22 November, 2024
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Con le nuove nomine decise tre giorni fa dal manager unico della sanità sarda, Fulvio Moirano, dei direttori generali delle otto aree socio-sanitarie (Assl) istituite con la riforma proposta dalla Giunta, si è concluso il mandato della Direzione generale della ormai ex ASL 7 di Carbonia, e il dott. Antonio Onnis, la dott.ssa Fannì Pittau e il dott. Silvio Maggetti hanno espresso ai dirigenti, ai dipendenti, agli operatori, ai collaboratori dell’azienda, al Collegio sindacale, ai Medici di Medicina Generale, ai Pediatri di libera scelta, agli specialisti ambulatoriali, ai Medici di continuità assistenziale, alle Organizzazioni Sindacali, alle Associazioni, ai Sindaci, e a tutti gli interlocutori dell’Azienda un ringraziamento «per l’impegno e la dedizione con cui, in questi anni, hanno contribuito al raggiungimento degli importanti obiettivi aziendali».

I tre dirigenti, ai quali dal 2 gennaio 2017 subentrerà Maria Maddalena Giua, 61 anni, laureata in Giurisprudenza, Dirigente Amministrativo a tempo indeterminato, Responsabile della struttura complessa “Area Amministrativa Territoriale” alla Asl 8 di Cagliari. hanno scritto una prima lettera di saluto a dipendenti, collaboratori, organizzazioni ed associazioni, ed una seconda lettera ai sindaci dell’ex provincia di Carbonia Iglesias, che pubblichiamo integralmente.

A tutti i dipendenti e collaboratori della ASL 7

Agli MMG e PLS

Agli specialisti ambulatoriali

Ai medici di continuità assistenziale

Al collegio sindacale

Alle Organizzazioni Sindacali

Alle Associazioni

Carbonia, 30 dicembre 2016

Carissimi, si conclude il mio mandato da Commissario Straordinario alla ASL di Carbonia,e non senza commozione, desidero esprimere ai dirigenti, ai dipendenti, agli operatori, ai collaboratori dell’azienda, ai Medici di Medicina Generale, ai Pediatri di Libera scelta, agli Specialisti ambulatoriali, ai Medici di continuità assistenziale e al Collegio sindacale un grazie di cuore per l’impegno e la dedizione con cui, in questi anni, hanno contribuito al raggiungimento degli importanti obiettivi aziendali. Un ringraziamento, pieno di stima e grande affetto, che condivido con la Dott.ssa Fannì Pittau, Direttore amministrativo, e il Dott. Silvio Maggetti, Direttore Sanitario, che con me hanno collaborato in questo percorso di direzione dimostrando capacità professionali ed umane straordinarie. Insieme a loro, a tutti i dipendenti e collaboratori, si è cercato di perseguire obiettivi nell’interesse prioritario degli utenti, attraverso la costruzione di un’Azienda più moderna ed efficiente, talvolta anche con l’assunzione di scelte difficili e sofferte spesso in contesti complicati. Straordinario e decisivo in questo percorso il contributo delle Organizzazioni sindacali e delle Associazioni, che salutiamo e ringraziamo, con cui è stato sempre aperto e vivo il confronto e con le quali – se talvolta si sono accesi i toni delle discussioni e dei dibattiti – mai è mancato il rispetto reciproco e la consapevolezza di agire per il bene della comunità del Sulcis Iglesiente. Credo che il percorso sia avviato, per la riqualificazione dei servizi sanitari del territorio, per la riorganizzazione della rete ospedaliera, per l’ammodernamento tecnologico e strutturale; il mio auspicio per per tutti voi, per gli utenti dei nostri servizi e per tutti i cittadini della Provincia è che si possa proseguire in questo cammino e che il Sulcis Iglesiente possa avere il ruolo che merita nel contesto della nascente ATS regionale: servizi eccellenti, specialità mediche e chirurgiche all’avanguardia capaci di attrarre pazienti da tutta la Sardegna; le professionalità non mancano di certo, ma è chiaro che è necessario il giusto supporto organizzativo e gestionale.

