22 November, 2024
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La FLC e la CGIL della Sardegna Sud Occidentale hanno diffuso una nota firmata da Caterina Cocco e Silvia Messori, nella quale esprimono assoluta contrarietà nei confronti del piano di dimensionamento scolastico adottato dalla Regione Sardegna attraverso le ultime linee guida.

«Il piano, che prevede la chiusura di ben 14 autonomie scolastiche nel territorio della provincia Sud Sardegna, ha suscitato un acceso dibattito e forti preoccupazioni tra la comunità educante e i cittadini e le cittadinesi legge nella nota -. Dalle preconferenze provinciali svoltesi nelle giornate del 17, 18 e 20 ottobre 2023 a Carbonia, Sanluri e Cagliari emerge chiaramente il quadro preciso delle intenzioni: 7 autonomie in meno nel Sulcis Iglesiente, 4 in meno nel Medio Campidano e le restanti 3 sull’ex provincia di Cagliari.»

La FLC CGIL e la CGIL hanno tenuto numerose assemblee territoriali, ribadendo con forza il proprio categorico dissenso rispetto ai gravi tagli previsti, che non tengono conto in alcun modo delle caratteristiche di un territorio estremamente vasto, già caratterizzato da pendolarismo, ma non dotato di infrastrutture necessarie affinché le studentesse e gli studenti possano esercitare appieno il proprio diritto allo studio.

«Le linee guida sul dimensionamento, se attuate in toto e acriticamente dalla classe politica comunale, provinciale e regionale, produrranno un innalzamento ulteriore della dispersione scolastica (già tra le più alte d’Italia) e avranno un impatto significativo sul sistema educativo locale e sulla qualità dell’istruzione e dell’offerta formativa indirizzata alle generazioni future nonché sullo stato occupazionale di tutti i lavoratori e le lavoratrici del comparto istruzioneaggiungono Caterina Cocco e Silvia Messori -. L’obiettivo principale della FLC e della Cgil SSO nella sua interezza è quello di proteggere e garantire un’istruzione di qualità per tutti gli studenti e le studentesse dell’isola e del Sud Sardegna in particolare. Qualora non dovessero esserci risposte esaustive inerenti alle profonde criticità di cui sopra e qualora il piano di dimensionamento non dovesse essere rivisto, l’intendimento è quello di promuovere iniziative di mobilitazione nel territorio.»

«Il piano di dimensionamento scolastico è un argomento di estrema importanza che riguarda l’intera comunità e che non può avere come unico scopo quello di effettuare tagli lineari in aree già fortemente deprivate come quelle del Sulcis e del Medio Campidano concludono Caterina Cocco e Silvia Messori -. In attesa di ulteriori evoluzioni, l’appello ai soggetti coinvolti (studenti, genitori, insegnanti, personale scolastico) e più in generale a tutti i cittadini e alle cittadine è quello di essere pronti a difendere la scuola pubblica, a partecipare al dibattito in corso e a sostenere, anche attraverso la mobilitazione, gli sforzi volti a garantire un futuro migliore al sistema educativo sardo.»

 

Venerdì 3 giugno e sabato 4 giugno, a Carbonia e Iglesias, si terranno due iniziative sulla scuola per contribuire a rilanciare il dibattito politico e pubblico sui problemi che ruotano attorno alla scuola nel territorio e nel Paese, organizzate dalle sezioni PCI di Carbonia e Iglesias e la Federazione PCI Sulcis Iglesiente.

A Carbonia, venerdì 3 giugno, dalle 18.00, presso la Casa del Popolo, in via Barbagia, sul tema: La scuola tra controriforme, dimensionamento e diritto allo studio.

Interverranno:

Silvia Messori, Segretaria FLC CGIL Sud Occidentale: Dimensionamento Scolastico ed organici nel Sulcis Iglesiente

Luca Cangemi, Comitato Centrale PCI: L’impatto delle politiche governative sulla scuola al Sud e nelle Isole

Erika Canè, FGCI, studentessa

Matteo Sestu, Art. 1, consigliere comunale Carbonia.

