23 December, 2024
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«Non solo maggiore sicurezza nelle città ma anche riqualificazione di aree degradate, promozione del decoro urbano e prevenzione di fenomeni di criminalità con interventi mirati che prevedono una maggiore collaborazione con gli Enti locali e più poteri affidati ai sindaci. Il decreto approvato oggi in senato è un provvedimento innovativo che riteniamo possa contribuire a migliorare le condizioni di vita delle nostre comunità e tutelare la tranquillità dei cittadini.»

Lo afferma il senatore del Partito democratico Silvio Lai, relatore in commissione Bilancio del decreto approvato oggi dal Senato.

«Riteniamo sia giusto partire proprio da azioni integrate che puntino a garantire il rispetto della legalità ed il contrasto dei comportamenti e delle condotte illecite ed allo stesso tempo intervengano sul recupero di aree e zone degradate, attivando anche strumenti che favoriscano l’inclusione sociale – aggiunge Silvio Lai -. C’è poi il capitolo della prevenzione che passa anche attraverso un maggiore coinvolgimento delle istituzioni più vicine ai cittadini. Al Sindaco, come rappresentante della comunità locale, viene data la possibilità di emettere ordinanze urgenti per eliminare situazioni di grave incuria ma anche per contrastare fenomeni di illegalità o di abusivismo.»

«Tra le novità introdotte anche il divieto di accesso disposto dal Questore nei confronti degli spacciatori di sostanze stupefacenti condannati in via definitiva o in appello che non potranno dunque accedere nei locali pubblici nei quali è stato commesso il reato. E poi ancora i fondi per la videosorveglianza che saranno messi al di fuori dei vincoli del patto di stabilità. In definitiva – conclude il senatore del Partito democratico – si tratta di un decreto che non prevede l’introduzione di nuovi reati e nuove pene ma che cerca di intervenire sulla sicurezza delle nostre città con una serie di azioni che siamo convinti possano rispondere all’esigenza di migliore vivibilità delle nostre comunità.»

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Il Consiglio regionale della Sardegna ha voluto ricordare, a 26 anni di distanza, la tragedia della Moby Prince in cui morirono 141 persone, con due manifestazioni: l’intitolazione di una piazza alla memoria delle vittime, davanti al porto di Cagliari, ed una semplice cerimonia nell’Aula consiliare cui hanno partecipato, fra gli altri, anche il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sen. Silvio Lai ed il presidente dell’Associazione 10 aprile-familiari vittime Moby Prince Luchino Chessa.

Nel suo intervento il sen. Silvio Lai ha ricordato che «dalla prima fase del lavoro della Commissione, basato sulla lettura degli atti del processo, l’audizione di numerosi esperti e l’esame di nuove testimonianze, emerge uno scenario della vicenda molto più grande  e complesso, con elementi di verità diversi dalla verità giudiziaria che ci è stata consegnata dai tribunali».

«Fra questi – ha proseguito il presidente della Commissione – i più importanti riguardano la condotta della Moby Prince, che tentò disperatamente di evitare l’impatto con la petroliera, e del suo equipaggio che attivò corrette procedure per mettere in salvo in passeggeri: una ricostruzione significativamente diversa da quella ufficiale secondo la quale lo scontro sarebbe stato causato, almeno in parte, da una nave senza governo.»

Il sen. Silvio Lai, inoltre, ha annunciato che la seconda parte del lavoro della Commissione sarà concentrato sull’analisi di alcuni altri elementi come il luogo di provenienza della petroliera, le caratteristiche del carico che aveva a bordo e le motivazioni del suo smantellamento dopo la tragedia. «Con l’obiettivo comune – ha concluso – di diradare il mistero che ancora avvolge la tragedia, senza accontentarsi di una verità basata sull’incidente e l’errore umano, dimenticando l’eroismo dell’equipaggio e degli stessi passeggeri».

Un altro componente della Commissione, il sen. Luciano Uras, ha affermato che dall’esame degli atti «emergono fatti e circostanze che cambiano sia lo scenario che gli esiti della vicenda Moby Prince, rispetto alla quale la verità giudiziaria copre responsabilità, nasconde e distorce i dati reali -. In particolare – ha aggiunto Uras – è incomprensibile che l’assoluta mancanza di soccorsi abbia lasciato morire 140 persone senza nemmeno un tentativo di salvarle, se non quando la nave era già completamente distrutta dal fuoco».

