di braccia” (circa 15.000 addetti), che andavano collocate a livello residenziale a “bocca di miniera”.

Da tutta Italia, arrivarono a migliaia, per affrancarsi dalla condizione di miseria che sopportavano nei loro paesi. Perché a parte la ristretta cerchia dei tecnici, dirigenti, funzionari del regime, la stragrande maggioranza di chi giunse, in molti casi senza sapere cosa fosse una miniera, a rischiare la vita, nelle viscere della terra, lo fece PER FAME, per sfamare le proprie famiglie.

Una delle regioni che era maggiormente rappresentata era l’Abruzzo nel 1938, le fonti storiche parlano di 291 persone provenienti dalle varie province abruzzesi.

Cinque di loro erano arrivati da pochi giorni, qualcuno solo il 4 febbraio, sicuramente furono sistemati, nei primi alloggi provvisori, subito abili arruolati per il lavoro nel sottosuolo.

Era la mattina del 14 febbraio 1938, destinazione Pozzo 1, la galleria a “meno 150 metri” si allagò improvvisamente i cinque non riuscirono a raggiungere “la gabbia per la risalita”, si rifugiarono sulla sommità di una “rimonta( galleria in salita )”, ma quel fiume in piena rapidamente allagò ogni spazio, provarono con tutte le loro forze a costruire una diga, per deviare l’acqua, ma quell’elemento fu più forte di loro.

Morirono tutti e 5, una fine terribile.

Erano arrivati tutti dalla provincia di Chieti, nello specifico da Taranta Peligna, i due fratelli Amadio e Nicola Merlino, di 47 e 34 anni, Nicola Santarelli di 46, Domenico Marinelli di 21, il più giovane di anni ne aveva appena 17, era di Lama dei Peligni, Ludovico Silvestri.

I loro corpi furono recuperati solo il 23 giugno (4 mesi dopo), oggi si può solo immaginare in quale stato, quando le pompe idrovore, riuscirono a far defluire tutta l’acqua, di loro, dei loro sogni, delle loro speranze, una vita diversa, rimasero delle piccole casse, con i loro pochi averi, indumenti ed effetti personali, che furono inviati ai familiari, che non poterono essere presenti ai funerali.

Furono i primi caduti in quella che oggi è chiamata GRANDE MINIERA DI SERBARIU, ne seguirono altri 123, alla media di 5 per ogni anno, età media 37 anni, nessuna miniera sarda ha avuto tante vittime nello stesso arco di tempo nel periodo 1 gennaio 1938 – 31 dicembre 1963, tra loro il 15 ottobre 1941, presso il Pozzo Vecchio di Nuraxeddu, il più giovane in assoluto, Salvatore Viola, classe 1927, nativo di Siliqua, appena 14 anni, precipitò nel pozzo osservando la gabbia in risalita. Nel 1999, l’Amministrazione comunale, in occasione delle celebrazioni per l’inaugurazione della città, dedicò uno spazio significativo al ricordo di quel tragico evento.

Ma lo si deve a CGIL, CISL, UIL (!!!) unitariamente, che il 14 febbraio 2002, riportarono finalmente alla memoria collettiva, le figure di quei pionieri, a cui tutti, dovrebbero porgere il doveroso omaggio. Fecero in modo, che i sindaci dei due Comuni abruzzesi di provenienza, Graziano Merlino (omonimo di due caduti) e Rocco Vielli, con le fasce tricolori, insieme al collega di Carbonia Salvatore Cherchi, i segretari delle tre sigle sindacali, Bruno Saba, Mario Crò, e il compianto Sergio Usai, accompagnati da tantissimi cittadini, si raccogliessero, tutti insieme, presso il monumento in trachite, posto in corrispondenza del punto dove perirono (grazie alla ricerca topografica di Luciano Ottelli), Altri monumenti simili sempre realizzati dall’artista Luigi Angius, sono visibili in altri punti di analoghe disgrazie (vedi centro intermodale, ingresso strada CFadda Cortoghiana).

Le cronache di quella giornata, tratte dagli articoli dell’Unione Sarda e La Nuova Sardegna (Enrico Cambedda, Gianfranco Nurra, Sandro Mantega), riportano testimonianze toccanti, come quella del figlio di Nicola Santarelli: «Non ho mai conosciuto mio padre ed ero sempre alla ricerca delle cause, quelle vere della sua morte. Quel giorno mia madre aspettava una sua lettera, arrivò invece l’annuncio della sua morte. Vengo oggi a Carbonia, e sono felice perché rientro al mio paese di origine affidando le spoglie di mio padre alla comunità di questa città».

Con la voce rotta dall’emozione, Cettina, figlia di Amadio Merlino, aveva 9 anni quando perse il padre, ha raccontato che suo padre era un piccolo e povero contadino, scelse Carbonia per un motivo che oggi farebbe sorridere, ma che allora, in quegli anni rappresentava un dramma. Morì la mucca, che per la famiglia era la sola ricchezza e una grande gelata distrusse il magro raccolto. Partì il 4 febbraio, dopo dieci giorni la tragedia.

Durante la benedizione della loro “tomba comune”, rimessa in condizioni più decorose nel “vecchio cimitero di Serbariu”, venne rimarcato, che quel sacrificio, almeno non fu invano, perché da quella disgrazia, scattarono i primi provvedimenti per la sicurezza in miniera, sino ad allora pressoché inesistenti. Non impedirono che se ne verificassero molti altri, ma senza il progressivo miglioramento, sarebbero state molte di più.

Il tutto si concluse con un solenne impegno: «Il San Valentino , in città “sarà” d’ora in poi una giornata dedicata ai ricordi».

