22 November, 2024
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«È un passo importante, un’occasione concreta per arrivare definitivamente ad un risultato atteso da anni: il riconoscimento dei diritti e dei benefici previsti dalla legge per i lavoratori delle industrie sarde, i petrolchimici in particolare, esposti all’amianto. La richiesta di intervento che avevamo sottoposto all’attenzione della Commissione parlamentare infortuni sul lavoro ha trovato totale accoglimento e dunque dal 13 al 14 luglio è stata fissata la visita in Sardegna. Siamo molto soddisfatti e ringraziamo sin da ora la Presidente Fabbri e gli altri componenti della Commissione per l’attenzione dimostrata nei confronti dei lavoratori e dei loro familiari.» Lo afferma il senatore del Partito democratico Silvio Lai che nei mesi scorsi aveva già chiesto ed ottenuto un incontro tra la stessa Commissione ed i rappresentanti dei familiari delle vittime Esposti Amianto. Successivamente lo stesso parlamentare aveva sollecitato una visita in Sardegna per entrare direttamente in contatto con la realtà sarda.

«Devo dire che la risposta è stata da subito positiva – aggiunge Silvio Lai – ed i tempi nei quali è stata programmata e fissata la visita sono stati decisamente brevi. In pochissimo tempo si è riusciti ad organizzare una missione in Sardegna che prevede due giorni intensi di incontri istituzionali, audizioni con Inps, INAIL e ATS (Asl unica), con sindacati dei lavoratori ed associazioni che da anni seguono la vertenza amianto, e soprattutto sopralluoghi negli stabilimenti: da Ottana a Portotorres. Il 13 la commissione sarà a Nuoro dove incontrerà anche i rappresentanti della Giunta regionale e il 14 a Sassari e Porto Torres. Negli ultimi mesi l’ingiustizia subita per anni dai lavoratori sardi colpiti da patologie absesto correlate e dai loro familiari sembra si sia avviata finalmente verso una strada ed un percorso risolutivo. Merito sicuramente dell’attenzione che questo governo ha rivolto a questa vicenda e ovviamente anche dell’impegno degli stessi lavoratori e delle associazioni che li hanno supportati. Ora da questa visita – conclude Silvio Lai – ci attendiamo che si creino le condizioni per garantire a chi ha lavorato per anni negli impianti chimici dell’isola dove la presenza dell’amianto è stata accertata, di poter ottenere la stessa tutela previdenziale e sanitaria garantita ai lavoratori di stabilimenti analoghi presenti nella penisola.»

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«La mia giornata comincia con un pensiero alla giunta Pigliaru e uno più speciale riservato all’assessore ai trasporti degli ultimi tre anni Massimo Deiana. Senza Ryanair da Ciampino sarei mancata all’ultimo saluto a un’amica che è morta. Così auguro ai vostri figli lontani quando di andarvene toccherà a voi.»

Questo post pubblicato questa mattina dalla scrittrice Michela Murgia sul suo profilo facebook, ha scatenato la reazione dei senatori sardi che hanno preso posizione molto duramente, con una lettera inviata alla Rai – sottolineando che «cyberbullismo e parole di violenza inaudita della Murgia sono incompatibili con il servizio pubblico».

«Non basta un profilo culturale, anche di valore, perché espressioni cariche di violenza e di incitazione all’odio siano compatibili con il servizio pubblico» hanno scritto Silvio Lai, Ignazio Angioni, Giuseppe Cucca, Luciano Uras a Monica Maggioni e Mario Orfeo, presidente e direttore della Rai, per stigmatizzare un post pubblicato questa mattina da Michela Murgia, scrittrice e giornalista e collaboratrice dell’Azienda di viale Mazzini.

«Non può passare inosservato – fanno rilevare i senatori Silvio Lai, Ignazio Angioni, Giuseppe Cucca, Luciano Uras  che una professionista come dovrebbe essere la signora Murgia, mentre svolge ruoli significativi e di grande visibilità all’interno del servizio pubblico radiotelevisivo, che per antonomasia assolve a compiti culturali di formazione e coesione sociale, possa augurare, pubblicamente, sofferenza e solitudine, se non addirittura la morte ad alcune persone, anche particolarmente esposte per le funzioni pubbliche che esercitano.»