A nome dei familiari delle vittime il presidente dell’Associazione Luchino Chessa ha raccontato tutta la sua emozione ma anche la sua rabbia «per una giustizia senza una verità diversa da quella dei tribunali che parla di incidente, di una nebbia improvvisa e di un comandante distratto». «Ora – ha detto ancora – grazie al lavoro della Commissione si comincia a capire qualcosa di più, dopo 20 anni di silenzio nei quali siamo rimasti soli con la nostra determinazione perché nessuno si è occupato di noi e della nostra sofferenza».

Durante la cerimonia svoltasi in Consiglio regionale è stato proiettato il documentario “Buonasera, Moby Prince”, realizzato dal giornalista Paolo Mastino della sede Rai della Sardegna, in collaborazione con la sede della Toscana.

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«Lo sciopero di Alitalia sta creando in Sardegna una situazione insostenibile. A questo punto è indispensabile rivedere gli orari delle fasce protette e garantire così il numero massimo possibile di voli in continuità territoriale.» Lo scrivono, in una lettera, i senatori sardi Silvio Lai, Ignazio Angioni e Giuseppe Luigi Cucca che si rivolgono direttamente al ministro Graziano Delrio.

«In occasione dello sciopero dello scorso 20 marzo i disagi per i sardi che dovevano raggiungere la penisola, o far ritorno in Sardegna, sono stati decisamente pesanti e oggi la situazione è praticamente la stessa – aggiungono Silvio Lai, Ignazio Angioni e Giuseppe Luigi Cucca -. Capiamo ovviamente le esigenze di chi si trova costretto a mettere in atto azioni di protesta e non vogliamo in alcun modo mettere in discussione i diritti sindacali. Ma quella che si sta venendo a creare in occasione degli scioperi è una vera e propria situazione di emergenza. Chi vive in Sardegna paga già tutti i problemi legati alla condizione di insularità, è un prezzo già alto e a questo non si possono aggiungere ulteriori difficoltà.»

«È necessario, dunque, che si intervenga nei confronti di Alitalia perché non bastano più le iniziative decise per cercare di limitare i disagi. Vanno bene i numeri verde e il rafforzamento del personale per dare assistenza agli utenti ma serve anche uno sforzo in più perché non è accettabile che gli attuali orari delle fasce protette consentano in caso di sciopero di garantire solo un numero limitato di voli da e per la Sardegna. Facciamo appello alla sensibilità del ministro perché si possano individuare da subito soluzioni che garantiscano il diritto dei sardi di poter usufruire di un numero sufficiente di collegamenti anche in caso di sciopero. La modifica delle fasce protette – concludono i tre sentori – può essere un modo per alleviare quanto meno i disagi dei cittadini sardi.»

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Un nuovo atto intimidatorio contro un amministratore pubblico è stato compiuto oggi in Sardegna. Questa volta nel mirino degli attentatori è finita l’auto di Giovanni Canu, carabiniere in pensione e vicesindaco di Esporlatu, data alle fiamme nel corso della notte. L’auto si trovava parcheggiata nel centro del piccolo paese del Goceano, al confine fra le province di Sassari e Nuoro.

I vigili del fuoco di Nuoro sono prontamente intervenuti, hanno domato le fiamme ed avviato gli accertamenti con i carabinieri di Benetutti.

Sull’origine dolosa dell’attentato non ci sarebbero dubbi.

«Piena e totale solidarietà al vicesindaco di Esporlatu Giovanni Canu che nella notte ha subito un attentato incendiario. È un fatto grave sul quale mi auguro gli inquirenti possano fare piena luce per restituire serenità al vice sindaco, alla Giunta guidata da Franco Furriolu e a tutta la comunità di Esporlatu – scrive in una nota il senatore del Partito democratico Silvio Lai -. Il numero di attentati a danno di amministratori locali in Sardegna, purtroppo, riprende a crescere e questo non può che creare preoccupazione. È necessario innalzare i livelli di attenzione per prevenire e contrastare efficacemente un fenomeno negativo che ha colpito rappresentanti istituzionali di diversi centri della nostra isola. Voglio ribadire ancora la massima vicinanza a Giovanni Canu – conclude Silvio Lai – ed il totale sostegno all’azione amministrativa dell’amministrazione comunale e del sindaco Furriolu.»

«Esprimo la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio contro il vice sindaco di Esporlatu – ha detto il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau -. A Giovanni Canu va la mia personale solidarietà e quella di tutti i componenti l’Assemblea sarda, insieme col rinnovato impegno affinché  gli amministratori locali della Sardegna non restino soli nella trincea della legalità, a difesa della democrazia e della civile convivenza nelle nostre comunità.

