22 November, 2024
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«Mi piace pensare che nella creazione di qualcosa che non esiste in natura, ci sia una spinta verso il magico e il fantastico. Qualunque cosa può esistere se pensi sia possibile incluso un uovo di elefante.»

Si apre così la mostra “Wonderlands – la ricerca e la meraviglia” di Giorgio Casu con questa scritta sul muro illuminata da un faretto che regala all’ombra la forma di uovo e poi tante uova “Elephant eggs” di porcellana dipinte secondo la tradizione sarda. Giorgio Casu è un artista di San Gavino Monreale che per 18 anni consecutivi ha fatto della sua vita un vero e proprio viaggio itinerante… ha vissuto in Australia, nel sud-est asiatico, negli Stati Uniti d’America ed in Messico.

I capolavori che lo hanno reso famoso in Sardegna sono i suoi murales che spesso realizza in collaborazione con altri artisti. Estro, grafica e design, fanno di lui un artista poliedrico, che passa con notevole di successo dalle tele, alle pareti sino ad arrivare alle porcellane, mostrando un’accuratezza ed una finitura nei particolari che rendono le sue opere “vive”, sembra quasi sortiscano l’effetto di una calamita che ti attira dentro un mondo di colori e forme dove tutto è possibile. Le figure femminili sprigionano energia e sentimenti, catturano lo sguardo del visitatore che in un attimo viene “assorbito” per ritrovarsi dentro un mondo irreale ma dal gusto che “fa stare bene”. Lo specchio magico, le tele colorate, le realizzazioni in bianco e nero, le farfalle … il meraviglioso mondo di farfalle che, vestite di leggerezza, adornano le pareti di uno spazio apparentemente nascosto creato apposta per continuare a stupire, sono l’esempio della grande cultura artistica “figlia” di un girovagare per il mondo, confrontandosi con realtà completamente diverse dalla nostra isolana.

La mostra si conclude con una serie di astratti e non solo a cui l’artista accompagna in alcuni casi le foto del murales realizzato. Un ‘esposizione, quella di Giorgio Casu, che appare come un cocktail di passato, futuro e fantastico in un presente in cui l’artista si contraddistingue per “sonorità di colori” e poi sta lì a guardare proprio come “il gatto di Alice” che, acciambellato su un ramo e mimetizzato tra fiori e farfalle, si gode lo spettacolo di chi passa ed osserva il mondo da lui creato.

La mostra, curata da Simona Campus, inaugurata lo scorso 16 giugno nei locali dell’Exma di Cagliari, sarà visitabile fino al prossimo 12 settembre.

Nadia Pische

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Sarà visitabile sino al 2 aprile, presso gli spazi dell’Exma,a Cagliari, “Dentro la prima Zona Rossa. Diario dal centro della pandemia”, la mostra fotografica realizzata da Marzio Toniolo. L’esposizione propone ventiquattro fotografie scattate a Codogno e in diversi paesi del lodigiano allo scoppio dell’emergenza Covid-19.
«Marzio Tonioloha dichiarato Simona Campus, direttrice artistica dell’Exma –, è parte di quella comunità di persone che per prime, loro malgrado, hanno imparato il significato della parola lockdown, hanno sperimentato i posti di blocco, le mascherine, le file in farmacia e l’assalto alla farina nei supermercati. Tutto questo Toniolo lo ha raccontato attraverso i suoi scatti, diventando il primo fotografo, in assoluto, a documentare il diffondersi della pandemia in Occidente. Le sue immagini sono state pubblicate dalle più prestigiose testate mondiali – The Guardian, Der Spiegel, Le Monde – e ora, ad un anno di distanza, diventano una mostra, che accanto al dramma collettivo testimonia gli aspetti più intimi, personali e familiari di questa strana guerra. L’Exma presenta la mostra scegliendo così di marcare, come centro d’arte che si occupa di contemporaneità, un momento cruciale dell’epoca contemporanea.»
«Quanto accaduto – ha scritto Marzio Toniolo nella presentazione della mostra – mi ha permesso di confrontarmi con le dinamiche alienanti, sospese e provanti dell’isolamento e della sofferenza e, per contrasto, con la naturale ricerca della vita; è il compendio in cui ho potuto sperimentare una condizione unica anche per la documentazione fotografica, diventando il testimone e corrispondente dalla prima zona rossa italiana.»
Il nucleo espositivo principale è rappresentato dalle foto scattate durante i primi 18 giorni di Zona Rossa a partire dalla domenica 22 febbraio. Subito dopo, Cagliari la mostra sarà presentata proprio a Codogno, dove tutto è iniziato e poi al Museo Nazionale della Fotografia a Brescia. Il reportage ha vinto nel 2020 il 47° Premio Flaiano di Cinema Teatro Televisione, nella speciale categoria per il Giornalismo.
Antonio Caria