Introdurrà: Stefano Fonnesu, Segretario federale PCI Sulcis Iglesiente.

Coordinerà: Ivan Fadda, Segretario Sezione PCI Carbonia.

A Iglesias, sabato 4 giugno, dalle 17.45, presso la sala Rita Lepori, in via Isonzo, sul tema La scuola tra controriforme, crisi della democrazia e clima di guerra.

Interverranno:

Luca Cangemi Comitato Centrale PCI: La nuova Controriforma della Scuola

Erika Canè, FGCI, studentessa

Michela Caria, segreteria FLC CGIL Cagliari: Scuola e Democrazia

Arnaldo Scarpa, insegnante, portavoce del Comitato Riconversione RWM: Educare alla pace in un mondo in guerra.

Introdurrà: Stefano Fonnesu, Segretario federale PCI Sulcis Iglesiente.

Coordinerà: Giampaolo Atzori, Segretario Sezione PCI Iglesias.

La cittadinanza, tutto il personale della scuola, gli studenti e le studentesse, le associazioni e partiti progressisti e democratici sono invitati ad intervenire.

 

Secondo l’ultimo rapporto del World Economic Forum, per ancora 136 anni le donne guadagneranno meno degli uomini.
Lo sottolinea lo spot in onda in questi giorni in televisione in vista dell’8 marzo. A questo proposito, per iniziativa del comune di Carbonia, le assessore Antonietta Melas, Giorgia Meli e Katia Puddu hanno organizzato una tavola rotonda per dialogare “sulle professioni della donna nella società moderna” come occasione di riflessione sui divari ingiusti di cui, ancora oggi, le donne sono vittime come la disparità di genere.
L’incontro si tiene domani, martedì 8 marzo, a partire dalle ore 10.00, nella sala convegni della Biblioteca comunale, in viale Arsia, con un parterre tutto al femminile.
«Questo svantaggio che si riscontra da parte delle donne ad ogni livello sociale e su più ambiti va superatohanno affermato le assessore del comune di Carbonia -. Abbiamo quindi pensato di fare il punto insieme a tante donne che ricoprono vari incarichi per avere una prospettiva complessiva aperta e dialogante su un tema di non facile e immediata risoluzione. A prendere in prestito le parole della Cartabia: dobbiamo abbattere il soffitto di cristallo.»
Prenderanno parte alla tavola rotonda la scrittrice Margherita Pellegrini, la componente del Consiglio Nazionale Pubblica istruzione Silvia Messori, la pedagogista Cinzia Micheletti, la blogger Francesca Marongiu, la bibliotecaria e referente Sbis Anna Paola Peddis, la psicologa Sara Elena Floris, l’operatrice culturale Laura Pilloni e l’imprenditrice Elisabetta Fois che modererà l’incontro.
La cittadinanza è invitata a partecipare, oltre che tutte le consigliere e i consiglieri del Consiglio comunale.
Ingresso libero secondo le normative previste in materia di contenimento e distanziamento anti-Covid (Green pass e mascherina FFP2).