Purtroppo non è così, il cippo in trachite che «dovrebbe preservarne la memoria», è posto in un luogo ormai divenuto inaccessibile, sia dalla strada adiacente il centro intermodale, perché sotto il livello stradale, sia dall’interno della Grande Miniera, percorrendo il binario ferroviario, la vegetazione ha fatto il suo corso, impadronendosi del passaggio. Nessun cartello indica cosa sia e perché, in quel luogo si trovi, quella che è comunque un’opera artistica, malgrado in quelle aree si siano succeduti diversi cantieri comunali, per pulizie e manutenzioni.

Il “Cimitero Monumentaleviene aperto esclusivamente in occasione della commemorazione dei defunti e almeno in quell’occasione, pur sporadica, la tomba dei cinque minatori viene pulita, omaggiata di fiori, e si svolge una cerimonia in loro suffragio e degli altri defunti, tumulati prima della costruzione del nuovo cimitero.

Antonello Pirotto

14 febbraio 2016

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Viste le numerose richieste e il forte interessamento da parte del pubblico, la mostra “Dal profondo dell’anima” dell’artista Virginia Siddi, che avrebbe dovuto concludersi il 31 gennaio scorso, è stata prorogata e sarà visitabile fino a venerdì 5 febbraio, sempre presso lo Spazio Ex-Di’ – piazza Sergio Usai, Grande Miniera di Serbariu, tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e, nel pomeriggio, dalle 16:00 alle 18.00.

L’esposizione, che lo scorso 19 dicembre 2015 ha inaugurato l’attività dell’Umanitaria nella Ex-Direzione della Miniera di Serbariu, comprende una serie di opere realizzate usando come base il carbone ed altre pietre caratteristiche del territorio. I lavori, ispirati dalla memoria mineraria del sito, propongono una singolare rielaborazione pittorica delle materie, creando un punto di incontro tra l’identità storica e industriale del luogo e le tecniche e i  linguaggi dell’arte contemporanea.

Se l’obiettivo nel riqualificare gli spazi dell’Ex-Direzione è soprattutto quello rilanciare il ruolo di una struttura ricca di memoria in un contesto sociale e culturale radicalmente mutato, i lavori di Virginia, così capaci di tenere insieme le ragioni dell’arte e quelle della storia, danno il senso di questa trasformazione, riassumendo sia il sentimento di appartenenza al luogo, sia la volontà di staccarsi dal passato per progettare il futuro.   

Virginia Siddi nasce a Portoscuso nel 1959. Negli anni Settanta frequenta il Liceo Artistico di Cagliari, conseguendo il diploma nel 1978. Dopo le prime esperienze figurative, negli anni Novanta approda ad una astrazione geometrica che dalle radici concretiste evolve rapidamente verso soluzioni di minimalismo oggettuale. A partire dal decennio successivo la sua ricerca si trasforma, ridimensionando l’impronta razionalista in favore di connotazioni più intime e introspettive del dipingere. I lavori, affidati ad una esecuzione curatissima, ricercano profonde empatie con i materiali impiegati e tendono a sublimare gli spunti esistenziali nei processi artigianali del fare. Gli esiti recenti, sempre più caratterizzati dall’impiego di materie ricche di memoria (carbone, terre, rocce), ma spesso estranee alla consuetudine dell’arte, si muovono tra l’impronta sperimentale della tecnica e le suggestioni evocative dei rimandi simbolici, dando corpo ad una ricerca che oscilla tra il piano sostanzialmente oggettivo dei linguaggi e quello prevalentemente soggettivo delle emozioni. Vive e lavora a Carbonia.

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Grande partecipazione, a Carbonia, alla XXIX edizione della Marcia della Pace, promossa come ogni anno dalla diocesi di Ales Terralba ed organizzata in collaborazione con il comune di Carbonia e con i soggetti promotori. Un apporto fondamentale è stato dato dal mondo dell’associazionismo del territorio, presente con una quarantina di realtà. Come negli anni passati, anche per l’edizione 2015, c’è stata l’adesione di tutta la Sardegna, unita dal desiderio di un mondo di pace e di una società giusta e solidale. 

Il tema della XXIX Marcia è stato “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”, in un mondo in cui l’indifferenza, frutto dell’individualismo esasperato, sta creando atroci disuguaglianze.

Nel corso della mattina c’è stato un momento di riflessione al quale hanno partecipato circa cinquecento giovani. Presso la Grande Miniera di Serbariu si sono tenuti tre Workshop dedicati ai temi della Povertà, del Lavoro e dell’Ambiente.

Mons. Gian Carlo Maria Bregantini, attuale arcivescovo di Campobasso e già vescovo di Locri, ha anche partecipato agli workshop parlando ai ragazzi con estrema semplicità catturando la loro attenzione.

Il pomeriggio è stato dedicato alla Marcia, iniziata dalla Grande Miniera di Serbariu, poco dopo le 15.00. Al termine dei saluti del sndaco di Carbonia Giuseppe Casti e del vescovo di Ales-Terralba monsignor Giovanni Dettori, la marcia è partita seguendo il seguente percorso: Grande Miniera di Serbariu, Piazza Sergio Usai, strada di collegamento Grande Miniera – Piazza Pietro Cocco, via Costituente, Piazza Repubblica, via Gramsci, via Fosse Ardeatine, via Manno, Piazza Roma.

Sul sagrato della chiesa di San Ponziano, don Angelo Pittau ha introdotto gli interventi dell’arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio, tornato nel Sulcis dopo aver guidato una ventina d’anni fa la diocesi di Iglesias; mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo della diocesi di Iglesias; mons. Gian Carlo Maria Bregantini.