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Ritorna l’appuntamento con IED4ALL, il ciclo di incontri dell’Istituto Europeo di Design di Cagliari dedicati alle tematiche legate alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Anche quest’anno IED e EXMA (EXhibiting and Moving Art), importanti istituzioni culturali del capoluogo, presentano, in collaborazione con la Fondazione Bartoli-Felter, un progetto condiviso, rivolto alla promozione delle arti contemporanee, con il coinvolgimento diretto degli studenti. Dopo l’appuntamento dello scorso anno che ha visto protagonista il fotografo Matteo Basilé, venerdì 24 maggio alle ore 10.00 sarà ospite a Villa Satta l’artista BR1, autore di un murale esposto nella mostra collettiva “Reality Show. Il cuore pop di una collezione”, attualmente in corso all’EXMA, che ospita un’ampia selezione di artisti e opere appartenenti alla collezione della Fondazione per l’arte Bartoli-Felter, una delle realtà di Cagliari impegnate nella promozione della creatività contemporanea delle nuove generazioni, che reinterpretano nel presente le suggestioni provenienti dalla “pop art”.

L’Open lesson tenuta dall’artista originario di Locri (Calabria, 1986) ma torinese di adozione, dove vive e lavora, è rivolta agli studenti IED e a tutti gli appassionati e interessati che desiderino parteciparvi, con ingresso gratuito aperto a tutti. «Una collaborazione, quella fra IED e EXMA, che si inserisce nell’ambito del consolidamento della rete fra la nostra scuola e le istituzioni del territorio, e della promozione di iniziative culturali comuni in ambiti affini a quelli trattati nei nostri corsi», spiega Monica Scanu, direttrice IED Cagliari.

Gli artisti presenti nella mostra “Reality Show. Il cuore pop di una collezione” all’EXMA lavorano in ambito nazionale e internazionale, le opere datano anni recenti. Arte che, oggi come nella seconda metà del secolo scorso, mette in scena la realtà, nei suoi aspetti contraddittori e problematici, con riferimenti alla comunicazione di massa, ai fumetti, al consumismo e all’ossessione del cibo nella società occidentale. Come un reality show. «Quella con lo IED Cagliari è una sinergia preziosa – illustra Simona Campus, direttrice artistica EXMA e curatrice della mostra – nata da una consapevolezza intrinseca alla nostra mission, dalla profonda convinzione che l’arte possa e debba essere strumento di comprensione del nostro presente, soprattutto per le nuove generazioni».

Laurea in diritto islamico nella Facoltà di Giurisprudenza di Torino con una tesi sul velo, BR1 è avvocato ma soprattutto un artista visivo tra i più apprezzati tra i giovani artisti, interessato alle contraddizioni generate dalla collisione del modello capitalista con la cultura e la tradizione dei popoli mediterranei. Lavora nell’ambito della street art e lo scenario in cui le sue opere prendono forma è lo spazio pubblico, in cui agisce privilegiando un approccio effimero e spontaneo.

