22 November, 2024
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Il nuovo decreto Sud approvato oggi al Senato regolamenta in maniera chiara l’istituzione delle Zone Economiche Speciali. Perché la norma sia definitiva occorrerà attendere il voto finale della Camera ma la scelta di istituire una Zes in ogni Regione del Mezzogiorno è definitiva.

«È una buona notizia per la Sardegna – ha dichiarato il senatore dem Silvio Lai – perché sino a qualche settimana fa l’ipotesi era di limitare solo a tre porti del Sud (Napoli, Gioia Tauro e Taranto) questa possibilità. È prevalsa la strategia, per altro già presente nel testo del Governo, di una rete di zone economiche speciali istituite dalle Autorità portuali basandosi sui porti Ten-T, come Cagliari, estendendola al contempo anche agli altri porti appartenenti alla stessa Autorità. Questo significa che toccherà alla nuova Autorità insieme alla Regione scegliere sedi ed estensione delle Zes aprendo l’opportunità anche per Porto Torres, Olbia e Oristano.»

«Con il decreto vengono rese chiare le regole. Le zone economiche speciali regolamentate con questa normativa erano da tempo attese – aggiunge Silvio Lai –Si tratta di aree a burocrazia zero, con corridoi doganali semplificati e protocolli che rendono veloci le transazioni amministrative. Luoghi dove la Visco Sud con il suo credito d’imposta, è estesa sino al 2020 ed ampliata sino ai 50 milioni per singolo investimento.»

«Si tratta di una misura selettiva destinata alle aziende che abbiano interesse ad esportare o importare e che vedano in una semplificazione e accelerazione dei processi doganali un forte vantaggio competitivo – sottolinea ancora Silvio Lai -. In questo modo uno dei punti deboli delle aziende nel mezzogiorno, la fragilità del passaggio dal mercato locale a quello internazionale spesso dovuto all’ostacolo rappresentato dalla complessità delle procedure quando a doverle affrontare sono piccole imprese, viene superato. È stato inoltre recepito nel testo finale un emendamento da me presentato come primo firmatario che porta da 5 a 7 anni il periodo di tempo minimo per cui le imprese dovranno mantenere la loro attività nelle Zone economiche speciali per non perdere i benefici concessi. Una modifica che serve a limitare l’azzardo morale di chi cerca finanziamenti, anche se la modalità di sostegno alle imprese non è quella dei contributi a fondo perduto ma il credito di imposta.

In questo contesto il polo della chimica verde, già potenziato in questo decreto con il nuovo articolo che recepisce la direttiva europea – conclude Silvio Lai -, potrebbe aumentare fortemente la sua attrattività se le eventuali aziende di filiera potessero trovare mercati esteri e spazi di insediamento in una nuova Zes a Porto Torres.»

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«Il Nord Sardegna sta soffrendo la siccità più di altre parti dell’isola e sarebbe incredibile se ci fossero opere finanziate e concluse in grado di contribuire al disagio degli agricoltori e non farlo. Opere che avrebbero potute essere già utilizzate come quelle relative all’utilizzo delle acque reflue nelle grandi città.» Lo afferma in una nota il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«Per questo ho chiesto al ministero competente quali siano le infrastrutture finanziate dallo Stato (ministeri economia, ambiente e agricoltura) in questo campo e se sia vero il caso della condotta per il riutilizzo delle acque reflue di Sassari ai fini agricoli, finanziate per quasi 60 milioni tra nuovo depuratore e connessione tra la città e il bacino del Cuga, realizzato e collaudato da 4 anni e non ancora entrato in funzione – ha aggiunto Silvio Lai -. Si tratta di un’opera risalente al 1995, dunque a molti anni fa, tempi di gravi e dannose siccità, pianificata all’interno di un accordo di programma che aveva coinvolto tutte le istituzioni locali, regionali e nazionali, e che comprendeva, oltre l’utilizzo delle acque reflue di Sassari, l’interconnessione tra il bacino del Temo, Cuga e Bidighinzu e quello del Coghinas.»