Buon lavoro a tutti e buon 2017

f.to Dott. Antonio Onnis Dott.ssa Fannì Pittau Dott. Silvio Maggetti

 

Ai Signori Sindaci Provincia di Carbonia Iglesias

Carbonia, 30 dicembre 2016

Egregi Sindaci, al termine del mandato di questa direzione aziendale cogliamo l’occasione per mandare un saluto e un ringraziamento ai Sindaci della Provincia di Carbonia Iglesias che in questi anni attraverso la conferenza sociosanitaria hanno dato un fondamentale e prezioso contributo per la gestione della sanità in questo territorio. Siamo convinti che l’ascolto dei territori sia elemento imprescindibile per accompagnare ogni azione riformatrice (a maggior ragione quando le riforme riguardano aspetti sanitari), e che i Comuni – sempre in prima linea nel rapporto con i cittadini – siano i più attenti e capaci nel captare e comprendere i bisogni e le difficoltà delle comunità. Siamo inoltre convinti che salute e sviluppo territoriale debbano procedere nella stessa direzione, che non esista l’una senza l’altro, e che solo insieme possano creare importanti e significative sinergie capaci di assicurare una buona qualità di vita agli abitanti di questo territorio. In quest’ottica abbiamo improntato la nostra gestione, che non ha mai evitato il confronto con le istituzioni cittadine, talvolta anche con discussioni accese, in contesti non sempre favorevoli con risorse contingentate e con la necessità di garantire servizi sanitari di qualità. Sento dunque il dovere di ringraziarvi per il sostegno che ci avete dato nelle decisioni importanti, e per la sensibilità e l’attenzione con cui ci avete aiutato a risolvere tanti e importanti problemi. Siamo certi che, anche grazie al percorso avviato da questa Direzione per la riqualificazione dei servizi sanitari, per la riorganizzazione della rete ospedaliera, per l’ammodernamento tecnologico e strutturale, questo territorio e i suoi Amministratori abbiano le potenzialità, le capacità e le professionalità per affrontare le problematiche sanitarie e rendere il Sulcis Iglesiente più forte e attrattivo nel contesto regionale e non nascondiamo un certo rammarico per non poter più partecipare a rendere concreta questa visione. Nella certezza che vi siano altre opportunità, in futuro, per lavorare di nuovo insieme, e per sviluppare e realizzare progetti ed idee per la crescita del Sulcis Iglesiente, cogliamo l’occasione per augurarvi Buon lavoro e Buon 2017

F.to Il Commissario Straordinario, Dott. Antonio Onnis

Il Direttore Amministrativo Dott. Fannì Pittau

Il Direttore Sanitario Dott. Silvio Maggetti

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Come in molti temevamo, e più volte è stato denunciato da svariate parti, continua l’opera di depotenziamento (e di questo passo, se non si correrà ai ripari, di depauperamento) dei servizi sanitari nel nostro territorio.

Il documento allegato, a firma del Direttore Sanitario della Asl. n.7, Silvio Maggetti, emanato nella giornata di ieri, certifica che il reparto di Emodinamica dell’ospedale Sirai, ovvero quello importantissimo di sostegno alla Cardiologia ove si compiono fondamentali esami salva-vita, a causa della carenza di organico, verrà ridimensionato negli orari.
Come potete leggere in basso, da oggi in poi si garantiranno le prestazioni, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle 16.00, esclusi il sabato e la domenica.
E’ presumibile quindi che, al di fuori di questi orari e giorni, i pazienti saranno trasportati in altre strutture nell’area metropolitana di Cagliari, con tutto quello che ne conseguirà in termini di disagi, rischi e ovviamente oneri aggiuntivi.

Questa struttura venne concepita negli anni scorsi per realizzare una nuova branca specializzata (insieme ad altre unità) nella cura dei pazienti affetti da patologie di carattere cardiovascolare e per unire i reparti di Iglesias e Carbonia in uno unico da implementare nel cosiddetto DEA di 1° livello all’ospedale Sirai.

Sperando che si trovino al più presto le soluzioni per risolvere questo specifico problema, è evidente e non più rinviabile la necessità di tornare a discutere seriamente (senza speculazioni di carattere elettorale) dell’argomento Sanità, allo scopo di unire tutte le parti politiche, istituzionali, sociali e sindacali affinché il nostro territorio possa dare una risposta univoca sull’argomento e, soprattutto, mobilitarsi per la preservazione futura dei suoi servizi sanitari ed ospedalieri.