Confermo, dunque, il pieno sostegno del Consiglio regionale ai sindaci, agli assessori e ai consiglieri di tutti gli schieramenti politici, ovunque impegnati per il bene dei nostri paesi e delle nostre città in un momento tanto difficile quanto complicato per l’economia e il lavoro – ha concluso Gianfranco Ganau -, certo che insieme sarà possibile sconfiggere i criminali e la loro distruttiva cultura che ne alimenta le azioni.» 

«L’atto intimidatorio subito dal vice sindaco di Esporlatu è l’ennesima gravissima offesa ai principi di civiltà e di pacifica convivenza. Voglio esprimere a Giovanni Canu la mia solidarietà e quella di tutta la Giunta per un gesto che ripropone drammaticamente la necessità di fare fronte comune contro chi mette in pericolo i valori fondanti di una comunità – ha dichiarato il presidente della Giunta Francesco Pigliaru dopo l’attentato della scorsa notte -. Ho proposto una seduta speciale della Conferenza permanente Regione-Enti locali estesa a prefetti e forze dell’ordine, che si terrà a breve, per ribadire in modo netto che la Sardegna rifiuta le logiche della violenza e per individuare soluzioni efficaci. La Giunta è al fianco di tutti gli amministratori che con tenacia e dedizione perseguono il pubblico interesse e cercano di costruire un futuro migliore per i loro comuni.»
«L’esecutivo – ha concluso Francesco Pigliaru – ha messo in campo interventi, ormai in fase avanzata, come il progetto per realizzare sofisticati impianti di videosorveglianza, per arginare gravi fenomeni di illegalità che condizionano pesantemente lo sviluppo e la crescita economica e sociale.»

«La nostra più accorata solidarietà e la più sincera vicinanza al vice sindaco di Esporlatu Giovanni Canu e alla sua famiglia per il vile atto intimidatorio di cui è stato vittima stanotte – ha detto il capogruppo regionale di Forza Italia Pietro Pittalis -. Auspichiamo che il vice sindaco non si lasci intimorire e continui senza tentennamenti la sua azione amministrativa nell’interesse della sua comunità. Un gesto che si pone contro la democrazia e al di fuori del confronto politico. Forza Italia è impegnata su tutti i fronti per la tutela degli amministratori locali. Lo sdegno per quanto accaduto ci deve portare ad aumentare le risorse e l’impegno finanziario per la sicurezza degli amministratori, in prima linea per affrontare i problemi dei cittadini e diventati il primo bersaglio del malcontento generale in Sardegna. L’auspicio – conclude Pietro Pittalis – è che le forze dell’ordine riescano al più presto a fare chiarezza su questa vicenda.»

 

 

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“Moby Prince: a ventisei anni dalla tragedia” è il tema dell’incontro organizzato dalle ore 11.00 di venerdì 7 aprile nell’Aula consiliare del Consiglio regionale. Sarà l’occasione per ricordare le vittime del disastro avvenuto il 10 aprile del 1991 nella rada del porto di Livorno e per fare il punto, a tanti anni di distanza, sulle inchieste che tentano di chiarire le cause della collisione tra il traghetto e la petroliera Agip Abruzzo.

Aprirà i lavori, dopo i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau. E’ prevista la proiezione del documentario “Buonasera, Moby Prince” di Paolo Mastino, giornalista del Tg Rai Sardegna.

Interverranno: Luchino Chessa, presidente dell’Associazione 10 Aprile – Familiari vittime Moby Prince, il senatore Silvio Lai, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta e i senatori Emilio Floris e Luciano Uras, componenti della commissione d’inchiesta.

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«Il sottosegretario degli Affari regionali e delle Autonomie ha confermato in commissione Bicamerale, per il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna, l’apertura di un tavolo di confronto sulla finanza locale per il periodo 2018-2020.»

Lo scrive, in una nota, Silvio Lai, senatore del Partito democratico.

«Nel Governo stiamo discutendo di come aumentare le risorse per le province per garantire i servizi fondamentali, anche individuando diverse entrate fiscali, ma siamo certi di dover riprendere, dopo tre anni di bilanci annuali, una programmazione triennale dei bilanci degli enti locali intermedi» così ha affermato in sintesi il sottosegretario degli Affari regionali e delle Autonomie Gianclaudio Bressa in audizione nella bicamerale per il federalismo, «e la sede può essere il decreto enti locali che la prossima settimana il Governo dovrebbe varare o anche il DEF di aprile.»

