24 November, 2024
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A poche ore dal triplice fischio del signor Stefano Peletti di Crema che ha posto fine allo spareggio di Monterotondo Scalo con l’Insieme Formia ed ufficializzato la retrocessione della squadra biancoblù in Eccellenza regionale, il presidente del Carbonia Calcio Stefano Canu ha pubblicato su Facebook un post nel quale ricostruisce l’intera stagione, che riportiamo integralmente.
«Le sconfitte insegnano, nella vita così come nello sport, a rialzarsi per saper affrontare meglio il futuro.
Oggi siamo tutti amareggiati e tristi perché ritorniamo in Eccellenza regionale dopo 2 anni in serie D.
Ora dobbiamo rialzarci!
In quest’ultima stagione abbiamo affrontato tantissime difficoltà. Non è un segreto che abbiamo rischiato di non iscriverci perché privi di campo e per una coda di impegni economico finanziari da affrontare.
Ciò nonostante abbiamo deciso che il blasone del Carbonia calcio non meritava di scomparire.
Eravamo consapevoli che il campionato di serie D sarebbe stato difficilissimo.
Insieme al mister Suazo col suo staff abbiamo “osato” sapendo che con risorse risicate avremmo incontrato difficoltà.
E così è stato.
Squadra giovanissima, tecnicamente valida ma inesperta, che giocava bene ma non raccoglieva risultati positivi.
Poi a dicembre grazie alla nuova Amministrazione comunale, siamo finalmente rientrati a casa, dopo 14 mesi di pellegrinaggio in tanti campi del territorio.
Abbiamo sentito una nuova fiducia che ci ha indotto ad immettere nuovi capitali utilizzati per sistemare lo stadio e rinforzare la squadra.
E così nel girone di ritorno ha collezionato 23 punti, in piena media salvezza. Non è bastato.
È stato necessario lo spareggio che purtroppo ci ha visto sconfitti.
Potevano fare di più, certamente, ma il campo è sempre l’unico giudice inappellabile.
Gli episodi di una stagione vanno comunque messi nel ripostiglio delle esperienze maturate.
Voglio ringraziare tutti i ragazzi, quelli che c’erano dall’inizio e quelli che hanno concluso la stagione. Hanno dato tutto, ne sono certissimo.
Ringrazio quanti ci hanno seguito e sostenuto in questa stagione, al nuovo gruppo Carbonia Ultras e ai tanti tifosi che sopratutto nei social hanno manifestato la loro vicinanza.
Nonostante la retrocessione che amareggia i tifosi, la società, la città, siamo determinati a ridare forza al progetto, tenendo alto il blasone bianco blu.
Non dimentichiamoci che a breve la nuova amministrazione comunale inizierà i lavori di riqualificazione dello stadio Zoboli, ammodernandolo.
Stessa sorte toccherà al campo sportivo di Is Gannaus e forse a quello di Serbariu, dove ritroverà casa il nostro nutrito settore giovanile.
Non è più possibile fare calcio lontano da Carbonia.
Siamo certi che sarà operativa anche una nuova organizzazione societaria, con nuovi dirigenti che daranno quella giusta spinta per ripartire con nuovi propositi.
Un ringraziamento al Mister David Suazo, al Preparatore atletico Mister Massimiliano Pusceddu, al Mach Analyst Mister Manuel Contu, al preparatore dei portieri Mister Matteo Crobeddu, allo staff medico, Dr Giuseppe Locci, al tecnico delle riabilitazioni Alessandro Massaiu, al fisioterapista Fabrizio Manca, al massaggiatore Stelio Pusceddu, ai dirigenti ufficiali di gara Paolo Pinna, Sandro Piras, ai magazzinieri Peppino Carta e Giovanni Sabiu, al team Manager Stefano Marroccu, all’addetto stampa Alberto Pedini, a Laura Piras, Melissa Piras, al responsabile marketing Mirco Brai, a Paolo Corona, Gianni Mannai, mister Antonello Murroni, mister Simone Sotgiu, mister Luca Boi, Chicco Caria, mister Roberto Montano, Davide Usai, Lillo Garau, mister Antonio Mannai, mister Alessio Mastrogirolamo, Mattia Corona, avvocato Mauro Garau.
A Christian Figus, Damiano Basciu e Sergio Vacca.
Tutte persone di uno spessore umano straordinario.
Voglio ringraziare i miei due compagni di viaggio, Federico e Ferruccio. Un giorno, chissà, potremmo sorridere per quanto vissuto in questi 2 anni faticosi e provanti.
Grazie anche ai nostri main sponsor: Ajo energia, main sponsor prima squadra e Alice surgelati, main sponsor settore giovanile
E poi ancora a tutti gli altri sponsor: Baby Shop di Luca Floris, Hermes Group di Giuseppe Durzu, Fap di Carlo Foti, Centro Studi Petrarca, Immobiliare Ibba, L.A.I. Srl amianto, Moro servizi ecologici, Progetto verde Sardegna, Studio medico dentistico del Dr Floris e del Dr Masala, Bona Die Carbonia, Edil Style Carbonia, Autocarrozzeria Riccardo Sanna, Veri Conglomerati Carbonia, Asso Ricambi Carbonia, Bigo’s Solutions, Tabacchino n.3 Conad Carbonia, Mythos Cagliari, Ireos Genova, Logo Italia Carbonia, Ecologica Service, Fideuram Cagliari, Fondazione di Sardegna, De Vizia Carbonia, impresa edile di Umberto Stivaletta, Hop Us Est Carbonia, Greco Ecology, Soc Arco Cagliari.
Nella prossima stagione, al momento, siamo destinati alla “serie A dei dilettanti regionali”, il campionato di Eccellenza
Se ci dovessero essere le condizioni per essere ripescati in serie D non ci tireremo indietro.»
Il Presidente Stefano Canu

