5 November, 2024
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Il giornalista, politico e scrittore Paolo Guzzanti ha presentato a Carbonia, nel salone dell’oratorio della chiesa di Gesù Divino Operaio, il suo ultimo libro sulla vita di Silvio Berlusconi. La serata, organizzata da Roberto Gibillini, nuovo coordinatore provinciale del Partito liberale italiano nel Sulcis Iglesiente, ha visto anche la partecipazione dell’avvocato Roberto Sorcinelli, segretario nazionale dello stesso Partito Liberale Italiano.

Paolo Guzzanti ha ricostruito alcuni aspetti della sua lunga amicizia con Silvio Berlusconi, un rapporto che ha avuto anche momenti di contrasto, poi sfociati nella sua uscita da Forza Italia il 2 febbraio 2009, per divergenze sui rapporti tenuti dal Governo Berlusconi con il Governo russo, e nell’adesione al Partito Liberale Italiano e al gruppo misto della Camera.

Paolo Guzzanti ha raccontato di aver mantenuto uno speciale rapporto personale con Silvio Berlusconi, fino agli ultimi mesi, quando il leader di Forza Italia aveva ormai capito che gli restava poco tempo da vivere.

Al termine della presentazione del libro, che ha visto l’esibizione del coro polifonico maschile sulcitano con l’esecuzione di due brani e la partecipazione, tra gli altri, del vicesindaco di Carbonia Michele Stivaletta, ho intervistato Paolo Guzzanti.

L’Amministrazione comunale di Carbonia guidata dal sindaco Pietro Morittu ha diffuso una nota nella quale esprime cordoglio per la scomparsa, all’età di 86 anni, di Silvio Berlusconi, creatore e leader di Forza Italia, senatore della Repubblica in carica ed ex presidente del Consiglio dei Ministri dall’11 maggio 1994 al 17 gennaio 1995, dall’11 giugno 2001 al 23 aprile 2005, dal 23 aprile 2005 al 17 maggio 2006, dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011.
Figura di rilievo della Seconda Repubblica, Silvio Berlusconi è stato un protagonista della storia italiana, non solo in ambito politico ma anche nell’imprenditoria, nello sport, nella finanza e nella comunicazione.
Il sindaco Pietro Morittu e l’intera Amministrazione Comunale esprimono cordoglio e sentite condoglianze ai familiari per la scomparsa del Presidente Silvio Berlusconi.

«Una squadra di donne per la ripresa della Sardegna dopo il Covid-19.»

È questo il tema della conferenza stampa promossa da Azzurro Donna Sardegna. Ad annunciare l’iniziativa è la coordinatrice regionale di Azzurro Donna, Ada Lai. Il “battesimo” della nuova squadra vede la partecipazione della coordinatrice nazionale di Azzurro Donna, Catia Polidori, del coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci, dell’assessore regionale al Lavoro Alessandra Zedda e degli altri rappresentanti locali e regionali di Forza Italia.

«Azzurro Donna nasce dalla volontà del presidente Silvio Berlusconi di affidare alle donne del partito non solo la valorizzazione dei temi che concernono l’universo femminile, ma anche un moderno contatto col territorio, fatto di ascolto e di proposte, di impegno e di idee, per migliorare la nostra comunità – afferma Ada Lai -. >Valorizzeremo quindi il ruolo della donna, nell’ottica della parità di genere, e lotteremo contro ogni disparità, ingiustizia, violenza. Venti donne “guerriere”, affiancate da tutte le elette nelle istituzioni e da tutti gli uomini del partito, che hanno alle spalle storie professionali e politiche che spaziano in tutti i settori della società.»

Ada Lai prosegue annunciando “Sardegna Respira”, la proposta di Azzurro Donna Sardegna: «Il rilancio della Sardegna parte dai valori liberali e progressisti di Forza Italia, che concernono il Lavoro, la fiscalità, la burocrazia, l’efficienza dei servizi, la valorizzazione dell’Ambiente, la formazione la sicurezza, la Sanità e la Famiglia. In tale ottica la proposta innovativa che intendiamo portare avanti riguarda uno “shock fiscale”, che interessa chi voglia aprire qualsiasi nuova attività e dia la possibilità di creare lavoro senza l’incubo dell’oppressione statale. A tal fine – prosegue Ada Lai – prendendo esempio dalla lotta che Ugo Cappellacci ha condotto contro la fiscalità fino ad arrivare alla Zona Franca, e dall’impegno dell’assessore del Lavoro Alessandra Zedda nel tutelare l’occupazione in tutti i settori, proporremo l’esclusione totale da ogni tassa, imposta o balzello per i primi tre anni a ogni nuova attività produttiva, compresi i contributi dei nuovi lavoratori. Una norma innovativa – conclude Ada Lai -, che si affianchi ai doverosi aiuti a favore di tutte quelle attività già in essere e fortemente provate da questa crisi, che non necessita di ulteriori stanziamenti pubblici, e che consentirà alla Sardegna di respirare, tutelando soprattutto donne e giovani, gli anelli più deboli della catena lavorativa».