«Oggi si svolgono gli esami di maturità per migliaia di ragazze e ragazzi del nostro Paese. Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni, disse Eleanor Roosevelt. Aver avuto difficoltà a muoversi dall’Isola anche se per un evento particolarmente triste non autorizza certamente un uso violento delle parole. Difficoltà vere di vita di una comunità come quella isolana non autorizzano mai l’uso violento delle parole. Troppi cattivi maestri insegnano questo linguaggio ai giovani. È questo il messaggio che va mandato alle ragazze e ai ragazzi che oggi voltano pagina e dovranno immergersi in una prospettiva di vita diversa, fatta di sacrifici ma anche di fiducia verso gli altri e verso il futuro? Crediamo proprio di no ed è per questo che siamo rammaricati per quelle parole così brutali. Confidiamo che insieme a noi – concludono i senatori sardi – anche i vertici della Rai intendano stigmatizzare tale comportamento richiamando la signora Michela Murgia a contenere le sue esternazioni se non per civiltà almeno in un quadro di compatibilità con il servizio pubblico.»

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«Dalla manovra di correzione richiesta dall’Europa per i conti pubblici approvata definitivamente in senato arrivano conferme per le risorse di province e comuni della Sardegna ma giungono anche buone notizie per le Università sarde con il riassegnamento delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione.»

Lo dichiara il senatore del Partito Democratico Silvio Lai.

«Il decreto legge sull’assestamento dei conti pubblici prevede tagli alle spese ma anche un insieme di misure che proprio grazie al recupero delle risorse economiche possono favorire lo sviluppo, la crescita e l’occupazione. All’interno del provvedimento ci sono anche gli interventi e le azioni a favore delle zone colpite dal sisma – aggiunge Silvio Lai -. Per quanto riguarda la Sardegna, come detto in premessa, è stato disposto il contributo a favore delle province della Regione della città metropolitana di Cagliari a titolo di parziale concorso alla finanza pubblica. Si tratta di 10 milioni di euro per il 2017 e di 20 milioni di euro a decorrere dal 2018. In questo caso, lo ricordiamo, l’intervento fa seguito alla mobilitazione lanciata nel gennaio scorso dalla regione e dall’assessore Erriu e che dunque ha trovato risposta immediata con l’inserimento delle risorse nella manovrina.

Sempre per quanto riguarda le province ed in particolare i trasferimenti erariali è stata disposta la conferma degli importi già previsti nel 2016 questo anche tenendo conto del riordino territoriale stabilito dalla legge regionale n.2 del 2016. Questo consentirà una corretta predisposizione dei bilanci anche se è essenziale che su queste di decida un nuovo corso e nuove risorse per le funzioni che permangono dopo il referendum del 4 dicembre.»

«Sono state eliminate inoltre le sanzioni previste a carico delle città metropolitane e delle province, anche quelle sarde, che non hanno rispettato il vincolo del saldo negativo tra entrate e spese finali nel 2016 – sottolinea ancora il senatore del Partito democratico -. Buone notizie anche per le università sarde: vengono riassegnati i finanziamenti dal fondo per lo sviluppo e la coesione 2007/2013 alle scuole superiori e agli atenei. In tutto si tratta di 1.027,4 milioni di euro di cui 301, 4 milioni destinati appunto alle università sarde. E, infine,per quanto concerne l’inserimento della Sardegna nei finanziamenti per le ciclovie turistiche: nella ripartizione del cofinanziamento di interventi per lo sviluppo e la messa in sicurezza di itinerari e percorsi ciclabili e pedonali nelle aree urbane e delle ciclovie turistiche per la Sardegna sono previsti 313.649 euro.»

«Novità positive sono arrivate anche nel corso dell’esame del disegno di legge con l’approvazione di alcuni ordini del giorno presentati insieme agli altri senatori sardi del PD e che impegnano il governo su vari temi di interesse anche per la Sardegna. In particolare – conclude Silvio Lai – gli ordini del giorno riguardano: la risoluzione definitiva della collocazione degli ultimi Lsu, la detraibilità dell’IVA sui veicoli stradali a motore, il ricollocamento nella PA del personale della base Nato di Decimomannu, l’applicazione delle nuove tariffe Tari in diminuzione anche per i Comuni che le hanno deliberate oltre i termini, il rimborso delle spese legali per gli amministratori pubblici, l’esonero di ogni spesa e tassa per i giudizi di lavoro, l’equiparazione degli ex segretari comunali ai ruoli degli altri dirigenti pubblici e la gratuità degli incarichi connessi con le cariche elettive.»