Manolo Mureddu

Silvio Maggetti.

emodinamica Silvio Maggetti.

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E’ stata inaugurata questa mattina, sul piazzale antistante la sede della Direzione della ASL, la nuova unità mobile di raccolta sangue della Asl 7 di Carbonia.
Il mezzo, è dotato delle più moderne tecnologie; sarà in grado di garantire – insieme ai centri trasfusionali di Carbonia e Iglesias e al prezioso sostegno delle Associazioni – la copertura su tutto il territorio provinciale, rispondendo così a qualsiasi esigenza di raccolta.
L’autoemoteca, acquistata con fondi regionali per un costo totale di circa 200mila euro, è lunga circa 12 metri; è composto da una stanza visite completa, una sala d’aspetto per la compilazione dei moduli da parte dei donatori, una sala prelievo e una sala ristoro.
Sono presenti tre poltrone prelievo che possono ruotare per permettere di prelevare nel punto migliore: ogni postazione è dotata di una bilancia interfacciata con il sistema gestionale.
La stanza-ambulatorio è fornita di elettrocardiografo e defibrillatore.
Il veicolo è completamente informatizzato per cui comunica direttamente con la struttura trasfusionale. La dotazione organica destinata all’autoemoteca è composta da dirigenti medici e Infermieri qualificati dal Direttore della Struttura trasfusionale.
Il progetto è stato presentato nella sala riunioni del Centro direzionale di via Dalmazia, dal commissario straordinario della Asl 7 Antonio Onnis, il direttore sanitario Silvio Maggetti ed il direttore dell’UO Medicina trasfusionale Angelo Zuccarelli. Presenti i rappresentanti delle associazioni di volontariato coinvolte: AVIS, VDS Iglesias e FIDAS Domusnovas, con le quali la Asl 7 collabora intensamente per le attività di raccolta sangue.
L’inaugurazione è stata anche l’occasione per rinnovare l’appello ai nostri cittadini a compiere un gesto di generosa solidarietà.
Nella Asl 7 si raccolgono oltre 7.000 unità di sangue all’anno, In alcuni periodi dell’anno, in linea con ciò che avviene in tutta Italia, le scorte diminuiscono per cui non si riesce a far fronte alle numerose richieste che aumentano di anno in anno.
La patologia thalassemica è quella che richiede il maggior numero di unità (oltre la metà delle emazie raccolte è destinata a questi pazienti che per la maggior parte sono persone adulte).
Un momento di tregua alla frequente carenza di sangue nel nostro territorio è avvenuto qualche mese fa grazie – oltre che ai donatori abituali della provincia e all’iniziativa congiunta Asl 7 – Comando della Scuola Allievi Carabinieri di Iglesias. Grazie alla disponibilità di questi giovani la ASL 7 riuscì per un periodo a far fronte alle esigenze interne e a inviare scorte di sangue ad altre strutture trasfusionali dell’isola.
Nel corso della presentazione è stato sottolineato inoltre che la donazione di sangue non comporta alcun rischio per il donatore che oltretutto esegue gratuitamente tanti esami utili per verificare il proprio stato di salute.
Le donazioni possono essere effettuate presso le strutture trasfusionali di Carbonia (tel. 0781 6683457) e Iglesias (tel. 0781 3922854) tutti i giorni feriali dalle ore 8.00 alle ore 12,30.
Per donare il sangue bisogna essere maggiorenni, pesare almeno 50 kg e essere in buono stato di salute. Prima della donazione il donatore verrà valutato da un medico esperto in Medicina trasfusionale. Tutti i donatori riceveranno adeguato ristoro.

Vediamo ora le interviste realizzate al termine dell’inaugurazione, con il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, e il direttore dell’UO Medicina trasfusionale della Asl 7, Angelo Zuccarelli.

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Antonio Onnis 11

Uno sportello di Ascolto attivo per la presa in carico globale dei pazienti affetti da SLA e per supportate il difficile compito dei parenti e dei caregivers: questo in breve l’importante risultato dell’incontro svoltosi mercoledì 25 novembre tra la Direzione della ASL 7 e la Presidenza dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (AISLA), – da anni impegnata a sostenere le persone colpite da questa malattia, oltre che la ricerca scientifica – durante il quale si è fatto il punto sul nuovo paradigma di presa in carico dei pazienti affetti da SLA e da altre patologie degenerative e neuromuscolari adottato dalla ASL di Carbonia e sulle possibili prospettive di collaborazione.

