21 November, 2024
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Ultimo fine settimana di appuntamenti per la prima Biennale d’Arte Contemporanea dedicata a Maria Lai. Domani, sabato 5 ottobre, negli spazi del Camuc di Ulassai prende il via il convegno Dall’artigianato all’arte, organizzato in collaborazione con la Confartigianato di Nuoro-Ogliastra. Mentre domenica 6 ottobre, per il finissage della Biennale, in programma una chiusura in musica con il concerto del coro della Scuola Civica di musica d’Ogliastra e, a seguire, del duo composto dalla chitarrista brasiliana Carol Mello e dalla violinista Emanuela Lioy.

«La mattinata di sabatospiega il direttore artistico della Biennale, Gianni Murtasnasce dall’esigenza, per la Fondazione Stazione dell’Arte, di allargare il confronto con le esperienze dell’artigianato artistico che rappresentano un entroterra ricco e molto interessante, capace di alimentare le ricerche artistiche più di quanto non si pensi.»

La tavola rotonda, condotta dalla giornalista Simona Scioni a partire dalle 9,30, vedrà in apertura i saluti del sindaco di Ulassai Giovanni Soru e, a seguire, del presidente di Confartigianato di Nuoro-Ogliastra Giuseppe Pireddu.

«Il legame tra arte, artigianato e designdice Giuseppe Pireddu è profondo e da tempo radicato nella storia delle lavorazioni isolane, poiché accomuna un forte interesse per la qualità, la creatività e l’innovazione. L’artigianato, con la sua attenzione ai dettagli e alla manualità, rappresenta l’espressione della tradizione, della cultura locale e della maestria individuale. Partecipiamo ai lavori conclusivi della prima Biennale d’arte contemporanea, dedicata a Maria Lai, perché lei era una artista e, soprattutto, una artigiana.»

I lavori proseguono con l’intervento del direttore artistico Gianni Murtas su Arti pure e Arte applicata nel Novecento sardo. Intervengono poi i componenti del comitato scientifico della Biennale: Antonello Carboni, per parlare de La Sardegna dalla terracotta alla ceramica degli anni ‘20; Chiara Manca, con una riflessione su Trama e ordito: un percorso sulla tessitura d’artista in Sardegna; e Damiano Rossi, sull’Artigianalità nell’opera di Maria Lai.

La mattinata si chiude con i contributi di Studio Pratha, studio d’arte tessile di Sarule Confartigianato; Francesca Deledda, ceramista di Oliena Confartigianato; Francesca Fiori, KreoArte designer; Federico Coni, maestro d’Ascia di Ales; e Nicola Filia, artista della ceramica.

La prima Biennale d’Arte Contemporanea di Ulassai è stata inaugurata lo scorso giugno e ha proposto in mostra i lavori di 25 artisti chiamati a confrontarsi con l’opera di Maria Lai, cui la Biennale è dedicata. L’iniziativa è stata organizzata dal comune di Ulassai e dalla Stazione dell’arte all’interno del Progetto Borghi, finanziato dall’Unione europea attraverso il programma NextGenerationEu-M1C3-Linea A PNRR.

A suggellare quattro mesi di esposizione, la mostra chiude domenica 6 ottobre con il concerto della chitarrista brasiliana Carol Mello e della violinista Emanuela Lioy, che eseguiranno un repertorio di musiche ricche di suggestioni popolari, all’insegna della contaminazione sonora. In apertura l’esibizione di Chatas e Fofoqueiras, il coro della Scuola Civica di musica d’Ogliastra. Appuntamento a partire dalle 18,00 negli spazi del Camuc.

 

Nuova tragedia nella tarda serata di ieri sulla strada consortile di Macchiareddu. Un’auto fuoristrada con targa svizzera è finita nello stagno, l’uomo che si trovava alla guida, purtroppo, è deceduto.
Sul posto sono intervenuti, le squadre di pronto intervento dei vigili del fuoco del distaccamento cittadino portuale e della sede centrale del comando, anche con il supporto dell’autogrù, la Polizia locale, i carabinieri e il personale medico sanitario del servizio territoriale di emergenza che ha constatato il decesso dell’uomo.

Alle prime luci dell’alba gli operatori del nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco hanno ripreso le operazioni nelle acque stagnanti delle ex saline per escludere la presenza di altre persone coinvolte.