«Attraverso poster incollati sui cartelloni pubblicitari, performance e interventi urbani, BR1 riflette sui fenomeni sociali e politici della nostra epoca e indaga il concetto di confine, fisico e mentale, il fenomeno sociale delle migrazioni e la crisi mediterranea, le ambiguità della società globalizzata che crea nuovi livelli di esclusione sociale, spiega Simona Campus, curatrice della mostra “Reality Show. Il cuore pop di una collezione” inaugurata circa un mese e mezzo fa e visitabile fino al 16 giugno all’EXMA, Cagliari. L’artista torinese ha intrapreso una serie di viaggi lungo il confine dell’Europa nella convinzione che chi vive in territori di confine abbia molto da insegnare in termini di identità e multiculturalismo. Un’esplorazione profonda nella cultura mediterranea che ritorna nei suoi disegni su carta socialmente impegnati e colorati, applicati con la colla nei grandi spazi dei manifesti pubblicitari e nelle pareti dei palazzi, per generare una riflessione nell’osservatore. L’arte che contrasta la pubblicità, invade i suoi spazi e li sovverte, veicolando un contenuto sociale forte, attraverso azioni libere e autogestite.

In serata, l’iniziativa si trasferirà all’EXMA (via San Lucifero 71, Cagliari), dove a partire dalle ore 18.30, in dialogo con Simona Campus e Monica Scanu, BR1 terrà un talk, illustrando gli aspetti fondamentali della sua pratica artistica.

L’open lesson alle 10.00 a Villa Satta in viale Trento n. 39, e il talk alle 18.30 all’EXMA, in via San Lucifero 71, sono aperti a tutti e gratuiti.

 

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La mostra “Reality Show”, espone a Cagliari, negli spazi dell’EXMA, dall’11 aprile al 16 giugno 2019, una vasta collezione di opere realizzate da vari artisti che lavorano in ambito nazionale ed internazionale. Le opere esposte appartengono alla collezione della Fondazione per l’arte Bartoli-Felter che promuove la creatività contemporanea con particolare riferimento alle nuove generazioni. Si tratta di opere molto diverse fra loro per materiali e tecniche ma tutte parlano lo stesso linguaggio: quello della “pop art” conosciuta nella seconda parte del secolo scorso come “arte popolare”.

Ogni opera racconta qualcosa e cattura l’attenzione del visitatore per combinazione di colori o accostamento di oggetti particolari o ancora per l’impiego di tecniche molto diverse fra loro, una sorta di riqualificazione delle cose ordinarie della vita quotidiana per trasformarle in soggetti estetici.

Il nome “Reality Show” nasce dall’intenzione di mettere in scena la realtà nei suoi aspetti problematici e contraddittori con riferimento al consumismo e all’ossessione per il cibo, in particolar modo nella società occidentale.

La progettazione e l’allestimento sono stati realizzati da Salvatore Campus, curatrice Simona Campus.

L’atmosfera che si respira fa venire in mente la famosa “Silver Factory”, ossia la fabbrica dell’arte che Andy Warhol installò a New York, uno spazio collettivo dove i giovani potevano creare tra i fondatori del movimento della “Pop Art” negli anni ’60, troviamo il grande Warhol, secondo a Pablo Picasso come artista più comprato e venduto al mondo.

Egli riprodusse in grande scala beni di consumo, considerava arte il linguaggio della pubblicità, traeva spunto dalla cultura di massa americana, dal cinema e dai fumetti. La pop art era considerata da Warhol un modo di amare le cose.

Nella mostra sono presenti anche alcune sue frasi famose ed un piccolo angolo argentato con esposte alcune sue foto, al centro dello “stanzino” uno sgabello, proprio come nella sua Silver Factory, dove amava fa accomodare i suoi ospiti per poi fotografarli, convinto del fatto che «nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per quindici minuti».

Quindi che aspettate…lo sgabello attende solo voi!!!

Nadia Pische

   

 

