22 December, 2024
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Il senatore del Partito democratico Silvio Lai, interviene sull’emergenza venutasi a determinare nel sistema di sicurezza dei cavalcavia stradali, con particolare riferimento al dramma verificatosi a Camerano, costato la vita a una coppia di automobilisti rimasti schiacciati nel crollo della struttura sull’autostrada A14.

«Troppi incidenti e troppi pericoli causati dal precario stato di salute dei cavalcavia – denuncia Silvio Lai -. I recenti fatti di cronaca, ultimo in ordine di tempo il crollo del ponte sul cavalcavia di Camerano, rendono necessario un intervento nei confronti dell’Anas per sapere se e con quale periodicità vengano effettuati i controlli e se esista, o intenda avviare un piano generale di controllo e di manutenzione di tutti i manufatti.” Così il senatore del PD Silvio Lai scrive in una lettera inviata al ministro dei Trasporti Graziano Delrio. Il parlamentare prende spunto da una serie di gravi incidenti, quello di pochi giorni fa ha causato la morte di due persone nell’autostrada A14, ad ottobre invece il crollo di un cavalcavia in Brianza era costato la vita ad un automobilista.»

«La verifica delle condizioni di sicurezza dei cavalcavia è indispensabile per poter prevenire eventi come quelli che si sono verificati recentemente e da questo punto di vista riteniamo che da parte di Anas ci debba essere massima chiarezza sui controlli che vengono effettuati e sugli interventi programmati – aggiunge il senatore del Partito democratico -. Ma se si parla di prevenzione è giusto domandarsi anche se, come fa oggi il professor Francesco Annunziata dell’Università di Cagliari, la riduzione del costo dei lavori si accompagni sempre ad un’adeguata preparazione ed esperienza da parte di chi è chiamato a dirigere ed effettuare gli interventi. Lo stesso discorso vale per l’affidamento degli incarichi di progettazione per opere di questo tipo, quanto si può essere garantiti quando viene consentito il massimo ribasso d’asta? Prendo spunto poi anche dalla protesta che in questi giorni ha visto come protagonisti i sindaci dei comuni del Meilogu in Sardegna. Gli amministratori e le popolazioni locali hanno espresso preoccupazione per le condizioni del ponte sul cavalcavia di Mesu Mundu, nel territorio del comune di Siligo. Strati di calcestruzzo mancanti hanno scoperto le gabbie di armatura del cemento a cui si aggiunge il danno provocato da un Tir che nel 2009 stava effettuando un trasporto eccezionale. Non è escluso che a breve possano essere adottate in via precauzionale dai primi cittadini misure ostative al traffico nella zona. I Sindaci si apprestano ora ad interessare il Ministero per chiedere l’invio di ispettori che possano verificare le reali condizioni del cavalcavia.»

«È evidente – conclude Silvio Lai – che su questo argomento ci debba essere un impegno massimo da parte di chi ha la competenza dell’esecuzione dei lavori ma anche dei controlli e della messa in sicurezza. Per questo motivo chiediamo che da parte di Anas venga presentato al Parlamento un quadro generale ed un piano di interventi su tutte le situazioni a rischio per prevenire incidenti come quelli che si sono verificati recentemente.»

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Il senatore del Partito democratico Silvio Lai chiede alla Regione Sardegna di fare chiarezza sui progetti sulle energie rinnovabili.

«Oggi l’AD di ENI, che il Governo intende confermare ad aprile, ha comunicato che due dei 14 progetti sulle energie rinnovabili, previsti per produrre 220 MW sono già partiti in Sardegna e la prima produzione dovrebbe iniziare a fine 2017 o all’inizio del 2018 – scrive in una nota Silvio Lai -. Credo che su queste dichiarazioni si debba fare immediata chiarezza perché vogliamo capire se sia una fuga in avanti dell’Amministratore Delegato o se invece ci sia già l’autorizzazione per gli impianti.»