Lo scorso 19 dicembre, si è svolta, a Portoscuso, l’Assemblea degli iscritti del P.C.I. Sulcis Iglesiente, in modalità mista in presenza e telematica. L’Assemblea è parte del ciclo di incontri inerenti lo sviluppo di un nuovo percorso programmatico per il territorio, avviato da alcune settimane dalla Federazione. All’incontro, aperto anche ai simpatizzanti, si è discusso delle problematiche economiche e sociali che a nostro avviso rivestono primaria importanza sia nel nostro territorio che a livello nazionale.
Ai lavori sono intervenuti il sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda, che ha posto all’attenzione le problematiche del territorio dal punto di vista sia occupazionale che ambientale e su alcune prospettive di sviluppo, e la prof.ssa Silvia Messori, segretaria della FLC-CGIL Sardegna Sud Occidentale, che ha portato all’attenzione le problematiche relative alla scuola, che in questa emergenza sanitaria stanno drammaticamente pesando sulla dispersione scolastica.
Durante l’assemblea è stato sottolineato come, «a causa della disoccupazione e della crescente povertà, sono sempre più numerose le famiglie costrette a rivolgersi ai servizi sociali del proprio comune, ai centri religiosi o di Associazioni e reti di cittadini solidali per poter usufruire ogni giorno di almeno un pasto caldo. In quest’anno drammatico, l’emergenza sanitaria ha acuito le contraddizioni del modello economico basato sul profitto e l’interesse privato capitalistico. Per il nostro territorio è un ulteriore macigno che si abbatte su di una già pesante crisi economica e sociale che dura da decenni. Non solo i lavoratori ed i disoccupati ne hanno subito le conseguenze, ma anche decine di piccole e medie attività del territorio, in tutti i settori, hanno dovuto abbassare definitivamente le saracinesche della propria attività e tanti, purtroppo, si apprestano a farlo con il nuovo anno».

«Tutti guardano alle risorse del Recovery Fund: a tal proposito, la Regione Sardegna ed il suo Presidente hanno presentato dei progetti al Governo italiano per svariati miliardi di euro, con l’obiettivo di “creare sviluppo in Sardegna”, senza però discuterne né con il Consiglio regionale né tanto meno condividendo le scelte con i sardi. Approccio assai distante da chi vuole realmente contribuire al rilancio economico della Sardegna, mantenendosi saldo al solco della gestione privatistica e unilaterale anche in un momento emergenziale come questo. Oltre all’acuirsi della crisi economica abbiamo assistito al collasso di importanti servizi pubblici primari come la Sanità, che con la pandemia si vede ulteriormente ridimensionata a causa del depotenziamento subito nel corso degli anni. La Scuola, in particolare quella secondaria di secondo grado, ha subito la difficoltà nella gestione degli ingressi in sicurezza, dovuti anche all’assenza di programmazione del potenziamento dei trasporti. D’altra parte, la didattica a distanza, già di per sé inadeguata al percorso di istruzione, si è realizzata in un contesto di precarietà dei sistemi di comunicazione e in alcuni casi in una loro assenza. Tale criticità ha determinato l’incremento della dispersione scolastica, già pesante nel Sulcis Iglesiente.»

«Nelle prossime settimane, la Federazione PCI Sulcis Iglesiente proseguirà il dibattito programmatico, con l’obiettivo di condividere le riflessioni con le forze democratiche e progressiste e nell’ottica di contribuire a costruire un percorso programmatico unitario delle sinistre, nonché partecipato, democratico e popolare.
Come Comunisti del Sulcis Iglesiente crediamo che i cardini del dibattito programmatico non possano che essere collegati all’esigenza storica di imprimere un cambiamento al modello economico dominato dall’impresa privata, modello che è evidente non funziona più. Dalla Centralità del Lavoro ai Beni Comuni, dalla Tutela della Salute all’Ambiente, dalla Valorizzazione della Cultura alla Difesa della Pace, Innovazione Scientifica e Tecnologica: un percorso di Riconversione Economica e Sociale del territorio non può che assumere una visione organica e passare da un’ottica orientata all’interesse  collettivo ed dal rispetto dei bisogni e volontà del Lavoro e delle comunità locali.»

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«Nell’anno dell’emergenza epidemiologica si aggrava il problema della copertura delle cattedre afferenti al sostegno agli alunni disabili della scuola secondaria di primo e di secondo grado.»