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Viaggi tra geografie umane ma anche terrestri, follia e santità, bellezza e «meravigliosa mostruosità», in bilico tra reale e surreale. Dall’EXMA allo IED le opere e l’immaginario di Matteo Basilé, fotografo onnivoro e sperimentatore di fama internazionale tra i più affermati della sua generazione, raccontate dall’autore nell’appassionante open lesson tenutasi il 18 maggio a Villa Satta. L’artista romano che dipinge con la luce lo spirito del nostro tempo ha portato ai giovani studenti dell’Istituto Europeo di Design e agli appassionati d’arte contemporanea la sua storia ed il suo lavoro, anticipando il suo punto di vista su alcune delle sue opere (appartenenti alle serie THISHUMANITY e THISORIENTED), sviluppato successivamente durante la visita all’EXMA all’interno di “Sguardi sul mondo attuale – #3 Geografie Umane”. Il progetto espositivo, nato attraverso una rete di partnership promossa dal Consorzio Camù, curato da Simona Campus – direttrice artistica dell’EXMA – ha ospitato fino al 20 maggio parte della collezione privata d’arte contemporanea internazionale di Antonio Manca. All’incontro in viale Trento n. 39, sede IED, hanno partecipato con Matteo Basilè, Simona Campus, Igor Zanti, direttore IED Venezia e curatore e Monica Scanu, direttrice IED Cagliari. Un doppio evento organizzato da IED Cagliari e EXMA che ha inaugurato ufficialmente la prima di una serie di iniziative tra le due prestigiose istituzioni culturali cagliaritane, per portare l’attenzione dei giovani futuri designer e di tutti gli interessati nel vivo del mondo dell’arte contemporanea e per sviluppare insieme idee e progetti culturali.

   

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Nuovo appuntamento con l’arte e la fotografia contemporanea allo IED Cagliari il 18 maggio. Matteo Basilé grande artista romano, tra i primi a fondere arte e tecnologia, sarà protagonista a Villa Satta di una appassionante open lesson, dalle 16.00 alle 18.00.

L’autore racconterà allo IED il suo lavoro e la sua storia, e anticiperà il suo punto di vista su alcune delle sue opere (appartenenti alle serie THISHUMANITY e THISORIENTED), che verrà poi sviluppato durante la visita all’EXMA all’interno di “Sguardi sul mondo attuale – #3 Geografie Umane”. Il progetto espositivo, nato attraverso una rete di partnership promossa dal Consorzio Camù, curato da Simona Campus – direttrice artistica dell’EXMA – ospita parte della collezione privata d’arte contemporanea internazionale di Antonio Manca.

All’incontro in viale Trento n. 39, sede IED, parteciperanno con Matteo Basilè, Antonio Manca, Simona Campus, Igor Zanti, direttore IED Venezia e curatore e Monica Scanu, direttrice IED Cagliari.

Dopo la prima tappa a Villa Satta in cui l’artista romano racconterà i suoi progetti e il suo affascinante immaginario che interpreta la natura umana attraverso la conciliazione fra elementi opposti, ci si potrà trasferire nei locali dell’Exhibiting and Moving Arts, in via San Lucifero a Cagliari, dove lo stesso autore condurrà i partecipanti tra le sue opere inserite all’interno della mostra “Sguardi sul mondo attuale”.

Un doppio evento organizzato da IED Cagliari e EXMA che inaugura ufficialmente la prima di una serie di iniziative tra le due prestigiose istituzioni culturali cagliaritane, per portare l’attenzione dei giovani futuri designer e di tutti gli interessati nel vivo del mondo dell’arte contemporanea e per sviluppare insieme idee e progetti culturali.

«Una collaborazione, quella fra IED e EXMA, che si inserisce nell’ambito del consolidamento della rete fra la nostra scuola e le istituzioni culturali del territorio, e della promozione di iniziative culturali comuni in ambiti affini a quelli trattati nei nostri corsi – spiega Monica Scanu, direttrice IED Cagliari – in questo caso la fotografia, come metodo di espressione artistica e di comunicazione, e l’arte contemporanea come fonte di suggestione e come sensibile racconto dell’oggi.»

Il cuore della mostra “Sguardi sul mondo attuale – #3 Geografie Umane”, vede come tema centrale l’indagine sul concetto di identità e dell’essere umano nelle sue infinite sfaccettature e nelle sue problematiche legate al vivere la contemporaneità. Opere di diversi artisti europei che abbracciano numerosi linguaggi e l’interazione tra questi, nel cui percorso si delinea la personalità del collezionista e la specificità delle sue scelte.