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Maria Antonietta Mongiu, Presidente Regionale FAI Sardegna, ex assessore regionale della Pubblica Istruzione e dei Beni culturali della Giunta Soru.

I massimi responsabili regionali del FAI (Fondo Ambiente Italiano) prendono posizione con un documento assai critico sul progetto di rilancio produttivo dello stabilimento Eurallumina di Portovesme. Maria Antonietta Mongiu Presidente Regionale FAI Sardegna, Fausto Pani Referente Regionale Ambiente FAI Sardegna, Franco Masala Referente Regionale Paesaggio FAI Sardegna e Sergio Vacca Referente Regionale Politiche del suolo e dell’energia FAI Sardegna, ricostruiscono la situazione del polo industriale di Portovesme, nel quale si inserisce il progetto Eurallumina.

«La Sardegna, percepita diffusamente come luogo di eccellenze ambientali e culturali, prima meta turistica nelle intenzioni degli italiani, nella realtà ha un territorio, per inquinamento e densità edilizia sulle coste, a “macchia di leopardo” – scrivono i quattro responsabili regionali del FAI -. Ospita aree di assoluta criticità per gli intensivi processi di inquinamento e per il vorticoso consumo di territorio, spesso coincidenti o prossimi ad aree di rara bellezza paesaggistica e di alto valore naturale. Uno degli esempi più significativi di questa attività industriale è quello dei “depositi di fanghi rossi” a Portoscuso e Portovesme, definiti un “disastro ambientale” nelle carte del processo in corso a Cagliari agli ex dirigenti di Eurallumina. Malgrado ciò, piuttosto che creare alternativi percorsi di lavoro per migliaia di disoccupati e cassintegrati della petrolchimica, della Carbosulcis, dell’Eurallumina, dell’Alcoa e di tutte le industrie nate già obsolete e poco remunerative, ancor più oggi nell’era dei mercati globalizzati, si ripropone con la proposta “Eurallumina” lo stesso vecchio e superato modello di sviluppo industriale. Un modello che non ha risolto il fenomeno della disoccupazione in Sardegna. Anzi lo ha accentuato, generando quel sottosviluppo così nocivo a uomini e paesaggi, che non ha creato duraturi posti di lavoro ma in più si è rivelato un autentico scempio culturale e ambientale.»