«A Locri, nel sud Italia, in 25 anni di ministero – ha detto mons. Bregantini – ho imparato che se un popolo ha coraggio, se un popolo impara a dire una parola positiva e toglierne un’altra meno positiva, si può affrontare il futuro.»

«Ho ammirazione per la vostra terra – ha aggiunto – ma io che provengo dalla Val di Non dove il lavoro della terra ha prodotto una mela famosa in tutto il mondo perché quella gente ha saputo valorizzare quanto producevano, vi dico che le vostre bellezze devono essere valorizzate, vissute per creare occasioni di lavoro e di benessere». Quasi una polemica con chi, invece, vorrebbe tutelare l’ambiente mettendolo sotto una campana di vetro e poterlo ammirare solo dall’esterno per non contaminarlo.»

E tutto questo, mons. Bregantini lo ha detto dopo aver ammirato e ascoltato la storia della Grande Miniera di Serbariu da dove è partita la Marcia, cercando di comprendere il dramma che il Sulcis e tutta la Sardegna, stanno vivendo a causa di una indifferenza che sta paralizzando ogni possibilità di progettare il futuro, ma sta anche provocando uno scoramento fra la gente.

Citando Papa Francesco, mons. Bregantini ha evidenziato una parolaccia nella parola “ormai” che spesso campeggia nei cuori di chi non ha più speranza in un futuro migliore.

«Per questo – ha detto – è necessario riconoscere tutti i segni dell’indifferenza, quella che lascia Dio fuori da ogni cosa, quella che ci fa dire “a me non me ne importa”, quella che divide la società e accentua il razzismo, quella che consente ai responsabili di industrie pericolose di non informare le persone sui danni fisici che possono provocare, ma anche una indifferenza religiosa , una comunitaria e una ambientale che, magari ci fa riconoscere le nostre bellezze, ma non si fanno progetti per sviluppare e trasformare i doni di Dio per creare benessere e lavoro.»

«Passare dall’indifferenza alla speranza per questo territorio e per tutta la Sardegna». È quanto ha evidenziato don Angelo Pittau, promotore e ideatore della Marcia che da 29 anni si svolge gli ultimi giorni di dicembre. «E da Carbonia – ha detto – da tutta la gente che ha accolto il nostro appello e che attorno al messaggio di papa Francesco per la 49.a giornata mondiale della pace “vinci l’indifferenza e conquista la pace” deve nascere una speranza di riscatto sociale, economico e occupazionale per la nostra isola».

Sono intervenuti anche il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, che ha portato il saluto della città e ringraziato tutti i presenti, ed alcuni giovani, rappresentanti del mondo del lavoro e delle associazioni.

Allegato il servizio fotografico di Nadia Pische

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Grande partecipazione, a Carbonia, alla XXIX edizione della Marcia della Pace, promossa come ogni anno dalla diocesi di Ales Terralba ed organizzata in collaborazione con il comune di Carbonia e con i soggetti promotori. Un apporto fondamentale è stato dato dal mondo dell’associazionismo del territorio, presente con una quarantina di realtà. Come negli anni passati, anche per l’edizione 2015, c’è stata l’adesione di tutta la Sardegna, unita dal desiderio di un mondo di pace e di una società giusta e solidale. 

Il tema della XXIX Marcia è stato “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”, in un mondo in cui l’indifferenza, frutto dell’individualismo esasperato, sta creando atroci disuguaglianze. 

Nel corso della mattina c’è stato un momento di riflessione al quale hanno partecipato circa cinquecento giovani. Presso la Grande Miniera di Serbariu si sono tenuti tre Workshop dedicati ai temi della Povertà, del Lavoro e dell’Ambiente. 

Mons. Gian Carlo Maria Bregantini, attuale arcivescovo di Campobasso e già vescovo di Locri, ha anche partecipato agli workshop parlando ai ragazzi con estrema semplicità catturando la loro attenzione.

Il pomeriggio è stato dedicato alla Marcia, iniziata dalla Grande Miniera di Serbariu, poco dopo le 15.00. Al termine dei saluti del sndaco di Carbonia Giuseppe Casti e del vescovo di Ales-Terralba monsignor Giovanni Dettori, la marcia è partita seguendo il seguente percorso: Grande Miniera di Serbariu, Piazza Sergio Usai, strada di collegamento Grande Miniera – Piazza Pietro Cocco, via Costituente, Piazza Repubblica, via Gramsci, via Fosse Ardeatine, via Manno, Piazza Roma.

Sul sagrato della chiesa di San Ponziano, don Angelo Pittau ha introdotto gli interventi dell’arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio, tornato nel Sulcis dopo aver guidato una ventina d’anni fa la diocesi di Iglesias; mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo della diocesi di Iglesias; mons. Gian Carlo Maria Bregantini.

«A Locri, nel sud Italia, in 25 anni di ministero – ha detto mons. Bregantini – ho imparato che se un popolo ha coraggio, se un popolo impara a dire una parola positiva e toglierne un’altra meno positiva, si può affrontare il futuro.»

«Ho ammirazione per la vostra terra – ha aggiunto – ma io che provengo dalla Val di Non dove il lavoro della terra ha prodotto una mela famosa in tutto il mondo perché quella gente ha saputo valorizzare quanto producevano, vi dico che le vostre bellezze devono essere valorizzate, vissute per creare occasioni di lavoro e di benessere». Quasi una polemica con chi, invece, vorrebbe tutelare l’ambiente mettendolo sotto una campana di vetro e poterlo ammirare solo dall’esterno per non contaminarlo.»

