22 November, 2024
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L’assessore degli Affari Generali, Gianmario Demuro, è intervenuto, in rappresentanza del presidente Francesco Pigliaru, all’incontro sul tema “Dal carcere al territorio. Progetti integrati di reinserimento sociale”, che si è svolto all’interno del carcere di Pianosa alla presenza del ministro della Giustizia Andrea Orlando. Gianmario Demuro ha illustrato i contenuti dell’intervento che riguarda le tre colonie penali presenti in Sardegna.
«Nelle tre colonie penali agricole di Is Arenas, Mamone e Isili – ha detto Gianmario Demuro – per volontà della Giunta si sta concretamente sperimentando un progetto formativo per il reinserimento sociale dei detenuti, nel solco tracciato dall’articolo 27 della Costituzione, e per combattere in modo adeguato il fenomeno della recidiva.»
Nei tre penitenziari “aperti” è stata appena avviata un’iniziativa promossa dalla Rete rurale nazionale in collaborazione con la Regione (attraverso l’Agenzia Laore), il ministero della Giustizia e il CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria). L’intervento è finanziato con gli assi II e III del PON Inclusione e e con il Programma di sviluppo rurale 2014-2020.
«Le azioni previste – ha spiegato Demuro – mirano ad attivare nuovi percorsi di lavoro, alla modernizzazione del sistema produttivo e alla migliore commercializzazione delle produzioni agricole. Il progetto presuppone un concreto sostegno al detenuto nella fase di acquisizione delle competenze tecniche. E’ giusto che anche le regioni diano il loro contributo per offrire una nuova chance a chi vive l’esperienza detentiva. Il progetto – ha aggiunto l’assessore degli Affari Generali – nasce dalla considerazione che il sistema di detenzione attuato nell’ambito delle colonie penali agricole, se opportunamente organizzato e sostenuto, possa delineare nuovi orizzonti di vita per gli ex detenuti che, attraverso l’acquisizione di competenze specifiche nel campo dell’agricoltura, sono messi nelle condizioni di trovare, dopo aver espiato la pena, interessanti opportunità nel mercato del lavoro. Inoltre, la presenza di terreni irrigui, l’ambiente e il paesaggio e la possibilità di diversificare le produzioni orto-frutticole di qualità e di realizzare attività multifunzionali rappresentano punti di forza per un piano di sviluppo organico che preveda la valorizzazione dell’intero patrimonio materiale e immateriale delle strutture di Is Arenas, Mamone e Isili. In considerazione della tipologia e della vastità territoriale, le tre colonie penali agricole hanno grandi potenzialità per inserirsi nel settore del turismo rurale, didattico-sociale, scientifico e ambientale.»
All’incontro, organizzato dal ministero della Giustizia e dall’Ente Parco Nazionale Arcipelago toscano, sono intervenuti anche i sottosegretari dei ministeri dell’Ambiente e del Lavoro Silvia Velo e Luigi Bobba, il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo, il prefetto di Livorno, Anna Maria Manzione, e l’assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana, Stefania Saccardi.
Le colonie penali agricole di Is Arenas (nel territorio del comune di Arbus), Mamone (nel nuorese) e Isili (nel Sarcidano) si caratterizzano per il fatto che nei relativi territori sono nate aziende in cui si pratica l’agricoltura e l’allevamento del bestiame. L’estensione territoriale è ampia: in totale 6.200 ettari tra boschi, terreni coltivati e terre incolte, spiagge bellissime e natura incontaminata. Sono presenti caseifici attrezzati, macelli e altri impianti che contraddistinguono un’azienda agricola (2.700 ettari rispettivamente Is Arenas e Mamone, 800 ettari la colonia di Isili). I detenuti, nelle diverse fasi della vita lavorativa all’interno della colonia, sono accompagnati e sostenuti da figure con particolari competenze tecniche.
Gianmario Demuro 2

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Nasce una nuova offerta turistica, con un unico grande parco metropolitano da Molentargius a Santa Gilla, con i due stagni attraversati da battelli. Questa mattina la “traversata” inaugurale con il vicepresidente della Regione ed assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano e il sottosegretario del ministero dell’Ambiente, Silvia Velo. «La traversata di oggi ha un valore fortemente simbolico – dice il vicepresidente Paci -. I sindaci dei sette Comuni coinvolti – Cagliari, Quartu Sant’Elena, Selargius, Quartucciu, Assemini, Elmas, Capoterra – oggi invitano la Regione a fare insieme questo percorso verso la costituzione di un parco regionale più ampio e importante che abbracci anche la Sella del Diavolo e il Colle di Sant’Elia per la piena valorizzazione di queste zone umide. Le risorse ci sono: entro l’anno la Regione farà tutto quanto di sua competenza per far nascere il Parco, e siamo certi che anche tutte le altre istituzioni collaboreranno al raggiungimento di questo traguardo. La Sardegna è ricca di aree umide, quindi la nostra idea è di costruire un grande progetto coinvolgendo tutti gli assessori competenti e i territori coinvolti all’interno della programmazione unitaria. La zona da Molentargius a Santa Gilla è un importante esempio, ma ne abbiamo altri nelle zone di Oristano, Sulcis, Ogliastra, Olbia. Sono vere e proprie ricchezze naturali all’interno delle quali vogliamo sostenere l’attività dei pescatori – conclude il vicepresidente -. Possono dare nuovi posti di lavoro, rafforzare fortemente l’attività dei pescatori e contribuire a migliorare la nostra economia avendo però come prima regola la salvaguardia ambientale. Pensiamo a quanto i turisti sono disposti a spendere per poter fare un giro in battello, vedere i fenicotteri, dedicarsi all’ittiturismo, ed è su questo che dobbiamo puntare fortemente».
«Esiste una grande potenzialità tecnica e politica per affrontare in maniera unitaria le esigenze di tutela ambientale e valorizzazione delle zone umide. Un Parco unico sarebbe lo sbocco naturale dell’area metropolitana di Cagliari» ha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, che ha sottolineato la multifunzionalità dei sistemi quale punto fondamentale nelle nostre politiche ambientali.
La traversata in battello è stata seguita dal convegno “La valorizzazione del sistema ambientale dell’area cagliaritana nel contesto della strategia nazionale di tutela delle zone umide”, organizzato da Legambiente nel teatro comunale di Elmas con il sottosegretario Velo e amministratori nazionali, regionali e locali. Presente al dibattito anche l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu.
«L’istituzione della Città metropolitana di Cagliari, ente di governo e di programmazione strategica – sottolinea l’assessore Erriu – è la novità che consentirà un deciso passo in avanti del raggiungimento dell’obiettivo della gestione del compendio lagunare Molentargius-Santa Gilla, che potrà contare su una dotazione finanziaria e di immobili utili ad una gestione integrata di tutte le potenzialità ambientali, produttive e turistiche del compendio stesso.»
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La parata dei “Cantanti di Zakinthos” lungo tutto il Decumano, canti e balli tipici hanno riempito il sito espositivo in occasione delle celebrazioni del National Day della Grecia, in programma oggi a Expo Milano 2015. Ad aprire la cerimonia ufficiale, il sottosegretario di Stato per il Turismo, l’Economia e lo sviluppo, Elena Kountoura.