All’incontro hanno partecipato il presidente AISLA Sardegna Giuseppe Lo Giudice, Ia consigliera AISLA Sardegna, Annalisa Mocci, il commissario straordinario  della Asl 7 Antonio Onnis, il direttore sanitario Silvio Maggetti, il dirigente medico dell’UO di Cure palliative e terapia del dolore Gabriella Gatto, il direttore delle professioni sanitarie Antonello Cuccuru, il responsabile infermieristico e ostetrico di Area territoriale Antonello Murgia,

Sin dal momento della diagnosi, i pazienti si trovano di fronte ad un percorso drammatico. Le prime reazioni sono di disorientamento, paura, disperazione. «I malati e le loro famiglie hanno spesso manifestato il bisogno di sostegno psicologico, di informazioni sui loro diritti e spesso di aiuto per superare gli ostacoli burocratici» ha sottolineato Giuseppe Lo Giudice, presidente AISLA Sardegna.

Lo sportello d’ascolto potrà fornire consulenze gratuite su diversi aspetti, da quelli medici, a quelli assistenziali e legali, come la richiesta dei contributi a sostegno dell’assistenza domiciliare del malato.

La sede individuata è quella della ASL di Carbonia, si prevede l’apertura due volte al mese, una per lo sportello informativo e una per lo sportello di ascolto, con l’impegno da parte della ASL di rendere l’accesso alla struttura comodo e agevole, attraverso dei parcheggi dedicati all’AISLA nella zona antistante.

Considerato il ruolo strategico del medico di medicina generale nella “gestione” del paziente SLA, dalla diagnosi a tutto il decorso della malattia come figura di raccordo tra le varie strutture ospedaliere e territoriali che si occupano di questi pazienti, si è ipotizzato l’avvio di un percorso formativo teso a favorire una conoscenza sempre più approfondita delle esigenze delle persone con SLA da parte dei medici di di famiglia della ASL di Carbonia Iglesias: il percorso potrà consentire il confronto su alcuni importanti e delicati aspetti dell’assistenza alle persone con SLA come l’alimentazione, la respirazione e il supporto psicologico.

«Quanto proposto in questa riunione potrà essere oggetto di integrazione all’interno del Piano di formazione Aziendale, in via di stesura – ha concluso il Direttore Generale Antonio Onnis – Nulla rimarrà di intentato affinché questa la condizione dei pazienti SLA, così pesante per il paziente e la famiglia, abbia tutta la vicinanza possibile degli operatori della ASL di Carbonia ed in particolare dell’Unità Operativa di Cure palliative e Terapia del Dolore, che intendono mettere al centro delle proprie azioni strumenti concreti che possano essere di aiuto a coloro che vivono un quotidiano difficile.»

Durante l’evoluzione della malattia il paziente, infatti, ha bisogno di essere seguito da una equipe sanitaria multidisciplinare che lo accompagni e lo guidi nella perdita graduale delle funzioni (neurologo, pneumologo, rianimatore, infermiere, fisiatra, fisioterapista, psicologo, ecc.) e necessita gradualmente di una assistenza personale sempre crescente per tutte le azioni della vita quotidiana (lavarsi, vestirsi, mangiare, comunicare). Dopo la Tracheotomia e la PEG, poi, il malato necessita di una assistenza intensiva per diverse ore al giorno.

La dirigenza della Asl 7 cancella il vecchio sistema dell’ADI del Sulcis, nonostante abbia funzionato in modo egregio per ben 15 anni, e il servizio dell’Assistenza domiciliare va nel caos. Risultato: soltanto i pazienti cosiddetti ventilati, ovvero i cronici appartenenti al terzo livello di assistenza (27 in tutto il Sulcis) beneficiano della garanzia di sostegno h 24; per gli altri, primo e secondo livello, si va avanti alla giornata.

La vecchia struttura di assistenza domiciliare che ha sempre appagato pazienti e famigliari, si reggeva su un sistema garantito da 2 medici e 12 infermieri appartenenti al Distretto di Carbonia. Personale che, in base alla disponibilità di ciascuno, assicurava le proprie prestazioni mediche e infermieristiche raggiungendo quotidianamente tutti i pazienti del territorio del Sulcis (percorrendo anche trecento chilometri al giorno) che usufruiscono dell’Adi.