E tutto questo, mons. Bregantini lo ha detto dopo aver ammirato e ascoltato la storia della Grande Miniera di Serbariu da dove è partita la Marcia, cercando di comprendere il dramma che il Sulcis e tutta la Sardegna, stanno vivendo a causa di una indifferenza che sta paralizzando ogni possibilità di progettare il futuro, ma sta anche provocando uno scoramento fra la gente.

Citando Papa Francesco, mons. Bregantini ha evidenziato una parolaccia nella parola “ormai” che spesso campeggia nei cuori di chi non ha più speranza in un futuro migliore.

«Per questo – ha detto – è necessario riconoscere tutti i segni dell’indifferenza, quella che lascia Dio fuori da ogni cosa, quella che ci fa dire “a me non me ne importa”, quella che divide la società e accentua il razzismo, quella che consente ai responsabili di industrie pericolose di non informare le persone sui danni fisici che possono provocare, ma anche una indifferenza religiosa, una comunitaria e una ambientale che, magari ci fa riconoscere le nostre bellezze, ma non si fanno progetti per sviluppare e trasformare i doni di Dio per creare benessere e lavoro.»

«Passare dall’indifferenza alla speranza per questo territorio e per tutta la Sardegna». È quanto ha evidenziato don Angelo Pittau, promotore e ideatore della Marcia che da 29 anni si svolge gli ultimi giorni di dicembre. «E da Carbonia – ha detto – da tutta la gente che ha accolto il nostro appello e che attorno al messaggio di papa Francesco per la 49.a giornata mondiale della pace “vinci l’indifferenza e conquista la pace” deve nascere una speranza di riscatto sociale, economico e occupazionale per la nostra isola».

Sono intervenuti anche il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, che ha portato il saluto della città e ringraziato tutti i presenti, ed alcuni giovani, rappresentanti del mondo del lavoro e delle associazioni.

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Giancarlo Maria BrigantiniGrande miniera Serbariu 2 

Proseguono i preparativi per la XXIX edizione della Marcia della Pace, che quest’anno si terra a Carbonia il 30 dicembre 2015.

La Marcia, promossa come ogni anno dalla diocesi di Ales Terralba, è organizzata in collaborazione con il comune di Carbonia e con i soggetti promotori. Un apporto fondamentale è dato dal mondo dell’Associazionismo del territorio. Come negli anni passati, anche per l’edizione 2015, è prevista l’adesione di tutta la Sardegna, unita dal desiderio di un mondo di pace e di una società giusta e solidale. 

Il tema della XXIX Marcia è “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”, in un mondo in cui l’indifferenza, frutto dell’individualismo esasperato, sta creando atroci disuguaglianze. Per questo, tutti insieme, dobbiamo contrastare l’indifferenza nei confronti della povertà, della mancanza di lavoro e della distruzione del territorio sardo.

 Nel corso della mattina ci sarà un momento di riflessione dedicato ai giovani. A partire dalle 10.00, presso la Grande Miniera di Serbariu si terranno tre Workshop dedicati ai temi: Povertà, Lavoro e Ambiente. Al termine dei laboratori sarà redatto un appello. A seguire i giovani si fermeranno in Miniera per il pranzo al sacco offerto dall’organizzazione.

Il pomeriggio sarà dedicato alla Marcia che inizierà dalla Grande Miniera di Serbariu, alle 15.00. Al termine dei saluti del Sindaco di Carbonia Giuseppe Casti e del vescovo di Ales-Terralba monsignor Giovanni Dettori, la marcia partirà seguendo il percorso: Grande Miniera di Serbariu, Piazza Sergio Usai, strada di collegamento Grande Miniera – Piazza Pietro Cocco, via Costituente, Piazza Repubblica, via Gramsci, via Fosse Ardeatine, via Manno, Piazza Roma. Una volta arrivati in Piazza, dopo i saluti delle autorità presenti, sono previsti i Messaggi di giovani, lavoratori, dell’Alleanza contro le povertà in Italia, del mondo del volontariato e della Caritas. Le conclusioni sono affidate a monsignor Gian Carlo Maria Bregantini, attuale Arcivescovo di Campobasso e già vescovo di Locri. Nella sua esperienza personale mons. Bregantini ha testimoniato l’amore per la giustizia, dando speranza ai giovani, coraggio alle popolazioni, rischiando e pagando di persona per il suo impegno.

All’interno dell’area della Grande Miniera di Serbariu e in Piazza Roma saranno allestite zone di primo soccorso, un’area disabili e i servizi igienici. Gli aderenti alla Marcia potranno parcheggiare nell’area parcheggi del Centro Intermodale (Stazione Treni – Bus).

«È un grande onore per Carbonia ospitare una Marcia che richiama valori che fanno parte dell’identità della nostra Città e dei suoi abitanti – spiegano il sindaco Giuseppe Casti e l’assessore delle Politiche sociali, Maria Marongiu -. Giustizia sociale, pace, lotta all’indifferenza e alla povertà e solidarietà sono una costante della nostra storia.  Per questo motivo oltre a ringraziare gli organizzatori per aver scelto la nostra Città, invitiamo tutti i cittadini, le istituzioni e le associazioni a partecipare a questo importante momento d’incontro e costruzione di pace.»

Disposizioni per la buona riuscita della Marcia e sicurezza dei partecipanti:

Dalle 13.30 alle 15.30: chiusura al traffico della strada che conduce all’ingresso principale della Grande Miniera di Serbariu (strada di collegamento tra la rotonda e  Piazza Sergio Usai). Dalle 15.00 alle 18.00: chiusura al traffico veicolare in Piazza Sergio Usai – strada di collegamento Grande Miniera – Piazza Pietro Cocco, via Costituente, Piazza Repubblica, via Gramsci, via Fosse Ardeatine, via Manno. Dalle 16.30 alle 18.00: chiusura al traffico di Piazza Roma e strade confluenti.