«Gli ostacoli all’utilizzo di un’opera che garantirebbe all’agricoltura 15 milioni di metri cubi di acqua all’anno e la totale indipendenza dalle piogge sarebbe il declassamento della diga del Cuga, da uso civile ad uso agricolo, con la conseguenza che Alghero non potrebbe più ricevere le acque da quel bacino. In realtà il comune catalano utilizza già le acque del bacino del Coghinas e ci sono ampie possibilità tecniche per limitare al solo Cuga l’utilizzo delle acque per l’agricoltura preservando e distinguendo il resto del bacino – sottolinea ancora il senatore del Partito democratico -. Naturalmente potrebbe essere influente in questo ostacolo tecnico il fatto che, una volta limitata all’uso agricolo, la gestione della diga del Cuga passerebbe da un ente regionale ad un altro, locale e più specializzato.»

«Questa vicenda sarebbe peraltro all’attenzione della Corte dei Conti perché vede un’opera totalmente finanziata dallo Stato, realizzata e non utilizzata dalla Regione che espone l’amministrazione al rischio di un richiamo. Si tratta di un caso specifico, riguardante il passato, ma che potrebbe essere emblematico di un lato della medaglia che riguarda la siccità e le nostre responsabilità locali sulla gestione più adeguata di questa calamità naturale. Spero – conclude Silvio Lai – che la vicenda, se confermata e individuate le responsabilità, possa essere sbloccata al più presto per consentire che gli agricoltori della Nurra non debbano competere per le loro produzioni con l’acqua ad utilizzo civile.»

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«Un segno di civiltà a tutela della salute individuale e nel rispetto di quella collettiva»: sono le parole di apprezzamento di Silvio Lai, senatore democratico, dopo l’approvazione, da parte di Palazzo Madama, della legge di conversione del decreto in materia di prevenzione vaccinale che ora passa alla Camera per il voto definitivo entro il prossimo 6 agosto. 

«Il provvedimento si è reso necessario a fronte della preoccupazione che ad un evidente riscontro statistico sulla diminuzione delle vaccinazioni potesse corrispondere, come già sta avvenendo per il morbillo, la ripresa di malattie che nel secolo scorso hanno prodotto gravi epidemie – aggiunge Silvio Lai -. L’introduzione della copertura vaccinale in età scolastica assume anche un valore di giustizia sociale e di contrasto alle diseguaglianze. Il Senato, facendo leva sulle indicazioni della scienza e della ricerca, ha saputo valorizzare, senza pregiudizi per la diversità di opinioni, il testo governativo introducendo alcune modifiche qualificanti che ne faciliteranno la concreta applicazione e consentiranno di dare le giuste informazioni sui rischi effetti-benefici che, in assenza di conoscenze di merito, possono aver provocato confusione e preoccupazione.»

«L’obbligo vaccinale introdotto non può assumere valore coercitivo poiché non si può che partire dall’assunto che la libertà individuale termina quando può ledere la salute degli altri. E i numeri stanno a dimostrare questo: più di tremila e trecento casi di contrazione del morbillo nei primi sei mesi del 2017 e di questi quasi il 90% su soggetti non vaccinati. Di contro l’OMS ha stimato che ogni minuto vengono salvate cinque vite, pari a 7.200 vite al giorno, grazie proprio alla somministrazione dei vaccini. Non si poteva non intervenire così come sarà doveroso, e la legge lo favorisce, rimettere al centro di una grande campagna pubblica di sensibilizzazione le famiglie e le istituzioni locali per dare certezze e sicurezza a chi, per paura, disinformazione, strumentalizzazione, ha fino ad ora fatto scelte diverse. Avere. infine introdotto la possibilità di fare un tagliando applicativo ogni tre anni per alcuni obblighi vaccinali sulla base dei dati epidemiologici è attestazione di rigore e di responsabilità legislativa – conclude Silvio Lai -, nell’interesse generale della collettività.»

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«La nostra missione in Sardegna si chiude con quattro proposte per garantire ai lavoratori sardi esposti all’amianto parità di trattamento rispetto a quelli delle altre regioni. In questi due giorni abbiamo sentito la quasi totalità dei soggetti interessati. Sono emerse una serie di contraddizioni rispetto ai dati e alle informazioni fino ad oggi disponibili su questo delicato argomento. A queste contraddizioni vogliamo dare una risposta.» Così la Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli infortuni sul lavoro, senatrice Camilla Fabbri, ha chiuso la visita nell’isola che ha toccato ieri la sede della prefettura di Nuoro ed oggi quella di Sassari. In entrambe le occasioni sono stati ascoltati i rappresentanti delle istituzioni, i lavoratori e le associazioni che li rappresentano, i sindacati, oltre ai rappresentanti di ATS, Inail e Inps.