«Credo che la Regione debba chiarire se abbia già autorizzato gli ennesimi impianti fotovoltaici che servono solo ad ENI e non certo alla Sardegna oppure se Descalzi sia male informato dai suoi collaboratori, che danno per fatte iniziative che devono ancora partire – aggiunge il senatore del Pd -. Io spero che siamo in quest’ultimo caso, perché davvero non si sente l’utilità di campi fotovoltaici da autorizzare ad ENI. Rischiamo di ripetere la pessima esperienza di EOn che chiese alla Regione, ottenendo risposta positiva, di fare subito campi fotovoltaici in cambio di un investimento da 800 milioni di euro che poi non ha mai effettuato.»

«Spero che la Regione, memore anche di questo precedente, abbia mantenuto e continui a mantenere la schiena dritta su questa vicenda. La riscrittura del protocollo della chimica verde – conclude Silvio Lai – non può partire da un ulteriore omaggio alla multinazionale che ha da restituire molto all’isola prima di chiedere ancora.»

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Un servizio del TG della RAI di Bolzano in lingua ladina che racconta la modifica dello statuto del Trentino Alto Adige nel senso della migliore tutela della lingua minoritaria. Così, sul suo profilo Facebook, Francesco Sanna ha commentato la notizia dell’approvazione della Convenzione con la RAI, concessionario del servizio pubblico, da parte del Consiglio dei ministri.

«Potrebbe essere così, solo in sardo al posto del ladino, un futuro servizio di RAI Sardegna. ll Consiglio dei ministri presieduto da Paolo Gentiloni ha approvato la Convenzione che regolerà il servizio pubblico RAI per i prossimi 10 anni.

Dopo gli ordini del giorno di Camera e Senato, all’articolo 3 della Convenzione, per la prima volta tra gli obblighi della RAI quale concessionario del servizio pubblico, vi è la produzione radiofonica, televisiva e multimediale in lingua sarda.

Con le norme di attuazione dello Statuto speciale che attribuiscono alla Regione l’integrale competenza in materia linguistica – ha concluso Francesco Sanna -, un risultato importantissimo di questa legislatura.»

«Per la prima volta il testo del contratto di servizio della Rai contiene sin dalla proposta del governo il riconoscimento del sardo tra le lingue minoritarie per le quali il sistema pubblico deve prevedere produzioni dedicate» ha scritto in un post sulla sua pagina Facebook il senatore del PD Silvio Lai.

«Nello scorso contratto di servizio era stato un emendamento dei senatori sardi e del vice presidente Margiotta ad introdurlo nel testo del contratto di servizio in sede di approvazione della commissione di vigilanza. Poi qualche settimana fa un ordine del giorno al Senato approvato dal Governo, ha rafforzato la strada.

Ma vederlo già nel testo del Governo è certamente un passo essenziale di cui va dato merito sia alla nostra presenza nel CdA Rai e in vigilanza che allo stesso governo. Il risultato è ancora più importante se si considera che le altre lingue previste sino ad ora erano frutto di impegni legati a trattative internazionali e alla tutela di lingue di comunità straniere del nostro territorio.

Ora occorre vigilare perché i passaggi successivi non ridimensionino questo successo nelle commissioni parlamentari competenti e soprattutto perché vengano rese disponibili le risorse economiche necessarie per dare attuazione a questo riconoscimento. Di fondo però occorre una strategia e la regione ne è un soggetto determinante. Sul piano della produzione culturale il nodo da sciogliere è se si va verso un semplice potenziamento di ciò che già si fa con l’attuale convenzione finanziata dalla regione con 300mila euro l’anno, qualche trasmissione radiofonica e televisiva, oppure se invece si coglie l’opportunità del digitale costruendo un palinsesto completo attraverso l’istituzione di una terza rete bis a carattere regionale. Un palinsesto fatto di informazione di spettacolo, di cultura e di politica interamente in sardo capace di supportare la scelta politica di una nuova primavera della nostra lingua.