PROGRAMMA XXIX MARCIA DELLA PACE

CARBONIA – GRANDE MINIERA DI SERBARIU

MATTINA CON I GIOVANI

Ore 10.00 arrivo e iscrizione Workshop

  • Povertà – coordina la Caritas Regionale
  • Lavoro – Coordina il progetto Policoro
  • Ambiente – Coordina l’ufficio di Pastorale Giovanile Regionale

Ore 13.00 Conclusioni e redazione dell’Appello affidato ai giovani

Pranzo al sacco per i giovani (offerto dall’organizzazione)

Ore 15.00 Partenza della XXIX Marcia della Pace

Saluto del Sindaco di Carbonia Giuseppe Casti

Preghiera di inizio e saluto del Vescovo di Ales-Terralba Monsignor Giovanni Dettori

Al suono della sirena si parte

Percorso : Grande Miniera di Serbariu (partenza), Piazza Sergio Usai, strada di collegamento Grande Miniera – Piazza Pietro Cocco, via Costituente, Piazza Repubblica, via Gramsci, via Fosse Ardeatine, via Manno, Piazza Roma (arrivo). Saluto delle autorità presenti. 

Messaggi:

  • I giovani
  • I lavoratori
  • L’Alleanza contro le povertà in Italia
  • Il volontariato
  • La Caritas

Discorso dell’Arcivescovo di Campobasso,  Monsignor Giancarlo Maria Bregantini

Ringraziamenti

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E’ stato inaugurato questa mattina lo spazio EX-DI (ex direzione) Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema nell’area della Grande Miniera di Serbariu – Piazza Sergio Usai, ospitato all’interno della palazzina, un tempo sede dell’ex Direzione mineraria, all’interno dell’area della Grande Miniera di Serbariu.. Presenti, con il Direttore del Centro Servizi Culturali di Carbonia e Iglesias della Società Umanitaria, Paolo Serra, il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti; l’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Loriana Pitzalis; l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi; il commissario del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, Gianluigi Pillola.

Grazie ai lavori di riqualificazione la palazzina diventa “museo di se stessa”, attraverso il recupero della sua storia e tramite un processo di musealizzazione. Il nuovo progetto permette, dunque, di rendere fruibile al visitatore la sede della ex Direzione Mineraria, con la salvaguardia e la riqualificazione dei locali.

Gli uffici amministrativi della Miniera di Serbariu si trovavano nella palazzina dell’Ex Direzione, sede del progetto “Ex-Di’ Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema”. L’edificio è strutturato su due piani, primo piano e piano interrato. Nel piano superiore erano dislocati l’ufficio del Direttore e degli impiegati amministrativi e i locali in cui i lavoratori della Miniera ritiravano la busta paga. Il seminterrato, collegato tramite una scalinata al piano superiore, era presumibilmente adibito a uffici e magazzino e ospitava un caveau blindato, dove erano custoditi i soldi che servivano per pagare gli stipendi e le spese ordinarie della gestione mineraria.

La Palazzina, grazie agli interventi di riqualificazione, diventa museo di se stessa attraverso l’apertura ai visitatori di alcuni spazi quali l’ufficio del Direttore (conservato con gli arredi originali) e il caveau (che ospiterà la Sala Polifunzionale dedicata alla fruizione dei materiali). Dove una volta venivano distribuiti i salari, oggi si distribuirà la memoria, la cultura e la storia audiovisiva del recente passato della nostra Comunità.

«L’Ex-Di’ si presenta oggi come luogo aperto in cui ciascuno, grazie alle storie di altre persone, potrà ritrovare una parte di sé, accedendo all’Archivio audiovisivo che costituisce una parte importante della memoria storica del territorio – afferma il Direttore del Centro Servizi Culturali di Carbonia e Iglesias della Società Umanitaria, Paolo Serra -. La fabbrica del Cinema sarà anche uno spazio per le mostre interattive, per l’archivio e la biblioteca tematica, lo sportello di accoglienza e la consultazione e realizzazione di corsi di formazione, laboratori autobiografici, ricerche, incontri e convegni.»

Per inaugurare “EX–DI’ Memorie in movimento – La Fabbrica del Cinema” è stata organizzata una tre giorni di eventi, che si svilupperà in diverse location: Teatro Centrale di Piazza Roma, Palazzina dell’ex Direzione e Lampisteria della Grande Miniera, dove saranno presentanti diversi film, documentari, mostre e momenti di dibattito.

Domenica 20 dicembre alle ore 9.30, presso la sede Ex-Di’, si terrà il World Cafe’ (su invito) dal titolo“Fabbrichiamo cultura – Officina collettiva per il futuro del territorio”. Alle 18.00, al Teatro Centrale di Piazza Roma, incontro con il regista Giuseppe Casu e proiezione del film “Il presagio del ragno”. L’ultimo appuntamento della tre giorni è in programma alle 19.30, sempre al Teatro Centrale, con l’incontro con il regista Marco Antonio Pani e la proiezione del film di montaggio “Isura da Filmà – Fiorenzo Serra e la Sardegna filmata in libertà”.

Dal 19 dicembre, presso i locali dell’Ex-Di’, saranno visitabili due mostre. La prima Mostra “Dal profondo dell’anima”, di Virginia Siddi, comprende una serie di opere realizzate usando come base il carbone e altre pietre caratteristiche del territorio. la mostra resterà aperta fino al 31 gennaio 2016 e sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00 (esclusi il 24, 25, 26 e 31 dicembre 2015 e il 1 gennaio 2016). La seconda, che resterà in esposizione permanente, è la “Mostra Macchine del Cinemafondo Oreste e Leandro Coni”, nella quale si potranno osservare macchine per il cinema, a partire dalla sua nascita fino agli anni novanta, e di apparati del pre-cinema. Sino al 31 gennaio la mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00 (esclusi il 24, 25, 26 e 31 dicembre 2015 e il 1 gennaio 2016).