«Abbiamo già da 4 anni aperto un focus su questo problema – ha aggiunto Camilla Fabbri – e su sollecitazione del senatore Silvio Lai abbiamo voluto approfondire le specificità della Sardegna. Al termine delle audizioni abbiamo individuato quattro proposte: prima di tutto ci rivolgeremo all’Inail per capire rispetto alla relazione Contarp del 2003  se, alla luce di tutto quello di cui si è venuti a conoscenza successivamente, non ritenga di rivedere le conclusioni di quella relazione. Ci rivolgeremo direttamente all’Inail nazionale, senza voler smentire il lavoro fatto ma per capire se quel lavoro può essere aggiornato con elementi nuovi. Da parte nostra, chiederemo poi una perizia anche coinvolgendo l’Istituto superiore di Sanità, vista anche la documentazione acquisita in questi giorni. Proponiamo anche l’istituzione di un tavolo inter-istituzionale tra Inps, Inail e le Procure interessate e l’adozione di un atto di indirizzo sulle questioni previdenziali. Un ulteriore passaggio riguarda, infine, la rivalutazione di alcuni siti per valutare il loro inserimento tra quelli di interesse nazionale: ad esempio Oristano e Ottana. Quando esistono contraddizioni evidenti – ha concluso la Presidente – la politica si deve mettere a disposizione per fare chiarezza.»

Il senatore Silvio Lai che insieme ad altri colleghi parlamentari sardi del PD aveva sollecitato la visita della Commissione: «Serve da subito una verifica ed un approfondimento per arrivare ad avere ad una sintesi tra i dati ufficiali e quelli presentati dai lavoratori e dalle associazioni. Ringrazio la Commissione per la sensibilità dimostrata da subito nel voler venire direttamente a conoscenza del caso. Quello che ci aspettiamo ora è un salto di qualità in questa vertenza. Si aprono spiragli importanti ed una speranza per i nostri lavoratori trattati diversamente rispetto a quelli delle altre regioni. Tengo a segnalare poi che abbiamo riscontrato anche la disponibilità delle istituzioni a rivedere le proprie conclusioni. Il direttore dell’ATS, ad esempio, ha detto che bisogna lavorare per estendere i controlli, su circa 50 mila lavoratori solo un migliaio sono quelli sotto osservazione. Le quattro proposte rappresentano forse la soluzione del problema degli esposti amianto e questo non può che essere un fatto positivo».

Per la senatrice Paola Pelino il nostro compito ed il nostro impegno al termine di questa due giorni sarà quello di lavorare per eliminare le sperequazioni tra lavoratori sardi e quelli del resto della penisola, tra quello che è avvenuto in Sardegna e quel che è avvenuto in altre regioni. Sulla stessa linea anche il senatore Daniele Borioli: «Su questioni come questa serve parità di trattamento in tutto il Paese. È evidente inoltre che abbiamo bisogno di attualizzare gli strumenti e dunque anche del rapporto Contarp del 2003, questo anche per per l’evoluzione di queste patologie».

Al termine delle audizioni, la commissione si è recata a Porto Torres, per un sopralluogo nello stabilimento industriale Eni Versalis.

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Giovedì 13 e venerdì 14 la commissione d’inchiesta sarà a Nuoro e Sassari per una missione sulla vicenda amianto in Sardegna ed un sopralluogo sulle fabbriche del petrolchimico coinvolte nella vicenda. Nel pomeriggio di giovedì (i lavori previsti al mattino sono stati spostati a causa dei lavori parlamentari sul decreto vaccini) a Nuoro saranno incontrati vertici istituzionali, sindacati e associazioni del territorio, oltre a Inail e Inps regionali mentre il giorno dopo a Sassari, oltre ai vertici territoriali di istituzioni, sindacati e associazioni dei lavoratori, saranno ascoltati la giunta regionale e l’Ats sardegna, che ha raccolto l’eredità delle Asl.

«La visita in Sardegna della Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro rappresenta l’occasione attesa da molti anni per fare luce sulla vicenda sarda dei lavoratori esposti all’amianto nei petrolchimici, innanzitutto, e in altri settori produttivi e della difesa – così ha affermato il senatore del Silvio Lai, tra i promotori della iniziativa -. Si tratta di una risposta ad una richiesta di intervento della commissione, che ha lavorato in questi anni su questo tema, tra gli altri, sollecitata da molti parlamentari sardi sulla vicenda dei lavoratori sardi esposti all’amianto.»