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«Gli ex dipendenti italiani della base NATO di Decimomannu saranno ricollocati nella Pubblica Amministrazione così come avvenuto in passato per i lavoratori civili delle basi di La Maddalena, Aviano e Camp Darby.»

Questo l’impegno assunto con l’accoglimento da parte del Governo di un ordine del giorno, firmato dai senatori del Partito democratico della Sardegna.

«È una buona notizia che apre prospettive concrete per gli ex dipendenti, e la loro ricollocazione dopo che la Germania ha deciso di lasciare la base aerea situata nel Sud della Sardegna. Il provvedimento – scrivono i senatori del Partito democratico – impegna il Governo a rifinanziare la legge n. 98 del 1971. Si tratta di una norma che prevede l’assunzione a tempo indeterminato nei ruoli organici del personale delle amministrazioni dello Stato di quei cittadini italiani impiegati nel territorio italiano alle dipendenze di organismi militari della Comunità Atlantica. Questo in caso di licenziamento o ristrutturazione degli stessi organismi militari. Ovviamente il personale in questione deve essere in possesso dei requisiti in relazione sia al titolo di studio che alle mansioni prevalentemente svolte. Sono 65 gli ex dipendenti della base di Decimomannu che si son trovati senza il posto di lavoro e che nel caso di rifinanziamento della legge potrebbero essere ricollocati.»

«È un esito positivo per questa vicenda e ci attendiamo che il Governo, mantenendo l’impegno preso con l’accoglimento dell’ordine del giorno – concludono i senatori del Partito democratico -, doti il fondo della legge 98/71 delle risorse economiche necessarie prima della conclusione dell’anno.»

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«Si apre una prospettiva concreta e importante per la risoluzione definitiva della lunga vertenza degli Lsu della Sardegna, con la rimozione del principale ostacolo normativo che fino a oggi ha impedito alle Regioni, compresa la Sardegna, di giungere al completo svuotamento del bacino dei propri lavoratori socialmente utili.»

È il commento dell’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura all’approvazione in commissione Lavoro del Senato dell’ordine del giorno presentato dal senatore Ignazio Angioni e sottoscritto dai colleghi sardi Giuseppe Luigi Cucca, Silvio Lai e Luciano Uras. La proposta, condivisa anche dal vice ministro dell’Economia, Enrico Morando, impegna il Governo ad «attuare le condizioni per riavviare la stabilizzazione degli Lsu», rimuovendo le sanzioni per il superamento dei limiti assunzionali per gli enti che vi procedano.
«Siamo davanti alla prova che solo la buona politica può risolvere i problemi – aggiunge l’assessore Mura -. Grazie al lavoro svolto in piena sintonia in questi mesi con il senatore Angioni e con i colleghi d’Aula sardi del Partito Democratico da un lato, e con il ministero del Lavoro dall’altro, siamo convinti di avere trovato una possibile soluzione del problema. Da anni infatti le Regioni vengono sollecitate a presentare piani per incentivare la stabilizzazione per i residui lavoratori socialmente utili presso gli enti locali nei quali, ogni anno, vengono impegnati in forza di apposite convenzioni firmate da ciascuna Regione con il ministero del Lavoro. In Giunta – ricorda Virginia Mura – abbiamo già presentato e approvato un pacchetto di misure particolarmente vantaggiose per i Comuni che intendono stabilizzare i lavoratori che già utilizzano, ma in diversi casi la buona volontà di sindaci e amministratori si è dovuta fermare davanti ai limiti assunzionali che le normative attuali impongono e che ora contiamo vengano superati.»