Ma questa tipologia di organizzazione evidentemente non risponde alle aspettative del Commissario Antonio Onnis e del Direttore Sanitario Silvio Maggetti che, non si sa per quale recondita ragione, hanno chiesto a medici e infermieri di rinunciare alla vecchia programmazione del lavoro per aderire tramite avviso pubblico a un sistema tutto nuovo. Il problema è che tale avviso non ha sortito gli effetti desiderati dalla dirigenza dell’Azienda Sanitaria e soltanto alcuni hanno partecipato al bando. Intanto, in attesa che il nuovo servizio prenda avvio (forse il primo luglio prossimo) con personale sicuramente preparato ma privo di esperienza, l’Adi del Sulcis, tra le eccellenze sanitarie del territorio, non funziona più come dovrebbe. Questo perché i due manager, in linea con la politica che da oltre un anno contraddistingue l’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru, pensano che l’Assistenza domiciliare integrata sia una torta da spartire come tutto il resto. E ancora una volta passano sopra la testa dei cittadini del Sulcis, alle prese con una sanità sempre più distante dalle loro esigenze.

Non è un caso, infatti, che i famigliari dei pazienti in più di un’occasione hanno manifestato contrarietà alla volontà della dirigenza di stravolgere un sistema che fino a oggi aveva funzionato alla perfezione. Famigliari che in caso di disservizi dovrebbero sentirsi autorizzati a rivolgersi alla Magistratura per vedere riconosciuto ai propri cari il diritto a un’assistenza dignitosa e puntuale.

Ciò che appare deprecabile è la totale assenza di ragioni legittime per giustificare la cancellazione di un sistema valido e, per una volta, rispondente alla domanda di sanità. Ma tant’è: Onnis e Maggetti preferiscono rinunciare alle esperienze di chi, pur tra tante difficoltà, aveva di fatto costruito un servizio su misura per le famiglie.

È bene che la Asl 7 ritorni sui suoi passi e ascolti le istanze dei famigliari degli assistiti, portavoce delle vittime incolpevoli di una dirigenza che non guarda in faccia a nessuno e pensa soltanto a smantellare i servizi sanitari con scelte sconsiderate.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia Sardegna

Centro direzionale ASL 7

Ospedale Santa BarbaraCTO Iglesias copia

Alcune migliaia di persone sono scese in piazza questa mattina a Iglesias, per difendere gli ospedali cittadini e, nello specifico, per contrastare l’accorpamento dei reparti di ostetricia e chirurgia al Sirai di Carbonia, inserito nel piano di riorganizzazione deciso dall’Azienda sanitaria locale n° 7. La mobilitazione popolare è stata massiccia fin dalla partenza, poco prima delle 10.00, davanti al Centro Traumatologico. Il corteo, con tanti giovani, grazie anche a condizioni meteo finalmente favorevoli, si è sviluppato ordinatamente per le strade del centro con bandiere e striscioni.

Alla manifestazione, con i rappresentanti di numerose associazioni ed esponenti locali di diverse forze politiche, hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, il parlamentare di Unidos Mauro Pili, il consigliere regionale dell’UDC Gianluigi Rubiu, il leader locale dei Riformatori sardi Roberto Frongia.

Il segnale inviato alla nuova dirigenza della Asl 7 è stato indubbiamente forte, ora sarà interessante verificare come lo accoglierà il commissario straordinario Antonio Onnis, con i suoi più stretti collaboratori, il direttore amministrativo Maria Fannì Pittau e il direttore sanitario Silvio Maggetti.

Daniele Reginali 6 copia

Nel dibattito sulla sanità sviluppatori dopo la nomina della niova terna di amministratori (il direttore generale Antonio Onnis, il direttore amministrativo Maria Fannì Pittau e il direttore sanitario Silvio Maggetti), interviene oggi la segreteria del Partito Democratico di Carbonia Iglesias, con una breve nota che riportiamo integralmente.

