22 December, 2024
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Silvio Lai (senatore PD) – Foto del profilo facebook di Silvio Lai.

Il senatore del Partito Democratico Silvio Lai interviene sull’incontro di stamane tra il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru e il ministro della Coesione Territoriale e del Mezzogiorno Claudio De Vincenti.

«Avrei voluto che l’incontro con Claudio De Vincenti per la verifica dell’attuazione del patto della Sardegna fosse l’occasione per allargare la valutazione alle altre questioni che sono aperte con il governo sui temi dell’agroalimentare – scrive Silvio Lai in una nota -. Tra questi le colture necessarie alla chimica verde, la pesca e la crisi del latte. Sul primo il Governo ha un andamento variabile, talvolta sostiene la chimica verde e le politiche colturali necessarie, talvolta favorisce i consorzi delle plastiche usate. Serve una linea chiara altrimenti Matrìca non ha futuro. Sulla pesca non si intravede ancora un’apertura concreta alla possibilità che le barche sarde siano autorizzate alla pesca del tonno, visto che sono tutte escluse a vantaggio delle barche siciliane e campane e nonostante in questi tre anni si sia passato da 2000 tonnellate autorizzate all’Italia a 3.500, concesse solo alle stesse imbarcazioni già attive. Anche la Regione dovrebbe richiedere formalmente una soluzione a questo tema.  

«Tema principale per dimensione, la crisi del comparto ovino, che tocca la gran parte delle esportazioni regionali, migliaia di nostre aziende e molto della nostra identità – aggiunge Silvio Lai -. Su questo occorre dire che mentre la regione sta facendo un passo avanti con i 14 milioni disponibili e vincolati all’aumento de prezzo del latte, messi a disposizione del bando indigenti, il Governo sta mettendo allo stesso bando un tetto di 4 milioni all’acquisto di pecorino romano.»

«Noi diciamo che le regole debbano restare le stesse degli altri anni: quando il parmigiano costava meno non si metteva un tetto all’acquisto di quel formaggio, ora che il pecorino romano ha un prezzo basso porre un tetto al suo acquisto appare una ingiustizia inaccettabile. Per questo un appello al presidente Francesco Pigliaru – conclude il senatore del Partito Democratico -: nel confronto con il governo si chiarisca che la Sardegna deve essere trattata come le altre regioni anche nell’agroalimentare.»

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«Con il voto di fiducia è stato approvato il maxi emendamento per il milleproroghe e sono stai così ottenuti due risultati positivi per l’isola». Ne danno notizia i senatori sardi in commissione bilancio Silvio Lai (Pd) e Luciano Uras (Gruppo Misto). «Non possiamo che apprezzare il sostegno della commissione sulle due questioni poste e la sensibilità del governo».

In primo luogo viene prorogata, con l’emendamento 14.93, la gestione emergenziale della ricostruzione post alluvione del 2013, richiesta dalla Giunta, con l’assessore all’ambiente, e dalla protezione civile regionale. Potrà così usufruire delle corsie preferenziali l’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 370 per il superamento delle criticità nella realizzazione del sistema di protezione civile della Regione autonoma della Sardegna, tra cui il completamento della rete idrotermopluviometrica, gli interventi di manutenzione straordinaria sulla stessa rete e sul radar meteorologico di Monte Rasu, l’integrazione e sviluppo di sistemi di prevenzione multirischio, l’allestimento della sala operativa unificata SORI e del centro funzionale decentrato, la realizzazione di una piattaforma informatica unitaria.

Resta poi alla Sardegna, tramite la protezione civile, e non all’Anas la gestione della costruzione della Sassari-Olbia. E soprattutto non vanno a finire nel gigantesco calderone dell’ANAS le risorse economiche, con il rischio di ritardi e di una gestione meno efficiente rispetto a quella attuale, a 4 mani protezione civile – regione. Lo stabilisce un emendamento proposto dai senatori Luciano Uras e Silvio Lai e approvato dal senato, contenuto all’interno del maxi emendamento proposto dal Governo.