Dopo aver sintetizzato il progetto di riqualificazione produttiva proposto da Eurallumina, il Fondo Ambiente Italiano si sofferma sugli impatti ambientali e paesaggistici, facendo riferimento ad alcune ragioni tratte dalla relazione del soprintendente ai Beni paesaggistici architetto Fausto Martino, che ha espresso parere negativo alla riattivazione dell’impianto Eurallumina.

«Contrasto con il PPR (Piano Paesaggistico Regionale) vigente: nel PPR l’area viene definita “di recupero ambientale” e prescrive il divieto di interventi rivolti ad aggravare le condizioni di degrado ovvero che possano pregiudicarne il recupero. Inoltre la Scheda d’Ambito di paesaggio contenuta nel PPR (scheda n. 6 Carbonia e Isole Sulcitane – lo strumento di indirizzo delle “azioni di conservazione, ricostruzione o trasformazione del territorio”) orienta univocamente verso la riqualificazione dell’area industriale:

– Punto 10. Riequilibrare progressivamente il rapporto tra la presenza industriale del polo di Portovesme, l’insediamento urbano, la fruizione turistica, le attività agricole e la pesca marina e lagunare dell’Ambito, riducendo i problemi di interferenza delle attività industriali con il sistema ambientale.

– Punto 11. Riqualificare le aree del degrado industriale, selezionando ambiti prioritari di intervento, su cui attivare un progressivo processo di disinquinamento e di rigenerazione ambientale, che necessita di un coordinamento unitario per i comuni interessati in relazione ai problemi di alto rischio ambientale, per i programmi di disinquinamento e di monitoraggio ambientale.

Quanto qui richiamato fa scrivere al soprintendente che l’intervento in esame non sia conforme alla disciplina paesaggistica dettata dal PPR per l’area.»

«La non conformità – si legge ancora nel documento del Fondo Ambiente Italiano – è sottolineata dal fatto che nell’area, anziché iniziare quanto prescritto dallo strumento regionale, si progettano interventi di segno completamente opposto:

1. il bacino dei fanghi rossi verrebbe ampliato orizzontalmente e verticalmente: orizzontalmente con l’individuazione di un nuovo settore (“Settore D”) di circa 20 ettari di superficie. Si passerebbe da una superficie di 159 ettari a una di 178. Verticalmente, il progetto prevede l’incremento dell’altezza di circa il 74%, della quota attuale fino a raggiungere la quota finale di 46 m. Vi è oltretutto il problema che eventuali interventi di “mitigazione vegetazionale” (ossia, di utilizzo di piante e arbusti per ridurre l’impatto dell’opera) sarebbero attuabili solo una volta pieno il deposito, e che non sono quindi previste soluzioni a breve e medio termine per ridurre l’impatto di tale ampliamento;

2. per alimentare lo stabilimento si vorrebbe costruire una nuova centrale a carbone, cioè un impianto che utilizza un combustibile fossile tra i più inquinanti al mondo, oltre che un nastro trasportatore. Il carbone inoltre verrebbe importato dall’estero;

3. l’ampliamento della vasca per i fanghi rossi viene progettato a ridosso di un sito di importanza comunitaria esplicitamente tutelato dal PPR. La creazione quindi di un’enorme collina artificiale di rifiuti tossici a ridosso della linea di costa, affiancata da una nuova centrale a carbone e dalle infrastrutture atte a trattamento, trasporto, trasbordo, delle materie prime (ivi compreso il carbone) andrebbe così ad annullare il valore paesaggistico dell’area e, di conseguenza, quello delle vocazioni economiche e culturali locali, le quali traggono la loro legittimazione proprio dalle emergenze ambientali e culturali di cui si è diffusamente trattato.»

«Il MIBACT – concludono i responsabili regionali del Fondo Ambiente Italiano – ribadisce quanto il Consiglio di Stato, a partire dagli anni Novanta, ha sancito: non è lecito aggravare le compromissioni ambientali in aree ad alto valore paesaggistico e culturale in virtù del fatto che, precedentemente a vincoli e riconoscimento del loro valore, altri lo hanno fatto. In parole povere, non vale il principio per cui si può compromettere ad libitum un luogo perché già prima qualcun altro aveva iniziato a farlo.»