Lo scrivono, in una nota, Arianna Sabiu (CISL SCUOLA), Silvia Messori (FLC CGIL) e Giuseppe Concas (UIL SCUOLA RUA), che denunciano «una situazione insostenibile che sta ledendo il diritto allo studio degli alunni più fragili, a un mese esatto dall’inizio delle lezioni risultano ancora scoperti oltre 100 posti di sostegno nel Sulcis Iglesiente. Molti alunni devono ancora attendere, rimanendo a casa (come sembra abbiano deciso molti genitori degli alunni con disabilità più grave) o stando in classe, affidati agli altri docenti della classe e aiutati dai compagni. Questo è un ritardo ingiustificato in quanto le nuove graduatorie sono state pubblicate il 1 di settembre e le nomine si sarebbero dovute effettuare prima dell’inizio delle attività scolastiche».
«La secondaria sconta la carenza di insegnanti specializzati e quest’anno, con l’introduzione delle GPS, il sistema delle graduatorie incrociate è collassato su se stessoaggiungono Arianna Sabiu (CISL SCUOLA), Silvia Messori (FLC CGIL) e Giuseppe Concas (UIL SCUOLA RUA) -. Il mantra dell’USP è stato quello di assegnare prima le cattedre su materie e poi, in ultima battuta, i posti di sostegno: in una procedura che dura da più di un mese e pare non avere mai termine. Nella pratica le azioni hanno oscurato le buone intenzioni e chi sconta il prezzo più alto sono gli alunni con disabilità e le loro famiglie. Perché la riapertura delle scuole quest’anno ha coinciso con la riapertura, implicita e informale, di “luoghi separanti” in considerazione del fatto che tante famiglie hanno deciso di tenere a casa i propri figli in attesa dell’insegnante di sostegno.»
Ma la scuola che funziona creando “spazi separanti” non è una scuola inclusiva.
«Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali», sosteneva don Milani e per gli alunni con disabilità assicurare l’esercizio del diritto all’istruzione e all’educazione corrisponde a mettere in campo azioni e risorse diverse per ciascun alunno con disabilità in quanto persona unica ed irripetibile – sottolineano Arianna Sabiu (CISL SCUOLA), Silvia Messori (FLC CGIL) e Giuseppe Concas (UIL SCUOLA RUA) -. E la garanzia del diritto all’istruzione prevede la figura dell’insegnante di sostegno. Se manca l’insegnante di sostegno crolla il sistema. La proposta di stabilizzazione selettiva per i precari di sostegno e non solo per loro, e l’avvio di corsi di specializzazione mirati, non ha trovato ascolto, così oggi a fronte di migliaia di posti disponibili solo una piccolissima parte è stata coperta da docenti specializzati.»

«Per questo chiediamo con forza all’USP di portare a termine le nomine ponendo fine al lockdown dei diritti che, per gli alunni con disabilità, di fatto non si è mai conclusoconcludono Arianna Sabiu (CISL SCUOLA), Silvia Messori (FLC CGIL) e Giuseppe Concas (UIL SCUOLA RUA) -. Chiediamo all’ufficio scolastico competente di accelerare i tempi delle nomine perché non si può chiedere un sacrificio del genere a coloro che vivono questa condizione, il nostro sistema di istruzione è stato sempre altamente inclusivo e in questi ultimi tempi la burocrazia e i suoi rallentamenti inutili stanno allontanando la scuola dal suo obiettivo primario: quello di essere presente per tutti gli alunni, in grado di eliminare tutti gli ostacoli che impediscono la crescita personale e il miglioramento delle condizioni di partenza di ognuno, indipendentemente dalle condizioni sociali e culturali.»

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Silvia Messori, Segretaria Generale, FLC CGIL Sardegna Sud Occidentale, ed Antonello Congiu, Segretario Generale CGIL Sardegna Sud Occidentale, hanno diffuso una nota nella quale chiedono «l’attivazione di hot spot gratuiti in ogni Comune, per garantire oggi, a tutti i cittadini di domani, le stesse opportunità e gli stessi diritti».