«Considero la scelta del Governo annunciata in commissione – ha detto Silvio Lai, componente della Bicamerale e della commissione Bilancio al Senato – una coerente correzione di rotta che tiene conto del risultato del 4 dicembre che ha confermato la costituzione vigente e il mantenimento delle province, che consente alle province di uscire dalla condizione emergenziale di questi anni di attesa per la riforma costituzionale e di avviare una programmazione pluriennale sui 130.000 km di strade e sui 6.000 istituti scolastici superiori. Alla mia domanda sulle ricadute per le Speciali delle norme annunciate, il sottosegretario ha detto che per Sardegna e Friuli sono stati avviati i tavoli per il 2018-2020 per discutere del contributo alla finanza pubblica delle due speciali. In quella sede, ha confermato, si potrà affrontare anche il tema delle competenze residue in capo allo Stato sulla finanza locale delle due regioni.»

«Per la Sardegna si tratta di una opportunità da cogliere – ha concluso Silvio Lai – non solo per ottenere una revisione dell’entità degli accantonamenti destinati al risanamento della finanza pubblica ma soprattutto, seguendo la strada del Trentino, per proporre minori accantonamenti in cambio di competenze, a partire dalla finanza locale, dai finanziamenti dei comuni e delle province, che ormai portano minimi vantaggi, con residui finanziari, ma comportano vincoli ormai superati. Se si raccogliesse questa sfida bisogna fare un confronto aperto, condividendo idee e responsabilità, in misura maggiore rispetto al recente passato. Occorre un serio lavoro congiunto tra il Consiglio regionale, la Giunta, bilancio ed enti locali, e le rappresentanze istituzionali di comuni e province per scrivere una nuova norma di attuazione che ampli le attuali competenze primarie con altre che possono essere acquisiste. Si tratterebbe di un modo serio e avanzato di interpretare questa fase di ristrettezze economiche facendo riforme più avanzate ed efficienti.»

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«Accoglienza, solidarietà, diritti e sicurezza, sono le parole chiave del disegno di legge sull’immigrazione che questa mattina è stato approvato dal Senato.» A sostenerlo è il senatore del Pd Silvio Lai, dopo il voto che ha dato il via libera a Palazzo Madama al decreto Orlando-Minniti.

«I flussi migratori e le richieste di asilo – spiega Silvio Lai – non potevano essere più affrontate con soluzioni normative emergenziali. In solitudine il nostro Paese, di fronte ad un Europa spesso sorda ed inerte, ha affrontato la drammaticità del fenomeno migratorio salvando la vita a migliaia di profughi e restituendo dignità a persone che l’avevano persa nei luoghi di origine. Con orgoglio dobbiamo rivendicarlo cosi come va sottolineato il coraggio delle istituzioni e della buona politica, quella che rifugge da intransigenze e populismo, che hanno saputo guidare ed accompagnare le criticità che si sono manifestate.»

«La normativa approvata – aggiunge Silvio Lai – consente di andare oltre la pratica dell’emergenza e dell’impegno umanitario ed affronta in termini generali, con interventi strutturali, la complessità del fenomeno migratorio. Il modello proposto, unico in Europa, ribadisce il diritto all’asilo e all’accoglienza ma prevede pure procedure più snelle ed efficaci per rimpatriare nei luoghi di provenienza coloro che infrangono le leggi o raggiungono il nostro Paese in modo irregolare. Da cattolico – conclude Silvio Lai – ritengo che avremmo potuto fare di più ma non c’è dubbio che con questa legge si tengono correlate le esigenze di integrazione e solidarietà, patrimonio culturale della nostra civiltà, con quelle della tutela della sicurezza dei cittadini italiani e della convivenza.»

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«Il nuovo regolamento per la disciplina dei contributi alle emittenti televisive e radiofoniche locali contiene molte novità positive ma lascia qualche dubbio sull’entità delle risorse che verranno destinate alle imprese del settore di regioni nelle quali si vive una situazione di crisi economica particolarmente forte. La nostra preoccupazione è che la stesura di una graduatoria unica nazionale possa penalizzare duramente alcune realtà locali. Chiediamo al Governo, che per ora ha affrontato la questione con un esame preliminare del regolamento, di valutare con attenzione l’impatto di queste novità perché un eventuale riduzione o addirittura esclusione dai benefici del contributo potrebbe in alcuni casi decretare la morte definitiva di aziende e imprese del settore.»

Lo scrive, in una nota, il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«È giusto premettere che i punti cardine su cui si basa il nuovo regolamento sono ampiamente condivisibili – aggiunge Silvio Lai -. Crediamo che il Governo abbia fatto bene a guardare con attenzione al pluralismo dell’informazione, al sostegno dell’occupazione, al miglioramento della qualità e ad incentivare l’utilizzo di tecnologie innovative. E’ altrettanto giusto, creare una procedura che consenta di ridurre e snellire i tempi di definizione delle graduatorie.»