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Sabato 18 marzo, alle ore 10.00, presso l’aula consiliare del comune di Gonnosfanadiga, via Porru Bonelli, si terrà una conferenza stampa per presentare la nascita della consulta Ambiente Territorio Energia (ATE).

Alla consulta hanno, finora, aderito i comuni di Guspini, Gonnosfanadiga, Sardara, Villanovaforru e Palmas Arborea; i comitati No Megacentrale (Guspini), Terra che ci Appartiene (Gonnosfanadiga), No TrivelPaby (Pabillonis), Fuori dalle Pale (Villanovaforru), Terrasana (Decimoputzu), Progetto Comune (Villacidro), No Trivelle (Sardegna), Pro Nosu a Tutela del Territorio (San Gavino Monreale), Per la Salute e la Qualità della Vita (Oristano); l’associazione ambientalista Italia Nostra ed esperi quali l’ing. Mauro Gargiulo, il prof. Sergio Vacca e la dott.ssa Mariapaola Morittu.

La consulta è stata costituita per realizzare un luogo di confronto e di iniziativa comune attorno alle diverse tematiche legate alle emergenze ambientali del territorio, in particolare essa scaturisce dal movimento di mobilitazione contro i numerosi interventi di speculazione energetica, portati avanti, soprattutto, dalle multinazionali.

Nel corso dell’incontro, verranno illustrate anche le iniziative di lotta contro la recente decisione da parte del ministero dell’Ambiente, che ha espresso parere favorevole per la realizzazione di un mega impianto termodinamico solare nelle campagne tra Gonnosfanadiga e Guspini.

Sabato mattina il complesso di Sahta Chiara, Aula VII dei Bastioni Pigafetta, ad Alghero, ospiterà il dibattito pubblico “il DADU è tratto?”, organizzato da INU Sardegna, sul futuro del Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica (DADU) dell’Università di Sassari.

L’Istituto Nazionale di Urbanistica ha lo scopo di promuovere e coordinare gli studi di urbanistica e di edilizia, diffonderne e valorizzarne i principi e favorirne l’applicazione. Per questi motivi preoccupa la notizia che il Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica (DADU) dell’Università di Sassari potrebbe avviarsi a concludere la sua felice esperienza, che per la Sardegna possa venir meno un presidio di cultura territoriale, che possa scomparire la qualità dell’architettura e del paesaggio in Sardegna come presupposto per uno sviluppo sostenibile.

Per onorare i propri scopi fondativi, oltre che sostenere con forza il progetto di futuro che Architettura ad Alghero rappresenta, INU Sardegna ha scelto di associare il Dipartimento in forma pubblica, in un momento di dibattito sul futuro dell’urbanistica, dell’architettura, del territorio e del paesaggio in Sardegna.

All’incontro parteciperanno le federazioni e gli Ordini professionali, i sindaci di Sassari, Alghero, Villanova Monteleone, Olmedo, Castelsardo, i rappresentanti di dell’INU, dell’Università di Cagliari, di ANCI Sardegna, dell’Amministrazione provinciale gallurese, del Comune e della Stazione dell’Arte di Ulassai, delle Amministrazioni comunali di Cagliari, Uri, Ittiri, Bosa, dei lavoratori della miniera di Olmedo. Al pomeriggio la solidarietà al territorio si estenderà infatti alla miniera di Olmedo, i cui lavoratori sono stati licenziati tutti dalla multinazionale che l’ha acquisita.