«Con la pubblicazione del DPCM del 4 marzo 2020 sono state sospese le attività didattiche in presenza. Le scuole e i loro insegnanti si sono attivati per predisporre modalità di didattica alternativa e anche in “modalità a distanza”scrivono Silvia Messori ed Antonello Congiu –. Tutte le modalità attivate utilizzano la rete: connessioni a internet private dei docenti e degli studenti che la possiedono funzionante e adeguata. E, tutto ad un tratto, appare chiaro che l’assenza di connessione alla rete, ora più che mai, rappresenta un grosso limite: “la rete” necessaria e indispensabile per tenere il contatto con i nostri alunni, nella realtà si rivela lo strumento meno inclusivo, che amplia le disuguaglianze. Gli studenti che non hanno una connessione ad internet, di fatto, non possono accedere ai percorsi di formazione a distanza.»

«Ma in territori come quelli delle ex province del Medio Campidano e del Sulcis Iglesiente, nei quali la dispersione scolastica diventa l’emergenza da combattere e le famiglie affrontano le difficoltà quotidiane dovute alla mancanza di lavoro, avere una connessione funzionante a casa diventa un’utopia per molti – aggiungono Silvia Messori ed Antonello Congiu -. È per questo che attivare hot spot gratuiti in ogni comune ci permette di continuare a lottare contro la dispersione scolastica anche in stato di emergenza e di continuare ad essere scuola inclusiva e non esclusiva. Perché oggi questo modello di scuola a distanza non è democratico anzi aumenta le disuguaglianze: quelle che la scuola combatte ogni giorno e che ora ci vengono sbattute in faccia senza pietà. Si caricano sulle famiglie tutta una serie di incombenze che fanno affidamento solo ed esclusivamente sulle possibilità dei genitori e a rimanere fuori sono i soggetti più vulnerabili.»

«Per questo abbiamo la necessità di rimanere veramente tutti “connessi” e di dare a tutti le stesse opportunità rispettando i dettami della nostra Costituzione: il libero accesso all’istruzione scolastica, senza alcuna discriminazione, la gratuità dell’istruzione dell’obbligo e il riconoscimento del diritto allo studio anche a coloro che sono privi di mezzi – concludono Silvia Messori ed Antonello Congiu –Chiediamo a gran voce l’attivazione di hot spot gratuiti in ogni Comune, per garantire oggi, a tutti i cittadini di domani, le stesse opportunità e gli stessi diritti.»

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Venerdì 9 novembre 2018 una docente di un istituto d’istruzione superiore di Carbonia ha denunciato un’aggressione da parte di alcuni suoi studenti.

Non entriamo nel merito dello spiacevolissimo episodio che coinvolge minori poiché vi è un’indagine in corso che accerterà le responsabilità.

Occorre però stigmatizzare questi episodi che mostrano aggressività e violenza da parte degli alunni verso docenti anche se, come educatori, abbiamo il compito di cercare di comprendere il perché di simili episodi senza per questo giustificarli o tollerarli.

Le ragioni di tali dinamiche si possono comprendere e superare costruttivamente solo attraverso una stretta alleanza tra i diversi attori che operano all’interno della comunità educante: famiglie, studenti, docenti, personale ATA e dirigenti scolastici.

Il recente contratto nazionale di lavoro ha fatto un grande passo avanti recuperando il concetto di “comunità educante” funzionale al compito istituzionale della scuola in netta contrapposizione al concetto di scuola azienda tanto caro ad alcuni ambienti politici ed economici.

Le nuove linee di azione che ne derivano sono solo il punto di partenza affinché si ripristini esplicitamente il patto educativo fra scuola e famiglia. Esso un tempo era implicitamente e socialmente accettato ma ora viene drammaticamente messo in discussione da tali inaccettabili episodi.

Continueremo, con le prossime iniziative e con il contratto, a stare dalla parte della scuola statale e del suo personale (dirigente, docente e ATA). E ciò fino a che non si ripristinerà, al più alto livello possibile, il patto educativo messo in discussione da politiche sbagliate e da comportamenti genitoriali che talvolta mostrano difficoltà e debolezza nell’esercizio della propria funzione educativa.