Ora spetta alla regione Sardegna cogliere appieno questa opportunità perseguita per anni e adesso ottenuta – ha concluso Silvio Lai -, sviluppando un’idea strategica meritevole di stare tra i punti qualificanti del rapporto tra stato e regione, per darne il giusto valore e ottenere risorse adeguate.»

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«Oggi al Senato abbiamo approvato la legge delega per le norme di contrasto alla povertà, di riordino delle prestazioni e del sistema degli interventi e dei servizi sociali. È una norma che apre una strada che va nella giusta direzione, che mira ad un aiuto concreto alle famiglie italiane in difficoltà estrema, rivedendo gli strumenti in uso ora diversificati, ingiusti e inadeguati.»

Il senatore del Partito democratico Silvio Lai commenta così l’approvazione nell’aula di Palazzo Madama del disegno di legge delega per il contrasto alle povertà.

«I numeri sono importanti e in aumento e per questo motivo credo che il provvedimento approvato oggi rappresenti un primo, pur importante, passo – aggiunge Silvio Lai -. A questo dovranno seguirne altri per riuscire ad arrivare a tutte le persone che vivono in condizioni di povertà assoluta, così come giustamente è stato sollecitato in questi mesi da quelle associazioni e organizzazioni del terzo settore, come le mie Acli, che quotidianamente vivono la frontiera della povertà, provando a dare aiuto e dignità alle persone.

Due sottolineature tra le altre.

In primo luogo occorre estendere gli interventi previsti da questa legge a tutti coloro che ne hanno diritto. Per farlo servono scelte precise, da impostare già nel prossimo DEF e da confermare poi nella legge di bilancio.

È un passo determinante e il nostro impegno deve essere quello di continuare su questa strada.

In secondo luogo con questa norma si affronta con serietà e nel concreto il problema.

La creazione del reddito di inclusione consente non solo di dare un aiuto economico ma prevede anche l’attivazione di progetti personalizzati che possono aiutare i beneficiari a reinserirsi nel mondo del lavoro. Non solo assistenzialismo dunque e questo non può che essere un elemento caratterizzante di questa norma, rispetto ad altre proposte demagogiche e populiste.»

«Infine, oltre all’intervento economico la legge delega affronta anche il delicato tema della necessità di riorganizzare, di unificare e di strutturare tutti gli strumenti di lotta alla povertà. Le somme stanziate sono le più ingenti messe a disposizione fino ad oggi da un Governo. E nei prossimi sei mesi si dovranno rendere operative in decreti attuativi le misure previste in questa legge.

Riteniamo sia stato fatto una grande sforzo ma, come detto, pensiamo che viste le dimensioni del fenomeno si debba lavorare per fare ancora di più, per arrivare a tutte le persone in povertà assoluta, dando gli strumenti per uscire definitivamente da quella condizione.

Per questo – conclude Silvio Lai – credo che sarà fondamentale l’apporto in termini di sollecitazione e di proposta delle associazioni di volontariato e promozione sociale, per realizzare il nuovo sistema, sviluppare i nuovi strumenti e vigilare sulla loro applicazione.»

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«Il femminicidio avvenuto ieri ad Iglesias è la conferma che gli strumenti di prevenzione attualmente a disposizione per contrastare questo fenomeno sono insufficienti. Il problema ha superato di gran lunga il livello di guardia e nonostante gli sforzi e l’impegno per mantenere alta l’attenzione i casi di femminicidio e di violenza sulle donne si ripetono con una cadenza sempre più preoccupante.»

Lo afferma il senatore del Partito Democratico Silvio Lai.