Questo il programma completo della giornata:

9.30 Saluti di apertura: Mario Bruno, Sindaco di Alghero; Nicola Sechi, decano del Dipartimento; Roberta Porcu, presidente INU Sardegna

10.00 Seminario: Quale territorio senza cultura? coordinano Alessandra Casu, DADU e Vincenzo Cossu, INU Sardegna

Non ho imparato a leggere i manuali, Alessio Bellu e Fausto Cuboni, INU Sardegna

L’acqua, un elefante senza giungla, Fausto Pani, INU Sardegna e Sergio Vacca, DADU

L’industria non ha i cassonetti della differenziata, Chiara Rosnati, UniSS

Ci siamo inventati le regole mentre giocavamo a Monopoli, Gianni Mura, INU Sardegna

Cosa succede in città?, Francesco Indovina, DADU

12.00 Prèsidi e presidi di cultura del territorio, Arnaldo Cecchini, direttore DADU e Antonello Sanna, direttore DICAAR (UniCA)

12.30 Interventi a sostegno del Dipartimento da parte di Sindaci, Ordini professionali, altre Istituzioni.

In contemporanea: DADU impara a leggere e scrivere, DADU insegna a leggere e scrivere, videostoria a cura di studenti, docenti, dottorandi, assegnisti, collaboratori e personale DADU

13.00 Cerimonia di iscrizione onoraria del DADU a INU Sardegna

13.15 Prima presentazione pubblica del premio “Legarsi al territorio – Maria Lai”, Roberto Barracu, INU Sardegna ed Enrica Caire, Ordine APPC Nuoro e Ogliastra

13.30 Chiusura dei lavori.

Alghero 3 copia

Il Palazzo Boyl di Milis ospiterò sabato sera, dalle 15.00 alle 20.00, un convegno sull’energia organizzato dal FAI, #Fondo Ambiente Italiano in Sardegna.

Da quando i primi fuochi illuminarono le notti senza elettricità i nostri antenati costruirono il mito che un giorno sarebbero stati affrancati dal lavoro e che l’energia sarebbe stata inesauribile. La realtà è stata diversa. Il lavoro è una chimera per troppi e qualunque scelta sull‘energia necessita di valutazioni che oltrepassino il qui ed ora.

Per tale ragione il ¶FAI Sardegna s’interroga su quale energia per quale Sardegna? L’energia è tema sensibile da affrontare col massimo di partecipazione perché i decisori non siano lasciati soli ad assumersi responsabilità che riguardano la comunità regionale ed i territori per i decenni a venire.

La progressiva dismissione delle industrie energivore e la crescita delle fonti rinnovabili avrebbero dovuto produrre in Sardegna una diminuzione del consumo di energia ed un minor costo. E‘ diminuito il consumo ma non il costo. E‘ tempo allora di riflettere sulle diverse fonti di produzione e sul loro impatto nei territori. In troppi casi devastante. E‘ il caso di molte fonti energetiche che hanno occupato i territori a destinazione agricola.

E‘ necessario coordinare le fasi di pianificazione, di erogazione dei contributi, di costruzione e di gestione del #Piano Energetico Regionale. Chiedersi se non sia il caso di creare un’Agenzia Energetica Regionale che risponda alle molteplici esigenze di natura pubblica o privata da parte di singoli o società. Promuovere l’autonomia energetica delle comunità locali ed una diffusa pedagogia del risparmio e del riuso specie nelle aziende agricole e zootecniche messe in grado di “autoprodurre”.

Nei mesi scorsi il FAI ha sollecitato il governo regionale sulla sottrazione – a tratti spregiudicata – della terra alle colture agricole con le fonti rinnovabili. Sono stati distrutti paesaggi, divorati preziosi suoli agricoli, disseminati i territori di cattedrali nel deserto, creato ulteriori servitù. Dopo l’eolico, il fotovoltaico e il termodinamico solare a terra ad altissimo impatto ambientale l’ultima frontiera è il cosiddetto MINIeolico.

Non risultano ad oggi disposizioni ostative alla realizzazione di impianti di 60 kW potenza. Pertanto, per il FAI, è urgente che si disponga che, anche gli impianti eolici di potenza inferiore ai 60 kw, si possano realizzare in aree agricole, a patto che siano destinati all’autoconsumo energetico per l’azienda che lo richiede; che il richiedente sia un  imprenditore agricolo professionale, e/o comunque una società agricola presente stabilmente nell‘isola; che siano assoggettati a V.I.A., ovunque localizzati, così come da ultimo ha stabilito la Sentenza della Corte Costituzionale (n. 188/2013 del 03.7.2013).