Come FLC CGIL siamo SOLIDALI nei confronti della collega e continueremo a restare a fianco degli insegnanti per tutelarli, anche dal punto di vista legale se necessario, nella convinzione che condannare i casi di violenza con posizioni chiare e trasparenti serva a ridare senso e autorevolezza alla scuola.

Ed è per questo che diciamo NO a soluzioni sbrigative e superficiali che sminuiscano la gravità di tali situazioni o delegittimino le parti in gioco, tacciando gli studenti come delinquenti e i docenti che subiscono violenza come degli incapaci.

Diciamo NO all’inasprimento delle punizioni per gli studenti perché riteniamo, invece, che rimangano valide e sufficienti le norme vigenti per sanzionare adeguatamente i comportamenti scorretti da parte degli alunni.

Siamo convinti che, soprattutto in un contesto educativo, sono innanzitutto gli strumenti della comprensione, dell’indagine, della cultura, a dover essere messi in campo.

Ricordiamo che le lavoratrici e i lavoratori della conoscenza presidiano ogni giorno, spesso in solitudine e tra crescenti difficoltà, la prima frontiera contro le devianze, il disagio, le disuguaglianze sociali, l’intolleranza e il razzismo.

Silvia Messori

Segretaria Generale FLC CGIL Sardegna Sud Occidentale

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Antonello Congiu

Antonello Congiu è stato eletto segretario generale della Camera del Lavoro della Sardegna Sud Occidentale. Con la sua elezione, si è concluso sabato scorso 13 ottobre 2018 il percorso congressuale della nuova circoscrizione sindacale CGIL denominata Sardegna Sud Occidentale.

In precedenza, durante i congressi di categoria sono stati eletti:

  • Marina Tardini – Segretario generale Lega SPI Sant’Antioco;
  • Paolo Serra – Segretario generale Lega SPI Giba;
  • Sandro Caddeo – Segretario generale Lega SPI Iglesias
  • Antonio Deidda – Segretario generale Lega SPI Carbonia
  • Maria Frau – Segretario generale Lega SPI Arbus
  • Franco Loru – Segretario generale Lega SPI Villacidro
  • Marinello Frau – Segretario generale Lega SPI Guspini
  • Liviana Lai – Segretario generale Lega SPI Villamar
  • Vittorio Curreli – Segretario generale Lega SPI  Serramanna
  • Segreteria SPI Sardegna Sud Occidentale: Carla Piana, Segretario generale – Rinalba Fadda e Salvatore Arca, segretari
  • Segreteria FILCAMS Sardegna Sud Occidentale – Edoardo Manca, Segretario generale – Valter Saiu e  Maria Mereu, segretari
  • Segreteria FP Sardegna Sud Occidentale – Ercole Colombo, Segretario generale – Giovanni Zedde e Rita Caboni, segretari
  • Gabriele Virdis – Segretario generale FLAI Sardegna Sud Occidentale
  • Roberto Forresu – Segretario generale FIOM Sardegna Sud Occidentale
  • Silvia Messori – Segretaria generale FLC Sardegna Sud Occidentale
  • Emanuele Madeddu – Segretario generale FILCTEM Sardegna Sud Occidentale

Questo il nuovo quadro dirigente della CGIL della Sardegna Sud Occidentale.

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«Nel Sulcis Iglesiente la situazione del personale ATA appare ad oggi drammatica. Nello specifico, i dodici Istituti Comprensivi di questo territorio (ad esclusione del Globale di Carloforte) stanno affrontando con incertezza l’inizio del nuovo anno scolastico: 20 comuni con 94 plessi di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria si ritrovano con un organico ormai ridotto ai minimi termini.»

La denuncia arriva da Silvia Messori, referente della segreteria FLC CGIL del Sulcis Iglesiente.