L’emendamento, 9.56 testo 3, stabilisce il mantenimento della contabilità speciale sino al 2020 e nonostante le raccomandazioni contrarie della ragioneria generale che chiedeva il trasferimento delle somme presenti al 31 dicembre 2016 nel fondo unico dell’ANAS, la commissione bilancio ha deciso di mantenere l’emendamento approvato precedentemente.

«Il problema ci era stato segnalato dalla Giunta regionale e dall’assessore dei Lavori pubblici in particolare – hanno affermato Luciano Uras e Lai – e abbiamo condiviso l’esigenza di mantenere il profilo di emergenza della costruzione della strada Sassari-Olbia con l’intera commissione bilancio. L’Anas è una struttura ancora in via di cambiamento che secondo noi non sarebbe ancora nelle condizioni di garantire la velocità di esecuzione necessaria e, ancora di più, la tutela delle risorse necessaria a stare nei tempi previsti. Non possiamo non segnalare la sensibilità del presidente Tonini e il consenso unanime senza differenze tra maggioranza e opposizione su questo tema.»

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«Apprezziamo la chiarezza della giunta regionale che ha detto “no” alla realizzazione dell’impianto termodinamico “Gonnosfanadiga”. Sullo stesso argomento e su un progetto analogo nei mesi scorsi avevamo presentato, insieme al vicepresidente della commissione ambiente al Senato Massimo Caleo e al capogruppo del Partito democratico nella stessa commissione Stefano Vaccari, un’interrogazione al gGoverno nella quale chiedevamo la verifica della correttezza delle procedure per un impianto termodinamico e l’opportunità di portare avanti un progetto che sottraeva terreni all’agricoltura.» 

Lo scrive, in una nota, il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«Le motivazioni alla base del parere negativo espresso dalla giunta regionale sono totalmente in linea con quelle che avevano portato alla presentazione della nostra interrogazione. In particolare l’aspetto della sottrazione di terreni all’agricoltura, uno dei settori cardine della nostra economia sul quale crediamo sia giusto continuare ad investire. La forte contrarietà del territorio non può essere inoltre non presa nella giusta considerazione. È dunque importante che in attesa delle risposte del governo su questo argomento e su questo specifico progetto riteniamo che la presa di posizione della Giunta sia un fatto positivo che siamo pronti a sostenere anche a livello nazionale – conclude Silvio Lai –, così come anticipato dall’interrogazione sopra citata.»

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«La legge sul cyberbullismo approvato dal Senato è un provvedimento innovativo e necessario che riporta nuovamente al centro le finalità di prevenzione e responsabilizzazione rispetto a quelle punitive introdotte dal testo approvato dalla Camera dei Deputati. Con il voto di oggi si ritorna allo spirito e all’impostazione iniziale, eliminando le parti che avevano in qualche modo alterato il ddl, creando difficoltà sul piano delle coperture economiche per le numerose nuove attività che venivano affidate all’autorità nazionale, mantenendo invece quei correttivi considerati migliorativi.» Lo afferma in una nota il senatore del PD Silvio Lai, relatore in commissione bilancio del disegno di legge sul cyberbullismo che  ha avuto il secondo via libera da parte del Senato.