«Il concetto dello sviluppo sostenibile, tema portante della nostra presenza all’Esposizione Universale – ha detto il sottosegretario – non concepisce la terra solo come un museo per mantenere le risorse naturali, la flora e la fauna, ma include anche la preoccupazione per i sette miliardi di abitanti del Pianeta che hanno bisogno di cibo, istruzione e assistenza sanitaria.»

Il sottosegretario ha poi continuato ricordando il ruolo fondamentale che il turismo ha per l’economia greca, evidenziando anche l’importanza della cucina locale, vera e propria identità culturale, sancita anche dall’ingresso della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, stilata dall’Unesco nel 2010. «Oggi più che mai – ha concluso Elena Kountoura – è necessario difendere il modello di sviluppo sostenibile, come il più completo, dal momento che prende in considerazione il fattore umano e rende l’economia, la società e l’ambiente concetti compatibili tra loro».

La delegazione italiana, guidata da Silvia Velo, sottosegretario di Stato all’Ambiente e alla Tutela del Territorio e del Mare, insieme al commissario generale di Expo Milano 2015, Bruno Antonio Pasquino, ha accolto gli ospiti ellenici ricordando la vicinanza e la solidarietà politica e sociale dell’Italia nei lunghi momenti di difficoltà passati da Atene negli ultimi mesi.

«La Grecia occupa un ruolo centrale all’interno della nostra casa comune, l’Europa – ha spiegato Velo -. Senza Europa saremmo più deboli, in balia di eventi imprevedibili e incontrollabili. La vostra storia recente dimostra come, con grande coraggio, abbiate affrontato una situazione che poteva creare danni gravissimi per il vostro Paese. Grazie per avere dimostrato quanto la Grecia abbia da offrire alle generazioni future, in un momento così cruciale per il nostro pianeta.»

Successivamente la delegazione greca ha visitato Palazzo Italia, mentre i festeggiamenti proseguiranno per tutto il giorno al Padiglione ellenico, all’interno del Cluster Biomediterraneo.

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Cambiamenti climatici e impatto sulle città, Spano: i piani territoriali delle regioni devono essere coerenti con la strategia nazionale
Nel corso dell’evento, promosso al Campidoglio da Legambiente e Università IUAV di Venezia, si è discusso delle azioni necessarie che le città devono mettere in pratica per far fronte ai cambiamenti climatici già in atto.
L’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, è intervenuta ieri a Roma al convegno “Il clima cambia le città – Nuove strategie e politiche di adattamento per rispondere all’emergenza climatica”, nella veste di esperta a livello internazionale nello studio degli effetti globali del clima e di coordinatore del Tavolo interregionale della Snac (Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici).
«Le politiche di sviluppo – ha detto l’assessore dell’Ambiente – non possono prescindere dalla conoscenza degli impatti del clima su un determinato territorio. È quindi necessario monitorare e supportare tutte le regioni italiane nell’adozione di piani territoriali locali coerenti con la strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.» 
Nel corso del convegno, promosso al Campidoglio da Legambiente e Università IUAV di Venezia, si è discusso delle azioni necessarie che le città devono mettere in pratica per far fronte ai cambiamenti climatici già in atto. Al centro degli interventi anche la pianificazione e la gestione del territorio per mettere in sicurezza i cittadini e ridurre gli impatti sui quartieri e sulle infrastrutture, registrati nel Paese con sempre più intensità e frequenza.
«È di fondamentale importanza – ha sottolineato Donatella Spano – essere in grado di adottare piani di adattamento alle modificazioni climatiche, anche attraverso un ripensamento dello sviluppo urbanistico dei centri abitati e con interventi a partire dalle aree a maggior rischio.»
Oltre all’assessore Spano, sono intervenuti al convegno il Sottosegretario del Ministro dell’Ambiente, Silvia Velo, il responsabile della Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico, Erasmo D’Angelis, il presidente dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), Bernardo De Bernardinis, il responsabile scientifico di Legambiente, Giorgio Zampetti, e il coordinatore di Roma Resiliente, Alessandro Coppola.
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