Foto e video di Simona Scioni

Si è conclusa con un successo, con la tappa di Oristano, la tre giorni della “VI Rassegna Itinerari Letterari e Storici dell’identità sarda. Donne protagoniste del Medioevo Sardo”.
L’ultimo appuntamento, documentato dalle immagini realizzate da Alberto Costa, si è svolto all’Hositalis Sancti Antoni del capoluogo oristanese e si è avvalso dell’ospitalità del comune di Oristano e della Pro Loco di Oristano, con la collaborazione del vice sindaco Luca Faedda, la presidente M. Lucia Fancellu e la Sezione di Oristano della Fidapa BPW Italy Distretto Sardegna, in particolare la presidente Pupa Tarantini e le socie, la Commissione Regionale Pari Opportunità, le relatrici e relatori avv. Maria Rosaria Manconi presidente della Camera Penale di Oristano, Antonello Figus presidente della Itinera Romanica ed il prof. Pier Giorgio Spanu dell’UNISS, Simona Scioni di Giulia Giornaliste divulgatrice culturale e componente dell’Ordine dei Giornalisti. Per le pubblicazioni editoriali ha collaborato la Carlo Delfino Editore.
Gli organizzatori, inoltre, hanno ringraziato la Lux Vocal Ensemble, l’attrice Marta Proietti Orzella, l’operatrice Daniela Molinas. Un particolare ringraziamento è stato rivolto al signor Antonio Sanna per aver coordinato i produttori locali ed esposto le loro produzioni artigianali ed enogastronomiche ed alla Gardenia di Uta per l’allestimento del palco con i bouquet di fiori.
La seconda tappa della Rassegna si era tenuta il giorno prima al Teatro Electra di Iglesias, alla presenza dell’assessora delle Politiche sociali del comune di Iglesias Angela Scarpa, della Fidapa BPW Italy Distretto Sardegna con la presidente M. Lucia Fancellu e la Sezione di Iglesias, in particolare la presidente Graziella Palmas, Giulia Fronteddu e le socie, Antonella Congiu in rappresentanza della Commissione Regionale Pari Opportunità, le relatrici Daniela Aretino e Celestina Sanna dell’Archivio Storico di Iglesias, Paola Omezzoli, l’archeologa Sara Porru dell’Associazione ArgoNautilus, Alessandra Menesini di Giulia Giornaliste, la Lux Vocal Ensamble ed il soprano Chiara Loi, l’attrice Marta Proietti Orzella, l’operatrice Daniela Molinas. Gli organizzatori hanno rivolto un particolare ringraziamento al Comitato Quartiere Castello alla presidente Francesca Nonnis, al presidente Mario Fronteddu e soci del Gruppo Folkloristico “Città di Iglesias” e ai produttori locali per aver esposto le loro produzioni artistiche, artigianali ed enogastronomiche. Grazie anche all’Azienda Aru Agricola, florovivaisti di Iglesias, che hanno procurato alcuni elementi naturali di decorazione come il corbezzolo per rendere più aggraziata l’esposizione dei prodotti, nonché per l’allestimento del palco con fiori natalizi, alla Gardenia di Uta per i bouquet di fiori ed alla MusicArt Service per l’assistenza audio e luci.
            
A bagnare l’esordio della Rassegna, il 27 dicembre, era stata Sanluri, ospite del comune di Sanluri, rappresentato dal sindaco Alberto Urpi e dall’assessora della Cultura Antonella Pilloni, con la collaborazione della Pro Loco di Sanluri e degli Arcieri Balestrieri del Castello di Sanluri.
Hanno collaborato Simona Scioni di Giulia Giornaliste, Antonello Figus presidente di Itinera Romanica, Bruna Biondo in rappresentanza della Commissione Regionale per le Pari Opportunità, la Fidapa BPW Italy la PreE ancora gli ospiti relatori Michela Floris e Roberto Ibba, la Lux Vocal Ensamble ed il soprano Chiara Loi, l’attrice Marta Proietti Orzella, per le riprese la Momentum srl e il regista Bruno Spinazzola. Per i fiori La Gardenia di Uta.
         