«Siamo molto soddisfatti del lavoro che è stato fatto nelle commissioni ma anche dell’esito del voto di oggi. È sicuramente un dato positivo che il nostro paese si doti finalmente di una legge che punti a prevenire e contrastare i fenomeni di cyberbullismo. È un merito ascrivibile sicuramente alla maggioranza e al PD ma, soprattutto, della senatrice Elena Ferrara prima firmataria del provvedimento. Il vuoto legislativo che c’era fino ad oggi è stato riempito con un testo maturo, in linea con i tempi e con gli strumenti tecnologici attuali. Non si è trattato e non si tratta di una crociata contro internet ma della assoluta necessità di creare una consapevolezza adeguata dei rischi, dei pericoli e dei danni che si possono fare con un uso non adeguato degli strumenti informatici soprattutto tra gli adolescenti. In linea con queste finalità e questi obiettivi vengono previste azioni a carattere preventivo e strategie di attenzione e tutela nei confronti dei minori coinvolti. In questi anni abbiamo purtroppo assistito a fenomeni che hanno creato vittime innocenti e pensando a loro che dobbiamo renderci conto del grande passo in avanti fatto con questa legge. Ora non possiamo che augurarci che la Camera possa approvare definitivamente in tempi brevi il disegno di legge – conclude il senatore Silvio Lai – e consegnare al Paese una legge attesa e di estrema utilità.»

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«Il parere negativo del MIBACT sul progetto di ampliamento della vasca di deposito dei fanghi rischia di pregiudicare il futuro dello stabilimento Eurallumina.»

Lo scrive, in una nota, il senatore Silvio Lai che insieme ai colleghi senatori sardi del Partito Democratico, Ignazio Angioni e Giuseppe Luigi Salvatore Cucca, si rivolge direttamente al ministro Dario Franceschini dopo le notizie sullo stop al progetto arrivato dagli uffici del ministero dei Beni Culturali e reso pubblico dall’assessore Cristiano Erriu.

«Date le diverse funzioni dei ministeri, sviluppo economico e ambiente, ci può anche stare un parere discordante all’avvio di una discussione, ma in vicende così note, discusse e approfondite, non si può non pretendere che il Governo faccia sintesi e si presenti con una sola voce. Chiediamo che la situazione venga al più presto chiarita, evitando di perdere ulteriore e prezioso tempo nella definizione di una vertenza alla quale è legato il futuro occupazionale di centinaia di lavoratori.»

«Quanto dichiarato oggi dall’assessore regionale all’urbanistica Cristiano Erriu merita attenzione massima e pieno sostegno – affermano Lai, Angioni e Cucca – il ministro Franceschini conosce bene la situazione occupazionale della Sardegna e del Sulcis. È in gioco la speranza di molte persone che vedono nella riapertura degli impianti Eurallumina la sola concreta prospettiva di uno lavoro vero e non di assistenza. Con loro ci sono altrettante famiglie che da ormai troppo tempo attendono una rapida chiusura della vertenza.

Quando sembra che il traguardo si avvicini arriva questo inspiegabile contrasto di pareri. Da una parte Regione e Mise che escludono nell’area la presenza di reperti, dall’altra il MIBACT che segnala la necessità di salvaguardare alcuni beni. L’8 febbraio è vicino, siamo certi che ci sarà una sintesi in seno al Governo che arriverà con una sola voce, utile ad evitare ritardi molto costosi per il sistema economico e sociale locale. Siamo certi – concludono i tre senatori del PD – che la tua sensibilità e attenzione verso queste problematiche porteranno a chiarire la situazione e consentire di non bloccare la riapertura degli impianti.»

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«I propositi del Governo sono positivi, occorre coordinarli con le misure pensate dalla Regione, ma serve di più: ascoltare il sentimento più profondo e le ragioni della protesta dei più deboli.»

Così Silvio Lai, senatore del Partito democratico, in una nota, nella quale ricorda come già nella stabilità 2015 avesse «proposto al Governo, con un emendamento, di estendere il fondo di sostegno agli allevatori anche al comparto ovino-caprino, in previsione di un possibile calo del prezzo del latte come era successo al latte bovino».