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«Abbiamo votato un ordine del giorno presentato da Giorgia Meloni che recitava una frase spesso pronunciata solennemente dal governo Conte: ‘Non utilizzare per nessun motivo il MES’. Abbiamo cioè votato un’ovvietà contro uno strumento che volle invece un governo in cui Giorgia Meloni era ministra.»

Così, in una nota, il deputato Pino Cabras (M5S) riguardo il voto favorevole all’ordine del giorno che impegnava il Governo a non ricorrere in nessun caso al MES.

«Abbiamo dato un modesto segnale sul peso delle parole: ‘No MES’ significa ‘No MES’. E questo ci va bene dirlo una volta di più, senza però autorizzare l’alleata di Silvio Berlusconi (alfiere del MES) e di Matteo Salvini (che brama Draghi premier) a considerarla una sfida a misteriosi diktat pentastellati – aggiunge la nota -. Come Movimento 5 Stelle siamo tutti impegnati a superare gli anni dell’austerity. Gran parte del gruppo parlamentare ha preferito svelare l’inconsistenza del documento della leader di Fratelli d’Italia, perché veniva da una forza politica e uno schieramento davvero incoerente, e lo ha rigettato. Una parte di noi ha richiamato invece l’attenzione sul senso di quelle parole pronunciate nell’aula del parlamento. Tutto qui.»

«La sfida sul campo conclude Pino Cabrasvede il Movimento 5 Stelle compatto per conquistare gli strumenti economici e finanziari che ristoreranno l’Italia del post-pandemia.»

 

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E’ stata costituita ufficialmente stamane dal Presidente uscente Antonio Tajani, a Strasburgo, la nona legislatura del Parlamento europeo. Il nuovo presidente verrà eletto domani mattina, a partire dalle ore 9.00. Le candidature devono essere presentate dai gruppi politici o da 1/20 dei membri entro le 22.00 di questa sera. Otto scrutatori, estratti a sorte, sono stati nominati per sovrintendere alla votazione.

Dopo le elezioni dirette del 23 – 26 maggio nei 28 Stati membri, in cui il 51% degli elettori ha votato per scegliere i propri rappresentanti, il nuovo Parlamento europeo è stato ufficialmente costituito oggi a Strasburgo. La percentuale di nuovi deputati è più alta che mai (61%) con una maggior percentuale di donne rispetto al passato (40%, rispetto al 37% del 2014).

Il più giovane deputato è la danese Kira Marie Peter-Hansen (21 anni), mentre il più anziano è l’italiano Silvio Berlusconi (82 anni).

Il nuovo Parlamento è composto da 7 gruppi politici, uno in meno rispetto alla precedente legislatura. Tutti i deputati che non hanno aderito a un gruppo politico sono elencati come non iscritti, ma possono decidere in qualsiasi momento di aderire a un gruppo. Dal 2009, secondo il Regolamento del Parlamento, un gruppo politico deve essere composto da almeno 25 deputati eletti in almeno 7 Stati membri.

Il termine ultimo per la presentazione dei nomi dei candidati alla carica di Presidente del Parlamento europeo è fissato per oggi, martedì, alle 22.00.

Prima dell’inizio della votazione per l’elezione del Presidente, ogni candidato disporrà di un massimo di cinque minuti per una breve dichiarazione.

L’elezione si svolgerà a scrutinio segreto (cartaceo) e, per essere eletto, un candidato deve ottenere la maggioranza assoluta dei voti validi espressi (50% più 1).

Una volta eletto il Presidente, i deputati eleggeranno i 14 vicepresidenti. La votazione dei 5 questori del PE si terrà giovedì 4 luglio alle 9.00.

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«Grazie 116.776 volte: vorrei abbracciare uno per uno tutti quei cittadini siciliani e sardi che mi hanno dato la loro fiducia. È un risultato che mi riempie di orgoglio perché in così tanti hanno scelto il cambiamento, decidendo di voler voltare pagina rispetto ad una vecchia politica che ha fatto il male nelle nostre Isole, nell’Italia e nel Sud in particolare.»

