La FLC e la CGIL della Sardegna Sud Occidentale esprimono assoluta contrarietà nei confronti del piano di dimensionamento scolastico adottato dalla Regione
La FLC e la CGIL della Sardegna Sud Occidentale hanno diffuso una nota firmata da Caterina Cocco e Silvia Messori, nella quale esprimono assoluta contrarietà nei confronti del piano di dimensionamento scolastico adottato dalla Regione Sardegna attraverso le ultime linee guida.
«Il piano, che prevede la chiusura di ben 14 autonomie scolastiche nel territorio della provincia Sud Sardegna, ha suscitato un acceso dibattito e forti preoccupazioni tra la comunità educante e i cittadini e le cittadine – si legge nella nota -. Dalle preconferenze provinciali svoltesi nelle giornate del 17, 18 e 20 ottobre 2023 a Carbonia, Sanluri e Cagliari emerge chiaramente il quadro preciso delle intenzioni: 7 autonomie in meno nel Sulcis Iglesiente, 4 in meno nel Medio Campidano e le restanti 3 sull’ex provincia di Cagliari.»
La FLC CGIL e la CGIL hanno tenuto numerose assemblee territoriali, ribadendo con forza il proprio categorico dissenso rispetto ai gravi tagli previsti, che non tengono conto in alcun modo delle caratteristiche di un territorio estremamente vasto, già caratterizzato da pendolarismo, ma non dotato di infrastrutture necessarie affinché le studentesse e gli studenti possano esercitare appieno il proprio diritto allo studio.
«Le linee guida sul dimensionamento, se attuate in toto e acriticamente dalla classe politica comunale, provinciale e regionale, produrranno un innalzamento ulteriore della dispersione scolastica (già tra le più alte d’Italia) e avranno un impatto significativo sul sistema educativo locale e sulla qualità dell’istruzione e dell’offerta formativa indirizzata alle generazioni future nonché sullo stato occupazionale di tutti i lavoratori e le lavoratrici del comparto istruzione – aggiungono Caterina Cocco e Silvia Messori -. L’obiettivo principale della FLC e della Cgil SSO nella sua interezza è quello di proteggere e garantire un’istruzione di qualità per tutti gli studenti e le studentesse dell’isola e del Sud Sardegna in particolare. Qualora non dovessero esserci risposte esaustive inerenti alle profonde criticità di cui sopra e qualora il piano di dimensionamento non dovesse essere rivisto, l’intendimento è quello di promuovere iniziative di mobilitazione nel territorio.»
«Il piano di dimensionamento scolastico è un argomento di estrema importanza che riguarda l’intera comunità e che non può avere come unico scopo quello di effettuare tagli lineari in aree già fortemente deprivate come quelle del Sulcis e del Medio Campidano – concludono Caterina Cocco e Silvia Messori -. In attesa di ulteriori evoluzioni, l’appello ai soggetti coinvolti (studenti, genitori, insegnanti, personale scolastico) e più in generale a tutti i cittadini e alle cittadine è quello di essere pronti a difendere la scuola pubblica, a partecipare al dibattito in corso e a sostenere, anche attraverso la mobilitazione, gli sforzi volti a garantire un futuro migliore al sistema educativo sardo.»