«I collaboratori scolastici in organico di diritto sono solo 180 e a questi si sono aggiunti 5 posti in organico di fatto (contratti annuali) assegnati dall’USP di Cagliari a fine agosto che sono sembrati come una goccia nel mare – aggiunge Silvia Messori -. Con questi numeri appare chiara l’impossibilità di garantire l’apertura delle scuole che, nonostante le difficoltà, hanno un’offerta formativa sempre più ricca e articolata:

  • le sezioni dell’infanzia hanno attivato le 40 ore settimanali;
  • le sezioni della primaria hanno attivato il tempo pieno;
  • le sezioni della secondaria di I grado hanno attivato il tempo prolungato (e due scuole hanno l’estensione oraria dell’indirizzo musicale, I.C. Angius di Portoscuso e I.C. Allori di Iglesias).

Con questi quadri orari le scuole devono garantire l’apertura pomeridiana ma appare evidente che, a fronte delle 185 unità ad oggi assegnate (su 94 plessi), abbiamo una media di solo 1,97 collaboratori scolastici per plesso.

È chiaro che in nessun plesso un solo collaboratore può garantire apertura e chiusura, vigilanza sugli alunni, assistenza agli alunni con necessità speciali e pulizia dei locali. Quello che gli istituti comprensivi chiedono (con accurate relazioni inviate ormai da giorni all’USP) è un incremento, nel complesso, di almeno 20 collaboratori scolastici al fine di superare la media di 2 collaboratori per plesso e permettere di strutturare le attività didattico-organizzative.

Alcuni esempi per comprendere meglio la situazione:

  • gli Istituti comprensivi di Santadi e Narcao entrambi con 8 sedi e un organico di 10 collaboratori ciascuno
  • l’istituto comprensivo di san Giovanni Suergiu che comprende cinque comuni, dodici plessi e con un organico in difetto di almeno due unità per garantire l’apertura di tutte le sedi
  • l’I.C. di Domusnovas, tre comuni, con dieci plessi che chiede a gran voce almeno altre tre unità
  • l’I.C. di Portoscuso che ha perso rispetto allo scorso anno un collaboratore: come se sette plessi si possano aprire con quindici unità
  • non va meglio a Iglesias e Carbonia, con tre comprensivi ciascuna, che chiedono rispettivamente altri sette e sei collaboratori che consentirebbero di iniziare l’anno in maniera serena.»

«Per quel che riguarda gli assistenti amministrativi la situazione non è diversa anzi, con il fatto che questa categoria lavora negli uffici e non a diretto contatto con gli alunni spesso viene dimenticata. I carichi di lavoro sono notevolmente aumentati basti solo citare l’elaborazione delle domande di supplenza con l’apertura del bando per ATA e docenti dello scorso anno scolastico che ha portato alla valutazione di centinaia di domande e al caos sulla certificazione dei vaccini che ha portato le segreterie scolastiche al collasso. Anche qui l’organico è ridotto ai minimi termini con 45 unità su dodici istituti e una media di 3,75. Si capisce bene che l’intera macchina burocratica della scuola passa per le segreterie e sia in costante affanno – sottolinea ancora Silvia Messori -. A questo, si aggiunge il fatto che sette istituti comprensivi su dodici del territorio hanno un Dirigente scolastico in reggenza che, con tutta la buona volontà, può garantire la sua presenza massimo due volte a settimana.»

«La FLC CGIL del Sulcis Iglesiente ritiene pertanto inaccettabile che il ricorso allo strumento della deroga, prima ritenuto eccezionale, sia ora la prassi consolidata al fine di tutelare un diritto garantito dalla Costituzione: l’istruzione. Inoltre, la FLC CGIL rimarca quanto stabilito nel nuovo CCNL 2016/2018: garantire il funzionamento di una “comunità educante” che comprenda tutto il personale scolastico, dai docenti agli ATA. Questi ultimi sono, infatti, il cuore pulsante della scuola anche a fronte di una didattica in continua evoluzione, con gli allievi che sempre più spesso vivono la scuola non rinchiusi nelle quattro mura della loro aula ma in laboratorio, in palestra, nelle aule di strumento, appare una scelta scellerata quella di aver ridotto al lumicino l’organico del personale ATA.