Il programma completo.

Venerdì 18 dicembre

Ore 10.00 presso I.I.S. Cesare Beccaria, via Umbria

Il regista Davide Ferrario incontra gli studenti e le studentesse

Proiezione del film “La Strada di Levi”

ore 17.30 presso Sala Lampisteria del CICC – Grande Miniera di Serbariu

Visioni d’archivio. Film, culture, istituzioni” a cura del regista e storico del Cinema Marco Bertozzi

Durante l’incontro sarà presentato il libro “Recycled Cinema”

Ore 21.00 presso Cine-Teatro Centrale, piazza Roma

Incontro c0n il regista Davide Ferrario

Proiezione del film La Zuppa del Demonio”

Italia 2014, col. e b/n, 80’

Sabato 19 dicembre

Ore 10.30 presso Spazio Ex-Di’, piazza Sergio Usai – Grande Miniera di Serbariu

Inaugurazione SPAZIO EX-DI’ MEMORIE IN MOVIMENTO – LA FABBRICA DEL CINEMA

Inaugurazione Mostra d’Arte “Dal profondo dell’anima” di Virginia Siddi

Inaugurazione Mostra Macchine del Cinema – Fondo Oreste e Leandro Coni

Ore 17.00 presso Cine-Teatro Centrale

Incontro con il Direttore della fotografia Franco Lecca e il giornalista e critico Cinematografico Sergio Naitza

Proiezione di alcuni estratti dal film Noistottus” di Piero D’Onofrio e Fabio Vannini

Ore 21.00 presso Cine-Teatro Centrale, piazza Roma

Incontro con la regista Alina Marazzi

Proiezione del film Un’ora sola ti vorrei” Italia 2002, col e b/n, 52’

Domenica 20 dicembre, ore 9.30, presso Spazio Ex-Di’, piazza Sergio Usai – Grande Miniera di Serbariu

WORLD CAFE’ (partecipazione esclusivamente su invito)

Fabbrichiamo cultura – Officina collettiva per il futuro del territorio.

Tavoli di confronto tra operatori economici, associazioni culturali, start-up, laboratori e pubbliche amministrazioni del territorio.

Ore 18.00 presso Cine-Teatro Centrale, piazza Roma

Anteprima regionale

Incontro con il regista Giuseppe Casu

Proiezione del film Il presagio del ragno” Italia 2015, b/n, 63’

Ore 19.30 Incontro con il regista Marco Antonio Pani

Proiezione del film di montaggio Isura da Filmà – Fiorenzo Serra e la Sardegna filmata in libertà”

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Grande miniera Serbariu 2

È stato presentato oggi il programma della manifestazione “Memorie dal Futuro”, voluta per inaugurare il progetto “EX–DI’ Memorie in movimento – La Fabbrica del Cinema”, che si terrà a Carbonia da venerdì 18 a domenica 20 dicembre.

Il progetto, fortemente voluto dal comune di Carbonia e dalla Società Umanitaria, ha come partner anche la Regione Sardegna, la Gestione Commissariale della ex Provincia di Carbonia Iglesias, l’Agenzia Regionale per il lavoro, il Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, il Comune di Iglesias, a cui si aggiunge il contributo della Fondazione Banco di Sardegna e il gruppo Conad – Euralcoop.

Per inaugurare “EX–DI’ Memorie in movimento – La Fabbrica del Cinema” è stata organizzata una tre giorni di eventi, che si svilupperà in diverse location: Teatro Centrale di Piazza Roma, Palazzina dell’ex Direzione e Lampisteria della Grande Miniera, dove saranno presentanti diversi film, documentari, mostre e momenti di dibattito.

La tre giorni, ricca di appuntamenti che coinvolgeranno diversi luoghi della Città, ha il suo momento centrale nella inaugurazione della nuova sede della Fabbrica del Cinema, che avverrà sabato 19 dicembre alle ore 10.30. Il nuovo progetto, portato avanti dalla Società Umanitaria, sarà ospitato all’interno della palazzina, un tempo sede dell’ex Direzione mineraria, all’interno dell’area della Grande Miniera di Serbariu.

Grazie ai lavori di riqualificazione la palazzina diventa “museo di se stessa”, attraverso il recupero della sua storia e tramite un processo di musealizzazione. Il nuovo progetto permette, dunque, di rendere fruibile al visitatore la sede della ex Direzione Mineraria, con la salvaguardia e la riqualificazione dei locali.

«L’avvio ufficiale del progetto ExDi Memorie in movimento – La Fabbrica del Cinema rappresenta per la nostra Città il raggiungimento di un importante obiettivo e potenzia il percorso di valorizzazione dell’area della Grande Miniera di Serbariu” – spiega il sindaco Giuseppe Casti – . Grazie a questo nuovo traguardo, raggiunto insieme alla Società Umanitaria, proseguiamo nella promozione dell’ex Miniera, che già ospita il Centro Italiano per la Cultura del Carbone (CICC), il Museo PaleoAmbienti Sulcitani E.A. Martel e la Sezione di Storia Locale e che a breve, grazie ad un intervento previsto dal Piano Sulcis, vedrà il recupero dell’ex Deposito biciclette che ospiterà nuovo incubatore d’impresa.»