La discussione di queste settimane sulla questione sanitaria del Sulcis Iglesiente merita un’attenta e accurata riflessione libera da dietrologie e preconcetti. Lo scenario che ci riguarda è ben distante da quello che ha caratterizzato il Sulcis Iglesiente degli ultimi cinquant’anni. E’ mutato il panorama lavorativo, le esigenze degli abitanti e anche il mondo sanitario. Questo non significa che tutto vada demolito o distrutto, semplicemente devono essere rivisti alcuni aspetti in un’ottica più generale e territoriale e non individuale. Proprio partendo da questo aspetto che diventa principio, si deve provare a rivedere l’intero sistema sanitario fatto di servizi alle persone e non altro. Perché, è bene ribadirlo, quando si parla di sanità si parla di persone, sofferenze, disagi, angosce e costi. Quindi, da qui si deve ripartire, valorizzando e facendo funzionare al meglio i servizi considerando che il bacino d’utenza non è quello condominiale ma quello di un territorio che ha 130mila abitanti e che unisce Teulada a Siliqua.

Attualmente sono in corso una serie di opere finalizzate a trasformare le attuali strutture ospedaliere di Iglesias in futuri centri d’eccellenza, non a caso sono state ultimate 4 sale operatorie, una endoscopica e una ginecologica. Allo stesso tempo si susseguono le voci e le prese di posizione su chiusure di reparti, trasferimenti e ipotetiche serrate generali. Siamo convinti che la riorganizzazione del sistema sanitario dell’intero Sulcis Iglesiente sia necessaria, e siamo altrettanto convinti che qualsiasi decisione che riguardi trasferimento, soppressione o rimodulazione dei servizi, debba avvenire dopo una discussione e concertazione con le comunità locali.

Le decisioni che saranno assunte dovranno partire da un principio: si devono garantire servizi ai pazienti e non aggravare le loro difficoltà. Quindi sarà necessario e inevitabile avviare una fase di discussione propedeutica proprio all’elaborazione di un programma di riorganizzazione. Siamo convinti sia necessario ridurre gli sprechi e destinare quelle risorse al servizio che deve essere il migliore possibile. In questo contesto non potrà certo esserci spazio per polemiche di campanile che davanti alla necessità di garantire adeguati servizi sanitari a chi ha problemi di salute si trasformano in inutili e irrispettose perdite di tempo. Il Partito Democratico della Provincia di Carbonia Iglesias ha convocato per venerdì la direzione per discutere proprio della questione sanità.

La Segreteria 

PD Carbonia Iglesias

Antonio Onnis 6 copia

Il direttore generale Antonio Onnis, ha nominato con delibere nn. 160/C e 161/C del 2 febbraio 2015, i nuovi direttori amministrativo e sanitario della Asl 7 di Carbonia: sono rispettivamente Maria Fannì Pittau e Silvio Maggetti.

Maria Fannì Pittau, 52 anni, nata a San Gavino Monreale e residente a Sardara, è laureata in giurisprudenza con diploma di specializzazione biennale in professioni legali. Dal 1 settembre 2008 è dirigente amministrativo della Asl n° 6 di Sanluri e dal 20 maggio 2006 al 31 agosto 2008 è stata direttore amministrativo della Usl n° 5 di Oristano. Ha alle spalle anche esperienze professionali alla Asl n° 7 di Carbonia, dove è stata collaboratore amministrativo coordinatore VIII qualifica funzionale dal 2 marzo 1998 al 31 ottobre 1998 e dirigente amministrativo dal 1 novembre 1998 al 31 dicembre 2000.

Silvio Maggetti, 62 anni, nato a Genova e residente a Cagliari, è laureato in medicina e chirurgia. Dal 1° dicembre 2009 è dirigente medico responsabile dell’Unità Operativa NP/A della Asl n° 7 di Carbonia. Dal 1° ottobre 2005 al 20 agosto 2008 è stato direttore sanitario della Asl n° 5 di Oristano e dal 21 agosto 2008 al 30 novembre 2009 direttore sanitario della Asl n° 4 di Lanusei. Tra gli altri incarichi, dal gennaio 2002 al dicembre 2005 ha ricoperto quello di giudice onorario presso il Tribunale per i minorenni di Cagliari, nominato dal Consiglio Superiore della Magistratura il 14 novembre 2001.

Maria Fannì Pittau e Silvio Maggetti hanno preso possesso dei nuovi incarichi nella giornata di mercoledì 4 febbraio 2015.