«Ora la situazione è diventata incandescente – prosegue la nota del senatore del PD Silvio Lai -. La protesta del comparto agricolo sardo di domani è un grido di allarme da ascoltare, non va scambiato con una contrapposizione inutile. Può invece essere di stimolo alle istituzioni regionali e sostegno per una interlocuzione seria e coordinata nei confronti del Governo, attraverso i nuovi strumenti di confronto disponibili. Il problema del prezzo del latte è forse quello più evidente ma collegato ad esso c’è tutto un sistema in sofferenza che non chiede assistenzialismo ma un sostegno nella fase di emergenza per cercare di limitare i gravi danni subiti, e ridurre il rischio di collasso delle figure più deboli del sistema, i pastori. In alcuni momenti è giusto che il disagio venga espresso in maniera chiara, questo non per cercare responsabili o per puntare il dito contro qualcuno ma per trovare insieme le soluzioni più adeguate e concrete. Chiunque di noi parli direttamente con chi sta vivendo le difficoltà di una crisi le cui cause sono purtroppo molteplici, non può non rendersi conto che le risposte strutturali rischiano di dare effetti con troppo ritardo.»

«Nell’indirizzo anticipato dal Governo e dalle linee del Consiglio regionale – sottolinea ancora Silvio Lai – emergono strumenti ed interventi che possono essere utilissimi per strutturare finalmente un cambio del sistema, ma ora, prima di tutto, dobbiamo ridare serenità a chi sta subendo di più gli effetti della situazione che si è venuta a creare. Le misure che intervengono sull’iperproduzione, che non è responsabilità dei pastori, devono avere effetti immediati, anche con un accordo sottoscritto da tutti gli attori della filiera e garantito dalla Regione, anche sui pastori. Altrimenti sarebbe come se il Governo si occupasse delle banche senza ristorare i risparmiatori traditi.

Le istituzioni devono difendere i più deboli, chi non ha la forza finanziaria, chi con 100 o 200 pecore sta nel territorio e produce latte al prezzo fatto da altri.

Occorre mantenere una visione complessiva dei problemi che hanno colpito il settore agricolo in questi anni: dal costo dell’acqua per uso irriguo che ha un impatto fortissimo sui bilanci delle aziende agricole alla crisi che colpisce tutto il comparto della coltivazione del grano. A tutto questo – conclude Silvio Lai – si aggiungono i problemi dell’accesso al credito ma anche della spendita dei fondi comunitari.»

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«Vaccinarsi? Una necessità a tutela della salute individuale e un gesto di solidarietà e di senso civico verso l’intera comunità». Lo afferma il sen. Silvio Lai appresa la notizia del ricovero per una meningite di una donna nell’ospedale di Sassari, purtroppo in condizioni molto critiche.

«È il primo caso di meningite in Sardegna nel 2017 – afferma il senatore Silvio Lai -. Occorre evitare inutili allarmismi. Si tratta però di affrontare una evidenza che ormai da mesi è presente in Italia e ora anche nella nostra isola. Senza contare le polemiche innescate da chi ritiene, per assenza di responsabilità e contravvenendo alle indicazioni della ricerca scientifica, che vaccinarsi debba essere considerato un atto di libera scelta.»

«Alcune malattie infettive sono scomparse per effetto delle vaccinazioni ed altre sono prossime all’eliminazione. Allentare la presa significa non solo mettere a rischio la propria salute ma anche di quelle persone, a cominciare dai bambini, che non potendosi vaccinare per diverse cause, potrebbero perdere l’effetto protezione garantito da tutti gli altri.»

«Per questo motivo – conclude il senatore Silvio Lai – condivido la proposta delle Regioni che hanno chiesto al Governo una apposita normativa che stabilisca, allargando lo spettro a quelli ancora volontari, l’obbligatorietà dei vaccini, su tutto il territorio nazionale, per l’accesso dei bambini ai nidi e alla scuola materna. Al tempo stesso occorre prevedere una Anagrafe vaccinale nazionale per poter disporre di una banca dati utile per avere un quadro epidemiologico completo dello stato di vaccinazione di bambini ed adulti.»

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«Anche la Sardegna deve poter accedere ai fondi stanziati dalla finanziaria 2017 per il risanamento dei bilanci delle province. Si tratta di una vicenda che deve essere chiarita, evitando che sia un inutile elemento di conflitto tra la giunta regionale ed il governo.»