«I due giorni di audizioni a Nuoro e Sassari, e di sopralluoghi ad Ottana e a Porto Torres consentiranno di approfondire tutte le problematiche legate al mancato riconoscimento dei diritti e dei benefici previsti dalla legge per chi ha operato negli stabilimenti dell’isola nei quali è stata accertata la presenza di amianto – ha aggiunto Silvio Lai -. Si tratta dell’occasione per mettere fine ad un’ingiustizia per la quale i lavoratori, i loro familiari, i sindacati e le associazioni che da anni seguono questa vicenda hanno lottato e lottano da diversi anni.»

«Si tratta di una missione di fondamentale importanza, per la quale ringraziamo la presidente Camilla Fabbri e i componenti della Commissione -ha concluso Silvio Lai -, oltre ai colleghi parlamentari sardi impegnato su questo fronte: siamo certi arriverà la massima collaborazione da parte di tutte le istituzioni e gli attori locali all’azione della commissione d’inchiesta.»

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Dopo l’incontro con il capogruppo del Partito democratico nella commissione Attività produttive, Gianluca Benamati, una delegazione dei rappresentanti sindacali Alcoa ha incontrato il segretario regionale del Partito democratico, Giuseppe Luigi Cucca ed il capogruppo in Senato, Luigi Zanda, insieme ai senatori Ignazio Angioni e Silvio Lai, per discutere della norma da inserire nella legge europea, ora all’esame della Camera, a favore delle imprese energivore, che consentirebbe l’abbattimento dei costi di energia e quindi il riavvio dello stabilimento. I senatori del Partito democratico hanno assicurato il massimo impegno nel facilitare l’approvazione del testo nel passaggio al Senato.

«Si tratta di un provvedimento che porrebbe fine all’annosa vertenza dei lavoratori Alcoa – ha commentato il segretario regionale del Partito democratico, il senatore Giuseppe Luigi Cucca – consentendo la ripresa della produzione a condizioni più competitive, come avviene in altri stati europei. È un intervento atteso da tempo, che il Partito Democratico intende sostenere per assicurare un futuro ai lavoratori e alle loro famiglie, in un territorio già gravemente colpito dalla crisi.»

 

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Nuovo appuntamento della campagna di sensibilizzazione dell’associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince ONLUS. il 14 luglio alle ore 20.30 presso il Palazzo Ducale di Sassari è prevista la proiezione del documentario “Buonasera, Moby Prince” di Paolo Mastino del TGr Sardegna. il lavoro cinematografico ripercorre i 26 anni della storia del traghetto Moby Prince, incendiatosi dopo essere entrato in collisione con la petroliera Agip Abruzzo il 10 aprile del 1991 nel porto di Livorno, in cui morirono 140 persone in attesa di soccorsi mai arrivati.

Dopo anni di verità processuali poco credibili e di comodo, finalmente la Commissione parlamentare d’Inchiesta, istituita a luglio del 2015 in Senato, sta facendo luce su aspetti fino ad allora controversi e poco chiari. Dopo il documentario seguirà un incontro-dibattito aperto a tutti i cittadini che hanno voglia di verità e giustizia, moderato da Anna Piras, caporedattore del TGr Sardegna, a cui parteciperanno, oltre a Paolo Mastino, il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, i tre senatori sardi della Commissione d’Inchiesta, Silvio Lai, presidente, Emilio Floris e Luciano Uras, il presidente dell’associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince ONLUS, Luchino Chessa. Una puntuale occasione per fare il punto del lavoro fin qui svolto dalla Commissione Parlamentare a poco meno di sei mesi dalla fine del suo mandato.

 

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«Sulla centrale solare di Gonnosfanadiga ribadiamo quanto detto nei mesi scorsi: un progetto di questo tipo sottrae terreni all’agricoltura ma anche alla disponibilità dei legittimi proprietari. Va bene puntare sulle energie rinnovabili ma non lo si può e non lo si deve fare a discapito di uno dei settori cardine della nostra economia.»Lo scrive in un comunicato il senatore del PD Silvio Lai commentando le affermazioni rese oggi alla Camera dal ministro Gian Luca Galletti. Il rappresentante del Governo ha dichiarato che la decisione finale sul progetto spetterà al Consiglio dei Ministri.