Interverranno: Antonia Fabiola Putzolu, sindaco di Milis; Maria Antonietta Mongiu, presidente regionale FAI Sardegna; Nicolò Migheli, sociologo; Antony Muroni, direttore de L’Unione Sarda; Antonello Pazzona, agronomo dell’Università di Sassari; Andrea Vallebona, ingegnere elettrico; Alfonso Damiano, ingegnere elettrico ed elettronico dell’Università di Cagliari; Paolo Randaccio, fisico dell’Università di Cagliari; Giacomo Oggiano, geologo dell’Università di Sassari; Franco Meloni, fisico dell’Università di Cagliari; Luciano Burderi, fisico dell’Università di Cagliari; Sergio Vacca, geo-pedologo dell’Università di Sassari; Angelo Aru, agronomo dell’Università di Cagliari; Ignazio Camarda, botanico dell’Università di Sassari; Chiara Rosnati, naturalista dell’Università di Sassari, Pietro Ciarlo, costituzionalista dell’Università di Cagliari; Ottavio Castello, direttore di Confservizi Sardegna; Michele Gutierrez, economista agrario dell’Università di Sassari; Fausto Pani, geologo; Pietro Tandeddu, esperto di politiche agricole; don Ettore Cannavera, responsabile della comunità La Collina; Giuseppe Pulina, agronomo dell’Università di Sassari; Mauro Mura, procuratore capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.

La quarta edizione de S’Ischola de su Trabagliu, organizzata dall’Associazione culturale LAMAS, candida Pattada ad essere pensatoio stabile delle politiche per lo sviluppo della Sardegna. Come creare lavoro? Quale e come? è il titolo scelto. Industria, artigianato, agroalimentare, turismo, economia culturale saranno i focus programmati dal pomeriggio di venerdì 12 e per il sabato 13 settembre all’Hotel La pineta nel Parco La Pineta Salvatore Pala. Lamas, col contributo della #Fondazione Banco di Sardegna ed il patrocinio del #FAI (Fondo Ambiente Italiano), intende elaborare strumenti di sviluppo immediatamente traducibili in atti concreti dall’iniziativa privata e pubblica isolana. L’evento si strutturerà in cinque incontri attivi e circolari. Gli stessi titoli degli incontri sono in chiave di domanda:

– C’è ancora spazio per l’industria? Per quale?

– L’accoglienza è il lavoro di una stagione?

– Dalla terra e dal mare quale lavoro?

– C’è ancora spazio per il sapere delle mani?

– Con la cultura si mangia?

La scelta de #S’Ischola de su Trabagliu è dettata dal volere unire alle competenze di studiosi e tecnici la diretta esperienza di artigiani, imprenditori, industriali i quali si faranno interpreti del bisogno di praticità, concretezza, operabilità necessarie per uscire dall’attuale deserto occupazionale. Un esempio concreto lo si avrà venerdì 12, alle ore 20.00, quando l’intreccio di artigianato e di arte darà vita al concerto del #Quartetto Karel che suonerà con gli strumenti ad arco del liutaio pattadese Piero Virdis. Per l’occasione saranno eseguiti brani di tre compositori che seppero, con la loro opera, rendere in musica paesaggi della Sardegna: Lao Silesu, Gavino Gabriel, Ennio Porrino.

Il Laboratorio pubblico #S’ischola de su trabagliu ha il compito di orientare i decisori specie in un momento in cui si sono rarefatti i luoghi di incontro, di partecipazione, di proposta. Come creare lavoro? Quale e come? Vuol far convergere intelligenze ed esperienze intorno ad un obiettivo il lavoro diventato la prima emergenza dell’isola. La due giorni di comunità intellettuale e sociale nel centro nord della Sardegna con oltre cinquanta contributi

dibatterà per produrre soluzioni;

elaborerà un “piano di rinascita” sociale;

discuterà di industria che non sia solo chimica di base;

creerà una rete di saperi e mondi spesso separati;

svilupperà l’idea che il lavoro non piove sui territori ma dev’essere elaborato dai territori stessi.