Gli uffici amministrativi della Miniera di Serbariu si trovavano nella palazzina dell’Ex Direzione, sede del progetto “Ex-Di’ Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema”. L’edificio è strutturato su due piani, primo piano e piano interrato. Nel piano superiore erano dislocati l’ufficio del Direttore e degli impiegati amministrativi e i locali in cui i lavoratori della Miniera ritiravano la busta paga. Il seminterrato, collegato tramite una scalinata al piano superiore, era presumibilmente adibito a uffici e magazzino e ospitava un caveau blindato, dove erano custoditi i soldi che servivano per pagare gli stipendi e le spese ordinarie della gestione mineraria.

La Palazzina, grazie agli interventi di riqualificazione, diventa museo di sé stessa attraverso l’apertura ai visitatori di alcuni spazi quali l’ufficio del Direttore (conservato con gli arredi originali) e il caveau (che ospiterà la Sala Polifunzionale dedicata alla fruizione dei materiali). Dove una volta venivano distribuiti i salari, oggi si distribuirà la memoria, la cultura e la storia audiovisiva del recente passato della nostra Comunità.

«L’Ex-Di’ si presenta oggi come luogo aperto in cui ciascuno, grazie alle storie di altre persone, potrà ritrovare una parte di sé, accedendo all’Archivio audiovisivo che costituisce una parte importante della memoria storica del territorio – afferma il Direttore del Centro Servizi Culturali di Carbonia e Iglesias della Società Umanitaria, Paolo Serra -. La fabbrica del Cinema sarà anche uno spazio per le mostre interattive, per l’archivio e la biblioteca tematica, lo sportello di accoglienza e la consultazione e realizzazione di corsi di formazione, laboratori autobiografici, ricerche, incontri e convegni.»

Come affermato dall’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Loriana Pitzalis, «La Fabbrica del Cinema si configura anche come luogo in cui, non soltanto si rende accessibile la memoria storica, proponendo un interessante e completo sistema di Museo della Memoria, ma si attivano anche percorsi che creano nuovo sviluppo, attraverso la formazione delle professionalità legate al comparto e la produzione di nuovi testi audiovisivi».

Gli appuntamenti della tre giorni inizieranno alle 10.00 di venerdì 18 dicembre, con l’incontro tra il regista Davide Ferrario e gli studenti e le studentesse dell’istituto Beccaria. Alle 17.30, presso la Lampisteria della Grande Miniera di Serbariu, si terrà la proiezione “Visioni d’archivio. Film, culture, istituzioni” a cura del regista e Storico del cinema Marco Bertozzi. Alle ore 21.00, al Teatro Centrale in Piazza Roma, incontro con il regista Davide Ferrario e proiezione del film “La Zuppa del Demonio”, sullo sviluppo industriale nel Novecento.

La mattina del sabato 19 dicembre sarà dedicata all’inaugurazione, a partire dalle ore 10.30, dello spazio EX-DI (ex direzione) Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema nell’area della Grande Miniera di Serbariu – Piazza Sergio Usai. Nel pomeriggio, alle ore 17.00, al Teatro Centrale di Piazza Roma, si terrà l’incontro con il Direttore della Fotografia Franco Lecca e il giornalista e critico cinematografico Sergio Naitza e la proiezione di alcuni estratti dal film “Noistottus” di Piero D’Onofrio e Fabio Vannini. Alle ore 21.00, incontro con la regista Alina Marazzi e proiezione del film “Un’ora sola ti vorrei”.

Domenica 20 dicembre alle ore 9.30, presso la sede Ex-Di’, si terrà il World Cafe’ (su invito) dal titolo “Fabbrichiamo cultura – Officina collettiva per il futuro del territorio”. Alle 18.00, al Teatro Centrale di Piazza Roma, incontro con il regista Giuseppe Casu e proiezione del film “Il presagio del ragno”. L’ultimo appuntamento della tre giorni è in programma alle 19.30, sempre al Teatro Centrale, con l’incontro con il regista Marco Antonio Pani e la proiezione del film di montaggio “Isura da Filmà – Fiorenzo Serra e la Sardegna filmata in libertà”.

Dal 19 dicembre, presso i locali dell’Ex-Di’, saranno visitabili due mostre. La prima Mostra “Dal profondo dell’anima”, di Virginia Siddi, comprende una serie di opere realizzate usando come base il carbone e altre pietre caratteristiche del territorio. la mostra resterà aperta fino al 31 gennaio 2016 e sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00 (esclusi il 24, 25, 26 e 31 dicembre 2015 e il 1 gennaio 2016). La seconda, che resterà in esposizione permanente, è la “Mostra Macchine del Cinema – fondo Oreste e Leandro Coni”, nella quale si potranno osservare macchine per il cinema, a partire dalla sua nascita fino agli anni novanta, e di apparati del pre-cinema. Sino al 31 gennaio la mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00 (esclusi il 24, 25, 26 e 31 dicembre 2015 e il 1 gennaio 2016).