«L’ordine del giorno proposto dal senatore Angioni – aggiunge l’assessore Mura – va proprio a intervenire su questo ostacolo, tenuto conto che il definitivo svuotamento del bacino, almeno per la Sardegna, è un obiettivo a portata di mano: nella regione, su un bacino che in origine era di oltre seimila addetti, restano oramai solo 52 lavoratori socialmente utili, e puntiamo a scendere a meno di quaranta unità entro le prossime due settimane, quando in Giunta presenteremo una rimodulazione ancora più efficace degli incentivi già operanti.»
Il Piano triennale di incentivi varato dalla Giunta regionale prevede, per favorire le stabilizzazioni nel comparto pubblico, la copertura del 100% dei costi degli stipendi per tre anni e del 75% per i successivi due. Previsti anche incentivi in favore delle imprese private che vogliono assumere a tempo indeterminato gli Lsu, che consistono nella copertura del 50% dei costi stipendiali per cinque anni con un massimale di 12mila euro annui. Viene anche assicurato un bonus forfettario per l’uscita volontaria degli Lsu dal bacino regionale pari a 70mila euro lordi.

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«Il bilancio completo delle amministrative lo si farà dopo il ballottaggio dei due centri più grandi, Oristano e Selargius, nei quali si va ad un confronto tradizionale centrodestra-centrosinistra mentre l’altro capoluogo di provincia che andava al voto, Lanusei, ha visto il segretario provinciale del PD dell’Ogliastra Davide Burchi eletto Sindaco. La bassa affluenza è sicuramente influenzata da una campagna nazionale sottotono, che non si è sentita, condizionata dal dibattito politico concentrato sulla legge elettorale, che richiedeva un basso livello di conflitto.»

Lo afferma in una nota il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«I risultati del primo turno ci dicono che la Sardegna si muove esattamente come il resto del Paese: molte liste civiche, un ritorno ad un bipolarismo classico nei ballottaggi, un raffreddamento del voto verso il Movimento Cinque Stelle, anch’esso non particolarmente impegnato su questo turno di amministrative – aggiunge Silvio Lai -. Emblematico il fatto che nei principali centri i candidati di M5S non sono arrivati al ballottaggio, mentre per due anni di seguito ci arrivavano e vincevano, e, soprattutto sono decisamente indietro rispetto agli altri candidati. Oltre a Lanusei sono tante le amministrazioni dove il lavoro dei sindaci uscenti o l’unità delle alleanze hanno dato risultati che i cittadini hanno apprezzato con il voto.»

«In Sardegna, anche senza che gli effetti della nuova segreteria regionale del PD si potessero manifestare chiaramente, il centrosinistra manifesta un primo segnale di ripresa, e si vede che dove c’è capacità di unire e innovazione si ottengono i risultati. Soprattutto le nuove amministrazioni locali possono essere una nuova linfa per l’alleanza di centrosinistra sovranista regionale, per un rilancio politico utile e opportuno. Ora si deve proseguire il lavoro per il difficile ballottaggio a Selargius ed Oristano – conclude Silvio Lai – dove si riparte da capo e i candidati del centrosinistra hanno la possibilità di proporsi bene a tutti i cittadini.»

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Il senatore del Partito democratico Silvio Lai ha presentato un’interrogazione al ministro dei Trasporti sui disagi provocati dalla carenza di personale alla Motorizzazione civile sarda.

«È necessario un immediato intervento del ministero dei Trasporti per adeguare il personale degli uffici della motorizzazione civile della Sardegna alla mole di lavoro che gli stessi devono sostenere quotidianamente» scrive  Silvio Lai nell’interrogazione urgente al ministro Graziano Delrio. L’intervento fa seguito alle numerose segnalazioni di disagi e ritardi nell’espletamento dei servizi in carico agli uffici stessi. Disagi per le aziende che lavorano nel settore dei trasporti, per le autoscuole e ovviamente anche per i singoli cittadini.

«L’esiguità del personale in dotazione agli uffici territoriali di Cagliari, Sassari, Nuoro ed Oristano sta comportando tempi lunghissimi e ritardi inaccettabili sia per effettuare le immatricolazioni in conto terzi che per le revisioni dei mezzi ed anche per sostenere gli esami per la patente di guida – aggiunge Silvio Lai -. Tutto questo si riversa negativamente sulle aziende che in alcuni casi si trovano a dover fermare i mezzi a causa delle revisioni scadute e non rinnovabili in tempi brevi. Problemi che rischiano di rallentare, se non addirittura di bloccare, l’attività delle imprese. Stesso discorso per le autoscuole che si trovano nella quasi totale impossibilità di programmare le sessioni di esame per la patente.»