E’ tutto pronto per gli ultimi tre appuntamenti del 2022 della VI Rassegna “Itinerari Letterari e Storici dell’Identità Sarda”, organizzati da Maristella Casula, ideatrice del progetto e Presidente dell’Associazione Culturale la Casa Rosa, in collaborazione con i Comuni di Sanluri, Iglesias e Oristano.
Il programma di fine anno prevede l’apertura del sipario il 27 dicembre nel Teatro Comunale di Sanluri, il 29 al Teatro Electra di Iglesias ed il 30 nel Centro Culturale ex Hospitalis Sancti Antoni di Oristano, con inizio alle 18.30.
La Rassegna dedicata alle Donne protagoniste del Medioevo Sardo, ha la finalità di promuovere e valorizzare l’identità della Sardegna attraverso un itinerario storico-culturale che racconta le dominazioni nel Medioevo, per porre in evidenza come i rapporti con le famiglie Aragonesi, Pisane e Genovesi hanno condizionato il contesto politico e l’identità della nostra Isola.

Attraverso la rievocazione di personaggi femminili del periodo Medievale, saranno presentate le Regine-Giudicesse che hanno avuto un ruolo significativo nel quadro storico-politico tra il IX e il XV secolo: Elena di Gallura del Giudicato di Gallura, Adelasia di Torres ultima regina del Giudicato di Torres, Eleonora d’Arborea del Giudicato d’Arborea, Benedetta di Cagliari del Giudicato di Cagliari e personaggi minori.
La Rassegna, patrocinata dal Consiglio Regionale della Sardegna, dalla CRPO Commissione Regionale per le Pari Opportunità, dai Comuni di Sanluri, Iglesias e Oristano, dall’Università degli studi di Cagliari Unica, da Giulia Giornaliste Sardegna, realizzata grazie al contributo dell’Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna, vanta tra i propri partners: La Fondazione Isola del Romanico, l’APS Itinera Romanica, Carlo Delfino Editore, le Pro Loco dei territori coinvolti, la Fidapa BPW Italy con le Sezioni del Distretto Sardegna di Sestu, Iglesias e Oristano e Giulia Giornaliste.


La Rassegna si distingue per i contenuti storico culturali, artistici e musicali volti ad un intrattenimento dell’ampio pubblico, che prevedono recitazioni, esibizioni corali e interviste sul tema trattato.
Tra gli ospiti del salotto storico culturale moderati da Simona Scioni e Alessandra Menesini di Giulia Giornaliste, Antonello Figus Presidente della APS Itinera Romanica Amici del Romanico, Michela Floris Prof. Associata Unica, Roberto Ibba Storico, Daniela Aretino e Celestina Sanna dell’Archivio Storico di Iglesias, Le socie delle Sezioni Fidapa BPW Italy di Iglesias, Sestu e Oristano, l’Associazione Argonautilus di Iglesias, Piergiorgio Spanu Prof. Ordinario di Archeologia Cristiana e Medievale dell’Università degli studi di Sassari Uniss, l’avv. Maria Rosaria Manconi Presidente della Camera penale di Oristano e Pupa Tarantini Presidente della Fidapa BPW Italy della Sezione di Oristano.
Durante gli eventi introdurrà la serata Maristella Casula, interverranno per i saluti istituzionali a Sanluri il Sindaco Alberto Urpi e l’Assessora alla Cultura Antonella Pilloni, a Iglesias l’Assessora alle Politiche Sociali e Giovanili Angela Scarpa, a Oristano il Sindaco Massimiliano Sanna e il Vicesindaco con delega alla Cultura, Istituzioni, Turismo e Pubblica Istruzione Luca Faedda, a tutti gli eventi parteciperà l’Assessorato Regionale al Turismo, Artigianato e Commercio.

Durante gli spettacoli si potrà assistere anche al concerto vocale della LUX Vocal Ensamble con la partecipazione del Soprano Chiara Loi che si esibiranno con brani dal X al XV secolo, con loro la voce recitante di Marta Proietti Orzella che leggerà brani tratti dai libri: Donne protagoniste del Medioevo curato dalla Prof.ssa Rossana Martorelli, Eleonora D’Arborea di Camillo Bellieni, Carta de logu, e Vita di Eleonora D’Arborea di Bianca Pitzorno.
Alle 20.30 è prevista oltre all’esposizione delle eccellenze dell’artigianato artistico e agroalimentare locale, una degustazione delle tipicità del territorio riservata al pubblico presente agli eventi.