Venerdì 18 dicembre

Ore 10.00 presso I.I.S. Cesare Beccaria, via Umbria

Il regista Davide Ferrario incontra gli studenti e le studentesse

Proiezione del film “La Strada di Levi”

ore 17.30 presso Sala Lampisteria del CICC – Grande Miniera di Serbariu

Visioni d’archivio. Film, culture, istituzioni” a cura del regista e storico del Cinema Marco Bertozzi

Durante l’incontro sarà presentato il libro “Recycled Cinema”

Ore 21.00 presso Cine-Teatro Centrale, piazza Roma

Incontro c0n il regista Davide Ferrario

Proiezione del film La Zuppa del Demonio”

Italia 2014, col. e b/n, 80’

Sabato 19 dicembre

Ore 10.30 presso Spazio Ex-Di’, piazza Sergio Usai – Grande Miniera di Serbariu

Inaugurazione SPAZIO EX-DI’ MEMORIE IN MOVIMENTO – LA FABBRICA DEL CINEMA

Inaugurazione Mostra d’Arte “Dal profondo dell’anima” di Virginia Siddi

Inaugurazione Mostra Macchine del Cinema – Fondo Oreste e Leandro Coni

Ore 17.00 presso Cine-Teatro Centrale

Incontro con il Direttore della fotografia Franco Lecca e il giornalista e critico Cinematografico Sergio Naitza

Proiezione di alcuni estratti dal film Noistottus” di Piero D’Onofrio e Fabio Vannini

Ore 21.00 presso Cine-Teatro Centrale, piazza Roma

Incontro con la regista Alina Marazzi

Proiezione del film Un’ora sola ti vorrei” Italia 2002, col e b/n, 52’

Domenica 20 dicembre, ore 9.30, presso Spazio Ex-Di’, piazza Sergio Usai – Grande Miniera di Serbariu

WORLD CAFE’ (partecipazione esclusivamente su invito)

Fabbrichiamo cultura – Officina collettiva per il futuro del territorio.

Tavoli di confronto tra operatori economici, associazioni culturali, start-up, laboratori e pubbliche amministrazioni del territorio.

Ore 18.00 presso Cine-Teatro Centrale, piazza Roma

Anteprima regionale

Incontro con il regista Giuseppe Casu

Proiezione del film Il presagio del ragno” Italia 2015, b/n, 63’

Ore 19.30 Incontro con il regista Marco Antonio Pani

Proiezione del film di montaggio Isura da Filmà – Fiorenzo Serra e la Sardegna filmata in libertà”  Italia 2013, b/n,  50’

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Conferenza stampa Desogus - Pitzalis

Sono in corso, a Carbonia, numerose iniziative per celebrare il 77° anno di fondazione della città. Venerdì 18 dicembre, alle ore 10.30, presso la Sala Polifunzionale di piazza Roma, si terrà la cerimonia di premiazione di atleti, studenti, associazioni e cittadini meritevoli.

Alle ore 16.30, presso l’Auditorium della Miniera Serbariu, si terrà l’inaugurazione della mostra personale di Scultura di Luigi Angius.

Alle ore 19.00, nella chiesa di San Ponziano, si terrà il Concerto “Luci del Natale” proposto dall’Associazione Culturale Millenote e dall’Associazione Corale Nostra Signora di Bonaria di Cagliari.

Sempre venerdì 18 dicembre inizieranno gli appuntamenti, proposti dal Centro Servizi Culturali della Società Umanitaria di Carbonia, con “Memorie dal Futuro”. La programmazione proseguirà sino al 20 dicembre.

Alle 10.00 il regista Davide Ferrario incontra gli studenti e le studentesse dell’istituto Beccaria. Alle 17.30, presso la Lampisteria della Grande Miniera di Serbariu, si terrà la proiezione “Visioni d’archivio. Film, culture, istituzioni” a cura del Regista e Storico del Cinema Marco Bertozzi. Alle ore 21.00, al Teatro Centrale in Piazza Roma, si terrà l’incontro con il regista Davide Ferrario e la Proiezione del film “La Zuppa del Demonio”, sullo sviluppo industriale nel Novecento. Il momento centrale della tre giorni è previsto per sabato 19 dicembre, alle ore 10.30, con l’inaugurazione, nell’area della Grande Miniera di Serbariu – Piazza Sergio Usai, dello spazio EX-DI (ex direzione) Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema.

La programmazione degli eventi organizzati per ricordare il compleanno di Carbonia prosegue per tutto il mese di dicembre.

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Grande miniera Serbariu 2

Sono in corso, a Carbonia, i nuovi lavori nella Piazza dedicata a Sergio Usai, all’ingresso della Grande Miniera di Serbariu.

Gli interventi ricoprono complessivamente oltre mille metri quadri dell’intera piazza, dove saranno allestiti dei prati verdi e saranno posizionate piantine di Pyracantha e Carissa. I lavori prevedono anche la realizzazione dell’impianto di irrigazione, nonché la sistemazione delle ringhiere di recinzione e dei cancelli presenti in tutta l’area mineraria. I lavori hanno un valore complessivo di circa 30mila euro.

Sono in corso nella Grande Miniera di Serbariu anche altri interventi di riqualificazione paesaggistica e illuminotecnica degli spazi aperti.

I lavori riguardano, tra le altre cose, il restauro e la riqualificazione del Deposito del Carbone, la riqualificazione del percorso che collega i nuovi spazi del Centro Intermodale con il nuovo piazzale d’ingresso della Miniera, l’installazione di un impianto fotovoltaico e l’implementazione dell’impianto esterno di illuminazione dentro l’area mineraria.

«L’Amministrazione comunale – spiega il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti – sta proseguendo nella realizzazione di progetti per migliorare l’offerta turistica e culturale della Grande Miniera di Serbariu. Riteniamo che migliorare l’area della Grande Miniera e la qualità dell’offerta sia lo strumento giusto e allo stesso tempo indispensabile per proseguire in questo percorso. In questi anni, per tutti questi motivi, sono stati realizzati diversi lavori: la sistemazione del piazzale d’ingresso della Grande Miniera di Serbariu e la messa in sicurezza del Silos (250.000 euro), l’adeguamento del Museo Paleontologico PAS – E.A. Martel (circa 222.000 euro) e la realizzazione di un’Area Parco Giochi per i più piccoli (17.000 euro).»