Dino Giarrusso, candidato del Movimento 5 Stelle alle elezioni europee per la Sicilia e la Sardegna, commenta così, nelle prime ore dai risultati definitivi dello spoglio, l’esito che lo ha visto campione di preferenze con 116.776 voti ottenuti nella circoscrizione Isole, dove la lista M5s si afferma primo partito con un risultato del 29,85%. Ma Dino Giarrusso è anche il campione assoluto di preferenze del M5s in Italia, avendo ottenuto il maggior numero di voti su tutte le circoscrizioni.

«Questa è una responsabilità grandissima che mi dà grande energia e slancio – aggiunge -. Decidendo di candidarmi con il M5s ho fatto una scelta di campo decisa per sostenere il mio territorio, diventando portavoce delle nostre Isole in Europa. La fiducia che hanno riposto in me tutti gli elettori, attivisti e non solo, è stata frutto di un ascolto e di un rapporto diretto con i territori ed i cittadini con cui mi sono confrontato durante il mio tour in campagna elettorale, toccando tutte le province e tantissimi comuni. È la migliore dimostrazione di come una politica diversa possa ancora essere capace di fare la differenza e di affermarsi come alternativa seria e credibile al clientelismo e ai vecchi sporchi giochi. Una consapevolezza che si rafforza a fronte del risultato elettorale nazionale del M5S, su cui sarà necessario riflettere per reagire tutti insieme. Così come sul dato della bassa affluenza al Sud, segnale lampante di una disaffezione che dobbiamo fermare. Il M5S è ancora fortissimo perché è una forza di cittadini che lavora per i cittadini, ma da oggi è chiamata a riportare al voto gli astenuti, e può farlo andando ad incidere realmente in un’Europa finora troppo spesso distante dai bisogni autentici degli italiani.»

Tornando al suo risultato, Dino Giarrusso sottolinea il successo per la vincita della sfida personale che il candidato M5s aveva lanciato su Facebook all’avversario Silvio Berlusconi, scommettendo di prendere in Sicilia e Sardegna più preferenze dell’ex-premier 83enne, capolista per Forza Italia anche nella circoscrizione Isole. Una vittoria sancita dai 116.776 voti di Giarrusso contro i 90.271 a cui si è fermato il leader di FI.

«Avevo lanciato la sfida e l’ho stravinta: in Sicilia e Sardegna ho ottenuto molte più preferenze di Silvio Berlusconi. È una vittoria personale immensa, ma anche corale, perché testimonia la ferma determinazione dei cittadini isolani a spazzare via una vecchia politica che, in tanti territori mortificati come il nostro, ha dato il peggio di sé. Grazie ai siciliani e sardi che hanno avuto fiducia nel M5S per la lezione che insieme abbiamo dato a tutti coloro che non hanno fatto altro che denigrare e diffamare, me e il Movimento. Stiamo riscattando il nome di una terra per anni danneggiata dalla malapolitica e sono felice che il mio appello sia stato ascoltato. I voti reali delle persone hanno vinto su sondaggi falsati dai gruppi di troll forzisti: chissà se lo scriveranno quei piccoli frustrati che mi avevano attaccato dopo il sondaggio online travolto dai troll. Chi è convinto di poter manipolare gli elettori, oggi ha avuto la sua lezione. Adesso lavoriamo sodo per confermare in Europa ciò che di buono il M5S sta facendo a livello nazionale – conclude Dino Giarrusso -, e per recuperare i consensi perduti, soprattutto, al Nord.»

 

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«Berlusconi in Sardegna vuole trasformare il voto nella solita palude conservatrice, per disinnescare e assorbire qualsiasi cambiamento. Quante volte Silvio Berlusconi ha girato l’isola degna in questi venticinque anni? Ogni volta la stessa minestra, dal 1994 in poi. Nel 2019 è ormai una ribollita sempre più indigesta, una poltiglia di vecchia politica.»

Lo afferma il deputato del Movimento 5 Stelle Pino Cabras. 

«Nelle elezioni suppletive nel collegio elettorale di Cagliari di domenica è possibile eleggere un deputato che con certezza porterà il suo sostegno e un’idea innovativa di Sardegna nel governo del cambiamento, ed è Luca Caschili – aggiunge Pino Cabras – mentre il centrodestra vorrebbe eleggere una deputata di opposizione legata al carro berlusconiano: un passo indietro.»