«Il progetto Sguardi sul mondo attuale, concepito come un viaggio attraverso le latitudini della grande arte contemporanea internazionale, non soltanto ha consentito di avere a Cagliari negli ultimi tre anni una proposta culturale di altissimo livello, ma ha anche innescato energie, incontri, collaborazioni. E a partire dalla profonda convinzione che l’arte possa e debba essere strumento di comprensione del nostro presente, soprattutto per le nuove generazioni, nasce ora la sinergia tra EXMA e IED, nella quale crediamo moltissimo e che si svilupperà attraverso differenti iniziative condivise», precisa Simona Campus, direttrice artistica dell’EXMA.

La Rassegna d’Arte Contemporanea Gesto Segno Disegno, in collaborazione con ThULab – Spazio per le Arti Visive presenta la mostra mostra/opera d’arte collettiva “Sainte Chapelle” seconda edizione. La prima edizione si è svolta dal 1 settembre al 30 novembre 2013 con un workshop online e una serie di eventi espositivi in alcuni spazi istituzionali della Sardegna e in una galleria Romana; la seconda edizione si svolgerà dal 1 giugno al 12 settembre 2014 con la riapertura del workshop online e un evento espositivo che si svolgerà il 12 settembre in contemporanea in tutti gli spazi ThULab della Rete per le Arti Visive che aderiranno all’iniziativa.

Attraverso un workshop online rivolto ad artisti, designer, grafici, architetti, videomaker, fotografi e creativi in genere, o chi si sente tale o vuole provare ad esserlo, in un metodo ormai consolidato in questi ultimi tempi, che è quello di creare un’opera d’arte partecipata, l’artista Federico Cozzucoli, mette a disposizione di chi voglia, la sua opera dal titolo “Sainte Chapelle”, sintesi e geometrizzazione rappresentativa (in forma di: vetrata gotica digitalizzata e video) della realtà socio politica dopo l’11 settembre 2001, per questo motivo è stato scelto di creare l’evento espositivo il 12 settembre. Verrà chiesto di collaborare alla stesura di più opere simmetriche a quella proposta dal singolo artista. Il Progetto culturale sarà accompagnato da un testo critico a cura dello storico dell’arte Simona Campus e da una nuova nota Critica di Margherita Capodiferro.

Si è partiti domenica 1 giugno 2014 con la pubblicazione online del form per la partecipazione al workshop che si concluderà alla mezzanotte di Giovedì 11 settembre 2014. Venerdì 12 settembre 2014 nelle varie sedi espositive della “Rete per le Arti Visive” verrà proiettata l’opera grafica e l’opera video frutto del workshop online, nello spazio di Laboratorio Urbano THE FACTORY di Palagiano (Ta) inoltre verrà sonorizzata dal vivo l’opera video “Pandora” da Remigio Furlanut.

Partecipano per adesso: Monica Scidurlo, Alessandro Pili, Fabiana Collotto, Tiziana Befani, Sara Montani, Simona Sarti, Matteo Campulla, Violeta Vollmer, Rossana Piras, Francesca Ore, Antonella Albani, Alessandro Severin, Angela Impagliazzo, Marco Tullio Dentale, Serena Damiani, Artekreativa, Gisella Pasquali, Huda Takriti, Elisa Sassera, Annalisa Parisii, Maria Cecilia Bossi, Emanuela Melis, Giovanna Madau, Maura Argiolas, Alfonso Lentini, Lidia Scaravaglio, Massimo Caria, Rozita Fogelman, TAD [Tech+Art+Design], Alessandra Loi, Ina Mindiuz Sonja Benskin Mesher, Maria Cassatas Tufano, Fiuto, Darika, Domenico Severino, Roberto Scala, Fabio Speciale, Gloria Keller, Patrizia Nicolini, Daniela Spoto, Chicco Sabbatella, Gianni Polinas, Paolo Viterbini, Ellen G., Vincenzo Tolu, Giulia Ripandelli, Eliseo Pau, Alessandro Antonucci, Fabio Petretto, Anna Autuori

Programma

Da domenica 1 giugno a giovedì 11 settembre 2014 workshop online

Venerdì 12 settembre alle ore 20.00 sonorizzazione dal vivo di Remigio Furlanut del video Pandora presso lo spazio del Laboratorio Urbano THE FACTORY di Palagiano (TA)