«È evidente che si debba fare di più non solo dal punto di vista degli interventi legislativi ma anche della loro corretta e adeguata applicazione. È di questi giorni la condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti umani per un caso di violenza domestica per il quale, nonostante una denuncia, non si sarebbe agito con la necessaria rapidità per proteggere una donna e suo figlio. In questo caso il tragico epilogo ha portato all’uccisione del ragazzo e al ferimento della donna. Si deve dunque lavorare molto sulla prevenzione. Soprattutto, se si tiene conto che spesso si tratta di situazioni nelle quali i segnali di potenziale pericolo possono essere individuati. Ma serve sicuramente anche creare le condizioni per far sì che i centri anti violenza possano svolgere adeguatamente la loro funzione, questo sia in termini di risorse economiche che degli strumenti a loro disposizione. Sulle misure di contrasto e prevenzione del femminicidio questo parlamento ha già dimostrato di riuscire a non dividersi. L’impegno e l’auspicio – conclude Silvio Lai – è che questo possa portare a breve ad ottenere risultati concreti in termini di tutela e sostegno delle potenziali vittime.»

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«Il disegno di legge sui minori stranieri non accompagnati è un altro provvedimento che consente al Paese di fare un altro passo importante verso la garanzia, il rispetto e la tutela dei diritti civili. Mi auguro che ora arrivi in tempi brevi anche il via libera definitivo della Camera e a quel punto potremo dire di aver raggiunto un altro importante obiettivo in questa legislatura.» Lo afferma in una nota il senatore del PD Silvio Lai.

«Il voto di ieri in Senato è in linea con quanto richiesto dalla Commissione Europea in tema di tutela degli immigrati non ancora maggiorenni – aggiunge Silvio Lai -. Una volta approvata definitivamente la legge i minori che arriveranno in Italia privi della loro famiglia non potranno essere rimpatriati, potranno accedere al sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati e soprattutto avranno garantiti i diritti all’assistenza sanitaria e all’istruzione. Queste sono solo alcune delle novità che saranno introdotte da quella che a tutti gli effetti possiamo definire un’altra legge di civiltà. Per quanto mi riguarda non posso che esprimere tutta la mia soddisfazione perché ritengo che su temi come questo, nel quale a tutti gli aspetti delicati come quelli relativi all’immigrazione si uniscono le problematiche più specifiche dei minori, si debba compiere ogni tipo di sforzo possibile per cercare di allargare il campo delle tutele. Questo è quanto stato fatto – conclude il senatore del PD – ed ora attendiamo dalla Camera l’ultimo voto che consentirà al Paese di raggiungere un traguardo di civiltà.»

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«Dopo il decreto salva banche, l’obiettivo vero è la riforma più complessiva del sistema bancario italiano.»

Lo ha detto il senatore del Partito Democratico Silvio Lai, dopo l’approvazione definitiva del decreto legge che ha introdotto disposizioni urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio.

«La normativa ha il merito di intervenire a tutela dei risparmiatori, delle imprese e delle famiglie ma al tempo stesso introduce meccanismi precauzionali rispetto a situazioni di difficoltà che posso insorgere e nei quali posso venire a trovarsi alcuni istituti di credito prima che, nella spietatezza del mercato, si determinino dissesti incalcolabili a danno degli stessi risparmiatori – ha aggiunto Silvio Lai -. La previsione di un maggior debito dello Stato per l’anno in corso per complessivi 20 miliardi di euro consentirà l’attivazione, su richiesta, di garanzie pubbliche sulle emissioni di liquidità da parte delle banche in stato di buona salute e al tempo stesso consentirà interventi di ricapitalizzazione precauzionale e temporanea per le banche che non superano gli stress test. In particolare per le quattro banche oggetto della crisi che ha richiesto l’intervento parlamentare il decreto, migliorato dal lavoro al Senato, prevede, tra l’altro, la proroga al 31 maggio dei termini di richiesta del rimborso da parte dei risparmiatori e l’allargamento della platea dei beneficiari anche ai coniugi more uxorio e ai parenti degli obbligazionisti fino al secondo grado di parentela. Infine, la previsione di una strategia nazionale per l’educazione finanziaria ha il merito di rendere i cittadini consapevoli su come gestire meglio le risorse a loro disposizione.»