«Ritengo che si debba intervenire immediatamente – conclude Silvio Lai – per dotare le sedi territoriali della motorizzazione civile sarda del personale necessario per svolgere il lavoro quotidiano e, allo stesso tempo, per mettere fine ai disagi e ai ritardi subiti in questi mesi dalle aziende e dagli utenti.»

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«Occorre un deciso intervento della regione, non solo formale, sul Governo per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per la siccità che ha colpito l’isola. Non si deve perdere un minuto di più in questo momento di grande sofferenza delle aziende sarde.» Il senatore del Partito democratico Silvio Lai scrive così al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, per segnalare i ritardi negli interventi contro la siccità.

«Il riconoscimento per lo stato di calamità naturale, per le normative attualmente vigenti, viene riconosciuto quando si presenta un danno accertato e certificabile, pari almeno al 30% della coltura presa in esame – aggiunge Silvio Lai -. Attualmente, stando alle prime stime provenienti dai comuni, siamo intorno al 50/60%, con punte anche del 70/80% nel nord dell’isola, per le produzioni foraggere del 2017. Il Ministero dell’agricoltura può comunque riconoscere sull’intero suolo regionale, lo stato di calamità, già solo basandosi sulle segnalazioni ricevute dalla stragrande maggioranza dei comuni sardi, ma serve che la questione sia rappresentata nel suo insieme dalla Giunta regionale, non come questione parziale ma come una priorità economica e sociale, come si fa per una grave crisi industriale.»

«Sappiamo che per le colture per le quali è possibile ricorrere a pratiche assicurative, non è ammissibile richiedere aiuti senza dover incorrere in procedure d’infrazione da parte di Bruxelles – sottolinea ancora Silvio Lai -. Tuttavia mentre per la stragrande parte dei seminativi, è possibile assicurarsi preventivamente, per il 2017, non era previsto nessuno strumento per ciò che riguardava foraggere e pascoli. Per questo la strada dell’aiuto per il reintegro delle scorte di foraggio per l’alimentazione del bestiame appare praticabile. L’UE permette di derogare agli aiuti di stato, nei limiti de minimis di 15.000 euro ad azienda riferiti ad un triennio, e un eventuale aiuto riconosciuto attraverso lo stato di calamità non sarebbe cumulabile con eventuali aiuti già goduti dalle aziende. In conclusione, un’iniziativa della regione potrebbe portare pur all’interno di questi vincoli ad un aiuto attraverso la strada dei voucher per l’acquisto di foraggi nelle aziende zootecniche, qualora tale percorso non cumuli il valore dei foraggi acquistati, con aiuti de minimis, oltre il plafond stabilito per legge.»

«Aggiungo – conclude il senatore Silvio Lai nella lettera – che occorre procedere ad un controllo di quelle opere già realizzate e bloccate per motivi burocratici largamente superabili che avrebbero potute essere utilizzate per attenuare i disagi e i danni alle colture, come quelle relative all’utilizzo delle acque reflue nelle grandi città.»

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Il sen. Silvio Lai (Pd) e l’on. Gavino Manca (Pd) giudicano positivamente i segnali emersi sul rilancio della chimica verde in Sardegna.

«È sicuramente positivo e va considerato come un passo in avanti il fatto che Eni e Regione Sardegna annuncino oggi la volontà di sviluppare ancora il progetto della Chimica verde a Porto Torres – scrive in un comunicato Silvio Lai -. Non possiamo che apprezzare il pressing fatto dal Presidente della giunta regionale nei confronti di Eni. Se il risultato di questa azione porterà, come annunciato oggi, l’ampliamento ed il completamento degli impianti sarà sicuramente un ottimo risultato. Ora ovviamente ci aspettiamo che quanto affermato oggi dall’amministratore delegato Descalzi sia seguito da fatti concreti e soprattutto dalla firma dell’accordo di programma. Dovrà essere un documento che, al contrario dei precedenti, fissi obiettivi e investimenti con tempistiche e impegni da rispettare alla lettera. Ci aspettiamo inoltre che sui contenuti ci sia un confronto con tutti i soggetti firmatari del precedente protocollo d’intesa. Sarebbe importante, infine, che gli impegni del prossimo accordo di programma partano tutti contemporaneamente e non prima il fotovoltaico e poi gli investimenti. Sarebbe causa di diffidenza – conclude Silvio Lai – e poco utile ad una ripartenza positiva della presenza di ENI nell’isola.»