La Rassegna è finanziata dall’Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna: Legge Regionale 21 aprile 1955 n. 7 “Provvedimenti per manifestazioni, propaganda e opere turistiche”, Art. 1, comma 1 lett. c). D.G.R.: n. 20/53 del 30/06/2022 – Annualità: 2022 / 2023 / 2024. organizzazione di manifestazioni pubbliche di grande interesse. “CARTELLONE REGIONALE DELLE MANIFESTAZIONI DELLO SPETTACOLO E DELLA CULTURA”.

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Una maratona linguistica così non si era mai vista nell’isola. Ed il format sperimentale che doveva portare nuova linfa al concorso letterario si è rivelato vincente, non solo per partecipazione di pubblico e di artisti, ma anche per un’inaspettata freschezza e forza propulsiva che non è difficile immaginare, rivoluzionerà forse il modo di pensare questo tipo di manifestazioni per il futuro.

La XXX edizione del Premio di Poesia sarda organizzato dalle ACLI Sardegna, sabato (7 dicembre) e domenica all’Hospitalis Sancti Antoni di Oristano, è stata una grande festa per la lingua sarda. Dopo l’introduzione del presidente Acli regionale, Franco Marras, e della segretaria del concorso, Daniela Masia, che ha avuto un ruolo fondamentale nella pianificazione dell’evento, la maratona linguistica di sabato ha visto cimentarsi diversi nomi illustri sia nel panorama regionale della poesia tradizionale classica sia declinata verso nuove prospettive, e quindi nel campo della musica e del teatro. Nel pieno spirito dell’associazione organizzatrice, sono stati affrontati temi legati al sociale, ai diritti umani, alla violenza di genere e all’inquinamento, abbracciando con spirito partecipativo le diverse varianti linguistiche di tutta l’isola.

Tra i presenti per i saluti, anche il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, e Peppino Tilocca, preside dell’Istituto d’Istruzione Superiore “De Castro” di Oristano, i cui studenti hanno intrapreso un percorso di Alternanza scuola lavoro con le Acli provinciali.

Forti emozioni domenica ha riservato la presenza di Tonietto dei Salis ‘n Salis, che ha ricevuto il Premio alla carriera dalle mani del direttore artistico Michele Pinna e dalla giornalista Simona Scioni. Istituito per la prima volta, il riconoscimento è rivolto a personalità che abbiano inciso nella storia della cultura musicale, poetica, letteraria e artistica della Sardegna. Visibilmente commosso, Tonietto dei Salis ‘n Salis ha dedicato questo premio al fratello Francesco, scomparso qualche anno fa.

Le motivazioni sono state lette sul palco dai componenti della giuria formata da Vincenzo Pisanu (presidente), Nino Pericu, Giuseppe Tirotto, Michele Pinna e Nicolò Migheli. Batticuore e sorrisi hanno suscitato i piccoli poeti provenienti dalle scuole primarie di Orotelli, guidati dalla docente Immacolata Salis, i quali hanno ritirato il premio della sezione “Scuola/laboratori linguistici per bambini” grazie al lavoro “Un arbu unu contu”, e hanno letto alcuni brani dei loro componimenti. Una realtà che in primavera troverà un sequel grazie una giornata interamente dedicata alle scuole.

Emozioni in note invece sono arrivate con il cantautore Andrillo, al secolo Andrea Murgia di Cagliari, che ha riscosso forti applausi per le sue esibizioni canore alla chitarra, prima di ricevere il premio novità riservato alla Poesia musicata, per l’opera “Su chi est lebiu bolat”.

Il primo premio assoluto nella sezione “Poesia in rima o versi liberi” è andato ad Antonello Bazzu di Sassari per “Duria Ingannadora”, il secondo ad Antonio Canu per “No te’ edat la terra”, e il terzo a Giangavino Vasco per “Nues de reselu”. Tonino Fancello ha invece ricevuto il Premio speciale della giuria per “Fortuna furistera”, mentre menzioni speciali sono state attribuite a “Bisos” di Tonino Cau, “Eternidade” di Franco Piga, “Unu solu est su nidu” di Domenico Angelo Fadda, “Cudda tzia” di Giancarlo Secci e “Incantera” di Eliano Cau.

La sezione prosa ha visto primeggiare Peppino Fogarizzu con “Su bantzigu eredadu”, al secondo posto Costantina Frau con “Sa lezes suba sos cunzaos”, e al terzo Sandro Biccai con “Fata bi l’amos!”. Menzione speciale per Maria Antonia Fara con “Isvagos ismentigados”. Salvatore Pintore l’ha spuntata nella sezione Letteratura edita con il volume “Paràulas e silèntzios”.