«Ora non ci si deve fermare – ha concluso Silvio Lai – utilizziamo al meglio i prossimi mesi per compiere una valutazione più rigorosa del sistema bancario, per valutarne oggettivamente la sua condizione e per capire quali strumenti più efficaci adottare in termini di vigilanza e controllo ed anticipare così, in chiave preventiva, situazioni di crisi nella gestione delle banche. Al riguardo importante sarà il lavoro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario.»

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«I lavori di demolizione e bonifica dei gruppi 1 e 2 nella centrale di Fiumesanto se non sono fermi procedono con grande ed incomprensibile lentezza, a meno di un anno dalla scadenza delle autorizzazioni. Questo non può che creare dubbi e preoccupazioni sia dal punto di vista dello stato di inquinamento del sito che per quanto riguarda i problemi legati alla sicurezza. Chiediamo che Eph chiarisca quali siano i motivi dei ritardi. Non basta più affermare che i lavori termineranno nel febbraio del 2018 ma si deve procedere definendo con chiarezza tempi e modi di realizzazione del decommissioning.» Lo afferma in un comunicato il senatore del Partito Democratico Silvio, Lai nel quale illustra la lettera scritta al ministro Gian Luca Galletti la quale chiede una maggiore vigilanza.

«È trascorso quasi un anno e mezzo dall’interrogazione che insieme ad altri colleghi senatori avevamo presentato per chiedere i motivi del blocco dei cantieri delle bonifiche dei gruppi 1 e 2 ad olio combustibile. In quell’occasione – aggiunge Silvio Lai – avevamo ricordato come la demolizione e lo smaltimento con bonifica e ripristino dell’area sarebbe dovuto avvenire entro il dicembre del 2014. C’è stato poi il sequestro del cantiere da parte della magistratura ma successivamente anche questo ostacolo all’avvio dei lavori era venuto meno. Oggi, nonostante le affermazioni rassicuranti sul rispetto del crono programma definito da EPH i cantieri risultano praticamente fermi, questo almeno è quanto emerso dall’esito dell’audizione del dirigente del settore ambiente della Provincia nella competente commissione consiliare del Comune di Sassari, che con la presidente Fadda ha dato vita ad un’opportuna indagine conoscitiva sulla situazione. In questi anni ci sono stati molti cambi di programma e impegni sottoscritti e poi disattesi da parte di chi gestiva la centrale di Fiumesanto. Non ultimo sulla realizzazione del quinto gruppo, anche se il cerino acceso é stato lasciato da EOn e non intendiamo attribuirlo all’azienda della Repubblica Ceca.»

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Il Senato ha approvato il Decreto Sud, con misure su industria, ambiente, lavoro, salute e portualità.

«Il decreto per il Mezzogiorno è un provvedimento che consente di affrontare con tempestività e concretezza urgenze e criticità che si sono palesate in diverse aree del Sud e delle Isole – commenta il senatore del Partito democratico Silvio Lai, relatore a Palazzo Madama -. Un risultato reso possibile grazie alla collaborazione di tutti i gruppi politici che ha consentito di non ricorrere al voto di fiducia per l’approvazione veloce del testo. Il Decreto non è un pacchetto di interventi integrato, da prevedere con successivi provvedimenti, ma non vi è dubbio però che le misure approvate, che riguardano l’industria, la sanità, la portualità, il lavoro e l’ambiente, concorreranno a rafforzare e sostenere lo sviluppo di qualità in molti territori del Mezzogiorno.»