«Esprimo vivo apprezzamento per le dichiarazioni rese questa mattina – dice il consigliere regionale del Partito democratico Gavino Manca -, in occasione della riapertura dello stabilimento Saline Conti Vecchi a Cagliari, dall’amministratore delegato dell’Eni sul rilancio degli investimenti nella cosiddetta “fase 3” di Matrica. Le parole dell’ad Claudio Descalzi confermano, nei fatti, il lavoro svolto dal presidente Francesco Pigliaru e la proficua collaborazione con l’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi e il ministro Luca Lotti, perché trovi piena realizzazione a Porto Torres, l’ambizioso progetto per la chimica verde. Saluto inoltre con favore la confermata volontà di trasformare il vecchio protocollo d’intesa per la bonifica, la riconversione ed il rilancio del sito industriale di Porto Torres, in un più stringente e vincolante “Accordo di programma quadro (Apq)” ed a questo proposito – conclude Gavino Manca – auspico la convocazione a Palazzo Chigi, entro la fine del mese di giugno, del tavolo interistituzionale per definire e condividere forme e contenuti, con le amministrazioni, le forze sociali ed economiche della Sardegna.»

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«Nelle prossime ore la Conferenza Stato-Regioni ufficializzerà la riorganizzazione del nuovo sistema dei servizi alle imprese. Da notizie ancora ufficiose la Sardegna vedrebbe dimezzato il numero delle Camere di Commercio nell’isola che diventerebbero due. Una ridistribuzione territoriale di questo tipo è evidente che non sia efficiente, né utile.»

Così Silvio Lai, senatore Pd sulle notizie che arrivano sulla proposta di riordino di Unioncamere a livello nazionale che sarà ufficializzata in queste ore. Il parlamentare ha scritto una lettera al Presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru, sollecitando una posizione ufficiale dell’esecutivo a sostegno della rete della Sardegna. 

«Le regole poste alla base della riorganizzazione permetterebbero nella nostra regione la possibilità di tre Camere di Commercio, una al nord, una al sud ed una al centro, mantenendo quella di Nuoro, quest’ultima per le peculiarità del territorio montano ed il ben noto isolamento infrastrutturale – aggiunge il senatore del Pd -. Come ben saprai , la normativa riconosce esplicitamente una Camera alla città metropolitana e una per le aree montane isolate mentre la terza resterebbe per il resto del territorio. Per quanto riguarda le aree montane una previsione di questo tipo era stata richiesta proprio da emendamenti della Sardegna e della Lombardia per Sondrio. La terza Camera di Commercio con sede a Sassari garantirebbe la copertura del resto del territorio superando le 75.000 aziende come richiede la legge. Invece mentre per altre regioni si rispettano queste regole per la Sardegna no, danneggiando due tra le Camere di Commercio più efficienti sul piano dei bilanci e dei servizi: Nuoro che è la 5 in graduatoria e Sassari che al 35° posto su 100 province. In gioco c’è la qualità dei servizi, ma ci sono anche le risorse che saranno erogate per mettere in pareggio i nuovi enti, per cui oltre al danno dell’accorpamento anche la beffa di vedersi altri finanziare gli sprechi e le inefficienze precedenti.»

«Se tutte le regioni stessero stringendo la cinghia non avremmo niente da dire ma di fronte alle evidenze in altre regioni, dove si fanno eccezioni alle regole, noi dobbiamo chiedere almeno il rispetto delle regole approvate. Sul piano legislativo noi abbiamo fatto il nostro lavoro, bisogna che ora venga rispettato. Sino a questo momento ha prevalso il fair play inglese ed il rispetto dell’autogoverno di Unioncamere ma altre regioni, con i loro presidenti di Giunta, non stanno utilizzando le stesse regole e sono già intervenute pesantemente per ottenere una diversa riorganizzazione territoriale.

Caro Presidente – si legge in conclusione – diversi esponenti istituzionali nelle scorse settimane hanno chiesto che tu ti occupassi della vicenda. Ora serve che attraverso di te e della tua Giunta la voce della Sardegna si senta sul tavolo Stato-Regioni ponendo l’esigenza di rispettare le regole e di sostenere le economie dal tessuto più fragile come il nostro, prima di altri territori più forti economicamente o semplicemente politicamente più numerosi.»