Lo scrivono in una lettera inviata al sottosegretario degli Affari regionali e delle autonomie, Gianclaudio Bressa, i senatori del PD Silvio Lai, Ignazio Angioni e Giuseppe Cucca.

«Mentre per alcune Regioni a statuto speciale la competenza sulla finanza locale è stata interamente trasferita dallo Stato alle regioni per altre, Sicilia e Sardegna, questo non è stato richiesto né è avvenuto ad oggi.»

«A conferma di ciò si può richiamare – precisa Silvio Lai, componente della commissione bilancio – il regolamento per le modalità di alimentazione e riparto del Fondo di solidarietà comunale (FSC) 2017 per i comuni delle regioni ordinarie e di Sardegna e Sicilia, di cui al comma 449 della legge 232/2016, appena emanato dal Mef pari a oltre 2,3 miliardi di euro. Di questi 1.884.902.234 euro sono per le regioni ordinarie e 464.832.131 sono per i comuni di Sardegna e Sicilia. Una dotazione totale ulteriormente incrementata di 3.832.190.376, per compensare i minori introiti IMU e TASI. Questo significa che i comuni sardi contribuisco al fondo alla solidarietà nazionale, e, se ne hanno diritto ne ricevono una quota parte. Lo stesso vale per le province sarde.»

«Per quanto ci riguarda – scrivono i tre senatori – siamo convinti che si tratti di un errore legato ad una diversa interpretazione degli accordi del 2015, accordi importanti che hanno chiuso una vertenza entrate della Sardegna, dopo anni di trascuratezza regionale e di indifferenza dei governi precedenti, che però da una attenta lettura non prevedono in maniera esplicita il trasferimento delle competenze sulla finanza locale dallo Stato alla Regione, con i relativi finanziamenti.
Anche per questo motivo anche la Sardegna dovrebbe accedere ai fondi stanziati con i commi 438 e 439 della legge di bilancio 2017.
Non si tratta solo di una questione di diritto ma di esigenze di bilancio degli enti locali per la copertura di servizi essenziali a cui la Regione non può fare ulteriormente fronte.»

«Ad oggi – afferma Silvio Lai – le Province esistono e soprattutto hanno in carico una serie di interventi per i quali è necessario avere a disposizione risorse economiche. Stiamo parlando della manutenzione di strade, di istituti scolastici e della tutela dell’ambiente. Si tratta di circa 70 milioni di euro che verrebbero a mancare alle province e alla città metropolitana, a fronte di servizi che devono essere garantiti quotidianamente. Nei mesi scorsi avevamo evidenziato come il contributo al risanamento della finanza pubblica richiesto alle province sarde fosse molto ingente, in relazione ai servizi e alle funzioni che ancora vengono svolte dalle province sarde. Ebbene, questo ulteriore sacrificio andrebbe a colpire ulteriormente non gli enti in questione ma i cittadini sardi che rischierebbero di non poter contare su interventi di fondamentale importanza.»

«Ci rendiamo conto che essendo già in corso le attribuzioni agli enti locali, l’inserimento di altri territori riduce gli stanziamenti, ma sul piano parlamentare siamo pronti a fare la nostra parte e a sostenere il Governo in una iniziativa correttiva che sarebbe sicuramente condivisa. La nostra opinione – concludono Lai Angioni e Cucca – è che il tema della finanza locale possa essere oggetto di discussione e trasferimento di competenze all’interno di una revisione dei rapporti, che vada oltre il dato economico stabilito nel patto del 2015, ma ad oggi restando come competenza ancora in capo allo Stato e pensiamo che non ci debbano essere differenze su questo tema con le regioni ordinarie. Se un ente locale partecipa al risanamento dello Stato è giusto che ne debba ricevere uguale trattamento. Dalle prime interlocuzioni con il Governo ne abbiamo tratto una condivisione delle ragioni, siamo certi che presto arriverà una conferma.»