«In questo contesto, simbolicamente, l’Ilva rappresenta il paradigma positivo di come, al tempo stesso, si può affrontare la complessa situazione dell’oggi avendo la possibilità di costruire un futuro ambientalmente diverso e tutelando occupazione e salute – aggiunge Silvio Lai -. Lo stanzialmento di 24 milioni di euro che vanno ad integrare, per il 2017, la cassa integrazione dei 3.500 dipendenti di Ilva sta a significare questa volontà. Il decreto affronta anche temi come la salute e l’ammodernamento tecnologico dei servizi di radioterapia oncologica di ultima generazione. In particolare è prevista una quota pari a 100 milioni di euro per l’acquisizione di apparecchiature dotate di tecnologia robotica o rotazionale. Viene incrementato, inoltre il credito d’imposta concesso per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle zone assistite delle regioni del Mezzogiorno. Per quanto riguarda invece la portualità viene istituita un’agenzia per la somministrazione del lavoro in porto che consentirà di ricollocare i lavoratori addetti alla movimentazione dei container nei porti del mezzogiorno. L’obiettivo è contrastare la crisi in atto nel comparto del trasporto marittimo ma anche garantire operatività ed efficienza nelle strutture portuali del mezzogiorno consentendo la ricollocazione dei lavoratori, sostenendo l’occupazione e accompagnando la riconversione industriale.»

«Di rilievo è l’istituzione del Commissario unico nazionale alla depurazione per far si che si rispettino in maniera omogenea gli standard europei in ordine al trattamento avanzato delle acque reflue ed anche per chiudere i contenziosi con l’Unione europea che si sono accumulati negli ultimi anni. Sempre sul fronte ambientale la conversione in legge del decreto interviene sulla composizione della cabina di regia per il programma di risanamento e di rigenerazione urbana del comprensorio Bagnoli-Coroglio. Il decreto prevede – conclude Silvio Lai – interventi funzionali e di semplificazione come il ricorso alla procedura negoziata, per l’aggiudicazione degli appalti pubblici relativi alla preparazione e all’organizzazione della Presidenza italiana del G7 a Taormina per il 26 e 27 maggio 2017.»

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«Un’agenzia per la somministrazione del lavoro in porto che consentirà di ricollocare i lavoratori addetti alla movimentazione dei container nei porti del mezzogiorno. Un sostegno concreto all’occupazione contenuto nel Decreto Sud che arriva in questi giorni in aula al Senato.» Lo afferma il relatore del provvedimento nella commissione Bilancio di Palazzo Madama Silvio Lai.

«L’obiettivo è contrastare la crisi in atto nel comparto del trasporto marittimo ma anche garantire operatività ed efficienza nelle strutture portuali del mezzogiorno – aggiunge Silvio Lai -. Il decreto prevede l’istituzione per 3 anni di un’Agenzia per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale nei porti italiani di puro transhipment: Cagliari, Taranto e Gioia Tauro. L’agenzia sarà chiamata a svolgere un’attività di supporto alla collocazione professionale dei lavoratori in relazione alle iniziative economiche ed agli sviluppi industriali dell’area di competenza dell’Autorità di Sistema portuale. La normativa prevede inoltre che anche le regioni possano cofinanziare i piani di formazione e di riqualificazione del personale. In pratica la somministrazione di lavoro può essere richiesta da qualsiasi impresa abilitata a svolgere attività nell’ambito portuale. L’obbligo di rivolgersi all’agenzia per la manodopera nello svolgimento delle operazioni portuali riguarda anche le nuove iniziative imprenditoriali e produttive. Le imprese autorizzate o concessionarie dovranno, infatti, fare ricorso ai lavoratori dell’Agenzia secondo percentuali predeterminate. Per il personale in esubero che confluisce nelle neo istituite Agenzie è previsto infine anche uno strumento di sostegno al reddito per le giornate di mancato avviamento al lavoro.»

«Si tratta di un intervento – conclude il senatore Lai – che consente di dare un aiuto concreto ed immediato ai lavoratori in esubero ma è anche un segnale di attenzione nei confronti dei porti del mezzogiorno ed in particolare di quelli specializzati nel trasporto merci e della movimentazione dei container.»