Nella sezione a tema sui Valori delle Acli, la corona d’alloro se l’è aggiudicata Stefano Arru per “Chentales de sotzialidade (virtude Aclista)”. Menzioni speciali a Dante Erriu per “Eterna Amistadi”, ad Angelo Maria Ardu per “S’atera istrina” e Antonio Longu per “Semenonzos”.

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Chi ha vinto la “guerra dei menhir”? Forse nessuno tra i contendenti. Ma di sicuro, al momento a perdere sembra essere stato il fondamento del metodo scientifico. Almeno secondo quanto è emerso dalla relazione presentata da Aristeo e SAT durante terza edizione di “Divulgare la scienza”, che si è svolta nei giorni scorsi a Sassari nella Sala convegni della Fondazione di Sardegna.

La bomba mediatica esplosa nelle scorse settimane tra Sergio Frau e Maria Ausilia Fadda, accusata dal giornalista di aver riposizionato nel 1994 (in fila indiana) in maniera arbitraria i menhir sul sito di Biru ’e Concas, a Sorgono, è stata vagliata ai raggi x dall’archeologa Simonetta Castia di Aristeo e da Michele Forteleoni della Società Astronomica Turritana, attraverso un lavoro accurato svolto in sinergia.

È in realtà noto da tempo alle comunità di studiosi e appassionati che l’attuale posizionamento dei megaliti sia artefatto, come riportato anche in recenti pubblicazioni. Il problema è stato forse aggravato dal mancato chiarimento riguardo agli allineamenti, soprattutto dopo la massiccia pubblicizzazione del sito da parte dei media nazionali, in termini sensazionalistici.

Riguardo a Sergio Frau, promotore dell’”operazione Obelix” di NurNeon (che parrebbe patrocinata e sostenuta economicamente dalla Regione Sardegna, prima in graduatoria nel bando Culture Lab), ha senz’altro infastidito il disprezzo verso il mondo dell’archeologia sarda, fatto sì di accademici e addetti ai lavori, ma anche, indubbiamente, di tantissimi giovani laureati specializzati in un settore che richiede conoscenze specifiche, metodo e la padronanza della materia; un intero mondo che viene sistematicamente snobbato e sminuito quando si tratta di promuovere, senza contraddittorio, le proprie tesi, non suffragate da dati e prove scientifiche, se non generici richiami a foto d’epoca o a rilevamenti non georeferenziati, e comunque in possesso di pochi fortunati. Come e più ai tempi della affascinante teoria di Atlantide colpisce l’esigenza di circondarsi, in modo pure efficace, di esperti nazionali chiamati a legittimare ricostruzioni su materie loro oscure, come l’archeologia sarda, per il malcelato tentativo di ostentare l’incapacità dei sardi nell’analizzare e comunicare il proprio passato.

E se è vero che il fondamento della scienza è quello di riconoscere i propri errori per consentire alla conoscenza di progredire, la forte replica degli addetti ai lavori rischia di gettare ombre sul valore dell’archeoastronomia, disciplina ormai ampiamente riconosciuta nel panorama nazionale. Al netto delle stravaganze sensazionalistiche – è stato detto – da aborrire sempre e comunque, sia nell’ambito dell’archeologia (quando si parla di giganti in modo improprio, ad esempio) che delle sue discipline ausiliarie. Nella speranza che sulla scia di questa polemica non si creino altrettanto superficiali e poco opportune contrapposizioni tra mondi molto più affini di quanto alcuni continuino a pensare, dicono gli organizzatori.

Di un nuovo modello di cittadinanza scientifica ha parlato Alberto Cora, dell’Inaf di Torino, per il quale l’astronomia rappresenta un esempio storico notevole, a partire dalla nascita dei planetari. Da posizioni unidirezionali in cui lo scienziato era protagonista, si è passati a un coinvolgimento attivo del pubblico, con dei risvolti positivi anche per il cambiamento della società.