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«Occorre un intervento immediato nella discarica di Lu Pinu, nel territorio del Comune di Sassari, per verificare se in questi anni vi siano stati comportamenti e attività illegali, ed anche per valutare la situazione di rischio esistente e per mettere in sicurezza l’intero territorio circostante.» È quanto chiede in una lettera inviata al presidente della commissione Ecomafie il senatore del Partito democratico Silvio Lai. La vicenda ha assunto contorni sempre più preoccupanti, per questo motivo il parlamentare ha deciso di scrivere direttamente al presidente Bratti. La commissione svolge infatti un fondamentale ruolo di vigilanza e prevenzione ed il suo intervento garantirebbe di individuare ogni possibile azione che possa ripristinare condizioni di sicurezza e legalità nell’area della discarica a pochi chilometri da Sassari.

«In quell’area della città – scrive Silvio Lai – gli abitanti sono costretti a sopportare odori forti ed acri e si possono notare emissioni di nuvole di fumo proveniente dal sottosuolo che oltre a produrre effetti inquinanti risultano di grande pericolosità per la salute dei cittadini. Più volte sono intervenuti i vigili del fuoco per domare incendi che spontaneamente si sono propagati sui sei ettari impegnati dalla discarica. Sulla vicenda, a seguito di sopralluoghi, è stata interessata anche l’autorità giudiziaria chiamata a valutare se la discarica dopo la sua chiusura nel 2003 sia comunque rimasta in attività in forme non più controllate. Per come si presenta assume un valore nazionale ed il coinvolgimento degli organismi nazionali e della commissione Ecomafie – conclude Silvio Lai – serve proprio per accertare se in questi anni siano state portate avanti attività illecite e al contempo per ripristinare le condizioni di certezza, sicurezza e legalità.»

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«Oltre 300 milioni di euro di utili nel 2015/2016, una società che è totalmente autofinanziata e che anche in prospettiva sembra avere margini di crescita importanti. Stiamo parlando della società chimica di Eni, Versalis, i cui risultati dell’ultimo biennio sono stati resi noti nei giorni scorsi a New York da Descalzi in persona. Come si può facilmente desumere dai numeri le performance raggiunte sono più che positive.»

«La cura di questi anni, con i costi della chiusura di alcuni impianti sopportati dai territori – aggiunge Silvio Lai -, ha avuto l’effetto di rendere profittevole un settore che negli anni scorsi appariva arretrato e fonte di un’immagine negativa. Oggi la chimica in utile attenua il crollo del prezzo del petrolio e l’immagine innovativa della chimica verde mette l’Italia tra i Paesi all’avanguardia del settore, tutelando l’ambiente e accrescendo l’occupazione. Ora tocca al governo, come azionista di Eni, chiudere la pagina della messa in vendita del settore chimico, di cui si è parlato per molto tempo, e farne un settore strategico in via definitiva. E tocca ad Eni fare veri investimenti in ricerca e sviluppo, e non campi fotovoltaici nei territori che hanno consentito, condividendo sacrifici, questo risultato economico e finanziario.»

«Questi dati mettono anche il governo regionale di fronte a nuove responsabilità. Il presidente Francesco Pigliaru non può accettare un nuovo protocollo della chimica verde che non garantisca il rispetto degli investimenti previsti se non addirittura un rilancio. Guai se la Regione non rispedisse al mittente un accordo al ribasso come quello di cui è girata la bozza nelle settimane scorse e a cui si è opposta l’assessore all’industria Maria Grazia Piras. Se, come detto, i risultati economici di Versalis inseriscono la chimica tra i settori strategici del Paese su cui puntare senza indugi la Sardegna deve poter cogliere questa opportunità anche con la chimica verde. L’unico modo per ottenere questo risultato – conclude Silvio Lai – è lavorare perché si trasformino in fatti e si adeguino al rialzo i contenuti delle intese siglate a suo tempo.»