«Ha voglia Matteo Salvini di fare dichiarazioni roboanti con le divise delle forze dell’ordine. Mentre a Roma tesse un contratto di governo con il M5S che combatte contro gli egoismi dell’Europa e la sua austerità – conclude Pino Cabras -, a Cagliari diventa la solita Penelope che disfa tutto per accordarsi con capibastone locali che ripropongono le ricette più fallimentari, con un modello di sviluppo fermo al 1994.»

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Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi si candiderà alle prossime elezioni Europee. Lo ha annunciato questa mattina, a Quartu, in una delle tappe del tour elettorale di due giorni in Sardegna organizzato negli 8 Comuni del collegio uninominale di Cagliari, a sostegno della candidata del centrodestra Daniele Noli per le suppletive alla Camera dei deputati. Silvio Berlusconi ha detto anche che la Sardegna molto spesso, anche in passato, ha anticipato situazioni che poi si sono verificate a livello nazionale e di augurarsi che già con il voto di domenica prossima si possa dimostrare che molti sardi hanno capito di aver sbagliato votando il M5S. E, riguardo all’alleanza Lega-M5S, l’ha definita innaturale e destinata a non durare a lungo.
Il leader di Forza Italia ha sottolineato ancora che alla Sardegna manca una continuità territoriale adeguata che consenta ai cittadini di muoversi agli stessi costi degli altri italiani ed ha aperto alla zona franca.

Sulla candidatura di Daniela Noli, dal momento che è l’unica donna in campo per le suppletive, ha invitato le donne sarde ad approfittare dell’occasione e a votarla, in quanto si tratta di una persona esperta, una psicologa che ha lavorato a lungo in Forza Italia, che in Parlamento saprà portare le istanze della Sardegna e, soprattutto, quelle delle donne.

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Dopo Luigi Di Maio e Matteo Salvini, ecco Silvio Berlusconi. Domani il leader di Forza Italia arriva in Sardegna per una serie di incontri programmati nell’arco di due giorni, in vista del voto per le suppletive nel Collegio uninominale di Cagliari, in programma domenica 20 gennaio, a sostegno della candidatura di Daniela Noli. Le elezioni si sono rese necessarie dopo le dimissioni del deputato del Movimento 5 Stelle Andrea Mura, finito al centro delle polemiche per le assenze alla Camera ed espulso dal Movimento.

Silvio Berlusconi parteciperà ad iniziative in tutti gli 8 Comuni chiamati al voto. Inizierà a mezzogiorno a Quartu Sant’Elena, da dove si sposterà alle 12.45 a Monserrato ed alle 13.30 a Quartucciu e chiuderà la prima giornata a Cagliari, dalle 19.30, in piazza Giovanni XXIII.

Venerdì mattina l’ex presidente del Consiglio incontrerà gli elettori, alle 10.00, in uno dei caffè storici di Cagliari, il bar “Mariuccia” di Pirri, si sposterà alle 11.00 a Sinnai, alle 11.45 a Maracalagonis in piazza del Comune, alle 12.45 a Burcei in piazza Is Griffonis, e chiuderà la giornata e il tour elettorale in Sardegna, alle 14.30, a Villasimius.

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«Le tensioni interne ai partiti vanno scongiurate, al centrodestra non servano primi della classe, ma laboriosità e spirito di sacrificio che portino ad un nome che sia condiviso da tutti e che soprattutto piaccia ai sardi: verso le elezioni lo schieramento deve essere unito.»

E’ l’invito che il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Pietrino Fois, rivolge agli alleati in vista delle regionali di febbraio. Un appello che arriva due giorni dopo il secondo tavolo della coalizione e lo strappo interno a Forza Italia dove in sei hanno firmato una lettera indirizzata a Silvio Berlusconi invocando un cambio alla guida regionale del partito.

«Così non va – aggiunge Pietrino Fois – solidità e credibilità sono legati alla qualità del programma che presenteremo e all’autorevolezza delle persone che sceglieremo per realizzarlo, ma anche dai rapporti interni alla coalizione e dal clima che si respira all’interno delle forze politiche che la compongono. Basta, poi, con le iniziative personali che portano solo confusione e disorientamento nell’elettorato, noi non vogliamo essere complici in clima di scontri che non ci appartiene.»

«Ai Riformatori sardi – conclude il coordinatore – non mancano certo figure autorevoli da proporre per la presidenza della Regione, ma ci siamo sottratti per il bene della coalizione.»