La visione del cielo ha restituito la consapevolezza dell’esistenza di pianeti simili alla Terra. Come ha spiegato Emilio Molinari, dell’Osservatorio astronomico di Cagliari Inaf, per individuare l’esistenza di questi corpi celesti sono utilizzati due metodi indiretti: la velocità radiale, dalla quale si ottiene la massa e il metodo del transito, che ci restituisce il volume. Occorre cocciutaggine e pazienza, ma negli ultimi anni sono stati scoperti 3073 pianeti.

Il pensiero dell’autore classico Lucrezio, incredibile anticipatore delle teorie atomiche è stato approfondito da Gian Nicola Cabizza (AIF), che ne ha mostrato l’influenza sulla cultura di Roma e sul pensiero di Tommaso Moro, Giordano Bruno e Shakespeare, e perfino sui risvolti artistici di Botticelli e Raffaello, nonostante il suo “De rerum natura” appena riscoperto, fosse stato subito messo al bando, avversato dalla chiesa in quanto seguace di Epicuro.

Con l’archivista Stefano Alberto Tedde si è andati oltre il “digital divide”, illustrando l’accesso alle tecnologie dell’informazione nell’esperienza di un gruppo di detenuti per il recupero dell’Archivio dell’ex colonia di Tramariglio. Un’esperienza positiva che ha permesso ai partecipanti di comprendere il vero valore dei documenti considerati fino ad allora poco più che scartoffie.

Simonetta Castia e Stefania Bagella hanno proposto, come ipotesi di lavoro, la creazione di un “Itinerario dei luoghi di Enrico Costa”, una sorta di museo diffuso per la città di Sassari, che sia preludio a un’esposizione museale vera e propria. In un perfetto abbinamento tra testi e immagini storiche, sono stati tratteggiati gli ipotetici luoghi della vita, della poetica e degli altri poliedrici aspetti culturali, alla riscoperta di Sassari, attraverso lo sguardo di questo straordinario intellettuale.

La divulgazione scientifica non poteva trascurare la tv. A parlarne è stata Simona Scioni, autrice delle trasmissioni “Focus di storia sarda” e “Dialoghi della memoria” sull’emittente regionale Sardegna Uno.

In un quadro di saturazione in cui l’iperconnessione ci spinge a interessarci solo di ciò che ci piace, tra le sfide principali elencate dalla giornalista vi sono l’utilizzo di un linguaggio in grado di sedurre, e in seconda istanza il recupero dell’intelligenza emotiva per suscitare curiosità.

Pier Andrea Serra dell’Università degli studi di Sassari ha introdotto alla visione di un nanomondo più piccolo dei batteri, fatto di nano-biosensori e nanotecnologie che sono già realtà. Dalle nanoparticelle che acchiappano il colesterolo ai nanorobot copiati dai virus, non si tratta più di fantascienza. Ma ci sono dei limiti. Non si può miniaturizzare all’infinito, almeno con la tecnologia attuale che utilizza raggi luminosi. Il limite estremo della miniaturizzazione sta nella lunghezza massima degli elettroni, oltre la quale le particelle diventano onde.

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Sono ormai due appuntamenti attesi e immancabili per gli appassionati di archeoastronomia e comunicazione scientifica: “La misura del tempo” e “Divulgare la scienza” ritornano per l’ultimo weekend di novembre con tante curiosità, approfondimenti e presentazioni di studi inediti.

Venerdì 29 e sabato 30 novembre, il Circolo culturale Aristeo e la Società Astronomica Turritana hanno messo in campo due intense giornate di studi tra la Sala Angioy del Palazzo della Provincia e la Sala Convegni della Fondazione di Sardegna, coinvolgendo l’Università di Sassari, l’Università La Sapienza di Roma, l’Inaf , l’Aif e altre importanti realtà accademiche e istituzionali.

Da un lato il convegno internazionale sull’archeoastronomia in Sardegna con alcuni dei più preparati studiosi in materia. Dall’altro una tavola rotonda che mette in campo ricercatori, istituzioni culturali e media per confrontarsi sulle implicazioni etiche e metodologiche di una corretta divulgazione e un’efficace comunicazione in campo scientifico.

“La misura del tempo”, giunto all’ottava edizione, prenderà il via alle 9.30, nella Sala Angioy del Palazzo della Provincia, con i saluti istituzionali dell’assessora alla Cultura del comune di Sassari, Rosanna Arru.

Alle 10.00, ad aprire i lavori saranno Alberto Scuderi e Ferdinando Maurici, che presenteranno “La valle dei menhir di Cerami (Enna)”, a cura del Gruppo Archeologi D’Italia e della Soprintendenza del Mare.