Venerdì 12 Settembre proiezione dell’evento in streaming negli atri spazi della Rete per le Arti Visive ThULab che aderiranno all’iniziativa per adesso:

Laboratorio Urbano Inpuntadipiedi – Francavilla Fontana (BR)

Laboratorio Urbano Officine Culturali – Bitonto (BA)

Laboratorio Urbano Fasano – Fasano (BR)

Laboratorio Urbano Ciberlab – Valenzano (BA)

Vetrata 2.5 bianco Invito Donori

La Rassegna d’Arte Contemporanea “Gesto Segno Disegno”, sabato 9 novembre alle ore 18.00, presso l’Ex Montegranatico di Donori, presenterà l’opera “Sainte Chapelle”.

L’artista Federico Cozzucoli, dal 1 settembre ha messo a disposizione, la sua opera dal titolo “Sainte Chapelle”, sintesi e geometrizzazione rappresentativa (in forma di: vetrata gotica digitalizzata e video) della realtà socio politica dopo l’11 settembre 2001, chiedendo di collaborare alla stesura di più opere correlate, tramite un workshop online il cui regolamento è scaricabile dal sito www.federicocozzucoli.net.

L’opera iniziale è stata esposta alla MEM Mediateca del Mediterraneo di Cagliari, in occasione della 9a edizione della Giornata del Contemporaneo promossa dalla AMACI Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea, per poi essere modificata e incrementa dai partecipanti al workshop: Monica Scidurlo, Alessandro Pili, Fabiana Collotto, Tiziana Befani, Sara Montani, Simona Sarti, Matteo Campulla, Violeta Vollmer, Rossana Piras, Francesca Ore, Antonella Albani, Alessandro Severin, Angela Impagliazzo, Marco Tullio Dentale, Serena Damiani, Artekreativa, Gisella Pasquali, Huda Takriti, Elisa Sassera, Annalisa Parisii, Maria Cecilia Bossi, Emanuela Melis, Giovanna Madau, Maura Argiolas, Alfonso Lentini, Lidia Scaravaglio, Massimo Caria, Rozita Fogelman, TAD [Tech+Art+Design], Alessandra Loi, Ina Mindiuz, Sonja Benskin Mesher, Maria Cassatas Tufano… l’elenco verrà aggiornato online in tempo reale.

Sabato 9 novembre, alle ore 18.00, verrà presentato lo stato dell’opera un’installazione composta di un’opera digitale intitolata “Vetrata” e l’opera correlata “Vetrata 2” risultato dei contributi in progess del workshop, oltre al video “Sainte Chapelle”.

Sabato 16 novembre alle ore 18.00, verranno mostrate le modifiche e gli incrementi della “Vetrata 2” e il video “Pandora” con nuovi contributi, rispetto alla versione presentata alla MEM il 19 ottobre, anch’essi frutto del workshop online. Il video sarà sonorizzato dal vivo da Roberto Follesa e Filippo Mereu.

In seguito la mostra si sposterà all’Agorà multimediale di Ghilarza.

Il progetto è realizzato in collaborazione con la MEM Mediateca del Mediterraneo di Cagliari e la Galleria Gallarati di Roma, con il patrocino del Comune di Cagliari Assessorato alla Cultura, del Comune di Donori, del Comune di Ghilarza, della Provincia di Oristano.

La mostra sarà accompagnata dal testo critico di Simona Campus, che sottolinea: «L’operazione artistica prende avvio dalle immagini elaborate da Cozzucoli negli anni successivi ai fatti dell’11 settembre e composte virtualmente in forma di vetrata gotica, immagini che chiamano a riflettere sugli equilibri fragili del nostro pianeta, talvolta drammaticamente precari, come ancora in questi giorni di tensione. Nell’universale cappella laica del world wide web, tutte le riflessioni possono essere accolte: immagini nuove, contributo di altre intelligenze e talenti, determineranno modificazioni, alterazioni, contaminazioni. Adottando il metodo relazionale, Cozzucoli intende recuperare la dimensione sociale dell’arte e al contempo affrontare alcuni nodi cruciali dell’estetica contemporanea, relativi all’autorialità e alla fruizione».