La vernaccia 2004 di Silvio Carta ha ricevuto il riconoscimento di miglior vino italiano alla 52ª edizione del Vinitaly.
[bing_translator]
«Questo risultato è una vittoria per tutta la Sardegna e per le sue tante imprese vitivinicole che da anni hanno dimostrato nei mercati internazionali di avere le carte in regola per sedere fra i grandi nomi – ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria -. La qualità delle produzioni, la storia di un territorio e la tradizione nelle lavorazioni sono la vera marcia in più con cui la Sardegna può conquistare nuovi mercati e consolidarsi in quelli storici.»
Un commento a caldo anche da parte del vincitore Silvio Carta: “È stato un grosso piacere ricevere questo riconoscimento, non solo per noi ma per la Sardegna intera. Come regione abbiamo ancora tanto da esprimere in termini di qualità delle produzioni e sul piano della promozione dei vini e dei territori. La nostra è una terra straordinaria e dobbiamo investire ancora di più nel proporci al mondo”.
«Le imprese stanno facendo un buon lavoro e la Regione sta cercando di sostenerle ancora di più nel fare sistema. Si tratta di un tema che non riguarda solo la Sardegna, ma anche tutto il resto del Paese al punto che oggi è stata la parola d’ordine rilanciata alla conferenza di apertura del Vinitaly – ha detto Pierluigi Caria a margine della consegna della Medaglia Cangrande -. Questo mettere assieme le aziende ha l’obiettivo di poter consentire al Sistema Italia di essere ancora più presente sul panorama internazionale.»
«Vediamo tanti giovani che operano nel nostro settore, le aziende che fioriscono e diventano una bella espressione del nostro territorio, nella qualità del lavoro e in un clima di grande professionalità». Questo il primo commento, appena ricevuta la Medaglia Cangrande, del noto enologo Piero Cella che ha poi aggiunto: «È per me grande orgoglio e grande responsabilità portare questo riconoscimento. Mi sento sempre al punto zero: tanta esperienza, tanto vino passato nei bicchieri, tanta uva lavorata, ma non basta mai. Quindi bisogna sempre guardarsi intorno e studiare e studiare. Fare sistema – ha proseguito Piero Cella – vuol dire avere un buon grado di umiltà, grande capacità di visione, viaggiare con l’obiettivo principale di acquisire e di condividere. Quindi una conoscenza piena, uno studio condiviso. Con la visione di un mondo agricolo, nella trasformazione dei suoi frutti e in questo caso dell’uva trasformata in vino, che diventa un bellissimo ambiente dove produrre ricchezza che porta benessere, reddito e serenità nella nostra agricoltura».
La premiazione dei Benemeriti della Viticoltura italiana è un riconoscimento, istituito nel 1973, che ogni assessore regionale dell’Agricoltura consegna tutti gli anni alla figura che si è particolarmente distinta per aver valorizzato e promosso la cultura vitivinicola della sua regione.