«Su questa vicenda – scrive Silvio Lai – non possiamo che apprezzare l’atteggiamento e la valutazione del Ministero dei beni culturali che ha dato parere negativo al progetto. Questa posizione è in linea sia con quanto avevamo scritto a suo tempo anche per quanto riguarda il progetto di Flumini Mannu in un’interrogazione, sia con quanto deciso dalla regione che aveva detto no alla centrale di Gonnosfanadiga con motivazioni che avevamo condiviso. Ora auspichiamo che il consiglio dei ministri, chiamato a dare un parere definitivo sulla questione dopo il via libera del ministero dell’ambiente ed il parere negativo del Mibact, possa accogliere le ragioni di chi ritiene che non si possa creare un danno evidente ad un comparto sul quale al contrario bisogna investire con determinazione. E non si possono al contempo – conclude Silvio Lai – penalizzare quegli agricoltori che si vedono sottratti i terreni e con essi anche le loro attività.»

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«Quella che arriva dalle nostre campagne è una richiesta di aiuto che deve essere ascoltata e che richiede interventi immediati. Lo stato di calamità per i danni causati dalla siccità è sicuramente un primo passo e bene ha fatto la Regione a richiederne al governo il riconoscimento, dopo i molti appelli, ma bisogna fare ancora di più ed individuare strumenti e misure che diano un po’ di ossigeno agli agricoltori ed agli allevatori della Sardegna.» Lo afferma in una nota il senatore del PD Silvio Lai che sul tema ha posto l’accento già nel recentissimo passato.»

Lo afferma in una nota il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

Dal mondo delle campagne e dalle associazioni di categoria si alza però sempre più forte la richiesta di ulteriori interventi per far fronte a tutte le criticità di questi ultimi mesi. Oltre alla siccità, i ritardi nei pagamenti dei premi comunitari, la questione sempre aperta del prezzo del latte e della mancata trasparenza sulle produzioni – aggiunge Silvio Lai -. Il quadro che viene descritto dal nostro settore agricolo è grave ed è peggiorato negli ultimi mesi, non senza che arrivassero avvisaglie e allarmi molto in anticipo come sul prezzo del latte. Non c’e più tempo da perdere, è necessario cercare quanto meno di mitigare gli effetti negativi di una stagione tra le più difficili degli ultimi anni. Dalle associazioni di categoria, infatti, si paventa il rischio di chiusura di numerose aziende a causa dei problemi di liquidità.»

«È evidente che la questione deve essere affrontata nel suo complesso e tenendo conto della situazione di assoluta emergenza si deve seguire ogni possibile strada consentita anche dalle normative europee per aiutare il nostro settore agricolo. Bisogna esplorare la possibilità di un contributo immediato nei limiti del de minimis per i danni subiti dall’allevamento a causa della siccità. Occorre però anche aprire con l’Europa un tavolo sul tema della siccità nel Mediterraneo – conclude Silvio Lai – per individuare possibili soluzioni e non intervenire sempre nell’emergenza.»

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«Ho partecipato ad una affollata assemblea di Federalberghi che ha promosso a pieni voti la proposta di legge urbanistica della Giunta Regionale rispetto alla strategia dell’accoglienza turistica sostenibile.» Lo afferma il senatore Silvio Lai a margine dell’iniziativa degli albergatori sardi conclusa dall’assessore Cristiano Erriu.

«Le strutture turistiche in Sardegna hanno un forte bisogno di adeguamento per rispondere al mercato e cogliere le opportunità che le condizioni geopolitiche offrono all’isola – aggiunge Silvio Lai -. La procedura del piano di impresa che accompagna la richiesta di adeguamento e ampliamento delle strutture alberghiere rappresenta una garanzia di fronte a qualunque preoccupazione su eccessi o errori. Occorre però dare certezze anche agli imprenditori turistici su risorse professionali dedicate e tempi di approvazione degli investimenti. Il sistema turistico lavora in anticipo di due anni e non può permettersi tempi e risposte tradizionali.»

«Proprio nella prima fase successiva alla approvazione occorrerà predisporre modalità straordinarie di risposta della regione per evitare che una buona legge diventi inutile o addirittura dannosa. Queste occasioni di uscita dal palazzo per dibattere dei contenuti sono certamente fondamentali per norme di questo profilo strategico sulle quali il Consiglio e le forze politiche – conclude Silvio Lai – devono assumere rapidamente decisioni per non perdere le condizioni internazionali di mercato che sono in campo.»