«E se guardiamo in ambito locale non possiamo non esprimere soddisfazione per la scelta di assegnare una maggiorazione del 15% del punteggio individuale per le emittenti delle regioni rientranti nell’ambito della politica di coesione dell’Unione Europea: Sardegna, Sicilia, Basilicata, Calabria, Campania e Puglia. Ma proprio questo punto introduce la riflessione e la preoccupazione per la sorte delle emittenti di Regioni più in difficoltà a causa della crisi economica. Questo accorgimento sarà sufficiente a garantire alle imprese del settore radio televisivo di poter quanto meno confermare l’entità del contributo ottenuto negli anni passati? La scelta di definire un’unica graduatoria nazionale rischia di mettere sullo stesso piano realtà del tutto differenti e l’aver deciso di aumentare il fondo di circa 50 milioni di euro non consente di eliminare del tutto la preoccupazione. Il nuovo regolamento andrà sicuramente giudicato al momento dell’attuazione ma non vorremo che a quel punto fosse troppo tardi. Sarebbe forse il caso – conclude Silvio Lai – di poter effettuare quanto meno una simulazione sulla base dei dati degli scorsi anni per capire quali sarebbero da subito gli effetti pratici del regolamento.»

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«La ricorrenza dei 25 anni dall’approvazione della Legge 257 che vieta l’utilizzo dell’amianto deve servire soprattutto per ricordare dove e come questa norma non sia ancora stata applicata. L’esempio della Sardegna è da questo punto di vista tra i più emblematici. I lavoratori delle industrie sarde affetti da patologie absesto correlate nonostante sia stata dimostrata la presenza e l’esposizione all’amianto attendono ancora di veder riconosciuti i loro diritti ed i benefici previsti dalla legge. Ci auguriamo che la visita in Sardegna della commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro, annunciata e prevista per i prossimi mesi, possa far fare dei passi in avanti concreti in un percorso di giustizia che i lavoratori sardi e i loro familiari attendono da troppo tempo.»

Lo afferma, in una nota, il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«L’estensione della tutela previdenziale e sanitaria anche ai lavoratori degli impianti chimici sardi nei quali è stata accertata la presenza dell’amianto – aggiunge Silvio Lai – è un atto dovuto perché ad oggi ancora risulta incomprensibile il motivo per il quale situazioni analoghe siano state trattate in maniera completamente differente. Ora abbiamo finalmente l’opportunità di mettere fine a questa grave ingiustizia e posso dire che la disponibilità della presidente della Commissione parlamentare sugli infortuni sul lavoro Camilla Fabbri è stata da subito totale, sia quando ha incontrato i rappresentanti dell’AIEA, sia ora annunciando la prossima visita in Sardegna. Sarà l’occasione per consentire alla commissione di entrare direttamente in contatto con la realtà sarda. È stato già riconosciuto dalla stessa commissione che un problema c’è e va affrontato ora attendiamo che si arrivi anche a trovare una soluzione.»

«Siamo convinti – conclude Silvio Lai – che la strada che è stata avviata porterà finalmente a dei risultati ma continueremo a lavorare e a vigilare perché questo avvenga nel più breve tempo possibile.»

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«Il rapporto Legambiente ci consegna un quadro di grande interesse sulla gestione dell’acqua pubblica.» Lo dice il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«Colpiscono due elementi che meritano attenzione ed approfondimenti – sottolinea Silvio Lai -. Le differenze da regione a regione del gradimento dei cittadini sulla modalità di erogazione dell’acqua e sulla sua disponibilità finale nonché il tempo dei ritardi sui servizi di depurazione che hanno prodotto sanzioni e condanne da parte dell’Unione Europea. Sul primo elemento occorre da parte delle istituzioni nazionali e delle autorità di garanzia una valutazione più approfondita della situazione e delle ragioni del disagio che i cittadini manifestano. Se l’erogazione può essere locale, il diritto ad avere acqua in condizioni di sicurezza per la salute pubblica deve essere in ogni caso garantito dallo Stato.»

«Sul tema della depurazione, invece, occorre ricordare che abbiamo già agito con una norma inserita nel decreto Sud che unifica sotto un unico soggetto la gestione commissariale. In questo modo – conclude il senatore Silvio Lai – riteniamo possano essere superati i ritardi che sinora hanno creato le condizioni dell’intervento censorio dell’Unione Europea.»