Di “Astronomia e agricoltura nell’antichità” si parlerà invece con Elio Antonello dell’Osservatorio Astronomico di Brera- Inaf.

L’obiettivo sarà quindi puntato sulle “Tracce di astronomia nei monumenti e manufatti di Roma”, grazie all’intervento di Nicoletta Lanciano dell’Università “La Sapienza” di Roma, che sarà impegnata il giorno precedente con la conferenza “Mappamondi paralleli”, presso la Biblioteca Universitaria di Sassari, per gli “Incontri ravvicinati con la scienza” (giovedì 28 novembre, ore 17.00).

La Sardegna ritorna invece protagonista con l’esposizione di Simonetta Castia e Michele Forteleoni, che presenteranno i dati preliminari di sugli “Orientamenti archeoastronomici nel complesso archeologico di età nuragica di Romanzesu a Bitti”, a cura del Circolo culturale Aristeo e della Società Astronomica Turritana.

Sempre a cura di Aristeo e SAT, gli “Aspetti metrici e geometrici del complesso di Gremanu a Fonni” saranno toccati da Flavio Carnevale e Marzia Monaco dell’Università “La Sapienza” di Roma. Subito dopo si darà spazio al dibattito.

La conferenza riprende nel pomeriggio, alle 15.00, per accogliere “Gli schemi armonici pitagorici della tavoletta babilonese di diorite nera” nell’analisi di Marcello Ranieri dell’Università “La Sapienza”.

L’archeologa Valentina Leonelli esporrà le sue considerazioni in merito agli “Edifici a pianta rettangolare del Bronzo medio in Sardegna”, mentre Anna Depalmas dell’Università di Sassari parlerà di “Eroi, demoni e tesori: Abini, archeologia di una scoperta”.

“Un calendario stellare in epoca nuragica” sarà un nuovo tema di argomentazione per Michele Forteleoni della Società Astronomica Turritana. Per la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, Nadia Canu esporrà i risultati degli scavi e delle ricerche della “Necropoli di Murrone tra segni e rituali” condotti insieme a Michela Migaleddu, Pino Fenu e Consuelo Rodriguez.

Spunti di riflessione e prospettive di ricerca sui “Nuragici tra continuità e trasformazione” saranno al centro della relazione di Gianfranca Salis per la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio Cagliari e per le province di Oristano e Sud Sardegna.

Sabato 30 novembre, l’attenzione si sposta nella Sala convegni della Fondazione di Sardegna, per la terza edizione di “Divulgare la scienza”. La giornata di studi, moderata da Pier Giorgio Pinna, prenderà il via alle 9.30, con i saluti istituzionali del delegato rettorale dell’Università di Sassari al Sistema bibliotecario, archivi, museo, divulgazione scientifica, Roberto Furesi.

A dare avvio ai lavori, alle 10.00, sarà Alberto Cora dell’Inaf di Torino, introducendo “Citizen & Science: lo storico esempio dell’astronomia”. Emilio Molinari dell’Osservatorio Astronomico Cagliari – Inaf, tratterà il tema degli “Esopianeti, alla ricerca di un gemello della Terra”. La “Divulgazione scientifica e didattica delle scienze con Lucrezio” sarà argomentata da Gian Nicola Cabizza dell’AIF.

Gli “Allineamenti e orientamenti archeoastronomici in Sardegna, tra ricerca e comunicazione” saranno al centro dell’intervento di Simonetta Castia e Michele Forteleoni, a cura di Aristeo e SAT.

Quindi l’archivista Stefano Alberto Tedde esporrà “Oltre il digital divide: Storie di archivi che “fanno bene” all’uomo.

Simonetta Castia e Stefania Bagella presenteranno la relazione “Vivo come una statua. Itinerari culturali in città”, inerente iniziative realizzate dal Circolo culturale Aristeo. “Dialoghi della memoria e della scienza nei media” saranno invece trattati dalla giornalista televisiva Simona Scioni. Ultimo intervento prima dell’apertura del dibattito sarà quello di Pier Andrea Serra dell’Uniss sui “Nano-biosensori: pensare in grande, costruire in piccolo”. Per info rivolgersi al 339 7760176. Entrambi gli appuntamenti permettono il riconoscimento dei crediti formativi universitari CFU.