La FLC CGIL rimarca l’urgenza che la questione inerente il personale ATA venga risolta al più presto e le venga attribuita l’importanza che merita.

Chiediamo – conclude Silvia Messori – l’apertura di tavoli di confronto con l’Ufficio scolastico e con il territorio rimarcando che “senza gli ATA la scuola resta chiusa”.»

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Brillantissimi risultati degli alunni dell’Istituto “V. Angius” di Portoscuso ai “Giochi matematici” e al “Pi greco day”.

I Campionati matematici sono organizzati dal Centro Pristem dell’Università Bocconi di Milano, con la collaborazione dell’Università di Cagliari, polo matematico-scientifico. Duecentomila i partecipanti a livello mondiale, di cui ben sessantamila in Italia. Si è trattato della 24a edizione, organizzata dal Centro Pristem con il duplice obiettivo di promuovere nei giovani lo studio della matematica e la valorizzazione delle eccellenze.

Il campionato, tenutosi il 18 marzo alla Cittadella di Monserrato, ha visto la partecipazione di ben 3.700 concorrenti. Quattro le categorie: le C1, C2 L1, L2, per gli studenti dalla prima media al primo biennio universitario e la categoria GP, “grande pubblico”, riservata a tutti gli adulti appassionati di matematica.

In gara per le categorie C1 e C2, 72 concorrenti dell’Istituto Comprensivo Portoscuso/Gonnesa che si sono distinti nella semifinale ed hanno raggiunto ottime posizioni nella classifica, ben quattro i finalisti che il 13 maggio parteciperanno alla finale nazionale a Milano.

Si tratta di Scot Fadda della II B, Matteo Loddo e Noemi Lops della II A di Portoscuso e Francesco Cocco di Gonnesa. Hanno gareggiato per la categoria C1, distinguendosi tra ben 2.151 concorrenti. Risultati di tutto rispetto, se si considera che solo il 7% di tutti i partecipanti è stato ammesso a gareggiare alla finale nazionale.

Il 14 marzo è un giorno speciale per i matematici e i fisici di tutto il mondo: è il “Pi greco day”, La scelta di questa particolare data non è casuale: nella tradizione anglosassone si antepone, infatti, il mese al giorno, così il 14 marzo diventa in cifre 3.14, ossia le prime tre cifre del Pi greco.

Da quest’anno, anche l’Italia celebra ufficialmente il “Pi greco day”: il ministero dell’Istruzione ha organizzato per la prima volta, infatti, un’iniziativa simile a quella statunitense, con una sfida a colpi di numeri e quiz matematici aperta agli studenti delle scuole di ogni grado, con la finalità di avvicinare tutti i giovani alla matematica e con lo scopo di comunicare l’impegno del MIUR e delle scuole per l’apprendimento della matematica e delle discipline scientifiche.

Oltre 1.300 le scuole coinvolte, per un totale di 1.818 squadre, e più di 7.200 studentesse e studenti partecipanti.

Ragazze e ragazzi hanno gareggiato collegandosi da scuola ad un’apposita piattaforma web.

L’ICS “V. Angius” ha partecipato con due team coordinati dalle docenti Silvia Messori e Paola Uccheddu, il team formato dagli alunni Gaia Biggio della I A, Irene Boccini della II A, Scot Fadda della II B e Nicola Rivano della III B si sono classificati al secondo posto. Docenti e alunni ieri, 26 aprile, sono stati premiati dal sottosegretario dell’Istruzione Vito De Filippo presso la sala della Comunicazione del MIUR, a Roma.