PROGRAMMA

Venerdì 12 settembre

Ore 16.00 Inizio lavori

Salvatore Mereu Regista Cagliari

Proiezione Transumanza

Ore 16.15 Lo stato dell’economia e del lavoro

Antonella Crescenzi Economista Ministero dell’Economia e delle Finanze Roma

Giorgio Macciotta CNEL Roma

Ore 17.00 C’è ancora spazio per l’industria? Per quale?

Introducono e coordinano

Tore Corveddu Lamas

Angelo Sini Lamas

Intervengono

Francesca Ticca Segretario Regionale UIL Sardegna Cagliari

Oriana Putzolu Segretario Regionale CISL Sardegna Cagliari

Michele Carrus Segretario Regionale CGIL Sardegna Cagliari

Tore Cherchi Coordinatore Progetto Sulcis Cagliari

Pietro Ciarlo Costituzionalista Università di Cagliari

Maria Antonietta Mongiu Presidente regionale Fai Sardegna

Antony Muroni Direttore L’Unione Sarda Cagliari

ORE 20.00 CONCERTO

Quartetto Karel – Strumenti ad arco di Piero Virdis –Pattada

Musiche di Lao Silesu, Gavino Gabriel, Ennio Porrino

Sabato 13 Settembre

Ore 9.30 L’accoglienza è il lavoro di una stagione?

Introducono e coordinano

Susi Ronchi Giornalista Cagliari

Gianni Manca Lamas

Intervengono

Vittoria Mereu Direzione Commerciale Marketing e Direzione Business – Tirrenia

Italo Meloni Direttore Cirem Università di Cagliari

Roberto Petza Chef Fondazione Accademia Casa Puddu Siddi

Franco Mulas Direttore Starwood Arzachena

Giuseppina Scorrano Esperta Turismo Cagliari

Attilio Mastino Rettore Università di Sassari

Ore 11:00 Dalla terra e dal mare quale lavoro?

Introducono e coordinano

Maria Francesca Chiappe L’Unione Sarda Cagliari

Salvatore Palitta Lamas

Intervengono

Angelo Aru Agronomo Università di Cagliari

Sergio Vacca Professore Scienza del Suolo Università di Sassari

Giuseppe Delogu Dirigente Corpo Forestale e Vigilanza Ambientale Regione Sardegna

Francesco Casula Direttore 3 A Arborea

Vito Gulli Direttore ASDOMAR Olbia

Alfonso Orefice Esperto di sviluppo rurale Cagliari

Ersilia di Tullio Responsabile Area Agricoltura Industria alimentare Nomisma Bologna

Nicolò Migheli Sociologo Cagliari

Ore 15.30 C’è spazio per il sapere delle mani?

Introducono e coordinano

Gian Franca Fois Lamas

Antonello Deiosso Lamas

Intervengono

Piero Virdis Liutaio Pattada

Antonio Fogarizzu Designer

Stefano Mameli Confartigianato Imprese Sardegna Cagliari

Anna Maria Sanna già Dirigente scolastica Cagliari

Rosario Musmeci Esperto Formazione e Istruzione Sassari

Ilene Steingut Direttrice Istituto Europeo Designer Cagliari

Silvano Tagliagambe Filosofo della Scienza Università di Sassari Cagliari

Ore 17.30 Con la cultura si mangia?

Introducono e coordinano

Salvatore Fenu Lamas

Maria Antonietta Mongiu Lamas

Intervengono

Filippo Martinez Regista Oristano

Giuseppe Giordano Presidente Calagonone Jazz Cagliari

Antioco Floris Direttore CELCAM Università di Cagliari

Franco Masala Storico dell’architettura Cagliari

Costantino Cossu Responsabile Cultura La Nuova Sardegna

Pinuccio Sciola Scultore e musico San Sperate

Romano Cannas già Direttore Sede Rai Cagliari